barcellona – milan 0 – 0

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barcellona – milan 0 – 0
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REPORT
N.30 APRILE 2006
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: ROBERTO BONACINI
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
STUDIOS
BARCELLONA – MILAN 0 – 0
A cura di Massimo Lucchesi
SEMIFINALE – UCL 05/06
BARCELLONA
1
MILAN
V.VALDES
MILAN
MILAN
MODULO:
MODULO:4-3-1-2
4-3-1-2
ALL.ANCELOTTI
ALL.ANCELOTTI
1
DIDA
31
STAM
5
COSTACURTA
2
BELLETTI
4
MARQUEZ
5
PUYOL
4
KALADZE
12
GIO
27
SERGINHO
20
DECO
8
GATTUSO
21
PIRLO
20
SEEDORF
22
KAKA’
7
SHEVCHENKO
9
INZAGHI
16
KALAC
2
CAFU
3
MALDINI
18
JANKULOWSKI
14
VOGEL
10
RUI COSTA
11
GILARDINO
15
INIESTA
8
GIULY
9
ETO’O
RONALDINHO
25
JORQUERA
3
MOTTA
18
GABRI
16
SYLVINHO
17
V.BOMMEL
11
MAXI LOPEZ
7
LARSSON
4
5
9
31
EDMILSON
24
10
1
10
27
21
8
12
8
24
20
20
15 22
7
5
9
2
4
BARCELLONA
BARCELLONA
MODULO:
MODULO:4-3-3
4-3-3
ALL.RJIKAARD
ALL.RJIKAARD
1
STADIO: CAMP NOU - BARCELLONA
ARBITRO: MERK (GER)
MARCATORI: ---SOSTITUZIONI: Cafu x Costacurta (19’ st) – Rui Costa x
Gattuso (23’ st) – Larsson x Giuly (24’ st) – Gilardino x Inzaghi
(34’ st) – Van Bommel x Eto’o (44’ st)
PRESENTAZIONE
Si affrontano sul prato del Camp Nou di Barcellona
le due squadre più spettacolari d’Europa il
Barcellona di Ronaldinho ed il Milan di Kakà. La
gara vale il passaggio alla finalissima di Champions
League 2005/2006 che sarà disputata a Parigi il
prossimo Maggio e che vedrà come sicura
protagonista l’Arsenal che ha superato il Villareal
nell’altro incontro di semifinale già disputato.
Azulgrana e rossoneri sono guidati in panchina da
due ex compagni di squadra del Milan stellare di
Arrigo Sacchi, l’olandese Rijkaard e l’italiano
Ancelotti. Dopo l’incontro di andata, che ha visto il
Barcellona superare il Milan a San Siro con un goal
di Giuly, il pronostico è a favore degli azulgrana
padroni di casa che hanno a disposizione due
risultati su tre per centrare la finale.
MODULI E FORMAZIONI
Rijkaard schiera il Barcellona con il consueto 4-33. Davanti a Valdes, il reparto arretrato è formato
da Belletti, Marquez, Puyol e Van Bronckhorst; a
centrocampo Edmilson funge da vertice basso
con Deco ed Iniesta ai lati; Giuly, Eto’o e
Ronaldinho formano il tridente d’attacco.
Rijkaard deve rinunciare ad Oleguer (squalificato
e sostituito da Belletti) ed a Messi ancora
acciaccato. Sull’altro fronte Ancelotti schiera il
Milan con il tradizionale 4-3-1-2. Con Dida a
difendere i pali della porta del diavolo sono Stam,
Costacurta, Kaladze e Serginho i quattro giocatori
chiamati a comporre il pacchetto arretrato.
Centrocampo ed attacco sono quelli titolari con
Pirlo, Gattuso e Seedorf impegnati a rifornire ed
innescare Kakà, Inzaghi e Shevchenko. Ancelotti
deve fare a meno di Nesta (infortunato e
sostituito da Costacurta) ma recupera in extremis
Kakà.
LA TATTICA
Da un punto di vista tattico l’incontro non è di
scontata interpretazione. La dislocazione del 4-33 classico fatica infatti a mettere pressione sul
mediano basso del 4-3-1-2 mentre il
centrocampo a “rombo” ha oggettive difficoltà
nell’aprire con una tempistica efficace i
centrocampisti interni in contrapposizione ai
difensori laterali bassi e contemporaneamente
“parare” i movimenti di apertura dell’interno
avversario con il mediano basso.
