Nascerà nella ex Om l`auto ultraleggera

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Nascerà nella ex Om l`auto ultraleggera
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BA
PUGLIE
A Taranto
un parco eolico
in mar Grande:
il primo in Italia
Venerdì 3 Luglio 2015 Corriere del Mezzogiorno
Il parco eolico nel mar
Grande di Taranto può essere realizzato. La trafila dei ricorsi s’è chiusa ieri. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune, confermando così la sentenza emessa
nel marzo dell’anno scorso dal Tar
Puglia. In entrambi i gradi di giudizio è stata rigettata la richiesta dell’amministrazione di annullare l’autorizzazione del ministero delle Infrastrutture alla società Beleolico,
rappresentata dall’avvocato Ernesto
Sticchi Damiani, di realizzare nella
rada esterna del porto di Taranto
dieci turbine da 3 megawatt di potenza per produrre 30 Mw di energia, uno standard in grado di rendere tutto il porto autonomo per
l’approvvigionamento elettrico. Il
Consiglio di Stato ha affermato che
per questo tipo di impianto a mare,
l’unica autorizzazione che serve è
quella del ministero, concessa il 10
febbraio 2014, e non della Regione
come, al contrario, sosteneva il Comune. Il via libera definitivo del miTARANTO
nistero delle Infrastrutture è stata
l’ultima dopo le autorizzazioni precedenti date dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente e
dopo la conferenza dei servizi. Que-
sto parco eolico a mare, progetto da
60 milioni di euro, è il primo nelle
acque italiane e in tutto il Mediterraneo. Questo tipo di impianti,
inoltre, potrà godere di nuovo degli
incentivi statali. La bozza del nuovo
decreto sulle rinnovabili elettriche
non fotovoltaiche prevede un contingente riservato all’eolico in mare
proprio per una quota di 30 megawatt. Questo di Taranto è l’unico
progetto che, in questo momento, è
nelle condizioni di partecipare all’asta per aggiudicarsi il pacchetto.
Un’iniziativa preliminare, questa,
prima dell’apertura del cantiere a
mare, prevista per l’autunno, anche
se sondaggi e caratterizzazioni dei
fondali sono stati già effettuati. Nei
mesi scorsi hanno preso il via alcune opere a terra, relative all’area in
cui scorrerà il cavo che trasporterà
l’energia. Già firmati con Vestas i
contratti per i dieci aerogeneratori,
alti 110 metri. Sei saranno fuori alla
diga foranea e quattro esterne al
molo polisettoriale, a 100 metri dalla costa e sette chilometri dalla città
in un’area non d’interesse comunitario né di protezione speciale.
Cesare Bechis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nascerà nella ex Om l’auto ultraleggera
Gli americani di Lcv lanciano la sfida in Puglia e Calabria. Assunzione immediata per 194 lavoratori
Il prezzo
La vettura che
verrà prodotta
nella vecchia
Om Carrelli (a
Bari si
realizzerà la
scocca, a Gioia
Tauro verrà
assemblata)
sarà messa sul
mercato a circa
13mila euro. Si
tratta di una
classe C, ma
costerà quanto
un’utilitaria.
I materiali
La particolarità
è l’utilizzo per
lo scheletro di
una struttura in
acciaio su cui
vengono
applicati
pannelli di
polipropilene
È riciclabile,
resistente a
ruggine e graffi.
Un’auto di fascia «C» in grado di rivoluzionare il mercato:
pezzo competitivo, meno consumi, elevati standard di sicurezza, struttura leggera (con record di peso per la categoria) e
personalizzazione avanzata. È
questo l’obiettivo della vettura
che sarà prodotta nello stabilimento ex Om Carrelli di Bari. Il
piano industriale del fondo di
investimento statunitense «Lcv
Capital Management» (che
mercoledì ha firmato con il Ministero dello Sviluppo Economico un accordo preliminare)
traccia i contorni di un piano
ambizioso. Lcv prevede di investire 226 milioni di euro (pari a
250 milioni di dollari) di cui 81
già spesi, 75 destinati all’avvio
della produzione e i restanti ai
costi di marketing e collaterali.
A Bari le ricadute occupazionali prevedono l’assunzione immediata di 194 ex dipendenti
Om Carrelli collocati in mobilità e nel primo anno complessivamente 275 unità (636 entro
sei anni). Per quanto riguarda
l’aspetto finanziario lo stabili-
Vendita in boutique
Sul mercato nel 2017
il cliente potrà
personalizzare
la propria vettura
mento di Bari-Modugno sarà
rimodernato e dotato di attrezzature: l’impegno è pari 37 milioni di cui 11,7 milioni di contributo a fondo perduto e 15,3
milioni a condizioni agevolate.
