ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO

Transcript

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO: Insieme è Possibile
voce 4
SETTORE e Area di Intervento: voce 5
Settore: Assistenza
Area d’intervento: A06 – Assistenza Disabili
OBIETTIVI DEL PROGETTO voce7
A partire dal compito centrale della Fondazione che è quello dell’accudimento primario degli
utenti con una doppia valenza assistenziale ed educativa, vengono definiti degli obiettivi
specifici di lavoro, che si pongono come un tentativo di colmare le forti criticità insite nella
tipologia stessa degli ospiti e dei bisogni che ne derivano.
Obiettivo 1. Potenziare i percorsi individuali di assistenza e apprendimento delle
competenze di cura del sé attraverso tecniche specifiche
Il senso di autodeterminazione ed autoefficacia personale sono alla base dell’identità di
ognuno di noi. Spesso quello che accade nella vicinanza con la persona disabile è una
generale tendenza a sostituirsi completamente a lui, anche in quelle abilità che potrebbero
essere alla sua portata. I primi sono i familiari, ma in seguito, anche da tutte le altre figure
che negli anni ruotano interno alla persona, come insegnanti, assistenti personali, educatori,
ecc. Questo può determinare una mancanza di apprendimenti proprio in quelle autonomie di
base fondamentali, che hanno a che fare con la dignità della persona e con quella particolare
sensazione di poter incidere nel proprio mondo, nonostante i limiti posti dalla malattia.
Pertanto diventa centrale rispondere a questo bisogno aiutando la persona ad imparare a
prendersi cura di sé, apprendendo delle specifiche strategie, attraverso tecniche di tipo
cognitivo-comportamentali, pensate, tenendo conto delle competenze reali dell’ospite.
Obiettivo 2. Potenziare i percorsi individuali di assistenza e apprendimento delle
competenze integranti la vita quotidiana attraverso tecniche specifiche
Per abilità integranti si intendono quelle autonomie di ordine superiore, come il sapersi
orientare nel proprio ambiente di vita, la cura degli spazi dove si vive, la gestione dei pasti, il
riconosce i soldi, il saper chiedere aiuto, riconoscere un pericolo, ecc. Le persone con gravi
disabilità potrebbero essere molto carenti in queste competenze, pertanto andrebbero
supportati in termini assistenziali, li dove i compiti richiesti sono troppo elevati rispetto alle
risorse che hanno a disposizione, ma nello stesso tempo dovrebbero essere lasciati liberi di
sperimentare lì dove invece possono arrivare con le proprie forze. Come per le autonomie di
igiene personale, si utilizzano tecniche di apprendimento di tipo cognitivo comportamentale.
Si esegue un’”analisi del compito” (task analysis) di ogni singola abilità di autonomia,
ovvero una suddivisione del compito nelle sue sottocomponenti. L’analisi del compito
permette la stesura di check list. I risultati della valutazione tramite check list sono
confrontabili nel tempo tra loro e permettono quindi agli operatori di individuare in quale
punto della sequenza è necessario fornire aiuto durante l’intervento psicoeducativo.
Obiettivo 3. Utilizzare i laboratori di terapia occupazionale per aiutare gli ospiti a
limitare o gestire al meglio i comportamenti problematici.
