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ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Supplemento a Coldiretti Informa n. 10 del 29/03/2011 Dir. Amm. B. Rivarossa - Dir. Resp. M. Pellegrino - Poste Italiane - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)1 art. 1, comma 2, DCB/CN Filiale di Cuneo Stampa in proprio Editore Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Cuneo FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo In collaborazione Settore frutticolo AGGIORNAMENTO TECNICO FRUTTICOLO DIFESA DRUPACEE DI INIZIO STAGIONE DIFESA POMACEE PER TICCHIOLATURA DISERBO FRUTTICOLE 2011 TOSSICITA’ API BUTTERATURA MELO TRATTAMENTI PER MIGLIORAMENTO FORMA MELE -DRUPACEEDifesa Pesco - Susino – Albicocco BATTERIOSI: SI consiglia di intervenire ad inizio prossima settimana con l’applicazione di prodotti rameici quali ad esempio poltiglia bordolese e ossicloruro tetraramico ecc. Linea tecnica consigliata Formulato DOSE Fase Fenologica Principio Attivo Commerciale ml o g/hl l o Kg/ha Stadio A – B Rame Poltiglia Bordolese 300 - 500 4,5 - 7,5 Corineo Stadio A – B Rame Ossicloruro Tetraramico 300 - 400 4,5 - 6 Corineo Attività Collaterale Difesa Pesco BOLLA Negli ultimi due anni questo patogeno si è diffuso sempre più nei pescheti del nostro areale creando non pochi problemi per il suo contenimento. Le ultime stagioni invernali particolarmente umide ne hanno favorito la diffusione a larga scala e le segnalazioni di numerose infezione suggeriscono di condurre una lotta contenitiva già a partire da questa fase di gemma gonfia. La difesa da questa patologia è basata essenzialmente su trattamenti preventivi, in quanto al momento della manifestazione dei primi sintomi è già tardi per intervenire non essendo poi così efficaci i prodotti curativi a disposizione. Questo fungo sverna come blastoconidio sul tronco per cui è fondamentale intervenire in bruno per ridurre l’inoculo presente e mantenere un’adeguata copertura dei vari organi della pianta. Pertanto, visto l’andamento climatico molto umido e la presenza sempre più pressante del patogeno, si consiglia di intervenire ad inizio prossima settimana con un prodotto a base di Ziram (es: Triscabol dg: 400 - 500 g/hl) o Captano (ex: Merpan 80 wdg: 300 g/hl). Si suggerisce di preferire in questa fase fenologica di gemma gonfia il Captano in quanto successivamente, a rottura gemme, l’eventuale miscela con l’olio minerale potrebbe dare origine a fitotossicità. Per una buona riuscita dell’intervento si consiglia di curare bene la bagnatura delle piante. Nonostante in disciplinare siano inseriti contro questa avversità anche altri p.a. si consiglia comunque di preferire in questa fase le sostanze attive precedentemente citate e di impiegare gli altri p.a. a disposizione nelle successive fasi della stagione. Se si utilizza lo Ziram come p.a. fare molta attenzione al formulato commerciale: tutti i prodotti, tranne che per il Triscabol dg, presentano una limitazione nel dosaggio a ettaro (3 Kg) riportata espressamente in etichetta. Fig. 1: Attacco di bolla su foglie e frutto 2 Prodotti consigliati P.a. Dose Prodotto €/hl cc/hl L – kg/ha Triscabol Dg ecc 300 4.5 1.4 - 1.8 captano Merpan 80 wdg ecc 150 3.75 1.35 captano Merpan 480 sc ecc 250 2.25 1.55 Pomarsol 80 wg ecc 300 - 500 4.5 – 7.5 3–5 Syllit ecc 100 1.5 1.0 ditianon Delan 70 wg ecc 100 1.5 2.5 - 3 Tebuconazolo + zolfo Tebuzol disperss 400 6.0 5.5 ziram tiram dodina Cocciniglia bianca ricordando però che i suddetti prodotti non potranno più venire utilizzati. Poiché questo diaspino sverna come femmina fecondata assolutamente ben protetta dallo scudetto, la sua resistenza agli interventi risulta elevata, in particolare nei confronti sviluppo (Juvinal, Applaud). Negli appezzamenti più colpiti si dovrà quindi effettuare l’intervento sulle neanidi di prima generazione (fine maggio) IMPORTANZA DELLA DISTRIBUZIONE Nelle situazioni con presenza elevata di cocciniglia risulta di estrema importanza una adeguata distribuzione del prodotto. Si dovrà ritornare nella corsia vicina in senso di marcia opposto al precedente con un volume di acqua di almeno 15 hl/ha. Prodotti contro le cocciniglie Dose Lkg/ha €/hl Attività collaterale 2000 30 3 Uova di acari Polithiol 5000 75 15 Uova di acari + oidio polisolfuro di calcio Polisenio ecc 15000 225 15 oidio 0.32* 3.4 pyriproxyfen + olio Juvinal 10 ec, Ardito ecc + olio + + 15 1.5 Stadio P.a. Prodotto Stadio B-C olio minerale vari Stadio A-B olio minerale + zolfo Stadio B-C Stadio C-D cc/hl 0.04 (0.8 hl/ha) - + 1000 *Limite massimo da etichetta **con questi prodotti si consiglia l’aggiunta di olio minerale (1 kg/hl ) pertanto al costo del prodotto dovranno essere aggiunti 1,4 €/hl 3 Acetamiprid) a disposizione o Flonicamide, Afidi meglio se aggiunti all’olio che ne garantirà la Nel periodo precedente a bottoni rosa effettuare un intervento con uno dei Neonicotinoidi (Imidacloprid, Thiametoxan o persistenza. Se si utilizza la miscela con olio già preparata (Confidor Oil) utilizzare il prodotto a dosaggio normale (2 – 2,5 l/hl) Prodotti disponibili contro gli afidi P.a. Prodotto Dose cc/hl €/hl Attività (in etichetta) cc/ha Stadio C - D imidacloprid + olio Confidor Oil 2000 30 L 7 Afidi e cocciniglie Stadio D imidacloprid Confidor 200 O-TEQ 50 750 2.25 afidi Stadio D imidacloprid Generici 50 750 1.5 afidi Stadio D acetamiprid Epik 100 1500 3.0 afidi Stadio D thiametoxan Actara 25 wg ecc 20 300 3.9 afidi Stadio D flonicamide Teppeki 9.3 140 2.4 afidi Stadio H pymetrozine Plenum 50 wg 40 600 - afidi Stadio TRIPIDI (Nettarine) Su pesche il trattamento contro il tripide non è necessario! Intervenire nella fase di bottoni rosa con Piretroidi (indicati in tabella 4). In caso di basso eseguire rischio un caduta petali di Tripidi intervento con ad Clorpirifos è sufficiente ANARSIA immediata Metile e Etofenprox. Sebbene la popolazione di questo lepidottero si sia molto ridimensionata in alcune zone esiste comunque la possibilità di un aumento della popolazione per cui si consiglia di Attenzione!!!: Solo con il Fluvalinate è possibile effettuare un trattamento prima dell’inizio fioritura; intervenire a pochi giorni dalla fioritura senza molti prodotti utilizzati contro il tripide sono arrecare danni alle api. efficaci anche contro Anarsia (Fluvalinate ecc). 