HR BPO: 7 Errori comuni
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HR BPO: 7 Errori comuni
In partnership with: HR BPO: 7 Errori comuni HR.Payroll.Benefits. 2 HR BPO: 7 Errori comuni HR BPO: 7 Errori comuni Introduzione Scegliere una soluzione BPO per la gestione HR è un passo importante nell’evoluzione di un’organizzazione. Tuttavia, sono numerosi i criteri decisionali, le implicazioni e i quesiti che possono intervenire a ostacolare il processo. Concedersi il tempo per comprendere questi aspetti nelle fasi iniziali del progetto agevolerà il percorso e porterà infine al miglioramento delle prestazioni aziendali. Le pressioni del mercato attuale sono tali che le organizzazioni non possono permettersi di rinviare gli interventi di miglioramento in materia di efficienza, competenza ed esperienza che il BPO dei processi HR è in grado di offrire. Sebbene mai come ora le organizzazioni si affidano all’outsourcing per i loro processi di HR e payroll, gli errori nel processo decisionale e nella scelta del giusto partner possono rivelarsi altrettanto costosi. Secondo il sondaggio EY Global Payroll Survey (2013), quasi il 40% delle organizzazioni globali è piuttosto insoddisfatto del suo fornitore di outsourcing attuale, tanto da considerare l’eventualità di cercarne un altro entro i prossimi 12 mesi: “Questo ci fa riflettere sul fatto che, una volta esternalizzato il payroll, generalmente non si torna a una gestione in-house,” afferma EY. Con la maturazione del mercato del BPO, la complessità e il numero esistente di sistemi e fornitori può generare confusione. Le organizzazioni e i loro dirigenti devono assicurarsi di disporre delle informazioni giuste e di una consulenza adeguata al fine di scegliere la miglior opzione per loro e per il loro business. Per contribuire ad agevolare questo processo, il seguente rapporto sfata e getta luce sui miti che comunemente coinvolgono il BPO in materia di personale, processi, efficienza, tecnologia, competenza e rischi. Se l’esternalizzazione si basa su incomprensioni ed equivoci può rivelarsi un’esperienza spinosa. Tuttavia, smascherando questi falsi miti, è possibile evitare gli errori e instaurare una vera e propria partnership a lungo termine tra l’azienda e il fornitore. 3 HR BPO: 7 Errori comuni Sono riuscito a complicarlo abbastanza? 1. Fraintendimenti sulla vera natura del BPO Il termine ‘BPO’ viene spesso confuso con altre soluzioni di outsourcing. In effetti, l’HR outsourcing prevede un ampio ventaglio di opzioni e acronimi che includono: Application Management Outsourcing (AMO), Application Service Provider (ASP), Software as a Service (SaaS), Managed Services, Comprehensive Outsourcing Services e Business Process Outsourcing (BPO), per citare solo alcuni di quelli più importanti. La scelta deve essere in definitiva orientata dal business case. L’esternalizzazione di elementi dell’infrastruttura IT o della gestione delle applicazioni è l’opzione scelta da alcune aziende. Tuttavia, se stavano cercando un servizio completo in grado di trasformare la funzione HR, potrebbero pentirsi di aver optato per una soluzione funzionale invece del servizio integrale fornito dal BPO. Se non viene attuato alcun trasferimento di rischi e responsabilità, non si tratta di BPO ed è pertanto importante per le organizzazioni esaminare l’intero ventaglio di opzioni prima di scegliere il proprio fornitore. 4 HR BPO: 7 Errori comuni DISTINGUERE IL SAAS DAL BPO Il modo più semplice per identificare la miglior soluzione di outsourcing è quello di distinguere le varie opzioni in categorie quali infrastruttura, applicazione, processo e funzione: •• Infrastruttura – il fornitore di servizi provvede alle infrastrutture IT. Il cliente acquista un pacchetto servizi che include l’installazione, il funzionamento e la manutenzione delle applicazioni. Si tratta pertanto di una tipica forma di outsourcing delle IT (ITO). •• Applicazione – il fornitore provvede alle infrastrutture e alle applicazioni garantendone la disponibilità e la manutenzione. Il cliente fa uso delle applicazioni e rimane responsabile dello svolgimento delle attività. L’Application Management Outsourcing (AMO) e