Brembo sempre più leader: freni a 7 team
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Brembo sempre più leader: freni a 7 team
44 GIOVEDÌ 13 MARZO 2008 L’ECO DI BERGAMO SPORT Tutti i numeri del circo Incredibili i costi della Formula 1: superano i due miliardi di euro. Solo il 5% speso per gli ingaggi dei piloti Brembo sempre più leader: freni a 7 team L’industria bergamasca eguaglia il primato del 2007. Solo quattro scuderie utilizzano impianti non prodotti a Stezzano ■ Nel business miliardario della Formula 1 cresce l’incidenza delle aziende bergamasche. Merito della Brembo che nel 2008 eguaglia il primato stabilito nel 2007, riconfermandosi fornitore ufficiale di 7 scuderie: Ferrari, Force India, Bmw, Red Bull, Toro Rosso, Toyota e Honda . Le uniche a utilizzare impianti frenanti esteri restano McLaren, Renault, Super Aguri e Williams. Nel 2008 Brembo raddoppia, avendo rilevato il 19 febbraio la Sabelt, azienda torinese che produce cinture di sicurezza, sedili, volanti, accessori e abbigliamento per piloti e che anche nel 2008 fornisce la Ferrari, con cui ha vinto 74 Gran Premi. La Sabelt esordì in F1 nel 1979 sull’Alfa Romeo di Bruno Giacomelli, dove rimase solo una manciata di gare. Il rientro avvenne nel 1996, su Ferrari, e fu bissato dalle collaborazioni con Minardi, Stewart e Jordan. NON SEMPRE LO SPONSOR VINCE Diventare partner di una scuderia vincente conviene sempre, ma per un team che vince ce ne sono 11 che perdono. E questo agli sponsor non va giù, specie se sono stati loro promessi risultati di altro genere. È il caso della banca olandese Ing che aveva sottoscritto un contratto triennale con la Renault per i campionati 2007-2009 da 65 milioni di euro annui. Due mesi fa, i vertici della Ing sono sbottati per il deludente 2007 (miglior risultato il secondo posto di Heikki Kovalainen al Fuji), minacciando di andarsene a fine stagione, in mancanza di una decisa inversione di rotta. Nel frattempo, per rafforzare la propria immagine, la Ing è diventata sponsor ufficiale del Gp di Australia, che apre la stagione, e ha firmato accordi con gli organizzatori di altri 13 Gp, per pubblicizzare il marchio all’interno dei circuiti. Chi invece ha colto l’occasione un’annata catastrofica per levare le ancore è Mutua Madrilena che nel 2007, dopo un biennio a fianco della Renault, aveva seguito il connazionale Fernando Alonso alla McLaren, sponsorizzandola con il marchio Banco Santander. Approfittando del danno d’immagine della spy-story, Mutua madrilena è tornata alla Renault, con un biennale di 5 milioni di euro annui. nitori, ufficiali e tecnici, si è moltiplicato a dismisura tanto che, senza conteggiare la Marlboro, che dà il nome alla scuderia, la Ferrari vanta otto sponsor (Acer, Alice, Amd, Bridgestone, Fiat, Martini, Mubadala e Shell), undici fornitori ufficiali (Brembo, Europcar, Finmeccanica, Iveco, Magneti Marelli, Mahle, Ngk, Omr, Puma, Skf e Tata) e cinque partner tecnici (Bbs, Microsoft, Sabelt, Selex e Trw). Ognuno nel suo «piccolo» fornisce un contributo indispensabile, sia nella copertura che nell’abbattimento delle spese. COSTI DA CAPOGIRO In mancanza di bilanci ufficiali, possiamo affidarci allo studio della rivista F1 Racing che ha stimato i milioni di dollari spesi dalle Scuderie nel 2006: Toyota 418,5; Ferrari 406,5 (pari, al cambio dell’epoca, a 320 milioni di euro); McLaren 402; Honda 380,5; Bmw 355; Renault 324; Red Bull 252; Williams 195,5; Spyker 120; Toro Rosso 75; Super Aguri 57. Dei 2,3 miliardi di euro complessivamente spesi dagli 11 team, la