IPS e.max Scientific Report

Transcript

IPS e.max Scientific Report
SCIENTIFIC REPORT
Vol. 02 / 2001 – 2013
Italiano
amic
all cer need
u
all yo
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
2
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
INDICE
Editoriale 4
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica 7
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2)15
• Studi in vitro
• Studi in vivo
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2)39
• Studi in vitro
• Studi in vivo
Biocompatibilità Spiegazione dei termini
Indice delle fonti bibliografiche
59
3
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
EDITORIALE
Il sistema IPS e.max® è un sistema di ceramica integrale innovativo, che comprende materiali in vetroceramica a base di disilicato di litio (LS2) e ossido di
zirconio (ZrO2) per la tecnologia Press e la tecnologia CAD/CAM. Completa il sistema una vetroceramica universale a base di nano-fluoro-apatite, per
il rivestimento estetico di tutte le componenti IPS
e.max.
L’elemento straordinario del sistema IPS e.max è la
vetroceramica brevettata a base di disilicato di litio
(LS2) (IPS e.max Press e IPS e.max CAD). Si tratta di
una vetroceramica che si distingue rispetto a tutti i
sistemi di ceramica esistenti grazie a quattro particolari proprietà.
4
• Indice di rifrazione ottica: L’indice di rifrazione
dei cristalli di disilicato di litio è adattato a quello
della matrice di vetro. Attraverso fasi di opacizzazione e colorazione degli ioni, sono stati ottenuti
quattro livelli di traslucenza e straordinari colori
opalescenti.
• Resistenza elevata: Per aumentare la resistenza,
è possibile includere nella matrice di vetro una percentuale cristallina estremamente elevata di circa il
70% senza alcuna perdita di traslucenza. Quando
la cristallizzazione è completata, la vetroceramica a
base di LS2 ha una resistenza a flessione di 360 –
400 MPa (secondo ISO 6872). Tale combinazione
consente di eseguire restauri monolitici, pur mantenendo livelli estetici elevati.
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Editorial
• Coefficiente di espansione adattato: Il coefficiente di espansione della vetroceramica a base
di LS2, pari a 10,2 x 10-6/K, è molto simile a quello
dell’ossido di zirconio (ZrO2). In tal modo, con IPS
e.max Ceram è possibile utilizzare tutti i necessari rivestimenti estetici, le caratterizzazioni e le
cotture di glasura sia per la vetroceramica LS2 IPS
e.max, sia per ZrO2 IPS e.max. Si tratta di un evidente vantaggio, soprattutto oggi, in termini di
semplicità, efficienza e convenienza.
• Innovativa tecnologia di lavorazione: Grazie
alla lavorazione in una fase blu intermedia mediante tecnologia CAD/CAM e a un successivo
breve processo di cristallizzazione, la vetroceramica a base di disilicato di litio (LS2) IPS e.max
CAD è l’innovativo materiale in ceramica integrale per tutti i restauri CAD/CAM di denti singoli. Il più recente sviluppo nel settore dei restauri
digitali è la tecnica IPS e.max CAD-on. Combinando in modo innovativo i vantaggi di LS2 e
ZrO2 IPS e.max, questo materiale inaugura una
nuova generazione nella tecnica di realizzazione
di ponti, una combinazione entusiasmante di
semplicità d’uso, rapidità e resistenza totale.
Il sistema IPS e.max è stato documentato scientificamente dall’inizio del suo sviluppo fino ad oggi, e
studi di numerosi rinomati esperti hanno contribuito a creare un’eccellente base di informazioni. La
storia di successi in tutto il mondo, la domanda
sempre crescente e i circa 40 milioni di restauri realizzati confermano il successo e l’affidabilità del
sistema.
Più di 20 studi clinici in vivo, un numero ancora
superiore di studi in vitro e il numero costantemente crescente di studi clinici condotti in tutto il
mondo evidenziano il successo a lungo termine del
sistema IPS e.max nella cavità orale del paziente.
Nel presente “Scientific Report IPS e.max Vol. 2”
sono stati riuniti i più importanti risultati degli studi
condotti dal 2001 al 2013.
Il sistema di ceramica integrale IPS e.max offre, per
tutte le indicazioni, una soluzione ideale, che si
fonda non soltanto sulla tecnologia dei materiali,
ma è anche scientificamente garantita.
IPS e.max: all-ceramic – all you need
5
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
6
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Systema –
L’affidabilità clinica
7
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica
Sintesi relativa al sistema IPS e.max®
I dati disponibili relativi al sistema IPS e.max si riferiscono all’uso clinico fino a
5 anni per l’ossido di zirconio (ZrO2) e fino a 10 anni per la vetroceramica al
disilicato di litio (LS2).
Sono state riepilogate le quote di sopravvivenza* ricavate dagli studi clinici
condotti su IPS e.max Press (6 studi), IPS e.max CAD (6 studi) e IPS e.max
ZirCAD (8 studi) ed è stata calcolata la quota di sopravvivenza globale del
sistema. Nel complesso sono stati inclusi 1276 restauri di 20 studi clinici. Ne è
derivata una quota di sopravvivenza globale del sistema IPS e.max del 96,6%.
3,2%
di insuccessi
Fig. 1: Riepilogo dei risultati
96,8%
di restauri
sopravvissuti
di 20 studi clinici condotti con
restauri (corone e ponti) del
sistema IPS e.max; è rappresentata
la distribuzione percentuale di
successi e insuccessi.
Per informazioni dettagliate relative allo studio, ai successi e agli insuccessi, si
­rimanda alle descrizioni riportate sulle seguenti pagine del Scientific Report.
* Per la definizione di quota di sopravvivenza, si rimanda alla sezione Spiegazione dei termini
8
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica
Sintesi relativa a IPS e.max® Press
(vetroceramica in disilicato di litio LS2)
I dati disponibili relativi a IPS e.max Press si riferiscono all’uso clinico per un
periodo massimo di 10 anni. Il periodo medio di osservazione è di ca, 5,6 anni.
5 studi clinici (Böning et al., 2006; Etman and Woolford, 2010; Guess et al.,
2012; Gehrt et al., 2012; Dental Advisor 2012) e uno studio interno di Ivoclar
Vivadent su un totale di 642 restauri (corone) hanno evidenziato, dopo un
periodo di osservazione medio di 5,6 anni, una quota di sopravvivenza del
97,5%. Il 2,5% di insuccessi** comprendente fratture (1,6%), fallimento endodontico (0,2%) e carie secondaria (0,2%). In uno studio sono inoltre state
rimosse 4 corone (0,6%) per formazione di incrinature. Nel 3,4% dei restauri
si è verificato distacco (“chipping”), che è comunque stato possibile riparare
in situ. La cementazione convenzionale e quella adesiva sono risultate ugualmente efficaci.
2,5%
di insuccessi
Fig. 2: Riepilogo dei risultati di
97,5%
di restauri
sopravvissuti
6 studi clinici condotti con restauri
(corone) in IPS e.max Press; è rappresentata la distribuzione percentuale di successi e insuccessi.
Confronto con la letteratura:
Da review sistematiche relative alla quota di sopravvivenza di prodotti in vetroceramica convenzionale sono emerse quote di fratture del 3,8% (Heintze and
Rousson, 2010a). La quota di sopravvivenza di corone in metalloceramica è
pari al 95,6% dopo 5 anni (Pjetursson, 2007). Sono stati indicati insuccessi
biologici e tecnici, ad es. fallimento endodontico o distacco, con una frequenza compresa tra il 5 e il 10%. Con una quota di fratture dell’1,6% e una
quota di sopravvivenza del 97,5%, IPS e.max Press fornisce performance cliniche nettamente migliori rispetto ai materiali convenzionali, quali vetroceramica
o metalloceramica.
** In seguito agli arrotondamenti nella somma dei singoli insuccessi si riscontrano valori leggermente differenti
­rispetto alla quota di sopravvivenza totale rispettivamente quota di insuccessi.
9
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica
Sintesi relativa a IPS e.max® CAD
(Vetroceramica a base di disilicato di litio LS2)
I dati disponibili relativi a IPS e.max CAD si riferiscono all’uso clinico per un
periodo massimo di 4 anni.
6 studi clinici (Richter et al., 2009; Nathanson, 2008; Reich et al., 2010; Fas­
binder et al., 2010; Bindl, 2011; Sorensen et al., 2009b) per un totale di 237
restauri (corone) hanno evidenziato che, dopo un periodo di osservazione
medio di 3 anni, il 97,9% dei restauri era sopravvissuto. Il 2,1% di insuccessi
includeva lo 0,4% di distacco irreparabile (chipping) e 1,7% di fratture. Oltre
al caso sopra citato di distacco irreparabile, non si sono verificati ulteriori distacchi di altro tipo.
2,1%
di insuccessi
Fig. 3: Riepilogo dei risultati di
97,9%
di restauri
sopravvissuti
6 studi clinici condotti con restauri
(corone) in IPS e.max CAD; è rappresentata la distribuzione percentuale di successi e insuccessi.
Confronto con la letteratura:
Anche per IPS e.max CAD si può osservare che, con una quota di sopravvivenza di quasi il 98% e una quota di fratture di solo l’1,7%, la performance
clinica è nettamente superiore rispetto alle metalloceramiche e alle ceramiche
di altro tipo (Pjetursson, 2007).
10
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica
Sintesi relativa a IPS e.max® ZirCAD
(Ossido di zirconio ZrO2)
I dati disponibili relativi a IPS e.max ZirCAD si riferiscono all’uso clinico per un
periodo massimo di 5 anni.
8 studi clinici (Stanford 2009; Sorensen et al. 2009a; Fasbinder and Dennison
2009; Beuer et al. 2010; Beuer et al. 2011b; Gehrt 2012; Christenensen et al.
2008; Munoz 2009; Holmes et al. 2012) per un totale di 397 restauri hanno
evidenziato una quota di sopravvivenza del 94,2%. Gli insuccessi comprendevano 2,3% distacco irreparabile (chipping), 2,0% fratture e 0,8% fallimento
endodontico e frattura canalare. In uno studio sono state valutate come fallimento due decementazioni (0,5%). Nel complesso, nel 12% dei restauri si è
verificato distacco, che ha tuttavia reso necessario sostituire il restauro soltanto
nel 2,3% dei casi.
