Dicembre 2008

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Dicembre 2008
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N. 5083 del 26/11/1997
Bimestrale di informazione dell’Azienda Sanitaria “Torino Nord”
Diffusione: 3000 copie - Distribuzione gratuita
Anno 11 - N. 4
Dicembre 2008
Tecniche d’avanguardia al Maria Vittoria
Sconfitta la cecità di una neonata sarda
Nello scorso mese di dicembre è arrivata dalla Sardegna, al reparto Oculistico
dell’Ospedale Maria Vittoria, diretto dal dr. Giovanni Anselmetti, mediante un
aereo militare, una piccola di 23 settimane di età e di soli 440 grammi di peso,
affetta dalla retinopatia del prematuro (ROP) (variante APROP).
Sottoposta a fluorangiografia è stata trattata prontamente e con esito positivo
con il laser.
La retinopatia del prematuro (ROP) è attualmente una delle maggiori cause di
cecità nei bambini. La gravità di questa malattia è direttamente proporzionale al
grado di prematurità, più il bambino è piccolo maggiore è la gravità della malattia, anche se esistono alcune eccezioni, come la variante APROP (AGGRESSIVE POSTERIOR ROP) che può venire in bambini anche di 30/31 settimane di
età gestazionale.
Purtroppo la ROP è destinata ad aumentare in quanto le sopravvivenze dei bambini prematuri sono sempre maggiori arrivando addirittura alle 22 settimane di
età gestazionale, cosa impensabile fino a 10 - 15 anni fa.
Il centro di riferimento regionale per la ROP dell’Ospedale Maria Vittoria è
dotato di RET-CAM di ultima generazione, telecamera digitale che permette
l’acquisizione delle immagini del fondo oculare dei bambini. Con l’uso di
opportuni filtri si riesce eseguire un esame molto sofisticato ai bambini prematuri ma di enorme aiuto per il trattamento laser: la fluorangiografia.
Il centro dell’Ospedale Maria Vittoria è stato il primo in Italia ad adoperare questa metodica per ottimizzare il trattamento laser nella ROP ACUTA.
L’episodio della bimba sarda non è casuale, ormai attualmente giungono al
reparto bambini provenienti da tutte le regioni Italiane.
Il centro di riferimento è gestito congiuntamente dai medici della divisione oculistica e dai medici della terapia intensiva neonatale, diretta dalla dottoressa G.
Guala, il cui supporto logistico è indispensabile per operare i piccoli pazienti.
Il Direttore Generale dell’ASL TO2 Torino Nord, dr. Giulio Fornero si è complimentato con i sanitari del centro regionale ROP, la cui fama ha ormai ampiamente
superato i confini del Piemonte, confermando l’eccellenza di due delle specializzazioni storiche dell’Ospedale Maria Vittoria: l’oculistica e la maternità e infanzia.
Dalla Cina per imparare una tecnica di ernioplastica
Dieci chirurghi cinesi provenienti da Pechino e Shanghai nel mese di dicembre
sono stati ospiti dell’Ospedale Maria Vittoria per apprendere una tecnica operatoria “made in Italy”, durante un corso organizzato dalla Chirurgia
Laparoscopica diretta dal prof. Valentino Festa. La tecnica di chirurgia per la cura
dell’ernia inguinale ideata dal prof. Ermanno Trabucco, chirurgo italo-americano,
si basa sull’utilizzo delle cosiddette “retìne”, protesi in materiale biocompatibile
che vengono introdotte attraverso una piccola incisione praticata in anestesia
locale e utilizzate come “toppe” di rinforzo della parete addominale.
“La riparazione dell’ernia inguinale è l’intervento più diffuso in chirurgia generale
– spiega il prof. Festa – Questa metodica ha permesso di trasformare una chirurgia
che comportava una prolungata inattività, gravata da un tasso di recidiva vicino al
20%, in un intervento di day surgery in anestesia locale, con ripresa immediata di
ogni attività, anche sportiva, e con un tasso di recidive inferiore al 2%”.
Di qui l’interesse dei chirurghi cinesi per un corso di perfezionamento a Torino, città
che è una delle culle di tale tecnica e dove vengono tra l’altro prodotte le protesi utilizzate. Già tre anni fa il Maria Vittoria aveva ospitato il primo workshop sul trattamento dell’ernia inguinale secondo Trabucco. Durante il corso saranno eseguiti
diversi interventi di ernioplastica e discussi i risultati e le indicazioni di tale tecnica.
Cancro iniziale delle corde vocali:
censiti oltre 3500 casi in Italia settentrionale
Cancro iniziale alle corde vocali: solo in Piemonte sono stati identificati ben 1000 casi su tutto il territorio regionale. Nelle diverse regioni del Nord Italia altri 2500 casi.
A costituire la più ampia casistica mai prodotta al mondo su questa patologia.
I dati sono stati presentati a Torino il 29 novembre scorso, in occasione del LIV° Raduno del Gruppo Alta Italia di
Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, presieduto dal Dottor Fabio Beatrice – Direttore di
Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giovanni Bosco- ed organizzato dall’ASL TO 2. E’ stata presentata e discussa la più ampia casistica mai raccolta sul cancro iniziale delle corde vocali, riassumendo omogeneamente i risultati dei principali Centri Universitari, Ospedalieri ed Istituti di Ricerca Oncologica del Nord Italia.
Il cancro delle corde vocali colpisce soprattutto gli uomini in proporzione di 7 a 1 rispetto alle donne, ma questo
trend si sta modificando a causa dell’abitudine al fumo, sempre più diffusa tra le donne, anche giovanissime: il rapporto maschi/femmine negli Stati Uniti era di 15/1 nel 1950 ed è sceso a 5/1 nel 2000. La tendenza alla riduzione
di questo rapporto è registrata anche dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) ed è dovuta ad
una aumentata incidenza del fenomeno nel sesso femminile più che ad una ridotta incidenza in quello maschile, in
accordo con il trend del cancro del polmone.
Circa 9 tumori maligni delle corde vocali su 10 sono dovuti al fumo di sigaretta.