L’autovettura, secondo i programmi di Lcv, dovrebbe essere prodotta a partire dal quarto
trimestre del 2017 e per la vendita i target previsti indicano
oltre 19 mila unità nel primo
anno con una crescita fino a 77
mila unità entro i sei anni. Sarà
attivata una rete commerciale
con boutique che partirà da 16
unità del primo anno per arrivare fino a 42 punti vendita.
Nelle boutique il cliente potrà
personalizzare la vettura con
disegni stampati su pannelli
pre colorati in materiale totalmente riciclabile. Anche il web
rivestirà un ruolo chiave: secondo ricerche di mercato le
vendite on-line di auto cresceranno otto volte entro il 2025.
Dal punto di vista tecnologico,
invece, l’elemento peculiare del
processo produttivo è «l’utilizzo per lo scheletro dell’autovettura di una struttura in acciaio
brevettata che si ispira a quella
dei veicoli utilizzati per le competizioni Nascar (National As-
sociation for Stock Car Auto
Racing) su cui vengono successivamente applicati pannelli a
base di polipropilene». E proprio sull’innovazione dei materiali, l’auto made in Bari potrà
conquistare i consumatori. Utilizza, infatti il composito (polipropilene al 70%, fibre di vetro
al 20% e microsfere di vetro 3 M
al 10%) che è più leggero del
30%. È riciclabile, resistente alla ruggine, alle ammaccature e
ai graffi. «Il processo produtti-
vo previsto per gli stabilimenti
di Bari e Gioia Tauro — è scritto nel piano — è caratterizzato
da un altissimo grado di efficienza energetica e ambientale». A tal fine Lcv, come prima
mossa, provvederà subito a sostituire il tetto dello stabilimento ex Om Carrelli perché
potrebbero esserci residui di
amianto. I lavori dovrebbero
partire entro settembre.
Vito Fatiguso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato
Rating di legalità ad Aeroporti di Puglia
L’Autorità garante della
Concorrenza e del Mercato ha
attribuito il Rating di legalità
alla società Aeroporti di
Puglia, con il punteggio di due
«stellette» e due «+». Questo
punteggio è stato assegnato in
rapporto ai requisiti di base (la
prima «stelletta») e dai
requisiti premiali (l’altra
«stelletta» e i due «+») previsti
dalla legge. La società nel 2013
ha fatturato oltre 80 milioni di
euro e occupa 338 dipendenti.
L’Autorità anti-corruzione ha
comunicato all’Antitrust che
nei confronti dell’impresa non
esistono sanzioni pecuniarie o
interdittive, né annotazioni nel
casellario informatico né
provvedimenti di
commissariamento. Presso le
Procure competenti non sono
risultati carichi pendenti né
condanne definitive a carico
dei dirigenti della società.
«Quattro anni di sudore
e 57 riunioni a Roma»
Il sindacalista
Franco Busto,
segretario
generale della
Uilm Uil della
Puglia, ha
seguito l’intera
vertenza della
ex Om Carrelli
di Bari
Soddisfatto Busto (Uilm): azienda affidabile
«Quella dell’ex Om Carrelli è
una vertenza lunga e difficile.
Quattro anni di tensioni e
trattative potranno essere
archiviate solamente con la
firma delle prime lettere
d’assunzione. Tuttavia,
crediamo che questa sia la volta
buona perché finalmente c’è un
partner affidabile». Franco
Busto, segretario generale della
Uilm Uil della Puglia, è
soddisfatto. Dopo ben 57
incontri ufficiali tenuti al
ministero dello Sviluppo
Economico il futuro dei 194 ex
dipendenti ora in mobilità
(prendono l’indennità da 900
euro mensili fino a giungo
prossimo) è meno grigio.
«Questo progetto - prosegue
Busto - ci consente di sviluppare
una politica industriale in due
regioni del Sud: Puglia e
Calabria. È un ottimo segnale
per il nostro sistema
produttivo». Il piano
d’investimento di Lcv, sostenuto
anche dal segretario generale
della Uil Carmelo Barbagallo,
ieri è stato «approvato» dai
lavoratori. «Abbiamo sempre
creduto nel valore del confronto
— conclude Busto — e per
questo le nostre scelte sono
state premiate. Da settembre
sarà fondamentale concludere il
processo di acquisizione dello
stabilimento e definire l’attività
formativa in modo da essere
pronti per il rilancio della
fabbrica».
V. Fat.
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