5,8%
di insuccessi
Fig. 4: Riepilogo dei risultati di
94,2%
di restauri
sopravvissuti
8 studi clinici condotti con restauri
(corone e ponti) in IPS e.max ZirCAD,
rivestiti con IPS e.max ZirPress e/o
IPS e.max Ceram. È rappresentata
la distribuzione percentuale di
­successi e insuccessi.
Confronto con la letteratura:
Review sistematiche relative alla quota di sopravvivenza di restauri in ossido di
zirconio hanno evidenziato, per ponti a 3 e 4 elementi, una quota di fratture
inferiore all’1% dopo 3 anni (Heintze and Rousson, 2010b) e una quota di
sopravvivenza del 94,29% dopo 5 anni (Schley et al., 2010) (ciò significa una
quota di fratture di circa il 6%). Nel 23,59% dei restauri si sono verificate
complicanze tecniche, dove il distacco ha rappresentato il problema tecnico
più frequente. Nell’8,28% dei casi sono state osservate complicanze biologiche.
La quota di fratture di IPS e.max ZirCAD pari al 2,0% ca. si attesta al di sotto
della quota di fratture indicata in letteratura per i ponti in ossido di zirconio
(circa il 6% dopo 5 anni). Con IPS e.max ZirCAD le complicanze tecniche e
biologiche sono nettamente meno frequenti rispetto a quanto indicato in letteratura.
11
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica
Sintesi relativa a e.max® ZirPress
(Vetroceramica a base di fluoro-apatite)
I dati disponibili relativi a IPS e.max ZirPress si riferiscono all’uso clinico per un
periodo massimo di 4 anni.
4 studi clinici (Tinschert 2008; Christensen 2008; Hicklin et al. 2008; Fasbinder
and Dennison 2009), per un totale di 186 restauri (123 corone, 63 ponti) in
IPS e.max ZirPress come rivestimento estetico su IPS e.max ZirCAD hanno evidenziato una quota di sopravvivenza del 95,7%. In totale si è riscontrato un
distacco nel 15% dei restauri, ma è risultato non riparabile soltanto nell’1,6%
dei casi. Per tutti gli altri distacchi è stato possibile effettuare la riparazione in
situ mediante lucidatura o composito. La quota di insuccessi totale ammontava al 4,3%, comprendendo un caso di frattura radicolare (0,5%) nonché due
insuccessi endodontici (1,1%).
4,3%
di insuccessi
Fig. 5: Riepilogo dei risultati
95,7%
di restauri
sopravvissuti
di 4 studi clinici condotti con
IPS e.max ZirPress su restauri
(corone e ponti) in IPS e.max
ZirCAD; è rappresentata la
­distribuzione percentuale di
successi e insuccessi.
Confronto con la letteratura:
Una review sistematica ha evidenziato, per ponti in ossido di zirconio e in riferimento al distacco, una quota di sopravvivenza del 90%: ciò significa che il
distacco si è verificato complessivamente nel 10% dei restauri. Non è stato
possibile riparare il distacco nel 2–5% dei restauri, che sono stati pertanto
sostituiti (Heintze and Rousson, 2010b).
Con IPS e.max ZirPress si è verificato distacco irreparabile nel 1,6% dei restauri,
una percentuale che si colloca al limite inferiore della frequenza descritta in
letteratura.
12
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sistema IPS e.max® – L’affidabilità clinica
Sintesi relativa a IPS e.max® Ceram
(Vetroceramica a base di nano-fluoro-apatite)
I dati disponibili relativi a IPS e.max Ceram si riferiscono all’uso clinico per un
periodo massimo di 5 anni.
8 studi clinici (Dental Advisor 2010; Nathanson 2008; Richter et al. 2009;
Stanford 2009; Sorensen et al. 2009a; Fasbinder and Dennison 2009; Beuer
2011b; Hicklin et al. 2012) per un totale di 369 restauri con rivestimento estetico IPS e.max Ceram, hanno evidenziato una quota di sopravvivenza del
94,9%. Gli insuccessi hanno incluso distacco irreparabile (2,4%), frattura della
struttura (materiali diversi) (1,9%), fallimento endodontico (0,5%) e una decementazione che è stata valutata come fallimento (0,3%). È stato osservato
distacco nel 6% dei restauri, oltre la metà dei quali è stato comunque possibile
riparare in situ.
5,1%
di insuccessi
Fig. 6: Riepilogo dei risultati
94,9%
di restauri
sopravvissuti
di 8 studi clinici condotti con
IPS e.max Ceram su restauri in
IPS e.max ZirCAD o IPS e.max CAD
e Crystal Zirconia (corone e ponti);
è rappresentata la distribuzione
percentuale di successi e insuccessi.
Confronto con la letteratura:
Una review sistematica ha evidenziato, per ponti in ossido di zirconio e in riferimento al distacco, una quota di sopravvivenza del 90%: ciò significa che il
distacco si è verificato complessivamente nel 10% dei restauri. Non è stato
possibile riparare il distacco nel 2–5% dei restauri, che sono stati pertanto
sostituiti (Heintze and Rousson, 2010b).
Con IPS e.max Ceram si è verificato distacco nel 5% del restauri, quindi con
minore frequenza rispetto a quanto descritto in letteratura; il distacco è stato
inoltre non riparabile nel 2,4% dei casi, un dato anch’esso inferiore a quanto
indicato in letteratura.
13
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Sintesi relativa a IPS e.max® CAD-on
(vetroceramica al disilicato di litio LS2 su ossido di zirconio ZrO2)
Per IPS e.max CAD-on sono disponibili dati per un periodo fino a 3 anni di
impiego clinico. Il periodo medio di osservazione è di 21 mesi per ponti e di
36 mesi per corone (soltanto uno studio).
In 2 studi clinici (Wantzke et al. 2012, Blatz et al. 2012) hanno valutato un
totale di 29 ponti di tre elementi. Finora non si sono riscontrati insuccessi. La
quota di sopravvivenza è del 100%. Un ulteriore studio con 30 ponti è stato
avviato nel 2012 (Sailer et al. 2012). Inoltre sono state impiegate 40 corone
IPS e.max CAD-on in 2 studi clinici. In uno studio clinico (Watzke et al. 2012)
in fino a 36 mesi non sono stati rilevati insuccessi, l’altro studio (Beuer et al
2012) è stato avviato nel 2012. La quota di sopravvivenza per restauri realizzati
con la tecnica CAD-on ammonta al 100%.
Fig. 7: Riepilogo dei risultati di
100%
quota di
sopravvivenza
2 studi clinici con IPS e.max CAD
su restauri in IPS e.max ZirCAD
(ponti e corone); è rappresentata
la distribuzione percentuale di
­successi e insuccessi.
14
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Disilicato di litio
(LS2)
Studi in vitro
Studi in vivo
15
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
uota di sopravvivenza e resistenza alla frattura di corone parziali
Q
in ceramica integrale di diverse preparazioni a seguito di simulazione di masticazione con termociclo.
Luogo dello studio:
Clinica Universitaria di Freiburg, Freiburg i. Br., Germania
2002, 2006
C. Stappert
Periodo di osservazione:
Autore:
Metodo:
È stata rilevata la resistenza alla frattura su molari naturali con corone parziali monolitiche in ceramica integrale diversamente preparate in IPS e.max-LS2. Come gruppo di controllo sono stati utilizzati denti preparati con inlay MOD e
denti non preparati. Le corone parziali sono state preparate includendo 1– 4 cuspidi occlusali (TK-1, TK-2, TK-3, TK-4).
La cementazione è avvenuta con adesivo (Variolink® II). Tutti i campioni sono stati sottoposti a una simulazione di
masticazione con termocicli (1,2 milioni di cicli, 98 N, 5°/55°C) e poi caricati fino alla rottura in uno strumento di prova
universale.
(Valori medi)
Resistenza alla frattura [N]
Risultati:
3000
2000
1000
0
IN
(MOD)
PC-1
PC-2
PC-3
Tipo di preparazione
PC-4
Dente non
preparato
Fig. 8: Resistenza alla frattura di
molari naturali con corone parziali
diversamente preparate.
Riepilogo:
La quota di sopravvivenza in vitro nel simulatore di masticazione è stata del 100% per tutti i campioni. Indipendentemente dall’estensione del restauro ceramico IPS e.max LS2, nel settore latero-posteriore si sono ottenuti valori di resistenza alla frattura che non differiscono in misura significativa da quelli di denti naturali non preparati.
Riferimento bibliografico:
(Stappert et al., 2002; Stappert et al., 2006)
16
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
orone parziali in ceramica integrale su premolari. Configurazione
C
della preparazione cavitaria, affidabilità e resistenza alla frattura
in caso di affaticamento.
Luogo dello studio:
Clinica Universitaria di Freiburg, Freiburg i. Br., Germania
Periodo di osservazione:2005
Autori:
C. Stappert, P.C. Guess, T.A. Gerds, J.R. Strub
Metodo:
Su premolari superiori naturali è stato rilevato l’influsso di diverse forme di preparazione e spessori sul comportamento
a fatica e la resistenza alla frattura di corone parziali e faccette in ceramica integrale in IPS e.max Press. Come gruppo
di controllo sono stati impiegati denti preparati a inlay MOD e denti non preparati. La cementazione delle corone
parziali è avvenuta con adesivo (Variolink® II). Tutti i campioni sono stati sottoposti a una simulazione di masticazione
con termocicli (1,2 milioni di cicli, 49 N, 5°/55°C) e poi caricati fino alla rottura in uno strumento di prova universale.
