sindromi genetiche: fenotipi neuropsicologici e protocolli di intervento
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sindromi genetiche: fenotipi neuropsicologici e protocolli di intervento
SINDROMI GENETICHE: FENOTIPI NEUROPSICOLOGICI E PROTOCOLLI DI INTERVENTO SINDROME DI DOWN (21) •Caratteristiche fisiognomiche particolari; •Anomalie cardiache e della funzione tiroidea, dificit visivi e uditivi possibili. •Anomalie nello sviluppo cerebrale (indici volumentrici inferiori alla norma con riduzione del planum temporale e del cervelletto, riduzione del volume delle cortecce temporali e frontali mediali sinistre e ingrandimento dei ventricoli) ; •In adolescenza può comparire sintomatologia psichiatrica (più frequentemente patologie da intenalizzazione, come ansia e depressione, piuttosto che da esternalizzazione, i.e. ADHD solo nel 6% individui). •Dopo i 45 anni frequente l’insorgenza di malattia di Alzheimer. RITARDO MENTALE LIEVE /MEDIO (CON TENDENZA AL PEGGIORAMENTO IN ETÀ ADULTA). LE PRIME TAPPE DI SVILUPPO SIA MOTORIO CHE LINGUISTICO APPAIONO RITARDATE. LINGUAGGIO E SINDROME DI DOWN SVILUPPO PRELINGUISTICO: • RITARDO NELL’AGGANCIO OCULARE; • IPERFISSAZIONE VERSO OCCHI PIUTTOSTO CHE ALTRE PARTI DEL VISO • LALLAZIONE RITARDATA • SVILUPPO FONOLOGICO RITARDATO (PROBL. ARTICOLATORIO? PROBL. DEPRIVAZIONE UDITIVA?) • RICCO REPERTORIO GESTUALE (STRATEGIA DI COMPENSO?) LINGUAGGIO E SINDROME DI DOWN SVILUPPO LINGUISTICO • RITARDO SIGNIFICATIVO NELLA PRODUZIONE DELLE PRIME PAROLE: – 3-4 ANNI: VOCABOLARIO DI 20-30 PAROLE , ASSENZA DI COMBINAZIONI FINO A VOCABOLARIO ESPRESSIVO DI 400 600 PAROLE (mentre in ST le prime combinazioni avvengono quando il vocabolario è di circa 150) ; COMBINAZIONI DI DUE PAROLE RITARDATA E PROTRATTA (4-6 ANNI) • PRIME FASI DI ACQUISIZIONE LINGUISTICA (24-36 MESI) COMPRENSIONE MIGLIORE DELLA PRODUZIONE. • LA GRAMMATICALIZZAZIONE POI PROCEDE Più RAPIDAMENTE MA LIMITATAMENTE (NON SI RAGGIUNGE COMPLESSITA’ SINTATTICA) • IL RITARDO INIZIALE SI STABILIZZA IN PUBERTA’: PERMANGONO PRESTAZIONI INFERIORI AD ETA’ MENTALE IN TUTTI I PROCESSI: FONOLOGICI, SINTATTICI, SEMANTICI E PRAGMATICI. TUTTAVIA SI OSSERVA UNA SIGNIFICATIVA DIFFERENZA NELLO SVILUPPO LESSICALE (MIGLIORE) E IN QUELLO GRAMMATICALE. SVILUPPO MOTORIO E SINDROME DI DOWN • RITARDO SIGNIFICATIVO NELL’ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO POSTURALE (PARI A 5 MESI ALL’ANNO DI VITA) Abilità motorie N SD Rotola (da pancia in giù a pancia in su e viceversa) 4-6 6-8 Sta seduto da solo, senza appoggio, per breve tempo 6-8 10-14 Si muove carponi 8-10 15-20 Sta in piedi appoggiato ad un sostegno 10-12 15-20 Comincia a stare in piedi da solo 10-12 16-20 Cammina da solo Sale le scale da solo 12-15 22-30 18-24 36-42 Scende le scale da solo 24-30 39-45 IL FENOTIPO NEUROPSICOLOGICO DELLA SINDROME DI DOWN ABILITA’ VISUOSPAZIALI MIGLIORI COMPETENZE VISUO-SPAZIALI PIUTTOSTO CHE LINGUISTICHE PERO’ ATTENZIONE ANALISI PERCETTIVA DI TIPO GLOBALE POCO ANALITICA MOLTO DISTRAIBILI , EVITAMENTO E PASSIVITA’ NEI CONFRIONTI DELLE ATTIVITA’ ABILITA’ ADATTIVE MIGLIORI ABILITA’ SOCIALI E PEGGIORI ABILITA’ DI VITA QUOTIDIANA PROTOCOLLO RIABILITATIVO NELLA SINDROME DI DOWN AREE CRITICHE: Funzionamento cognitivo Linguaggio Coordinazione motoria (forza muscolare) (Aspetti comportamentali) Metodo Feuerstein Potenziamento cognitivo Educazione al ragionamento