Comunicato stampa - Euler Hermes Schweiz

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Comunicato stampa - Euler Hermes Schweiz
Comunicato stampa
Perché Brasile & co. soffrono della febbre cinese: l'analisi dei mercati di Euler Hermes
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Il rallentamento della Cina ha un impatto sui vicini paesi asiatici, ma anche su quasi tutte le economie dell'America Latina
Il volume degli scambi commerciali tra Cina e paesi latinoamericani è aumentato di 20 volte negli
ultimi 15 anni
Cina: investitore e creditore importante soprattutto dei paesi che faticano a reperire credito sui
mercati finanziari globali
Wallisellen, 8 marzo 2016 – Lo scorso anno in Cina i fallimenti sono aumentati del 25% e Euler Hermes,
leader mondiale per l'assicurazione del credito, prevede un ulteriore incremento del 20% nel 2016. Gli
effetti non interessano soltanto il «Dragone», ma anche i suoi partner commerciali. Il sistema immunitario
dei paesi industrializzati è relativamente robusto rispetto a quello di molti paesi emergenti. In alcuni di essi
dilaga la febbre cinese che indebolisce soprattutto la catena di approvvigionamento delle imprese di produzione cinesi. Le più contagiate sono le economie limitrofe, come Hong Kong, Singapore e Taiwan, ma il
virus cinese colpisce anche la Corea del Sud e l'America Latina: Brasile, Argentina, Venezuela, Ecuador e
in parte il Cile.
Nel 2014 la Cina è stata il quinto partner commerciale estero della Svizzera per ordine di importanza, con
un volume di importazioni del 12,1% e un volume di esportazioni dell'8,8%. Non sono ancora disponibili
dati per il 2015, ma è ragionevole presumere che il rallentamento dell'economia cinese non abbia ridimensionato la sua importanza per l’economia svizzera.
La febbre cinese attraversa il Pacifico e contagia Brasile & co.
«Di primo acchito potrebbe sorprendere l'espansione oltreoceanica della febbre cinese, ma a conti fatti la
Cina è uno dei maggiori partner commerciali dei paesi latinoamericani», ha affermato Ludovic Subran,
Capo Economista del Gruppo Euler Hermes. «Solo negli ultimi 15 anni il volume degli scambi commerciali
tra la Cina e i paesi latinoamericani è aumentato di 20 volte. E la Cina punta a raddoppiare le cifre attuali
e a raggiungere nel 2019 flussi commerciali bilaterali per un valore di circa 500.000 milioni di dollari statunitensi.»
Cina: investitore e creditore importante di diversi paesi dell'America Latina
La Cina investe massicciamente nei paesi dell'America Latina: il 90% degli investimenti cinesi puntano al
settore primario e a progetti logistici e infrastrutturali quali, ad esempio, la ferrovia che dovrebbe collegare
la costa brasiliana con quella peruviana con l'obiettivo di semplificare e accelerare il trasporto interno di
prodotti agricoli, minerari ed energetici per poi spedirli in Cina.
La Cina è anche un importante creditore per i paesi dell'America Latina che faticano ad attingere al credito
sui mercati finanziari globali. Argentina, Ecuador e Venezuela soffrono pertanto tre volte di più il rallentamento dell'economia cinese.
Brasile: Cina maggior partner commerciale del paese della samba
La Cina è il primo partner commerciale del Brasile. Il 20% dell'export brasiliano ha come sbocco la Cina e
dal colosso asiatico proviene anche il 17% dei beni importati. Quando l’economia cinese rallenta, gli effetti
nel paese della samba sono immediati.
«Molti dei problemi del Brasile sono però in parte interni» ha affermato Subran. «Il Brasile è in recessione
e lo resterà anche nel 2016. I problemi di politica interna si stanno dunque sommando alla congiuntura
economica mondiale e al rallentamento della Cina, come si evidenzia anche dai dati sull'andamento delle
insolvenze: +25% per il Brasile nel 2015, in linea con i numeri della Cina, e un +18% atteso nel 2016,
percentuale anch’essa sorprendentemente vicina al +20% previsto per la Cina.»
Ma c'è di più: attraverso il Brasile, membro del Mercosur e importante crocevia dei commerci in Sudamerica, la contaminazione si estende infatti ad altri paesi.
L'export di Cile, Perù e Venezuela soffre della forte dipendenza dalla Cina e del rischio di volatilità
dei prezzi
Quasi un quarto delle esportazioni cilene è destinata per esempio al mercato cinese, facendo del Cile,
insieme al Perù (a pari livello col 25%), il paese più fortemente dipendente dalla Cina per quanto concerne
le esportazioni, ancor più che il Venezuela (22%). Ad aggravare la situazione è il rischio di volatilità dei
prezzi dovuto alla scarsissima diversificazione dei beni esportati: l'Argentina esporta infatti principalmente
soia, il Perù metalli e il Cile soprattutto rame. I prezzi sono già calati sensibilmente negli ultimi anni in seguito al rallentamento dell'economia cinese, con un impatto notevole sulle esportazioni di questi paesi.
