La Cina e la sfida del Medio Oriente

Transcript

La Cina e la sfida del Medio Oriente
La Cina e la sfida del Medio Oriente
Giovedì 21 Gennaio 2016 01:40
di Michele Paris
Il presidente cinese, Xi Jinping è impegnato questa settimana in una visita di cinque giorni in
Medio Oriente e in Africa settentrionale per rafforzare i legami economici e strategici con paesi
che nell’ultimo periodo si trovano al centro di tensioni e accese dispute. In particolare, due delle
tre destinazioni del leader del Partito Comunista cinese sono Arabia Saudita e Iran, con i cui
governi Pechino proverà a mantenere relazioni fruttuose e cordiali nonostante l’aggravamento
delle divisioni che mettono sempre più su posizioni opposte i due rivali regionali.
Xi è atterrato a Riyadh nella giornata di martedì e la più che calorosa accoglienza ricevuta dal
regime ha subito messo in chiaro l’importanza dei rapporti tra i due paesi. L’Arabia Saudita è il
primo fornitore di petrolio e, dal 2013, il più importante partner commerciale in Asia occidentale
della Cina. Gli scambi bilaterali hanno superato i 69 miliardi di dollari nel 2014, con un
incremento di 230 volte dal 1990, anno in cui Cina e Arabia Saudita hanno stabilito relazioni
diplomatiche.
Se il mercato cinese è oggettivamente di fondamentale importanza per il greggio esportato dalla
monarchia saudita, questi numeri e l’irrobustimento dei legami bilaterali sono probabilmente da
collegare anche alle relative frizioni emerse negli ultimi anni tra Riyadh e l’alleato americano a
causa della divergenza di vedute di natura tattica con quest’ultimo su varie questioni che hanno
interessato la regione (Egitto, Siria, Iran).
Infatti, dopo il faccia a faccia di martedì, Xi e il sovrano saudita, Salman bin Abdulaziz, hanno
annunciato un innalzamento delle relazioni bilaterali, trasformandole ufficialmente in una
“partnership strategica comprensiva”. Come ha raccontato l’agenzia di stampa ufficiale cinese
Xinhua, “le due parti hanno anche sottoscritto un memorandum d’intesa sulla cooperazione in
ambito industriale” e firmato accordi vari nei settori “aerospaziale, dell’energia, delle
comunicazioni, dell’ambiente, della cultura, della scienza e della tecnologia”.
1/4
La Cina e la sfida del Medio Oriente
Giovedì 21 Gennaio 2016 01:40
L’interesse cinese è d’altra parte quello di integrare l’Arabia Saudita nell’ambizioso progetto
definito “One Belt One Road” per sviluppare infrastrutture e scambi commerciali est-ovest lungo
l’antica “Via della Seta”.
A livello generale, la visita del presidente Xi rientra negli sforzi cinesi di intraprendere politiche
più attive in Medio Oriente, principalmente al fine di salvaguardare i propri interessi energetici. Il
petrolio non esaurisce però la questione dei rapporti tra Pechino e questa parte del continente
asiatico, come ha confermato la presentazione proprio la scorsa settimana del primo
documento strategico relativo al mondo arabo redatto dalla Cina.
La stabilità dell’area e la sicurezza delle forniture energetiche sono comunque intrecciate per la
leadership Comunista e da ciò deriva l’impegno diplomatico di Pechino su vari fronti di crisi in
Medio Oriente, come quello del nucleare iraniano e della guerra in Siria.
In un’intervista rilasciata a Channel News Asia un paio di giorni fa, Francesco Sisci ha poi
ricordato come la Cina abbia un interesse diretto nel contenimento dello scontro settario in atto
in Medio Oriente, vista l’esposizione al rischio fondamentalista della regione dello Xinjiang, dove
vivono dieci milioni di musulmani Uighuri.
Se l’impulso dato alle relazioni con l’Arabia Saudita è un fattore relativamente nuovo per la
Cina, più consolidato è invece il rapporto con l’Iran, ultima meta della trasferta di Xi Jinping
dopo Riyadh e Il Cairo. Molti osservatori, soprattutto in Occidente, hanno sottolineato in questi
giorni la coincidenza della visita a Teheran con la fine delle sanzioni economiche internazionali
applicate alla Repubblica Islamica.
