Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 1° maggio 2012

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Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 1° maggio 2012
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 1° maggio 2012
Milano Assicurazioni: dimissioni Consiglieri e Sindaci
(Tendenza &
Mercati), 1° maggio
Milano Assicurazioni ha reso noto che si sono dimessi dalla carica ricoperta nel Consiglio di
Amministrazione della Compagnia i Signori Angelo Casò, Presidente, Umberto Bocchino, Maurizio
Burnengo, Maurizio Di Maio, Davide Maggi e Aldo Milanese, tutti consiglieri indipendenti.
Si è inoltre dimesso il Consigliere Mariano Frey, anch’egli Consigliere indipendente.
Il Consiglio rimane quindi composto da 11 Amministratori, di cui 3 indipendenti, rispetto ai 18 deliberati
dall’Assemblea.
Si sono inoltre dimessi i Sindaci effettivi Signori Giovanni Ossola, Presidente del Collegio Sindacale,
Maria Luisa Mosconi e Alessandro Rayneri, oltre al Sindaco supplente Giuseppe Aldè.
Subentrano nella carica di Sindaco effettivo i Signori Claudio De Re, che assume la carica di Presidente
del Collegio Sindacale, e Michela Zeme.
Allarme sfratto per il Viminale (Yahoo.Finance), 1° maggio
Il prossimo Piano di risparmi si presenta come una drastica mannaia sulle spese.
La programmazione prevede un accorpamento di oltre 25 delle attuali 103 Prefetture con un risparmio
previsto per 30 milioni di euro.
Alla misura si potrebbero aggiungere la riunificazione in una sede unica degli uffici periferici dello
Stato, a partire da Interno, Salute, Amministrazione Finanziaria, Beni culturali e Istruzione e la riduzione
del 10% dei Dipendenti civili del Ministero dell’Interno tramite i pensionamenti anticipati.
Sono le proposte lanciate negli ultimi giorni dal Ministro Anna Maria Cancellieri per contribuire
all’abbattimento della spesa pubblica.
La contabilità del Viminale, però, deve prima risolvere un problema dalle enormi ricadute finanziarie:
ogni mese vengono bruciati milioni di euro per l’affitto dei locali che ospitano questure e caserme.
E in molti casi i pagamenti avvengono con mesi o addirittura anni di ritardo.
Lungo tutta la penisola aumentano costantemente i contenziosi avviati da società e privati cittadini che
sono proprietari degli immobili in cui operano gli uffici del Viminale.
Il caso più recente riguarda la causa di sfratto intentata dalla Provincia di Napoli nei confronti della
Questura per via di un milione e mezzo di affitti non pagati.
Nel novembre 2010 si era tentata la conciliazione, ma con esito negativo.
Storie di questo tipo sono all’ordine del giorno.
A gennaio gli agenti della Stradale di Olbia sono stati sfrattati e ora lavorano nella soffitta del
Commissariato.
Sempre in Sardegna, gli agenti della Polstrada di Cagliari sono stati definiti “abusivi” da una sentenza
della Tar per via di 2 milioni di euro di pagamenti arretrati.
Le ingiunzioni provengono sia da soggetti pubblici, come nel caso dei Sindaci di Montepulciano e
Reggio Calabria che da privati, come nel caso degli Uffici Immigrazione della Questura di Lucca.
Il picco è stato però raggiunto a Milano.
La Provincia del capoluogo lombardo vanta, per 16 strutture affittate al Viminale, un credito pari a 3,2
milioni di euro.
Le morosità dello Stato evidenziano un incremento continuo, ma non tutte sono penalizzati.
Il Gruppo Ligresti ogni mese incassa regolarmente un milione di euro per il Residence Ripamonti di
Pieve Emanuele, un hotel a 4 stelle che ospita i 660 poliziotti attivi a Milano.
Poco meno di un anno fa, invece, i ritardi nei pagamenti del Viminale determinarono l’arenamento di un
Accordo settennale tra Comune di Firenze e Ministero dell’Interno per la presa in carico e l’inserimento
sociale dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
Il progetto prevedeva l’accoglienza di 130 persone nell’albergo Real di Viale Gori per poi avviarle a
percorsi di formazione e di inserimento professionale.
L’Assessore alle Politiche Sociali del capoluogo toscano, Stefania Saccardi, lo scorso agosto lanciò subito
l’allarme.
“Il Viminale non è mai stato regolare nei pagamenti, e adesso siamo arrivati quasi al collasso: la
Cooperativa che si occupa del progetto è sotto di tre milioni di euro e adesso siamo arrivati quasi al
collasso”.
Una situazione difficile, rispetto alla quale, da quel momento, nulla è cambiato.
Tagli, nel mirino la mala gestione
(Italia Oggi) 1° maggio di Alessandra
Ricciardi
Cancellare le duplicazioni di funzioni amministrative, soprattutto a livello territoriale, disdire gli affitti di
sedi sovrabbondanti, centralizzare gli acquisti di beni e servizi.
E poi: riallocare i docenti inidonei, ridurre i distacchi e i permessi, risolvere l'anomalia di un rapporto
più alto tra insegnanti e alunni al Sud rispetto a quello del Nord.
Sono queste le priorità, secondo quanto risulta a Italia Oggi, fissate da Piero Giarda per la Spending
Review dell'Istruzione.
Nessun machete sulla scuola, ma indicazioni operative per razionalizzare la spesa: Giarda ai colleghi del
Consiglio dei Ministri di ieri, che ha approvato il Piano e nominato Enrico Bondi commissario
straordinario per la gestione dell'acquisto di beni e servizi per le Amministrazioni Pubbliche, ha
sottolineato che nella scuola si è già tagliato e tanto: è vero che il settore istruzione, università e ricerca
con i suoi 53 Miliardi di euro annui di bilancio e circa un milione di Dipendenti è il più corposo del
Pubblico Impiego, ma è anche vero che in dieci anni ha subito la riduzione più sostanziosa, passando da
23% al 17% della spesa totale.
E mentre negli ultimi anni la popolazione scolastica è cresciuta, il Personale veniva falcidiato: per effetto
della manovra Tremonti - Gelmini, oltre 80 mila unità in meno di docenti, e 40 mila per il Personale
ausiliario, tecnico e amministrativo.
La riduzione della spesa, che sugli effetti complessivi deve essere ancora quantificata, parte
dall'eliminazione delle strutture superflue.
Come anticipato da Italia Oggi il 18 aprile scorso, non saranno rinnovati gli affitti di sedi oggi ritenute
sovrabbondanti (a partire dalla sede di Piazzale Kennedy a Roma, costo 7,5 milioni annui), con un
risparmio del 60% delle spesa finale per questa voce entro il 2013; sarà previsto un unico sistema
informativo (nel 2012 un risparmio del 10%), portali unici per l'offerta formativa e una centralina unica di
acquisto.
La spesa per beni e servizi solo a livello ministeriale ammonta a quasi 1 Miliardo, su questo dovrà
lavorare Bondi per ampliare il raggio d'azione della CONSIP, a partire dai Contratti per le pulizie, il cui
costo va dimezzato.
Nel mirino di Giarda anche le ripartizioni di funzioni tra uffici scolastici regionali e provinciali: dovranno
essere razionalizzate con una riduzione dei livelli provinciali.
C'è poi il capitolo dei distacchi e dei comandi: quasi mille docenti sono pagati dalla scuola ma lavorano
presso il Ministero degli Esteri o all'estero, altri 2 mila sono comandati presso Organi Costituzionali, lo
stesso Dicastero di viale Trastevere e altre Amministrazioni, mille sono in esonero e Aspettativa
Sindacale.
Giarda vuole vederci chiaro: quali sono i servizi resi, come razionalizzare ed evitare duplicazioni di
spesa visto che per ogni docente di ruolo distaccato lo Stato paga lo stipendio al prof in comando e al
suo sostituto.
Ci sono poi i 4.500 docenti inidonei per motivi di salute che vanno riconvertiti o messi in mobilità.
Una criticità su cui il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, dovrà lavorare nei
prossimi mesi è il mancato dimensionamento della rete scolastica al Sud: ci sono circa 2 mila scuole con
meno di 500 studenti, un dato che non sempre è giustificabile, secondo l'analisi di Giarda, in base alla
particolarità delle caratteristiche territoriali e sociali.
La rete va ridefinita.
E poi la distribuzione dei docenti tra le Regioni è squilibrata tra Nord e Sud, non rispecchia il rapporto
previsto a livello nazionale.
In Calabria ci sono 11,2 alunni per docente, in Emilia Romagna sono 13.
E poi il rapporto alunni - classi: è di 21,45 a livello nazionale ma diventa 19,7 in Sardegna, Calabria e
Molise e 22,5 in Emilia Romagna.
Ci sono addirittura sedi, spesso meridionali, con meno di 100 alunni.
Poco funzionale anche il sistema di finanziamento delle scuole, già al centro di un intervento nel primo
Decreto di Semplificazione che ha istituto il Fondo di funzionamento dell'autonomia. Il team inviato da
Giarda all'istruzione, e guidato da Giuseppe Catalano, ha riscontrato che lo scorso anno oltre un terzo
delle 10 mila scuola italiane ha chiuso i bilanci in disavanzo a causa soprattutto delle spese per
supplenze brevi ed esami di Stato.
Al tempo tesso circa 1 Miliardo di euro erano giacente sui conti bancari di altre scuole.
Con l'unificazione dei flussi finanziari del fondo dell'Autonomia la discrasia dovrebbe essere risolta a
partire dal prossimo anno.
Il lavoro vero comincia adesso.
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 2 maggio 2012
Spending Review: Authority appalti, piena collaborazione con
Governo (Adnkronos) Roma, 21 maggio
L'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture conferma la piena
disponibilità al Governo e al Commissario Straordinario Enrico Bondi nel fornire le proprie competenze
ed il proprio supporto conoscitivo della banca dati sui Contratti pubblici, al fine di contribuire
all'operazione di Spending Review promossa dal Governo Monti.
A dichiararlo il Presidente dell'Authority, Sergio Santoro, commentando l'iniziativa assunta dal Governo
sul monitoraggio e la razionalizzazione della spesa pubblica.
''L'inserimento dell'obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, unitamente al Fiscal Compact e al
Programma di stabilità - prosegue Santoro - confermano la fondamentale importanza, per i prossimi
anni, dell'azione di risanamento dei conti pubblici.
In quest'ottica la Spending Review rappresenterà, non solo in termini di efficienza ed efficacia, ma anche
in termini di equità, lo strumento principe a supporto delle decisioni politiche di spesa.
''AVCP - conclude Santoro - a partire dalle previsioni legislative del Codice dei Contratti sui costi
standard fino alle ultime disposizioni di contabilità pubblica, federalismo fiscale, codice
dell'amministrazione digitale e, più recentemente, sui prezzi di riferimento sulla sanità, ha acquisito un
ruolo di banca dati sui Contratti pubblici, che può mettere a disposizione del neo Commissario Bondi
per contribuire a rendere significativo il cammino intrapreso dal Governo sulla revisione della spesa
pubblica.
Proprio nell'ottica di razionalizzare la spesa, ai sensi della legge 111/2011, dal 1° luglio l'Autorità
pubblicherà i prezzi di riferimento dei principali beni e servizi nel settore sanitario''.