Triplice shock per Argentina, Venezuela ed Ecuador
Gli effetti della febbre cinese affliggono tuttavia soprattutto Argentina, Ecuador e Venezuela, tutti vittime di
un triplice shock: le esportazioni verso la Cina diminuiscono, i prezzi delle materie prime e soprattutto del
petrolio sono ai minimi da anni e le loro economie dipendono fortemente dai finanziamenti cinesi.
Se la Cina starnutisce, l'America Latina prende il raffreddore
«Per i paesi dell'America Latina un calo delle esportazioni equivale a un calo delle entrate. La politica
finanziaria restrittiva adottata dalla Cina fa traballare anche gli investimenti esteri. Argentina, Ecuador e
Venezuela faticano a reperire liquidità sui mercati finanziari globali e, con la Cina meno propensa a effettuare lì investimenti o finanziamenti, vedono i propri problemi acuirsi drasticamente e aumentare allo stesso tempo i rischi connessi all'elevata dipendenza dal Dragone. La debolezza della Cina indebolisce anche
loro.»
L'attuale studio di Euler Hermes «China: MONKEY forces for the Year of the Monkey» (inglese) è
disponibile alla pagina:
http://www.eulerhermes.com/mediacenter/Lists/mediacenter-documents/Economic-Insight-6-reasonsmonkey-economics-china-fev16.pdf
Uno studio sull'economia e le insolvenze cinesi «China: Great Wall, Great Mall, Great Fall? Not
really…» (inglese) è disponibile alla pagina:
http://www.eulerhermes.com/mediacenter/Lists/mediacenter-documents/Economic-Insight-ChinaSept15.pdf
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Contatto per la stampa
Euler Hermes Svizzera
Annalisa Job
Portavoce di Euler Hermes Svizzera
Euler Hermes Group Media Relations
Remi Calvet – +33 (0)1 84 11 61 41
[email protected]
Tel: 044 283 65 14
[email protected]
www.eulerhermes.ch
Euler Hermes è il maggiore provider al mondo di soluzioni di assicurazione crediti commerciali nonché
specialista riconosciuto nei settori delle cauzioni e del recupero crediti commerciali. Con oltre 100 anni
di esperienza, Euler Hermes offre una gamma completa di servizi finanziari a clienti business-tobusiness (B2B) per la gestione del portafoglio clienti. La sua rete internazionale di monitoraggio permette di controllare e analizzare la solvibilità di PMI e multinazionali presenti sui mercati che rappresentano
il 92% del PIL mondiale. Con sede a Parigi, la compagnia è presente in oltre 50 paesi con più di 6000
collaboratori. Euler Hermes fa parte del gruppo Allianz, è quotata all’Euronext di Parigi (ELE.PA). e beneficia del rating AA- di Standard & Poor’s e Dagong Europa. Il gruppo ha raggiunto un giro d’affari
consolidato di 2,6 miliardi di euro nel 2015 e ha coperto transazioni commerciali nel mondo per un totale di 890 miliardi di euro a fine 2015.
Presso la sede di Zurigo e le agenzie di Losanna e Lugano, Euler Hermes Svizzera occupa ben 50 collaboratori.
Per maggiori informazioni: www.eulerhermes.ch, LinkedIn o Twitter @eulerhermes.
Le valutazioni sono soggette, come sempre, alle riserve riportate qui di seguito:
Riserva sulle affermazioni previsionali: Alcune asserzioni qui contenute possono riferirsi ad aspettative per il futuro e ad altre affermazioni di proiezione
che implicano incertezze e rischi più o meno noti, che potrebbero fare sì che gli effettivi risultati e sviluppi differiscano in maniera sostanziale da quelli
contenuti o indicati nelle suddette affermazioni. Oltre ad altri motivi, che non sono qui menzionati, possono esservi eventualmente deviazioni derivanti
da variazioni della situazione economica generale e concorrenziale, soprattutto nei campi d’attività e mercati principali dell’Allianz, da acquisizioni e
dalla successiva integrazione di aziende e da misure di ristrutturazione. Deviazioni possono poi risultare dall’entità o dalla frequenza dei sinistri, dai
tassi di storno, dai tassi di mortalità e dalla morbilità rispettivamente dalle loro tendenze e, in particolare nel settore bancario, dalla perdita di beneficiari
di crediti. Anche gli sviluppi dei mercati finanziari e dei tassi di cambio, come pure i cambiamenti legislativi e normativi nazionali e internazionali, in
particolare riferiti a regolamentazioni fiscali, possono esercitare un influsso. Attacchi terroristici e le loro conseguenze possono aumentare la probabilità
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