4 Strategia di difesa a disposizione contro i tripidi Principio attivo Formulato commerciale di riferimento Costo del trattament o ad hL (€) ml o g/hl L/kg/h a Stadio D - E Fluvalinate Mavrik 20 ew ecc. 1,8 30 0,45 Afidi Tripidi , Anarsia Stadio D Acrinatrina Rufast e-flo ecc. 6,90 60 0,9 Tripidi Stadio D Bifentrin Brigata FLO ecc. 2,1 150 2,25 Afidi Tripidi, Anarsia Stadio D Deltametrina Decis ecc. 2,1 50 0,75 Afidi Anarsia Stadio D L- Cialotrina Karate Zeon ecc 2,8 20 0,3 Afidi Stadio D Ciflutrin Bayteroid ecc. 1,6 50 0,75 Afidi Tripidi, Anarsia Stadio D Cipermetrina Ciperthrin plus ecc 2,00 50 0,75 Afidi Tripidi, Anarsia Stadio D Alfacipermetri na Contest ecc - 20 0,3 Afidi Tripidi, Anarsia Stadio D Zetacipermetrina Fury ecc - 200 7,5 Afidi Tripidi, Anarsia Stadio G Clorpirifos M. Reldan 22 ecc 4,45 350 5,2 - Stadio G Etofenprox Trebon Star ecc 3,5 100 1,5 Afidi Tripidi, Anarsia Fase Fenologica Dose Attività (registrate in etichetta) 5 Albicocco AFIDI Intervenire nella fase della prefioritura con un Neonicotinoide (Imidacloprid o Acetamiprid). Strategia di difesa a disposizione contro gli afidi Fase Fenologica Formulato commerciale di riferimento Costo del trattamento ad hL (€) Imidacloprid Confidor 200 sl ecc Acetamiprid Epik Principio attivo Stadio C - D Stadio C - D Attività (registrate in etichetta) Dose ml o g/hl L/kg/ha 3,6 50 0,75 Afidi 3,2 100 1,5 Afidi CORINEO Intervenire in questa fase con prodotti a base di Thiram o Captano. Strategia di difesa a disposizione contro gli afidi Fase Fenologica Principio Attivo Formulato Commerciale DOSE Costo del trattamento ad hL Attività ml o g/hl (€) Stadio C – D Captano Stadio C – D Thiram Merpan 80 wdg ecc Pomarsol 80 wg ecc TICCHIOLATURA DEL MELO lo Collaterale Kg/ha 2,4 300 4,5 - 1,65 150 2,25 - previsione di una precipitazione, anche se di lieve entità, risulta fondamentale procedere STRATEGIA DI DIFESA con opportune “coperture”. La difesa di tipo preventivo, ormai L’impostazione di base fa riferimento ad consolidata nel nostro areale da diversi anni, ha attente valutazioni delle previsioni meteo le quali consentito, in particolare nelle ultime due stagioni, risultano ormai sempre più precise e affidabili nel di limitare al minimo l’insorgenza di infezioni breve anche con condizioni decisamente favorevoli al dell’andamento climatico si utilizzano modelli patogeno contenendo l’incidenza del danno alla previsionali raccolta al di sotto delle soglie di riferimento. precipitazioni “infettanti” consentono di valutare al periodo i (3 quali giorni). in Oltre all’analisi corrispondenza di meglio la gravità delle infezioni stesse. Grazie Nel periodo dell’infezione primaria, in all’identificazione del loro grado di pericolosità è 6 possibile stabilire se è necessario intervenire casi: anche • dopo la precipitazione attuando la cosiddetta difesa retroattiva. Mancata copertura della pianta a seguito di un’avvenuta infezione • Dilavamento del prodotto di copertura • Infezioni molto gravi segnalate dal modello Quest’ultima è realizzata solo nei seguenti Rim-pro PRODOTTI AD AZIONE PREVENTIVA (Sostanze attive impiegate a scopi preventivi) Principio attivo Prodotto Dose gml/hl Resistenza dilavamento (mm) metiram Polyram DF 200 30 mancozeb Dithane 45 ecc 200 40 ditianon captano 80% captano 48% Delan 70 WG 50 – 50 ecc 70 Merpan 80 150 60 WDG Merpan 480 300 60 SC Limitazioni e note Entro la fase di frutto noce: è consigliabile comunque entro fioritura per favorire lo sviluppo dei fitoseidi I dosaggi ridotti sono adottabili con formulati già sperimentati Max 3 interventi complessivi all’anno, indipendentemente dall’avversità. Tempo di carenza pari a 60 giorni Max 3 interventi con questi prodotti fluazinam Ohayo ecc 100 60 trifloxistrobin boscalid + pyraclostrobin polisolfuro di calcio** Flint 15 60 Bellis 55 60 Max 3 interventi prodotti Vari 1500 30 In fioritura svolge un’azione diradante zolfo** Thiopron, Heliosufre, ecc. 300 30 Da usare verso fine infezione primaria rameici**/*** Vari 150300 40 Impiegare su pianta asciutta complessivi con questi **:Questi prodotti vengono di norma impiegati nella lotta biologica ma possono trovare applicazione, nell’ottica del contenimento dei residui di prodotti ripetutamente utilizzati, anche nel convenzionale ***:Porre molta attenzione all’etichetta in quanto solo pochi prodotti sono impiegabili in vegetazione (Es. Poltiglia Disperss) PRODOTTI AD AZIONE RETROATTIVA relativamente basse (inferiori ai 10 - 12° C) e che la germinazione delle spore avvenga lentamente, La retroattività in senso stretto viene diversamente con temperature più elevate garantita solo da alcune famiglie di sostanze quest’ultimo processo avverrà molto velocemente attive: anilinopirimidine, I.B.E. e dodina. Tutti gli ed i prodotti di copertura non saranno più efficaci. altri, cosiddetti “preventivi” elencati nella tabella precedente, svolgono un’attività retroattiva di Normalmente tali condizioni si verificano al alcune ore (24 - 36 ore) dall’inizio infezione, a superamento dei 300 gradi ora calcolati dall’inizio condizione che le temperature si mantengano della pioggia infettante. 