Piazza Affari chiude in deciso ribasso, Ftse Mib in calo del 2,6%. Banche sotto
pressione (Finanza.com), 2 maggio ’12
Pesanti vendite sui titoli del comparto bancario: UBI Banca ha ceduto il 7,13% a 2,606 euro, Monte dei Paschi il
5,18% a 0,254 euro, Unicredit il 5,66% a 2,836 euro, Popolare di Milano il 5,28% a 0,351 euro, Intesa SanPaolo il
4,64% a 1,09 euro, Banco Popolare il 4,90% a 1,067 euro.
Male Ansaldo STS (-4,20% a 6,39 euro) che ha archiviato il primo trimestre 2012 con un utile netto in calo del 22,6% a
12 milioni di euro.
Fiat ha lasciato sul parterre il 2,19% a 3,568 euro in attesa del dato sulle immatricolazioni italiane di aprile.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, come riportato dalle principali agenzie di stampa, ha dichiarato che non esiste
nessuna ipotesi di fusione tra Snam (-2,84% a 3,492 euro) e Terna (-1,64% a 2,764 euro). Luxottica ha svettato sul
paniere principale con un rialzo del 3,07% a 27,88 euro in scia all’upgrade di BofA, che ha portato la raccomandazione
sul Gruppo di Del Vecchio a buy da neutral.
Unicredit sfonda i 3 euro. Gli analisti però puntano sul
titolo (Trend online), 2 maggio di Alberto Susic
Anche la seduta odierna non ha riservato nulla di buono per Unicredit che dopo aver concluso la giornata
di venerdì scorso con un ribasso di oltre due punti, quest’oggi registra una flessione ben più ampia.
Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso, dopo essere arrivato a segnare un minimo intraday a
2,828 euro, con una perdita di quasi sei punti percentuali.
La situazione non è migliorata di tanto in seguito, visto che le azioni dell’Istituto di Piazza Cordusio hanno
terminato gli scambi a 2,836 euro, con una perdita del 5,65% e oltre 124 milioni di titoli passati di mano,
superiori alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 116 milioni di pezzi.
Unicredit ha risentito quest’oggi della negativa intonazione di Piazza Affari e in particolare del settore
bancario, non solo italiano ma europeo.
Su quello domestico hanno pesato in particolare i rumors secondo cui Moody’s sarebbe pronta a rivedere
al ribasso il rating di 17 Banche del Belpaese e l’annuncio potrebbe arrivare già nei prossimi giorni visto
che l’agenzia internazionale aveva già fatto sapere che avrebbe reso noti i suoi giudizi agli inizi del mese
di maggio.
Le tensioni su Unicredit e più in generale sui bancari sono state alimentate anche dal nuovo rialzo dello
spread BTP - Bund che pur mantenendosi al di sotto di quota 400 punti base, quest’oggi è salito di oltre
due punti percentuali.
Intanto a richiamare l’attenzione su Unicredit ci ha pensato quest’oggi Nomura nell’ambito di un report
dedicato alle Banche europee.
Gli analisti del broker giapponese vedono dal punto di vista dei fondamentali un lungo e lento recupero
per gli Istituti di credito del Vecchio Continente, in un quadro di debole crescita economica e di bassi
ritorni per gli azionisti.
Nomura continua a puntare su quelle Banche che offrono un business di crescita più elevato e che
possono restituire capitale agli azionisti.
Considerando inoltre che un terzo del settore bancario si trova al di sotto dei minimi di novembre scorso,
gli esperti ritengono che gran parte della negatività sia stata ormai scontata dalle attuali quotazioni di
Borsa.
In prospettiva di una stagione di utili nel complesso ragionevoli e di elezioni politiche che non dovrebbero
riservare particolari sorprese, il broker si dice disposto a prendere qualche rischio tattico a breve termine
su alcuni campioni nazionali dell’area euro.
Tra gli altri Nomura invita a scommettere su Unicredit in attesa dei risultati del primo trimestre che
saranno diffusi il prossimo 10 maggio.
Gli analisti si aspettano che gli utili dei primi tre mesi dell’anno evidenzieranno i benefici della
ristrutturazione, offrendo così un sostegno alla valutazione del titolo che è scesa al livello delle Banche
Popolari. Gli esperti mantengono comunque una raccomandazione “neutral” su Unicredit, ma vedono
valore nel titolo, anche in ragione del fatto che dopo la ricapitalizzazione il Gruppo non ha bisogno di
generare altro capitale per adeguarsi alle richieste dell’EBA.
Dai conti del primo trimestre inoltre sono attesi ricavi robusti, un buon controllo dei costi e un
miglioramento della qualità del credito, specie in Germania.
A scommettere su Unicredit sono anche i colleghi di Equita SIM che rinnovano l’invito all’acquisto con un
target price a 5,1 euro. L
La SIM milanese ha ridotto leggermente le stime sui primi tre mesi dell’anno di Unicredit, incorporando
un mix differente di ricavi per riflettere il trimestre favorevole dei mercati e il calo dell’E3M.
Gli analisti si aspettano una perfomance particolarmente debole in Italia anche per l’effetto base
sfavorevole, mentre le commissioni dovrebbero evidenziare un andamento flat dal momento che il focus
sul completamento dell’aumento di capitale nel primo trimestre di quest’anno dovrebbe aver
temporaneamente inciso sulle performance commerciali della rete.
Infine, il trading è visto a 1,1 miliardi di euro rispetto agli 845 milioni stimati in precedenza, ipotizzando
che il rally del reddito fisso abbia contribuito più di quanto inizialmente previsto soprattutto nel CIB in
Germania.
Unipol disponibile a cedere uno o più brand del Gruppo Fondiaria Milano (Finanza.com), 2 maggio
In relazione al Progetto di integrazione del Gruppo Premafin - Fondiaria Sai, Unipol Gruppo Finanziario
ha annunciato, in relazione al provvedimento assunto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato, di aver manifestato all’Autorità “la propria disponibilità ad assumere i provvedimenti necessari
a garantire il rispetto della concorrenza e del mercato, sia attraverso la futura cessione di uno o più
brand facenti parte del Gruppo Fondiaria - Milano Assicurazioni, sia mediante l’adozione di opportune
misure tese a sterilizzare i legami partecipativi in essere con altri soggetti coinvolti nel richiamato
Progetto di integrazione”.
ABI: si rafforza presenza settore bancario italiano in Turchia (Asca) Roma,
2 maggio
Sul fronte dei finanziamenti, l'industria bancaria italiana ha messo a disposizione delle imprese un plafond di
circa 8 Miliardi di euro, per sostenere l'operatività commerciale e finanziaria con la Turchia.
Il 96% del plafond stanziato non prevede la copertura assicurativa SACE, utilizzata quasi esclusivamente
con riferimento a prestiti a breve termine, ciò a conferma della minore rischiosità con cui è percepito il
Paese, grazie al buon andamento dei fondamentali dell'economia ed alla stabilità assicurata dall'attuazione
del programma concordato con il Fondo Monetario e dall'avvio dei negoziati per l'adesione all'Unione
Europea.
Le linee di credito disponibili rispecchiano la domanda di finanziamento per le attività delle imprese italiane in
Turchia, legate soprattutto all'esportazione di beni di investimento sul segmento a medio termine e di beni di
consumo sul segmento a breve.
Quattro tra le maggiori Banche italiane sono presenti in Turchia con propri uffici di rappresentanza: Intesa
Sanpaolo e la controllata BIIS, Banca Monte dei Paschi di Siena e Bnl.
Unicredit, insieme al Gruppo KOC, controlla Yapi Kredi Bankasi, la quinta Banca del Paese e la quarta
privata con una quota di mercato pari al 9% circa e che opera attraverso una rete distributiva di 857 sportelli.
Unicredit detiene inoltre partecipazioni di minoranza in tre diversi intermediari locali.
Bnl è operativa in Turchia tramite la presenza della Banca privata turca Turk Ekonomi Bankas (TEB)
controllata dalla casa madre Bnp Paribas.
Presso TEB è istituito un “italian desk” per assistere gli scambi commerciali e gli investitori italiani con servizi
bancari in loco.
Credit Agricole (Capogruppo di Cariparma e Friuladria) è invece presente nel Paese con la sussidiaria
Calyon Yatirim Bankasi Turk.
C'è dunque spazio per rafforzare la presenza del settore bancario italiano in Turchia.
Per approfondire la conoscenza degli assetti del mercato e stabilire nuovi contatti con le principali controparti
locali, nel corso della missione la delegazione bancaria italiana incontrerà l'Associazione Bancaria Turca
(BAT), il Banking Regulation and Supervision Agency e una rappresentanza delle Banche Turche.
L'obiettivo è di consolidare la collaborazione interbancaria e offrire così un'assistenza ancora più efficace alle
imprese che vogliono operare su questo mercato.
Disoccupazione: Istat precisa, senza lavoro 1 su 3 dei giovani attivi
(Asca) Roma, 2 maggio
L'Istat, in una nota, in seguito a quanto pubblicato da alcune agenzie, testate online, radio e televisioni in
merito ai dati mensili su occupati e disoccupati diffusi questa mattina, precisa che non è corretto affermare
che ''più di un giovane su tre è disoccupato'', mentre sarebbe più corretto segnalare che ''più di uno su tre
dei giovani attivi è disoccupato''.
Infatti, spiega l'Istituto, in base agli standard internazionali, il tasso di disoccupazione è definito come il
rapporto tra i disoccupati e le forze di lavoro (ovvero gli ''attivi'', i quali comprendono gli occupati e i
disoccupati).
Se, dunque, un giovane è studente e non cerca attivamente un lavoro non è considerato tra le forze di
lavoro, ma tra gli ''inattivi''.
Per quanto riguarda il dato sulla disoccupazione giovanile diffuso oggi e relativo al mese di marzo 2012,
l'Istat ricorda che i ''disoccupati'' di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono circa 600 mila, cioè il 35,9% delle
forze di lavoro di quell'età (come riportato nel comunicato stampa) e il 10,3% della popolazione complessiva
della stessa età, nella quale rientrano studenti e altre persone considerate inattive secondo gli standard
internazionali.
''L'Istat - si legge nella nota - da tempo fornisce su diverse pubblicazioni informazioni più dettagliate sulle
condizioni dei giovani (Rapporto Annuale, Noi Italia), oltre a trasmettere agli organismi sovranazionali e
internazionali (Commissione Europea, OCSE, ILO) i relativi dati statistici.
Da tali informazioni è possibile derivare una visione più completa e accurata della condizione giovanile, la
quale, come più volte testimoniato dall'Istat in documenti pubblici (ad esempio, Audizioni presso il
Parlamento), desta forte preoccupazione''.
Lavoro: scoperti nel 1° trim. 32mila irregolari, 33% in nero
(Asca) Roma, m2
maggio
Nei primi tre mesi dell'anno, gli ispettori del lavoro hanno controllato 33.297 aziende e una su due è stata
trovata in una situazione di irregolarità.
Lo rende noto il Ministero del Lavoro, precisando che sono state verificate 91.683 posizioni lavorative: i
Lavoratori irregolari sono risultati 31.866 di cui 10.527, ossia il 33% totalmente in nero. Le ispezioni in cui
sono stati contestati illeciti sono quindi pari a 16.665, con gli importi introitati (ossia riscossi) a seguito
dell'irrogazione delle sanzioni che ammontano a 32.211.934 euro.
