Chissà quali fatti e sensazioni mi hanno portato a
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Chissà quali fatti e sensazioni mi hanno portato a
Organo Ufficiale dell’Associazione Volontari Bir el Gobi fra i reduci del Reggimento Giovani Fascisti - SETTEMBRE 2014 - n.7 Direzione-Presidenza: Ass. Naz. vol.di “Bir el Gobi” fra i reduci del Rgt. “Giovani Fascisti” “Piccola Caprera” - Via Pozzolengo, 3 - 46040 Ponti sul Mincio (MN) - Tel. e Fax 0376.88104 Editore: Piccola Caprera soc. cooperativa, via Trento 37, 37014 Castelnuovo del Garda - Registrato presso il Tribunale di Verona - n. 1939 del 18 febbraio 2012 E’ COME NOI, NON SI VEDE, SI DONA E VALE QUANTO PUO’ OFFRIRE RICORDI di ENZO GIORDANO La sesta compagnia Sardegna del secondo battaglione Chissà quali fatti e sensazioni mi hanno portato a pensare, per parecchi anni, che la dirigenza dell’Associazione fosse monopolio dei Volontari del I° Battaglione, quando alla Piccola Caprera andavo per mio esclusivo piacere, diciamo come turista, tenendomi tenacemente al di fuori dalle lotte di potere tra i miei commilitoni che si succedevano al comando dell’Associazione. Forse perché il Comandante Balisti comandava il I° Btg. e del I° Btg. erano i residenti vicino alla “Piccola”. Dapprima avevo rapporti con Giachi (Firenze) e Mereu (Bologna), dopo con Cremonini, il mio camerata nella Compagnia Bir El Gobi della R.S.I. che organizzava Raduni a Maderno ai quali partecipai due volte e infine con Bianchi, Bellone, Pipoli e Cioci coi quali andai in Libia e due volte in Tunisia. Ad un certo punto gli anni ed il tempo, inesorabile, mi hanno fatto provare quello che avevo sempre evitato: il dovere di interessarmi al meglio della Piccola Caprera. Debbo spiegare ai giovani della Continuità Ideale e a chi mi legge che io sono nato in Sardegna, che è una delle più grandi isole del Mediterraneo di circa 24.000 Kmq con 1.400.000 abitanti i quali d’estate diventano oltre due milioni. La Sardegna è più vicina in Km all’Africa che all’Italia e questo spiega le distanze e l’isolamento. Senza parlare della preistoria, la Sardegna alla caduta dell’Impero Romano fu assegnata all’Impero d’Oriente, quindi ai Bizantini i quali ci diedero i loro Santi e autonomia di difesa e di legislazione sino a quando, approfittando delle nostre divisioni, all’incirca alla fine del 1300, quindi dopo ben novecento anni d’autonomia, Papa Bonifacio VIII° ci infeudò arbitrariamente ai Catalani contro i quali combattemmo per circa cento anni e dopo alla Spagna unita anche grazie ad un cavaliere di Ozieri. Alla fine del dominio spagnolo dell’Europa, il Regno di Sardegna fu ottenuto dai Savoia che erano duchi e così dopo 400 anni di sfruttamento spagnolo, nel 1700 circa, divenimmo Regno Sardo-Piemontese. In breve nacque il Regno d’Italia e quindi la nostra Repubblica. La Sardegna è alla base della nascita 1 d’Italia e se visiterete i Sacrari delle guerre d’indipendenza posti a poca distanza dalla Piccola Caprera, noterete che la maggior parte dei Caduti è sarda. Tutto questo racconto di storia sommaria è per dirvi che su 2.800 Volontari del Reggimento Giovani Fascisti, oltre 300 erano sardi, inquadrati principalmente nella VI^ Compagnia del II° Battaglione e in altre compagnie come in mezzo a noi c’erano dei non sardi, come il Volontario Baesato (veneto) che ha donato la statua del Volontario Giovane Fascista posta all’ingresso della “Piccola”. Quando esistevano i gruppi regionali, anche noi sardi avevamo il nostro ed i Volontari Foddai (Sassari) e Meloni (Cagliari) ne furono gli amministratori. Allora recarsi ai raduni nazionali non era facile come non era facile andare alla Piccola Caprera anche se, con gli anni, ci è sempre venuto più agevole pur se dispendioso. Pensate che sino ad una dozzina di anni fa, andare a Milano in aereo costava oltre mezzo milione di lire a biglietto. Ma, come in tutti i discorsi di memoria, i fatti si intrecciano e si perde il filo del discorso che è quello di dirvi che noi sardi della VI^ Cp. e quindi del II° Btg. coi volontari del I° Btg. , soprattutto in africa, avevamo pochi contatti e di conseguenza poche amicizie. Il Comandante Balisti era uno dei tanti, per noi sardi, ma quando io lo sentii parlare per la