Blanc de Blancs 2011 Clos Mireille

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Blanc de Blancs 2011 Clos Mireille
Blanc de Blancs 2011 Clos Mireille
di Mario
Crosta
Sempre sulla strada per Barcellona, stavolta in Côte d'Azur, si trova →Domaines Ott, l'azienda
vitivinicola più grande e famosa in questa regione occitana, fondata nel 1896 da Marcel Ott, un
agronomo che si trovò fin da subito a reimpiantare vigneti distrutti dalla fillossera in tutte le sue
vigne, a cominciare da quelle di Château de Selle, acquisito nel 1912 nell'AOC Côtes de Provence,
nell'interno, a Taradeau sull'altopiano del Var, che oggi ha circa 140 ettari di cui 61 vitati
principalmente a Syrah, Cabernet Sauvignon, Grenache e Cinsault, dove si fa uno dei migliori
rosati del mondo: il Rosé Coer de Grain (anche se la mia corona d'alloro va sempre a Il Mimo di
→Alberto Arlunno a Ghemme).
Sempre nell'AOC Côtes de Provence, ma tra Saint-Tropez e Tolone, a La Londe-les-Maures sulla
strada per Fort de Brégançon, nel 1936 viene acquisito Clos Mireille, sulla costa del mare proprio di
fronte alle tre isole d'Or, con circa 170 ettari di cui 47 vitati su suoli scistosi e argillosi privi di calcare,
dove si coltivano tre vitigni: Sémillon (pienezza, rotondità e gusto di miele), Ugni blanc (vigore e
freschezza) e Rolle (untuosità e note floreali e fruttate).
Infine nel 1956 si acquisisce Château Romassan nell'AOC Bandol, a Castellet sulla strada per
Mourvédre, con circa 74 ettari vitati a Mourvèdre, Grenache e Cinsault da cui si ricavano ottimi
rossi e rosati. Nel 2004 si unisce a questa famiglia anche la Maison dello champagne →Louis
Roederer e nel 2009 i due cugini Christian e Jean-François Ott assumono le redini della società.
Ogni tenuta degli Ott è coltivata nel pieno rispetto della natura. Niente produzione intensiva, si
curano i terreni in regime di agricoltura biologica, i concimi sono organici e per combattere le
malattie più comuni delle uve s'impiegano trattamenti naturalmente composti di zolfo e poltiglia
bordolese (una miscela di rame, calce spenta e sapone nero). Gli impianti troppo obsoleti
vengono però sostituiti per fornire una qualità costante ai vini. Nel corso di tutti questi anni ognuno
di essi è già stato accuratamente ristrutturato per creare le migliori condizioni di coltura e di
drenaggio naturale, per evitare il deflusso delle acque piovane d'inverno, in modo da preservare il
terreno dalla siccità estiva e favorire un bilancio idrico regolare alle viti.
In particolare, Clos Mireille si trova in una posizione
davvero straordinaria perché gode delle carezzevoli
brezze del microclima marino. Qui sono nati due grandi
vini bianchi dal sapore piacevolmente iodato, entrambi
cru classé: il Blanc l'Insolent dalle vigne più vecchie, più
potente, e il Blanc de Blancs dalle vigne che scendono fra
le palme verso il mare. Oggi, invece, da una selezione di
tutte le vigne si fa il Blanc de Blancs, una vera bandiera da
quasi ottant'anni
Ha la stessa età anche il profilo di tutte le bottiglie di
quest'azienda, a forma di anfora, da un'ispirazione scolpita
nel legno da René Ott. Personalmente non ne sono
entusiasta (e lo noterete nella foto che ho composto, visto
che l'ho tagliata apposta), ma devo riconoscere che nella
mente di quell'artista c'era sicuramente la ricerca della
continuità con le antiche anfore da vino che sono state
trovate numerose in Provenza.
Il Blanc de Blancs 2011 proviene da uve Sémillon al 70% e Rolle al 30% di ceppi di trent'anni coltivati
a cordone Royat o cordone doppio. I grappoli sono stati raccolti manualmente e severamente
selezionati (nell'annata 2003 che avevo già degustato c'era anche dell'Ugni blanc, adesso
chissà...).
La vinificazione è stata tradizionale, con pressatura soffice seguita da fermentazione e malolattica,
quindi un passaggio in fusti di rovere da 8 a 10 mesi, assemblaggio e affinamento in bottiglia da 8 a
12 mesi almeno, prima della commercializzazione. È un vino dal colore giallo chiaro e cristallino, ha
un bouquet complesso e ben sviluppato che si distingue per le note di pesca bianca, nettarina,
albicocca, fiorellini di campo, scorza d'agrumi, verbena e macchia mediterranea, leggermente
speziate. In bocca è secco ma succoso, fine, armonico, dalla veste elegante e ariosa. Si
percepisce una complessità che accompagna
bene la piacevolezza e la rotondità.
Meravigliosamente leggero, è ottimo da subito, ma
può affinarsi ancora per qualche anno. Da giovane
andrebbe servito appena un po' più freddo di
quanto suggerisce la casa, secondo me a 8/9 °C.
Più in là, invece, un paio di gradi in più sarebbero
anche più graditi, specialmente d'inverno. È un vino
ideale come aperitivo, ma è perfetto con il pesce di
mare preparato nei modi più delicati: crudo in
carpaccio, zuppe non piccanti, pesce alla piastra,
crostacei al vapore, ostriche. Non è da grigliate. Lo
“rovinerei” però molto volentieri anche con le
fragrantissime focacce di Recco e Camogli appena
tiepide di forno o con il prosciutto di Parma e un bel
melone giallo profumato.
Domaines Ott
Route de Brégançon - 83250 La Londe-les-Maures, Francia
tel. +33.4.94.015350, fax: +33.4.94.015351
e-mail: [email protected], [email protected]