il Software as a Service (SaaS) rientrano entrambe in questa categoria. I clienti del modello SaaS non pagano per possedere il software ma piuttosto per usarlo, generalmente nella forma di una soluzione di cloud computing; il fornitore non offre un servizio olistico ma si limita a fornire il sistema. •• Processo – il cliente esternalizza la gestione e l’esecuzione di un singolo processo aziendale come, ad esempio, il payroll. •• Funzione – viene esternalizzata l’intera funzione. Si tratta in questo caso di Business Process Outsourcing (BPO). Il fornitore di servizi è responsabile della catena di valore end-to-end garantendone i risultati. “La scelta deve essere in definitiva orientata dal business case.” SCEGLIERE IL MEGLIO PER L’AZIENDA Senza un netto consenso interno sul business case per l’outsourcing, c’è il rischio che, ridimensionando le aspettative, si finisca con l’optare per un mix di SaaS ed “Le soluzioni BPO prevedono la fornitura di un software in grado di trasformare l’HR E l’assistenza 24/7 di consulenti ed esperti. ” esternalizzazione dei processi. Tuttavia, una soluzione del genere probabilmente non garantirà i vantaggi di un’offerta integrale di BPO. Sebbene le soluzioni in materia di tecnologia e software siano cruciali in ogni proposta di outsourcing, la miriade di opzioni disponibili costringe le organizzazioni a chiedersi: vogliamo semplicemente un nuovo software oppure cerchiamo un servizio olistico in grado di rivoluzionare il nostro successo operativo? Ad esempio, la tecnologia cloud gioca un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione dei processi esternalizzati e Employee Self Service (ESS) e Manager Self Service (MSS) si traducono sempre di più nella possibilità per ogni dipendente e ogni manager di accedere alle attività HR. Naturalmente, va aggiunto che i dipendenti non sono in grado di gestire il complesso degli aspetti relativi alla gestione HR e hanno tuttora bisogno di un esperto HR a cui rivolgersi. Le soluzioni BPO prevedono la fornitura di un software in grado di trasformare l’HR E l’assistenza 24/7 di consulenti ed esperti. 5 HR BPO: 7 Errori comuni Niente paura, c’è il pilota automatico! 2. La paura di perdere il controllo L’idea di esternalizzare in ambito HR può generare un certo grado di incertezza all’interno di un’organizzazione. Un aspetto chiave riguarda l’identità del fornitore al quale verranno affidati il processo HR e la sicurezza dei dati interni. Non si tratta di una preoccupazione che coinvolge solo il dipartimento HR: tutto il team dirigenziale teme la perdita di controllo sulle informazioni sensibili dell’azienda. Tuttavia, quello che spesso non viene considerato è che il BPO è in realtà in grado di creare un sistema migliore per quanto riguarda la sicurezza dei dati mentre il controllo rimane saldamente nelle mani del cliente. 6 HR BPO: 7 Errori comuni IL BPO PUÒ RIVELARSI PIÙ SICURO DELLA GESTIONE IN-HOUSE I fornitori di BPO di rilevanza mondiale gestiscono le funzionalità IT (grazie a un piano di ripristino in caso di disastro), il bilancio per la sicurezza, le certificazioni (si possono cercare, ad esempio, fornitori dotati della certificazione di conformità SOX), sulla base di una comprensione esaustiva delle normative locali in materia di dati. I fornitori devono inoltre disporre di centri di servizi dotati di un livello e una raffinatezza tali da garantire la protezione dell’azienda da minacce informatiche esterne. Anche la sicurezza dei dati dipende dalle competenze del personale: poiché la tecnologia si fa sempre più complessa e sempre più operazioni vengono gestite con il cloud computing, l’esperienza nel campo del trattamento dei dati è diventata una priorità impellente. Anche questo aspetto è ben gestito dai fornitori di BPO che dispongono di personale con formazione ed esperienza ampie proprio in queste aree tecniche e specialistiche. I DATI DIVENTANO MENO PROBLEMATICI La sicurezza dei dati e delle informazioni sui dipendenti diventa meno problematica grazie a eccellenti programmi di BPO, offrendo inoltre un maggior controllo. Le organizzazioni possono affrontare qualsiasi timore relativo al mantenimento del