7 Sostanze attive utilizzate a scopo curativo Formulato commerciale Dose g-ml/hl Retroattività (ore) Chorus 30 48 pyrimethanil (1) Scala 75 48 difenoconazolo (2) Score 25 EC, 15 ecc 96 penconazolo (2) Topas 10 EC ecc. 40 - 45 72 tebuconazolo (2) Folicur SE, ecc 290 72 Proclam, ecc 50 72 tetraconazolo (2) Domark ecc 125, 30 72 miclobutanil (2) Thiocur ecc Forte, 125 72 fenbuconazolo (2) Indar ecc 60 72 Stadio Fen. Principio attivo Fino caduta petali a cyprodinil (1) Da caduta bitertanolo (2) petali In tutte le dodina 65% fasi Vari Inibitori della sintesi degli ergosteroli (i.b.e.) Data la tendenza a manifestare fenomeni di resistenza si raccomanda di usarli sempre in miscela ad un prodotto di copertura La loro efficacia si manifesta solo con temperatura oltre i 10 °C Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta. Il principio attivo più efficace contro la ticchiolatura è indubbiamente il difenoconazolo (Score 25 EC ecc), prodotto specifico nei confronti della malattia. Gli altri prodotti oltre a svolgere un azione di contenimento nei confronti della 5 EW, 100 48 - 60 Limitazioni e note (1) max 4 interventi complessivi: consigliabile aggiunta di 30 g di dithianon Da preferirsi a seguito d’infezioni gravi (2) max interventi complessivi all’anno 4 Porre attenzione su varietà sensibili alla ruggine ticchiolatura svolgono anche azioni accessorie contro altri funghi: • Oidio: tetraconazolo (Domark 40 EW ecc), penconazolo (Topas 10 EC ecc), miclobutanil (Thiocur Forte ecc) • Monila: tebuconazolo (Folicur SE ecc), fenbuconazolo (Indar 5 EW ecc) • Cancri rameali: bitertanolo (Proclaim ecc) Strobilurine (Flint e Bellis) Per questa famiglia di prodotti esistono numerose segnalazioni di resistenza soprattutto nelle zone in cui il loro uso avviene da più anni, per questo si raccomanda di: 8 Limitare il numero di trattamenti nell’arco della stagione (3 interventi all’anno) Evitare l’uso a “blocchi” senza intervallarli con altri principi attivi Non impiegare in presenza di infezioni secondarie in atto Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta. La valutazione dell’inoculo presente in un meleto va effettuata ad inizio caduta foglie dell’anno precedente seguendo la metodologia descritta nella guida. Anilinopirimidine (Scala, Chorus) Valutazione del rischio (inoculo) Per la probabile insorgenza di resistenze, vale lo stesso discorso fatto per gli altri gruppi e precisamente: Limitare il numero di trattamenti nell’arco della stagione (4 interventi all’anno) Miscelare questi prodotti con altre sostanze attive di copertura (es. ditianon 30 g/hl) Presentano scarsa attività sui frutti quindi l’impiego è limitato sino a caduta petali Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta. Va inoltre ricordato che questa classe di fungicidi, funziona anche a temperature relativamente basse (fino a 5 °C). FATTORI PREDISPONENTI VARIETÀ Il panorama varietale che si è aggiornato in questi anni indica una diversa sensibilità varietale dei frutti così sintetizzabile: Varietà sensibili molto Ambrosia, gruppo Gala, Braeburn, Fuji, Red Delicious Varietà mediamente Golden Delicious sensibili Granny Smith Varietà sensibili poco e gruppo Renetta. INOCULO DELL’ANNO PRECEDENTE La conoscenza del grado di rischio presente all’interno di un meleto ad inizio stagione vegetativa risulta fondamentale per pianificare la più opportuna strategia di difesa già a partire dalle prime fasi sensibili (punte verdi). Di seguito si riporta la tabella con la quale è possibile definire il grado di rischio presente andando ad analizzare 100 foglie su 10 piante diverse all’interno dell’appezzamento: rischio basso nessuna macchia rischio medio 1 – 10 macchie rischio alto oltre 10 macchie AMBIENTE L’ambiente in cui si trova il frutteto può condizionare la predisposizione della pianta alla malattia: Zone con ristagno d’umidità Presenza di reti antigrandine Meleti in condizioni di lussureggiamento con emissione prolungati di giovani foglie. AZIONI DI PROFILASSI DISTRUZIONE MECCANICA DELLE FOGLIE Anche se non abbiamo ancora maturato un’esperienza nel nostro territorio, se non limitatamente ad alcune realtà biologiche, questa pratica consente di eliminare buona parte dell’inoculo presente in campo, prima che inizi l’effettiva difesa alla malattia, riducendo notevolmente il livello di rischio. La tecnica consiste nella distruzione delle foglie cadute a terra raccogliendole con l’ausilio di spazzole e distruggendole in seguito o procedendo alla loro sminuzzatura con appositi trituratori. ACCRESCIMENTO FOGLIARE Gli scopi di questo controllo sono: 9 o o Individuare il momento dell’eventuale infezione sullo stadio di sviluppo vegetativo. Stabilire la validità dell’intervento precedentemente effettuato sulla vegetazione presente. Come eseguire il controllo: o Si consiglia di monitorare più varietà (Golden D., Red D. Gala ecc) in quanto hanno sviluppi fenologici diversi. o Si devono scegliere due piante rappresentative dell’appezzamento e quindi su queste individuare cinque germogli vegetativi e cinque germogli fiorali (Vedi foto). o E’ bene cartellinare i germogli scelti per individuarli facilmente, meglio ancora se il cartellino apposto viene anche siglato (es F1 per il germoglio fiorale 1, V1 per il germoglio vegetativo 1 e così via) o Bisogna eseguire un controllo bi settimanale (meglio se a giorni