Ma anche l’esposizione a fattori di rischio nell’ambiente di lavoro, quali polveri industriali, solventi, etc, può avere
un ruolo nella insorgenza di questa neoplasia.
La patologia colpisce soggetti compresi tra i 35 e gli 85 anni, con un picco medio intorno ai 50 anni: in Europa i
maggiori tassi di incidenza si trovano in Spagna, Polonia, Francia, Italia.
Il cancro iniziale delle corde vocali (T1 glottico) rappresenta una percentuale relativamente modesta di tutti i tumori della glottide a dimostrazione che la diagnosi precoce può e deve essere migliorata . Sui 3500 casi raccolti, 2800
sono stati sottoposti a chirurgia con netta prevalenza di tecniche di chirurgia mini-invasiva laser mentre circa 700 casi sono
stati sottoposti ad esclusivo trattamento radiante.
Si è dimostrato che il cancro delle corde vocali, se diagnosticato precocemente, presenta un’altissima probabilità di
guarigione con le attuali metodologie di cura.
In base ai dati raccolti, la sopravvivenza libera da malattia a 5 anni è nettamente superiore al 90% con alcune differenze nell’ambito delle stesse modalità di trattamento.
Le tecniche di chirurgia mini invasiva sembrano assai promettenti, ma è fondamentale diagnosticare in tempi rapidi. Le possibilità terapeutiche sono ispirate al principio di ottenere la guarigione limitando al massimo le conseguenze sulla voce.
Su questi temi, in occasione del convegno, la Scuola Italiana si è confrontata con la Scuola Francese, rappresentata dal Prof. Jean Christian Pignat, uno dei massimi otorinolaringoiatri francesi: in caso di diagnosi precoce di cancro della corda vocale, gli esperti italiani e francesi concordano su un approccio personalizzato, in modo da adattare la cura al singolo paziente, quasi come un “abito” confezionato su misura. Ciò è possibile grazie anche agli enormi progressi della diagnostica clinica e di imaging per la diagnosi da una parte e allo sviluppo della chirurgia miniinvasiva e della radioterapia “3D-Conformal” dall’altra.
Nel caso della corda vocale, costituiscono un campanello d’allarme le alterazioni persistenti della voce, soprattutto se
comparse in soggetti che fumano. Sintomi che durano oltre i 10-15 giorni devono essere posti all’attenzione del medico curante e, se possibile, dello specialista otorino. L’unico modo di porre veramente rimedio a questa malattia è infatti prevenirla o diagnosticarla precocemente.
Per quanto attiene alla prevenzione, il cui costo sociale ed economico è certamente assai inferiore a quello delle
cure, è sicuramente da migliorare la lotta al tabagismo, con l’adozione di misure concrete che richiedono investimenti anche culturali e servizi. Inoltre, qualità dell’alimentazione, movimento, attenzione alle misure di prevenzione nell’ambiente di lavoro ed in comunità, moderazione nell’uso di alcolici, attenzione a sintomi che durano oltre i
10-15 giorni sono il vademecum essenziale per curare la propria salute prevenendo la malattia.
I Servizi Antifumo dell’ASL TO 2 nelle circoscrizioni cittadine:
Circ. 4 e 5: il Centro Antifumo di piazza Montale 10 afferisce al Servizio per le Dipendenze da Sostanze Legali e
da Comportamenti del Dipartimento Dipendenze 1 (diretto dal dott. Emanuele Bignamini)
Tel. 011.407.3982
Circ. 6 e 7: presso l’Ospedale San Giovanni Bosco, il Centro Antifumo appartiene alla struttura di
Otorinolaringoiatria (diretta dal Dr. Fabio Beatrice) - Tel. 0112402381 – 0112402225
La Pet Family dell’ASL TO 2
Isolato il virus dell’influenza
nel laboratorio dell’Amedeo
L’influenza è una malattia respiratoria acuta che costituisce un serio problema perché affligge molte persone e causa importanti complicanze nei pazienti anziani e
immunodepressi. La vaccinazione è l’arma più efficace per prevenire e combattere
l’influenza.
In Italia è attivo dal 1997 un sistema di sorveglianza virologica e clinico-epidemiologica dell’influenza: costituito dal Ministero della Salute e coordinato
dall’Istituto Superiore di Sanità, si avvale della collaborazione di 18 laboratori
di riferimento facenti capo alle diverse regioni e della rete dei pediatri di libera
scelta e dei medici di medicina generale. La rete italiana è a sua volta integrata
nella rete europea coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’obiettivo principale è di fornire dati utili a ridurre l’incidenza e le complicanze dell’influenza, monitorare l’andamento dell’epidemia e verificare l’efficacia
della campagna vaccinale, allestendo il vaccino migliore. La rete lavora attraverso un continuo monitoraggio della circolazione dei virus influenzali su tutto il territorio nazionale ed europeo, volto a identificare le varianti virali emergenti, dal
punto di vista antigenico e molecolare e ad aggiornare annualmente la composizione del vaccino.
Il Laboratorio di Microbiologia e Virologia del Dipartimento Integrato di
Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia è il Centro di Riferimento
della Regione Piemonte per la sorveglianza virologica dell’influenza e si avvale per tale attività della collaborazione dei medici ospedalieri e universitari del
Dipartimento, dei pediatri di libera scelta e dei medici di base dell’ASL TO 2 e
dei pediatri del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Maria Vittoria.
Nel laboratorio vengono isolati e identificati ogni anno i virus dell’influenza
segue a pag. 2
Si chiamano Jole, Luna, Goldie, Gilda jr, Leo e Toby questi sei splendidi esemplari di Golden Retriever, figli di
Gilda, l’amica a quattro zampe che l’ASL TO 2 da cinque anni ha introdotto presso la Residenza Sanitaria
Assistenziale di via Botticelli 130 e presso il Centro diurno per malati di Alzheimer Aurora di via Schio 1, nell’ambito di un progetto di Pet Therapy, curato dal Servizio Veterinario e dalla Geriatria territoriale, per migliorare la qualità della vita degli anziani ospiti che non sono autosufficienti o che vivono il disagio di una malattia mentale.