Per comportamenti “problema” si intende una serie di comportamenti intollerabili,
inaccettabili, ingestibili, come le stereotipie, che vengono emessi per gestire un’emotività
incontrollabile. I comportamenti problema possono essere avversativi (ad es. provocazione,
opposizione, fuga, estraniazione, rifiuto...), oppure malversativi, (autolesionismo, eteroaggressività, ecc.), o dirompenti (emissioni di urla, turpiloquio, attività distruttive...), ostativi
e persino prendere la forma di particolari iper- o ipofunzioni-sensoriali; o di assunzione del
controllo ambientale, ecc., oppure possono assumere aspetti molto più adattivi, come
l’estraniazione, l’allontanamento, le richieste verbali, o scritte. Tanti esempi diversi di
attività volte ad ottenere un identico obiettivo... ed è proprio l’esito, lo scopo “patologico”,
che le discrimina dalle forme di comunicazione impropria (Tiziano Gabrielli 2007). Pertanto
la necessità è appunto quella di limitare questi comportamenti o contenerli, dove per
contenimento si intende supportare la persona con disabilità nelle capacità di rielaborazioni
e sintesi complesse, aiutandola a filtrare quegli stimoli esterni, che provocano talvolta ansia,
paura e angoscia, e che sfociano appunto in questi atteggiamenti negativistici (chiusura,
autismo,stereotipie, aggressività). Al fine di aiutarli a gestire al meglio un’emotività
dirompente è fondamentale che il setting sia prevedibile, chiaro e certo. Pertanto i laboratori
di terapia occupazionale, dove gli ospiti hanno modo di utilizzare materiali diversi quali la
stoffa, la carta, la plastica, ma con modalità molto strutturate e chiare, e tempi estremamente
scanditi, favoriscono un senso di controllo ambientale, che li aiuta a contenere l’angoscia, e
quindi ad evitare o limitare comportamenti problema.
La situazione di arrivo che si auspica è quella di conservare il buon grado di qualità delle
attività proposte con una maggiore attenzione e un maggior tempo dedicato proprio
all’osservazione degli ospiti con patologie più severe. Soprattutto l’idea è quella di
indirizzare in modo ancora più puntuale le attività che già vengono svolte. L’orientamento è
verso il superamento delle criticità evidenziate, focalizzandosi su quei percorsi individuali di
assistenza primaria alla persona, che possono aiutarla a ridare un senso al suo essere al
mondo, attraverso nuovi apprendimenti. Apprendimenti sulle autonomie di base e integranti la
vita quotidiana. Ma l’orientamento è anche quello di, attraverso i laboratori, che sono il fulcro
delle attività della piccola opera charitas, aiutare i disabili a filtrare quegli stimoli ambientali
che diventano fonte di stress e ansia, e che si traducono inevitabilmente in comportamenti
negativistici e problematici
ATTIVITÁ D'IMPIEGO DEI VOLONTARI
voce 8.3
Di seguito verranno riportate in modo puntuale le attività previste per ogni volontario di
servizio civile nazionale, nell’ambito degli specifici obiettivi delineati
Obiettivo 1. Potenziare i percorsi individuali di assistenza e apprendimento delle
competenze di cura del sé attraverso tecniche specifiche
Fasi
Attività dei volontari
• Copartecipazione con le figure specialistiche per
Analisi e definizione
individuare gli utenti da inserire
degli utenti da inserire
• Ascolto attivo durante la formazione
nell’obiettivo:
• Attività di studio personale sulle patologie
•
•
•
•
•
•
Pianificazione e
realizzazione delle
attività
•
•
•
•
•
•
Attività di monitoraggio
e valutazione
dell’intervento
•
•
•
Osservazione empatica degli utenti
Attività di definizione delle abilità
Attività di scomposizione di ogni abilità in sotto abilità
Attività di costruzione delle check list per ogni abilità
Copartecipazione con gli operatori nel decidere le
modalità dell’intervento
Attività di osservazione dei momenti nella sequenza di
ogni abilità in cui l’ospite necessita di maggiori
apprendimenti, in affiancamento agli operatori
Attività di colloqui con gli ospiti
Attività di ascolto empatico e supporto emotivo
Attività di supporto nelle abilità di igiene e cura del sé
Attività di educazione a nuovi apprendimenti sulle
