Il Fopponino
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Il Fopponino AVVISI DELLA SETTIMANA DOMENICA 29 GIUGNO: III dopo PENTECOSTE Giornata mondiale della Carità del Papa Aut. Trib. Milano 89/0 del 4/2/1989 Foglio di informazione della Parrocchia S. Francesco d’Assisi al Fopponino Lunedì 30 giugno: Festa liturgica dei Santi Pietro e Paolo III dopo la Pentecoste Martedì 1 luglio, Incontro conclusivo di PREPARAZIONE al MATRIMONIO ore 20.00: L’esperienza del Perdono nella vita di Coppia e di Famiglia ore 20.45: Celebrazione eucaristica nell’antica Chiesa del Fopponino ore 21.40: Cena insieme, consegna dell’attestato e auguri di “Buon Cammino” Nella seconda settimana del mese di luglio prenderanno inizio i lavori di RESTAURO e RISANAMENTO CONSERVATIVO dell’antica CHIESA del FOPPONINO: le facciate, il tetto e il campanile. A parte una breve pausa durante il mese di agosto, si prevede il completamento dei lavori durante il mese di ottobre. Per tutto il mese di Luglio e di Agosto: l’orario festivo delle sante Messe sarà: ore 10.00, 11.30 e 18.30; l’orario feriale delle sante Messe sarà: 8.50 e 18.15. L’orario di apertura della Chiesa: nei giorni feriali alle 8.15, nei festivi alle 9.00; nel pomeriggio sempre alle 17.00. DOMENICA 6 LUGLIO: IV dopo PENTECOSTE ore 16.00, in Chiesa, santa Messa con il Battesimo di FONTANA AALIYAH. Lunedì 7 luglio, ore 18.15, s. MESSA per i DEFUNTI del mese di GIUGNO: BIASSONI GIULIANA ALESSANDRA (’40), SASSANO MICHELE (’30), SIGNORELLI MARCO (‘69). Da questa data sospendiamo la pubblicazione de IL FOPPONINO, il foglio informativo che ha scandito la comunicazione nella nostra Comunità. Riprenderemo con DOMENICA 7 SETTEMBRE, mentre prosegue la mia e nostra preghiera per ciascuno e per tutti. DON SERAFINO 29 Giugno 2014 I settimana Diurna Laus ESTATE: TEMPO DI RIPOSO, AFFETTI E INTERESSI “VOI CHE CAMMINATE PER LE VIE, CANTATE” “Dove trascorrerai la vacanza?”. Tanti pongono una simile domanda. Più difficile è invece sentire: “che strada farai per andare in vacanza?”. Spesso infatti il tragitto tra la casa e la meta è considerato un tempo morto, una parentesi tecnica da neppure citare. Quest’anno suggeriamo, invece, di non trascurare il nastro che cuce i luoghi: la strada. Nella lettera pastorale “Il campo è il mondo”, il card. Angelo Scola pone a sottotitolo “Vie da percorrere incontro all’umano” e sostiene che “il campo” non è identificabile solo con la meta, ma è innervato da strade che concorrono a dare identità all’orizzonte stesso. Un incrocio – su questa linea – è la vacanza che appella alla libertà. La strada, più di altre immagini, la richiama. Scola così scrive: “L’esperienza umana ha riconosciuto il tempo del riposo come tempo dei desideri, possibilità di dedicarsi a tutto quello che è piacevole, che gratifica il corpo e la mente, che esprime gli affetti, che coltiva gli interessi, che allarga gli orizzonti”. L’invito è quello di approcciarsi all’estate e alla vacanza con gioia: “Voi che camminate per le vie, cantate” (Gdc. 5,10). Non possiamo però dimenticare chi la strada la frequenta come casa, i poveri; o non la può percorrere, i malati. Pure a loro auguriamo in questi mesi di poter cantare, poiché qualcuno ha attraversato la via per andare ad incontrarli e “documentare in prima persona che Gesù è via, verità e vita” (Gv. 14,6). Sì, “voi che camminate per le vie, cantate”. Dall’Ufficio diocesano del Turismo LA SCALA DEI MONACI “DALLA TERRA AL CIELO” Come nostra bella tradizione, offriamo, per quest’ultimo numero de IL FOPPONINO, un testo suggestivo per il contenuto – perché presenta ancora una volta un messaggio che ci è caro: si tratta della Lectio Divina – ed insieme interessante perché invita ad un esercizio che nel tempo estivo potrà essere più facilmente praticato e vissuto. E’ lo scritto di un monaco certosino che… “… un giorno, mentre ero occupato nel lavoro