Rijkaard per evitare che il Milan possa far gioco
sfruttando posizionamento e qualità di Pirlo,
schiera praticamente a uomo il Barcellona, così
come per altro già fatto contro il Chelsea.
A centrocampo su Pirlo gioca infatti Iniesta
mentre Deco se la deve vedere con Seedorf e
Van Bronckhorst si accentra spesso per
contrapporsi a Gattuso mentre Edmilson
francobolla Kakà. Giuly sull’out di destra segue
da vicino Serginho mentre, al contrario,
Ronaldinho a sinistra ha il compito di impegnare
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e “farsi marcare” da Stam evitando che
l’olandese si “alzi” troppo.
Foto 1 sopra – Foto 2 sotto
2
Malgrado la riconosciuta abilità della squadra di
Rijkaard nell’accorciare avanti e nel mettere
pressione su Pirlo & C. il Milan quando riesce a
spingere contemporaneamente con Gattuso e
Stam mette in inferiorità numerica il Barcellona
sfruttando la scarsa propensione di Ronaldinho a
recuperare sotto la linea della palla (foto 5 e 6).
Il Milan, soprattutto nella prima frazione è
riuscito in più di una circostanza a guadagnare la
linea di fondo sull’out di destra creando
difficoltà alla retroguardia del Barca.
Foto 3
Le foto 1, 2 e 3, tratte dalle riprese di Sky,
mostrano alcuni momenti della gara ed
evidenziano l’atteggiamento del Barcellona
impegnato nel mettere pressione individuale
sugli avversari in zona offensiva.
Con i giocatori della squadra blaugrana che
hanno riferimenti precisi in mezzo al campo ne
consegue una atteggiamento “particolare” del
reparto arretrato.
Con Van Bronkhorst che funge da
centrocampista aggiunto sull’out di sinistra la
retroguardia non si muove secondo i canoni
classici della difesa a zona. Belletti, Puyol e
Marquez seguono infatti da vicino ed in modo
prolungato l’avversario che parte dalla propria
zona di competenza ed è spesso Edmilson più
che Van Bronkhorst a fungere da quarto
difensore integrandosi al centro della
retroguardia.
Il disegno tattico di Rijkaard prevede infatti che
Edmilson marchi praticamente a uomo Kakà
con Belletti, Puyol e Marquez che sono in
superiorità numerica nei confronti di Inzaghi e
Shevchenko.
Le foto 4 mostra gli accorgimenti difensivi
adottati dal Barcellona ed i duelli chiave
predisposti dal tecnico degli azulgrana.
Foto 5
Foto 6
Purtroppo i rossoneri non sempre sono riusciti a
gestire adeguatamente palla in mezzo al campo.
Pirlo e Seedorf hanno sofferto la pressione degli
avversari mentre i difensori hanno avuto diverse
difficoltà nei disimpegni, negli scorrimenti e
negli inserimenti in avanti con la palla. Ciò ha
impedito ai rossoneri di sfruttare la scarsa
propensione di Ronaldinho a rincorrere Stam e
di conseguenza la superiorità numerica che
veniva a crearsi nei confronti di Van
Bronckhorst sulla destra. Inoltre la difficoltà
delle punte milaniste nel ricevere il passaggio di
uscita lungo dei difensori ha impedito alla
squadra di Ancelotti di poter sfruttare una
importane alternativa tattica.
Per contro il Milan in fase di non possesso ha
sofferto sia il palleggio che le ripartenze
Foto 4
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blaugrana comportandosi però più che
dignitosamente nel contrapporsi agli avversari
con i reparti schierati.
Ancelotti in fase difensiva ha disposto il Milan
con due linee da quattro piuttosto serrate
chiedendo a Kakà di rientrare, prevalentemente
sull’esterno.
Ciò ha tolto spazi e profondità al gioco degli
spagnoli e mostrato ancora una volta la grande
abilità tattica dei rossoneri nell’interpretare i vari
principi della zona.
Il Milan ha invece sofferto gli attacchi a campo
aperto del Barcellona.
Quando Ronaldinho, Eto’o e Giuly hanno avuto
spazio per ripartire il Milan è riuscito solo con
alcuni straordinari interventi di Dida a
mantenere la porta inviolata.
Nella seconda frazione l’equilibrio piuttosto
marcato del primo tempo si è indebolito ed il
Milan ha preso con costanza in mano il pallino
del gioco riuscendo anche a segnare con Sheva
un goal ingiustamente annullato del fischietto
tedesco Merk.