fissi) e procedere al conteggio delle foglioline distese tagliando con una forbice la punta delle foglioline conteggiate, in modo che queste non vengano considerate nel successivo controllo. Germoglio vegetativo DATI CLIMATICI Controllare le precipitazioni, temperatura e la bagnatura fogliare. la I RILIEVI • • Lettura dei captaspore. Questa indicazione è soprattutto utile per identificare il momento di inizio delle infezioni, e il periodo di fine infezioni primarie. Analisi del modello previsionale Rim-pro con i dati relativi alle stazioni meteo delle principali aree frutticole e precisamente: Manta, Lagnasco, Saluzzo, Costigliole, Fossano, Savigliano, Cavour, Busca, Caraglio, Revello, Centallo e Guarene: le stazioni i cui comuni sono riportati in grassetto consentono una lettura ed elaborazione dei dati a frequenza oraria. Germoglio fiorale INTERPRETAZIONE DEL VALORE DEL RIM-pro Valore Rim 0-100 100-300 300-600 + 600 Rischio infezione assente Basso medio elevato 10 CONTROLLO DELLE INFESTANTI STRATEGIE IN USO Sulla base delle esperienze maturate dai tecnici del coordinamento CReSO vengono di seguito proposte le più opportune strategie di contenimento della flora infestanti. IMPIANTI IN PRODUZIONE Il glifosate è il prodotto di riferimento Negli impianti in produzione sono anche se la sua applicazione non sempre è necessari 2 - 3 interventi, di cui 2 essenziali: in possibile (impianti giovani e in presenza di primavera e in autunno. polloni) e richiede attenzione nell’applicazione. PRIMAVERA Aprile Timing d’intervento consigliato con il glifosate ESTATE AUTUNNO Giugno Ottobre In impianti con forte presenza di polloni: prima di intervenire con glifosate si consiglia di eliminare manualmente i polloni o di precedere il trattamento con il sistemico con carfentrazone in quanto prodotto di contatto e anti spollonante. Fluroxipir e MCPA consentono di arginare lo sviluppo delle erbe di più difficile controllo (Equiseto, Epilobio, Romice, Cirsium, Tarassaco, Ortica, Cipero, ecc.) per cui si consiglia di impiegarli in miscela con glifosate. In presenza di monocotiledoni perennanti (graminacee) è possibile intervenire con il ciclossidim. IMPIANTI IN ALLEVAMENTO A partire dal 30 novembre 2010 e sino al Si tratta di un diserbante di contatto per 30 settembre 2011 non è più consentita la vendita dicotiledoni a foglia larga (Saeppola canadese e l’utilizzo del glufosinate ammonio, prodotto di (Conyza riferimento negli anni passato in giovani impianti. Il arvensis), Attaccamano (Galium aparine), Falsa sostituto naturale del glufosinate al momento è ortica rappresentato dal carfentrazone del quale si dà di sylvestris), seguito una breve descrizione e si indicano le Piantaggine modalità di applicazione: (Portulaca oleracea), Erba pecorina (Potentilla canadensis), Villucchio (Convolvolus (Lamium purpureum), Acetosella (Plantago Malva (Oxalis major), (Malva pes-caprae), Porcellana 11 reptans), Erba morella (Solanum nigrum), Romice dei (Rumex sp), Soffione (Taraxacum officinale), disciplinare di produzione sono: oxadiazon e Grespino comune (Sonchus oleraceus), Ortica l’oxyfluorfen, (Urtica etichetta deve essere impiegato 20 giorni prima dioica), Veronica comune (Veronica persica)) attivo anche come spollonante. Può semi. Le sostanze attive quest’ultimo come presenti nel indicato in del germogliamento. essere utilizzato sia per controllare lo sviluppo delle infestanti sia per limitare la crescita dei polloni. La sostanza attiva funziona VOLUME DI DISTRIBUZIONE esclusivamente per contatto per cui deve essere utilizzata tempestivamente: altezza infestanti e In presenza di erbe infestanti con un certo lunghezza polloni non superiore a 10 – 15 cm. Per sviluppo, il volume adeguato di miscela diserbante evitare fenomeni di fitotossicità nella parte bassa è compreso tra 250 litri per ettaro di superficie delle piante dovuti alla deriva si consiglia di: diserbata. Utilizzare un volume di acqua distribuito per ettaro di frutteto: almeno 300 l/ha utilizzare ugelli a fessura, ventaglio o specchio, AZIONE, EPOCA E DOSAGGI D’INTERVENTO eccentrici o a induzione d’aria (ugello a bassa deriva) con angolo di spruzzo di 80° e con foro OXYFLUORFEN (Goal 480 SC ecc) non inferiore a 0,4 mm Azione: antigerminello su infestanti dicotiledoni e utilizzare la pressione indicata sulla scheda tecnica dei diversi ugelli. mantenere una velocità di avanzamento della trattrice tra 4 - 6 km/h graminacee annuali. NO ACTINIDIA! Epoca di intervento: Va applicato 10 - 15 giorni prima della ripresa vegetativa e non oltre. Dosaggio ad ettaro*: • allevamento (< 3 anni) Consigli utili per il suo miglior impiego: è possibile utilizzarlo in miscela con glifosate (2 • in presenza di monocotiledoni perennanti se ne Dosaggio ad ettolitro**: • 200 ml/hl (f.c. al 48 %), in impianti in allevamento (< 3 anni) consiglia l’impiego in miscela con il p.a. ciclossidim (Stratos ultra: 1.3 l/ha). 0.15 – 0.25 l/ha/intervento (f.c. al 48 %), in impianti adulti in miscela con glifosate l/ha) per completarne lo spettro d’azione alla dose di 0.3 l/ha 1 l/ha/intervento (f.c. al 48 %), in impianti in • 30 - 50 ml/hl (f.c. al 48 %), in impianti adulti in miscela con glifosate Negli impianti in allevamento (primi 3 anni) si consiglia inoltre di utilizzare dei p.a. residuali OXADIAZON (Ronstar FL ecc) (metà – fine marzo) i quali limitano lo sviluppo Azione: antigerminello su infestanti dicotiledoni e delle infestanti già al momento della germinazione alcune graminacee annuali. NO CILIEGIO! 