I cuccioli sono nati a giugno
dall’unione di Gilda con
Duke, splendido esemplare
dell’Allevamento Grande
Roche di Bussoleno
Con questa cucciolata, è
sorta una vera e propria “pet
family”: i cuccioli dell’ASL
TO 2, infatti, seguiranno le
orme materne e verranno
inseriti in altrettanti progetti
terapeutici
I cuccioli sono attualmente
in fase di addestramento e
stanno già “lavorando”:
alcuni con gli anziani del
Convitto Principessa Felicita
di Savoia (progetto che vede
coinvolta anche una bellissima meticcia salvata dal canile), altri con un bambino
autistico e con i pazienti
dell’Hospice di Alessandria.
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ASL TO2 informa
segue da pag. 1
che circolano nella popolazione attraverso complesse indagini che partono
dall’isolamento su colture cellulari del
virus e approdano alla definizione
delle varianti circolanti attraverso
complesse e sofisticate tecniche molecolari. Questi dati, che consentono di
tracciare la mappa epidemiologica dei
virus dell’influenza in ambito piemontese e il monitoraggio continuo della
situazione, vengono inviati su base
settimanale all’Istituto Superiore di
Sanità che, mettendoli insieme ai dati
delle altre regioni, ha il quadro complessivo della situazione italiana.
Nell’attuale stagione il primo isolamento di virus dell’influenza in ambito piemontese è stato eseguito presso il Laboratorio di Microbiologia e
Virologia dell’Ospedale Amedeo di Savoia il 3 dicembre scorso. Da
allora gli isolamenti sono in continuo aumento e hanno permesso di
identificare che la variante circolante prevalente è rappresentata dal
sottotipo A/H3N2, come atteso dai dati della sorveglianza, variante
ampiamente coperta dal vaccino. La situazione attuale si discosta,
come previsto, da quella dell’anno precedente in cui la variante prevalente era di tipo A/H1N1. La composizione del vaccino per la stagione
2008-09 è stata infatti aggiornata e riformulata dall’OMS rispetto a quella della stagione precedente proprio sulla base dei dati della sorveglianza che hanno indicato un variazione nei virus circolanti.
Dott.ssa Valeria Ghisetti
Direttore S.C. Microbiologia e Virologia
Dipartimento Integrato Malattie Infettive
Ambulatorio di Genetica Neurologica
all’ Amedeo di Savoia
E’ stato attivato nel mese di novembre all’ASL TO 2 un Ambulatorio
di Genetica Neurologica. Ospitato all’Ospedale Amedeo di Savoia nell’ambito del Centro di riferimento regionale per la Diagnosi e
Osservazione delle Malattie Prioniche nell’uomo (il Centro “DOMP”
coordinato dal dott. Carlo Buffa), l’ambulatorio nasce come completamento dell’offerta diagnostico-assistenziale in campo neurologico, in
particolare nel settore delle demenze di origine genetica.
Realizzato anche grazie ad un contributo regionale nell’ambito della
ricerca sanitaria finalizzata, il nuovo ambulatorio sarà dedicato alla
consulenza genetica per malattie del sistema nervoso centrale, con particolare riguardo alla diagnosi differenziale tra malattie da prioni e altre
patologie degenerative ad alto impatto sociale, dalla malattia di
Alzheimer al morbo di Parkinson. Attraverso valutazioni cliniche e indagini di biologia molecolare, i pazienti, e i loro familiari, potranno avere
informazioni sulle caratteristiche cliniche della malattia oggetto della
consulenza, sui rischi di ricorrenza e le possibilità di prevenzione.
Grazie alle competenze professionali coinvolte (un neurologo
specialista in Genetica medica e
una neuropsicologa) l’ambulatorio avrà la peculiarità di fornire
un approccio integrato di consulenza genetica, inquadramento
neurologico, valutazione e supporto psicologico.Al nuovo
ambulatorio possono accedere
persone inviate dai medici di
famiglia, da ambulatori specialistici o da strutture di ricovero
dell’ASL TO 2 o di altre aziende.
Le visite vengono eseguite il giovedì, a settimane alterne, nei
locali del Centro DOMP (padiglione P, adiacente al Centro prelievi) dalle 15 alle 17 previa prenotazione
al
numero
320.439.7441 (ore 9-18 nei giorni feriali) con impegnativa per
“consulenza genetica” del medico curante o della struttura di
degenza.
AGOPUNTURA, OMEOPATIA, FITOTERAPIA:
verso una rete regionale delle medicine non convenzionali
La Regione Piemonte apre ufficialmente le porte alle medicine non convenzionali.
Il gruppo di lavoro appositamente costituito presso l’Aress ha infatti terminato la fase di ricognizione e di valutazione dei servizi che all’interno delle aziende sanitarie piemontesi già erogano questo tipo di prestazioni e si
prepara ora a passare alla fase operativa del progetto di integrazione di agopuntura, fitoterapia e omeopatia
all’interno del sistema sanitario regionale.
Il resoconto dell’attività svolta finora dall’Aress è stato presentato e discusso nel corso di un convegno dal titolo L’integrazione delle medicine non convenzionali nelle politiche regionali: strumenti, interlocutori, esperienze, che si è tenuto il 18 dicembre scorso presso l’ospedale Sant’Anna di Torino.
Secondo le ultime rilevazioni Istat disponibili, risalenti al 2005, almeno il 20 per cento dei piemontesi tra i 14 e
i 74 anni nei tre anni precedenti ha fatto ricorso almeno una volta a una terapia non convenzionale (omeopatia,
fitoterapia, agopuntura, trattamenti manuali).
Ad utilizzare i metodi alternativi sono soprattutto le donne, circa il 25 per cento, contro il 15 per cento degli
uomini. La percentuale scende invece al 14 per cento se si passa a considerare la categoria dei bambini da 0 a
13 anni. Sempre sulla base delle stime Istat, una percentuale tra il 30 e il 40 per cento della popolazione piemontese è comunque convinta dell’utilità delle medicine non convenzionali.