Sono state testate le seguenti preparazioni (per ogni tipo di preparazione n=16):
– Denti non preparati
– Inlay MOD
– Corone parziali con cuspidi palatali ridotte di 2,0 mm
– Corone parziali con riduzione palatale (pal.) e vestibolare (vest.) delle cuspidi di 2,0 mm
– Faccette integrali: riduzione dell’intera superficie di masticazione e preparazione a veneer del segmento facciale
(Spessore occlusale 2,0 mm / segmento facciale 0,8 mm)
Risultati:
Resistenza alla frattura [N]
2500
2.0 mm
2000
1500
1000
500
0
Fig. 9: Resistenza media alla frattura
di corone parziali e faccette integrali
Dente non
preparato
Inlay MOD
Corona parziale
pal.
Corona parziale
pal./vest.
Tipo di preparazione
Faccetta integrale
diversamente preparate su premolari
superiori a seguito di simulazione di
masticazione.
Riepilogo:
– La quota di sopravvivenza di oltre 1,2 milioni di cicli nel simulatore di masticazione è del 100% per tutte le corone
premolari testate.
– La resistenza alla frattura delle corone parziali palatali (corone parziali pal.) non differisce in misura significativa da
quella dalle corone parziali nelle quali è stata coinvolta l’intera superficie di masticazione (corone parziali pal./vest.).
– La resistenza alla frattura di preparazioni in inlay MOD, nonché di faccette integrali con 2,0 mm di spessore occlusale
e 0,8 mm di segmento facciale, non si distingue in misura significativa da quella dei premolari naturali non preparati.
Riferimento bibliografico:
(Stappert, 2005)
17
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
onti in disilicato di litio monolitici CAD/CAM e rivestiti esteticaP
mente a confronto con la metalloceramica: comparazione dei
carichi di rottura e dei tipi di insuccesso a seguito di affaticamento.
Luogo dello studio:
Clinica Universitaria Friburgo, Friburgo i. Br., Germania
Periodo di osservazione:2012
Autori:
S. Schultheis, J.R. Strub, T.A. Gerds, P.C. Guess
Metodo:
96 molari e premolari umani estratti sono stati suddivisi in 3 gruppi. Con CEREC sono stati fresati ponti interamente
anatomici in IPS e.max CAD ed inseriti monoliticamente oppure rivestiti esteticamente manualmente. I ponti in metalloceramica sono stati utilizzati come controllo. La resistenza alla frattura è stata determinata prima e dopo i test di
affaticamento.
Risultati:
Resistenza alla frattura [N]
2500
before fatigue
after fatigue
2000
1500
1000
Fig. 10: 10 Resistenza media alla
500
frattura di ponti in IPS e.max CAD
0
(monilitici o rivestiti esteticamente)
IPS e.max CAD
monolitico
IPS e.max CAD
rivestito esteticamente
Metalloceramica
nonché metalloceramica, dopo
­simulazione di masticazione.
Riepilogo:
Tutti i ponti sono sopravvissuti al test di affaticamento. I ponti in IPS e.max CAD rivestito esteticamente si sono fratturati a forze minori rispetto ai ponti in IPS e.max CAD monolitico, che hanno raggiunto un carico di frattura comparabile a quello della metalloceramica. I ponti in IPS e.max CAD si sono fratturati nell’area delle connessioni. Non sono
stati osservati distacchi nei ponti in disilicato di litio, mentre nei ponti in metalloceramica i distacchi hanno rappresentato l’unico tipo di insuccesso.
Conclusione:
I ponti monolitici in IPS e.max CAD tollerano carichi comparabili a quelli sopportati dal riferimento standard di ponti
in oro o metalloceramica.
Riferimento bibliografico:
(Schultheis et al., 2012)
18
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
isilicato di litio CAD/CAM monolitico a confronto con corone
D
Y-TZP con rivestimento estetico: confronto tra tipi di insuccesso e
affidabilità a seguito di affaticamento.
Luogo dello studio:
New York University, New York, USA
Periodo di osservazione:2010
Autori:
P.C. Guess, R.A. Zavanelli, N.R.F.A. Silva, E.A. Bonfante, P.G. Coelho, V.P. Thompson
Metodo:
Sono stati esaminati il comportamento a fatica (“fatigue behavior”) e l’affidabilità (“reliability”) di corone monolitiche
realizzate con la tecnica CAD/CAM in IPS e.max CAD (LS2).
Metodo I: Sono state realizzate 19 corone totalmente anatomiche, poi fresate con un sistema CAD/CAM. Le
corone sono state mordenzate con acido fluoridrico al 5% per 20 secondi, silanizzate con Monobond
Plus e sottoposte a cementazione adesiva con Multilink Automix su un moncone in composito invecchiato di colore simile alla dentina. I campioni sono stati conservati in acqua per almeno sette giorni
prima dei test di carico. Durante tali test le corone sono state esposte all’azione di una punta in carburo di tungsteno che si muoveva di 0,7 mm dalle cuspidi disto-buccali in direzione linguale, per simulare i movimenti di occlusione. Sono stati utilizzati tre diversi livelli di sollecitazione, con carico
massimo pari a 1000 N. Dopo i test, è stata verificata la possibile presenza di danni sulle corone mediante uno stereomicroscopio con luce polarizzata.
Metodo II: Nella seconda parte dell’indagine le corone sono state sottoposte a un’ulteriore prova di carico (“staircase r ratio fatigue”) con 1 milione di cicli. Il carico è variato da 90 a 900 N, da 95 a 950 N, da 100 a
1000 N e da 110 a 1100 N.
Risultati:
3000
Resistenza alla frattura [N]
2500
2000
1500
1000
500
Fig. 11: Resistenza alla frattura di
IPS e.max CAD rispetto a IPS e.max
0
IPS e.max CAD
IPS e.max ZirCAD/Ceram
ZirCAD con rivestimento estetico
IPS e.max Ceram.
Riepilogo:
Le corone IPS e.max CAD (LS2) hanno presentato fratture con incrinature fino al moncone in composito soltanto
­applicando forze piuttosto elevate (2576 ± 206 N). Per IPS e.max ZirCAD (ZrO2) si sono invece verificate soltanto
fratture nella ceramica di rivestimento IPS e.max Ceram (1195 ± 221 N).
Conclusione:
Le corone interamente anatomiche IPS e.max CAD si sono rivelate resistenti a fatica in test ciclici di carico. Le corone
in ossido di zirconio hanno invece presentato fratture nel materiale di rivestimento applicando forze nettamente
­inferiori.
Riferimento bibliografico:
(Guess, 2010)
19
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
ffidabilità di corone IPS e.max® CAD con spessore sottile e corone
A
IPS e.max® CAD con rivestimento sottile.
Affidabilità: corone con spessore sottile e disilicato di litio con rivestimento sottile rispetto
a corone VMK e Y-TZP.
New York University, New York, USA
Periodo di osservazione:2010
Autori:
N.R.F.A Silva, V.P. Thompson
Luogo dello studio:
Metodo:
Sono stati esaminati il comportamento a fatica (“fatigue behavior”) e l’affidabilità (“reliability”) di corone monolitiche
realizzate con la tecnica CAD/CAM in IPS e.max CAD (LS2) rispetto a corone in ossido di zirconio e in metalloceramica
convenzionale (VMK) con rivestimento estetico. Da un lato si trattava di corone con spessore occlusale di 1 mm,
dall’altro di corone con spessore di 2 mm, con nucleo di 1,5 mm e rivestimento estetico buccale sottile di 0,5 mm. Per
ogni gruppo sono state realizzate 21 corone, poi fresate con un sistema CAD/CAM e successivamente sottoposte a
glasura. Le corone sono state cementate con adesivo con Multilink® Automix su un moncone in composito invecchiato
di colore simile alla dentina. I campioni sono stati conservati in acqua per almeno sette giorni prima dei test di carico.
Durante tali test le corone sono state esposte all’azione di una punta in carburo di tungsteno che si muoveva di 0,7
mm dalle cuspidi disto-buccali in direzione linguale, per simulare i movimenti di occlusione. Sono stati applicati tre
diversi livelli di sollecitazione. Dopo i test, è stata verificata la possibile presenza di danni sulle corone mediante uno
stereomicroscopio con luce polarizzata.
Risultati:
Prova di resistenza a fatica nel simulatore di masticazione
1800
1600
Forza di rottura [N]
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
Fig. 12: Forza di rottura sulla
ZrO2
rivestito
VMK
spessore 2 mm
Disilicato di litio
monolitico
spessore 1 mm
Disilicato di litio
spessore 2 mm
(incl. rivestimento
estetico buccale sottile)
­scorta del fallimento a seguito
di carico durante la prova di
­resistenza a fatica.
Riepilogo:
La resistenza a frattura di IPS e.max CAD (LS2) è stata pari a 1535 N per IPS e.max CAD di 1 mm e a 1610 N per
IPS e.max CAD di 2 mm. Tali valori sono confrontabili con quelli della metalloceramica (1304 N) e superiori a quelli
dell’ossido di zirconio sovrastratificato (371 N) (vedere Figura 10). Le fratture osservate erano fratture complete per
IPS e.max CAD e distacchi (“chipping”) negli altri due gruppi. Il materiale IPS e.max CAD ha mostrato la massima
­affidabilità.
Conclusione:
In questo studio le corone IPS e.max CAD hanno presentato valori ottimali confrontabili con il gold standard della
metalloceramica.
Riferimento bibliografico:
(Martins, 2011)
20
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
esistenza a pressione, fatica e frattura di corone ceramiche
R
­supportate da impianto.
Luogo dello studio:
Università Ain Sham, Cairo, Egitto / Università di Toronto, Toronto, Canada
Periodo di osservazione:2010
Autori:
A. El-Dimeery, T. Salah, A. Hamdy, O. El-Mowafy, A. Fenton
Metodo:
Un totale di 64 copie di impianti sono stati suddivisi in 8 gruppi. Sono state poste a confronto diverse ceramiche (Vita
Mark II, IPS e.max CAD), diversi abutment (titanio, ossido di zirconio) e diversi materiali di cementazione (Tempbond,
Panavia). Le corone molari sono state fissate sugli impianti e conservate in acqua per 24 ore a 37°C, prima di essere
sottoposte a un test di resistenza a fatica a 55–550 N sott’acqua per 500.000 cicli. I campioni sopravvissuti sono stati
sottoposti a un test di resistenza alla frattura.
