MILANO19 dicembre 06.qxd
Transcript
MILANO19 dicembre 06.qxd
19 Milano notizie dai quartieri Cunetta selvaggia I responsabili della viabilità a Milano hanno scoperto da poco i dissuasori di velocità. Fino a poco tempo fa sostenevano che nelle strade dove passano gli autobus non era possibile utilizzare le cunette rallenta traffico. E così per molti anni bastava uscire dai confini della città e scoprire che erano utilizzate in tutta Italia tranne che a Milano. Recentemente con la realizzazione delle “isole ambientali” e in particolare quella della via Garibaldi le cunette sono spuntate anche a Milano, ma come spesso accade il “diavolo” fa le pentole ma non i coperchi. Anche al QT8 abbiamo finalmente le nostre belle cunette, in parti- colare quella in prossimità della scuola è segnalata da ben due cartelli, uno precario a circa 20 metri dalla cunetta e uno fisso a ridosso della stessa. Le strisce che la precedono sono consumate, ma la vera sorpresa è attraversarla, sembra di essere sulle montagne russe, un dislivello pazzesco che mette a pericolo soprattutto i motociclisti che a 30 all’ora prendono il volo per la pendenza della cunetta. La segnalazione stradale non è evidente, la pendenza è esagerata, la segnalazione precaria. Cosa aspettano dal Comune che ci scappi il morto come in Garibaldi per sistemarla a norma? V.M. foto Davide Bendoni mis...fatti Appello al Sindaco di Milano per il Parco delle Cave Caro Sindaco, sicuramente Lei, che tanti di noi connotano come persona attenta alla corresponsabilità dei cittadini verso il bene pubblico, non vorrà che la Sua Giunta si identifichi con la minaccia che grava sul Parco delle Cave: quello straordinario saggio di ricostruzione di una parte della Città che la storia aveva degradato a parco della malavita. Un luogo, che il lavoro volontario di tanti milanesi, ha modellato per dare a tutti una esperienza di natura in Città. Oggi, la Sua Amministrazione ritiene di cambiare la modalità di gestione unitaria utilizzata per realizzare il Parco delle Cave, punto nevralgico del sistema verde dell'ovest della Città. Una scelta, che metterebbe in discussione quanto Milano ha inteso fare finora per il bene dei cittadini. Una scelta, che esprimerebbe sfiducia nei confronti di un modello di 'co-gestione' tra Istituzione e Privato sociale (Comune di Milano - Italia Nostra), fondato su un rapporto solidale nel quale cultura e competenza specifica hanno permesso di avviare percorsi virtuosi di partecipazione. Nel Parco delle Cave sono confluite finora risorse umane ed economiche, azioni di cura quotidiana dell'area e progetti di qualità da sviluppare in un lungo periodo. Il risultato è un' 'opera pubblica' molto amata e frequentata dai milanesi. Presidio di partecipazione e controllo sociale, non solo per i gruppi di attività insediate, ma per tutte quelle realtà italiane e straniere che qui trovano l'occasione per partecipare alla cura di uno spazio pubblico con semplici azioni che a cura di La.Ma. il caporalato del Nord Q uando il Direttore mi chiese di fare un pezzo sul lavoro giovanile venni colto da sconforto. Non ho l'acume né la cultura, né tanto meno la sagace professionalità dell'invidiabile Farina e su certi argomenti mi faccio trasportare dal settarismo viscerale dei miei sensi e dei sentimenti. Ci provo… vediamo! Non ho mai sopportato il caporalato meridionale ed ero convinto che sarebbe sparito con l'evolversi della società. Oggi bisogna ammettere che l'evoluta Milano e l'operoso nord-est non sono diversi dalle illegali campagne pugliesi o dai cantieri calabri o campani. Oddio… uguali, uguali proprio no! Basta pensare che lo sfruttamento dei lavoratori, i padani, lo manifestano con un'immagine nobile, quasi da benefattori, si avvalgono degli strumenti della tecnologia d'avanguardia, vestono cravatte a pois e usano un lessico da Devoto Oli. Come gira il meccanismo? Spedisci sessanta curriculum vitae in internet alle agenzie di caporalato interinale, comunichi il tuo sito, la tua reperibilità e il numero di telefonino, poi, se sei fortunato, t'arriva una chiamata. Prendi il metrò, ti presenti in un moderno ufficio in centro (mica un vicolo di Scampia) una stretta di mano, un check-up delle tue capacità, delle tue attitudini, del tuo patrimonio culturale, della tua esperienza e poi un addio e un … le faremo sapere. Torni a casa, sempre in metrò (così prendi contatto con i disagi che dovrai affrontare) togli il cappotto e aspetti la chiamata. Domani, posdomani, stesso programma con altre agenzie poi, finalmente, in una mattina di sole, l'annuncio di un incontro con una dicembre 2006 ditta. Ti vogliono vedere! Prendi