Logopedia: obiettivi: favorire l’articolazione verbale; favorire la consapevolezza fonologica; migliorare il loop fonologicoarticolatorio. In casi gravi può essere utile LIS oppure uso PCS (CAA) Viene proposta integrazione sensoriale ma non ci sono studi sull’efficacia di trattamenti di questo tipo; talvolta viene consigliata attività fisioterapica per rinforzare muscolatura. Eventualmente trattamento psicoeducativo X XX X X X X X XX MODELLLO X X X X X X X SINDROME DI WILIAMS D SINDROME DI DOWN SINDROME DELLA X FRAGILE (MARTIN-BELL) •Caratteristiche fisiognomiche particolari nei maschi (padiglioni auricolari, viso allungato; macro-orchidismo). •Anomalie nello sviluppo cerebrale (aumento del nucleo caudato, Del talamo e dei ventricoli cerebrali, ridotto volume del verme cerebellare; anomalie nelle spine dendridiche; aumento della materia bianca con l’età). •I disturbi comportamentali sono comuni (ADHD e sintomatologia autistica) RITARDO MENTALE VARIABILE (MEDIO-LIEVE NEI MASCHI; NELLA NORMA NELLE FEMMINE) RITARDO NELLE ACQUISISZIONI LINGUISTICHE E MOTORIE CON RECUPERO MIGLIORE NELLE PRIME E DIFFICOLTA’ PERMANENTI NELLE SECONDE. . IL FENOTIPO NEUROPSICOLOGICO DELLA SINDROME DI X FRAGILE LINGUAGGIO: DIFFICOLTà ARTICOLATORIE E PRAGMATICHE, MENTRE RISULTANO MIGLIORI LE COMPETENZE LESSICALI (SIA RECETTIVE CHE ESPRESSIVE). FREQUENTE OSSERVAZIONE DI ECOLALIA E LINGUAGGIUO STEREOTIPATO E SCARSA FLUENZA VERBALE. CONTROLLO MOTORIO: INIZIALMENTE LE TAPPE MOTORIE POSSONO ESSERE RITARDATE. PERMANE UNA DIFFICOLTA’ SOSTANZIALE NELLA COORDINAZIONE FINIMOTORI,A DI CONTROLLO DELLE MANI E MUSCOLI DELLE DITA. DIFFCIOLTà ANCHE A METTERE IN SEQUENZA LE AZIONI IN MODO FINALIZZATO. IL FENOTIPO NEUROPSICOLOGICO DELLA SINDROME X FRAGILE ATTENZIONE E FE DEFICIT ELABORAZIONE SEQUENZIALE DELLE INFORMAZIONI. IPERATTIVITA’ E DEFICIT DI ATTENZIONE DEFICIT SELEZIONE, MANTENIMENTO, ATTENZIONE DIVISA, INIBIZIONE DEFICIT DI PIANIFICAZIONE E PROBLEM-SOLVING MEMORIA DIFFICOLTA’ DI MEMORIA DI LAVORO MA MA BUONA MEMORIA EPISODICA PROTOCOLLO RIABILITATIVO NELLA SINDROME X-FRAGILE AREE CRITICHE: Funzionamento cognitivo Linguaggio Attenzione Aspetti comportamentali Metodo Feuerstein o potenziamento cognitivo (in particolare FASE DI INGRESSO INFORMAZIONI) Alcuni autori suggeriscono LIS in casi di sostanziali difficoltà (però difficoltà di controllo motorio…) protocolli ADHD+ Rapporto 1:1 nell’ambito scolastico (per minimizzare difficoltà attenzione e timidezza) Se difficoltà sociali sono consistenti : trattamento psicoeducativo (durante l’infanzia). Psicorterapia per sviluppo abilità sociali; Tecniche comportamentali per modificazione di specifici comportamenti (introduzione routine; rinforzo, estinzione). SINDROME DI WILLIAMS (7) •Caratteristiche fisiognomiche particolari (facies elfica); • ritardo nell’accrescimento staturale, difetti cardiovascolari, ipercalcemia infantile incostante. •Anomalie nello sviluppo cerebrale (volume cerebrale ridotto; riduzione cortecce occipitali e materia grigia talamica; aumento dell’amigdala, giro temporale superiore; corteccia orbitale prefrontale e cingolata anteriore dorsale); •Sono frequenti difficoltà di regolazione attentiva con distraibilità, impulsività e scarsa tolleranza alla frustrazione. Al crescere dell’età possono comparire sintomi di ansia, fobici, comportamenti ossessivi e più raramente depressione. RITARDO