prima volta, l’ho sempre 22 detto, me ne innamorai perché, anche se ero un ragazzino, avevo capito che era un poeta. E quando seppi della donazione e della Piccola Caprera mi dissi che solo un poeta avrebbe fatto quello che lui ha fatto per noi. Ed ecco che si chiude questo discorso che ho avuto il piacere di scrivere e che spiega sia la mia devozione, anche se tardiva, per la “Piccola”, ma anche l’ammirazione per tutti voi della Continuità Ideale i quali, spiritualmente e materialmente, uniti in una sola volontà e passione, date….soddisfatti per quel tanto che ciascuno può apprezzare, felici dell’ideale che vi sospinge, felici dell’opera che plasma ogni singola volta la memoria che portate nell’anima e vi spinge, sorridendo, a donarla agli altri che è il significato del volontario e con grande orgoglio dico che la memoria siamo noi del Reggimento Volontari Giovani Fascisti, tutti uniti in una sola volontà, allora in quei tempi eroici e imperiali, col privilegio e la consapevolezza di poter sfidare la morte per la grandezza dell’Italia. Donazioni al Museo Reggimentale della Piccola Caprera Ciao Pietro Avanzi, nochmals möchten wir uns bedanken, für die freundliche Unterstützung bei der Übergabe der Generals-stabskarte an das Museo "Piccola Caprera"am 13.04.2014. Anbei die gewünschte Geschichte der Karte und bitte um Übermittlung. Als mein Vater Josef Scharl getreu seines Fahneneides als Panzerfahrer, unter "Rommel" im Afrikakorps die Soldatenpflicht erfüllte, rettete er bei der letzten großen Schlacht gegen einen zahlenmäßig übermächtigen Feind aus einem brennenden Kommandeurswagen diese wertvolle Generalsstabskarte! Er schmuggelte diese Karte, schwer verletzt und an Malaria erkrankt ins Lazarett nach Sizilien. Bei seiner Genesung nahm er diese Karte als Talisman in seinen Tornister mit und Sie begleitete in weiterhin als Panzerfahrer bei den schweren Abwehrschlachten im Osten des Reiches. Er schaffte es auch diese Karte an seinen Körper tragend die Gefangenschaft zu überstehend. Nach dem Kriege bekam Sie einen Ehrenplatz in seinem Hause. Nach seinem Tode, bewahrte ich seine Tochter Brigitte Scharl diese "Karte" auf. Bei einem Urlaub am Gardasee, wo ich mit meinem Mann mit dem Rad unterwegs waren, entdeckten wirdas Museo "Piccola Caprera" und entschlossen uns dieses als1 ehrenvoller Platz für diese Karte zu sein. Es währe auch im Sinne meines verstorbenen Vaters gewesen. Tante cari saluti, Fam. Muninger mio padre”. Con ciò ritengo che il tempo porti sempre ogni cosa “al suo posto”, e quale miglior luogo per poter ricordare le gesta di milioni di uomini che con onore hanno creduto nel loro Destino? Che le generazioni future abbiano la costanza di studiare e mai dimenticare ciò che i loro padri hanno fatto per loro. Con viva cordialità, Pietro Avanzi. Pellegrinaggio Q141 TUNISIA 2014 “LA TRADIZIONE CONTINUA” Il 13 aprile 2014 ho avuto l’onore di poter presentare al Sig. Consolini e al Prof. Caramaschi, presso la Piccola Caprera, i miei amici tedeschi Sig.ri Muninger e Scharl. La Sig.ra Scharl mi aveva richiesto la possibilità di poter donare una carta militare tedesca, secretata, datata 01.04.1942 della zona di operazioni di Tobruk, fronte orientale africano. La mappa era stata affidata a suo padre il carrista Josef Scharl che ha fedelmente servito sul campo di battaglia fino alla fine della guerra. Ecco il racconto della figlia: “Mio padre, fedele al suo giuramento di carrista, durante l’ultima battaglia contro un nemico preponderante per numero e per mezzi, riuscì a salvare dal carro ormai preso dalle fiamme la preziosa carta dello Stato Maggiore portandola con se. Ferito e ammalato di malaria, riuscì a tenerla e a conservarla durante la convalescenza in un ospedale militare in Sicilia. Dopo la sua guarigione tenne la mappa e la conservò come un talismano durante le furiose battaglie ai confini orientali del Reich. Anche durante la successiva prigionia riuscì a conservarla e alla fine della guerra ebbe un posto d’onore a casa sua dove rimase fino alla sua morte. Successivamente la conservai io sua figlia, Brigitte Scharl. Durante una vacanza sul lago di Garda, con mio marito decidemmo di fare un’escursione con la bici e durante questa scampagnata scoprimmo