il metrò, una stretta di mano poi ti parlano di tutto tranne che di stipendio, di permanenza, di straordinari, di ferie, di tredicesima, di contributi e di contratto. L'Agenzia ti dirà che da mercoledì lavorerai per due mesi, l'Agenzia fatturerà alla ditta 1492 Euro, l'Agenzia di caporalato dell'evoluto nord ti passerà lo stipendio di 935 Euro e dopo due mesi sarai disoccupato, poi… si vedrà! Che gioia! Dopo un anno dalla laurea, tre corsi di computer, l'af- pagina 4 generano radicamento al territorio e diffondono amore per la propria Città. Si tratta di un sistema di governo di un'area pubblica che ha dimostrato di essere produttivo e vantaggioso anche da un punto di vista economico e in confronto ad altre modalità di affidamento di opere e servizi. Si tratta di una esperienza riconosciuta valida in tutta Europa, come testimoniano le delegazioni che ogni anno la vengono a visitare: oggi rischia di essere gravemente compromes- sa dall'Amministrazione della Città che l'ha concepita.. Insieme ai 16.000 cittadini che hanno già firmato chiediamo all'Amministrazione Comunale di rivedere la propria decisione: di non mortificare, ma di confermare quest'esperienza e di favorirne anzi la riproposizione in altre aree della Città SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA Luca Beltrami Gadola, Antonello Boatti, Francesca Marzotto Caotorta, Ottavia Piccolo, Don Gino Rigoldi Carlo Tognoli e Marco Formentini, già Sindaci del Comune di Milano Francesco Borella, progettista e già direttore Parco Nord Milano Gianluca Brivio Sforza, presidente Orticola di Lombardia Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia Massimo Ferlini, presidente Compagnia delle Opere Milano Alberto Ferruzzi, presidente Italia Nostra Milano Ermete Realacci, Deputato, Presidente della Commissione Ambiente Luigi Santambrogio, già Assessore Parchi e Giardini del Comune di Milano Pier Giuseppe Torrani, presidente Associazione Interessi Metropolitani finamento tecnico dell'inglese puoi cominciare a pensare al futuro, pensare di svincolarti dalla casa paterna e essere autonomo. Puoi immaginare la costituzione di una famiglia regolare, con una donna regolare, con dei rapporti sessuali più tranquilli, regolari, così se dovesse nascere un bambino non ci saranno problemi. Avrai una casa di proprietà con un mutuo ventennale, hai un posto di lavoro e uno stipendio te lo puoi permettere, hai un futuro tracciato, remunerato, garantito, sereno… per un paio di mesi! E' verissimo. Il caporalato al nord è tutta un'altra cosa, al sud è una vergogna… mica si va a lavorare in metropolitana e poi, la cravatta a pois… ma cos'è, scherziamo? Ho sbagliato pezzo. Ho trattato la fatica, non il lavoro. Il lavoro è un'altra cosa. Il lavoro è garanzia, impegno, futuro, sogno, ambizione, orgoglio, competitività, crescita ma soprattutto è il cemento per l'edificazione della nostra esistenza. Il sistema attuale è fatica e nulla più e se penso ad un giovane fra i 276.000 di Milano che vive di fatica e non di lavoro mi amareggio, mi amareggio soprattutto se mi calo nel mio passato, anni 70 quando mai avrei immaginato che i miei figli potessero attraversare una società così vergognosa in una Milano che era il simbolo del mondo del lavoro e della serietà imprenditoriale. In una Milano dove i cittadini, le forze politiche, le forze sindacali avevano conquistato, anche attraverso la valorizzazione del ruolo di ognuno, la certezza del domani. Mai, neanche dopo uno spinello, avremmo immaginato che il nostro paese sarebbe caduto così in basso, soprattutto se pensiamo che il lavoro è il corpo del primo articolo della Costituzione, forse l'unico che tutti conoscono ma, che l'imprenditoria, non ha mai fatto nulla per rimembrare. Che belle aspettative hanno i giovani! Quante ambizioni e quanti sogni s'infrangeranno contro il muro del precariato eterno. Malgrado ciò sentiremo ancora filosofi, politicanti e religiosi invitare i giovani a studiare, ad emergere in azienda, "a realizzare una famiglia tradizionale, ad avere dei figli sempre e comunque per perpetuare al mondo i valori della nostra cultura e della nostra tradizione". Queste parole le ho rubate da un discorso del Governatore, lo so non è corretto e invito i giovani a non farlo mai, li invito invece ad imparare a rubare denaro, gioielli e carte di credito perché altre possibilità per vivere un futuro meno precario non le avranno per decenni. Giovani, impegnatevi a rubare (magari con fair play), perché se vorrete una casa, una famiglia, dei figli e un avvenire non avete altre scelte, a meno che.… entriate in Forza Italia per un incarico in Comune! LA.MA