auguri di natale pagbati ng pasko

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auguri di natale pagbati ng pasko
A U G U R I D I N ATA L E
PA G B AT I N G PA S K O
F E L I C I DA D E S D E N AV I DA D
PARROCCHIA S.AGOSTINO E S.BARNABA
indirizzo: VIA S. AGOSTINO, N.6
-
N A T A L E 2013
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“Dio è nel mondo e la Chiesa esiste per servire il mondo, creato e amato da Dio, redento e perdonato da Lui. Questo mondo è il nostro mondo, è quello che Dio ci ha dato da amare come lo ha amato Lui. Non siamo qui per giudicarlo, questo mondo, ma per annunciargli il Vangelo, cioè la salvezza e la felicità. Per Gesù i sabaE, i templi, i filaGeri, i preceH diventano totalmente secondari di fronte al dolore degli uomini. (…) La fronEera è il luogo di Cristo, perché non si può pensare qualcosa di più urgente e di più precario della capanna della sua nascita a Betlemme, posta anch'essa ai confini, alla fronEera della ciGà, tra la gente semplice, pastori, viandanE”.
+ Mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta
da: R. Nogaro, Il Vangelo a Caserta, Laterza, 2009, pp. 49s.
s. Natale 2013
Grazie per il bene e l'aiuto che date alla vostra parrocchia, alla gente più bisognosa e anche a me.
Dio ci aiuti ad andare avanti giorno per giorno con semplicità e umiltà, con fiducia e speranza, con
disponibilità talvolta a sopportarci nella carità, con il desiderio di accogliere sempre coloro che anche nel
nuovo anno Lui farà approdare al nostro portone.
Buon Natale!
Non lasciamoci rubare lo stupore!
C’è una tradizione natalizia, comune in alcune regioni d’Europa, che dipinge un
personaggio particolare nel presepe: il pastore della meraviglia, chiamato anche Ravì.
E’ un uomo che con sé non ha nulla, mentre si appresta ad avvicinarsi alla grotta per
adorare il bambino. Mentre tutti hanno le mani colme di doni, lui ha le mani vuote, mani
grandi e aperte, in segno di stupore. Il suo viso è assorto dal Mistero che ha davanti.
Il nostro augurio si fa preghiera, perché sappiamo stupirci ancora di fronte alle meraviglie
che Dio sembra quasi nascondere nelle piccole e semplici pieghe del quotidiano o dietro a
volti provati e abiti malcurati.
La capacità di provare meraviglia, di recuperare la semplicità dello sguardo di fronte a un
Dio fragile, bambino, piccolo, diventi sempre più il nostro stile abituale. Dio è amore
incondizionato, senza misura, senza tornaconto.
E Noi. Anche noi con le mani vuote, senza credenziali, senza pretese. Con le mani aperte per
accogliere Gesù, che non è dovuto, non è meritato, non è scontato: è semplicemente dono,
dunque va atteso, riconosciuto e accolto.
In un mondo dove prevale la velocità, la fretta, il rendimento, l’efficienza, il tempo: non
lasciamoci rubare la capacità di meravigliarci ancora!
Buon Natale!
La comunità delle suore della carità
sr M. Daniela, sr Isabella, sr Agnese, sr Caterina, sr Damiana
Ancora Natale
Non c'è niente da fare, ogni anno arriva, ostinatamente. E noi, altrettanto ostinatamente,
rischiamo ogni anno di lasciarci distrarre, se non travolgere, dagli annessi e connessi delle
feste: regali, luci, buoni propositi e buone azioni. Il mondo sembra travolto dal non-senso,
dall'ingiustizia, dai disastri più tremendi e noi, più o meno consapevolmente, ci rifugiamo nei
nostri affetti (per chi ce l' ha), nel nostro mondo più intimo, nelle nostre sicurezze familiari e
sociali, per tranquillizzarci, per difenderci dal pericolo che è là fuori.
Poi arriva la mezzanotte del 24 dicembre, e ci ritroviamo, ancora, davanti a quel bambino che
si ostina a nascere per noi, per ognuno di noi, per quel disastro che siamo. E ancora si mette
nelle nostre mani, piccolo e vulnerabile, e ci chiede di custodirlo, di proteggerlo, di
permettergli di crescere e fare esplodere la sua potenzialità divina; solo noi possiamo farlo, è
inutile che ci guardiamo intorno, è a noi che chiede di lasciarlo essere Dio-con-noi. E' passato un anno da quando abbiamo iniziato l'avventura di casa Tempore Famis. In questo
tempo tanti volti, tante vite, tanto dolore ma anche volontà e capacità di riscatto e desiderio di
futuro.
Affido tutte noi e ognuna delle donne che è passata dalla nostra casa a questo bambino, che
incredibilmente ha salvato il mondo, perché trasformi la nostra debolezza in potenza d'amore.
Silvia Nocetti e Casa “Tempore Famis”
“Dove è la madre, i bambini sono sicuri”
Buon Natale, a te, carissimo d. Graziano, e a tutti voi, amici miei di Santa. Comincio a farvi
gli auguri con una frase pronunciata da papa Francesco in una delle sue ormai
strafamose omelie di santa Marta. “Dove è la madre, i bambini sono sicuri”. È una frase
che lui ha applicato alla Madonna, che da sempre la Chiesa ama ricordare come il
luogo di rifugio per eccellenza.
Ci troviamo in un lungo periodo storico nel quale stiamo facendo esperienza di
insicurezza, preoccupazione e scarsa fiducia nel futuro. Umanamente parlando, come
darci torto? Per questo desidero farmi vicina a voi con le parole del nostro papa, che
potremmo riformulare così: dove, con la grazia di Dio, riusciremo a rinnovare in noi una
profonda relazione col Signore e con sua Madre, lì sperimenteremo la speranza certa
(come amava chiamarla Francesco d’Assisi, non di Buenos Aires), lì troveremo
consolazione e ristoro. Ci sentiremo protetti e in grado di affrontare il futuro con tutte le sue
potenzialità. Saremo persino in grado di vedere tante sfumature di bellezza in questa
nostra epoca, che a volte già giudichiamo dannata. Ma da quando il Figlio dell’Uomo ha
posto piede su questa terra e ha deciso di incarnarsi in questa storia non c’è più nessuna
epoca che possa essere definita dannata, né luogo che possa essere chiamato
maledetto, poiché in ogni tempo e in ogni spazio possiamo trovare l’impronta del nostro
amato Signore.
Quello che auguro a tutti noi in questo santo Natale è di chiedere con insistenza la
protezione di Maria, nostra madre e sorella, di implorare la sua onnipotente intercessione e
di sperare sempre nel suo conforto, poiché, come dice sempre il nostro Papa, “se
abbiamo paura sappiamo che con noi c’è la madre”.
Buon Santo Natale e buon anno a tutti voi e a tutte le vostre famiglie. Il Signore vi
benedica sempre e doni alle persone che amate pace e consolazione, stia accanto ai
vostri ammalati, risani le ferite delle vostre famiglie e accompagni nel cammino i vostri
bimbi. Un grazie speciale a quanti in parrocchia si danno da fare per venire incontro alle
necessità concrete e al bisogno di affetto degli ultimi e dei poveri.
Con tanto amore, vostra sorella Isabella e le Clarisse di Fanano.