metà è servita per i motori, l’8,8 per cento per la ri- “ Alla vigilia della prima gara è sempre difficile fare pronostici perché nei test invernali non si sa mai con quanta benzina girano gli altri. La macchina penso che sarà competitiva: i test invernali sono andati bene. La F2008 rappresenta un progresso rispetto alla vettura dello scorso anno: la squadra ha fatto un grande lavoro, saremo competitivi VODAFONE NON STACCA LA LINEA Malgrado la delusione per il titolo perso con un finale di stagione modesto, la Vodafone ha confermato la presenza sulla McLaren, a cui porta in dote 50 milioni di euro annui. Ma a dar fastidio alla multinazionale della telefonia, che tanto si era raccomandata con il team di Ron Dennis perché smussasse l’abituale freddezza inglese, è stata più che altro la vicenda di spionaggio ai danni della Ferrari. Persino più ricco è il contratto di sponsorizzazione della Marlboro con la Ferrari, seppur impossibile da quantificare per la naturale ritrosia degli operatori del settore, timorosi di passare come i ricchi-scemi che Giulio Onesti riservò ai presidenti di calcio. L’ESERCITO DI FINANZIATORI Proprio quest’anno si festeggiano i primi 40 anni degli sponsor in F1: l’esordio avvenne nel 1968 per merito della Lotus che abbandonati i tradizionali colori giallo e verde si riconvertì al rosso, bianco e oro del marchio di sigarette Gold Leaf. Da allora il numero degli sponsor e dei for- cerca e sviluppo, il 7,5 per la produzione, il 6,3 per i finanziamenti e altrettanti per il personale alle gare, il 5 per il «test team» e un altro 5 per i piloti. Infine tre quote da 3,8 per l’idraulica, la ricerca degli sponsor, l’affitto e la fatturazione. tirarsi è stata la Spyker che tramite il suo amministratore delegato, Victor Muller, ha di recente confessato: «Perdevamo 2 milioni di euro al mese». Così, quando si è fatto avanti con 80 milioni di euro l’indiano Vijay Mallya, 664° nella classifica di Forbes dei più ricchi al mondo, i vecchi proprietari non hanno esitato un attimo. Dopo aver ribattezzato il A VOLTE CORRONO ANCHE I DEBITI Ma non tutte le scuderie riescono a rientra- team Force India, Mallya ha tenuto a ribadire delle spese e questo spiega l’alto numero re: «A me piacciono gli affari e pure la F1 dedi abbandoni e di licenze cedute nell’ultimo ve esserlo». decennio. L’ultima in ordine di tempo a riGiovanni Cortinovis “ Massa è stato fondamentale, nell’ultima gara dello scorso Mondiale, si è comportato da vero pilota di una Ferrari. Mi farebbe piacere se vincesse, come mi farebbe piacere se rivincesse Raikkonen. Mi pare che ci sia in giro troppa faciloneria. Si dà per scontato che la Ferrari debba vincere, ma finché non la vedo in testa non mi sento tranquillo Kimi Raikkonen, Ferrari “ Lo scorso anno tutto era nuovo per me, e sono certo che anche nella squadra c’erano delle perplessità. Ero veloce nei test, ma le corse sono un’altra cosa. Credo che ora sarà leggermente più facile. Non mi muovo più in un mondo sconosciuto. Anche quest’anno la Ferrari ha un’ottima vettura, ma noi non siamo da meno. E io voglio vincere il mondiale Luca Cordero di Montezemolo, Ferrari Lewis Hamilton, McLaren A sinistra i freni prodotti dalla Brembo per la Formula 1. Anche per questa stagione automobilistica l’industria di Stezzano fornirà impianti frenanti a sette scuderie, confermandosi leader indiscussa del settore. A destra, una Ferrari sul circuito semicittadino di Melbourne, in Australia, dove la stagione di Formula 1 prenderà il via domenica mattina. La partenza è fissata