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Buona Pasqua
di P. Umberto Libralato S.I. - vicepresidente M.A.G.I.S.
C
ari amici ho proprio bisogno di dire a tutti: Buona
Pasqua, Buona Resurrezione, Buona vita nuova.
Lo dico con quella incoscienza un po’ testarda e
caparbia con cui ogni giorno mi metto in cammino e
cerco di andare avanti e di guardare al futuro con la speranza e l’ottimismo dei più poveri.
Troppe volte guardo al nostro ricco mondo e mi sento
davvero povero, soffocato dall’ovatta del presunto benessere.Vedo attorno a me tante luci, sento tante parole. Ma
le luci mi sembra che non illuminino o semplicemente che
deformino una realtà alla quale non riesco a dare consistenza.
Le parole sono altisonanti, spesso assordanti, come suoni che non trovano tra loro
armonia e si rincorrono senza lasciare la pace del cuore.
Mi guardo attorno e incontro volti stupefatti da una vita sociale priva di solidità
umana, desiderosi di spartire valori veri, profondi ma spesso delusi da un mondo che
sembra impermeabile a tutto quello che è progetto di una vita sociale di pace e di
benessere vero per tutte le persone. Le nostre piazze, i nostri teatri sono diventate
arene dove tutti svolgono il ruolo della belva che lotta per difendere se stessa e sbrana il più vicino che sente come un nemico.
Il quadro mondiale è impaurito da se stesso, dalle ingiustizie che ha prodotto, dalle
violenze presenti in tutti gli aspetti della vita sociale e politica. Il pessimismo e la
paura accompagnano la crescita di quanti erano abituati a vivere in tranquillità il proprio acquisito benessere.
Mi torna spesso in mente la parabola dell’uomo ricco del Vangelo che si è trovato tra
le mani un raccolto eccezionale e ha pensato subito a ingrandire i propri granai e a
programmare un tempo di soddisfazioni e di benessere… “Godi anima mia”…
Peccato, non aveva calcolato che la sua vita era alla conclusione e che quello che
aveva accumulato non gli serviva più. Il Vangelo parla di un uomo la cui campagna
aveva dato un raccolto eccezionale, ma quell’uomo è il nostro mondo, siamo noi che
abbiamo sbagliato i calcoli…
In questo mondo ci siamo tutti, ma per fortuna questo mondo, anche se qualche volta
si impone con forza e violenza, non è tutto il mondo. Anche se non se ne accorge porta nascosti nel suo grembo tanti semi che marciscono e trovano la forza del
miracolo della vita che rinasce.
La mia memoria torna ad un viaggio in Ciad, alle immagini desolate di una terra arsa
dal calore e annerita dagli incendi: mentre l’auto percorre saltellando uno spiazzo
deserto, la suora che mi accompagna ferma improvvisamente l’auto, mi fa scendere e
mi indica una campanula gialla che fa contrasto con la cenere e la sabbia rossa e dice
semplicemente: “padre, guardi il miracolo: un fiore è più forte di tutti gli incendi”.
I fiori sono presenti in ogni angolo di questa terra, ma spesso siamo noi a correre
troppo velocemente, siamo noi incapaci di vederli e di vederne la bellezza.
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La mente mi riporta agli ultimi viaggi, agli ultimi appuntamenti che abbiamo vissuto
insieme, amici e collaboratori del Magis: la ricostruzione nello Sri Lanka, il progetto
“Olio per la vita” in Burundi; in Burkina Faso i “100 pozzi a Dissin”, la diga e la nuova
scuola di Roumtenga, la scuola per le giovani di Ouagadougou.Veramente posso dire
di aver visto rifiorire il deserto, veramente posso dire di aver visto rifiorire tanti volti,
veramente posso dire di aver visto tanta gente gioire e fare festa.
Questi progetti ci hanno portato alle cose semplici, vere, genuine: alle origini della
vita. Dal caos primordiale rinasce una società umana: la forza della natura ha scatenato uno tsunami di solidarietà, non di distruzione. L’avocado, in Burundi non marcisce più, diventa olio che dà vita e salva tanti bambini. L’acqua in Burkina Faso non resta
più nascosta nelle viscere della terra: le nuove perforatrici hanno preso il posto della
verga di Mosè…Perforano la roccia e sgorga acqua che disseta il popolo e il bestiame e dà vita a nuove culture.
L’acqua non è più un torrente che devasta durante la stagione delle piogge, ma diventa
lago calmo, capace di ridare freschezza e restituire nutrimento a tempo opportuno.
I giovani dissetati nel corpo trovano la possibilità di dissetare lo spirito, di crescere
nelle conoscenze della vita, di trovare i mezzi per sentirsi più liberi.
Riviviamo la concretezza dei segni della fede cristiana nella loro dimensione cosmica:
l’acqua che purifica e dà vita nuova, il pane che nutre, l’olio che consacra nuovi re e
nuovi profeti, la sapienza che diffonde il suo profumo tra chi è disposto ad accoglierla.
I fiori sono qui nel nostro mondo, la vita rinasce qui nel nostro mondo.
Auguro a tutti voi, nel deserto della vita di vedere i fiori della rinascita; auguro a tutti,
dopo le bufere e i disastri, di trovare chi ci dà una mano a ricostruirci nel corpo e
nello spirito.
Davanti a noi abbiamo sempre un crocifisso, un uomo inchiodato al dolore, nascosto
in un sepolcro, ma un uomo che risorge il primo giorno della settimana per fare
nuove tutte le cose.
GIORNATE PARENTI
G A L L A R A T E 28 MAGGIO 2006
ORE
B A S S A N O D E L G R A P P A 4 GIUGNO 2006
9.30
ORE
9.30
INVITO I PARENTI DEI NOSTRI MISSIONARI
AD UN INCONTRO DI FRATERNITA’ E
DI SCAMBIO DI OPINIONI SUL NOSTRO IMPEGNO
CON E PER I MISSIONARI.
DATE CONFERMA DI PARTECIPAZIONE,
ALMENO UNA SETTIMANA PRIMA. GRAZIE!
P. Umberto
al seguente numero telefonico 0331714833
oppure
all’indirizzo e-mail [email protected]
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