Risultati:
1800
Vita Mark II
IPS e.max CAD
Resistenza alla frattura [N]
1600
1400
1200
1000
800
600
Fig. 13: Resistenza alla frattura
400
di corone supportate da impianto
200
0
in IPS e.max CAD Vita Mark II
Tempbond
Panavia
Abutment in titanio
Tempbond
Panavia
Abutment in zirconio
su abutment in titanio o ossido di
­zirconio. La cementazione è stata
eseguita con Tempbond o Panavia.
Riepilogo:
Durante il test di carico, 2 corone Vita Mark II si sono rotte (1 con abutment in titanio, 1 con abutment in ossido di
zirconio, entrambe cementate con Tempbond). Tutti gli altri campioni sono sopravvissuti.
I gruppi con corone IPS e.max CAD hanno raggiunto valori di resistenza alla frattura più elevati in misura statisticamente significativa rispetto ai gruppi con corone Vita Mark II.
Riferimento bibliografico:
(El-Dimeery, 2011)
21
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Caratteristiche
della ceramica al disilicato di litio (IPS e.max®)
a confronto con quella sottoposta a glasura: uno studio
fisicochimico e biologico.
Luogo dello studio:
Università Reims, Reims, Francia
Periodo di osservazione:2012
Autori:
C. Brunot-Gohin, J.-L. Duval, E.-E. Azogui, R. Jannetta, I. Pezron, C. Egles
Metodo:
Dei campioni in IPS e.max Press sono stati sottoposti a 3 diversi trattamenti superficiali: nessun trattamento, lucidatura
manuale, glasura. Thermanox è stato utilizzato per il controllo. Le caratteristiche superficiali sono state testate tramite
metodo goccia d’acqua, interferometria e microscopio a scansione elettronica. Inoltre è stata analizzata la reazione
cellulare su superfici lucidate e glasate con un modello di cultura di cellula a base di epitelio di pollame.
Risultati:
3500
0.9
3000
Adesione
­cellulare
0.8
2500
0.7
0.6
2000
0.5
1500
0.4
1000
0.3
Adesione cellulare
Cellule per mm2
Densità
­cellulare
1
0.2
500
0
0.1
Thermanox
IPS e.max
non trattato
IPS e.max
lucidato
IPS e.max
sottoposto a glasura
0
Fig. 14: 14 Crescita delle cellule
su campioni in IPS e.max con
diversi trattamenti superficiali
(non trattati, lucidati, glasati).
Riepilogo:
Le superfici lucidate e glasate hanno angolazioni di contatto chiaramente diverse, cioè, sono umettabili in modo diverso.
L’adesione e la proliferazione delle cellulre (i.e. densità) era maggiore sulle superfici lucidate che su quelle sottoposte a
glasura. In nessun caso si è rilevata citotossicità.
Conclusione:
La ceramica al disilicato di litio è una soluzione ben promettente per abutment implantari estetici e per impermeabilizzare il collegamento perio-implantare senza compromessi in termini di stabilità fisica.
Riferimento bibliografico:
(Brunot-Gohin et al., 2012)
22
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:
ffidabilità e tipi di insuccesso di un nuovo prototipo di abutment
A
ceramici.
Luogo dello studio:
New York University, New York, USA
Periodo di osservazione:2012
Autori:
V.P. Thompson, P. Coelho, N.R.F.A. Silva
Metodo:
Degli impianti (Implant Direct 4,3 mm, Nobel Biocare) sono stati polimerizzati in una forma cilindrica in policarbonato
in angolazione di 30° in PMMA. Abutment ibridi in IPS e.max Press incollati su una base in titanio (n=24) sono stati
avvitati sopra manualmente con l’aiuto di un cacciavite dinamometrico. Sull’abutment sono state fissate con Multilink
Automix corone in IPS e.max Press. I campioni sono stati conservati per almeno 7 giorni in acqua a 37°C.
Con 3 campioni è stato effettuato un test con carico fino alla rottura in un’apparecchiatura universale per prove. Il
carico è stato apportato con un carico costante di 0,5 mm/min. con un punzone in carburo di wolframio (6,25 mm) 2
mm cervicalmente verso il bordo incisale linguale effettuando un movimento mesio-distale di 0,7 – 1,0 mm. Inoltre
con i rimanenti 21 campioni è stata testata l’affidabilità con un test di fatica in tre fasi. Tramite stereomicroscopia i
campioni sono stati controllati dopo i test per verificarne i danni.
Risultati:
99
Inaffidabilità
h = 0.78; Alpha (0) = 16.08; Alpha (1) = 0.026
50
10
5
1
Fig. 15: curva di probabilità
1000
10000
100000
Cicli
1000000
Weibull per impianti con abutment
in IPS e.max Press ad un carico
di 200 N.
Riepilogo:
L‘abutment ibrido e corona abutment ibrida in IPS e.max Press hanno resistito ad un carico di 280 N al 100%. Il punto
debole del sistema è sempre stata la vite implantare, che si è rotta prima che si presentassero danni alla corona o
all’abutment.
Conclusione:
Trattamenti con abutment ibridi in IPS e.max Press resistono a forze maggiori delle viti implantari utilizzate in questo
test.
Riferimento bibliografico:
(Thompson et al., 2012)
23
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Affidabilità
Luogo dello studio:
di una nuova vetroceramica per pressatura
Università tecnica di Dresda, Dresda, Germania
Periodo di osservazione:2003–2006
Autore:
K. Böning
Metodo:
Posizionamento di 39 corone IPS e.max Press (LS2) (gruppo di prova) e 40 corone in metalloceramica realizzate in lega
ad alto contenuto aureo d.SIGN® 96 e metalloceramica IPS d.SIGN® (gruppo di controllo) su un totale di 63 pazienti.
La cementazione è avvenuta in modo convenzionale con cemento vetroionomerico.
Risultati:
3 years
n = 34
100
Probabilità di sopravvivenza %
n = 32
IPS d.SIGN
IPS e.max Press
95
90
85
0
300
600
900
Giorni successivi al posizionamento
1200
1500
Fig. 16: Probabilità di sopravvivenza
di corone in IPS e.max Press e
IPS d.SIGN dopo 3 anni.
Riepilogo:
Dopo un tempo di osservazione di 3 anni è stata osservata una probabilità di sopravvivenza del 97% nel gruppo di
prova e del 100% nel gruppo di controllo. Il log-rank test non ha determinato nessuna differenza significativa.
Conclusione:
Le corone in ceramica integrale realizzate in IPS e.max Press hanno presentato la stessa affidabilità delle corone in
etalloceramica.
Riferimento bibliografico:
(Böning et al., 2006)
24
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Confronto
clinico di tre diversi materiali da restauro per il
­trattamento con corone.
Luogo dello studio:
King´s College, Londra, Gran Bretagna
Periodo di osservazione:2001–2008
Autori:
T. F. Watson, M. K. Etman
Metodo:
È stato esaminato il comportamento clinico di corone lateroposteriori in relazione all’abrasione, ponendo a confronto
tre materiali ceramici e metalloceramici. In totale sono state utilizzate 90 corone lateroposteriori su 48 pazienti, di cui:
– 30 corone IPS e.max Press (LS2), totalmente anatomiche
– 30 corone Procera AllCeram (Al2O3), stratificate
– 30 corone in metalloceramica (IPS Classic®)
Sono state rilevate le impronte a intervalli regolari per 2 anni ed è stata determinata l’usura mediante una nuova
tecnica.
Risultati:
300
Procera AllCeram
IPS e.max Press
IPS Classic
250
Usura [μm]
200
150
100
50
Fig. 17: Abrasione delle corone
0
6 mesi
12 mesi
18 mesi
24 mesi
in ceramica rispetto al tempo di
permanenza in cavo orale
Riepilogo:
Dalle misurazioni eseguite dopo 2 anni è emerso che le corone IPS e.max Press presentano un’usura inferiore rispetto
alle corone Procera AllCeram. Anche l’abrasione del dente antagonista è risultata inferiore. L’usura dello smalto è stata
inferiore per le corone IPS e.max Press rispetto alle corone Procera AllCeram anche dopo 7 anni.
Conclusione:
Procera e IPS e.max Press si sono dimostrati ugualmente affidabili in termini clinici, anche se IPS e.max Press è risultato
superiore per quanto riguarda l’abrasione. Pur essendo possibile determinare l’usura con tecniche di misurazione, nella
maggior parte dei casi essa non risulta evidente né per il paziente, né per il dentista. In caso di pazienti normali (senza
bruxismo o maggiore pressione masticatoria), non si dovrebbe pertanto sopravvalutare il fenomeno. Se la lavorazione
è corretta, l’usura delle corone in vetroceramica è così bassa che i vantaggi estetici e biologici prevalgono rispetto ai
restauri in metallo e in metalloceramica.
Riferimento bibliografico:
(Etman et al., 2001; Etman and Woolford, 2010)
25
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Studio
clinico prospettico su corone parziali IPS e.max® Press
e ProCAD®.
Luogo dello studio:
Clinica Universitaria di Freiburg, Freiburg i. Br., Germania
Periodo di osservazione:2005–2012
Autori:
C. Stappert, P. C. Guess
Metodo:
Sono stati posizionati inlay/corone in ceramica integrale a base di disilicato di litio IPS e.max Press (n=40) e in vetro­
ceramica a base di leucite realizzati con tecnica CAD/CAM (CEREC, Sirona) ProCAD (n=40). Per ogni gruppo sono
stati consentiti fino a un massimo di 20 denti pilastro devitalizzati, da stabilizzare con un sistema di perni in ceramica
integrale.
Risultati:
50
45
Corone integre
Fratture
Numero di corone
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Fig. 18: Affidabilità clinica di
IPS e.max Press
36 mesi
ProCAD
­corone in IPS e.max Press e
­ProCAD dopo 7 anni.
Riepilogo:
La quota di sopravvivenza dopo 7 anni era del 100% per IPS e.max Press e del 97% per ProCAD.
Conclusione:
Le corone parziali in ceramica integrale realizzate sia con pressoceramica, sia con tecnica CAD/CAM rappresentano
un’opzione terapeutica affidabile per il restauro di grandi difetti nel settore latero-posteriore.