controllo, monitorando i seguenti cinque aspetti: “il BPO è in realtà in grado di creare un sistema migliore per quanto riguarda la sicurezza dei dati ” Trasferendo la gestione dell’amministrazione HR di backoffice a un fornitore di BPO, tuttavia, non si sta trasferendo il controllo. Tutt’altro. Mantenere i contatti con il fornitore per concordare i termini dell’uso, dell’immagazzinamento e della protezione dei dati è un ruolo chiave per il team HR inhouse in seguito all’implementazione. La gestione affidata al fornitore è un servizio fornito, non un’operazione persa. Inoltre, la formazione di un team interno che si occupi dell’outsourcing e con piene responsabilità per la portata e la qualità dei servizi che devono essere trasferiti può contribuire a dissipare qualsiasi timore residuo. I compiti del team includono il monitoraggio e la gestione degli accordi sul livello del servizio, dei crediti di assistenza, delle tendenze e il controllo dell’impatto, derivante da modifiche, sui processi. I manager responsabili della fornitura del servizio sarebbero quindi anche responsabili della supervisione delle nuove iniziative HR e di gestire i cambiamenti apportati ai servizi esistenti. 1. Accordo sul livello del servizio (SLA) e contratto 2. Modello di fornitura del servizio con HR KPI (progressi e aggiornamenti mensili sulle forniture operative del fornitore) 3. HR CRM dedicato alla fornitura del servizio. La possibilità di controllare domanda e dati di accesso in ogni momento grazie a strumenti e piattaforme in grado di favorire la fornitura 4. Struttura della governance composta da dirigenti e azionisti sia dell’azienda cliente che del fornitore di servizi per valutare la strategia e il progresso. 5. Capacità di condurre un’indagine sulle funzionalità di sicurezza dei dati e delle IT (controllo e convalida di certificazioni, conformità a SOX, risorse assegnate alla sicurezza IT, rispetto delle normative locali). 7 HR BPO: 7 Errori comuni Secondo il computer, non c’è battito cardiaco. 3. Confondere la competenza umana con l’interfaccia del computer È certamente una prospettiva poco rassicurante quella secondo la quale un giorno i computer gestiranno ogni aspetto del payroll senza bisogno della supervisione o delle competenze umane. In effetti, ricerche e proiezioni suggeriscono che il Business Process as a Service (BPaaS) o il ‘Cloud BPM’ riuscirà in un futuro non troppo lontano a fornire software in grado di svolgere il lavoro pesante con un semplice click. 8 HR BPO: 7 Errori comuni BPaaS è un mercato in rapida crescita e l’automazione è certamente un fattore chiave di questo sviluppo. Uno studio condotto da Gartner, Forecast: Public Cloud Services, Worldwide, 2010-2016 (2012), prevede che il mercato del BPaaS crescerà da USD 84,1 miliardi nel 2012 a USD 144,7 miliardi nel 2016, individuando nei servizi software che fanno uso del self-service e dell’automazione il futuro del BPO. Tuttavia, gli strumenti informatici non riusciranno mai a sostituire completamente la competenza umana nella fornitura di HR e payroll. I migliori servizi BPO sono quelli che combinano conoscenze e competenze umane con le tecnologie all’avanguardia. “I migliori servizi BPO sono quelli che combinano conoscenze e competenze umane con le tecnologie all’avanguardia. ” I ROBOT NON VIVONO NEL MONDO REALE SFRUTTARE LA COMPETENZA Secondo il rapporto di Markets and Markets Business Process as A Service (BPaaS) Market & Cloud BPM Market (2013), l’adozione di queste soluzioni procede a un ritmo relativamente lento a causa dell’approccio cauto dei dirigenti e della loro preoccupazione per questioni relative alla compliance. Anche in Business Process as a Service: The Current Market Outlook (2014) di ISG, viene menzionato che “BPaaS non è l’argomento principale della strategia e del marketing dei fornitori di servizi. La determinazione del prezzo in base al risultato o alla transazione, gli strumenti, le piattaforme e le analisi vengono preferiti rispetto al BPaaS.” Per ottenere questo livello di cloud computing, devono essere inclusi il servizio selfservice e l’automazione, sebbene l’aspetto fondamentale sia l’interfaccia HR, i dati HR e il