«I dati – spiega il direttore dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità, Vittorio Demicheli –evidenziano
anche nella nostra regionale un’ampia diffusione di queste terapie, che meritano quindi di essere oggetto di
attenzione e di approfondimento scientifico, sia per tutelare la salute dei cittadini sia per rispettare il principio
dell’universalità delle cure. Per questo, nel piano socio-sanitario abbiamo previsto di affidare all’Aress un programma di osservazione, di studio e di sperimentazione della materia, con l’obiettivo di giungere a una corretta integrazione dell’offerta di medicine non convenzionali nell’ambito del nostro sistema sanitario».
Sulla base di questo incarico, l’Aress ha attivato un sistema di monitoraggio sistematico per valutare, i modelli
organizzativi e regolamentari presenti nelle altre regioni italiane e nel contesto europeo, nonché per censire le
attività presenti nell’ambito del servizio pubblico piemontese.
«Ad oggi - spiega Mario Lombardo, responsabile dell’area organizzazione e programmazione dell’Aress – sono
25 in tutto i servizi che nelle aziende sanitarie piemontesi erogano prestazioni di agopuntura, omeopatia e fitoterapia, localizzati in 8 Asl e in 3 aziende ospedaliere. Nel 2006 sono stati trattati 2358 pazienti. Sono inoltre
stati identificati sette centri per il trattamento del tabagismo presso altrettanti Sert, che utilizzano l’agopuntura
auricolare per controllare i sintomi da carenza di nicotina nei fumatori in trattamento. Si tratta ora di mettere
in rete questi punti per armonizzarne l’attività, riconoscendo alcuni centri di riferimento regionale nel caso di
strutture che abbiano una consolidata esperienza in termini diagnostico-terapeutici e scientifici, con personale
medico qualificato, formato e aggiornato».
Tra le prime realizzazioni dell’Aress per “fare rete” figura la creazione del portale delle medicine non convenzionali (www.medicinanonconvenzionale.net), per offrire ai cittadini e agli operatori la possibilità di accedere ad
informazioni aggiornate e corrette sul tema.
Nell’ultima seduta, inoltre, la Giunta regionale ha deliberato l’istituzione di un Coordinamento regionale tecnico-scientifico per le medicine non convenzionali, rappresentativo dei diversi soggetti coinvolti: l’Ordine dei
medici chirurghi e odontoiatri, l’Ordine dei farmacisti, la Facoltà di Medicina, le maggiori scuole e società scientifiche di medicine non convenzionali, le associazioni di tutela dei cittadini e dei consumatori.
Presieduto dall’assessore alla tutela della salute e sanità, sotto la direzione tecnica dell’Aress, l’organismo avrà,
tra gli altri, il compito di fornire indicazioni per il coordinamento dei punti piemontesi delle rete e proporre attività di ricerca. Inoltre, dovrà analizzare i percorsi formativi esistenti nel campo delle medicine alternative e partecipare alla definizione di nuovi profili di formazione professionale sulla base delle indicazioni
dell’Organizzazione mondiale della sanità e della Comunità Europea. Infine, potrà proporre criteri per la realizzazione di elenchi di medici di medicina non convenzionale consultabili dai cittadini in accordo con le istituzioni di riferimento.
Ufficio Stampa Giunta Regionale
Dal progetto ARESS all’ambulatorio
di medicine tradizionali e agopuntura dell’ASLTO2
La ASL TO 2 si è dotata di un ambulatorio di medicine tradizionali e agopuntura. Il nuovo servizio, realizzato nell’ambito
del Progetto “Italia – Cina, Un Ponte per la Salute” promosso dall’ASLTO2, è stato inaugurato a Torino, nello storico quartiere di Falchera, in via degli Abeti 16, lo scorso 18 dicembre.
Il Progetto ha voluto promuovere la creazione di un ambulatorio di medicine tradizionali a beneficio di tutti i cittadini, in
linea con le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, del Piano Socio-Sanitario della Regione Piemonte e per
valorizzare l’esperienza maturata negli ultimi anni dall’ASL TO2 nell’ambito degli scambi tra personale medico italiano e
cinese.La prima pratica terapeutica che verrà offerta sarà l’agopuntura, per patologie quali cefalee e dolori osteo-articolari.
Il trattamento di agopuntura potrà essere prescritto, su valutazione dei medici specialisti, nell’ambito delle prestazioni erogate dal S.S.N., previa visita specialistica di terapia antalgica o neurologica per cefalee, richiesta dal Medico di Famiglia.
L’ambulatorio vuole essere un vero e proprio “laboratorio” che accompagni il paziente non solo attraverso il percorso terapeutico ma proponga un approccio globale alla salute e alla cura, attento alla persona e non soltanto alla patologia, per iniziare un nuovo approccio integrativo alla cura e alla salute che ri-consideri il valore dell’arte e della scienza, alleate insieme,
per una medicina dell’Uomo e per l’Uomo.
In quest’ottica, nell’ambito del Progetto “Italia – Cina, Un Ponte per la Salute” è stato anche organizzato, per gli operatori sanitari dell’ASL TO 2, un corso di Qi Gong, l’antica ginnastica cinese per favorire il raggiungimento e il mantenimento del benessere psico-fisico, la promozione della salute dell’operatore per un miglioramento della relazione di cura e di una medicina
delle relazioni, come auspicato nel Piano Socio-Sanitario regionale.
A cura dell’ASL TO 2 è anche il portale www.traditionalmed.eu creato per dare informazioni sulle medicine tradizionali, ed
in particolare sulla medicina tradizionale cinese, che ha visto dalla sua messa in rete ad oggi più di 16.000 passaggi.
L’inaugurazione della nuova struttura della ASL TO 2 si è svolta nella medesima giornata in cui, nell’ambito del convegno
“L’integrazione delle medicine non convenzionali nelle politiche regionali: strumenti, interlocutori, esperienze, in mattinata all’ospedale Sant’Anna di Torino sono stati discussi i dati sulla diffusione delle medicine alternative in Piemonte, attraverso il resoconto sul lavoro svolto finora dall’Aress, presso cui vi è un Osservatorio appositamente costituito.