Ancelotti ha apportato alcune importanti varianti
al proprio schieramento riuscendo a mettere in
difficoltà la contrapposizione difensiva del Barça
ed a guadagnare metri sul rettangolo di gioco.
Il tecnico milanista ad inizio secondo tempo ha
invertito le posizioni di Seedorf e Gattuso per
disporre di un giocatore più portato ad attaccare
sulla corsia di destra. Inoltre al 19’ della ripresa la
sostituzione di Costacurta con Cafu ed il
conseguente spostamento al centro della difesa
di Stam hanno avuto il chiaro intento di metter
ancor più pressione sull’out di sinistra del
reparto difensivo catalano. Ancelotti ha quindi
rilevato Gattuso con Rui Costa alzando
ulteriormente il tasso tecnico del centrocampo
rossonero.
Rijkaard, forte del risultato favorevole, è dovuto
quindi correre ai ripari chiedendo ad Eto’o di
seguire a uomo Cafu e spostando Ronaldinho al
centro dell’attacco.
Dal 20’ della ripresa in poi è stato il Milan ha
gestire palla e tempi della gara con il Barcellona
che si è progressivamente ritirato all’interno della
propria metà campo.
Malgrado l’estremo tentativo di Ancelotti di
sostituire Inzaghi con Gilardino a 10’ dalla fine il
risultato è rimasto però bloccato sullo 0-0 e ciò
ha consentito ai catalani di raggiungere la finale
di Parigi.
In sostanza si è trattato di un incontro giocato
sul filo dell’equilibrio con il Milan che è prevalso
nel possesso palla (51% contro 49%) ed il
Barcellona che ha tirato di più (8 conclusioni in
porta degli azulgrana contro 1) ed ha avuto le
occasioni più ghiotte per passare in vantaggio
(clamoroso l’errore di Belletti a 5 mt dalla porta
rossonera).
LA PAGELLA DELLE SQUADRE
FASE OFFENSIVA
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BARCELLONA
MILAN
Il Barcellona si è reso
pericoloso essenzialmente nelle
azioni di contrattacco corto,
quando è riuscito a sorprendere
la retroguardia milanista non
perfettamente schierata. In
queste situazioni Eto’o è stato
in grado di mettere in difficoltà
centralmente la non rapidissima
coppia di difensori formata da
Costacurta e Kaladze. Più in
ombra Ronaldinho, ben
Pirlo, Seedorf e Kakà hanno
sofferto le marcature
personalizzate degli avversari. I
rossoneri sono riusciti a creare
però problemi al Barça
sfruttando la corsia di destra e
la scarsa attitudine ai
ripiegamenti di Ronaldinho. La
differenza marcata, in rapporto
ai catalani, nelle conclusioni
verso la porta, malgrado un
sostanziale equilibrio nel
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FASE DIFENSIVA
PALLE INATTIVE
controllato da Stam ed in grado
di impensierire Dida solo con
alcune conclusioni dalla
distanza.
possesso palla, attesta le
difficoltà trovate da Inzaghi,
Shevchenko e Kakà nel vincere
il duello individuale a riguardi
dell’avversario diretto.
Belletti, Puyol, Marquez ed
Edmilson sono riusciti ad avere
la meglio a riguardi del tridente
rossonero e ciò ha consentito al
Barça di limitare i danni e di
conquistarsi la finale.
Nell’unica vera occasione in cui
Shevchenko era però riuscito a
ricevere alle spalle di Puyol il
Milan avrebbe potuto passare in
vantaggio se Merk non avesse
ingiustamente ravvisato un
inesistente fallo del centravanti
ucraino sul difensore spagnolo
Il Milan ha giocato una gara
attenta, equilibrata e molto
buona tatticamente.
Le uniche occasioni (per altro
piuttosto importanti) concesse
al Barcellona sono imputabili
alla straordinaria qualità di
Eto’o nel ripartire a campo
aperto.
Bravissimo Dida in alcune
circostanze.
Ronaldinho non è sembrato
avere il piede “caldo” come in
altre circostanze e ciò ha
penalizzato l’efficacia degli
attacchi del Barça su calcio
piazzato.
Il Milan non è un team
straordinario sui calci da fermo
e questa è una lacuna che la
dirigenza milanista dovrà
senz’altro tenere in
considerazione nell’ottica di
rinforzare la qualità e la
pericolosità globale della
squadra.
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