autonomie di base
Attività di supporto nella gestione delle attività quotidiane
Attività di rivalutazione delle competenze sulla cura del sé
e l’igiene personale,dopo l’intervento in affiancamento
agli operatori
Attività di riflessione sugli esiti dell’intervento
Attività di confronto con delle check list
Attività di studio personale
Obiettivo 2. Potenziare i percorsi individuali di assistenza e apprendimento delle
competenze integranti la vita quotidiana attraverso tecniche specifiche
Fasi
Attività dei volontari
• Copartecipazione con le figure specialistiche per
individuare gli utenti da inserire
• Ascolto attivo durante la formazione
Osservazione, analisi e
• Attività di studio personale sulle patologie
determinazione del
• Osservazione empatica degli utenti
target
• Attività di definizione delle abilità
• Attività di scomposizione di ogni abilità in sotto abilità
• Attività di costruzione delle check list per ogni abilità
• Copartecipazione con gli operatori nel decidere le
modalità dell’intervento
• Attività di osservazione dei momenti nella sequenza di
ogni abilità in cui l’ospite necessita di maggiori
apprendimenti,in affiancamento agli operatori
• Attività di colloqui con gli ospiti
• Attività di ascolto empatico e supporto emotivo
Programmazione e
realizzazione del piano
• Attività di supporto nelle abilità integranti la vita
di attività
quotidiana
• Attività di supporto nelle azioni di assistenza materiale
quotidiana;
• Attività di supporto nelle attività di socializzazione
• Attività di supporto nelle atttivtà di sviluppo relazionale
• Attività di educazione a nuovi apprendimenti sulle
autonomie integranti
Attività di
• Attività di rivalutazione delle competenze integranti la
Monitoraggio, Controllo
e Valutazione degli esiti
dell’intervento
vita quotidiana,dopo l’intervento in affiancamento agli
operatori
• Attività di riflessione sugli esiti dell’intervento
• Attività di confronto con delle check list
• Attività di studio personale
Obiettivo 3. Utilizzare i laboratori di terapia occupazionale per aiutare gli ospiti a
limitare o gestire al meglio i comportamenti problematici
Fasi
Attività dei volontari
• Coopartecipazione nello scegliere gli utenti da inserire
• Attività di ascolto attivo
• Attività di formazione sui sintomi
• Attività di formazione sulle stereotipie, i comportamenti
Articolazione
problema, e il contenimento emotivo
dell’intervento
• Attività di formazione sui laboratori
• Attività di studio individuale
• Attività di costruzione delle schede di monitoraggio sulla
frequenza dei comportamenti problema
Osservazione e supporto
degli utenti nei
laboratori
• Attività di supporto e osservazione degli utenti durante i
laboratori
• Attività di supporto all’operatore durante il laboratorio
• Utilizzo dei materiali dei vari laboratori
• Attività di monitoraggio dei comportamenti problema
Valutazione degli esiti
dell’intervento
• Raccolta delle schede ed elaborazione dei dati
• Rivalutazione della frequenza comportamenti problema
• Attività di riflessione degli esiti e studio individuale
CRITERI DI SELEZIONE
voce 18/19
I criteri fondamentali su cui si fonda la selezione si basano sul concetto che il Servizio Civile
debba essere considerato come una grande opportunità di crescita per tutti i giovani del nostro
paese che abbiano i requisiti di accesso. Alla luce di tale considerazione, considerato che i
requisiti per accedere al servizio civile sono relativi alla cittadinanza italiana e all’età (18 – 28
anni non compiuti) ci sembra importante proporre un sistema di selezione che consenta di
gareggiare alla pari tra i ragazzi appena maggiorenni e i giovani in età più avanzata. Alla luce
delle riflessioni espresse è importante per l’ente, per cercare di ottenere il migliore risultato
possibile, seguire pochi ma fondamentali criteri generali nel processo di selezione.
Va detto che il sistema proposto comporta l’attribuzione di un punteggio massimo pari a 100
punti, suddivisi in 60/100 punti per il colloquio di selezione e 40/100 punti per la valutazione
dei titoli di studio e delle esperienze di lavoro e volontariato.