Ottimi risultati per la nutrizione enterale attraverso PEG
in alternativa alla nutrizione parenterale totale
La PEG (gastrostomia endoscopica percutanea) è un dispositivo che viene posizionato nell’addome dei pazienti impossibilitati ad alimentarsi per via orale attraverso il quale è possibile somministrare opportuni preparati che consentono il giusto apporto calorico - proteico. Esso viene posizionato, soprattutto nei seguenti casi clinici: malattie neurologiche con difficile o impossibile deglutizione, malattie neoplastiche che ostruiscono le vie digestive superiori. Qualora le condizioni cliniche generali del paziente portatore di PEG consentano la ripresa della normale alimentazione è possibile rimuoverla senza creare
complicanze. Gli interventi di posizionamento, sostituzione o rimozione sono di tipo ambulatoriale e vengono eseguiti presso la Gastroenterologia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, previa valutazione clinica dello specialista: solo nel 2007 sono stati effettuati 52 interventi tra primi posizionamenti e sostituzioni, complessivamente sono 139 gli interventi effettuati nel triennio 2005-2007. Ci sono
anche indicazioni particolari: emblematico è il caso di un paziente autosufficiente con quadro di fistola tracheo – esofagea: al fine di risolvere la patologia di base era stato sottoposto a molteplici interventi
endoscopici che, però, non avevano dato risultati tali da consentire la ripresa dell’alimentazione. Il successivo posizionamento della PEG, che il paziente è in grado di gestire autonomamente, gli ha invece
permesso di introdurre il giusto apporto calorico - proteico necessario per condurre un normale stile di vita. Rispetto alla nutrizione parenterale, la PEG presenta numerosi vantaggi quali la riduzione delle
infezioni, minori costi, una maggior durata nel tempo e una gestione semplificata possibile anche a livello domiciliare affidate o al paziente stesso se autosufficiente o, altrimenti, a familiari e/o badanti. In
entrambi i casi, dopo il posizionamento praticato in ambulatorio, il paziente autosufficiente e/o il familiare vengono istruiti sulla gestione pratica del catetere (somministrazione delle pappe, lavaggi, disostruzioni in caso di occlusione parziale, medicazioni ecc.), sul monitoraggio per un corretto funzionamento e sulla comparsa di eventuali complicanze (rossore cutaneo, perdita del preparato nutrizionale dalla
stomia ecc). E’ stata svolta un’indagine statistica su tutti i pazienti che nel triennio 2005-2007 sono stati sottoposti a posizionamento, sostituzione o rimozione della PEG presso l’ambulatorio di
Gastroenterologia dell’Ospedale Giovanni Bosco di Torino.
La popolazione statistica indagata è risultata composta da 70 femmine e 69 maschi, il 68,35% oltre i 60 anni e ben il 10,79% di età inferiore ai 40. Dall’analisi si evince che il 51% degli interventi PEG sono
primi posizionamenti, il 44% sono sostituzioni e il restante 5% rimozioni. Tra gli interventi di sostituzione solo 14 sono dovuti a cause quali rimozione accidentale, ostruzione, dislocamento, deterioramento e rottura del palloncino. Da rilevare inoltre che, tra tutti gli interventi, nel 92,09% dei casi si è riusciti a posizionare il catetere PEG. Nell’analisi delle complicanze che si sono riscontrate durante l’intervento si sono potute distinguere due tipologie: complicanze sorte dopo l’inserimento del catetere PEG e complicanze legate alla condizioni psico-fisico del paziente. Mentre tra le prime sono risultati solo
3 casi (addome globoso, meteorico con richiesta rx addome diretto), nelle seconde si sono riscontrati ben 11 casi (assenza di transilluminazione, grossa ernia, sospetta lesione neoplastica ecc.). Benché le
malattie neurologiche restino la principale causa di posizionamento PEG (77,32% tra le patologie registrate), negli ultimi anni si è notato un aumentato di casi provenienti da altri reparti (rianimazione, medicina d’urgenza e pronto soccorso, passando da un singolo caso nel 2005 a 8-10 casi nel biennio successivo). Ciò dimostra che nella nostra realtà ambulatoriale l’applicazione del dispositivo sta interessando
molte discipline ed è sempre più praticata, come si evince dall’aumento del 25% di interventi nel triennio 2005-2007.
La nutrizione enterale attraverso PEG rappresenta un grande risultato: essendo di maggiore tolleranza può essere utilizzata al posto del sondino naso gastrico (il quale viene spesso accidentalmente rimosso,
si disloca facilmente nell’albero bronchiale, provoca decubiti e reflussi gastro-esofagei), permette al paziente di svolgere autonomamente le attività di vita quotidiana (ADL) e di mantenere una buona qualità di vita. Questo insieme a tutti gli altri fattori sopracitati, ovvero la potenziale gestione autonoma e domiciliare, il coinvolgimento multidisciplinare, il basso rischio di complicanze nel posizionamento e
nella gestione del catetere, rendono la PEG uno strumento di notevole efficacia sempre più utilizzato e conosciuto.
Dott. S.Recchia, Cpse E.Fassio, Cps P.Florio, Cps S.Verna
S.C. Gastroenterologia Ed Endoscopia Digestiva - Ospedale San Giovanni Bosco
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ASL TO2 informa
“Dizionario degli algoritmi dei pacemaker”
Ciao Marina
Un’opera utile per comprendere i comportamenti degli stimolatori
e per intervenire in modo corretto e informato nella loro programmazione. Scritto dal dott. Massimo Giammaria, cardiologo
all’Emodinamica dell’Ospedale Maria Vittoria, il manuale, edito
dal Centro Scientifico Editore, è stato pensato come strumento di
supporto nel lavoro di cardiologi, specializzandi e infermieri di
sala per facilitare il quotidiano servizio di follow-up dei pacemaker e la scelta dei dispositivi con gli algoritmi più adatti al paziente. Il volume nasce dall’esigenza di riunire in un unico compendio
le soluzioni software presenti nei pacemaker in commercio in
Europa, per facilitare la comprensione delle funzioni e la loro programmabilità. Gli stimolatori attuali sono in effetti complessi e
presentano soluzioni software estremamente raffinate. Il manuale
è dotato di preziosi strumenti di ricerca: un indice analitico, in cui
sono elencati gli algoritmi secondo il nome più utilizzato in Italia,
e un indice relativo al produttore, in cui vengono elencati gli algoritmi di ogni produttore, classificati
nelle categorie di obiettivo.