Riferimento bibliografico:
(Guess et al., 2006; Guess et al., 2009; Guess et al., 2012)
26
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Risultati
a 10 anni riguardanti ponti a 3 elementi in disilicato di
litio monolitico (LS2).
Luogo dello studio:
Clinica Universitaria dello Schleswig-Holstein, Kiel, Germania
Periodo di osservazione:2001–2011
Autori:
M. Kern, S. Wolfart
Metodo:
In 28 pazienti sono stati posizionati 36 ponti in IPS e.max Press (LS2). La cementazione di oltre la metà dei ponti a
corona è avvenuta in modo convenzionale. Gli altri ponti sono stati cementati con adesivo (Variolink® II). Circa il 90%
dei restauri sono stati posizionati nel settore latero-posteriore.
Risultati:
Insuccessi
Ponti integri
Fig. 19: Affidabilità clinica di ponti
in IPS e.max Press dopo 121 mesi
Riepilogo:
Dopo un periodo medio di osservazione di 48 mesi, nei ponti non si è verificata nessuna frattura. La quota di sopravvivenza a quattro anni secondo Kaplan-Meier è del 100%.
Dopo 8 anni in due ponti si sono verificate fratture, in altri 2 (6%) distacchi del materiale di rivestimento. La quota di
sopravvivenza a quattro anni secondo Kaplan-Meier è del 93%. In riferimento ai parametri parodontali, non sono state
osservate differenze significative rispetto a profondità delle tasche, sanguinamento al sondaggio e mobilità dei denti
tra i denti di prova e i denti di confronto (P > 0,05, test di Wilcoxon della somma dei ranghi).
Dopo 10 anni si sono verificate in totale 3 fratture (nel settore dei molari), mentre un altro restauro è andato perso per
cause biologiche a seguito di estrazione di un dente. Nel 6,1% dei restauri è stato osservato distacco (“chipping”). La
quota di sopravvivenza a quattro anni secondo Kaplan-Meier è dell’87,9%.
Conclusione:
I ponti a tre elementi in vetroceramica a base di disilicato di litio IPS e.max si sono dimostrati clinicamente affidabili nel
settore latero-posteriore (premolari) sia con cementazione adesiva che con cementazione convenzionale. La quota di
sopravvivenza è paragonabile a quella della metalloceramica e migliore di quella di altri sistemi ceramici.
Riferimento bibliografico:
(Wolfart et al., 2005; Wolfart et al., 2009; Kern et al., 2012)
27
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Studio
Luogo dello studio:
clinico di corone IPS e.max® Press con rivestimento estetico.
Clinica Universitaria di Aachen, Aachen, Germania
Periodo di osservazione:2002–2012
Autore:
D. Edelhoff
Metodo:
In 41 pazienti sono stati posizionati 104 restauri IPS e.max Press (LS2) (82 corone anteriori, 22 corone lateroposteriori).
Nella maggioranza dei casi (69,2%) si è proceduto a cementazione adesiva (Variolink® II), in quasi un terzo dei casi
(30,8%) si è utilizzato cemento vetroionomerico (Vivaglass® CEM).
Risultati:
5,2%
Insuccessi
Fig. 20: Affidabilità clinica di
94,8%
Corone integre
­corone in IPS e.max Press dopo
8 anni.
Riepilogo:
Dopo 8 anni la quota di sopravvivenza secondo Kaplan Meier era del 94,8%. Sono state rilevate 2 fratture, un ulteriore
insuccesso è stato determinato da carie secondarie, un altro da complicanze endodontiche. Per 3 corone (3,3%) sono
stati osservati distacchi del rivestimento estetico, per due corone sono stati effettuati trattamenti endodontici, ma è
stato possibile mantenere in situ le corone.
Conclusione:
Le corone in ceramica a base di disilicato di litio IPS e.max si sono dimostrate clinicamente affidabili sia con cementazione adesiva che con cementazione convenzionale.
Riferimento bibliografico:
(Gehrt et al., 2010; Gehrt et al., 2012b)
28
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:IPS
Luogo dello studio:
e.max® – Affidabilità clinica dopo 5 anni.
Stati Uniti
Periodo di osservazione:2006–2012
Autore:
The Dental Advisor
Metodo:
Quattro odontoiatri hanno posizionato 671 restauri IPS e.max Press (LS2) su 282 pazienti. È stato possibile confermare
381 restauri al recall (max. 5 anni di posa), di cui 46% corone molari, 38% corone premolari, 8% corone anteriori,
5% inlay/onlay e 3% ponti. La cementazione è stata eseguita con un cemento autoadesivo o adesivo.
Resistenza a discromia Sensibilità
Decementazione [%]
Risultati:
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Estetica
Resistenza a
frattura/distacco
Resistenza a discromia
Sensibilità
Decementazione
Fig. 21: Valutazione di importanti
parametri clinici di restauri in
IPS e.max Press dopo 5 anni.
Summary:
Riepilogo:
Tra i 381 restauri 7 sono stati sostituiti in seguito a frattura, il che corrisponde ad una quota di frattura inferiore al 2%.
Sono stati osservati distacchi soltanto nell’1,5% dei restauri, che sono stati risolti tramite lucidatura. IPS e.max Press è
stato giudicato eccellente anche per quanto riguarda le discromie dei margini e l’estetica.
Conclusione:
IPS e.max Press è un materiale altamente estetico di elevata resistenza e con eccellente performance clinica a 5 anni.
Riferimento bibliografico:
The Dental Advisor, 2010 and 2012
29
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Biocompatibilità
di restauri in ceramica integrale sulla base di
­parametri infiammatori.
Luogo dello studio:
RWTH Aachen, Aachen, Germania
Periodo di osservazione:2013
Autori:
K. Seibicke, H. Schiffer, B. Plümäkers, L. Rink, S. Wolfart
Metodo:
Sono stati confrontati 2 gruppi di pazienti, con almeno un restauro in disilicato di litio (IPS e.max Press rivestito con
una ceramica sperimentale; n=26, Gruppo A) oppure 1 restauro in ossido di zirconio con rivestimento estetico in IPS
e.max ZirPress (n=11, Gruppo B). Dopo un tempo di permanenza medio di 103 mesi (Gruppo A) e 36 mesi (Gruppo
B) sono stati prelevati campioni di liquido del sulcus di denti trattati e denti di controllo non trattati. Le concentrazioni
dei parametri di infiammazione IL1-ß, IL-1ra e aMMP-8 sono stati misurati tramile ELISA. Inoltre è stato determinata la
profondità delle tasche (PD) e l’indice di sanguinamento (BOP). 7 giorni prima è stata effettuata l’igiene orale professionale.
80000
140
70000
120
60000
100
50000
80
40000
60
30000
40
20000
20
10000
0
Restauro
Controllo
IPS e.max Press +
ceramica da rivestimento sperimentale
Restauro
Controllo
Ossido di zirconio +
IPS e.max ZirPress
Concentrazione IL-1 beta [pg/µl]
Concentrazione IL-1 ra, aMMP-8 [pg/µl]
Risultati:
0
IL-1ra
aMMP-8
IL-1beta
Fig. 22: concentrazione di
­parametri infiammatori (IL-1ra,
aMMP-8, IL-1beta) nel liquido
del sulcus.
Riepilogo:
Non ci sono stati significative differenze nelle concentrazioni dei parametri infiammatori, ne’ fra il gruppo del disilicato
di litio rispetto al gruppo di ossido di zirconio, ne’ fra i denti restaurati ed i denti di controllo. Anche la profondità delle
tasche e l’indice di sanguinamento non presentano differenze.
Conclusione:
I restauri in ceramica integrale non inducono infiammazioni. Nella biocompatibilità, la ceramica al disilicato di litio non
differisce dall’ossido di zirconio.
Riferimento bibliografico:
(Seibicke et al., 2012)
30
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Valutazione
clinica di corone in disilicato di litio realizzate ­chairside
con tecnologia CAD/CAM: rapporto a 3 anni.
Luogo dello studio:
University of Michigan, Ann Arbor, USA
Periodo di osservazione:2007–2010
Autori:
J. Fasbinder
Metodo:
62 corone IPS e.max CAD LS2 (premolari e molari) sono state fresate chairside con un apparecchio CEREC 3D e sottoposte a cementazione adesiva con Multilink® Automix (n=23) o semiadesiva con Multilink Sprint (n=39).
Risultati:
45
Corone integre
Debonding
40
Numero di corone
35
30
25
20
15
10
5
0
Multilink Automix
Multilink Sprint
3 anni
Intervallo di osservazione / cementazione
Fig. 23: Affidabilità clinica di
corone in IPS e.max CAD dopo
3 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione massimo di 3 anni, non è stato registrato nessun fallimento dovuto a frattura o
distacco (“chipping”). Tutte le corone cementate con Multilink Automix erano clinicamente accettabili, con Multilink
Sprint sono stati segnalati 2 casi di decementazione. Queste corone sono state ricementate con Multilink Automix.
Conclusione:
Le corone in IPS e.max CAD si sono dimostrate affidabili su un periodo di 3 anni; non si sono verificate fratture o
distacchi.
Riferimento bibliografico:
(Fasbinder et al., 2010)
31
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Studio
provvisorio dell’efficacia a breve termine di corone lateroposteriori in disilicato di litio realizzate con tecnologia CAD/CAM.
Luogo dello studio:
RWTH di Aachen, Aachen, Germania
Periodo di osservazione:2008–2012
Autore:
S. Reich
Metodo:
Sono state realizzate 41 corone IPS e.max CAD LS2 con l’apparecchio CEREC 3D. La cementazione è avvenuta con
semiadesivo con Multilink® Sprint.
Risultati:
Carie secondaria
Corone integre
Fig. 24: Affidabilità clinica di
corone in IPS e.max CAD dopo
48 mesi.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione medio di 48 mesi è stata registrata una sola frattura. E’ stato riferito di 4 complicanze
biologiche: 2 casi di carie secondaria nonché 2 casi in cui è stato necessario trattamento endodontico. Tuttavia, secondo gli autori, queste complicanze non erano da ricondurre al materiale della corona o alla loro forma e non hanno
comunque portato alla perdita della corona.
