Ricordando Assia Noris - Ricordando il Trio Lescano

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Antonio Mastrorocco
Ricordando
Assia Noris
Il 26 Febbraio di 100 anni fa nasceva a Pietroburgo Anastasjia
Noris von Gerzfeld, un nome altisonante e aristocratico dietro cui si
nascondeva la conosciutissima Assia Noris
Figlia di un ufficiale tedesco e di una ucraina, si era stabilita in
Italia nel 1929, dopo un breve soggiorno in Francia, come studentessa
del Lycee des Jeunes Filles di Nizza, avendo sposato in prime nozze
Gaetano Assia. Dopo due brevi apparizioni, il regista Mario Bonnard
la fa debuttare nel film Tre uomini in frack, di cui interpreta anche la
versione francese. Insieme a Tito Schipa e ai fratelli De Filippo. Il
suo è un esordio felice, perché riesce subito simpatica al pubblico per
la sua bionda e fresca bellezza e per la spigliata e vivace recitazione, a
cui il leggero accento esotico aggiunge attrattiva. La sua predilezione
per i ruoli di ragazza ingenua le fa guadagnare, per almeno dieci
anni, l’epiteto di “fidanzata d'Italia”. Il suo partner privilegiato è
Vittorio De Sica, con cui gira 5 film: Darò un milione, Ma non e una
cosa seria, L’uomo che sorride, Il signor Max, Grandi magazzini.
Nel ’39 interpreta Batticuore, famoso in America, in quanto il
suo partner, John Lodge, divenne in seguito ambasciatore. Il suo
regista prediletto è Mario Camerini, che aveva sposato in terze nozze,
in quanto il precedente matrimonio con Roberto Rossellini durò
appena due giorni.
Vengono poi film di successo come Una romantica avventura,
Con le donne non si scherza, Luna di miele, Un colpo di pistola, Una
storia d’amore. Nel ’43 interpreta in Francia Le capitaine Fracasse e
Le voyageur de la Toussaint. Dopo altri due film girati fra il ’43 e il
’44 (Che distinta famiglia e I dieci Comandamenti) sposa l’ufficiale
inglese Jacob Pelster di cui rimane presto vedova. Nel ’49 viene
chiamata in Egitto per lavorare nel film Amina (La peccatrice
bianca), convolando a nuove nozze con l’ingegnere egiziano Tony
Abib.
Il dopoguerra, con la fine di un certo cinema italiano (quello dei
“telefoni bianchi”) non le porta molta fortuna. Riappare nel ’65 in La
Celestina, ma è un tentativo senza seguito. Stabilitasi definitivamente
a Sanremo, si spegne il 26 Gennaio 1998.