MENTALE LIEVE /MEDIO. LE PRIME TAPPE DI SVILUPPO SIA MOTORIO CHE LINGUISTICO APPAIONO RITARDATE CON BUON RECUPERO FUNZIONALE DEL LINGUAGGIO IN EPOCHE SUCCESSIVE. LINGUAGGIO NELLA SINDROME DI WILLIAMS SVILUPPO PRELINGUISTICO •AGGANCIO OCULARE MA POCA ATTENZIONE CONDIVISA (INTERAZIONE DIADICA MA NON TRIADICA => RITARDO NELLO SVILUPPO LESSICALE) •SCARSO UTILIZZO DEL GESTO (E SUCCESSIVO ALLA FASE DI LESSICALIZZAZIONE) •RITARDO NELLA LALLAZIONE LINGUAGGIO NELLA SINDROME DI WILLIAMS SVILUPPPO LINGUISTICO PRIME ACQUISIZIONI: TAPPE DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO RITARDATE (E ATIPICHE) NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI: 3-4 ANNI: VOCABOLARIO DI 20-30 PAROLE , ASSENZA DI COMBINAZIONI. 5-6 ANNI: COMBINAZIONI DI 2 PAROLE. PRIME FASI DI ACQUISIZIONE LINGUISTICA (24-36 MESI) COMPRENSIONE E PRODUZIONE SONO UGUALI (QUINDI PRODUCONO PAROLE SENZA CHE QUESTE ABBIANO UN CORRELATO SEMANTICO RAPPRESENTATIVO). LESSICO: ACQUISIZIONE ATIPICA: WS ATTRIBUISCONO IL SIGNIFICATO DI PAROLE NUOVE ALLA FORMA O AL COLORE DI UN OGGETTO PIUTTOSTO CHE ALLA CATEGORIA A CUI APPARTENGONO. LINGUAGGIO NELLA SINDROME DI WILLIAMS SVILUPPPO LINGUISTICO MORFOSINTASSI: DIFFICOLTA’ NEL COMPRENDERE ALCUNE STRUTTURE SINTATTICHE:(Karmiloff- Smith e coll. 1997) 1. No comprensione di frasi relative 2. Difficoltà nella ripetizione di frasi, con inserite, anche se brevi mentre buona ripetizione di frasi con semplice struttura sintattica ma lunghe: ‘The boy, the girl hit, kicked the dog’ ‘Yesterday I found a red flower growing at the end of my auntie’s garden’ quindi buona memoria uditiva ma non altrettanto buona elaborazione sintattica ((Karmiloff- Smith e coll. 1997). SPECIALIZZAZIONE CEREBRALE ATIPICA (Neville e coll., 1994): STIMOLI VERBALI ATTIVANO REGIONI CORTICALI DIVERSE DAI CONTROLLI . LINGUAGGIO NELLA SINDROME DI WILLIAMS SVILUPPPO LINGUISTICO ABILITA’ PRAGMATICHE E NARRATIVE Disomogeneità nelle competenze linguistiche: buona fluenza e produttività nel discorso ma errori morfosintattici e scarso utilizzo degli indicatori sintattici per la coerenza narrativa) Disomogeneità nelle competenze pragmatiche: scarsa capacità di collegare le motivazioni e gli stati interni dei personaggi al dipanarsi delle narrazioni (relazioni causali) ma notevoli abilità di drammatizzazione e di attirare l’attenzione dell’ascoltatore con espedienti retorici. SVILUPPO MOTORIO NELLA SINDROME DI WILLIAMS RITARDO NELL’ACQUISIZIONE DELLE TAPPE MOTORIE FONDAMENTALI CON DEFICIT PERMANENTI NEL CONTROLLO MOTORIO (IN PARTICOLATRE FINIMOTRICITA’) primi anni di vita: problemi nell’equilibrio, nella coordinazione dei movimenti e nell’orientamento spaziale, sia del proprio corpo che degli oggetti. Spesso risulta difficile valutare la distanza e la direzione. I movimenti possono essere ulteriormente compromessi dalla rigidità articolare. Si manifestano problemi nel salire e nello scendere le scale. La motricità fine è particolarmente compromessa. Risulta difficile acquisire competenze quali abbottonamento e lo sbottonamento, l’uso delle forbici e delle matite. Sono spesso problematiche le azioni che richiedono una buona capacità motoria e una completa programmazione dei movimenti, come il vestirsi e lo spogliarsi da soli. PERMANGONO DIFFICOLTA’ NELLA COORDINAZIONE MOTORIA ANCHE IN ETÀ ADULTA FENOTIPO NEUROPSICOLOGICO NELLA SINDROME DI WILLIAMS