servizio esperto che viene fornito. Man mano che le relazioni con i dipendenti si fanno più complesse, dalle esigenze formative al recruitment, le organizzazioni si trovano a dover rispondere con prontezza ai cambiamenti del mercato. Questo tipo di servizi e prospettive non possono che provenire dal lavoro umano: un partner di fiducia in grado di comprendere il business, il mercato e l’area geografica di riferimento. Il tentativo di automatizzare completamente i sistemi può in futuro comportare maggiori problemi per un’organizzazione. Le ultime tendenze o innovazioni nel settore dei software non intaccano il principio fondamentale racchiuso nella miglior prassi di BPO. Ben dieci anni fa, quando il rapporto della Work Foundation, Managing Best Practice, No. 107: Outsourcing in HR (2004), poneva la domanda sul perché le organizzazioni esternalizzavano una o più funzioni, il 63% rispondeva “per sfruttarne le conoscenze specialistiche”. Al giorno d’oggi, questo rimane l’impulso principale verso l’esternalizzazione, come dimostra il rapporto 2013 Outsourcing in Europe di EY, secondo il quale il 23% degli intervistati rintracciava nell’accesso a conoscenze, competenze e strumenti specifici la ragione principale per la scelta dell’outsourcing. I software, i dati e le analisi sono tutti migliorati ma le conoscenze specialistiche che ne sono alla base non sono di certo meno importanti e, probabilmente, lo sono persino di più. “Il tentativo di automatizzare completamente i sistemi può in futuro comportare maggiori problemi per un’organizzazione. ” Anche il sondaggio EY Global payroll survey (2013) sostiene che “...le organizzazioni non confidano pienamente nella capacità della tecnologia di stare al passo con le numerose modifiche globali relative al fisco e alla compliance”. Il rapporto conclude: “...esse credono che un fornitore sia in grado di farlo in modo migliore perché questo è tipicamente il suo core business.” Un fornitore di outsourcing che combina la tecnologia con le competenze umane può davvero aggiungere valore al business. 9 HR BPO: 7 Errori comuni Con questi prezzi, possiamo permetterci anche il dolce! 4. Il prezzo come unico fattore determinante dell’acquisto I dipartimenti HR subiscono pressioni costanti per contribuire al risparmio generale dell’azienda e per trovare soluzioni che consentano di ridurre i costi. In questo senso, l’outsourcing può sembrare una soluzione interessante ed efficace. Tuttavia, considerare solo il fattore costi equivale a esaminare solo una porzione limitata delle prospettive. Con tutta probabilità, le decisioni della dirigenza sono influenzate dai più ampi vantaggi che l’esternalizzazione dell’HR è in grado di offrire. La rivista Pay and Benefits afferma che (‘Payroll Bureaux: Working in partnership’, August, 2012): “Le organizzazioni di oggi stanno cercando un approccio strategico ai loro processi di payroll, e gli obiettivi principali che si celano dietro l’adozione di servizi per ufficio sono quelli di incrementare l’efficienza, ridurre le spese generali e favorire la continuità del business riducendo al contempo rischi e responsabilità.” L’articolo conclude: “I costi sono un fattore fondamentale ma non dovrebbero mai essere l’unico.” 10 HR BPO: 7 Errori comuni STABILIRE LE GIUSTE PRIORITÀ Se il business case prevede solo la contrazione dei costi, le priorità non sono state stabilite correttamente. La trasformazione in ambito HR deve concentrarsi sulle esigenze dei clienti interni, sulla loro scala di valori e sulla modalità con la quale la gestione HR può comportare vantaggi per loro e per il business. Se la scelta di esternalizzare il payroll e l’amministrazione HR si fonda esclusivamente sul prezzo offerto, senza considerare il valore che il partner può apportare, non avrà benefici per i clienti interni, poiché la qualità e i livelli del servizio verrebbero sacrificati per soddisfare gli obiettivi relativi ai costi. A lungo termine, pertanto, i clienti interni saranno insoddisfatti. Al contrario, esternalizzando il payroll e l’amministrazione HR per disporre di risorse e consentendo al fornitore di lavorare in partnership (offrendo i più alti livelli di