auguri di natale pagbati ng pasko
Transcript
auguri di natale pagbati ng pasko
A U G U R I D I N ATA L E PA G B AT I N G PA S K O F E L I C I DA D E S D E N AV I DA D PARROCCHIA S.AGOSTINO E S.BARNABA indirizzo: VIA S. AGOSTINO, N.6 - N A T A L E 2013 Tel.& fax 059 236327 e-mail:[email protected] - sito:WWW.PARROCCHIASAGOSTINO.NET Facebook:PARROCCHIA SANT’AGOSTINO - Twitter: PARROCCHIA SAGOSTINO “Dio è nel mondo e la Chiesa esiste per servire il mondo, creato e amato da Dio, redento e perdonato da Lui. Questo mondo è il nostro mondo, è quello che Dio ci ha dato da amare come lo ha amato Lui. Non siamo qui per giudicarlo, questo mondo, ma per annunciargli il Vangelo, cioè la salvezza e la felicità. Per Gesù i sabaE, i templi, i filaGeri, i preceH diventano totalmente secondari di fronte al dolore degli uomini. (…) La fronEera è il luogo di Cristo, perché non si può pensare qualcosa di più urgente e di più precario della capanna della sua nascita a Betlemme, posta anch'essa ai confini, alla fronEera della ciGà, tra la gente semplice, pastori, viandanE”. + Mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta da: R. Nogaro, Il Vangelo a Caserta, Laterza, 2009, pp. 49s. s. Natale 2013 Grazie per il bene e l'aiuto che date alla vostra parrocchia, alla gente più bisognosa e anche a me. Dio ci aiuti ad andare avanti giorno per giorno con semplicità e umiltà, con fiducia e speranza, con disponibilità talvolta a sopportarci nella carità, con il desiderio di accogliere sempre coloro che anche nel nuovo anno Lui farà approdare al nostro portone. Buon Natale! Non lasciamoci rubare lo stupore! C’è una tradizione natalizia, comune in alcune regioni d’Europa, che dipinge un personaggio particolare nel presepe: il pastore della meraviglia, chiamato anche Ravì. E’ un uomo che con sé non ha nulla, mentre si appresta ad avvicinarsi alla grotta per adorare il bambino. Mentre tutti hanno le mani colme di doni, lui ha le mani vuote, mani grandi e aperte, in segno di stupore. Il suo viso è assorto dal Mistero che ha davanti. Il nostro augurio si fa preghiera, perché sappiamo stupirci ancora di fronte alle meraviglie che Dio sembra quasi nascondere nelle piccole e semplici pieghe del quotidiano o dietro a volti provati e abiti malcurati. La capacità di provare meraviglia, di recuperare la semplicità dello sguardo di fronte a un Dio fragile, bambino, piccolo, diventi sempre più il nostro stile abituale. Dio è amore incondizionato, senza misura, senza tornaconto. E Noi. Anche noi con le mani vuote, senza credenziali, senza pretese. Con le mani aperte per accogliere Gesù, che non è dovuto, non è meritato, non è scontato: è semplicemente dono, dunque va atteso, riconosciuto e accolto. In un mondo dove prevale la velocità, la fretta, il rendimento, l’efficienza, il tempo: non lasciamoci rubare la capacità di meravigliarci ancora! Buon Natale! La comunità delle suore della carità sr M. Daniela, sr Isabella, sr Agnese, sr Caterina, sr Damiana Ancora Natale Non c'è niente da fare, ogni anno arriva, ostinatamente. E noi, altrettanto ostinatamente, rischiamo ogni anno di lasciarci distrarre, se non travolgere, dagli annessi e connessi delle feste: regali, luci, buoni propositi e buone azioni. Il mondo sembra travolto dal non-senso, dall'ingiustizia, dai disastri più tremendi e noi, più o meno consapevolmente, ci rifugiamo nei nostri affetti (per chi ce l' ha), nel nostro mondo più intimo, nelle nostre sicurezze familiari e sociali, per tranquillizzarci, per difenderci dal pericolo che è là fuori. Poi arriva la mezzanotte del 24 dicembre, e ci ritroviamo, ancora, davanti a quel bambino che si ostina a nascere per noi, per ognuno di noi, per quel disastro che siamo. E ancora si mette nelle nostre mani, piccolo e vulnerabile, e ci chiede di custodirlo, di proteggerlo, di permettergli di crescere e fare esplodere la sua potenzialità divina; solo noi possiamo farlo, è inutile che ci guardiamo intorno, è a noi che chiede di lasciarlo essere Dio-con-noi. E' passato un anno da quando abbiamo iniziato l'avventura di casa Tempore Famis. In questo tempo tanti volti, tante vite, tanto dolore ma anche volontà e capacità di riscatto e desiderio di futuro. Affido tutte noi e ognuna delle donne che è passata dalla nostra casa a questo bambino, che incredibilmente ha salvato il mondo, perché trasformi la nostra debolezza in potenza d'amore. Silvia Nocetti e Casa “Tempore Famis” “Dove è la madre, i bambini sono sicuri” Buon Natale, a te, carissimo d. Graziano, e a tutti voi, amici miei di Santa. Comincio a farvi gli auguri con una frase pronunciata da papa Francesco in una delle sue ormai strafamose omelie di santa Marta. “Dove è la madre, i bambini sono sicuri”. È una frase che lui ha applicato alla Madonna, che da sempre la Chiesa ama ricordare come il luogo di rifugio per eccellenza. Ci troviamo in un lungo periodo storico nel quale stiamo facendo esperienza di insicurezza, preoccupazione e scarsa fiducia nel futuro. Umanamente parlando, come darci torto? Per questo desidero farmi vicina a voi con le parole del nostro papa, che potremmo riformulare così: dove, con la grazia di Dio, riusciremo a rinnovare in noi una profonda relazione col Signore e con sua Madre, lì sperimenteremo la speranza certa (come amava chiamarla Francesco d’Assisi, non di Buenos Aires), lì troveremo consolazione e ristoro. Ci sentiremo protetti e in grado di affrontare il futuro con tutte le sue potenzialità. Saremo persino in grado di vedere tante sfumature di bellezza in questa nostra epoca, che a volte già giudichiamo dannata. Ma da quando il Figlio dell’Uomo ha posto piede su questa terra e ha deciso di incarnarsi in questa storia non c’è più nessuna epoca che possa essere definita dannata, né luogo che possa essere chiamato maledetto, poiché in ogni tempo e in ogni spazio possiamo trovare l’impronta del nostro amato Signore. Quello che auguro a tutti noi in questo santo Natale è di chiedere con insistenza la protezione di Maria, nostra madre e sorella, di implorare la sua onnipotente intercessione e di sperare sempre nel suo conforto, poiché, come dice sempre il nostro Papa, “se abbiamo paura sappiamo che con noi c’è la madre”. Buon Santo Natale e buon anno a tutti voi e a tutte le vostre famiglie. Il Signore vi benedica sempre e doni alle persone che amate pace e consolazione, stia accanto ai vostri ammalati, risani le ferite delle vostre famiglie e accompagni nel cammino i vostri bimbi. Un grazie speciale a quanti in parrocchia si danno da fare per venire incontro alle necessità concrete e al bisogno di affetto degli ultimi e dei poveri. Con tanto amore, vostra sorella Isabella e le Clarisse di Fanano.