Il Modello proposto, quindi, come già detto prevede l’articolazione della procedura di
selezione in due momenti valutativi:
Valutazione dei titoli di studio e delle esperienze di lavoro e volontariato;
Colloquio;
La Valutazione dei titoli di studio e delle esperienze di lavoro e volontariato, comporta
l’attribuzione di un punteggio complessivo pari a 40 punti. L’articolazione del punteggio è
divisa tra i titoli di studio che danno diritto ad un punteggio massimo di 8 punti e le
esperienze di lavoro e di volontariato il cui punteggio massimo è pari a 32 punti. Una simile
articolazione del punteggio, è finalizzata a premiare quei giovani candidati che nel corso della
loro vita sono stati protagonisti di esperienze di lavoro e di volontariato.
valutazione dei titoli di studio,
Max 8 Punti
valutazione delle esperienze di lavoro e volontariato.
Max 32 Punti
VALUTAZIONE DEI TITOLI DI STUDIO. (Max 8 punti)
La valutazione dei titoli di studio, comporta l’attribuzione di punteggio nel modo che segue:
LAUREA V.O. e/o MAGISTRALE ATTINENTE AL PROGETTO:
8 PUNTI
LAUREA V.O. e/o MAGISTRALE NON ATTINE AL PROGETTO: 7 PUNTI
LAUREA TRIENNALE ATTINENTE AL PROGETTO
6 PUNTI
LAUREA TRIENNALE NON ATTINENTE AL PROGETTO
5 PUNTI
DIPLOMA ATTINENTE AL PROGETTO:
4 PUNTI
DIPLOMA NON ATTINENTE PROGETTO:
3 PUNTI
LICENZA SCUOLA MEDIA INFERIORE:
2 PUNTI
VALUTAZIONE DELLE ESPERIENZE DI LAVORO E DI VOLONTARIATO. (Max
32 punti)
La valutazione delle esperienze di lavoro e di volontariato, comportano l’attribuzione di un
punteggio massimo pari a 32 punti, attribuendo 2 punti per ogni mese o frazione di mese pari
o superiore ai 15gg per un periodo massimo valutabile di 16 mesi.
L’attribuzione del punteggio segue una gradualità a seconda della tipologia dell’esperienza
maturata secondo le indicazioni fornite in tabella:
Tipologia di esperienza
Coefficiente
Durata
Precedente esperienza nello
coefficiente 2,00
stesso settore presso l’Ente che
(mese o frazione di mese
realizza il progetto
superiore o uguale a 15 gg.)
Precedenti esperienze nello
coefficiente 1,50
stesso settore del progetto
(mese o frazione di mese
presso altro ente
superiore o uguale a 15 gg.)
Periodo massimo
Precedente esperienza in un
coefficiente 1,00
valutabile 16 mesi
settore diverso dal progetto
(mese o frazione di mese
presso l’ente che realizza il
superiore o uguale a 15 gg.)
progetto
Precedente esperienza in un
coefficiente 0,50
settore diverso dal progetto
(mese o frazione di mese
presso altro ente
superiore o uguale a 15 gg.)
Resta inteso che per procedere alla attribuzione dei punteggi, l’esperienza di lavoro e di
volontariato deve esser descritta in maniera chiara e completa con indicazione del luogo, della
durata e della tipologia di attività svolta. In mancanza degli elementi descritti non si procederà
all’attribuzione di alcun punteggio.
b) COLLOQUIO. (Max 60 punti)
Il colloquio di selezione è condotto, congiuntamente, da un selettore accreditato e da uno
psicologo iscritto all’ordine e/o da altro personale in possesso di titoli accademici idonei
riconosciuti dalla legge.
Il colloquio comporta l’attribuzione del punteggio massimo di 60 punti è determina l’idoneità
dei candidati.
Vista la natura della prova, infatti, si ritiene lo strumento del colloquio adatto a determinare
l’idoneità dei candidati all’esperienza di servizio civile. La stessa viene determinata dal
punteggio minimo di 36/60 raggiunti in fase di colloquio.