Conclusione:
Le corone in IPS e.max CAD si sono dimostrate affidabili su un periodo di 4 anni. La quota di sopravvivenza KaplanMeier è stata del 97,3%.
Riferimento bibliografico:
(Reich et al., 2010; Reich e Schierz, 2012)
32
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Affidabilità
Luogo dello studio:
clinica e adattamento di corone ceramiche fresate.
Boston University, Boston, USA
Periodo di osservazione:2005–2008
Autore:
D. Nathanson
Metodo:
31 corone IPS e.max CAD LS2, rivestite con IPS e.max Ceram (23 corone anteriori, 8 corone lateroposteriori), sono state
posizionate mediante cementazione adesiva con Multilink® o Multilink Automix su un totale di 14 pazienti.
Risultati:
Frattura (a seguito di trattamento radicolare)
Corone integre
Fig. 25: Affidabilità clinica di
corone in IPS e.max CAD dopo
3 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione massimo di 3 anni, per una sola corona si è verificata una frattura a seguito di
trattamento radicolare.
Conclusione:
Le corone in IPS e.max CAD con rivestimento estetico si sono dimostrate affidabili su un periodo di 3 anni.
Riferimento bibliografico:
(Nathanson, 2008)
33
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Quota
di sopravvivenza e qualità clinica di corone lateroposteriori
in ceramica a base di disilicato di litio realizzate con tecnologia
CAD/CAM. Studio clinico prospettico.
Luogo dello studio:
Università di Zurigo, Zurigo, Svizzera
Periodo di osservazione:2007–2011
Autore:
A. Bindl
Metodo:
42 corone lateroposteriori IPS e.max CAD LS2 sono state inserite con cementazione semiadesiva su 37 pazienti.
Risultati:
Decementazione
Corone integre
Fig. 26: Affidabilità clinica di
corone in IPS e.max CAD dopo
2 anni.
Riepilogo:
Al momento del follow-up a 2 anni è stato possibile valutare 37 corone. Non si sono verificate fratture o distacchi.
È stata osservata decementazione di una sola corona, che risultava tuttavia integra e che è stata ricementata con
Multilink® Automix.
Conclusione:
Le corone lateroposteriori in IPS e.max CAD si sono dimostrate affidabili su un periodo di 2 anni.
Riferimento bibliografico:
(Bindl, 2011)
34
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Studio
Luogo dello studio:
clinico relativo a corone lateroposteriori IPS e.max® CAD.
Pacific Dental Institute, Portland, Oregon, USA
Periodo di osservazione:2006–2009
Autori:
J. A. Sorensen, R. Trotman, K. Yokoyama
Metodo:
30 corone lateroposteriori IPS e.max CAD LS2 sono state rivestite con IPS e.max Ceram e inserite in 27 pazienti
­ ediante cementazione adesiva con Multilink®.
m
Risultati:
Frattura
integre
Fig. 27: Affidabilità clinica di
corone in IPS e.max CAD dopo
2 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione di 2 anni, si è registrata la rottura di due corone.
Conclusione:
Le corone in IPS e.max CAD con rivestimento estetico si sono dimostrate affidabili su un periodo di 2 anni.
Riferimento bibliografico:
(Sorensen et al., 2009b)
35
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Rilevamento
del comportamento di abrasione di smalto dentale e
restauri ceramici (corone) nell’impiego clinico.
Luogo dello studio:
University of Florida
Periodo di osservazione:2005–2008
Autori:
J. F. Esquivel-Upshaw, K. J. Anusavice, W. Rose, E. Oliveira
Metodo:
In 31 pazienti sono state inserite in totale 36 corone in metalloceramica e in ceramica integrale. Le corone sono state
suddivise in tre gruppi:
– Corone in metalloceramica (IPS d.SIGN; n=12)
– Corone in IPS Empress 2 rivestite con IPS Eris for E2 (n=12)
– Corone in IPS e.max Press sottoposte a glasura (n=12)
La cementazione delle corone in ceramica integrale è stata eseguita con Variolink® II. Le corone in metalloceramica
sono state cementate con RelyX Unicem. Al baseline e per ogni recall sono state eseguite fotografie e rilevate impronte
con un polivinilsilossano a polimerizzazione per addizione, per determinare in seguito l’abrasione.
Risultati:
IPS d.SIGN
IPS Eris for E2
IPS e.max Press
IPS d.SIGN
IPS Eris for E2
1 anno
2 anni
IPS e.max Press
90
90
80
80
Usura [μm]
Usura [μm]
100
70
60
50
70
60
50
40
40
30
30
20
20
10
10
0
0
1 anno
2 anni
3 anni
Fig. 28: Abrasione delle corone in ceramica rispetto
Fig. 29: Abrasione dei denti antagonisti rispetto
al tempo di permanenza in cavo orale
al tempo di permanenza in cavo orale
3 anni
Riepilogo:
Le osservazioni dell’abrasione dello smalto hanno evidenziato soltanto una debole relazione tra abrasione e forza di
masticazione. Ciò indica che altri fattori esercitano un influsso determinate sull’abrasione. L’abrasione del dente antagonista è stata per tutti i materiali più elevata rispetto a quella del dente naturale (smalto/smalto), mentre per IPS e.max
Press è stata paragonabile o inferiore rispetto a quella degli altri materiali (vedere illustrazione). L’usura delle corone
ceramiche è stata per IPS e.max Press inferiore a quella delle altre ceramiche (vedere illustrazione).
Conclusione:
La superiore resistenza di IPS e.max Press non comporta automaticamente una maggiore erosione del dente antagonista.
Riferimento bibliografico:
(Esquivel-Upshaw et al., 2008)
36
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Affidabilità
clinica di restauri in disilicato di litio realizzati con
­tecnologia CAD/CAM.
Luogo dello studio:
Università Ludwig Maximilian di Monaco, Monaco, Germania
Periodo di osservazione:2007–2011
Autore:
F. Beuer
Metodo:
Sono state realizzati 38 restauri IPS e.max CAD (LS2) interamente anatomici e parzialmente ridotti mediante KaVo
Everest (36 corone, 2 ponti anteriori), poi rivestiti con IPS e.max Ceram. La cementazione è avvenuta con semiadesivo
con Multilink® Sprint e Multilink Automix.
Risultati:
40
35
Numero di restauri
30
25
20
15
10
5
0
Fig. 30: Affidabilità clinica di
Corone
Restauri integri
Ponti
corone e ponti in IPS e.max CAD
dopo 4 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione medio di quattro anni, nei restauri inseriti fino a quel momento non è stato registrato
nessun fallimento.
Conclusione:
Le corone e i ponti anteriori in IPS e.max CAD si sono dimostrati affidabili su un periodo di 4 anni.
Riferimento bibliografico:
(Richter et al., 2009; Beuer 2011b)
37
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Disilicato di litio (LS2) – Studi in vivo
Titolo dello studio:Ponti
di 3 elementi in disilicato di litio realizzati con tecnologia
CAD/CAM, dopo un tempo di osservazione medio di 46 mesi.
Luogo dello studio:Multizentren-Studie
di Berlino, Buchholz i. d. Nordheide, Zwickau ed Aachen,
­Direzione RWTH Aachen, Germania
Periodo di osservazione:2008–2012
Autori:S. Reich, L. Endres, C. Weber, K. Wiedhahn, P. Neumann, O. Schneider, N. Rafai,
S. Wolfart
Metodo:
Sono stati realizzati 38 ponti di 3 elementi fino al massimo al secondo premolare come pilastro in IPS e.max CAD LT e
cementati su 33 pazienti. 15 ponti sono stati stratificati con IPS e.max Ceram dopo il cut-back. La cementazione è
avvenuta con Multilink® Automix.
Risultati:
Nel recall a 48 mesi, è stato possibile valutare 32 ponti. In pazienti che hanno ricevuto più di un ponte, è stato incluso
un solo ponte seguendo il principio di casualità. Una paziente non si è più presentata al recall in seguito a trasferimento. 2 ponti sono stati valutati come insuccesso. Uno di questi si è fratturato nell’area del connettore, per uno è
stata necessaria la rimozione a causa di dolori permanenti di origine non chiarita. Dopo 3 annio sono stati osservati 2
ulteriori piccoli distacchi riparabili. Inoltre vi sono state 3 complicazioni endodontiche in 2 ponti dopo 1,3 ed 1,6 anni
(come sopra descritto, uno di questi ponti, è stato rimosso dopo 3 anni a causa di dolori). La quota di sopravvivenza
secondo Kaplan-Meier è stata del 93,0%.
Rimozione
Frattura
intatto
Fig. 31: Affidabilità clinica di ponti
in IPS e.max CAD dopo un tempo
di osservazione medio di 46 mesi.
Riepilogo:
Dopo un tempo di osservazione medio di 46 mesi, nei restauri cementati finora è stata registrata soltanto una frattura.
Questa si è verficata entro un anno dalla cementazione ed era dovuta ad un mancato rispetto delle dimensioni consigliate per le sezioni delle connessioni.
Conclusioni:
I ponti in IPS e.max CAD fino ai premolari sono affidabili per un periodo di osservazione di 4 anni.
Riferimento bibliografico:
(Richter at al., 2009; Reich et al., 2013)
38
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Ossido di zirconio
(ZrO2)
Studi in vitro
Studi in vivo
39
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Effetto
delle tecniche di rivestimento sulle modalità di fallimento e
sull’affidabilità di sistemi a tre strati Y-TZP.