ABILITA’ VISUOSPAZIALI SOSTANZIALI DIFFICOLTA’ VISUOCOSTRUTTIVE E VISUOPERCETTIVE (dettagli OK ma non configurazione globale) MEMORIA DEFICIT WM (TACCUINO VISUOSPAZIALE_ ma solo in compiti di memoria spaziale non visiva). BUONA MEMORIA VERBALE (LOOP FONOLOGICO ARTICOLATORIO). BUONA MEMORIA DI VOLTI (però percorso di sviluppo atipico- non analisi globale). COGNIZIONE SOCIALE Peculiare disponibilità relazionale. Controversi i dati sullo sviluppo di ToM. UN ELEFANTE DISEGNATO DA UN BAMBINO CON SW DI 7 ANNI PROTOCOLLO RIABILITATIVO NELLA SINDROME DI WILLIAMS AREE CRITICHE: Funzionamento cognitivo Linguaggio Motricità e abilità visuo-spaziali Attenzione Metodo Feuerstein o educazione al ragionamento o tecniche metacognitive con GUIDA VERBALE. Possibile trattamento durante la prima infanzia (considerato il ritardo nell’acquisizione) Terapia occupazionale: Primi anni: sviluppo nell’uso degli oggetti e schemi d’azione (prerequisito) Periodo prescolare e scolare: potenziamento abiltà visuocostruttive; potenziamento controllo finomotorio e prassico; Addestramento uso tastiera computer per videoscrittura). Protocollo ADHD e trattamento per inibizione impulsività. PROTOCOLLO RIABILITATIVO NELLA SINDROME DI WILLIAMS AREE CRITICHE: Funzionamento sociale/ Benessere emotivo Training per le abilità sociali sia per modulare i rapporti di amicizia sia limitare la confidenza verso gli estranei (capitalizzando su abilità linguistiche e interesse verso gli altri). Possibili interventi specifici in caso di pensieri ossessivi; ansia e depressione. SINDROME DI PRADER WILLI (15) •Fase prenatale/neonatale: movimenti fetali ridotti: ipotonia muscolare con difficoltà di termoregolazione e di suzione. •Fase prima infanzia 0-2/3 anni:ipotonia (con rallentamento nelle fasi di acquisizioni motorie e nel controllo fonatorio; difficoltà di alimentazione); ipoplasia dei genitali, anomalie facciali (fronte stretta occhi a mandorla, labbro superiore stretto e inferiore anteroverso, strabismo; anomalie mani e piedi (piccoli con dita affusolate), frequente ipopigmentazione. •2/3 anni- adolescenza: iperfagia con conseguente obesità (e malattie legate ad essa). Rallentamento progressivo della crescita con alterazioni nello sviluppo puberale e nei caratteri sessuali secondari. Sterilità. In adolescenza compaiono i sintomi comportamentali. Anomalie morfologiche e funzionali dell’ipotalamo. Deficit nella produzione dell’ormone della crescita. RITARDO MENTALE LIEVE /MEDIO. SINDROME DI PRADER WILLI LINGUAGGIO Sviluppo problematico per alterazioni anatomiche e funzionali (fonazione). Costruzione frastica semplificata (soggetto-verbo) con difficoltà pragmatiche difficoltà nella percezione e memoria a breve termine uditiva; difficoltà articolatorie. ELABORAZIONE VISUO-SPAZIALE Migliori abilità di percezione visiva, di integrazione spaziale e di organizzazione visuo-spaziale rispetto ad abilità verbali. ATTENZIONE E FUNZIONI ESECUTIVE Frequente presenza di ADHD ASPETTI COMPORTAMENTALI: Frequenti condotte disadattive: indolenza, pigrizia, ma anche ostinazione e irritabilità oppositività, labilità emotiva, verbalizzazioni stereotipate e ripetitive. Comune la tendenza all’autolesionismo e il disturbo ossessivo compulsivo (non limitato al pensiero del cibo). PROTOCOLLO RIABILITATIVO NELLA SINDROME PRADER WILLI AREE CRITICHE: Linguaggio: Anomalie nella personalità e