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stampa articolo da Univrmagazine.it STAMPA CHIUDI L'attualità della Divina Commedia di La Redazione, 19.01.2015 Marco Santagata “Che cos’è che ancora oggi rende Dante così attuale?” Questa è la domanda a cui Marco Santagata, ordinario di letteratura italiana all’università di Pisa, scrittore, storico e critico, ha voluto dare una risposta durante la lectio magistralis “l’attualità della commedia”. L’evento ha aperto il ciclo di iniziative proposte da università,Amministrazione comunale, Progetto culturale della Diocesi veronese e Società letteraria in occasione dell’anniversario per i750 anni dalla nascita di Dante Alighieri. Santagata è stato introdotto dal docente Arnaldo Soldani, associato di linguistica italiana e membro del comitato scientifico delle celebrazioni dantesche veronesi. Durante la conferenza erano presenti anche Rosario Russo, presidente della commissione culturale del Comune di Verona e Daniela Brunelli, presidente della società letteraria. L’attualità della commedia. Il primo dei sei incontri previsti per la celebrazione del poeta fiorentino, rivolti a tutta la cittadinanza, si è aperto con una riflessione sull’attualità della Divina Commedia. “All’interno della commedia – spiega Santagata – la scrittura di Dante ha la capacità di riprodurre non solo il reale, ma anche i meccanismi di percezione del reale che sono proprie dell’esperienza umana. Un modo di rappresentazione ellittico e scorciato, un testo che non è autosufficiente, ma che ha bisogno di integrazioni esterne per essere compreso e racchiude al suo interno le caratteristiche tipiche della letteratura moderna dove anche il non detto è carico di significati. Questo è il tratto che più di ogni altro fa dell’opera un libro attuale, che ancora attrae e spinge il lettore all’immedesimazione”. Il lettore ideale della commedia. Lo studioso, attraverso la lettura del canto IX del paradiso e del canto X dell’inferno e ad un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, ha spiegato la difficoltà che si incontrano oggi nella comprensione della commedia. Il tutto si sostanzia non nella complessità di linguaggio, quanto piuttosto nell’oscurità di contenuto. Dante scrive per un pubblico a lui vicino, che conosce benissimo i personaggi e di cui parla, sono lettori che non hanno bisogno di spiegazioni particolari per capire le allusioni che, invece, ai lettori odierni restano oscure. Il lettore ideale della commedia, per Santagata, deve avere le stesse conoscenze che ha l’autore. Deve conoscere la storia di Firenze, i particolari della biografia umana, politica e letteraria di Dante. Incontri dal respiro internazionale. I successivi cinque incontri vedranno la presenza di specialisti nazionali ed internazionali. Quali Zygmunt Baranski, dell’università Notre Dame, Paolo Chiesa, dell’università statale di Milano, Teodolinda Barolini, della Columbia University, Luca Serianni, dell’università la Sapienza di Roma, Lino Pertile, della Harvard University. Ascolta l'intervista realizzata da FAN a Marco Santagata, ordinario di letteratura italiana all’università di Pisa, scrittore e storico. 19.01.2015 *** indirizzo articolo: www.univrmagazine.it/sito/vedi_articolo.php?id=2929