“La chemioprofilassi antimalarica: raccomandazioni in Europa”
Si tratta di uno studio con il metodo Delphi realizzato dal dott. Guido Calleri, dirigente medico SC
Malattie Infettive I e responsabile del Servizio di Medicina dei Viaggi all’Ospedale Amedeo di Savoia.
Si stima che ogni anno circa 30 mila persone nel mondo si ammalino di malaria. A tutt’oggi però le diversità tra i servizi sanitari
europei, tra le popolazioni d’immigrati, tra le linee guida nazionali rendono diversa la pratica della prevenzione a seconda della
diversa area geografica d’Europa dove si chiede il consiglio. Per
sopperire alla carenza di dati scientifici obiettivi sul problema
della profilassi antimalarica, Calleri ha consultato attraverso l’invio di questionari specifici 40 colleghi del network europeo
TropNetEurop, che raccoglie la maggior parte dei centri clinici di
Medicina dei Viaggi. Scopo finale: verificare le differenze e, possibilmente, armonizzare i comportamenti nei diversi Paesi europei.
Pubblicato sul Journal of Travel Medicine, lo studio è stato realizzato grazie ad un finanziamento della Regione Piemonte tramite il
programma di ricerca sanitaria finalizzata. Può essere richiesto
presso la Medicina dei Viaggi dell’Amedeo di Savoia.
Ciao Marina che dire di te dopo oggi?
Ci hai lasciati così…
Il nostro pensiero va nei giorni trascorsi insieme tra mille difficoltà sia della vita che del
lavoro. Restano impresse in noi la tua immagine di ragazza semplice e pratica: con le tue
inseparabili scarpe da ginnastica, jeans e
maglietta indossati anche nelle circostanze
più formali.
Vorremmo raccontare a tutti i colleghi
dell’ASL chi era questo medico “anonimo”
come, del resto, lo siamo tutti noi…
Vorremmo spiegare con quanta dedizione,
empatia, impegno e rispetto ti dedicavi ai tuoi
pazienti tossicodipendenti così sofferenti e
impegnativi.
E quante volte sei stata la voce di chi voce
non aveva.
Mai ti sei tirata indietro se una tua amica o un
tuo collega aveva bisogno di qualsiasi aiuto.
Resta nel ricordo la tua brillante ironia, specchio di una bella intelligenza, che stemperava
le situazioni più critiche dell’equipe.
Per noi è stato piacevole lavorare con te perché hai saputo coniugare la tua capacità diagnostica con il rispetto dell’altrui professionalità.
Mai dimenticheremo il tuo sorriso.
Marina, un saluto a te che in tutti questi anni
sei stata per noi collega, amica, madre,
figlia….
Grazie Marina per tutto ciò che ci hai lasciato.
Ci manchi molto…
I Colleghi del Dipartimento
Dipendenze ASL TO 2
Papilloma virus umano: partita la campagna di vaccinazione
Ha preso il via ufficialmente il 17 novembre scorso nelle Aziende sanitarie piemontesi la campagna di vaccinazione contro il Papilloma virus umano (HPV), responsabile del carcinoma alla cervice uterina. L’offerta vaccinale è gratuita ed è doppia rispetto a quanto previsto dal Ministero della salute: si rivolge, infatti, attraverso un’iniezione intramuscolo nella parte alta del braccio con tre dosi ad intervalli stabiliti, non soltanto a tutte le ragazze di 11 anni (16.935 in Piemonte), nate cioè nel 1993, ma
anche alle quindicenni (17.656), nate nel 1997, due fasce d’età per le quali la vaccinazione risulta più efficace, in quanto si presume non sia ancora cominciata l’attività
sessuale.
La vaccinazione contro l’HPV, infatti, serve a prevenire le infezioni ma non a curare quelle in atto, pertanto nelle donne che hanno già avuto rapporti sessuali l’efficacia
potrebbe essere minore.
Il progr amma di vaccinazione prevede che dal 2008 al 2012 siano chiamate le r agazze nate nei
seguenti anni:
Anno di vaccinazione
2008
Anno di nascita
1993
Anno di nascita
1997
2009
1994
1998
2010
1995
1999
2011
1996
2000
2012
2001
In questo modo, entro il 2012 si otterrà la saldatura delle coorti di nascita e ci saranno nove coorti di giovani
donne immunizzate, rispetto alle quali negli anni successivi si potranno cominciare a fare valutazioni d’impatto
del vaccino: sicurezza, durata della protezione e incrocio con i dati dei programmi di screening.
Poiché i vaccini attualmente disponibili sono efficaci contro i due tipi di HPV responsabili del 70% dei tumori
del collo dell’utero, è indispensabile che tutte le donne, vaccinate e non, a partire dai 25 anni, comincino ad eseguire il pap-test per diagnosticare precocemente le lesioni precancerose.
Le ragazze coinvolte nel programma sono invitate alla vaccinazione tramite una lettera inviata dai servizi vaccinali dell’Asl di residenza.
Ufficio Stampa Giunta Regionale
E’ possibile scaricare l’opuscolo informativo sulla campagna all’indirizzo
http://www.regione.piemonte.it/cgi-bin/ufstampa/comunicati/dettaglio_agenzia.cgi?id=13774
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ASL TO2 informa
Concerto di beneficenza e un cd contro i pregiudizi
Al San Giovanni Bosco si recita per i pazienti
Un concerto di beneficenza per presentare il cd realizzato dal coro del Centro diurno
del servizio psichiatrico dell’ASL TO 2 e dai ragazzi dell’Istituto Berti si è svolto nello
scorso mese di ottobre nel Teatro S. Secondo di via Gioberti 7 a Torino.
La serata è stata il risultato di una collaborazione nata nel corso del passato anno scolastico: da un lato il coro “La voce dei colori”, composto da pazienti e operatori del
Centro diurno di via Sostegno 33, seguiti dal maestro Oto Perillo e dall’équipe del
Dipartimento di salute mentale “Maccacaro” diretta dal dott. Roberto Messaglia; dall’altro gli studenti di quinta dell’istituto ad indirizzo musicale “Berti” di via Duchessa
Jolanda.