Indicazioni delle soglie minime di accesso previste dal sistema:
Le soglie minime di accesso previste dal Sistema che si intende adottare si riferiscono al
punteggio maturato dai giovani volontari in fase di colloquio. Il candidato, alla luce di tale
sistema, per essere ritenuto idoneo dovrà pertanto raggiungere il punteggio minimo di 36/60
in fase di colloquio.
Il punteggio complessivo del candidato sarà dato dalla somma dei punti ottenuti nella
valutazione dei titoli di studio, nella valutazione dell’esperienze di lavoro e di volontariato e
dal punteggio ottenuto nel colloquio. Il punteggio massimo ottenibile è pari a 100 punti.
I 100 punti sono così articolati:
Valutazione Titoli di Studio
Valutazione Esperienze di lavoro e di volontariato
Colloquio
Totale
Max 8 Punti
Max 32 Punti
Max 60 Punti
Max 100 Punti
Si precisa peraltro che per rispondere alle indicazioni fornite dalla Giunta regionale riportate
nell’allegato “Criteri aggiuntivi della Regione Abruzzo”, in fase di selezione verrà, laddove
possibile, posta una riserva del 10% dei posti a favore di giovani disabili (certificate ex
L.104/92) e/o giovani con bassa scolarizzazione (medie inferiori), in aderenza al principio di
universalità del Servizio Civile.
CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
voce 13 - Numero ore di servizio settimanali dei volontari: 30 ore a settimana
voce 14 - Giorni di servizio a settimana dei volontari: 5 giorni a settimana
voce 15 - Si chiede ai volontari la massima disponibilità e la flessibilità oraria. Ovvero:
disponibilità a partecipare anche eventualmente ad incontri svolti nelle ore serali e/o
svolti occasionalmente nei fine settimana (come per esempio, rappresentazioni, laboratori,
eventi vari o quant’altro realizzato e organizzato dalle strutture coinvolte nel progetto).
Per facilitare il pieno raggiungimento degli obiettivi, si richiede inoltre ai volontari la
disponibilità ad effettuare visite presso strutture partner e/o enti presenti sul territorio
che possono risultare utili e strategici per la realizzazione delle attività stesse, come per
esempio: comuni, scuole, parrocchie, ecc.
Si richiede poi l’eventuale frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di
incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti.
Infine si richiede il massimo rispetto della privacy, specie sui dati trattati nel corso delle
diverse attività..
voce 22 - Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre
quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Si precisa che per rispondere alle indicazioni fornite dalla Giunta regionale riportate
nell’allegato “Criteri aggiuntivi della Regione Abruzzo”, in fase di selezione verrà, laddove
possibile, posta una riserva di 1 ragazzo ogni 5 posti a favore di giovani con bassa
scolarizzazione (medie inferiori), in aderenza al principio di universalità del Servizio Civile
SEDI DI SVOLGIMENTO e POSTI DISPONIBILI:
voce 9 - Numero dei volontari da impiegare nel progetto:8
voce 10 - Numero posti con vitto e alloggio:0
voce 11 - Numero posti senza vitto e alloggio:8
voce 12 - Numero posti con solo vitto:0
voce 16 – Sedi di attuazione del progetto
Sede di attuazione del
progetto
Fondazione Piccola
Opera Charitas
Comune
Giulianova
Indirizzo
Via Ruetta
Scarafoni, 3
Codice Sede
56689
Numero
Volontari
8
CARATTERISTICHE CONOSCENZE ACQUISIBILI:
voce 26 - Eventuali crediti formativi riconosciuti: Assenti
voce 27 - Eventuali tirocini riconosciuti: Assenti
voce 28 - Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
E’ presente un accordo con la società K-Shift , società di consulenza sull’innovazione nel
sistema del lavoro, attraverso la sottoscrizione di una convenzione quadro relativa al
riconoscimento e certificazione delle competenze raggiunte dai volontari che saranno
coinvolti nel progetto.