comportamentali Disturbi psichiatrici Intervento logopedico precoce. Controllo esterno nell’assunzione di cibo Dubbia l’efficacia di tecniche comportamentali e di automonitoraggio per controllo dell’obesità. Training per lo sviluppo di abilità sociali e comportamenti prosociali. CRI DU CHAT (5) •Caratteristico timbro di voce evidente già ai primi pianti • Atrofia delle strutture tronco-encefaliche pontine e cerebellari; •Frequenti comportamenti autolesionistici e attività motoria stetreotipata. Iperacusia e difficoltà di regolazione sonno-veglia. RITARDO MENTALE DA PROFONDO A MEDIO LINGUAGGIO Notevolmente compromesso lo sviluppo (anche se alcuni bambini raggiungono un vocabolario di un centinaio di parole con possibilità di prime combinazioni). Comprensione migliore di produzione. Abilità comunicative migliori di abilità linguistiche. MOTRICITA’: Sostanziali difficoltà di controllo e di coordinazione oculo-manuale. PROTOCOLLO RIABILITATIVO NELLA SINDROME CRI DU CHAT OBIETTIVI INTERVENTO (che deve essere precoce): •Limitazione dell’iperattività: per stimolare l’interesse verso l’oggetto e i prerequisiti percettivi e viso-spaziali. •Potenziamento della comprensione verbale (in particolare lessico recettivo) •Potenziamento della comunicazione (modalità gestuali eventualmente lingua dei segni semplificata) •Prevenzione dell’autolesionismo (con estinzione o ricerca di ricompense alternative a seconda del caso). CORNELIA DE LANGE •Iposviluppo intrauterino, basso peso neonatale e staturale con anomalie agli arti (clinodattilia e sindattilia), dentizione ritardata; •Ipertricosi, malformazioni multiple apparato scheletrico; genitourinario; gastro-intestinale. •Frequenti deficit uditivi e visivi; •Può essere presente epilessia. TIPO I: sviluppo pre- e postnatale deficitario; •Ritardo menatale medio/profondo; •Presenza di numerose malformazioni. TIPO II:ritardo lieve/borderline; Rara presenza di malformazioni maggiori; Disturbi comportamentali. FENOTIPO NEUROPSICOLOGICO: CORNELIA DE LANGE (3?) PUNTO DI DEBOLEZZA: Linguaggio: scadente (migliore comprensione che produzione) talvolta assente Difficoltà di attenzione con distraibilità e impulsività. Difficoltà di interazione sociale con tratti autistici Condotte autostimolatorie ma anche autolesionistiche. PUNTO DI FORZA: Buone abilità visuo-percettive; e di memoria visuo-spaziale. OBIETTIVI INTERVENTO: Potenziare i sistemi di apprendimento non verbale (utilizzo PCS scopo comunicativo; interventi psicoeducativi); Aspetti comportamentali: tecniche comportamentali per irritabilità impulsività e condotte autolesionistiche. SINDROME DI ANGELMAN (15?) •Atassia; •Ipotonia; •Epilessia; •Temperamento ‘felice’ (‘Happy puppet’) RITARDO MENALE GRAVE O PROFONDO PUNTI DI DEBOLEZZA: Linguaggio espressivo Abilità motorie, Difficoltà attentive (che migliorano con la crescita) Problemi nel sonno Punti di Forza: Interesse comunicativo; Sorrisi e risate sono in relazione anche alle interazioni sociali. Non difficoltà di alimentazione; Non attitudine all’irritabilità o alla letargia. SINDROME DI ANGELMAN INTERVENTO riabilitativo: -trattamento comportamentale (e farmacologico) per il sonno (Summers e coll. 1992); -PARENT-TRAINIG per aumentare l’utilizzo di gesti a scopo comunicativo (Calculator, 2002); -Condizionamento per sviluppare autonomie nelle abilità quotidiane (lavarsi mani, denti ecc. ecc).