servizio e innovazione), si riusciranno a raggiungere i più alti ROI e un TCO ottimale. “Se il business case prevede solo la contrazione dei costi, le priorità non sono state stabilite correttamente. ” I COSTI NON SONO L’UNICO FATTORE Nella loro relazione per l’International Journal of Innovation, Management and Technology (2011), Dr. Manisha Seth e Dr. Deepa Sethi riconoscono che “I servizi HR sono tra gli elementi chiave nel mondo dell’outsourcing che si fa sempre più ampio.” Le autrici sostengono che l’attuale impulso non coinvolge solo i costi ma include generalmente la necessità di liberare il tempo a disposizione della dirigenza dalle “attività quotidiane e ordinarie di elaborazione e impiegarlo al contrario per la pianificazione strategica, le competenze di base, la soddisfazione dei clienti e i processi decisionali.” Per questo, continuano le autrici, “un certo numero di aziende di grandi dimensioni in tutto il mondo sta cominciando a optare per l’outsourcing dei propri servizi HR.” “la necessità di liberare il tempo a disposizione della dirigenza dalle attività quotidiane e ordinarie di elaborazione e impiegarlo al contrario per la pianificazione strategica.” Guardando oltre i costi, possono essere sviluppati programmi di HR outsourcing per ottimizzare le prestazioni e offrire i seguenti vantaggi chiave: •• Politiche HR globali coerenti •• Una funzione HR più flessibile, in grado di rispondere alle esigenze del business •• Chiarificazione dei ruoli all’interno dell’HR •• Armonizzazione e/o standardizzazione dei processi HR per contribuire a garantire un giusto trattamento per tutti i dipendenti •• Integrazione reale di HRIS con altri sistemi •• Miglioramento della qualità dei servizi HR grazie ad accordi sul livello del servizio e modifiche dei ruoli HR •• Riallocazione delle risorse HR ad attività con un più alto valore aggiunto 11 HR BPO: 7 Errori comuni QUINDI? una macchina è una ? macchina 5. Valutazione inadeguata del partner L’amministrazione del payroll e di HR ha un valore strategico ma viene troppo spesso equiparata a un prodotto di base. Alcune imprese investono poco tempo nella scelta del fornitore di servizi mentre altre non adottano i giusti criteri di selezione. Questa potrebbe essere la ragione che spiega perché, secondo i risultati del 2013 Global Payroll Performance Study condotto da The Hackett Group, solo il 25% delle organizzazioni è soddisfatto delle soluzioni implementate. La selezione di un partner di outsourcing è un compito complesso che richiede l’esame di vari fattori e criteri per adottare la decisione giusta per il business, eppure il sondaggio EY Global Payroll Survey (2013) ha riscontrato che quasi il 40% delle organizzazioni intervistate era a tal punto deluso dall’attuale partner di outsourcing da considerare la sua sostituzione. 12 HR BPO: 7 Errori comuni IL SERVIZIO E LA PARTNERSHIP NON SONO UN ACQUISTO UNA-TANTUM Proprio come acquistando una nuova auto da un concessionario non si sta comprando semplicemente una scatola metallica con quattro ruote ma anche un pacchetto integrale che include revisione, affidabilità, assistenza, consumo di carburante, manutenzione, assicurazione, assistenza stradale e così via. I programmi di outsourcing relativi all’amministrazione del payroll e alla gestione HR sono complessi e i servizi offerti dal partner riflettono questa complessità. Le soluzioni in materia di software e backoffice possono trasformare le operazioni di gestione HR di un’organizzazione, pertanto non si tratta di un semplice acquisto una-tantum quanto piuttosto di una relazione continua e di un impegno a lungo termine. com (2013): “...l’esame dettagliato predefinito delle esigenze, le contrattazioni secondo il principio della mutua indipendenza con vari potenziali fornitori e le negoziazioni sul contratto di vecchio stampo basate sul contraddittorio... sebbene antiquate, possono essere procedure contemplate Il fornitore dovrebbe innanzitutto essere un partner aziendale in grado di offrire soluzioni flessibili e innovative che seguono l’evolversi delle priorità aziendali, sviluppandosi e adattandosi in base alle pressioni del mercato. Ben Trowbridge, Presidente