12 Epoca di intervento: Va applicato solo nei primi Epoca di intervento: I trattamenti devono essere 3 anni d’impianto, 10 - 15 giorni prima della eseguiti quando la vegetazione ha raggiunto ripresa vegetativa e non oltre. un’altezza compresa tra i 10 e i 20 cm. Dosaggio ad ettaro*: Dosaggio ad ettaro*: 1.5 l/ha/anno (f.c. al 23 %) 4 l/ha/intervento (f.c. al 34%) Dosaggio ad ettolitro**: 100 - 150 ml/hl (f.c. al Quantità consigliata/hl**: 800 ml/hl (f.c. al 34%) 23%). GLIFOSATE (Roundup bio flow ecc) FLUROXIPIR (Starane 21) Azione: sistemico su infestanti ben sviluppate Azione: dicotiledoni perennanti (es. convolvolo). SOLO POMACEE! e monocotiledoni annuali e sistemico su infestanti perennanti. Epoca di intervento: Epoca d’intervento: I trattamenti devono essere essere eseguiti quando la vegetazione ha raggiunto raggiunto un’altezza compresa tra i 10 e i un’altezza compresa tra i 10 e i 15 cm. 20 cm. Dosaggio ad ettaro*: Dose massima di 8 Dosaggio ad ettaro*: 1.5 l/ha/anno (f.c. al 20.6%) l/ha/anno ma considerando solo il 50% della Dosaggio ad ettolitro**: 250 ml/hl (f.c. al 20.6 %). eseguiti I dicotiledoni trattamenti quando la devono vegetazione ha superficie trattata 4 l/ha/anno (f.c. al 30.4%). Dosaggio ad ettolitro**: CARFENTRAZONE (Spotlight plus) • Azione: di contatto su infestanti dicotiledoni (foglia 500 ml/hl (f.c. al 30.4 %) larga). NO ALBICOCCO E CILIEGIO! Epoca di intervento:I trattamenti devono essere CICLOSSIDIM (Stratos ultra ecc) Azione: sistemico su infestanti graminacee eseguiti quando la vegetazione ha raggiunto annuali e perennanti (gramigna e sorghetta). NO un’altezza compresa tra i 10 e i 20 cm. CILIEGIO, SUSINO, ACTINIDIA! Dosaggio ad ettaro*: 1 l/ha/anno (f.c. al 6,45 %) Epoca di intervento:I trattamenti devono essere Dosaggio ad ettolitro**: 120 ml/hl (f.c. al 6,45 %). eseguiti quando la vegetazione ha raggiunto *: Il dosaggio segnalato fa riferimento a un’altezza compresa tra i 10 e i 20 cm. Dosaggio ad ettaro*: 2 - 4 l/ha/intervento (f.c. al formulati 10.9 %) percentuale Dosaggio ad ettolitro**: 400 – 800 ml/hl (f.c. al espressamente indicato nel disciplinare 0,9%). regionale, se si utilizzano formulati con % di MCPA (Erbitox E 30 ecc) perennanti, POMACEE! equiseto di diversa p.a. aventi pari deve a una quanto essere fatta l’opportuna proporzione. Azione: sistemico su infestanti dicotiledoni annuali e s.a. commerciali e piperacee. SOLO **: Questo dosaggio/hl volume d’acqua considera distribuito ad un ettaro pari a 250 l. 13 ATTENZIONE PRECAUZIONI PER USO DEL DISERBO CARFENTRAZONE L’azione esclusivamente di di questo contatto prodotto e quindi è non dovrebbero esserci conseguenze future in seguito In seguito all’inserimento nel disciplinare a queste ustioni, tuttavia, si raccomanda di regionale, nella finestra di aprile 2010, del principio attenersi alle seguenti indicazioni per un uso attivo carfentrazone (diserbante e spollonante) corretto del prodotto: per le colture di melo, pero, pesco, susino e • aumentare il volume di acqua distribuito per actinidia si segnala, in alcuni meleti e pescheti, ettaro mantenendo un dosaggio compreso dopo il suo utilizzo, la presenza di fitotossicità sulla tra i 600 – 900 l/ha. • parte bassa della pianta. utilizzare ugelli a ventaglio, eccentrico o a induzione d’aria (ugello a bassa deriva) con Le ustioni generate da formulati angolo di spruzzo di 80° e con foro non commerciali a base di questo principio attivo inferiore a 0,4 mm. Non usare ugelli a sono dovute alla deriva che si verifica durante la turbolenza conici. loro distribuzione, infatti, la formazioni di micro • ridurre la pressione di esercizio dai gocce che salgono in chioma fino all’altezza di 1,5 comuni 3 bar a 1 – 1,5 bar (comunque la m provoca la necrosi dei tessuti fogliari verdi minima consigliata per il tipo di ugello (Foto 1). montato). Foto 1: Ustioni su foglie 14 DISERBO DELLE SPECIE FRUTTICOLE: DISCIPLINARE DI PRODUZIONE (PSR 2011) COLTURA INFESTANTI PRINCIPIO ATTIVO GLIFOSATE (1) FRUTTIFERI MELO PERO FORMULATO COMMERCIALE VARI % S.A LIMITAZIONI D'USO E CONSIGLI APPLICATIVI 30.4 Indipendentemente dal numero delle applicazioni sono ANNUALMENTE AMMESSI 8 L/kg/ha PER ACTINIDIA VERIFICARE ATTENTAMENTE L'ETICHETTA (1) E' consentito l'impiego del p.a. Oxifluorfen (480 g/L) da utilizzarsi a dose ridotta (0.15 - 0.25 L/ha/intervento) in miscela con prodotti sistemici MONOCOTILEDONI DICOTILEDONI DICOTILEDONI ANNUALI E PERENNANTI DICOTILEDONI PERENNANTI OXIFLUORFEN GOAL 480 sc ecc 48 1 L/ha Trattamento localizzato sulla fila, ammesso solo negli impianti in allevamento nei primi 3 anni (NON ammesso su Actinidia) MCPA ERBITOX E 30 ecc 25 1.5 L/ha all'anno 20.6 1.5 L/ha all'anno E' consentito solo un trattamento all'anno FLUROXIPIR STARANE 15 COLTURA MELO PERO PESCO ALBICOCCO MELO PERO PESCO SUSINO KIWI ACTINIDIA ALBICOCCO MELO PERO PESCO SUSINO INFESTANTI GRAMINACEE PRINCIPIO ATTIVO FORMULATO COMMERCIALE CICLOSSIDIM GRAMINACEE E DICOTILEDONI CARFENTRAZONE (Su MELO utilizzabile anche come spollonante) GRAMINACEE E DICOTILEDONI Oxadiazon (34,1% s.a.) a 4 l/ha all’anno % S.A LIMITAZIONI D'USO E CONSIGLI APPLICATIVI STRATOS ULTRA 10.9 In post emergenza a 2 - 4 L/ha La dose più elevata (4 L/ha) è da utilizzare contro le specie perennanti, ammessi anche formulati Xn SPOTLIGHT PLUS 6.45 Indipendentemente dall'utilizzo al massimo 1 L/ha all'anno 34.1 Trattamento localizzato sulla fila, ammesso solo negli impianti in allevamento nei primi 3 anni RONSTAR ecc Le dosi in tabella sono riferite alla sola superficie effettivamente coperta dal diserbante che deve essere sempre inferiore almeno al 50% della superficie complessiva. Per esempio: trattando il 50% della superficie totale, la quantità di Glifosate (30,4%) che viene distribuito annualmente su un ettaro di coltura è pari a 4 litri. 