la “Piccola Caprera” e decidemmo che sarebbe stato un onorevole luogo dove poterla far conservare. Sarebbe stato sicuramente anche nei desideri di Il tradizionale Pellegrinaggio in Tunisia, per visitare i luoghi degli ultimi combattimenti del Reggimento Giovani Fascisti, nel maggio 2014 ha visto la presenza di 13 persone (dovevamo essere in 14 ma purtroppo un imprevisto dell’ultimo momento ha impedito di partire a Sante Battaglini). Oltre allo “zoccolo duro” di quelli che ultimamente hanno sempre partecipato a questi viaggi della memoria (l’inossidabile Bruno Bellone con la figlia Emanuela e il genero Mauro, Francesca Pipoli, padre e figlio Ongaro, i coniugi Pasqualino di Marineo si sono uniti al gruppo, di nuovo dopo qualche anno, Antonio Cestari (accompagnato dalla sua assistente Svetlana Korolova) e Tiziano Zeni. Per la prima volta, quest’anno, abbiamo avuto il piacere della partecipazione del Volontario del 2°battaglione, 6° compagnia, 3° plotone Giuseppe Cesaraccio con il genero Luciano Puggioni, venuti da Sassari. 3 per la nostra Patria. Non c’è fango nei Servizi ha partecipato per la prima volta, e con lui sono arrivate due signore italiane, entrambe ultraottuagenarie ma molto in forma, che vivono da anni ad Hammamet. Sono rimaste commosse ed emozionate dalla nostra Cerimonia, dalla preghiera dei Reduci del R.E. Rgt. GG.FF. recitata dal “balilla” con l’elenco dei caduti alla Quota 141, ogni nome scandito dalla risposta corale “Presente!” Il reduce, classe 1923, l’ultimo dei volontari sassaresi, raramente ha frequentato la Piccola Caprera, ma di recente vi era stato insieme alla figlia e il cugino. In quell’occasione ha saputo del programma di pellegrinaggio africano e ha deciso di prenderne parte. Abbiamo ripetuto tutte le tappe obbligatorie del pellegrinaggio tunisino, che sono diventate tradizionali negli ultimi anni: il giorno successivo al disbrigo delle formalità economiche e burocratiche con le autorità locali per l’affitto della Quota 141, abbiamo visitato il cimitero del Commonwealth, come ha sempre voluto il compianto Antonio Cioci, per rendere omaggio al soldato neozelandese Gerald Howard che gli salvò la vita. Poi abbiamo deposto la corona al Cippo della Folgore a Takruna, dove Francesca Pipoli ha recitato la Preghiera del Legionario. Non poteva mancare il rituale “chai” tè alla menta, alla rocca di Takruna dalla nostra amica di vecchia data Aida. . Infine, siamo arrivati alla cerimonia centrale del nostro pellegrinaggio, in cima alla Quota 141. Il nuovo prete che questa volta ha celebrato un breve rito di benedizione, 4 Le signore ci hanno raccontato della loro esperienza di Giovani Italiane, del loro padre che era giornalista e seguiva tutti gli spostamenti del Duce e si sono congratulate con noi per tutto quello che la Piccola Caprera fa per preservare, nonostante tutto, la memoria storica e i valori della Patria. Non sono state solo le sorelle, venute per caso alla cerimonia, a commuoversi. E’ stata una vera emozione per noi tutti che ne abbiamo preso parte tante volte, ma soprattutto per il reduce Giuseppe Cesaraccio che per la prima volta dopo 71 anni rimetteva il piede in Tunisia! È rimasto emozionato da tutto il viaggio e particolarmente dalla visita a Takruna dove, nel marzo 1943, fu 1 ferito da una scheggia. Dopo un ricovero ricovero all’ospedale di Tunisi fu trasferito in Italia, insieme ai suoi quattro commilitoni sardi (Arpelli, Viola, Tangiano e Mura) e poi mandato in convalescenza a casa. “Ho provato un’emozione grandiosa nel vedere questi luoghi, nel sentire i nomi dei Caduti e nel ripensare ai vecchi commilitoni. Che Dio mi conceda le forze per partecipare ancora!” Possiamo solo esprimere la speranza che ciò si avveri, e anche l’auspicio che i partecipanti ai nostri pellegrinaggi siano sempre più numerosi! Cap. Ris. Oxana Senchenko Pasqualino di Marineo gambe che riprendevano nuovo vigore come se il tempo si fosse fermato ad allora. Respirare la stessa aria, condividere per alcuni attimi le sue emozioni, i suoi ricordi, calcare la stessa terra che 71 anni prima lo aveva visto Viaggio in Tunisia, maggio 2014 “GIUSEPPE CESARACCIO, 71 ANNI DOPO …..” In occasione del 71° anniversario dell’ultima battaglia del R.E. Reggimento Volontari Giovani Fascisti, ho accompagnato in Tunisia mio suocero Giuseppe Cesaraccio, volontario dei giovani fascisti di Bir el Gobi 2° battaglione, 6° compagnia, 3° plotone. Non sapevo a cosa sarei andato incontro ed ero ancora ignaro delle emozioni che avrei potuto vivere. Certamente un momento molto toccante è stato quello dedicato alla deposizione della corona commemorativa a Q. 141, dove all’appello dei caduti, ad ogni nome e cognome, tutti insieme gridavamo: “Presente!”