Le competenze acquisibili saranno riferite a:
Abilità di problem solving;
Potenziamento delle capacità relazionali con i disabili;
Capacità di gestire laboratori in modalità interattiva;
Rafforzamento delle proprie capacità relazionali;
Ottimizzazione delle proprie abilità organizzative;
Potenziamento delle proprie abilità nell’ascolto e nell’analisi del bisogno;
Capacità di lavorare in gruppo;
Capacità di comprensione di testi normativi;
Capacità di pronto intervento
FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI:
Voce 40 –
La formazione specifica sarà centrata sulle attività di progetto e in riferimento alle stesse
affronterà tutti gli argomenti necessari perché i volontari possano crescere e rendersi
autonomi nelle attività di progetto.
La formazione specifica prevede i seguenti contenuti:
1. Modulo introduttivo nel quale saranno trattati i seguenti contenuti in linea generale: L
Piccola Opera Charitas: storia e finalità. La sede: dislocazione e tipologia delle degenze. La
comunicazione interpersonale: ascolto, Elementi di comunicazione; Alfabetizzazione sulle
procedure amministrative di un ente locale per la realizzazione di eventi ed iniziative;
Principali normative ed elementi di sicurezza nell’organizzazione del lavoro. Durata 10 ore
1. Modulo formativo: Il Servizio Sociale: funzione, articolazioni e finalità. Il servizio di
Assistenza di base: articolazioni e funzioni. Il Servizio DI Riabilitazione FKT: funzioni ed
articolazioni; introduzione all’ADL: cos’è, come si effettua; L’assistenza alla persona:
tecniche e modalità di intervento; La scheda di valutazione sociale: cos’è, le finalità. Tecniche
di monitoraggio nell’ambito dell’assistenza a diversamente abili. Durata 20 ore
2. Modulo formativo: L’ascolto empatico, la comunicazione interpersonale, attività di
riabilitazione relazionale, la motivazione, educazione alla manualità, i laboratori condotti
nella struttura Piccola Opera Charitas. Le attività ludico-ricreative nell’assistenza ai
diversamente abili: esempi di attività, finalità, modalità di erogazione. La musicoterapia:
cos’è, finalità, modalità di erogazione. L’animazione musicale: finalità, modalità di
erogazione. Durata 20 ore
3. Modulo formativo: Le realtà operanti sul territorio in ambito sociale, Tecniche di indagine
e di monitoraggio dei servizi sociali, , la gestione del disabile all’esterno, Tecniche di ripresa
e montaggio video, Organizzazione campagna promozionale: tecniche e modalità pratiche; la
scrittura sul web. Durata 20 ore
4 Modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel
progetto di servizio civile. Il modulo formativo-informativo tenderà a fornire le giuste
informazioni sulle misure di prevenzione e di emergenza in relazione alle attività previste dal
progetto. Devono essere valutate le eventuali interferenze tra le attività svolte dal volontario e
le attività dell’Associazione Dimensione Volontario. Il programma del corso di formazione e
informazione per i volontari si articola di tre diverse parti volte proprio a trasmettere nozioni
tanto generiche quanto specifiche. Parte generica: parte formativa che esplora i concetti di
formazione e informazione, la legislazione vigente, i soggetti attivi nella sicurezza sul lavoro
e nella prevenzione e loro obblighi; Parte formativa: vengono esplorate le principali
definizioni; individuazione dei rischi, valutazione dei rischi e segnaletica;
Approfondimenti e focus: sui luoghi di lavoro, le attrezzature, i dispositivi di sicurezza e
protezione. Durata : 8 ore
voce 41 - Durata: 78 ore. La formazione specifica sarà erogata per il 70% delle ore entro e
non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, per il restante 30% entro e non oltre 270 giorni
dall’avvio del progetto.