FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO TORINO

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FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO TORINO
CONFINE TRA ORIENTE E OCCIDENTE: IL CASO CINDIA
Comunicato n.47 - 13 maggio 2007
Per parlare del confine tra Oriente e Occidente, la Fiera del Libro ospita in Sala Rossa
Federico Rampini, corrispondente dalla Cina per Repubblica, e Renata Pisu, giornalista
autrice di Cina. Il drago rampante, profondi conoscitori della realtà orientale.
Per raccontare il proprio rapporto con la Cina, Renata Pisu parte da due libri: Stella
rossa sulla Cina di Edgar Snow – “testo che fu una bomba, visto che spiegava cosa sono
i cinesi” – e Cara Cina di Goffredo Parise. “Per capire la Cina bisogna fare la fatica di
leggere le statistiche” ammette Federico Rampini: “L’Ocse ha infatti rilevato che la Cina
ha superato il Giappone negli investimenti per la ricerca scientifica, piazzandosi alle
spalle degli Stati Uniti. Una parte della Cina è più avanti di noi a livello tecnologico, le
aziende farmaceutiche spostano i loro laboratori di ricerca in Cina e India. Sta per finire
l’epoca della competitività con la Cina basata esclusivamente sul basso costo del lavoro:
la competizione con il gigante asiatico si giocherà in futuro non solo nel settore
industriale (tessile, calzature, mobili) ma anche per i colletti bianchi”.
Un altro dato colpisce il pubblico: “Nel 2006 la Cina ha superato la Germania nel numero
dei brevetti tecnologici”. Per capire il caso Cindia “bisogna pensare a qualcosa come
Stati Uniti, Messico, Colombia e Brasile messi insieme; nell’area di Cindia c’è uno
spostamento di confini tra ricchezza e povertà mai visto nella storia: negli ultimi quindici
anni nella sola Cina 400 milioni di persone hanno conquistato un livello medio di
benessere e ogni anno 15 milioni di persone si trasferiscono dalla campagna nelle grandi
città”.
I recenti fatti di Milano “su cui il governo cinese è intervenuto in maniera molto dura”
spingono Rampini a parlare di un altro confine: “quello dei 70 milioni di cinesi nel
mondo”. Una delle chiavi del successo di Cindia è stata la capacità di far tornare dalla
diaspora i migliori talenti: “All’Accademia delle Scienze di Pechino l’81% dei lavoratori è
composto da tartarughe di mare, persone tornate in Cina dopo aver studiato e fatto
carriera negli Stati Uniti”. Se la Cina non ha vissuto una vera esperienza coloniale, lo
stesso non si può dire per l’India, Paese caratterizzato da “un atteggiamento di serenità
nel vivere il rapporto con l’Occidente”.
Nell’ultima parte dell’incontro si parla della voracità di energia della Cina, dove “ogni
quattro giorni si inaugura una centrale elettrica in grado di illuminare città come Roma o
Milano” e delle Olimpiadi di Pechino 2008, che saranno “una gigantesca festa popolare,
molto nazionalistica, con l’obiettivo di sorpassare gli Stati Uniti nel medagliere olimpico. I
20 mila giornalisti stranieri accreditati non avranno restrizioni”. Sul tema della censura,
Renata Pisu puntualizza: “L’ufficio centrale di censura ha distribuito una sorta di patente
a punti per le testate: chi esaurisce i punti, chiude”.
Sala Rossa, ore 11.30, 12 maggio 2007
Per maggiori informazioni sul programma www.fieralibro.it
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