Nel corso del primo trimestre sono state inoltre sospese 2.163 aziende per l'utilizzo di Personale in nero.
Le principali violazioni riscontrate nel periodo gennaio-marzo hanno riguardato l'illecita intermediazione di
manodopera (2.498 Lavoratori) e la disciplina in materia di orario di lavoro (5.273).
Sono stati disconosciuti 2.830 rapporti fittizi di lavoro autonomo.
Inoltre, sono state riscontrate irregolarità amministrative e penali relative all'occupazione delle Lavoratrici
madri (81), dei disabili (332), dei minori ( 243).
Anche la Germania sente i primi contraccolpi della recessione (Bluerating),
2 maggio
La crisi economica europea inizia a produrre qualche contraccolpo anche in Germania: a sorpresa ad aprile
è infatti risalito per la prima volta da sei mesi il numero di disoccupati: +19.000 unità per complessivi 2,87
milioni di persone.
Gli economisti si attendevano al contrario un ulteriore calo di 10 mila unità.
Il tasso di disoccupazione è ora pari al 6,8%.
DdL Lavoro: si ferma Commissione Senato, stop fino ad amministrative
(Adnkronos) Roma, 2 maggio
Si ferma la Commissione Lavoro del Senato, impegnata nell'esame del DdL Lavoro.
I lavori riprenderanno la prossima settimana, dopo il voto per le amministrative, con le votazioni degli
oltre mille emendamenti.
Lavoro, Coldiretti: 3mila giovani tornano a fare pastori
(LaPresse) Roma, 2
maggio
"In Italia circa tremila giovani hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge come precisa scelta di vita
per non arrendersi alla crisi provocata dalle delusioni dell'economia di carta".
E' quanto stima la Coldiretti, in occasione delle rilevazioni Istat sull'occupazione, nel sottolineare che si
tratta in gran parte di giovani che intendono dare continuità all'attività dei genitori ma ci sono anche
ingressi ex novo spinti da una scelta di vita alternativa a contatto con gli animali e la natura.
"Quando a guidare il gregge sono i più giovani, si assiste - secondo la Coldiretti - ad un impulso nell'attività
con il 78% dei giovani che investe, anche nella crisi, sul miglioramento dei prodotti aziendali.
La diffusa capacità di innovazione si concentra sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto ma anche nella
capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta del
proprio prodotto.
Non mancano quanti - continua la Coldiretti - rivolgono la loro attenzione a consumatori emergenti come
gli immigrati musulmani che per motivi religiosi apprezzano particolarmente la carne di pecora e chi
riesce a valorizzare la lana italiana considerata spesso un sottoprodotto con costi aggiuntivi per lo
smaltimento.
La presenza dei giovani è una garanzia per il futuro della pastorizia in Italia dove si producono - sottolinea
ancora la Coldiretti - oltre 60 milioni di chili di formaggi pecorini dei quali oltre la metà a Denominazione
di Origine Protetta (DOP).
All'esportazione va oltre il 25% della produzione.
Nella produzione made in Italy a denominazione di origine a fare la parte del leone è il Pecorino Romano
DOP che copre l'80%, ma hanno ottenuto la protezione comunitaria come Denominazioni di Origine
Protetta anche il pecorino Sardo, il Siciliano e il Toscano e quello di Filiano oltre al Fiore Sardo ed al
Canestrato Pugliese".
HERA premiata per la sicurezza sul lavoro (Tendenza & Mercati), 2 maggio
Nell’ambito del Premio promosso da Confindustria “Imprese per la sicurezza”, HERA si è classificata tra le
prime 5 aziende in Italia, sulle 258 imprese che vi hanno partecipato.
Il Premio è stato consegnato nel corso del Convegno nazionale “La sicurezza conviene sempre” che si è
tenuto a Roma nei giorni scorsi, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero.
Si tratta della prima edizione del premio che Confindustria ed INAIL, sotto l'Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, con la collaborazione tecnica di APQI (Associazione Premio Qualità Italia) ed Accredia
(Ente Italiano di Accreditamento), hanno realizzato per offrire un significativo contributo al processo di
diffusione della cultura della sicurezza in tutto il sistema produttivo italiano.
Scopo del Premio è quello di creare cultura di impresa in tema di salute e sicurezza e di diffondere le prassi
migliori attraverso il benchmarking attivabile tra i partecipanti, premiando le imprese che si distinguono per
l’impegno concreto in materia di salute e sicurezza e per i risultati gestionali conseguiti.
Il riconoscimento viene assegnato alle aziende che sono state capaci di mantenere ed accrescere il proprio
vantaggio competitivo proprio attraverso la sicurezza.
In questo senso, nel 2011 HERA SpA ha ridotto di circa il 24% il numero di infortuni sul lavoro rispetto
all’anno precedente.
Un risultato confermato nello stesso trend in discesa anche per l’indice di frequenza (quanto spesso si
verifica un infortunio) e quello di gravità (quanto gravi sono gli incidenti).
Il risultato ottenuto è il frutto del consolidamento di precisi standard di qualità e sicurezza, grazie ai quali la
Capogruppo è riuscita, a giugno del 2011, a raggiungere in un’unica verifica la certificazione integrata.
Si tratta della conferma di tre importanti riconoscimenti: la ISO 9001 (sistema di gestione qualità), la ISO
14001 (sistema di gestione ambientale) e la OHSAS 18001, sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Pagamenti P. A.: Passera, presto Accordo per 20 - 30 Miliardi (Agi) Vicenza,
2 maggio
Il Governo punta ad arrivare presto a una soluzione che renda liquidabili, con il coinvolgimento del sistema
bancario, 20 - 30 Miliardi di crediti vantati dalle imprese con la P. A. in una maniera compatibile con la tenuta
dei conti pubblici.
A spiegarlo il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, che ha spiegato che "quello dei mancati
pagamenti è forse il problema più grosso sul quale mi sto impegnando direttamente".
La soluzione, ha chiosato Passera, "deve essere compatibile con la tenuta dei conti pubblici", ma fatta salva
questa condizione, il Ministero dell'Economia e quello dello Sviluppo Economico stanno "per emettere due
Decreti per rendere liquidabili una buona parte dei debiti accumulati dalla Pubblica Amministrazione",
indicando come cifra "verosimile", anche attraverso "il coinvolgimento del sistema bancario", "tra i 20 e i 30
miliardi", ovvero "una cifra molto importante della parte pubblica, perchè una grossa parte è privata".
In Spagna è corsa agli sportelli (Wall Street Italia) New York, 2 maggio
In Spagna la situazione non ha ancora toccato le punte di gravità viste in Grecia, ma la paura dei correntisti
è misurata dall'incremento netto dei deflussi dei depositi dalle Banche.
Secondo UBS, negli ultimi mesi è avvenuta una fuoriuscita di 65 Miliardi di euro dei depositi dagli Istituti di
credito iberici.
Si tratterebbe così di una fuoriuscita netta del 5,2% stimata nel giro di un anno (da aprile 2011 a aprile
2012).
Madrid ha ribadito che non ha intenzione di chiedere aiuti esterni a Unione Europea e Fondo Monetario
Internazionale per risolvere il problema delle sue Banche, trafitte da Miliardi di euro di perdite dopo
l'esplosione della bolla immobiliare nel 2006.
La Banca Centrale ha invece avviato una serie di consultazioni con alcune Banche d'affari per la creazione
di una Holding, che possa fissare il valore degli Asset immobiliare e poi si occupi della loro vendita.
Il Governo conservatore del Paese, guidato da Mariano Rajoy, ha chiesto alle Banche di varare aumenti di
capitale di quasi 54 Miliardi quest'anno.
Spagna sonda Banche, adviser immobiliari su opzioni crisi
(Reuters), 2
maggio
La Spagna sta sondando Banche d'affari quali Credit Suisse, Goldman Sachs e UBS alla ricerca di una
medicina credibile in grado di sanare il proprio sistema bancario, destabilizzato dal collasso dei prezzi
immobiliari che adesso minaccia l'affidabilità creditizia stessa del Paese.
Lo riferiscono a Reuters fonti vicino al dossier.
Madrid ha più volte ripetuto che non chiederà gli aiuti dell'Unione Europea o del Fondo Monetario
Internazionale per risolvere i problemi delle proprie Banche, colpite da Miliardi di euro di perdite dopo lo
scoppio, nel 2008, di una bolla immobiliare durata un decennio.
La Banca Centrale ha invece avviato consultazioni sull'ipotesi di creare una Holding che valorizzi e dismetta
gli asset immobiliari nel bilancio agli Istituti di credito.
Secondo alcuni banchieri, le Istituzioni in corsa per offrire la proprio consulenza alla Spagna sono quelle che
hanno creato il National Asset Management Agency (NAMA) irlandese - un modello a cui Madrid potrebbe
ricorrere - o quelle che hanno curato la ristrutturazione del debito greco a inizio anno.
Lazard, Blackstone e BNP Paribas sono stati consulenti di Atene nella ristrutturazione del debito greco.
Goldman Sachs e Bank of America sono stati tra i principali consulenti dell'Irlanda.
Anche Credit Suisse, UBS, Citigroup, JP Morgan, Rothschild, Nomura e Deutsche Bank hanno partecipato
all'attività dei Governi nel corso della crisi finanziaria.
"Stanno discutendo di alcune idee e sono incoraggiati a farlo dal Fondo Monetario Internazionale", ha detto
Pierre-Yves Bonnet, Global Head of Financial Institutions Group di Société Generale.
"Ma si tratta di una decisione molto politica perchè significa innanzitutto ammettere di aver sottostimato le
svalutazioni necessarie".
I consulenti immobiliari dovrebbero innanzitutto determinare quanto il Governo dovrebbe accantonare per
una "bad bank".
Secondo i banchieri, la selezione di un consulente bancario per la creazione e il lancio di una "bad bank"
sarebbe un passaggio politicamente impegnativo che potrebbe avvenire solo in un secondo tempo.
Madrid ha ridimensionato l'ipotesi di creare una "bad bank" simile a NAMA ma, secondo le fonti, funzionari
del Governo spagnolo hanno avuto colloqui informali con almeno quattro consulenti immobiliari per avere
maggiori informazioni sui meccanismi di funzionamento del NAMA.
"E' stato fatto con discrezione a cena o con approcci avvenuti in occasione di fiere", ha detto una fonte.
Consulenti immobiliari che comprendono CBRE, SAVILS, DTZ e Knight Frank sono stati consulenti di quello
che viene giudicata, da molti esponenti del settore immobiliare, l'esperienza di successo irlandese.
Anche altri, incluso Jones Lang La Salle, secondo alcune fonti, dovrebbero aver avuto colloqui con Madrid.
CBRE, Jones Lang LaSalle, Knight Frank e Savills non hanno voluto rilasciare commenti.
DTZ non è stata raggiungibile per un commento.
Grecia promossa Standard & Poor's. E il nuovo Governo?
(Trend online), 2 maggio di
Pierpaolo Molinengo
Proviamo un po' a tornare a parlare della Grecia e ad effettuare un piccolo aggiornamento su quello che sta
accadendo nel Paese.
La prima notizia è che Standard & Poor's ha deciso di alzare il rating sul debito sovrano della Grecia da "default
selettivo" a CCC, al termine dell'operazione di ristrutturazione del debito, che ha permesso di cancellare oltre la metà
dei 205,5 Miliardi di debito dello Stato greco detenuti dai privati.