di Outsourcing Center, scrive in BPOOutcomes. quando si procede all’acquisto di determinate tipologie di prodotti base ma non possono rivelarsi adeguate quando si tratta di servizi complessi destinati a un cliente che si evolve in un mondo in costante cambiamento, la cui fornitura copre un arco temporale di anni.” COME ASSICURARSI IL SUCCESSO? Un sondaggio del 2009 su 250 professionisti Senior HR ha riscontrato che i tre fattori chiave che determinano la qualità di un fornitore di outsourcing sono l’accuratezza (71%), il livello generale del servizio (68%) e l’affidabilità (68%). Eppure, il 44% degli intervistati non ritiene di ricevere questo tipo di servizio dal suo attuale fornitore ed è dell’opinione che le proprie esigenze non vengono comprese. “I tre fattori chiave che determinano la qualità di un fornitore di outsourcing sono l’accuratezza (71%), il livello generale del servizio (68%) e l’affidabilità (68%). ” “Solo il 25% delle organizzazioni è soddisfatto delle soluzioni implementate.” Trovare un partner adatto, tuttavia, può non essere così difficile. Basta tenere in considerazione i seguenti aspetti: •• Competenza comprovata in ambito HR •• Esperienza in servizi a lungo termine •• Affidabilità finanziaria e sicurezza IT •• Competenze in materia di innovazione HR e risorse IT •• Organizzazione orientata al servizio •• Presenza internazionale L’outsourcing dei processi HR è una scelta strategica a lungo termine e solo la selezione del giusto partner è una garanzia del successo del BPO per l’azienda, ora come negli anni a venire. 13 HR BPO: 7 Errori comuni Il riscaldamento è finito. Ora cominciamo con l’allenamento! 6. Piano di transizione inadeguato Al principio, l’attrattiva del BPO era quella di sollevare un’azienda dall’onere di un’intera attività fornendola a un prezzo più basso. Questo processo è diventato noto con il termine di “lift and shift”. Tuttavia, con l’evoluzione del BPO, si è evoluta anche la concezione del “lift and shift”. Se un’operazione non mostra un funzionamento adeguato, prima di trasferirla in blocco, è necessario comprendere e affrontare i problemi che ne sono alla base per evitare che questi si presentino nuovamente, trasferendosi semplicemente all’esterno. Secondo un recente articolo, Computer Weekly, (Giugno, 2014), “Il BPO è in ritardo in materia di digitalizzazione... due terzi degli accordi di BPO attuali fanno ancora parte della tipologia “lift and shift” e hanno il solo scopo di spostare i processi esistenti a fornitori esterni per ridurre i costi... Spesso l’accordo per i servizi aziendali è impostato esclusivamente come partnership transazionale e il team si concentra sugli obblighi contrattuali.” 14 HR BPO: 7 Errori comuni LA PIANIFICAZIONE È CRUCIALE Se alcuni aspetti di un’operazione HR di un’organizzazione non mostrano un funzionamento adeguato, il BPO può fornire una soluzione efficace. Tuttavia, è necessario prima identificare i problemi e i costi in collaborazione con il fornitore di BPO e solo successivamente concentrarsi sulla fornitura della soluzione e sul progetto del sistema. Alcune organizzazioni, spinte dal desiderio di sbarazzarsi di un problema il prima possibile, si precipitano dal fornitore più vicino in grado di offrire i tempi di implementazione più brevi. Tuttavia, se sembra troppo bello per essere vero, con ogni probabilità sarà proprio così. Se un fornitore dichiara di poter risolvere tutti i problemi dell’azienda in un solo accordo di BPO senza prima individuarli adeguatamente, è molto probabile che non sarà in grado di fornire soluzioni efficaci. Il rapporto di Accenture ‘Next-Generation BPO: Are You Ready?’ (2011), informa che “Dal momento in cui è stata creata una seconda generazione di BPO, l’attenzione si è spostata da un impianto ‘lift and shift’ alla fornitura globale.” APPROCCIO A LUNGO TERMINE È un errore quello di azionare la macchina del BPO all’interno dell’organizzazione di HR e sperare di ottenere migliori prestazioni e servizi ottimali. Al contrario, il BPO dell’HR è in grado di offrire un cambiamento totale di paradigma. Consente infatti all’HR di trasformare completamente le modalità di lavoro, i processi e i ruoli. Riorganizzando i processi HR durante la fase transitoria, è possibile godere al massimo dei vantaggi offerti dal BPO, in pieno accordo con la cultura e le aspettative aziendali. Per ottenere i migliori risultati, il BPO deve prevedere una partnership tra il cliente e il fornitore. Per garantire un approccio olistico invece che transazionale, dovrebbero essere presi in considerazione i seguenti aspetti chiave nell’HR BPO: Questo, sostiene il rapporto, consente al BPO di offrire alle organizzazioni molto di più che fornire semplicemente la stessa operazione a costi più bassi,” impiegando strumenti di analisi per estrarre informazioni aziendali attuabili, dalle “Se sembra troppo bello per essere vero, con ogni probabilità sarà proprio così.” immense riserve di dati transazionali accumulati durante accordi con clienti a lungo termine. E stanno usando quelle informazioni per generare decisamente nuovi tipi di risultati di business... da tempi più celeri di accesso al mercato, una più grande innovatività e una più solida fidelizzazione a una migliore gestione del talento e una crescita del volume d’affari.” 1. Persone: Definizione delle descrizioni di compiti e ruoli, training per spostare l’attenzione su mansioni che generano valore aggiunto, comunicazioni frequenti e tempestive di iniziative per la gestione dei cambiamenti 2. Processi: Mappatura dell’organizzazione HR con le responsabilità dei fornitori, trasferimento di mansioni ai fornitori, modello SLA e governance, affidamento dei processi ai manager. 3. Sistemi: Migliore integrazione dei sistemi (finance, IT, HR), HRIS innovativo, accesso da cellulare. 4. Organizzazione: Flessibilità, controllo centrale e locale, servizi condivisi. Come scrive Ben Trowbridge nel suo articolo ‘5 Reasons Outsourcing Fails’ (2014), “Assicurarsi di avere un piano adeguato per la transizione dei processi o il loro spostamento in siti offshore o esternalizzati è un aspetto importante per garantire il successo. Questi spostamenti sono attività complesse che richiedono un esame approfondito dei processi come anche delle tecnologie, delle infrastrutture e delle competenze manageriali responsabili del loro successo...” Pertanto, l’outsourcing ha fatto grandi passi avanti dal modello “lift and shift”. 15 HR BPO: 7 Errori comuni Tutti a bordo! 7. Termine affrettato di entrata in servizio Una volta presa la decisione di esternalizzare HR e payroll, si potrebbe cedere alla tentazione di attuarla il prima possibile. Tuttavia, perché il BPO dell’HR si riveli di successo, richiede una pianificazione accurata, una gestione proattiva del cambiamento e una partnership stretta e collaborativa con il fornitore. Uno dei principali fattori per il successo del business case di outsourcing e degli obiettivi di fornitura del servizio è una corretta transizione di funzioni o implementazioni dal team in-house al fornitore, operata in collaborazione con quest’ultimo. Un termine inutilmente affrettato di entrata in servizio può mettere a rischio o persino tralasciare completamente alcune fasi cruciali. 16 HR BPO: 7 Errori comuni UNA TRANSIZIONE ARMONIOSA La miglior prassi prevede la formazione di un piccolo team responsabile della governance che si occupi di gestire una corretta transizione al BPO e che successivamente si occuperà di amministrare l’efficienza della relazione in corso. Secondo il rapporto di Gartner, ‘How to Create and Implement a Successful Transition Plan’ (2012), qualsiasi piano per una gestione efficace della transizione dovrebbe includere i seguenti aspetti: •• Previsione e definizione dei tempi •• Gestione dei costi di transizione secondo le previsioni e realizzazione dei benefici finanziari previsti. •• Rispetto e monitoraggio dei requisiti del livello del servizio mediante un reporting adeguato. •• Implementazione e pieno funzionamento del nuovo ambiente operativo definito dal contratto. •• Attuazione e adozione dei processi di fornitura e assistenza del servizio. •• Definizione e comunicazione chiare dei ruoli e delle responsabilità Inoltre, il fornitore deve raccogliere le informazioni sulla struttura dell’organizzazione e sui ruoli professionali, identificare