per le 5,30. La stagione terminerà il 2 novembre in Brasile, dopo diciotto Gran premi. Monza si correrà il 14 settembre (foto Ansa) I tifosi Grande festa dalle 20,30 all’inizio del Gp d’Australia. Carissimi: «Vinceremo tutto» Veglione al club di Caprino: «Sarà una Notte Rossa» ■ In quella notte non chiuderebbe occhio comunque. Anche se l’Australia si trovasse alla periferia d’Europa, il fuso orario non esistesse e il semaforo verde fosse programmato in un canonico orario pomeridiano. La notte della vigilia, uno come Giulio Carissimi la trascorrerebbe tra pantofole e pigiama a fare la ronda per i corridoi di casa, tra una tazza di camomilla e qualche goccia di sonnifero, stremato dalla tensione. Tanto vale, dunque, che la sofferenza sia accorciata e che il veglione sia improntato verso un fine assai più pratico come la partenza vera e propria del primo Gp dell’anno, programmata per le 5,30 di domenica mattina; tanto vale, addirittura, farsi un afterhour tutti insieme, perché se insonnia deve essere, allora è meglio che lo sia in compagnia. La festa dei tifosi di Caprino davanti a Palafrizzoni per il mondiale 2007 (foto Bedolis) sa settimana quale circolo con il mag- tivi scaramantici. Tuttavia, di fronte a gior numero di iscritti in tutta Italia: ad- una macchina e a un team così forti codirittura più grande di quello di Mo- me quelli di quest’anno, non possiamo che essere ottimisti». Un concetto dena, una città nella quale si vive a che rende perfettamente l’idea pane e motori», sbandiera con del Carissimi-pensiero: fierezza il diretto interessa«Quest’anno ci sentiamo to), ha promosso l’ultima ancora più vicini a una iniziativa, la «Notte RosFerrari che diventa sa». Per celebrare al mesempre più italiana nei glio il via della nuova suoi interpreti all’interstagione, ecco l’idea di no della scuderia. I una nottata senza miei pronostici? Semchiudere occhio, con plice: a Melbourne priun lungo countdown mo e secondo posto, a fitra club e oratorio, dalne campionato primo e le 20,30 alle 5,30, a suon secondo posto». di porchetta, salame e pasGiulio Carissimi sione per la Rossa. IL BORSINO BANDO ALLA SCARAMANZIA Ma, realmente, chi deve temere la Ros«Avevamo già proposto qualcosa del sa? «Premesso che la cosa più importangenere qualche anno fa - dice Carissi- te è che sia un campionato pulito, per NOTTE ROSSA È con questo intento che Giulio Caris- mi - ma in quell’occasione perdemmo la dimenticare ciò che è successo l’anno simi, presidente del Ferrari Club di Ca- gara decisiva del Mondiale e decidem- scorso e che è stato cancellato solo in parprino Bergamasco («confermato la scor- mo di non ripetere più l’evento per mo- te dalla vittoria della Ferrari, i protago- nisti saranno Raikkonen e Hamilton sentenzia il numero uno del Club di Caprino -. Per Alonso non sarà facile: la Renault è lenta e al massimo vincerà un paio di gare. Kovalainen sta dando fastidi ad Hamilton, ma questa volta la McLaren ha dato precisi ordini di scuderia». E Massa, pupillo di Carissimi? «L’anno scorso, mi aspettavo di più da lui, ma c’è da essere realisti e Kimi si sta dimostrando più veloce. Se poi mi sbagliassi e Massa vincesse il Mondiale sarei doppiamente contento». IL SORRISO DI KIMI Raikkonen, dunque, è l’uomo di punta Ferrari, anche se i tifosi hanno faticato ad abbracciarlo: «Antipatico? È sempre ingrugnito, ma è il suo modo di fare: anche ai tempi del primo Schumacher qualcuno nutriva dubbi: ma dobbiamo solo renderci conto che quando vediamo i suoi denti, significa che è un grande sorriso». Matteo Spini