. Brividi sulla schiena! Ma non potrò mai dimenticare Takruna, dove mio suocero è stato ferito dalle schegge delle bombe sganciate dagli aerei nemici 71 anni fa. L’autobus si è fermato ad una certa distanza dalla cima, ma lui, incurante della lunghezza e della pendenza della strada, ha voluto procedere a piedi verso la vetta. Mentre salivamo ho visto i suoi occhi che si illuminavano, l’emozione che saliva e le sue “Grazie Giuseppe Cesaraccio, a te e a quelli come te per avermi fatto vivere, anche se indirettamente, alcune di quelle forti emozioni che servono per dare un senso alla vita, perché non scorra vuota e priva di ideali”. CERIMONIA A CODEVIGO 5 provincia di Padova. Come ogni anno, gli Amici della Piccola Caprera portando il Labaro dell’Associazione Nazionale “Volontari Bir El Gobi” hanno presenziato alla consueta Commemorazione e al Corteo tenutasi a Codevigo. Onore ai Martiri di Codevigo! Numerosi Tricolori della R.S.I. svilano per le vie della città! Grande successo per il Gruppo di Continuità Ideale della R.S.I., perché anno dopo anno aumentano sempre più le presenze, Ringraziamo l’amico della Piccola Caprera, il Parà Valeriano Androni, Padre Tam e tutte le persone che hanno organizzato e presenziato alla Cerimonia in onore dei camerati della Repubblica Sociale Italiana. per non dimenticare, in ricordo dei Martiri Caduti nell’eccidio perpetrato da mano partigiana. A tal proposito, pubblichiamo alcune fotografie della Commemorazione tenutasi a Codevigo in 6 1 Piccola Caprera, 1 Giugno 2014 “FIAMME BIANCHE” Costituitasi la Repubblica Sociale Italiana, i più ardimentosi giovani, al richiamo del Console Generale Renato Ricci, Comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, nella rinata “Opera Balilla” accorsero numerosi nei Reparti “Avanguardisti Moschettieri Volontari” “Le Fiamme Bianche” e nei reparti del Servizio Ausiliario Femminile, le Ausiliarie più giovani: “Le Balilline”. Il Battaglione Toscano nacque nel mese di Febbraio del 1944 a Firenze, acquartierandosi nella località collinare di Pozzolatico, zona limitrofa della città. Il Battaglione era comandato dal Tenente Arnaldo Fracassini, e nel mese di Maggio partì per riunirsi con le altre “Fiamme Bianche”, formatesi nelle varie città d’Italia, al Campo Dux di Velo d’Astico, nella provincia di Vicenza. Questa la nostra origine; ed oggi, come negli anni passati, fin dal lontano 1997, data dell’apposizione della nostra Targa commemorativa qui, nell’Erta del Ricordo, abbiamo la gioia di celebrare, nei Sacri luoghi della Piccola Caprera, simbolo di gloria e di ricordo per tutti i Caduti e di coloro che sono “andati avanti”, il Nostro Alzabandiera. Per Noi “Superstiti” malauguratamente sempre in numero minore per ragioni naturali, è un momento particolarmente sublime per quel sentimento che ci lega ai camerati Volontari Giovani Fascistidi Bir El Gobi e ci da l’opportunità di godere quell’intimo Amor Patrio che purtoppo, in tutta Italia ci viene ingiustamente negato. La commemorazione per i nostri camerati valga oggi per la massima onoranza che vogliamo dare al grande ed indimenticabile Tenente Fracassini, che durante la sua vita militare e civile ci ha insegnato quei valori morali che sono radicati nell’animo di chi lo ha seguito e che è nostro intento tramandare a degni eredi. Oggi infatti, consegnamo in forma ufficiale le nostre Insegne a due “Fiamme Bianche” : Bers. Prof. Giuseppe Cancemi e al Bers. Moreno Dolfi della Continuità Ideale, che da tanti anni sono vicini a noi ed ai nostri Ideali. All’unisono con i camerati dell’Aereonautica Repubblicana e del Gruppo Corazzato “Leonessa” canteremo 7 infine, con voce tonante per innalzare l’Italia ai fasti dell’immoralità, l’Inno a Roma…….Sole che sorgi, libero