16 EFFICACIA DEGLI ERBICIDI AMMESSI IN DISCIPLINARE SULLE INFESTANTI OXIFLUORFE N OXADIAZO N X X X X X X Senecione comune (Senecio vulgaris) X X X Grespone comune (Sonchus asper) X X X Soffione (Taraxacum officinalis) X Farinaccio (Chenopodium album) X DICOTILEDONI Amaranto comune (Amaranthus retroflexus) Saeppola canadese (Conyza canadensis) GLIFOSATE Vilucchio comune (Convolvolus arvensis) CARFENTRAZON E FLUROXIPI R X X Vilucchio bianco (Calystegia sepium) MCPA x X X CICLOSSIDI M X x X x X x Borsa del pastore (Capsella bursapastoris) X X X x Billeri primaticcio (Cardamine pratensis) X X X x Rafano comune (Raphanus raphanistrum) X X X x Falsa ortica (Lamium purpureum) X X X Centocchio (Stellaria media) x x x X X Epilobio (Epilobium spp). Fumaria comune (Fumaria officinalis) X X X Poligono degli uccelli (Polygonum aviculare) X X X Romice (Rumex obtusifolium) X Erba porcellana (Portulaca oleracea) X x x X X X X x X 17 CARFENTRAZON E OXIFLUORFE N OXADIAZO N FLUROXIPI R CICLOSSIDI M DICOTILEDONI GLIFOSATE MCPA Cinquefoglie comune (Potentilla reptans) X X Favagello (Ranuncolus ficaria) X X x Malva (Malva sylvestris) X X X X X X Acetosella (Oxalis spp.) X X X X X X Erba morella (Solanum nigrum) X X X X X X Ortica (Urtica dioica) X X X X X X PIantaggine (Plantago major) X X X X X X Veronica comune (Veronica persica) X X X x MONOCOTILEDONI Agropiro comune (Agropyrum repens) X X Gramigna (Cynodom dactylon) X X Sanguinella comune (Digitaria sanguinalis) X X X X Giavone (Echinocola crus-galli) X X X X Pabbio comune (Setaria viridis) X X X X Fienarola annuale (Poa annua) X X X X Fienarola comune (Poa pratensis) X X X X Panico (Panicum dicotomiflorum) X X X X Loietto (Lolium perenne) X X X X Carice (Carex spp.) Coda di cavallo (Equisetum arvense) X X X x 18 INDICAZIONI PER LA PROTEZIONE DELLE API (prof. Fabio Sgolastra - Università di Bologna) Gli interventi chimici non sono consentiti Impiegare negli appezzamenti vicini a quelli in durante la fioritura delle colture salvo espressa cui sono presenti le api i principi attivi meno autorizzazione da parte del Settore Fitosanitario tossici, indicati nella tabella riportata di Regionale sulla base di comprovata necessità e seguito. limitatamente all’impiego di fungicidi anti- ticchiolatura su pomacee e anti-monilia su drupacee. Nella seguente tabella, messa a nostra disposizione dal dott. F. Sgolastra dell’Università di Bologna, è riportata la tossicità per ingestione e Anche durante il periodo di fioritura per contatto in laboratorio di 31 prodotti dell’actinidia (fine maggio – inizio giuno) è commerciali. Questi dati rappresentano tuttavia necessario evitare i trattamenti insetticidi su solo un’indicazione di massima e poco è pescheti noto sulla reale tossicità in campo dei diversi limitrofi visto che le api visitano attivamente i gli impianti di pesco per la raccolta principi di nettari extrafiorali. Come detto poc’anzi, il Fluvalinate (Mavrik attivi, soprattutto a lungo termine. ecc) ha mostrato di essere ben tollerato Nel caso siano veramente necessari degli dalle api. interventi negli impianti limitrofi gli actinidieti, e non è possibile anticiparli o posticiparli rispetto Questi dati sono scaturiti dall’attività di alla fioritura del kiwi, è utile attenersi alle seguenti ricerca svolta dal gruppo di lavoro dell’Area di indicazioni al fine di evitare avvelenamenti: Entomologia del Dipartimento di Scienze e Effettuare lo sfalcio negli interfilari degli Tecnologie Agroambientali dell’Università di impianti confinanti per evitare che ci siano api Bologna e del CRA – Istituto Nazionale di che bottinano sulla flora spontanea; Apicoltura di Bologna nell’ambito del progetto Effettuare i trattamenti alla sera dopo il coordinato dal CRPV dal titolo ‘Api e agrofarmaci’ tramonto: in quel momento le api si ritirano (2005-2007) e finanziato dalla Regione Emilia- negli alveari; Romagna (L.R. 28/98). 19 Dati relativi al prodotto Prove di laboratorio Nome commerciale Dose di campo Sostanza attiva % s.a. Ingestione Contatto indiretto ACTARA 25 WG 30 g/hl THIAMETHOXAM 25 Altamente tossico Altamente tossico BIOROTEN 300 g/hl ROTENONE 4 Leggermente tossico Non tossico CALYPSO 25 ml/hl THIACLOPRID 40.4 Moderatamente tossico Non tossico AGRIMIX FLUFEN 50 DC 150 ml/hl FLUFENOXURON 4.7 Non tossico Non tossico CONFIDOR 50 ml/hl IMIDACLOPRID 17.8 Altamente tossico (1) CONTEST 35 g/hl ALPHACYPERMETHRIN 14.5 Altamente tossico DECIS JET ECC 120 ml/hl DELTAMETHRIN 1.63 Moderatamente tossico Non tossico DIPEL HPWP ECC 1000 g/ha BACILLUS THURINGIENSIS 6.4 Non tossico Non tossico DURSBAN 75WG 70 g/hl CHLORPYRIFOSETHYL 75 Altamente tossico Altamente tossico EPIK 25 g/hl ACETAMIPRID 20 Leggermente tossico Non tossico ETILFAST 200 ml/hl CHLORPYRIFOSETHYL 22.3 Leggermente tossico (12a ora) (2) [Altamente tossico (36a ora)] Altamente tossico IMIDAN 250 g/hl PHOSMET 23.5 Altamente tossico Altamente tossico KARATE XPRESS 140 ml/hl LAMBDACYHALOTHRIN 2.5 Leggermente tossico (12a ora) (3) [Notevolmente tossico (24a ora)] Notevolmente tossico LASER 30 ml/hl SPINOSAD 44.2 Altamente tossico MATACAR FL 20 ml/hl HEXYTHIAZOX 24 Leggermente tossico MAVRIK 30 g/hl TAU-FLUVALINATE 21.4 Non tossico Non tossico MIMIC 80 ml/hl TEBUFENOZIDE 23 Leggermente tossico Non tossico PLENUM 40 g/hl PYMETROZINE 50 Leggermente tossico Non tossico POLISENIO 1,5 kg/hl POLISOLFURO DI CA 30 Non tossico Non tossico POLYRAM DF 200 g/hl METIRAM 71.2 Leggermente tossico Non tossico Notevolmente