Dopo una serie di incontri, promossi nella scuola per combattere il pregiudizio nei confronti della malattia mentale e promuovere l’integrazione dei pazienti, è nata la decisione di incidere insieme un cd, registrato e mixato in estate presso il Laboratorio del
suono del Sermig di Torino e ora pronto per essere presentato al pubblico.
Cinque i brani del cd (“Tourdion”, “Scarborough Fair”, “Volta la carta”, “Michelle” e
“The lion sleeps tonight”) in cui si cimentano 18 cantori e 10 ragazzi che li accompagnano con clarinetto, pianoforte, flauto dolce, violoncello, chitarra e batteria.
Da ben 14 anni,
in occasione del
Santo Natale,
per qualche ora
diversi medici e
operatori dell’ospedale San
Giovanni Bosco
e dell’ASL To 2
vestono i panni
di personaggi
insoliti per offrire un momento
di allegra distrazione ai loro
pazienti.
E’ il gruppo teatrale “Giovanni
Bosco”, composto da infermieri, medici e operatori dell’Ospedale San Giovanni
Bosco e dell’ASLTO 2, coordinato da Antonietta Pagliuca, che, in occasione
delle festività natalizie, offre a tutti i ricoverati, ai loro parenti e amici una recita nei locali della Chiesa al 7° piano dell’ospedale stesso.
Quest’anno è andata in scena “ Pautasso Antonio Esperto In Matrimonio” , libera riduzione della commedia in due atti comici di Mario Amendola e Bruno
Corbucci: è un appuntamento attesissimo, che porta un momento di svago e
serenità agli ammalati, nel delicato periodo del ricovero ospedaliero e sottolinea
la sensibilità di tutti gli operatori nel contribuire in prima persona e fattivamente al prezioso processo di umanizzazione dei servizi sanitari.
Quest’anno hanno partecipato a questo particolare momento della vita ospedaliera anche i calciatori CIRO FERRARA e MICHELE PADOVANO (in foto).
La serata è stata organizzata dalla ASL TO 2, dalla associazione “Il Sorriso” (nata nel
2005 e formata da
pazienti e volontari),
dagli educatori della
Cooperativa Zenith
e
dalla
Afap
(Associazione familiari ammalati psichici).
Il Coro del Centro
diurno ha anche partecipato, nello scorso
mese di dicembre,
alla I Conferenza dei
Servizi della ASL TO
2, ed ha offerto un
augurio in musica a
tutti gli intervenuti.
Case della Salute
e Gruppi di Cure Primarie:
accordo tra Regione e Medici di famiglia
E’ diventato operativo il progetto di realizzazione sul territorio
regionale del sistema delle case della salute e dei gruppi di cure
primarie previsto dal piano socio-sanitario 2007-2010. Dopo una
prima fase di sperimentazione, che al momento ha portato all’avvio di 15 aspiranti gruppi di cure primarie (tra cui quello in
Borgo Vittoria della ASL TO 2), cui se ne aggiungeranno altri
11, è stato firmato tra l’assessore regionale alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, e le rappresentanze sindacali dei
medici di medicina generale un accordo che fissa in maniera
definitiva e condivisa i requisiti che dovranno avere queste
nuove forme organizzative.
«Caratteristica fondamentale del gruppo di cure primarie – spiega l’assessore Artesio – è quella di far convergere in un’unica
struttura l’attività dei medici di medicina generale e dei pediatri
di libera scelta, quella dei servizi a gestione diretta del distretto,
degli specialisti ambulatoriali e delle professioni sanitarie, in un
lavoro a rete e non più gerarchico e frammentato, in grado di
assicurare una maggiore continuità assistenziale ai cittadini».
A distinguere il gruppo di cure primarie sarà quindi innanzitutto
il fatto di riunire più professionisti in una sede comune, centro di
riferimento dell’assistenza territoriale, porta di accesso visibile e
identificabile al sistema sanitario. L’apertura sarà almeno di otto
ore per cinque giorni la settimana, salvo deroghe.
Ogni gruppo di cure primarie dovrà contare su un numero minimo di quattro medici, che potranno essere quattro medici di
famiglia oppure tre medici di famiglia e un pediatra di libera
scelta, al servizio di un bacino di utenza tra i 5.000 e i 15.000
abitanti. All’interno è inoltre prevista la presenza di un collaboratore di studio per le pratiche di tipo amministrativo e di personale infermieristico che svolga le funzioni di assistenza nella
struttura e a domicilio, in collaborazione con il servizio infermieristico domiciliare e quello amministrativo del distretto. In
più, potranno esservi ospitate attività dei servizi sociali ed operarvi medici specialisti, in regime di convenzione con il sistema
sanitario regionale oppure ospedalieri. I gruppi di cure primarie,
infine, saranno considerati come un punto della rete dell’Asl del
territorio di appartenenza, e quindi dotati di strumenti informatici per eseguire pratiche amministrative come le prenotazioni, o
sanitarie (telemedicina, trasmissione informatica dei referti, collegamento con l’ospedale di riferimento).
L’adesione dei medici di famiglia a questa nuova forma organizzativa di lavoro verrà finanziata dalle aziende sanitarie di riferimento attraverso incentivi di diversa natura, da quelli diretti
(provenienti da fondi regionali e nazionali) a quelli indiretti,
come la messa a disposizione di personale, locali e tecnologie.
Ufficio Stampa Giunta Regionale
Avviso
E’ stato ampliato l’orario di apertura al pubblico
del Servizio di Alcologia di piazza Montale 10:
mercoledì 9 – 13 e 14 – 15;
giovedì 14 – 18;
venerdì 14 – 17.
Per le prime visite l’accesso è diretto
e non occorre impegnativa medica.
