Nilde Iotti - il nuovo sito del partito democratico di reggio emilia

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Nilde Iotti - il nuovo sito del partito democratico di reggio emilia
Ricordando Nilde
Ringrazio l’on. prof. Luciano Violante per avere voluto cortesemente accettare il
nostro invito ed essere qui a Reggio stasera a ricordare Nilde Iotti.
Ringrazio tutti i presenti, amici, conoscenti, per la loro presenza.
Il 4 dicembre 1999, dieci anni fa Nilde ci lasciava.
Ieri l’altro a Montecitorio la Fondazione della Camera ha ricordato la figura e l’opera
di Nilde Iotti. Tra qualche giorno, precisamente sabato prossimo, le Istituzioni
reggiane al Museo Cervi di Gattatico renderanno omaggio alla nostra amata
concittadina.
Signora della Repubblica, impareggiabile, luminosa donna delle Istituzioni.
Ma non di meno protagonista di una grande passione politica, orgogliosa interprete di
un irrinunciabile, fiero, senso di appartenenza ad una comunità-partito.
Noi non intendiamo perdere le tracce di quella comunità-partito. Non ci piace la nebbia
che tutto avvolge, luoghi e volti vicini e lontani, lasciando che la visibilità resti
appannaggio esclusivo della moviola di una politica usa e getta. Non c’è futuro se non si
coltiva la memoria.
Dunque il PD, con la sua nuova comunità, non poteva non ricordare. A dieci anni di
distanza. Non poteva non ricordare una delle sue più belle persone; persone che ci
hanno consegnato questo speciale legame di appartenenza, questa dedizione
affettuosa alla causa della buona politica. Un fenomeno che qui a Reggio resiste e
persiste. Non potevamo non dare un senso a questa storia, per riprendere una musica
cara al nostro segretario Pierluigi Bersani.
E Nilde Iotti, con la sua lunga militanza politica, da un senso alla storia di questo
Partito, di questa città, di questa provincia.
Dai banchi della Sala del Tricolore, nel 1946, alla elezione alla Assemblea Costituente,
alla partecipazione alla Commissione dei settantacinque, dove assieme ad altri due
illustri concittadini reggiani, Meuccio Ruini e Giuseppe Dossetti, concorre alla stesura
della Carta Costituzionale, il progetto della speranza, del riscatto civile per una
generazione e per un Paese che uscivano dalla dittatura fascista e dalla guerra e che
si proponeva finalmente di costruire una democrazia compiuta.
Forgiata la sua formazione nel senso dei valori di libertà, di democrazia così sofferti e
vissuti, così elaborati in quel tempo così intenso.
Forgiata la sua forza interiore nel senso della pari dignità per tutte le donne, per la
loro emancipazione, per la famiglia, per i diritti civili, per i nuovi orizzonti della
moderna cittadinanza.
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Profilo di statista il suo. Fattore essenziale di successo della più longeva presidenza
della Camera dei deputati dell’Italia repubblicana: tredici anni, per tre legislature,
coltivati con un equilibrio ed una autorevolezza riconosciutile sempre da tutti gli
schieramenti politici dell’aula e del Paese.
Gianfranco Fini ha detto ieri l’altro che la sua imparzialità non fu mai rinuncia alle sue
idee. La sua passione era l’ascolto, il suo assillo era la voglia di comprensione reciproca,
il desiderio della reciproca contaminazione. Un bel messaggio per il nostro PD, per la
sua costituzione materiale, per la sua storia in divenire.
Giorgio Napolitano non ha mai nascosto la sua profonda ammirazione per la signora
della Repubblica. Ha evocato in più occasioni la sua concezione alta, quasi sacrale delle
Istituzioni. Rigoroso rispetto dei poteri sovrani del Parlamento e costante riverenza
all’equilibrio dei poteri, garanzia suprema di legalità e di democrazia.