le aree da consolidare, definire la struttura del team HR in-house in seguito al trasferimento e offrire una nuova formazione, realizzare pratiche di più ampio respiro per il coinvolgimento dei dipendenti e la comunicazione e ottenere sponsorizzazioni del progetto a livello senior. “Perché il BPO dell’HR si riveli di successo, richiede una pianificazione accurata, una gestione proattiva del cambiamento e una partnership stretta.” Questo è solo un assaggio del perché è fondamentale nella fase che precede l’implementazione, forse più che in ogni altra fase, concedersi il tempo per assicurarsi che il programma di BPO sia adatto all’azienda e sufficientemente solido per affrontare le sfide che seguiranno. UN NUOVO APPROCCIO L’outsourcing dell’HR e payroll ha migliori possibilità di riuscire a realizzare il business case e le aspettative in merito alla fornitura del servizio se viene garantita un’accurata pianificazione del processo transitorio. In fin dei conti, sono la strutturazione dell’organizzazione in seguito all’esternalizzazione e la relazione instauratasi tra il fornitore e l’azienda i fattori responsabili di realizzare l’auspicata organizzazione futura del business. Questo non richiede tempi eccessivi. È comprensibile la necessità per l’organizzazione di definire il risparmio e l’efficienza che il BPO è in grado di offrirle. Allo stesso modo, maggiore è la cura in questa fase maggiori sono i risparmi e l’efficienza che possono essere previsti negli anni a venire. “I fattori responsabili di realizzare l’auspicata organizzazione futura del business. ” 17 HR BPO: 7 Errori comuni Conclusioni I falsi miti sul BPO si fondano in gran parte su malintesi relativi allo scopo principale dell’outsourcing dei processi HR. Il modello “lift and shift” che consiste nell’estrapolare completamente un’operazione interna problematica affidandola a terze parti in grado di gestirla, è ormai una procedura antiquata. Allo stesso modo, l’obiettivo del taglio dei costi non è più la causa principale che spinge un’organizzazione verso l’outsourcing. Attualmente il valore aggiunto che il BPO dei processi HR comporta sta ottenendo una migliore comprensione e sta incrementando le prestazioni aziendali di organizzazioni innovative e in rapida crescita. I dirigenti che stanno cercando un partner esperto per l’HR BPO stanno cominciando a comprenderne il potenziale. Non si tratta infatti di perdere un’operazione interna o di tagliare i costi ma piuttosto di raggiungere un livello completamente nuovo, affidandosi a un esperto internazionale in innovazione e crescita. L’HR non vede più il BPO come una minaccia bensì come un’opportunità. Sono piuttosto i miti, le falsità e i malintesi messi in luce in questo articolo a rallentare i progetti di BPO per le Risorse Umane e a portarli al fallimento. La decisione strategica di un’azienda di optare per una soluzione di BPO e di scegliere il giusto partner per instaurare una relazione a lungo termine non può essere presa alla leggera. Smascherando questi falsi miti, ci auguriamo pertanto di fornire le giuste informazioni alle organizzazioni e ai loro dirigenti HR per agevolare il processo e aiutarli a migliorare le future performance aziendali. Perché ora più che mai i vantaggi dell’HR BPO sono davvero un fattore cruciale per il business. 18 HR BPO: 7 Errori comuni 19 ADP I datori di lavoro di tutto il mondo si affidano alle soluzioni e ai servizi Cloud-Based di ADP® (NASDAQ: ADP) per gestire la loro risorsa più importante - le loro Persone. Dalle Risorse Umane e Gestione delle Paghe a quella dei Talenti e dei Benefits amministrativi, ADP offre capacità e competenza senza paragoni nell’aiutare i clienti a costruire un migliore processo per la propria forza lavoro. Quale pioniere in Human Capital Management (HCM) e nei processi business di Outsourcing ADP conta più di 610.000 clienti in 100 paesi. Il logo ADP, ADP e In the Business of Your Success sono marchi registrati di ADP, LLC. Tutti gli altri marchi sono di proprietà dei rispettivi proprietari. Copyright © 2014 ADP, LLC. Per ulteriori informazioni su ADP, visitate il sito web dell’azienda alla pagina www.adp-italia.com