Passando a dare un'occhiata all'outlook, l'agenzia mette in evidenza l'impegno del Governo greco a migliorare la
posizione fiscale, la raccolta delle tasse e il consolidamento delle finanze pubbliche.
S&P’s conferma come le prospettive di crescita economica di Atene restino incerte con un Pil progettato per il 2012 in
ulteriore calo del 5%, sulla caduta della domanda interna e del credito.
Importante, poi, quello che riferisce Furio Morroni, in un articolo pubblicato da ANSAmed, secondo cui "il nuovo
governo che uscirà dalle prossime elezioni politiche del 6 maggio in Grecia sarà quasi certamente un governo di
coalizione "forzata" tra i due principali partiti, Nea Democratia (centro-destra) e il socialista Pasok perchè questa
appare l'unica soluzione per continuare a tenere il Paese lontano dalla bancarotta e mantenerlo in ambito UE".
Ungheria punta ad accordo con FMI entro autunno (Reuters), 2 maggio
L'Ungheria si aspetta di siglare un Accordo sulla tempistica dei colloqui per ottenere aiuti finanziari internazionali
entro la metà di maggio, per definire un'intesa sui finanziamenti probabilmente entro il prossimo autunno.
Lo ha detto il Ministro incaricato dei negoziati tra FMI e UE, Tamas Fellegi, parlando all'emittente tv ATV nella notte.
"Non escludo la possibilità che un Accordo possa essere raggiunto nel corso dell'estate, ma anche l'autunno mi
sembra realistico", ha detto Fellegi.
"Entrambi gli scenari sono possibili, ma se dovessi fare una scommessa... oggi, visto che l'estate è vicina, direi che
l'autunno è più probabile".
Fellegi ha aggiunto che il prestito precauzionale che Budapest spera di ottenere sarà di un ammontare tra 10 e 20
Miliardi di euro.
Banche: Presidenza UE, fiduciosi in Accordo, ora limare nuovo testo
(Adnkronos/AKI) Bruxelles, 2 maggio
Continuano i lavori per arrivare a un accordo sui requisiti di capitale che le Banche Europee dovranno avere per
rispettare i criteri di Basilea 3.
La Presidenza danese si è detta "fiduciosa" di poter raggiungere un'intesa, tanto che ora il testo di compromesso sarà
ancora limato per arrivare a una "nuova bozza", ha annunciato il Ministro Danese delle Finanze Margrethe Vestager.
Alcuni Paesi, però, hanno voluto sottolineare la presenza di alcune difficoltà rimanenti, in particolare il Lussemburgo e
la Polonia, pur precisando che non si tratta di "contenziosi ma comunque di punti importanti" per i rispettivi Paesi e che
devono quindi essere tenute in considerazione.
Crisi: Stress Test, EBA soddisfatta di progressi Banche (Agi) Londra, 2 maggio
La European Banking Authority (EBA) ha espresso soddisfazione per i progressi dimostrati dalle Banche del Vecchio
Continente nel raggiungimento dei requisiti di capitale necessari per superare gli Stress Test, ovvero per resistere a un
radicale peggioramento del quadro economico.
L'EBA sta monitorando 71 Istituti di credito per verificare che entro fine giugno registrino una quota di capitale Core
Tier 1 pari almeno al 9% .
Argentina: non si possono prendere in giro gli investitori
(Trend
online), 2 maggio
L’esperienza insegna che non si può ingannare nessuno per due o tre volte consecutive. Eppure ci sono
Nazioni che riescono ad infinocchiare la gente con incredibile facilità.
Per fare un esempio l’Ecuador ha dichiarato default per ben tre volte negli ultimi 15 anni, e lo stesso
Paraguay ed Argentina negli ultimi 30 anni.
A fianco del default le nazionalizzazioni forzate, fatte “Sulla punta delle baionette” sono un altro metodo
utilizzato per fregare gli investitori.
L’ultima pensata del Governo Kirchner è stata la nazionalizzazione della YPF, Compagnia petrolifera
nazionale precedentemente di maggioranza della spagnola Repsoil.
La scusa per la nazionalizzazione è stata la minore incidenza degli investimenti in Argentina rispetto a
quelli negli altri Paesi, scelta conseguente all’imposizione di un regime di prezzi controllati che ha
ridotto fortemente il rendimento delle attività in Argentina rispetto a quelle in altri Paesi confinanti.
Questa scelta non potrà non avere conseguenze.
La Spagna sta già reagendo e, presto o tardi, anche la UE prenderà delle misure economiche contro
Buenos Aires.
Un’altra conseguenza sarà la perdita di fiducia degli investitori internazionali nell’Argentina, che già
attrae solo un terzo degli investimenti rispetto a vicini quali il Brasile, e questo nonostante tutti i
tentativi di creare tranquillità portati avanti dalla Kirchner.
Buenos Aires può ormai scordarsi di riuscire ad emettere titoli in dollari per il mercato internazionale.
Normalmente questa perdita di interessi da parte degli investitori si tradurrebbe in una svalutazione
della valuta nazionale, il peso.
Però questa valuta non gode di libertà di cambio, ma è controllata da parte del Governo, per cui la
svalutazione è stata piuttosto contenuta, con un passaggio del cambio Dollaro / Peso da 3,8 a circa 4,00
a partire dal gennaio 2011.
Però vi è anche in altro mercato che permette di definire la svalutazione di un cambio valute, il
cosiddetto “Shadow fx” che valuta il tasso di cambio sulla base degli scambi all’estero dei titoli definiti,
in questo caso, in pesos argentini rispetto al dollaro.
Se valutiamo questo cambio, che avviene su un mercato libero, il valore del pesos nel periodo gennaio
2011 - aprile 2012 è passato da 3,8 a 5,5 pesos per dollaro, con una svalutazione del 44% circa.
Mica male vero ?
Una svalutazione di questo genere non potrà che farsi sentire prima o poi in modo molto doloroso in
Argentina in due modi :
a) prima di tutti il tasso di inflazione esploderà per effetto dell’inflazione importata.
Già il Governo argentino è sospettato di manipolare i dati sui prezzi, temo di conoscere cosa combinerà
adesso.
b) Si creerà un mercato nero del dollaro in Argentina, con un cambio “Ufficioso”, un po’ come avveniva a
Cuba…
Complimenti Kirchner.
Crisi: scendono a minimi storici tassi interesse su debito Germania
(Asca) Roma, 2 maggio
L'aumento dell'avversione al rischio verso i Paesi periferici dell'Eurozona favorisce gli acquisti di titoli di stato
della Germania, il Paese ritenuto più solido tra i membri dell'Euroclub.
Il prezzo del contratto future, scadenza giugno, sul Bund decennale tedesco ha segnato un nuovo massimo
storico a 141,69.
Immediate le conseguenze sul Bund decennale a contanti con il rendimento al nuovo minimo storico di
1,62%.
Acquisti di ''carta tedesca'' anche sulle scadenze più brevi, i rendimenti sui titoli di stato biennali (SCHATZ)
sono scesi al minimo storico di 0,07%.
Soffrono invece i titoli di stato dei Paesi periferici, tra i quali c'e' l'Italia.
Il rendimento del Btp decennale è salito al 5,58% e lo spread con il Bund si è allargato a 396 punti. Stessa
musica per la Spagna con il rendimento del Bonos decennale salito al 5,87% e lo spread con il Bund a quota
425 punti.
Si ampliano soprattutto le differenze di rendimento sulla parte breve della curva dei titoli di stato. Abissale il
differenziale di costo tra il debito pubblico italiano a due anni pari al 3,16% e quello tedesco pari allo 0,07%,
in pratica Berlino si può finanziare a due anni con costi 45 volti inferiori a quelli del Belpaese.
MasterCard: i conti del 1°/ Q battono le attese (Finanza.com), 2 maggio
-1,3% nel pre - mercato per MasterCard nonostante i conti trimestrali migliori delle attese.
Il colosso statunitense delle carte di credito ha annunciato che nei primi tre mesi dell’esercizio gli utili sono
saliti del 21,2% a 681 milioni di dollari mentre il fatturato con un +17,1% si è attestato a 1,76 Miliardi.
Sia il risultato per azione, pari a 5,36 dollari, sia il fatturato hanno battuto le attese degli analisti (consenso
5,29 dollari e 1,73 Miliardi di dollari).
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 3 maggio 2012
Société Generale controlla le spese e l'utile scende meno del previsto
(Milano Finanza), 3 maggio
Costi e oneri straordinari deprimono l'utile di Société Generale nel primo trimestre 2012, ma meno delle
attese.
Penalizzato dai costi per le cessioni di portafoglio e altri oneri straordinari operati nel tentativo di rafforzare i
bilanci in un contesto di rallentamento economico, l'utile netto della Banca francese nei primi tre mesi è
sceso del 20,1% a 732 milioni di euro.
Gli analisti si aspettavano comunque un utile più basso a 678 milioni.
Anche i ricavi sono scesi del 4,68% a 6,3 Miliardi, leggermente meglio dei 6,2 Miliardi delle attese Thomson
Reuters IBES.
La Banca nel primo trimestre ha venduto Asset per un valore di 6,4 Miliardi di euro (1,5 Miliardi di Asset
tossici e 4,9 miliardi di cessioni nelle attività di finanziamento e consulenza), operazione che ha registrato dei
costi, ma ha spinto il core Tier 1 EBA al 9,4%.
Il Management ha confermato il target di raggiungere il 9 - 9,5% stabilito da Basilea 3 entro la fine del 2013.
"Le nostre priorità rimangono una rigorosa gestione del rischio, il controllo delle nostre spese di gestione, la
riduzione delle nostre esigenze di liquidità e il rafforzamento del nostro capitale", ha affermato il CEO,
Frederic Oudea, sottolineando che il Gruppo risponderà alle nuove regole di capitale senza raccogliere
nuovo capitale.
La Banca ha lanciato un Piano di tagli a settembre per liberare 4 Miliardi di euro di capitale entro il 2013 e ha
iniziato a ridurre i business finanziati in dollari.
Alla Borsa di Parigi il titolo Société Generale sale al momento del 2,47% a 18,47 euro con gli analisti che si
dicono più che soddisfatti della trimestrale del colosso bancario.
"Société Generale ha battuto le attese grazie ai maggiori ricavi generati dalle attività sul reddito fisso", ha
notato Jon Piece, analista di Nomura, segnalando che il giro d'affari prodotto da fixed income, commodities e
valute è salito del 39% su base annua a 933 milioni di euro.
Al contrario, ha puntualizzato l'esperto, i ricavi del Retail banking sono risultati leggermente inferiori alle
attese.
"Il fatto che la Banca abbia già raggiunto la parte bassa del programma di rifinanziamento a medio-lungo
termine, tra i 10 e i 15 Miliardi di euro nel 2012, già a marzo è un fattore molto incoraggiante", ha aggiunto
Peace.
E se per gli esperti di Natixis Société Generale ha gestito bene nel primo trimestre la propria esposizione al
rischio con un cuscinetto di liquidità di 104 Miliardi di euro, di cui la Banca disponeva a fine marzo; quelli di
Exane Bnp Paribas scommettono sulla possibile revisione al rialzo delle stime del consenso e sulla guidance
rassicurante sulla solvibilità.