E’ STATO FONDATO IL C.R.A.L. ASL TO2
L’assemblea dei dipendenti dell’ASL TO2, che si è svolta il 15-10-2008 presso la Sala Consiliare di Via
Saccarelli 18, ha approvato all’unanimità lo Statuto, deliberando la nascita del “ CRAL ASL TO 2”
Mi sembra doveroso innanzitutto raccontare come siamo arrivati fin qui. E allora la mente mi porta a pensare ad una calda serata di fine giugno scorso, quando seduto sul balcone cercavo di combattere l’afa
sorseggiando un buon limoncello freddo. Intanto pensavo a quello che mi aveva detto una mia collega
al termine di un corso sulle complicanze del diabete, riservato a medici e infermieri, corso che avevamo organizzato noi della S.C. di Endocrinologia e Malattie Metaboliche del Maria Vittoria. Il corso era
piaciuto molto ed aveva ottenuto un grande successo, anche perchè terminava con una presentazione teatrale, una cosa un pò insolita per un corso.
“ Sai- mi aveva detto la collega- ho scoperto che conoscendoci al di fuori del posto di lavoro, siamo tutti
più simpatici e più estroversi “ Quelle parole mi tornavano continuamente in mente, e mentre mi scolavo il limoncello facevo le mie considerazioni.
In effetti è vero-pensavo- quante volte mi è capitato (e sarà certamente capitato anche a voi) di salutare
appena qualcuno/a che si incontra in cortile o in corridoio e pensare “quanto mi sta sulle.... quello o quella”. Poi la stessa persona magari hai modo di conoscerla in un altro momento e scopri che è una persona
diversa e ti risulta anche simpatica. Mentre riempivo nuovamente il bicchiere di limoncello (confesso di
averlo riempito varie volte,quella sera) ho pensato al CRAL, che sapevo esistere in altre grosse aziende,
come momento ricreativo, artistico,sportivo, turistico ma soprattutto di crescita culturale.
Il giorno dopo ne ho parlato con alcuni amici (Adolfo Suriani, Iolanda Canonici, Rosalba Trepiccioni...)
che sono rimasti entusiasti dell’ idea. Parlandone in giro, mi hanno riferito che tanti anni fa esisteva un
CRAL nell’ex ASL 3, ma dopo qualche anno era stato sciolto.
Mi hanno anche informato che esisteva un CRAL nell’ex ASL 4; ho preso subito contatti con il Presidente
(Giorgio Drappo) ed insieme abbiamo organizzato l’assemblea del 23-07-08, aperta a tutti i dipendenti
dell’ASL TO 2.
Se penso a quel giorno, devo dire che noi promotori di questa iniziativa, eravamo un pò delusi per la scarsa affluenza di dipendenti, nonostante fosse stata fatta un’assillante pubblicità tramite manifesti, e-mail...
Eravamo quasi dell’idea di buttare la spugna ed andare tutti a casa. Ma ecco che alcuni amici, tra cui
Pierangelo Naretto e Roberto Messaglia, hanno incoraggiato l’assemblea. “Cominciamo lo stesso, anche
se non siamo tantissimi, fondiamo il CRAL dell’ASL TO 2, e poi si vedrà...”
E’ stato eletto un Consiglio Direttivo provvisorio, che vedeva me come presidente, Adolfo Suriani vicepresidente, Elvira Graziano segretaria, Iolanda Canonici come tesoriere, Matteo Bagatella provveditore,
Roberto Lazzarin e Paolo Merlo come consiglieri.
E’ stato formato un comitato elettorale (Nicola Di Giovanni, Donato Di Stefano, Adriano Fiorio-Plà,
Pierangelo Naretto, Marcella Nistor, Luciano Perno, Francesca Runfolo, Patrizia Spadone, Rosalba
Trepiccioni) che ha avuto il compito di gestire le elezioni per gli organi direttivi definitivi per il prossimo triennio (Consiglio Direttivo, Collegio dei Probiviri, Collegio dei Sindaci).
Ma prima delle elezioni ci sono state delle grossissime novità!!!!!!!
Sono migliorati i rapporti tra amici delle due ASL, ci siamo incontrati, chiariti ed insieme abbiamo deciso di fare crescere il CRAL appena nato. Hanno incominciato a tesserarsi ed alcuni si sono presentati alle
elezioni.
Questo è stato veramente un grandissimo risultato!!!! La nascita del CRAL ASL TO2 deve essere visto
come un momento aggregante fra i dipendenti della nuova ASL.
Adesso esiste solo l’ ASL TO2; siamo tutti dipendenti dell’ASL TO2 e permettetemi, esiste un solo, unico
CRAL ASL TO2. Sta a noi crescere tutti insieme e far crescere il CRAL.
Dopo qualche settimana dalla nascita del CRAL, Elvira Graziano ed io siamo stati ricevuti dal Direttore
Generale Dottor Giulio Fornero. Questo ha ufficializzato, in qualche modo, la nascita del CRAL ASL TO2.
Le elezioni per gli organi direttivi del CRAL, che si sono svolte il 15-12-2008 hanno dato i seguenti risultati:
Consiglio Direttivo: presidente S. Beninati, vice presidente G.Drappo, segretario E. Graziano, provveditore M. Deagostini, consiglieri R. Lazzarin e N. Gulino
Consiglio dei Sindaci: presidente R. Messaglia, membri M.L. Cazzato e D. Zangrando
Consiglio dei Probivir i: presidente R. Terracino, membri R. Badagliacca e L.Negro
A due mesi dalla nascita del CRAL ASL TO2, i soci sono più di 300. Abbiamo stipulato varie convenzioni con esercizi commerciali, assicurazioni. E’ nata una “ sezione sci”, una “sezione teatro” che si prefigge di realizzare spettacoli in beneficenza.
IL CRAL ASL TO2 è una realtà e sottolineo ancora le sue finalità: creare per i propri soci delle attività
di tipo ricreativo,sportivo, turistico, artistico ma soprattutto momenti di crescita culturale.
Per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i dipendenti dell’ASL TO 2, che invitiamo ad associarsi in quanto il tesseramento è l’unica nostra forma di finanziamento. Successivamente invitiamo tutti
i soci ad essere propositivi e critici sull’operato degli organi direttivi del CRAL ASL TO2. Grazie.
Salvatore Beninati
Presidente CRAL ASL TO2