manuale, presi a riflettere sull’attività spirituale dell’uomo. Allora improvvisamente quattro gradini spirituali si offersero all’intima mia riflessione, e cioè la lettura, la meditazione, l’orazione e la contemplazione. Questa è la scala dei monaci, grazie alla quale essi sono elevati dalla terra al cielo. E’ una scala con pochi gradini, ma di una altezza incommensurabile, indicibile. La sua estremità inferiore è fissata alla terra, la cima penetra nelle nubi e sonda i segreti del cielo. Quanto ai gradini, così come sono diversi nel nome e nel numero sono pure distinti nella successione e nel valore; e a colui che si pone ad esaminare con attenzione le loro caratteristiche e il loro modo di agire, e l’efficacia di ciascuna di essi su di noi, e le rispettive differenze e i rapporti di subordinazione, ogni cosa parrà breve e facile, quale che sia la fatica e l’applicazione che avrà dedicato a tale opera: grande ne è infatti l’utilità e la dolcezza. La lettura è dunque un accurato esame delle Scritture che muove da un impegno dello spirito. La meditazione è un’opera della mente che si applica a scavare nella verità più nascosta sotto la guida della propria ragione. L’orazione è un impegno amante del cuore in Dio allo scopo di estirpare il male e conseguire il bene. La contemplazione è come un innalzamento al di sopra di sé da parte dell’anima sospesa in Dio, che gusta le gioie della dolcezza eterna. Descritti in tal modo i quattro gradini, resta da vedere la loro azione su di noi. La lettura indaga sulla dolcezza della vita beata, la meditazione la trova, l’orazione la chiede, la contemplazione la assapora. La let- tura si può dire che porti alla bocca cibo solido, la meditazione lo mastica e lo macina, l’orazione ne sente il sapore, la contemplazione è la dolcezza stessa che dona gioia e ricrea le forze. La lettura rimane sulla scorza, la meditazione penetra nel midollo, l’orazione si spinge alla richiesta suscitata dal desiderio, la contemplazione riposa nel godimento della dolcezza raggiunta”. (Testo tratto da LA SAPIENZA SPIRITUALE DEI CERTOSINI, di Guigo II Certosino, Scala claustralium, 2 – 3) Così il racconto dell’intuizione e dell’esperienza di Guigo II monaco certosino; così pure l’esortazione del Concilio Vaticano II che al numero 25 della DEI VERBUM (presentata a noi da mons. Carlo) invita ad apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo con la frequente lettura delle divine Scritture. ‘L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo’. Tutti i fedeli si accostino dunque volentieri al sacro testo, sia per mezzo della sacra liturgia ricca di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo (…) Si ricordino però che la lettura della sacra Scrittura dev’essere accompagnata dalla preghiera, affinché si stabilisca il dialogo tra Dio e l’uomo; poiché gli parliamo quando preghiamo e lo ascoltiamo quando leggiamo la divina parola”. E raccogliendo questo ultimo prezioso invito, ecco una bella preghiera scritta dal cardinale Carlo Maria Martini, maestro nell’arte della Lectio divina ed instancabile educatore del popolo di Dio perché potesse conoscere ed amare la Parola scritta nei libri biblici e la Parola viva e vivente che è il Signore Gesù, Verbum Dei. Con queste parole che diventano preghiera potremo iniziare ogni volta la nostra Lectio divina e salire “la scala dei monaci” che ci porterà “dalla terra al cielo”. “Signore, Ti preghiamo fa’ di noi degli ascoltatori attenti, perché nella tua Parola è il segreto della nostra vita, della nostra identità, della nostra vera realtà alla quale siamo chiamati. Togli da noi ogni pregiudizio che ci impedisca di accogliere liberamente la Parola del tuo Vangelo e fa’ risplendere soltanto ciò che Tu, nello Spirito, vuoi dire a ciascuno di noi, affinché nasca in noi il frutto della tua Parola. Amen. “Buona estate in compagnia della Parola di Dio”