tossico (1) Leggermente tossico Altamente tossico Leggermente tossico 20 Dati relativi al prodotto Prove di laboratorio Nome commerciale Dose di campo Sostanza attiva % s.a. Ingestione Contatto indiretto PRODIGY 40 ml/hl METHOXYFENOZIDE 22.5 Non tossico Non tossico RELDAN 22 250 ml/hl CHLORPYRIFOSMETHYL 22.1 Altamente tossico Altamente tossico RUFAST E FLO 100 ml/hl ACRINATHRIN 7.01 Leggermente tossico Moderatamente tossico STEWARD 16,5 g/hl INDOXACARB 30 Moderatamente tossico Leggermente tossico TEPPEKI 14 g/hl FLONICAMID 50 Leggermente tossico Non tossico TREBON ECC 120 ml/hl ETOFENPROX 30 Altamente tossico Altamente tossico TREBON STAR 100 ml/hl ETOFENPROX 15 Altamente tossico Moderatamente tossico VERTIMEC 1.9 EC 75 ml/hl ABAMECTIN 1.84 Altamente tossico Moderatamente tossico AFFIRM 300 g/hl EMAMECTINA BENZOATO 0.95 Altamente tossico Moderatamente tossico CORAGEN 18 ml/hl Non tossico Non tossico JUVINAL 10 EC 40 ml/hl Non tossico Non tossico CLORANTRANIPROLE 18.4 PYRIPROXIFEN 10.86 Legenda note: (1) Nonostante l'alta tossicità rilevata in laboratorio, il prodotto in campo, se utilizzato seguendo le norme tecniche di impiego indicate in etichetta (in particolare l'intervento chimico da effettuarsi a non meno di 10 giorni dall'inizio dell'antesi e in assenza di altre fioriture nelle vicinanze), non risulta pericoloso per le api. Ciò nonostante spesso gli apicoltori si lamentano di mortalità e spopolamenti degli alveari in seguito all'uso di questo prodotto a causa, probabilmente, di utilizzi non corretti. (2) Il prodotto, essendo un micro-incapsulato, espleta la propria azione più lentamente rispetto ad una normale formulazione. Sarebbe opportuno considerare la mortalità alla 36a ora. (3) Il prodotto, che probabilmente sviluppa un certo effetto repellente, è stato consumato completamente solo dopo i tempi previsti dalla prova, per cui la mortalità dovrebbe essere considerata alla 24a ora. 21 Difesa Pomacee MELO Butteratura amara Anche nel 2009 questa fisiopatia ha interessato diverse varietà, Red delicious in particolare, seppur con intensità diversa a seconda degli appezzamenti; di conseguenza si ritiene opportuno riportare ancora una volta i consigli per il suo contenimento. Da una prima valutazione sembrerebbe che per questa stagione la produzione del gruppo Red delicious sia inferiore alla norma e quindi si potrebbe prevedere un’incidenza maggiore della fisiopatia proprio su questo gruppo. L’importanza del calcio E’ noto che la causa primaria di questa fisiopatia risiede nella carenza di questo elemento nel frutto: il calcio è fondamentale nella formazione delle pareti cellulari dei frutti, in quanto la carenza determina, nei casi più gravi, il disfacimento del frutto oppure insorgenza della butteratura o, su certe varietà, vitrescenza, imbrunimento del cuore, ecc. Cause predisponenti • • • potatura: tagli drastici invernali, predispongono la pianta a squilibri vegetativi che favoriscono la fisiopatia. Con piante vigorose si dovrà dunque privilegiare la potatura verde riducendo al minimo quella secca. Irrigazione: apporti idrici troppo frequenti in particolare da fine luglio in poi, stimolano lo sviluppo vegetativo che si riflette in un impoverimento di Ca nel frutto. Elementi antagonisti: alcuni elementi, in particolare K (potassio) e Mg (magnesio) svolgono un’azione antagonista nei confronti del Ca; ciò avviene in parte già a livello radicale: infatti il K risulta più facilmente assorbibile dalle radici rispetto Ca; inoltre il Ca ha una scarsa mobilità nei vasi floematici (passaggio foglie – frutti) mentre la possiedono K e Mg. Restituzioni eccessive di questi due elementi sia per via radicale che fogliare, possono condurre ad un deficit nell’assorbimento del Ca. Anche i concimi azotati svolgono un’azione di concorrenza nei confronti di questo elemento sia favorendo un maggior sviluppo vegetativo sia inibendo l’assorbimento del Ca ad opera dello ione ammonio. Saranno in particolare da evitare concimi ammoniacali nella fase fiorale e postfiorale. Misure atte a prevenire la butteratura 1. Mezzi agronomici: tutte le pratiche agronomiche poc’anzi accennate, se ben gestite, sono in grado di contenere il fenomeno. 2. Mezzi chimici: • Calcitazione del terreno L’apporto via radicale si rende necessario a fronte di un esito analitico che evidenzi un’effettiva carenza di Ca nel terreno, anche se per questa via i benefici non sono sempre evidenti. Tale restituzione, da effettuare in autunno o fine inverno, dovrà essere contenuta e frazionata negli anni, cioè mai superare i 10 q/ha di correttivo per anno allo scopo di non influire negativamente sulla flora batterica del terreno. • Apporto via fogliare Va subito precisato che la distribuzione per via fogliare del Ca, seppur più efficace dell'apporto radicale, non è mai in grado di risolvere completamente il problema, se contemporaneamente non si opera sui 22 fattori che favoriscono questa fisiopatia. Tuttavia, seguendo le indicazioni di cui si dirà, è possibile ridurre l’entità del problema. Epoca di applicazione a) casi gravi: si consiglia di iniziare il ciclo di interventi a partire da caduta petali preferendo in questo periodo iniziale prodotti di facile assorbibilità ad esempio quelli con acidi carbossilici o contenenti aminoacidi di origine vegetale, o come per la Renetta, abbinandoli al Boro. Successivamente (da metà giugno in poi) si passerà all’utilizzo dei tradizionali e più economici prodotti a base di Ca (Cloruro od Ossido di Ca), sino al periodo immediatamente precedente la raccolta, sospendendo il ciclo solo nei periodi più