Conti correnti: controllo estero è meno serrato che in Italia (Trend Online), 3 maggio
Secondo le norme vigenti in Italia, Banche, uffici postali e altri operatori hanno l’obbligo di inviare all’Anagrafe
Tributaria ogni tipo di informazione relativa ai conti correnti.
Tutte le informazioni su apertura, variazione e chiusura dei rapporti finanziari, devono esser rese disponibili. All’estero
invece la situazione appare di gran lunga differente: qui infatti gli intermediari sono obbligati a fornire solo
informazioni relative ai dati anagrafici dei correntisti.
A questo si aggiunge anche il fatto che nell’Anagrafe Italiana confluiscono già tutte quelle informazioni relative alle
operazioni svolte “allo sportello”, ovvero tutte quelle operazioni che un qualsiasi consumatore, pur non essendo titolare
di conto on line o classico, può svolgere presso un Istituto di credito o presso un ufficio postale.
Ma vediamo meglio le differenze tra l’Italia e gli altri Paesi.
In Francia ad esempio, sono a disposizione del fisco i dati anagrafici di tutti i correntisti; lo stesso non vale invece per
tutti le altre tipologie di Contratto che il consumatore abbia potuto stipulare con il suo Istituto di credito, quale ad
esempio mutuo o prestito.
Diverso invece il caso della Germania, dove il fisco può contare su un flusso mensile di informazioni sui dati anagrafici
dei soggetti intestatari, comprese le deleghe, di conti correnti, nonché su eventuali variazioni e chiusure dei conti.
E ulteriormente diverso il caso dell'agenzia fiscale spagnola, che ha a disposizione informazioni, aggiornate
mensilmente, sui dati anagrafici dei titolari dei conti correnti e di coloro che effettuano acquisti in contanti per importi
superiori a 3mila euro.
Per quanto riguarda le modalità per l’acquisizione di queste informazioni, in Italia, come anche in Francia, Spagna e
Germania, gli agenti del fisco devono prima di tutto essere in possesso di un’autorizzazione rilasciata da un organo
superiore, per poi procedere alla richiesta e al successivo esame delle informazioni necessarie.
Molto più “free” la situazione invece negli Stati Uniti; qui infatti pur non essendo prevista l'istituzione di una vera e
propria anagrafe dei conti bancari, i funzionari dell'IRS possono accedere ai dati bancari dei contribuenti attraverso una
semplice richiesta, senza che sia necessaria alcuna autorizzazione da parte di organi superiori o della magistratura.
Pensioni: Sindacati, mobilitazione il 20 giugno
(Adnkronos) Roma, 3 maggio
Una giornata di mobilitazione nazionale è stata indetta il 20 maggio dalle Organizzazioni Sindacali dei
pensionati Spi - Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil .
Tre manifestazioni si terranno a Milano, Roma e Bari.
L'obiettivo della mobilitazione è quello di sollecitare il Governo, il Parlamento, tutte le forze politiche,
le istituzioni, le Regioni e i Comuni "ad intervenire con urgenza a sostegno dei redditi da pensione e per
migliorare le condizioni degli anziani.
Utilizzando a questo fine anche la negoziazione sociale e territoriale" spiega una nota.
In particolare, Spi-Fnp-Uilp chiedono una nuova politica fiscale che faccia "finalmente pagare le tasse a
chi non le ha mai pagate e ridistribuisca risorse a favore dei pensionati e dei Lavoratori.
Chiedono una riduzione dei prezzi dei beni e dei servizi, delle tariffe e delle troppe tasse che pesano
sulle pensioni, IMU compresa.
Chiedono, inoltre, la definizione di un Piano nazionale sulla non autosufficienza che sia in grado di
garantire i servizi socio-assistenziali per gli anziani più fragili ed esposti e tutte le misure necessarie a
garantire quell'equità nella distribuzione dei sacrifici che è stata finora soltanto annunciata e non
ancora messa in atto" conclude la nota.
Pensioni: Centrella, su esodati ripristinare vecchie regole
(Asca) Roma, 3
maggio
''La soluzione per gli esodati già c'era negli accordi diventati carta straccia in seguito alla riforma
previdenziale, basterebbe ripristinare le vecchie regole e il problema si risolve, restituendo serenità ad
una larga fetta di popolazione''.
Lo sostiene il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, aggiungendo che ''non basta un decreto
per 65 mila persone perchè come è noto a chiunque gli esodati sono molti di più. Dunque non solo la
questione si ripresenterebbe, ma bisogna trovare un'adeguata ed equa soluzione per tutti''.
Pensioni: Fornero, a breve Decreto sui 65mila esodati
(Adnkronos) Roma,
3 maggio
"Stiamo cercando di risolvere il problema degli esodati.
A breve sarà emanato il Decreto... tutti chiedono e tutti danno i numeri ma qui si tratta di individuare
persone cui attribuire il diritto soggettivo di andare in pensione con le vecchie regole".
E' il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ad annunciare tempi stretti per il Decreto che dovrebbe
stabilizzare i 65 mila Lavoratori che, per Accordi aziendali, andranno in pensione a breve con le vecchie
regole previdenziali.
"Fare questo conto preciso non era così immediato anche perché molti Accordi di mobilità non erano
stati resi noti", spiega ancora, ricordando l'incontro con i Sindacati, fissato la prossima settimana, per
risolvere invece la questione degli esodandi, quei Lavoratori "attualmente operativi e che andranno in
mobilità tra 3-4 anni".
Pensioni: Fornero, da riforma contributo a ricostruzione Paese
(Asca)
Roma, 3 maggio
La riforma delle pensioni non solo ha garantito la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale ma
ha dato ''un importante contributo alla ricostruzione del Paese''.
E' quanto ha affermato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo al convegno delle Acli
respingendo le accuse di macelleria sociale per effetto della riforma delle pensioni e del lavoro.
La riforma previdenziale è stata ispirata dal criterio di garantire sostenibilità finanziaria ma anche dal
criterio di ''ristabilire un equilibrio tra generazioni.
E' questa macelleria sociale?'' si è domandata il Ministro Fornero ricordando anche che ''non è stato
facile rispettare l'equità' salvaguardando chi ha meno''.
Banca d'Inghilterra: "Abbiamo fallito" (Wall Street Italia) New York, 3 maggio
"Abbiamo dispensato sermoni sui rischi.
Ma non immaginavamo che il disastro sarebbe stato di tale portata una volta che i rischi si fossero cristallizzati".
In una rara ammissione di colpevolezza, Mervyn King, numero uno della Banca d'Inghilterra riconosce che le Autorità
di politica monetaria hanno sottovalutato i rischi che si stavano formando nel settore bancario prima dell'esplosione
della crisi finanziaria.
La Banca ha tentato, ma non ha fatto tutto il possibile: "avremmo dovuto fare di più per convincere gli Istituti a
ricapitalizzare prima e di più.
Con il senno di poi, sappiamo che avremmo dovuto riconoscere che era stato costruito un sistema nel quale le Banche
erano troppo importanti per essere lasciate fallire e nel quale le cosiddette regolamentazioni a tocco leggero non
avrebbero potuto contribuire a prevenire le crisi".
Draghi allenterà ulteriormente la politica monetaria della BCE? (Bluerating), 3 maggio
Euro in calo stamane contro le principali valute, nonostante il buon risultato delle aste di titoli di stato a lungo termine
spagnoli e francesi, a causa dei rumors vogliono il Presidente della BCE, Mario Draghi, pronto a presentare uno
scenario con più rischi al ribasso (in termini di crescita) che al rialzo (in termini di inflazione) e pertanto a segnalare che
Eurotower potrebbe ulteriormente allentare la propria politica monetaria per offrire stimoli alla crescita del Vecchio
Continente.
Per quanto un taglio dei tassi appaia improbabile nell'immediato, i movimenti sui tassi swap superiori ai 3-6 mesi
sembrano indicare che il mercato stia iniziando a scontare un possibile ulteriore taglio di un quarto di punto del costo
del denaro in Eurolandia, fermo sull'1% dal dicembre dello scorso anno.
Banca Etica e Popolare di Lajatico per lo sviluppo della Toscana
(Bluerating), 3 maggio
Mentre anche in Toscana “si è accesa la polemica sulla stretta creditizia che continua a porre ostacoli alla
ripresa dell'economia locale”, Banca Popolare Etica e Banca Popolare di Lajatico ricordano in una nota “di
aver garantito negli ultimi anni un trend sempre crescente di importi erogati a favore dell'economia civile” e
annunciano una intensificazione “della relazione di questi due Istituti con Regione Toscana e Fidi Toscana,
per valutare insieme possibili azioni a sostegno delle organizzazioni del territorio”.
Mps: oggi primo incontro Profumo con Sindacati Banca
(Asca) Siena, 3
maggio
Primo incontro questa mattina tra i Sindacati di Banca Mps e il neo Presidente Alessandro Profumo.
Alla riunione informale, durata circa 1 ora, era presente anche il Direttore Generale Fabrizio Viola,
che oggi sarà nominato Amministratore Delegato.
L'incontro è stato una prima presa di contatto, riferiscono fonti sindacali e le Parti non sono entrate
nel merito della vertenza sul piano di taglio dei costi del Personale.
''Rispetto al tema centrale della riduzione dei costi - spiega Florindo Pucci della Fabi - non si è
discusso, anche perchè non conosciamo ancora gli sviluppi del nuovo Piano Industriale sul
Personale.
Su questo occorrerà una discussione un po' più tecnica''.
Contro il Piano di riduzione dei costi del Personale i Sindacati erano anche scesi in piazza lo scorso
15 marzo per il primo sciopero dopo oltre un decennio di pax sindacale.
Mps: prossimo CdA 15/5, a OdG esame conti primo trimestre
(Asca)
Siena, 3 maggio
Il prossimo CdA di Banca Mps si terrà a Siena il prossimo 15 maggio.
In quell'occasione saranno esaminati i conti del primo trimestre dell'anno.
Mps: CdA costituisce Comitato Esecutivo (Asca) Siena, 3 maggio
Il CdA di Banca Mps ha nominato oggi, nella sua prima seduta, il Comitato Esecutivo.
Ne fanno parte il Presidente Alessandro Profumo, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale
Fabrizio Viola, i Vice Presidenti Marco Turchi e Turiddo Campaini e Alberto Giovanni Aleotti, Lorenzo
Gorgoni.
Alla seduta erano presenti tutti i Consiglieri nominati dall'Assemblea degli azionisti del 27 aprile
scorso: Alessandro Profumo, Fabrizio Viola, Paola Demartini, Angelo Dringoli, Tania Groppi, Marco
Turchi , Lorenzo Gorgoni, Turiddo Campaini, Alberto Giovanni Aleotti, Michele Briamonte, Pietro
Giovanni Corsa, Frederic Marie de Courtois d'Arcollieres ed i Sindaci effettivi Paolo Salvadori
(Presidente), Paola Serpi e Claudio Gasperini Signorini.
Il CdA oggi ha anche nominato Viola A. D., il manager mantiene anche la carica di Direttore
Generale.
UniCredit: utile netto del 1°/Q atteso a 805 milioni
(Finanza.com), 3 maggio
Nel primo trimestre l’utile netto UniCredit dovrebbe essersi attestato a 805 milioni di euro.
