Informazioni su influenza, polmoniti, prevenzione [pdf

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Azienda per l’Assistenza Sanitaria 2 “Bassa Friulana-Isontina”
Vaccinazione antinfluenzale
I virus dell’influenza sono facilmente trasmissibili tanto
che l’influenza costituisce un serio problema
epidemiologico per la sua diffusione e contagiosità, ma
soprattutto, per le possibili gravi complicanze spesso
sottovalutate.
L’influenza propriamente detta rappresenta la terza
causa di morte in Italia per patologia infettiva e
annualmente può colpire dal 5 al 30% della
popolazione. Nella stagione 2015-16 nel nostro Paese
la circolazione del virus influenzale è stata
caratterizzata da un’incidenza non particolarmente
elevata. Il picco epidemico è stato raggiunto nella seconda settimana di febbraio e l’influenza ha
colpito circa l’8% degli italiani per un totale di 4.900.00 casi dall’inizio della stagione. Ogni anno
l’influenza determina costi sanitari e sociali molto elevati per le giornate lavorative perse, il
consumo di farmaci, i numerosi ricoveri ospedalieri e i decessi, dovuti a complicanze dirette
dell’influenza o, più spesso, alla sovrapposizione di altre infezioni.
Nella suddetta stagione in Italia, il 76% dei casi gravi e il 66% dei decessi segnalati presentava
almeno una patologia cronica preesistente, per la quale la vaccinazione antinfluenzale viene
raccomandata. I non vaccinati tra queste persone spesso ricoverate in Medicina d’Urgenza per la
gravità dei sintomi sono stati quasi il 93%, a dimostrazione dell’efficacia della vaccinazione.
La malattia colpisce tutte le età, in particolare la fascia da 0 a 14 anni, mentre l’incidenza più bassa
viene registrata negli ultrasessantacinquenni e questo anche grazie alla vaccinazione. Tuttavia
l’influenza può essere particolarmente grave proprio nella popolazione anziana e, soprattutto, nelle
persone che presentano patologie croniche o ridotte difese immunitarie.
Quest’anno i ceppi virali che si ritiene possano circolare sono in parte diversi da quelli dello scorso
anno per cui il vaccino è stato parzialmente modificato rispetto al precedente. I vaccini disponibili
sono efficaci e sicuri; infatti, prima dell’immissione in commercio, vengono sottoposti a minuziosi
controlli da parte dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha un atteggiamento
estremamente prudenziale nei confronti dei vaccini, anche rispetto agli analoghi enti di vigilanza
internazionale del farmaco.
Vaccinarsi contro l’influenza costituisce un importante atto di prevenzione tanto individuale, quanto
collettivo: il non farlo può determinare un impatto negativo sulla salute della popolazione, sulla
qualità della vita e sull’efficienza dei servizi.
Nel dettaglio, il vaccino antinfluenzale viene offerto gratuitamente alle persone appartenenti alle
sottoelencate categorie:
• Soggetti di età pari o superiore ai 65 anni.
•
Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che
aumentano il rischio di complicanze da influenza:
a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia
broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO);
b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea
>30);
d) insufficienza renale/surrenale cronica;
e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
f) tumori;
g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi,
immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
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j)
patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad
es. malattie neuromuscolari);
k) epatopatie croniche.
•
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di
sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
•
Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel 2° e 3° trimestre di gravidanza.
•
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
•
Medici e personale sanitario di assistenza.
•
Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.
•
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:
1. forze di polizia (polizia municipale inclusa);
2. vigili del fuoco;
3. altre categorie socialmente utili per motivi legati allo svolgimento della loro attività
lavorativa: personale di assistenza nelle case di riposo, personale degli asili nido,
personale di scuole dell’infanzia e dell’obbligo, addetti di poste e telecomunicazioni,
dipendenti della pubblica amministrazione e difesa, volontari dei servizi sanitari di
emergenza;
4. infine è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione
antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività
svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
•
Personale che, per motivi di lavoro, viene a contatto con animali che potrebbero costituire
fonte di infezione da virus influenzali non umani:
1. allevatori;
2. addetti all’attività di allevamento;
3. addetti al trasporto di animali vivi;
4. macellatori e vaccinatori;
5. veterinari pubblici e liberi professionisti.
Vaccinazione antipneumococcica
Nel corso della campagna di vaccinazione antinfluenzale 2016-17 verrà offerto gratuitamente il
vaccino antipneumococcico coniugato alle coorti dei 65, 70 e 75enni e ai soggetti appartenenti
alle categorie ad elevato rischio, per la prevenzione delle gravi malattie (polmoniti, meningiti,
setticemie, ecc.) causate dallo pneumococco, principale agente patogeno delle vie respiratorie a
fianco del virus influenzale. Tra le categorie più vulnerabili vi sono le pneumopatie croniche, le
epatopatie gravi, gli stati di immunodeficienza quali ad esempio per trattamenti per malattie
reumatologiche, le patologie onco-ematologiche.
Il vaccino utilizzato attualmente conferisce una buona protezione verso questo batterio, sia in
termini di efficacia che di durata (non sono necessari richiami a distanza). La vaccinazione
antipneumococcica può essere effettuata in associazione alla vaccinazione antinfluenzale ma è
una profilassi che la Sanità Pubblica prosegue anche nei mesi successivi in quanto l’infezione
non ha caratteristiche stagionali, anche se talora interviene a complicare una sindrome influenzale.
Per essere vaccinati contro lo pneumococco, basta rivolgersi al proprio medico di famiglia oppure
negli ambulatori vaccinali.
Buone pratiche di igiene per ridurre il diffondersi delle malattie delle vie respiratorie
L’influenza e le altre malattie acute dell’apparato respiratorio si trasmettono attraverso goccioline di
saliva e secrezioni respiratorie in maniera diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto
ravvicinata), ma anche indirettamente (dispersione di goccioline e secrezioni su oggetti e
superfici). Tutte le persone - vaccinate o meno - dovrebbero ricordare e mettere in pratica buone
regole di igiene personale che aiutano a ridurre la probabilità di ammalarsi.
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Le principali misure - semplici ma efficaci - che possono essere prese sono le seguenti:
RACCOMANDAZIONI
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lavare spesso le mani - la misura igienica di gran
lunga più efficace – anche con gel alcolici specie dopo avere tossito o starnutito e dopo aver
frequentato luoghi pubblici;
evitare di portare le mani non pulite a contatto con
occhi, naso e bocca;
coprire naso e bocca con fazzoletti usa e getta
quando si tossisce o si starnutisce - in assenza di
fazzoletto “usa e getta” è opportuno starnutire o
tossire riparandosi con il braccio invece che con le
mani - e gettare il fazzoletto nella spazzatura dopo averlo usato;
in caso di influenza, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone;
uso di mascherine e guanti da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si
trovano in ambienti sanitari (ospedali)
evitare - se non strettamente indispensabile - i contatti con persone colpite da malattie acute
dell’apparato respiratorio; dovendole assistere, indossare dispositivi di protezione personale
(mascherine, guanti, ecc.);
evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa;
aerare regolarmente le stanze di soggiorno.
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