caldi. b) casi di media gravità: è sufficiente iniziare il ciclo di interventi da metà giugno, utilizzando prodotti a base di Cloruro od Ossido di Ca. PATINA BIANCA Come già ricordato in diverse riunioni e incontri, la patina bianca, quella rugginosità presente sull’epidermide riscontrata specie nell’anno 2008 è causata dallo sviluppo funghi basidiomiceti e lieviti, con la comparsa ai primi giorni di luglio. E’ altresì stato detto che non esistono prodotti fungicidi particolari in grado di prevenire l’attacco, ma da alcune osservazioni ci sono particolari che ne favoriscono lo sviluppo. Naturalmente il tutto è legato all’andamento stagionale, specie se piovoso nella fase di ingrossamento frutto, come di nuovo quest’anno,oltre che avere la rete antigrandine dove prolunga la bagnatura favorendo lo sviluppo dei lieviti. Pertanto, si fa presente le operazioni da evitare per far sorgere, in clima umido la formazione di lieviti: • Lo schema per il numero di interventi può essere il seguente: Gruppi varietali Golden delicious Red delicious Braeburn Jonagold Renetta Buona produzione Scarsa produzione 3 5 4 6 6 6 6 8 8 8 • • Prodotti Si tratta dei comuni ed economici Cloruro di Ca od Ossido di Ca. Attenzione alle miscele con fitofarmaci, in quanto, avendo reazione alcalina, potrebbero diminuirne l’efficacia. Inoltre per evitare la predisposizione dei frutti all’insediamento della patina bianca evitare l’impiego di prodotti contenenti azoto e quindi il nitrato di calcio. • • Da caduta petali evitare fino alla raccolta l’uso di concimi fogliari a base di azoto che oltre all’inutilità si sostituisce il concetto di dannosità in quanto favorisce lo sviluppo di questi lieviti. Per la Butteratura utilizzare Calcio da cloruri o da ossido di calcio es. Stopit o calcio Green, importante non l’impiego di prodotti contenenti calcio complessato ad azoto. Ricorrere all’uso di zolfo con maggior frequenza (es. Tiovit), evitando bruciature in temperature elevate e vicino all’olio o con asciugature troppo veloci Mantenere snella la parte apicale della pianta, favorire luminosità, da accelerare l‘asciugatura della vegetazione Effettuare sfalci un po’ più frequenti nell’interfila e mantenere pulito nel sottofila Evitare trattamenti notturni che prolunga la bagnatura Evitare l’uso di chetati o particolari acidificanti e l’uso di prodotti EC Evitare irrigazioni troppo frequenti, a scorrimento o a goccia con elevato apporto di umidità, nonchè irrigazioni soprachioma. 23 TRATTAMENTI COSMETICI e MIGLIORATIVI DELLA FORMA DELLE MELE: I prodotti in grado di migliorare le caratteristiche delle mele secondo le esigenze del mercato fondamentale per la commercializzazione del prodotto e ridurre la rugginosità sono i prodotti del gruppo GIBBERELLINE e BENZILADENINA (Perlan, Promalin, Profile, Agrimix pro, Biolin) prodotti uguali ma con differenti prezzi. La loro azione è strettamente legata alle condizioni climatiche, per ottenere il massimo risultato si devono applicare con: umidità superiore al 60%, temperature superiori ai 10° C e in assenza di vento per ridurre il tempo di asciugatura e migliorare l’assorbimento. In caso che ci sia umidità e fioritura omogenea fare unica applicazione oppure dividere il trattamento.In via di massima PER LE RED DELICIOUS (Scarlet, Red Chief, Jeromine ecc) Con condizioni di clima umido intervenire in un unico trattamento: 80% di fioritura a 80 gr. Per Jeromine di difficile allungamento usare a 100 gr con l’aggiunta di BM86 250 gr/hl e ripetere a caduta petali dose 50 gr di promalin. E’ sempre consigliata l’aggiunta di un Bagnante Con condizioni di clima secco e fioritura scalare: Intervenire con due trattamenti: 1° trattamento 50 % di fioritura a 50 gr/hl 2° trattamento piena fioritura 50 gr/hl Per il gruppo Gala – Braeburn - Fuji - Golden Ambrosia fare 30- 40 gr verso caduta petali, unico intervento e non farlo in piena fioritura in quanto provocherebbero un elevato l’allungamento dei frutti con conseguente perdita di diametro (pezzatura), pertanto da valutare se fare l’intervento. Per ridurre la rugginosità calicina, presente su Gala e Golden, è necessario intervenire dopo caduta petali con 3-4 trattamenti a base di gibberelline, miscibile con i prodotti di copertura: Novagib, Regulex, Nectar, Agrimix Gold dose 30-40 g/hl ogni 7/8 giorni Lo stesso effetto cosmetico si può ugualmente ottenere (ma con costi maggiori) utilizzando i prodotti precedenti della famiglia "Promalin", usandoli a 20-25 cc, per un totale di 3-4 interventi a partire da caduta petali. Tuttavia si ricordi che, prima di ridurre la rugginosità, è importante non favorirla, in particolare: • evitare l'applicazione di prodotti insetticidi liquidi (formulazioni EC – emulsione concentrata), soprattutto se a dosaggi elevati nei periodi critici (da allegazione a fine luglio), ma preferire l’uso di prodotti WG e WDG; • miscele con prodotti non compatibili o in formulazione diversa e se, nel caso di utilizzo seguire l’ordine di miscela nella botte, granuli idrospersibili (Wg-Wdg), polvere (Pb Wp), flow (Sc), liquido (EC), per ultimo olio –concimi fogliari-bagnanti; • evitare applicazioni su pianta bagnata; • Evitare uso di ditiocarbammati e Rame da dopo fioritura; • Non miscelare prodotti fogliari con antiparassitari e usare prodotti in polvere, da non provocare lesioni sull’epidermide tra fioritura e frutto noce. • Da caduta petali evitare fino alla raccolta l’uso di concimi fogliari a base di azoto che oltre all’inutilità si sostituisce il concetto di dannosità in quanto favorisce lo sviluppo di lieviti che poi formano la patina bianca 24