In questi anni, la Cina ha mantenuto intensi rapporti economici con l’Iran, sia pure riducendo la
quantità di petrolio importato, e l’obiettivo sembra ora essere quello di mantere la propria
influenza in un paese che sta per aprirsi ai mercati e al capitale internazionale. Non a caso, Xi
sarà il primo leader di una potenza mondiale a recarsi a Teheran dalla cancellazione delle
sanzioni in questo inizio di 2016.
Anche in questo caso, la questione del petrolio non è l’unica a caratterizzare l’equazione
2/4
La Cina e la sfida del Medio Oriente
Giovedì 21 Gennaio 2016 01:40
Cina-Iran. Nel già ricordato piano di integrazione eurasiatica perseguito da Pechino, la
Repubblica Islamica dovrebbe svolgere un ruolo decisamente di primo piano, vista l’importanza
strategica di un territorio situato all’incrocio di rotte che collegano il Vicino Oriente e l’Europa
con l’Asia centrale e quella orientale.
Rispetto ai concorrenti europei e asiatici, la Cina parte dunque da una posizione di vantaggio
nella “corsa” all’Iran. Qui, secondo Bloomberg News, operano già quasi un centinaio di
compagnie cinesi e nel corso della visita di Xi saranno probabilmente siglati altri accordi
economici di rilievo. Per l’agenzia iraniana Tasnim, ad esempio, sarebbero alle battute finali le
trattative per la costruzione da parte di aziende cinesi di due centrali nucleari in Iran.
In concomitanza con l’arrivo di Xi Jinping in Medio Oriente, l’organo del Partito Comunista
Cinese in lingua inglese, Global Times, ha pubblicato un editoriale nel quale ha ribadito i principi
che guidano la politica estera del regime. L’articolo ha insistito sul tradizionale impegno cinese
nel non interferire nelle vicende interne dei propri partner economici e nell’evitare di mettere i
propri interessi davanti a quelli degli altri paesi.
I principi di uguaglianza e rispetto che starebbero alla base della condotta cinese all’estero, ha
ricordato Global Times, sono differenti da quelli di altre potenze che, senza che la testata lo
abbia ricordato esplicitamente, hanno enormi reponsabilità nel caos che regna oggi in Medio
Oriente.
Le parole dell’editoriale uscito martedì servono indubbiamente a cercare di promuovere
l’immagine benevola della Cina nei paesi toccati dalla presenza del presidente Xi, ma non solo.
Esse rivelano anche un certo nervosismo nella classe dirigente cinese per la sfida che si trova
si fronte in un teatro caldo come quello mediorientale.
La questione è stata affrontata da un punto di vista diverso soprattutto dai media occidentali, a
cominciare da quelli americani, i quali, equiparando sostanzialmente le modalità della politica
estera USA a quella cinese, hanno definito senza indugi la visita di Xi come il riflesso della
volontà di Pechino di mostrare i muscoli e, quindi, la propria influenza, in una regione cruciale
per l’intero pianeta.
In effetti, se la gestione delle questioni internazionali di Stati Uniti e Cina è totalmente diversa,
così come le conseguenze della loro presenza al di fuori dei rispettivi confini, tra le righe di
commenti simili si può forse intravedere il punto chiave del viaggio del presidente cinese e delle
preoccupazione che stanno alla base delle discussioni in cui è impegnato questa settimana.
3/4
La Cina e la sfida del Medio Oriente
Giovedì 21 Gennaio 2016 01:40
Come
determina
interessi
paesi
dove
lunga
del
serie
sta
sforzo
strategici
Medio
accadendo
una
di conflitti
per
progressiva
Oriente
iledmantenimento
economici.
in
Estremo
rischia
eainevitabile
devastanti.
perciò
IlOriente,
tentativo
della
didi
escalation
supremazia
aggravare
la di
crescente
Pechino
del
ulteriormente
nel
confronto
influenza
di
mondo
istituire
con
della
lo
legami
scontro
gliCina
ha
Stati
più
già
oltre
con
Uniti
prodotto
Washington,
ipotrebbe
propri
e isia
suoi
con
una
confini
i da
essere
In
internazionale,
siano
un lo
frangente
posizionati
messa
quanto
così,
storico
dalla
laspesso
meno
stessa
strategia
caratterizzato
parte
dura
cinese
prova
o dall’inasprirsi
su
fronti
già
mantenere
nell’immediato
diversi
degli
in
buoni
un
scontri
determinato
rapporti
futuro.
earabo
della
con
competizione
conflitto,
tutti
iprofondi
paesi,
a
livello
che
4/4