e giocondo…. VISITA alla PICCOLA CAPRERA Venerdì 23 maggio 2014 due classi quarte dell’IIS Lunardi di Brescia accompagnate da due professori sono state ospiti del Museo del Reggimento Giovani Fascisti alla “Piccola Caprera” Gli alunni, supportati dallo staff organizzativo del Museo, hanno effettuato una visita guidata sia degli spazi esterni che di quelli interni che ha permesso loro di approfondire gli eventi riguardanti la storia del battaglione e delle operazioni in Nord Africa durante il secondo conflitto mondiale; particolare apprezzamento hanno dimostrato nei confronti della lettura di una poesia in dialetto locale del Comandante Balisti, esempio concreto di impegno civile e militare; alcune alunni hanno dimostrato significativo interesse nei confronti degli oggetti esposti, soprattutto lettere e diari dei soldati, iben lontani dagli sms e mail cui sono abituati. Gli insegnanti ringraziano tutti per la cortesia e disponibilità dimostrate in questa occasione. Prof. Marina Raggi e Luigi Ongaro, IIS Lunardi, Brescia 8 Ricordi di una Volontaria dell Gruppo di Continuità Ideale della Piccola Caprera - CELESTE ZANNI Me lo ricordo. Eravamo stanchi ma contenti di stare con "Loro", che ci osservavano e parlavano fra di loro, un po' annuendo e un po' scuotendo il capo, indulgenti e puntigliosi, i "Giovani Fastidi"... Arrivavamo d'agosto un po' alla spicciolata, frenati dai diversi periodi di ferie e divisi in scaglioni, ma per tutti era imperativo l'esserci, almeno per un po', almeno per qualche giorno, per levigare, per smontare, per rimontare, per lucidare, per dipingere, per ripristinare, per creare nuovi spazi, sempre sotto il tiro cecchino dei loro sguardi e delle loro battute. Non erano vecchi per niente. Concedevano forse il lusso a qualche bastone di alleviare un po' il peso delle ginocchia, ma si ergevano comunque sempre fieri e guai a tardare all'adunata per l'alzabandiera o l'ammainabandiera. L'amore per la Nostra Bandiera noi l'avevamo già, ma di sicuro loro avrebbero fatto in modo tale che non avremmo potuto dimenticarlo mai. Alla mattina la sveglia era impietosa anche con chi la sera prima aveva ecceduto un po'. Si doveva fare, tutti insieme, ognuno portava la propria pietra al cantiere, e non c'era spazio per i lavativi. E non avremmo comunque potuto fare diversamente, con Antonio Cioci che alle 5 di mattina attaccava la radio "a manetta" in fureria e si metteva a lavorare (il suo modo di definire un mai compreso sistematico modo di catalogare, scatalogare e di nuovo catalogare) per il suo "Archivio", che ci faceva poi traslocare di continuo su e giù dalle scale per infinite volte. Antonio instancabile, manovale eccentrico ma ferreo delle fondamenta della Piccola Caprera. Ed in sottofondo la voce di Ugo Travaini che lo rimproverava perchè ci distoglieva dai lavori di ripristino per i quali stavamo impegnando le nostre agognate ferie: "di mo' Antonio, non sono mica in pensione come te questi ragazzi..". Ugo.. solo tu sapevi il vero segreto del taglio del salame ed in questo eravamo complici dichiarati. Non pioveva, allora; non pioveva praticamente mai. I nostri giorni erano caldi e sudati, appiccicati di vernici, di calce e di polvere, di legna da tagliare e sistemare, di schegge da togliere dalla dita (tutti infermieri e tutti impavidi) e dopo una doccia veramente guadagnata, che meraviglia il porticato sotto il quale concedersi alla brezza 1 serale che arrivava dal lago! quante e quante ore passate a sentirli raccontare di loro, della loro giovinezza mai frenata dalla guerra, della sabbia impietosa, del caldo vero, del sudore vero. Ci sembrava davvero poca cosa tutto quello che avevamo vissuto noi fino a quel momento. Una sera veramente calda, di ormai tanti anni fa, Memo Messeri aveva iniziato a parlare in fureria con uno di noi del tempo delle battaglie: la mente finissima e lucida ed il modo di parlare affascinante e fluido in poco tempo avevano radunato un imprecisato numero di persone, un po' in piedi, un po' sedute, un po' in bilico , silenziose ed attente, immobili, nonostante il caldo, dentro la stanza divenuta ancora piu' piccola, quasi fosse impossibile potersi muovere; nessuno di noi aveva avuto né il coraggio né la volontà