È quanto emerge dal consenso di 24 analisti pubblicato sul sito di Piazza Cordusio. Secondo le stime il
margine di intermediazione dovrebbe superare i 7 Miliardi (7.060 milioni) mentre il risultato netto di
gestione è visto a 1.740 milioni.
Banca Generali: raccolta aprile 143 mln. Da inizio anno 686 mln +60%
(Asca) Roma, 3 aprile
La raccolta netta totale di Banca Generali ad aprile si è attestata a Euro 143 milioni, di cui Euro 87 milioni
realizzati dalla rete Banca Generali e Euro 56 milioni dalla rete Private.
Da inizio anno, la rete Banca Generali ha raccolto Euro 453 milioni, mentre la rete Private ha raccolto Euro
233 milioni, complessivamente 686 milioni (+60% su anno), lo comunica una nota della società.
''Il dato di aprile è particolarmente positivo, considerando che nel mese si è avuta una ripresa delle tensioni
sul debito sovrano in Europa e un deterioramento del contesto macro - economico italiano ed europeo'',
spiega la nota.
Credito Artigiano: dimissioni amministrazioni. Al via nuovo assetto
Collegio Sindacale (Finanza.com), 3 maggio
Credito Artigiano rende noto che l'Amministratore Alberto Giussani e il sindaco supplente Ugo Marco Luca
Maria Pollice hanno rassegnato le dimissioni rispettivamente lo scorso 26 e 27 aprile.
"Entrambe le decisioni sono state prese - si legge nella nota - per ottemperare all'art.36", ovvero il Decreto
“Salva Italia” dello scorso dicembre relativo ai doppi incarichi.
Tenuto conto, prosegue la società, delle dimissioni del Presidente del Collegio Sindacale Gabriele Villa, il
Collegio risulta ora composto da Livia Martinelli (Presidente), Stefano Simontacchi e Michele Blandino
(sindaci effettivi).
Credito Artigiano comunica inoltre che, in relazione alla nomina a Consigliere di Amministrazione della
Capogruppo, Mario Anolli ha rinunciato alla carica di Amministratore del Credito Artigiano.
Stop alla fusione, ma avanti aumento (Italia Oggi), 3 maggio
La risposta dell'Antitrust sulla fusione Unipol - Premafin era attesa per ieri e ieri è arrivata, a mercati
chiusi.
Premafin potrà procedere con l'aumento di capitale, con la stipulazione degli Accordi di ristrutturazione
con le Banche creditrici, in attuazione del Piano di risanamento e le Parti potranno proseguire la
negoziazione sui concambi, mentre sono sospese le fasi di sottoscrizione degli aumenti di capitale UGF e
Premafin, l'approvazione del Progetto di fusione e ogni attività che riguardi la condivisione del Piano
Industriale congiunto della fusione.
Resta «impregiudicata», ha specificato l'Antitrust in una nota, «la valutazione dell'operazione,
subordinata anche alla specificazione del Piano Industriale UGF, alla luce degli impegni preannunciati
dalle Parti e da Mediobanca» di cedere partecipazioni industriali e azionarie.
L'Antitrust ha dunque giudicato «coerenti con la delibera di sospensione, varata il 26 aprile scorso, le
modalità di attuazione della delibera stessa presentate dalle Parti: vengono infatti sospesi tutti gli atti che
avrebbero effetti irreversibili ed è stato presentato l'impegno ad adottare una procedura che preveda
un sistema rafforzato di segregazione delle informazioni.
A questo fine - ha indicato l'Antitrust - entro cinque giorni le Parti dovranno indicare le specifiche
modalità che intendono osservare per garantire che non si realizzi lo scambio di informazioni di natura
strategico - industriale».
Coerente con la delibera dell'Autorità anche la predisposizione delle bozze dei prospetti informativi ai
fini degli aumenti di capitale UGF e FonSai, ha spiegato ancora l'Authority guidata da Giovanni
Pitruzzella, che ha dimostrato di avere ascoltato le richieste che sono state formulate da Unipol e
Mediobanca nel corso degli incontri di mercoledì.
Lo stop imposto a Unipol e Premafin durerà fino al 10 giugno.
Qualora l'Antitrust dovesse dare un giudizio positivo, le Parti avrebbero 20 giorni per fare partire la
macchina degli aumenti.
Se la macchina arriverà ben oliata a quella data, l'aumento di FonSai dovrebbe essere concluso entro il
30 giugno, che l'Isvap ha imposto come termine tassativo entro il quale deve essere portata a termine la
ricapitalizzazione di FonSai.
È possibile che la chiusura dell'aumento possa slittare di una settimana, ma, se il resto dell'operazione
sarà ancora in piedi, è possibile che l'Isvap possa tollerare lo sforamento dei tempi.
Intanto il CdA di FonSai ha dato ieri mandato all'A. D. di perfezionare la cessione di ATA Hotels in favore
di 21 investimenti, già avviata con un contratto preliminare il 29 dicembre per 30 mln.
Ieri in Borsa, i titoli hanno registrato vendite: Premafin ha chiuso a -3,87%, FonSai a -1,44%, Milano Ass.
a -5,18% e Unipol a -1,05%.
L'assoluto dominio delle Banche Canadesi (Wall Street Italia) New York,
3 maggio
Istituti di credito come Citigroup in Usa e BNP Paribas in Francia sono impegnati da qualche tempo in
operazioni di aggiustamento dei propri Asset, che prevedono la vendita delle attività in eccesso o poco
redditizie, nell'ambito di programmi di aumento di capitale che hanno l'obiettivo di consentire alle
Banche di rispettare le norme di capitale imposte da Basilea 3 e che entreranno in vigore nel 2015.
Le stesse norme su cui i Ministri delle Finanze dell'Unione Europea non sono riusciti a trovare un
punto comune a tutti e stringere un Accordo.
Coriacea la resistenza opposta dal Regno Unito, che vuole arrivare a un nuovo Accordo nella prossima
riunione fissata il 15 maggio.
Il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne pretende più flessibilità, definendo le norme di
regolamentazione dei livelli di capitale, così come si presentano ora, "idiote".
Per gli Istituti canadesi sono proprio gli interventi "di emergenza" dei Gruppi concorrenti ad aver creato
opportunità ghiotte per poter aumentare il proprio raggio di azione e rafforzare presenza e bilanci.
Come ben dimostrato dalla classifica delle maggiori società finanziarie al mondo stilata da Bloomberg,
in cui il Canada è riuscito a piazzare ben quattro Banche nella top ten.
Le sei aziende principali del Canada hanno speso 37 Miliardi e 800 milioni di dollari dal 2008 in circa
100 operazioni di acquisto all'estero e all'interno dei confini.
Sono alcuni dei numeri salienti raccolti nello studio uscito nel numero di giugno del mensile Bloomberg
Markets.
In testa si è piazzato per il secondo anno consecutivo un Gruppo di Singapore, Oversea - Chinese
Banking, seguito a stretto giro di posta dal canadese OCBC.
A completare il podio CIBC, al quarto posto TD Bank, davanti a National Bank of Canada.
Al sesto un'altra canadese: Royal Bank of Canada, il Gruppo maggiore per dimensioni del Paese.
Bank of Nova Scotia si è classificata 18esima, Bank of Montreal quattro posti più indietro.
"Siamo in grado di farlo perchè abbiamo flessibilità, che è un risultato della nostra forza", dice Gerald
McCaughey, Chief Executive Officer di Canadian Imperial Bank of Commerce (CIBC), che l'anno scorso
ha comprato una quota di minoranza di JPMorgan Chase nella società di gestione di Asset American
Century Investments.
"Sul lungo termine, questo tipo di operazioni dovrebbero contribuire a confermare la solidità e la
competitività del sistema bancario canadese".
Anche sul fronte degli investimenti in Borsa le Banche canadesi hanno fatto meglio delle concorrenti.
Nei quattro anni conclusisi il 31 dicembre scorso, l'indice Standard & Poor's/TSX Composite
Commercial Banks Industry che misura l'andamento delle otto Banche quotate in Borsa del Paese ha
realizzato guadagni pari al 4,8% a fronte del tonfo del 56% accusato dalle 24 componenti internazionali
del KBW Bank Index, indice che è formato, tra gli altri, dai principali colossi di Wall Street.
Roubini torna alla carica: svalutate l'euro per salvarvi!
(Trend
online), 3 maggio di Rossana Prezioso
In particolare, è il rischio di uno scontro tra Israele e Iran, o tra Stati Uniti e l'Iran, il punto focale,
sebbene sia molto improbabile che il Presidente Obama possa reagire in alcun modo, almeno fino a dopo
le elezioni presidenziali di novembre.
In ambito euro, però, il celebre economista ha sottolineato quello che in Usa è l’argomento che regge il
banco sulla questione finanziaria: la crisi del debito europeo.
Con il rischio, sempre più concreto, di una recessione endemica, dovuta anche all’esasperazione dei
prezzi degli energetici, intimamente legati a quelli petroliferi.
Da qui la sua preoccupazione per l’Iran.
Infatti, lui stesso h fatto notare un particolare che in molti avevano già sottolineato: lo spostamento di
tutto il mondo verso il gas naturale (proprio come hanno fatto in Italia le nostre aziende di settore), cosa
che potrebbe essere un freno alla crisi, o almeno a uno dei suoi tanti fattori.
Si, perchè la crisi del debito europeo, secondo le opinioni dell’economista “apocalittico” (soprannome che
gli viene affibbiato dopo aver previsto l’effettiva contrazione a livello globale) ha varie cause ma un solo
unico rimedio sicuro: la svalutazione dell’euro del 30%.
Anche perchè l’alternativa sarebbe una rottura del già fragile sistema, nato su basi forzate.
E in caso di crack della zona euro, le conseguenze potrebbero provocare cataclismi globali.
Le misure che i governi hanno preso per contrastare il pericolo, sono anche peggiori del rischio stesso.
Un piccolo parallelo con il rischio che si sta evidenziando, ma nella prospettiva ancora lontana, proprio
negli Usa: aumentare le tasse e diminuire le sovvenzioni statali.
Un meccanismo del genere potrebbe portare a meno reddito disponibile nelle tasche della gente e poi un
rallentamento dei consumi, ha aggiunto, sottolineando la stagnazione dei salari.
Infatti l’austerity paralizza gli investimenti e la dinamicità che una riforma del mercato del lavoro
richiederebbe al momento; non solo, ma essere coinvolto sarà l’intero sistema bancario con conseguenze
incalcolabili visto che sono proprio le Banche le più esposte ai bond infetti.
Non solo ma anche nella migliore delle ipotesi, e cioè che si organizzi una sorta di default controllato,
non bisogna dimenticare che le economie euro-dipendenti hanno fortissimi interessi nelle cosiddette
economie emergenti che non potrebbero sopperire a un tracollo del genere.
L'Ecofin ci riproverà il 15, in attesa Deutsche Bank punta su Intesa (Milano Finanza), 3
maggio
Il comparto bancario europeo si limita a un progresso dello 0,57% dopo che l'Ecofin dedicato ai requisiti di capitale di
Basilea 3 si è chiuso senza un Accordo, ma con l'impegno della Presidenza Danese a cercare un compromesso nella
riunione dei Ministri delle Finanze Europei fissata per il prossimo 15 maggio.
L'applicazione delle norme di Basilea 3 riguarderà 8.300 Banche dell'Unione Europea.