Luogo dello studio:New
York University, New York, USA
Periodo di osservazione:2009
Autori:P. C. Guess, Y. Zhang, Prof. V.P. Thompson
Metodo:
Placchette in ossido di zirconio Y-TZP realizzate con CAD/CAM (12 x 12 x 0,7 mm) sono state rivestite con tecnica di
pressatura a cera persa (IPS e.max ZirPress, gruppo di prova, n=24) e con tecnica di stratificazione (IPS e.max Ceram,
gruppo di controllo, n=24). Dopo la cementazione adesiva (Alloy Primer e Panavia 21) su blocchetti in composito
(12 x 12 x 4 mm, Z-100), i campioni sono stati conservati in acqua per sette giorni prima delle prove di resistenza a
fatica. I campioni a tre strati sono stati caricati con un corpo sferico in carburo di tungsteno (R=3,18 mm) nel corso di
una prova di carico a gradini con simulazione di masticazione, e poi sottoposti a tre diversi profili (EL-3300, Bose/
Enduratec) fino a quando le incrinature non avessero raggiunto la zona di unione tra la ceramica di rivestimento e
quella della struttura. Tutti i campioni sono stati posizionati ad angolo di 30° rispetto all’asse di carico per simulare
l’inclinazione delle cuspidi nel settore latero-posteriore. I profili di carico a gradini sono stati determinati sulla base della
resistenza a frattura iniziale.
Risultati:
99
Beta = 2.37; Alpha (0) = 19.14;
90 Alpha (1) = 1.40
Beta = 1.72; Alpha (0) = 22.63;
90 Alpha (1) = 2.05
50
50
Zr Core
IPS e.max ZirPress
200 N load
F = 19; S = 3
10
5
Inaffidabilità
Inaffidabilità
Distribuzione Weibull
99
Zr
IPS e.max Ceram
200 N load
F = 21; S = 0
10
5
1
1
1000
10000
100000
1000000
Cicli
1000
10000
100000
1000000
Cicli
Fig. 32: Distribuzione Weibull per IPS e.max ZirCAD, con rivestimento
estetico in IPS e.max ZirPress (a sinistra) o IPS e.max Ceram (a destra).
Puntini blu: punti dati; linea rossa: intervallo di confidenza bilaterale per il
90%. 19 campioni (ZirPress) e 21 campioni (Ceram) hanno avuto esito
negativo (F).
Riepilogo:
Nella prova di fatica a gradini del materiale, l’affidabilità dell’ossido di zirconio con rivestimento estetico è stata paragonabile per rivestimenti estetici pressati e stratificati. Sono state osservate fratture soltanto sulla superficie del rivestimento. Non si sono verificate fratture della struttura.
Conclusione:
L’affidabilità dei IPS e.max ZirCAD (ZrO2) è indipendente dal tipo di rivestimento estetico (sovrapressato o stratificato).
Riferimento bibliografico:
(Guess, 2009a)
40
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Resistenza
Luogo dello studio:Università
alla frattura di corone in ceramica integrale.
Christian Albrecht di Kiel, Kiel, Germania
Periodo di osservazione:2011
Autori:M.
Steiner, M. Sasse, Prof. M. Kern
Metodo:
È stato realizzato un moncone del modello, sul quale è stata montata in cera e poi sottoposta a scansione una corona
con superficie di masticazione anatomica standardizzata e spessore occlusale di 2,0 mm (cuspide) e 1,5 mm (fissure).
Sono stati fresati vari modelli identici di corone in resina acrilica, poi utilizzati per la realizzazione di corone pressate in
disilicato di litio (IPS e.max Press). La realizzazione di corone in ZrO2 con tecnica CAD (IPS e.max ZirCAD, Lava Zirconia,
Cercon Base) è avvenuta in modo analogo mediante scansione e fresatura nei rispettivi materiali. Per la realizzazione
di corone rivestite, lo spessore occlusale del materiale di rivestimento era di 1,0 mm e 0,8 mm; il rivestimento con
LavaCeram o Cercon Ceram / sovrapressatura con IPS e.max ZirPress è stato eseguito secondo le indicazioni del produttore. Le corone sono cementate con adesivo su monconi metallici con Multilink® Automix. Prima dei test di carico
i campioni sono stati conservati in acqua per 3 giorni a 37°C. 8 campioni di ogni gruppo di materiale sono stati poi
inseriti in un simulatore di masticazione Willytec e sottoposti a carico ciclico. Il carico ponderale è stato aumentato ogni
100.000 cicli (3, 5, 9, 11 kg); in totale sono stati eseguiti 400.000 cicli. Tutti i campioni integri sono stati poi sottoposti a carico in uno strumento di prova universale fino a rottura completa.
Risultati:
Resistenza alla frattura [N]
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
IPS e.max Press
totalmente
anatomico
IPS e.max ZirCAD
totalmente
anatomico
IPS e.max ZirCAD/
IPS e.max ZirPress
Lava Zirkon/
Lava Ceram
Cercon Base/
Cercon Ceram
Fig. 33: Resistenza a frattura
di corone in ceramica integrale
­realizzate in diversi materiali.
Riepilogo:
Durante il carico dinamico non si sono verificati distacchi. La resistenza a frattura di IPS e.max Press interamente
anatomico è pari, nello stesso settore, ai valori dell’ossido di zirconio rivestito.
Conclusione:
I materiali IPS e.max non soltanto sopportano le forze fisiologiche nel settore latero-posteriore, comprese tra 300 e
1000 N, ma dispongono anche di una sufficiente riserva di sicurezza che consente di tollerare anche sovraccarichi
indesiderati.
Riferimento bibliografico:
(Steiner et al., 2011)
41
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Effetto
del rivestimento estetico sulla resistenza a frattura di
­restauri in ossido di zirconio.
Luogo dello studio:Università
Ludwig Maximilian di Monaco, Monaco, Germania
Periodo di osservazione:2004
Autori:F.
Beuer, T. Kerler, K. Erdelt, J. Schweiger, M. Eichberger, W.Gernet
Metodo:
60 campioni di forma circolare in Cercon smart ceramics (ZrO2) sono stati preparati secondo i requisiti della prova di
resistenza alla frattura biassiale. 12 campioni sono stati lasciati senza rivestimento, 24 sono stati invece rivestiti con
spessore di 0,2 mm e altri 24 con spessore di 0,8 mm, di cui 12 con la ceramica per rivestimento estetico del produttore
per strutture in ZrO2 (Cercon Ceram S) e 12 con IPS e.max Ceram. Tutti i campioni sono stati testati nello strumento
di prova universale con il rivestimento nella zona di trazione.
Risultati:
Resistenza alla frattura [N]
1400.00
1200.00
1000.00
800.00
600.00
400.00
200.00
0
Cercon
non rivestito
Cercon Ceram
0,2 mm
Cercon Ceram
0,8 mm
IPS e.max Ceram
0,2 mm
IPS e.max Ceram
0,8 mm
Fig. 34: Resistenza alla frattura
di campioni in Cercon-ZrO2 con
e senza rivestimento estetico.
Riepilogo:
I campioni non rivestiti hanno presentato in media una resistenza alla frattura di 1066 N. Nei campioni con rivestimento
di 0,8 mm di spessore non è stata osservata nessuna differenza statisticamente significativa tra rivestimento in IPS
e.max Ceram e in Cercon Ceram S.
Conclusione:
Il materiale di rivestimento IPS e.max Ceram non ha alcun effetto negativo sulla resistenza alla frattura di strutture in
ossido di zirconio.
Riferimento bibliografico:
(Beuer et al., 2004)
42
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Resistenza
alla frattura di ponti lateroposteriori in ossido di
zirconio a tre elementi.
Luogo dello studio:Clinica
Universitaria di Freiburg, Freiburg i. Br., Germania
Periodo di osservazione:2006
Autori:K.
Stamouli, S. Smeekens, W. Att, Prof. J.R. Strub
Metodo:
96 denti (48 premolari e 48 molari dei mascellari inferiori) sono stati fresati e fissati con un legamento parodontale
artificiale. Dopo il rilevamento dell’impronta e la realizzazione del modello, sono stati realizzati 48 ponti a tre elementi
in tre diversi materiali in ZrO2 (n=16 per ogni materiale). Gruppo 1: Procera Zirconia, gruppo 2: DC-Zirkon, gruppo 3:
Vita In-Ceram YZ. Tutte le strutture sono state rivestite con IPS e.max Ceram e cementate convenzionalmente con
Ketac Cem. La metà dei campioni è stata invecchiata artificialmente. Infine tutti i ponti sono stati sottoposti a carico
in uno strumento di prova universale fino alla frattura.
Risultati:
Resistenza media alla frattura [N]
2000
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
senza
invecchiamento
con
invecchiamento
Procera
senza
invecchiamento
con
invecchiamento
DC-Zircon
senza
invecchiamento
con
invecchiamento
Vita
Fig. 35: Resistenza alla frattura di
ponti in ZrO2, con rivestimento
estetico in IPS e.max Ceram, prima
e dopo invecchiamento artificiale.
Riepilogo:
Tutti i ponti hanno resistito al carico dinamico di masticazione. Non sono state osservate fratture o distacchi del rivestimento. Senza invecchiamento, la resistenza alla frattura dei diversi materiali non ha mostrato nessuna differenza,
mentre vi sono state differenze a seguito di invecchiamento (vedere illustrazione).
Conclusione:
IPS e.max Ceram consente di eseguire rivestimenti affidabili di ponti in ossido di zirconio.
Riferimento bibliografico:
(Stamouli et al., 2006)
43
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Resistenza
alla frattura e distacchi in restauri in ceramica integrali
a supporto implantare.
Luogo dello studio:Clinica
Universitaria Heidelberg, Heidelberg, Germ
Periodo di osservazione:2012
Autori:A.
Alkharrat, M. Schmitter, S. Rues, P. Rammelsberg
Metodo:
E’ stato realizzato un modello standardizzato di ponti di 3 elementi a sostituzione del primo molare. Per entrambi i
gruppi (supporto impianto/impianto e dente/impianto) sono state fresate 16 strutture in IPS e.max ZirCAD e rivestite
esteticamente con mit IPS e.max CAD con IPS e.max CAD Crystall./Connect (tecnica CAD-on). In ogni gruppo la metà
dei restauri è stata caricata assialmente, l’altra metà ad un angolazione di 30°. Sono stati effettuati termocilci con
10.000 cicli di 6.5°C/60°C ed 1,2 milioni di cicli di masticazione con una forza di 100 N. Quindi tutti i ponti sopravvissuti sono stati caricati fino alla rottura in un’apparecchiatura di test universale.
