Libia Haftar elezioni e assassinio politico di Salwa
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Libia Haftar elezioni e assassinio politico di Salwa
Libia: Haftar, jihadisti e le elezioni nella programmazione televisiva libica Un’intervista in diretta alla TV Annaba potrebbe essere l’elemento che ha accelerato la decisione di assassinare l’avvocata libica Salwa Bugaighis. Il 25 Giugno, giorno delle elezioni politiche, poco prima della chiusura dei seggi, Bugaighis è intervenuta in diretta per testimoniare sulla rottura della tregua tra i jihadisti e le truppe fedeli al generale Haftar, tregua proclamata appositamente per permettere lo svolgimento delle operazioni di voto con serenità. Alla domanda della conduttrice del telegiornale su cosa stava succedendo a Bengasi, l’avvocata ha raccontato quel che si vedeva dal terrazzo della sua casa, alla periferia della città. “E’ in corso un forte lancio di artiglieria e spari a raffica da armi pesanti e lanciagranate. Il fuoco proviene dal campo delle milizie Rafallah Sahati e dalle zone limitrofe… C’è qualcuno che ha deciso di rovinare la festa delle elezioni, perché teme di essere escluso dalle urne”. Una testimonianza precisa che non permette interpretazioni. In qualche stanza degli alti comandi dei miliziani jihadisti è maturata la scelta di chiudere definitivamente la bocca all’attivista per i diritti umani e promotrice del dialogo nazionale. La TV Libia Alhorra, ha titolato: “Un’altra voce autorevole è caduta sulla via della democrazia”. L’emittente di Stato, controllata dai Fratelli Musulmani, ha riconosciuto che la famiglia Bugaighis era da tempo minacciata e uno dei figli aveva subito in passato un attentato, per fortuna fallito. (l’intervista in diretta di Salwa Bugaighis https://www.youtube.com/watch?v=ELoWmg__GNk ) Le emittenti libiche da tempo sono salite sulle barricate dello scontro politico in corso tra le correnti islamiste e le forze nazionali laiche. L’operazione dell’ex generale in congedo, Khalifa Haftar, ha reso ancora più drammatica questo arruolamento dei media. Libya Alhorra e AlAssima sono fortemente favorevoli, Annaba e Misrata Tv sono contrarie e il canale di Stato apparentemente neutrale. Tre posizionamenti che hanno influito sulla modalità di dare la notizia, sul linguaggio usato e sugli ospiti invitati in studio o ascoltati telefonicamente. Da una parte si parla dell’Operazione Dignità per la liberazione della Libia dal terrorismo jihadista, dall’altra si definisce l’azione dell’ex generale con il termine colpo di Stato che vuole scippare i sacrifici di coloro che hanno liberato la Libia dal regime militare, bollandoli come terroristi. L’emittente statale invece si limita a ricordare che il generale Haftar si è ribellato alla legalità del Congresso Nazionale eletto dal popolo e ha diviso i libici in fazioni pro e contro le sue aspirazioni a prendere il potere con la forza. La stessa cronaca degli scontri di Bengasi, tra le unità dell’esercito fedeli al general Haftar e le milizie islamiste, ha subito distorsioni vistose. In particolare l’uso degli elicotteri per colpire le due caserme occupate dalle milizie sono state raccontate in modo differente. Mentre Al Assima e AlHorra fornivano i comunicati del portavoce dell’esercito e contattavano al telefono abitanti nelle vicinanze (le due emittenti trasmettono dall’estero, a causa degli attentati subiti), le altre emittenti mettevano l’accento sulle vittime civili che l’uso dell’aeronautica potrebbe provocare, dando risalto a notizie pubblicate sui social network e di poca affidabilità. La Tv Libia (statale) ospita una trasmissione del Mufti Sadeq Ghariani intitolata: “L’Islam e la vita”. Il Mufti è entrato a gambe tese nella disputa politica affermando che coloro che sosterranno il generale andranno all’inferno. Non solo ma ha emesso una fatwa sull’obbligo di combattere quelli che ha definito gli aggressori. Nella stessa trasmissione ha difeso Ansar Sharia dall’accusa di terrorismo, con l’argomento che “chi denigra questo movimento offende l’Islam”. Il potere politico e militare è nelle mani degli islamisti, ma le loro ragioni propagandate da TV sia governative che private non hanno convinto la maggioranza dei libici. Secondo i risultati elettorali, parziali e non ufficiali, gli islamisti hanno subito una sonora sconfitta, scendendo dal 17 al 13% degli eletti, malgrado che la nuova legge elettorale sia stata confezionata a loro misura e gradimento, lo scorso Febbraio. Le candidature individuali con il sistema maggioritario e l’esclusione delle liste di partito non sono bastate ad ingannare gli elettori. Hanno vinto molti dei sostenitori del Generale Haftar ed in particolar modo i federalisti. Il gruppo parlamentare più numeroso rimane quello della Coalizione delle Forze Nazionali, che da sola però non potrà governare. La Tv Al Horra ha dedicato al futuro governo una trasmissione con lo sfondo una gigantografia di Salwa Bugaighis e con questo titolo: “In Libia, l’unica strada è quella del dialogo”. Farid Adly Luglio 2014