Ma ancora una volta sono emerse forti divisioni tra i Paesi Europei sulle norme europee per recepire i nuovi requisiti
patrimoniali per il settore bancario che dovrebbero entrare in vigore a inizio 2013.
Ed è sempre Londra, come già successo con il Trattato del Fiscal Compact, a volere un trattamento diverso rispetto agli
altri Paesi.
Il Ministro delle Finanze britannico, George Osborne, ha accusato i colleghi di cercare di annacquare le regole
patrimoniali per le Banche dal momento che non ha avuto via libera la richiesta di Londra di disporre di un ampio
potere discrezionale per imporre agli Istituti di credito nazionali ratio patrimoniali superiori ai minimi che scatteranno
per tutta l'Europa.
Con la Gran Bretagna si è schierata la Svezia.
Francia, Italia e altri Paesi dell'Europa continentale si sono schierati a fianco di Bruxelles.
Si ragiona comunque su soluzioni di compromesso come l'ipotesi di concedere ai singoli Paesi membri la possibilità di
aumentare i ratio patrimoniali per le loro Banche fino al 10% o al 12% rispetto al livello minimo di capitale del 7%
richiesto da Basilea 3, ma non si è trovata un'intesa.
Gran Bretagna e Svezia potrebbero accontentarsi di una normativa che impone un extra - cuscinetto di capitale
superiore al 3% degli Asset ponderati per il rischio legato a tutte le esposizioni e non solo quelle domestiche.
L'Accordo sembra, comunque, evitare che venga ulteriormente alzata l'asticella dei requisiti di capitale.
Per ora sembra scongiurato l'insorgere di nuove esigenze di rafforzamento anche per le Banche italiane che oggi
hanno un andamento misto in Borsa.
I due big, Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno andamenti opposti: la prima sale infatti dell'1,47% a 1,10 euro e la
seconda scende dell'1,48% a 2,79 euro sulle voci, non confermate, secondo cui la Banca starebbe informalmente
allertando gli analisti che hanno un consenso sui risultati del primo trimestre 2012 troppo alto.
I dati saranno diffusi il prossimo 10 maggio.
Deutsche Bank , in un report di oggi sulle Banche italiane, dice di preferire ancora le Banche a grande capitalizzazione,
come Intesa Sanpaolo, top pick del broker (buy e target price a 1,9 euro), e Unicredit (buy e target price a 5,3 euro),
non solo perché sono più capitalizzate di altre, ma anche perché hanno una posizione di liquidità relativamente sicura.
Nel primo trimestre 2012 le Banche italiane hanno investito essenzialmente la liquidità della BCE nel mercato
interbancario nazionale e in titoli di Stato italiani (circa 70 Miliardi di euro).
Per gli analisti di D. B. il posizionamento attuale della liquidità LTRO potrebbe essere "temporaneo".
In ogni caso, su base fondamentale, il trend dei prestiti e dell'asset quality rimane l'elemento chiave per il settore nel
medio termine.
"Non abbiamo visto segnali incoraggianti di un recupero della crescita dei prestiti, ma ad aprile si comincia a vedere un
timido aumento dei prestiti alle PMI", osservano gli analisti che guardando ai conti del primo trimestre 2012 delle
Banche italiane in generale si aspettano dati deboli a livello di margine di interesse e risultati forti nel Trading.
Il broker ha però tagliato le stime di utile per azione 2012 del settore bancario italiano in media dell'8% per tener
conto dei minori margini di interesse e dell'aumento degli accantonamenti.
Le stime di Eps 2013 e 2014 sono state solo limate (-1% e -2% rispettivamente).
All’interno del comparto, D. B. ha promosso UBI Banca da sell a hold perché ha sottoperformato il settore bancario
europeo del 20% circa dal downgrade del broker e ora scambia sotto il target price a 2,9 euro. Mantiene, invece, il
rating hold su Mps, Banco Popolare, Bpm e Credem.
Draghi: ''Governo sulla strada giusta''. Waiting Strategy per la BCE (Asca)
Roma, 3 maggio
La BCE ha lasciato il costo del denaro fermo all'1%, uno sbocco largamente atteso.
Il Presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, ha fatto il punto sull'Eurozona, dove ''nei primi tre mesi dell'anno,
l'attività economia si è stabilizzata su livelli ancora bassi, si profila una ripresa graduale nelle seconda parte
del 2012, sui cui pesano comunque la crisi del debito sovrano e il consolidamento dei conti pubblici''.
Il Presidente della BCE ha tenuto a ribadire come il compito ''primario della BCE resti la stabilità dei prezzi'',
ai Governi spettano le riforme strutturali per favorire la crescita economica e il consolidamento dei conti
pubblici.
''Non vedo una contraddizione tra il Fiscal Compact (il Patto UE per la disciplina di bilancio pubblico, ndr) e
un patto per la crescita'', ha sottolineato il numero uno di Kaiserstrasse 29.
''In generale servono riforme nel mercato del lavoro, dove i giovani sono fortemente penalizzati, e nel
mercato dei prodotti.
Dobbiamo completare il mercato unico.
Ma i cambiamenti devono avvenire rispettando la disciplina fiscale'', ha proseguito il numero uno
dell'Eurotower.
''Collettivamente dovremmo tracciare un percorso su come e dove saremo tra dieci anni. Arriveremo a una
unione fiscale?
Per costruire un futuro comune nell'Euro, il fiscal compact è solo un punto di partenza, non lo è invece una
unione che fosse basata trasferimenti di risorse'' ha sottolineato il numero uno dell'Eurotower.
Dunque un invito ai Governi dell'Eurozona a lavorare sulla governance economica senza ripetere gli errori
del recente passato, ''l'EFSF (il Fondo Salva Stati Temporaneo) non ha funzionato come ci si attendeva,
l'ESM (il Fondo Permanente) dovrebbe funzionare meglio'', ha spiegato Draghi.
Non sono però mancati i riconoscimenti su quanto fatto finora.
Nel caso del Governo italiano, ''progressi notevoli sui conti pubblici, l'Italia è sulla strada giusta'', ma non si
tratta di una mosca bianca.
''In tutti i Paesi dell'Eurozona i progressi nel consolidamento dei conti pubblici sono maggiori di quanto si
pensi, mi sembra che non ci sia ancora una piena consapevolezza di quanto fatto.
A fine 2012, 10 Paesi su 17 presenteranno conti pubblici migliori di quanto previsto nei loro rispettivi
programmi di stabilità.
A fine 2013 ben 14 Paesi su 17 saranno fuori dalla procedura di infrazione per deficit pubblico eccessivo'', ha
osservato il numero uno della BCE.
La vena di ottimismo su quanto stanno facendo i Governi, sui timidissimi venti di ripresa e sul rafforzamento
delle Banche, non solo dal lato del patrimonio ma anche dal lato dei depositi, non apre ancora la strada a un
cambiamento della politica monetaria della BCE.
''Oggi non abbiamo parlato di tassi d'interesse.
Abbiamo rilevato come la politica monetaria della BCE resti accomodante.
Parlare di Exit Strategy è ancora prematuro'', ha spiegato Draghi.
Dunque rimangono in piedi tutte le misure non convenzionali di politica monetaria introdotte dalla BCE,
anche perchè ''prevale una situazione di incertezza, forse il prossimo mese i nuovi dati economici ci
chiariranno meglio le prospettive.
A giugno prenderemo una decisione sulle operazioni di prestito a più lungo termine alle Banche'', ha
concluso il Presidente della BCE.
Insomma, almeno per ora, SuperMario sceglie la ''Waiting Strategy (strategia d'attesa)'', piuttosto che
premature fughe in avanti.
BCE: economisti, Draghi non segnala cambiamenti di politica monetaria
(Asca) Roma, 3 maggio
La BCE ha scelto, per ora, una strategia di attesa per la politica monetaria nell'Eurozona.
E' quanto emerge dai commenti degli economisti dopo la tradizionale conferenza stampa di Mario Draghi,
Presidente della BCE, al termine della riunione del Governing Council dell'Eurotower.
''Il giudizio della BCE sull'andamento dell'economia è apparso più articolato, ma quanto detto da Draghi non
segnale alcun cambiamento della politica monetaria nel breve termine'', questo il commento di Julian Callow,
economista di Barclays Capital.
''Il fatto che la BCE non abbia oggi discusso di tassi di interesse significa che un taglio al costo del denaro
non è alle porte, una riduzione del costo del denaro a giugno diventerebbe realistica solo se la situazione
economica si deteriorasse in maniera significativa'', spiega Jens Sondergard, economista di Nomura.
Piazza Affari: disastro bancari (Trend online), 3 maggio di Giancarlo Marcotti
Ormai è chiaro a tutti che ci troviamo di fronte ad una terribile crisi di carattere finanziario, le Banche italiane sono
stracolme di titoli dello Stato e ciò le pone in una situazione di estremo pericolo, penso sia chiaro a tutti che la
Germania sta strangolando tutto il resto d’Europa.
Le vie d’uscita praticamente non esistono, o meglio, ci troviamo ad un bivio: o la Germania cambia atteggiamento e
allenta il cappio col quale sta asfissiando il resto d’Europa, o salta l’euro, non vediamo altre alternative.
I nostri titoli bancari sono nuovamente stati subissati dalle vendite, come anticipavo ieri si vociferava proprio di
svendite in massa del comparto da parte degli Istituzionali e, con l’inizio delle contrattazioni negli Usa ciò si è
puntualmente verificato.
Ora spero sia chiaro a tutti che non è questione di Premier, chiunque può comprendere perché ci ritroviamo come
Presidente del Consiglio un Advisor di Goldman Sachs, membro del Trilateral che gli italiani non hanno eletto.
Il nostro Ftse Mib (-0,67%) stava guadagnando circa un punto e mezzo a fine mattinata, poi arrivava l’ordine di vendere
le Banche e questo è il risultato alla fine dell’ennesimo bagno di sangue: Unicredit (-4,65%), BPER (-4,65%), Banco
Popolare (-4,59%), Mediobanca (-3,65%), Banca MPS (-3,58%), Intesa (-3,12%), Popolare Milano (-2,84%) e UBI
Banca (-2,84%).
L’emblema di questa disfatta è proprio Unicredit arrivato a valere 2,7 euro una valutazione che si pensava potesse
essere solo un lontano ricordo dei giorni immediatamente precedenti l’aumento di capitale di inizio anno.
Certo occorre rimarcare che diversi titoli hanno terminato le contrattazioni odierne in guadagno, il migliore oggi è
risultato Atlantia (+2,79%) che rimbalza dopo due sedute decisamente negative.
Ancora bene Pirelli (+2,55%) che da inizio anno sta guadagnando quasi il 50%, e poi Telecom Italia (+2,16%) che
recupera parte delle perdite della vigilia.
Non dimentichiamo però neppure Azimut (+1,90%), Luxottica (+1,79%), Prysmian (+1,49%) e Lottomatica
(+1,29%).
Insomma il nostro listino principale è spezzato in due, ma zavorrato dai bancari, ancora una volta risulta la Cenerentola
d’Europa, fin quando si potrà andare avanti di questo passo è difficile dirlo, certamente ancora non per molto.
Senza un sistema bancario che funziona l’economia soffre e si crea così quella terribile spirale che sappiamo tutti dove
porta.