di interrompere quel momento che ancora ora ricordo come perfetto. Me li ricordo. Angelo Volpini e William Cremonini, quasi sempre seduti uno di fianco all'altro, il "Mongolo" e l'"Orso", il primo appoggiato sullo schienale della sedia con le gambe perennemente distese e l'altro piegato in avanti dai capricci dell'età ed appoggiato forzatamente al bastone. Sempre in coppia. Ad uno spettatore sconosciuto sarebbe stato difficile immaginarli sui sentieri di montagna, verso un destino decisamente incerto, svelti e fieri, capaci di imprese anche mai raccontate, ma ricordate in un lampo con uno sguardo. Angelo con il suo sorriso dolce, e William con il suo occhio attento, che dispensava poche ma precise parole, frutto di un'attenta silenziosa analisi dei nostri atteggiamenti; e quanto prendevano in giro il povero Attilio Domenighini, perchè da "furiere"..."lui non aveva combattuto nessuna battaglia.. .. era sempre dietro mangiare", sentenziavano con la voce squillante. E Attilio se la rideva sornione, sbatteva la mano sulla gamba e scuoteva la testa, e lo trovavamo poi solitario e silenzioso in cucina, sino a notte fonda, perchè per forza doveva lavarli lui i piatti ed anche lucidare tutte le posate, dopo averle perfettamente allineate, ignorando il dolore alle caviglie che lo tormentava da sempre, conseguenza del tempo immemorabile passato in pedi a cromare i metalli. Attilio, o meglio "Squalo", il tuo modo di masticare non è mai stato eguagliato da nessuno, e quanto abbiamo riso compiaciuti e soddisfatti dell'apprezzamento che dimostravi per i piatti che preparavamo... sempre in ritardo sull'orario della fame. "Nando" Rosati, il suo Fernet ed il suo bastone che agitava bubero e scherzoso in direzione di questo o di quello (meno scherzosamente verso un particolare pappagallo), il suo amore per l'odore del fumo che gli era stato proibito da tempo, e per i dolci, che non poteva proprio mai rifiutare di assaggiare, conditi con qualche "mannaggiattè non me li fa' mangia' che me fanno male... ma sì dai, dammene n'altro"; il suo intelligente e garbato modo di dire in privata sede quello che avrebbe potuto fare male ed il suo gioioso modo di tessere in pubblico le lodi. Nando "il giovane", il piu' giovane di loro, per essere stato impavido mentitore anagrafico sin dalla piu' tenera età. Mario Mantero, l'avvocato, interpellato per tutte le decisioni e per tutte le cause, e incaricato di dare tutte le risposte (compresa quella che riguardava l'eterno dilemma sul primato di partenza da consegnare all'uovo o alla gallina), Mario e il suo perfetto baciamano, retaggio di un modo di vivere che ci è sconosciuto, oggi. I loro racconti, sul fantasmagorico "Betti" e sulle sue reiterate e rocambolesche fughe dalla prigionia, sulle sue imprese da "civile sempre in guerra". "Sarà ancora vivo il Betti?" è una domanda alla quale nessuno di noi è in grado di dare una risposta certa, nulla vieta che lo sia, era (oppure "è"?) capace di tutto.. E sempre, nell'aria, quella loro intesa quasi palpabile, quel sottile filo conduttore che anticipava i loro pensieri, che si esprimeva anche solo negli sguardi sornioni, che era stato tessuto nella sabbia eppure teneva duro dopo più di 70 anni, come loro. Me li sono ricordati stasera, alcuni di loro, e ho voluto fermarmi un attimo in piu' per 9 9 Luglio 2014 ANNIVERSARIO MORTE FULVIO BALISTI Me li sono ricordati perchè ieri sera un altro "ragazzo" è volato via: Virginio "Gino" Boretti, ragazzo sorridente e gentile, sempre timoroso di creare fastidio con il peso dei suoi anni, lui che aveva retto per tanto tempo la sorti della Piccola Caprera. Una persona buona. Noi che abbiamo combattuto battaglie, per lo piu' poco onorevoli, contro ruggine ostinata, tarli e ragni implacabili, cerchiamo di tenerli nel cuore, questi Uomini, non potendo tenerli in vita; e li sentiamo presenti, sempre, loro che avevano fatto della giovinezza un regalo alla Patria, che avevano patito l'inimmaginabile, che avevano sopportato quello che noi non sappiamo. Li abbiamo ricordati anche durante i lavori di agosto di quest'anno, la sera, davanti al camino, meno numerosi si, ma sicuramente sempre tenaci. abbiamo "portato la nostra pietra al cantiere" anche quest'anno, facendo