Il raffronto con quanto avviene oggi nel suolo patrio è raggelante. Sono passati dieci
anni dalla scomparsa di Nilde e sembrano dieci anni che sconvolsero il mondo. Dalla
città del Tricolore, dalla città di Nilde Iotti, si sente la minaccia insita, pervasiva
nell’aggressione verbale ai capisaldi dell’equilibrio istituzionale. Si avverte il pericolo
del costante calpestio che sotto falso nome di popolo si consuma ai danni della
sovranità delle forme della democrazia rappresentativa.
La nostra Repubblica è oggi impudentemente sbeffeggiata dal populismo del
predellino. Mio Dio com’è caduta in basso, vien da dire. E allora …
Che fare oltre e dopo il rispettabile NO-B day e dopo la nostra iniziativa di
mobilitazione delle 1000 piazze del prossimo weekend? Come dar non solo voce, ma
seguito sostenibile alla nostra sacra indignazione?
Giorgio Frasca Polara, il suo portavoce, ha scritto che il progetto di riforme
costituzionali di Nilde Iotti fin dal lontano 1979 somigliava tanto alla bozza Violante di
cui si discute in questi giorni. La concezione sacrale di Nilde, del resto, non
comportava alcuna fissità contemplativa delle Istituzioni sicut sunt. Ecco, vorrei
capire di più, dall’on. Violante. Dove siamo diretti? C’è qualche speranza o il
tormentone della giustizia ad personam ci lascerà così a metà del guado ancora per un
bel po’?
Sobrietà, stile, riserbo, eleganza, in primis culturale come ha detto Miriam Mafai
commentando le qualità della nostra Nilde. Anche qui si può misurare di quanto l’oggi si
sia immiserito. Il lato B della politica, la sua umanità, si è un po’ persa tra le nebbie.
Basta guardare quanto i valori della solidarietà, della dignità della donna, della
crescita civile sono vessati e costretti dal format mediatico imperante.
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Eppure Nilde aveva un grande amore per Reggio, per la sua terra, per le sue amicizie,
per il suo vissuto locale. E poi l’erbazzone, i cappelletti e il nostro re dei formaggi. Il
made in Reggio, specie quando opera di mani amiche, che lei adorava e di cui anch’io
sono stato talvolta latore. I nostri ori tra gli ori del Palazzo di Montecitorio.
Un grande amore per Reggio, la sua gente, le sue opere, le sue tradizioni.
Anche se non ballava Nilde Iotti, a sentire la sua amica Loretta Giaroni, nella bella
intervista sul video di Repubblica che trovate nel nostro sito. Unico imperdonabile
difettaccio. Si sa nessuno è perfetto.
Noi del PD made in Reggio, memori e grati del suo amore, stasera in fondo siamo qui
per un gesto d’amore.
Amore verso la nobile figura di questa grande signora della Repubblica, per il ricordo,
il messaggio, l’affetto che ci ha lasciato.
E, come lei, amore verso una terra che ha generato tanti buoni prodotti e che ha
saputo produrre, che sa produrre, tuttora, anche nel tempo delle passioni tristi, tanta
gente per bene, dotata di stile, sobrietà, riserbo. Che sa perpetuare tanta passione
positiva, civile e politica. Donne e uomini che non gettano via la memoria e che tengono
viva la speranza del futuro. Che credono e che combattono per il giusto, che
partecipano in prima persona com’è avvenuto il 25 ottobre.
Donne e uomini normali, tante e tanti. Normali. Nient’altro.
“Leonilde, storia eccezionale di una donna normale” è il titolo dello spettacolo teatrale
che oggi alla sala della Protomoteca del Campidoglio propone la bravissima Paola
Cortellesi. Paola interpreta la nostra Nilde. Una vita egregiamente raccontata, ne sono
sicuro. Un elogio della normalità. In fondo, ogni vita umana, se c’è del sentimento, è
eccezionale. Nilde Iotti era “sentimentalmente” molto normale. E a Reggio di
sentimento in vita ce n’è. Lo sappiamo.
Che ne dite se chiediamo a Paola Cortellesi di venire anche a Reggio?
Giulio Fantuzzi
Reggio Emilia, 4 dicembre 2009