Il lavoro va in crisi (Italia Oggi), 3 maggio di Simona D'Alessio
La crisi è pronta a divorare, nel 2012, 130 mila posti di lavoro in Italia: sono le assunzioni mancate delle
imprese, rilevate dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Welfare.
E un conto salatissimo lo pagherà il Meridione, dove il tasso di occupazione subirà ulteriori sforbiciate (in
Sicilia -2,2%, mentre Molise, Calabria, Puglia, Abruzzo e Sardegna perderanno tra il -2 e il -1,7%), tuttavia,
in valori assoluti, sarà la progredita Lombardia a veder sfumare più opportunità d'impiego, ossia circa 19
mila.
Per i giovani, però, dopo i dati drammatici dell'Istat di pochi giorni fa (nella fascia 15-24 anni a marzo i
senza lavoro sono a quota 35,9%), c'è la speranza che si confermi, nell'anno in corso, l'entrata
programmata nelle aziende di un under30 su tre nuovi ingressi.
Una realtà spietata quella raffigurata nel rapporto Unioncamere 2012, presentato ieri a Roma, in
occasione della 10ª giornata dell'economia, alla presenza del Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado
Passera.
Soffrono soprattutto le microimprese, da cui ci si attende un numero di assunzioni inferiore a quello delle
società con 50 addetti e oltre (244 mila contro 262 mila), segnale che il presente rende impossibile un
ampliamento d'organico; nelle costruzioni, poi, si registrerà il maggiore decremento di posti in termini
percentuali, ovvero più di 34 mila (-3,3%), mentre proseguirà il momento buio del manifatturiero, poiché
ammonterà a -38 mila il saldo tra entrate e uscite preventivate dalle parti datoriali (-1,1%), con i segmenti
di tessile, abbigliamento e calzature da cui arriverà la peggiore performance (-8 mila unità).
In vista minori opportunità anche nel turismo, colonna portante dell'economia made in Italy, giacché sono
in cantiere 16 mila riduzioni di Personale, ben 13 mila in aziende con meno di 9 Dipendenti; spicca, in
controtendenza, l'area dei servizi avanzati di supporto alle imprese, che quest'anno intendono accrescere
di mille unità le proprie fila.
Quanto alla componente giovanile, 7 ragazzi su 10 ragazzi si impiegano nel terziario, ma anche il
commercio al dettaglio mostra un'accentuata tendenza ad accogliere gli under30, a causa, si legge, della
possibilità di adoperare una «flessibilità contrattuale», nonché in ragione di alcune loro virtù specifiche,
quali «l'intraprendenza e la dinamicità, fondamentali per lavori a contatto con i clienti».
E, sempre con un occhio alle nuove generazioni, fra le proposte di rilancio illustrate dal Presidente di
Unioncamere Ferruccio Dardanello c'è «l'introduzione di un sistema stabile di certificazione di competenze
che, come in Germania, faccia perno sulle Camere di Commercio e coinvolga le imprese, sostenendo
l'apprendistato».
Inoltre, si andrà verso un calo medio del Pil nazionale dell'1,5% e, nel contempo, scenderanno i consumi
delle famiglie e la spesa per gli investimenti (rispettivamente -2,1% e -3,8%), con percentuali più basse nel
Mezzogiorno.
Uno spiraglio, infine, si aprirà nel 2013, quando il segno positivo farà di nuovo la sua comparsa nella
nostra produzione: +0,8%.
Lavoro: Fornero, spero Parlamento approvi prontamente riforma
(Asca)
Roma, 3 maggio
''Spero che il Parlamento approvi prontamente la riforma del mercato del lavoro''.
E' quanto ha affermato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo al convegno delle Acli. La riforma
''riscrive le regole nello spirito di ricostruzione e rigenerazione del Paese''.
Lavoro: Fornero, è poco per la bassa produttività (Asca) Roma, 3 maggio
C'è scarso lavoro e la causa principale è ''la bassa produttività''.
E' quanto ha affermato il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo al convegno delle Acli e
rilevando che la crisi del lavoro non pesa su tutti in modo indiscriminato ma si concentra sui giovani, le
donne e i lavoratori anziani.
Secondo Fornero ''la bassa produttività'' a sua volta è il risultato dei ''difetti della formazione''.
I referendum anti casta di cui non parla nessuno (Wall Street Italia) Roma, 3 maggio
Nessuno tra i grandi media ne parla, ma insieme alle elezioni dei Presidenti di Regioni e i Sindaci dei Comuni di
Genova e Verona, tra le altre, nella seconda isola più estesa del Mediterraneo dopo la Sicilia si terranno dieci
quesiti referendari per ridurre le spese e i privilegi della classe politica.
I sardi saranno chiamati alle urne per prendere una decisione importante e sferrare un colpo importante nella lotta
bulimia della casta.
I primi quattro quesiti riguardano l'abrogazione di tutte le norme che regolano l'istituzione delle Province di
Carbonia - Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Olbia - Tempio nate nel 2001 con legge regionale, ma effettive
dal 2005.
Il Quinto quesito ha valore consultivo e chiede ai sardi se vogliono abolire le cosiddette "Province storiche" di
Nuoro, Cagliari, Sassari e Oristano.
Consultivi anche i quesiti 6 e 7, relativi alla riscrittura dello Statuto Sardo da parte di un'Assemblea Costituente
appositamente eletta (sesto) e all'elezione diretta del Presidente della Regione (settimo quesito).
L'ottava scheda consente di abrogare l'articolo di legge che prevede l'indennità fino all'80% delle spese per i
Consiglieri Regionali, la nona permette l'abolizione dei Consigli d'Amministrazione (CdA) degli Enti strumentali
e delle Agenzie della Regione, mentre il decimo referendum prevede la riduzione dei Consiglieri Regionali da 80
a 50.
Va tenuto presente, tuttavia, che solo domani il Tribunale stabilirà se domenica 6 maggio si voterà anche per i
quattro referendum che puntano ad abrogare le nuove Province sarde.
I quattro Referendum abrogativi
1 - Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e
modificazioni recante disposizioni in materia di "Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per
l'istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?"
2 - Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di
Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli Amministratori Locali e modifiche alla
legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?
3 - Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio Regionale della Sardegna del 31 marzo 1999
(pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali
della Sardegna, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?
4 - Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di
Istituzione delle Province di Carbonia - Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia - Tempio?
I sei Referendum consultivi
5 - Siete voi favorevoli all'abolizione delle quattro Province "storiche" della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e
Oristano?
6 - Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di
un'Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?
7 - Siete voi favorevoli all'elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto
attraverso elezioni primarie normate per legge?
8 - Volete voi che sia abrogato l'art. 1 della legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante "Provvedimenti
relativi al Consiglio Regionale della Sardegna" e successive modificazioni?
9 - Siete voi favorevoli all'abolizione dei Consigli di Amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della
Regione Autonoma della Sardegna?
10 - Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio Regionale della
Regione Autonoma della Sardegna?
Fisco: Marcegaglia, abbassare tasse su imprese e Lavoratori
(Asca) Udine, 3
maggio
Ancora un appello al Governo perchè non aumenti le tasse.
Lo ha rivolto Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, collegata in videoconferenza con l'Assemblea
degli industriali di Udine.
L'aumento dell'Iva, in particolare, non va fatto, ha spiegato, ''perchè il livello di tassazione già oggi è molto,
molto alto''.
Anzi, secondo Marcegaglia, ''a medio termine le tasse bisogna abbassarle'', a cominciare da ''coloro che
tengono in piede questo Paese, gli imprenditori e i Lavoratori''.
FMI, ampio team in Italia per analisi riforme
(Reuters), 3 maggio di Francesca
Landini
Una nutrita squadra di esperti del Fondo Monetario Internazionale è arrivata oggi in Italia per la missione
annuale sull'economia del Paese.
Tramontata l'ipotesi che Roma venisse sottoposta a una sorveglianza più stretta da parte dell'FMI, la visita
dei funzionari di Washington si preannuncia, comunque, come un susseguirsi incalzante di appuntamenti e
la squadra più ampia del solito sembra motivata dall'intenzione di analizzare le numerose riforme messe in
campo dal Governo tecnico.
Negli incontri di oggi, inoltre, è emerso un interesse dei tecnici sullo stato di salute del sistema bancario
italiano.
"Si tratterà di una missione intensa", dice una fonte a conoscenza dell'agenda degli esperti di Washington.
"Il lavoro fatto dal Governo italiano in questi mesi è tanto", aggiunge.
Gli esperti del Fondo intendono visitare tutti i principali Ministeri, le Authority, l'Istat, in aggiunta ai consueti
colloqui con la Banca d'Italia e dopo incontri con alcune Banche e docenti universitari oggi a Milano.
Il team che passerà al setaccio le riforme e l'economia italiana per due settimane, conta almeno una dozzina
di persone, rispetto al format usuale di una manciata di esperti, ed è guidato dal nuovo capo missione per
l'Italia, Aasim Husain, Vice Direttore del Dipartimento Europeo dell'FMI.
Indicazioni iniziali sul parere degli esperti rispetto allo sforzo riformatore del Governo guidato da Mario Monti
sono attese già al termine della visita.
"La missione durerà circa due settimane e dovrebbe comunicare gli esiti preliminari al termine della visita"
dice un portavoce dell'FMI, confermando che la squadra del Fondo ha iniziato oggi la valutazione annuale
dell'economia italiana secondo il formato della consultazione Articolo IV dello Statuto del Fondo, applicato a
tutti i membri dell'istituzione.
LA SALUTE DELLE BANCHE
Diversamente dal solito, oggi gli esperti dell'FMI si sono mostrati più interessati allo stato di salute delle
Banche che alla macroeconomia, dice una fonte a conoscenza dei temi trattati in uno dei colloqui odierni.
Gli esperti hanno rivolto, infatti, numerose domande sull'utilizzo da parte degli Istituti italiani dei fondi presi a
prestito in BCE con i finanziamenti a tre anni (LTRO), sugli acquisti di titoli governativi e sull'esposizione al
settore immobiliare.
Il Fondo Monetario ha sottolineato nel Global Financial Stability Report pubblicato il mese scorso il rischio
che, aumentando l'esposizione al debito sovrano del proprio Paese, gli Istituti di credito si espongano in
maniera eccessiva alle oscillazioni dei titoli sovrani.
"Siamo qui a Milano fino a domani, poi andremo a Roma", ha detto stamane a Reuters un componente del
team dell'FMI uscendo da uno degli incontri.
"Abbiamo appena iniziato", ha risposto il funzionario a una domanda sull'esito dei colloqui di stamane presso
Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Nell'agenda milanese del team figurano anche l'Università Bocconi e le agenzie di rating.
In parallelo altri funzionari del Fondo hanno iniziato oggi i colloqui istituzionali a Roma, partendo dal
Ministero dell'Economia.
Lo scorso novembre, prima che il Governo guidato da Silvio Berlusconi lasciasse il posto ai tecnici guidati da
Mario Monti, Roma aveva acconsentito a sottoporsi a una sorveglianza ben più stretta delle proprie politiche,
attraverso il Fiscal Monitoring trimestrale, per recuperare la credibilità perduta sui mercati.
Il numero uno del Fondo, Christine Lagarde, ha annunciato, però, il mese scorso che, visto il recupero di
fiducia registrato grazie alle riforme messe in campo dal nuovo Governo, non era più necessaria una
sorveglianza rafforzata.