il possibile. Abbiamo raccontato anche noi, al posto loro, delle loro imprese, e abbiamo sorriso. Il segreto per l'eterna giovinezza non è certo nelle creme o nei bisturi: la nostra eternità, quella vera, è il ricordo che abbiamo saputo scolpire in vita nelle vite delle persone che abbiamo conosciuto e se qualcuno ci ricorderà, anche solo per un momento, non moriremo mai. E ho ricordato, fra me e me, un momento nel quale William Cremonini mi apostrofo', bontà sua, con il piu' bel complimento che abbia ricevuto nella mia vita da un uomo: saresti stata un buon soldato. Celeste Zanni 10 Mercoledi' 9 Luglio, rispettando la consuetudine dei Giovani Fascisti , alcuni di noi si sono ritrovati alla Piccola Caprera per rendere onore al Comandante Fulvio Balisti nella ricorrenza della sua morte avvenuta il 9 luglio 1958. Ci siamo stretti attorno alla tomba del Comandante e abbiamo cantato “la tradotta"( canzone del Reggimento Volontari Giovani Fascisti ) e , poi , la canzone " la strada del mio ben”, ( che lo stesso Balisti , come suo lascito spirituale , voleva gli fosse cantata da chi fosse andato a trovarlo ) in una comunione di spirito , a cantare con noi attorno alla tomba del Comandante, sicuramente c'erano tutti i giovani Fascisti. E' seguito un minuto di silenzio in suo onore , poi abbiamo eseguito l' ammaina bandiera con un tramonto splendido che ha " coronato " questa cerimonia. Nel momento conviviale successivo, abbiamo fatto un brindisi al "nostro" comandante . LAGUNARE PAOLO CONSOLINI Giovedì' 17 Luglio ore 20,30 CONFERENZA A PESCHIERA DEL GARDA In questo splendido scenario , la palazzina storica , intriso di storia e amor di Patria ( qui, fu decisa la resistenza sul Piave dopo la tragica disfatta di Caporetto ) si e' svolto questo incontro sulla vita ed epopea di D’Annunzio e di Balisti : due soldati, due poeti , due uomini con ideali di vita antitetici. L' uno ( D’Annunzio ) il " Vate " , l'eroe del bel gesto , l' esteta , l' uomo superiore, colui1 che guarda gli altri uomini dall ' alto, l' eletto . L' altro ( Balisti ) l ' uomo chi viene dal popolo , l ' uomo che si e' fatto da solo, l ' uomo che eleva la semplicita' ( mai miseria ) a ricchezza spirituale. Due uomini, pero', accumunati, saldamente legati dall’ amore per la Patria , per l' Italia. Una relatrice ha illustrato le varie fasi della vita di D’Annunzio : le gesta da soldato, gli eccessi da uomo , le opere da poeta, leggendo due suoi capolavori : la pioggia del pineto e i pastori. Il relatore di Balisti , il nostro Claudio Salandini , con la sua innata passione , ha illustrato la vita di Balisti, nativo di Ponti sul Mincio, nato da famiglia semplice , i suoi avevano un' osteria, partito volontario nella prima guerra mondiale, pluridecorato e promosso di grado sul campo, ferito in combattimento, poi l' impresa di Fiume, l' epopea con i ragazzi volontari di Bir el Gobi in Africa nel secondo conflitto mondiale, l ' amputazione di una gamba, la prigionia, il rientro in Patria , la vergogna dell' otto settembre , l' adesione alla Repubblica Sociale Italiana additato dallo stesso Mussolini come l' uomo nuovo , la fine di tutto , la resa , il ritiro nella sua Piccola proprieta' (denominato il " vivar" ), il vivere in semplicita' , anche in ristrettezze economiche , poi la traformazione del luogo in " Piccola Caprera "che lui volle lasciare in eredità ai suoi ragazzi con questo testamento spirituale : “vi lascio questa casa perche' abbiate un luogo per ritrovarvi e serbarvi puri, perche' possiate onorare la Patria e i Caduti del nostro Reggimento. Vi lascio questo luogo perche' viviate in umilta' e poverta' francescana”. Claudio ha recitato alcune poesie di Balisti : " Peo Dara " , " il sior el poaret ", "Nadal e le campane" evidenziando il profondo lato sociale che e' presente in tutti i suoi scritti . La commozzione ha pervaso tutti i numerosi presenti ; sembrava che fosse lo stesso Balisti a recitarle ... Innumerevoli applausi hanno sottolineato la serata, intervallata con musica appropriata. Salandini ha concluso la sua relazione con la sua consueta " provocazione " : perche' non intitolare una via , una stradina a Balisti comandante e poeta : " di cosa avete paura ? " uno scrosciante applauso ha dato la risposta del popolo (speriamo che arrivi a qualche autorita' ! ) Alla fine della serata organizzata dalla Società sala storica di Peschiera del Garda e' stato offerto un semplice rinfresco , dando modo a tutti di continuare l 'incontro con considerazioni storiche e culturali. Tutti noi , e numerosi amici della Piccola Caprera , abbiamo invitato i presenti ad approfondire la conoscenza di Balisti e dei Ragazzi di Bir el Gobi presso il sacrario militare "Piccola Caprera" splendida iniziativa che , sicuramente , ha toccato il cuore del "nostro comandante” balisti e di tutti i Volontari Giovani Fascisti . Al di la' di ogni preconcetto , ci auguriamo , e noi faremo di tutto , che simili iniziative possano ripetersi portando luce ad un momento storico, ancora con troppi lati oscuri, della nostra amata Italia. Il muro si sta sgretolando..... LAGUNARE PAOLO CONSOLINI 11 Pubblicazione promozionale per la divulgazione della campagna di Bir El Gobi. Libro composto da 160 pagine a colori 17x24 cma soli 15 € Acquista, regala, diffondi questa opera unica, con gli splendidi disegni di Sergio Bianche, Volontario G.F. Il libro è in vendita alla Piccola Caprera 12 COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE A TUTTI COLORO I QUALI HANNO A CUORE LA PICCOLA CAPRERA La Piccola Caprera vive grazie alle nostre offerte. Ricordiamoci di contribuire, per quanto è nelle nostre possibilità, al suo prezioso mantenimento. NOTE LIETE Valerina, Balilla, Emma e Giacomo sono lieti di annunciare la nascita di Anna, che con il numero di tessera 392 , a soli sedici giorni di vita in occasione della Adunata di Luglio dedicata al Comandante Fulvio Balisti, è diventata la più giovane iscritta agli Amici sostenitori della Piccola Caprera. 13 NOTE TRISTI Vol.G.F. Fois Angelo (II°Btg. IV^Cp.) Morte: Luglio 2013 Vol.G.F. Maneo Decio (I°Btg. II^Cp.) Nascita: 4 Luglio 1922 Morte: 24 Maggio 2014 Vol. G.F. Meacci Ciro (III° Btg.) Nascita: 31 Maggio 1924 Morte: 08 Maggio 2014 Vol. G.F. Boretti Virginio (I°Btg. II^Cp.) Nascita: 14 Aprile 1922 Morte: 25 Agosto 2014 La Continuità Ideale della Piccola Caprera partecipa con profonda commozione al dolore della Famiglia e di tutti i suoi cari per la perdita. Le nostre affettuose sentite condoglianze. CALENDARIO CERIMONIE 2014 LE CERIMONIE IN ONORE DEI CADUTI E COMMEMORATIVE DI REPARTO SI CELEBRANO PRESSO IL SACRARIO OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE ORE 11.00 5 GENNAIO 2 FEBBRAIO 2 MARZO 6 APRILE 4 MAGGIO 1 GIUGNO 6 LUGLIO 3 AGOSTO 7 SETTEMBRE 5 OTTOBRE 2 NOVEMBRE 7 DICEMBRE Cerimonia in ricordo di TUTTI I MILITARI CADUTI IN GUERRA Cerimonia in ricordo dei MARTIRI delle FOIBE e degli ITALIANI TRUCIDATI DOPO IL 25 APRILE 1945 Cerimonia in ricordo dei Servizi Speciali R.S.I. e della M.V.S.N. Cerimonia in ricordo del S.A.F., della Divisione Alpina “MONTEROSA” e dei VOLONTARI DI SPAGNA Cerimonia in ricordo della X^ M.A.S. e della Div. “SAN MARCO” Cerimonia in ricordo della AERONAUTICA MILITARE (REGIA – R.S.I. - A.M.) delle FIAMME BIANCHE e del Gruppo Carri “M Leonessa” della G.N.R. Cerimonia in ricordo del Maggiore Fulvio BALISTI già Comandante del 1° Btg. Volontari Giovani Fascisti Cerimonia in ricordo del REGIO CORPO TRUPPE COLONIALI Cerimonia in ricordo dei BERSAGLIERI D'ITALIA – R.S.I.Cerimonia in ricordo dei PARACADUTISTI D’ITALIA Cerimonia in ricordo degli Ufficiali del Rgt.GIOVANI FASCISTI Cerimonia in ricordo della Battaglia di BIR EL GOBI del Rgt.GIOVANI FASCISTI Trattandosi di cerimonie in onore dei Caduti, Combattenti e Reduci, i militari in congedo sono invitati ad indossare il copricapo del proprio reparto, le loro decorazioni e se prevista la divisa associativa. Le Bandiere e i Labari presenti dovranno essere inquadrati ed eseguire i comandi impartiti dal cerimoniere. I civili presenti dovranno tenere un contegno adeguato e composto come è dovuto alla sacralità del luogo. Le cerimonie sopra elencate, escluse quelle del Reggimento “Giovani Fascisti”, per eventuali cause di forze maggiore potrebbero svolgersi in date diverse. Per ottenere conferma delle date di svolgimento delle stesse rivolgersi al responsabile delle cerimonie: Lagunare Girolami Sergio telefono 041420176. - La Presidenza - 14