Resistenza alla frattura [N]
Risultati:
2500
Dente/impianto
2000
Impianto/
impianto
1500
1000
500
Fig. 36: Resistenze alla frattura
0
medie di ponti su molari CAD-on
assiale
Direzione del carico
30°
con diverso supporto, dopo simulazione della masticazione.
Riepilogo:
Il tipo di supporto (impianto/impianto o impianto/dente) non ha avuto alcun influsso sulla resistenza alla frattura dei
ponti CAD-on. Un carico in un’angolazione di 30° tuttavia ha condotto ad una riduzione della resistenza.
Conclusione:
Le forze tollerate dai ponti CAD-on di > 1500 N rappresentano una sufficiente resistenza alle forze usuali nei settori
posteriori.
Riferimento bibliografico:
(Alkharrat et al., 2013)
44
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Materiale
di rivestimento ad alta resistenza, realizzato con tecnologia CAD/CAM, sinterizzato su strutture in ossido di zirconio:
Nuovo metodo di realizzazione per restauri in ceramica integrale.
Luogo dello studio:Università
Ludwig Maximilian di Monaco, Monaco, Germania
Periodo di osservazione:2009
Autori:F.
Beuer, J. Schweiger, M. Eichberger, H.F. Kappert, W. Gernet, D. Edelhoff
Metodo:
Su un secondo molare del mascellare superiore è stata realizzata una preparazione a chamfer a 360° con gradino di
1,2 mm, duplicata 15 volte con una lega in cromo-cobalto. Sono state realizzate 45 cappette in ossido di zirconio in
IPS e.max ZirCAD, poi suddivise in tre gruppi. Il primo gruppo è stato rivestito in modo convenzionale con IPS e.max
Ceram mediante tecnica di stratificazione, il secondo è stato sovrapressato con IPS e.max ZirPress, per il terzo gruppo
è stata realizzata una cappetta di rivestimento di forma anatomica ad alta resistenza in IPS e.max CAD (LS2) mediante
tecnologia CAD/CAM, poi sinterizzata su ZrO2 (corona di unione sinterizzata). Tutte le corone sono state cementate in
modo convenzionale e sottoposte a carico in uno strumento di prova universale fino a fallimento clinico.
Risultati:
9000
Resistenza alla frattura [N]
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
Fig. 37: Resistenza alla frattura di
1000
corone in IPS e.max ZirCAD, rivesti-
0
te con IPS e.max Ceram, IPS e.max
stratificato
(IPS e.max Ceram)
sovrapressato
(IPS e.max ZirPress)
Corona di unione
sinterizzata
ZirPress o IPS e.max CAD-on
(corona di unione sinterizzata).
Riepilogo:
La resistenza alla frattura delle corone stratificate e di quelle sovrapressate è stata analoga, i valori della corona di
unione sinterizzata (IPS e.max CAD-on) sono risultati sensibilmente superiori.
Conclusione:
Le corone di unione sinterizzate (IPS e.max CAD-on) sono risultate superiore a quelle realizzate con tecnica di stratificazione e tecnica di sovrapressatura in termini di resistenza alla frattura.
Riferimento bibliografico:
(Beuer et al., 2009)
45
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Ceramica
Luogo dello studio:Università
integrale, titanio o metalloceramica convenzionale.
di Zurigo, Zurigo, Svizzera
Periodo di osservazione:2008
Autori:B.
Stawarczyk, J. Fischer
Metodo:
Sono state realizzate strutture di forma identica in titanio e ossido di zirconio Lava (11 serie da 10 campioni ciascuna),
poi rivestite con ceramiche di rivestimento idonee. Per il rivestimento estetico delle strutture in ZrO2 è stato utilizzato,
tra l’altro, IPS e.max Ceram. Il gruppo di controllo era composto da corone in oro rivestite convenzionali in Degudent
U /VM13. Le corone rivestite sono state cementate su un moncone metallico e sottoposte a carico in un dispositivo di
prova ad angolo di 45° fino alla frattura.
Risultati:
Resistenza alla frattura [N]
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
Lava Rondo Zirox Cerabien IPS e.max VM9 Triceram Triceram Initial
Ceram Zirconia
ZR
Ceram
Ti
Ossido di zirconio
Titanio
Vita
Ti
VM13
Oro
Fig. 38: Resistenza alla frattura di
campioni rivestiti con ZrO2, titanio
o oro.
Riepilogo:
IPS e.max Ceram su strutture in ZrO2 ha raggiunto buoni valori di resistenza alla frattura paragonabili a quelli di altri
materiali di rivestimento. I valori dell’ossido di zirconio rivestito rientravano nel range della metalloceramica convenzionale.
Conclusione:
La resistenza alla frattura di corone in ossido di zirconio rivestite è paragonabile a quella di corone in metalloceramica
rivestite.
Riferimento bibliografico:
(Stawarczyk and Fischer, 2008)
46
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Corone
in ossido di zirconio sovrapressate: affidabilità clinica
a 4 anni.
Luogo dello studio:RWTH
Aachen, Aachen, Germania
Periodo di osservazione:2005–2012
Autori:M. Gehrt, J. Tinschert, J. Schley, S. Wolfart
Metodo:
106 corone di denti posteriori (33 premolari, 73 molari) in IPS e.max ZirCAD (ZrO2) (n= 37), Lava Systems (n=35) oppure
DC Zirkon (n=34) sono state sovrapressate con IPS e.max ZirPress e cementate in 46 pazienti.
Risultati:
3%
Insuccessi
Fig. 39: Affidabilità clinica
97%
intatte
di ­corone in ossido di zirconio
­sovrapressate dopo 5 anni.
Riepilogo:
Dopo un tempo di osservazione medio di 50,8 mesi, è stato possibile ricontrollare 92 corone. Sono state registrate
2 complicazioni (1 infezione endodontica, 1 frattura radicolare), che hanno reso necessaria l’estrazione del dente
abutment. Sono state registrate 5 complicazioni tecniche; di cui in 1 caso si trattato di decementazione ed in 4 casi di
distacchi che tuttavia non hanno reso necessaria la sostituzione della corona. La quota di sopravvivenza
Kaplan-Meier dopo 5 anni era del 97%.
Conclusione:
I restauri in ossido di zirconio stratificati con IPS e.max ZirPress si sono affermati clinicamente, indipendentemente dal
materiale per struttura utilizzato.
Riferimento bibliografico:
(Gehrt et al., 2012a)
47
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Affidabilità
Luogo dello studio:Dental
clinica di IPS e.max® Ceram su IPS e.max® ZirCAD.
Clinical Research Center, University of Iowa, Iowa City, USA
Periodo di osservazione:2005–2009
Autoe:C.
Stanford
Metodo:
Posizionamento di 50 corone e 11 ponti in IPS e.max ZirCAD (ZrO2), rivestiti con IPS e.max Ceram.
Risultati:
60
Integri
Frattura
Chipping
Numero di restauri
50
40
30
20
10
Fig. 40: Affidabilità clinica di
0
Corone
Ponti
restauri stratificati in IPS e.max
ZirCAD/Ceram dopo 36 mesi.
Riepilogo:
In un periodo di osservazione a 36 mesi, nelle corone sono state osservate due fratture e 5 distacchi del materiale di
rivestimento (chipping), che è tuttavia stato possibile riparare mediante lucidatura. Nei ponti si sono verificate due
fratture (di cui una decementazione con nuova realizzazione) e due casi di chipping. Anche in questo caso è stato
possibile riparare i distacchi in situ mediante lucidatura, senza dovere ricorrere alla sostituzione del restauro.
Conclusione:
I restauri in IPS e.max ZirCAD, rivestiti con IPS e.max Ceram, si sono rivelati clinicamente affidabili.
Riferimento bibliografico:
(Stanford, 2009)
48
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Affidabilità
Luogo dello studio:Pacific
clinica di IPS e.max® Ceram su IPS e.max® ZirCAD.
Dental Institut, Portland, USA
Periodo di osservazione:2004–2009
Autore:J.
A. Sorensen
Metodo:
Posizionamento di 20 ponti in IPS e.max ZirCAD (ZrO2), rivestiti con IPS e.max Ceram.
Risultati:
Chipping
integre
Fig. 41: Affidabilità clinica di ponti
in IPS e.max ZirCAD, con rivestimento in IPS e.max Ceram.
Riepilogo:
In un periodo di osservazione di 46,7 ± 5 mesi non si sono verificati insuccessi assoluti. La quota di sopravvivenza è del
100%. Sono stati osservati 2 piccoli distacchi (coesivi) all’interno della ceramica di rivestimento.
Conclusione:
Con una quota di sopravvivenza del 100%, la performance clinica dei ponti in IPS e.max ZirCAD ZrO2 è eccellente.
Riferimento bibliografico:
(Sorensen et al., 2009a)
49
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Affidabilità
clinica di corone e ponti ceramici in ossido di zirconio
realizzati con tecnologia CAD/CAM.
Luogo dello studio:University
of Michigan, Ann Arbor, USA
Periodo di osservazione:2005–2009
Autore:D. J. Fasbinder
Metodo:
Posizionamento di 31 corone e 10 ponti in IPS e.max ZirCAD (ZrO2), sovrapressati con IPS e.max ZirPress.
Risultati:
35
integre
Frattura
Chipping
Numero di restauri
30
Fallimento
endodontico
25
20
15
10
Fig. 42: Affidabilità clinica di
5
0
corone e ponti in IPS e.max
Corone
Ponti
ZirCAD sovrapressate con
IPS e.max ZirPress.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione massimo di 3 anni, sono state osservate 3 fratture nel materiale di rivestimento delle
corone. Per una corona, il fallimento ha riguardato la struttura, rendendo necessaria la sostituzione. Nei ponti si è
verificato un solo fallimento dovuto a trattamento endodontico.
Conclusione:
I restauri in IPS e.max ZirCAD, sovrapressati con ZirPress, hanno mostrato un ottimo comportamento clinico.
Riferimento bibliografico:
(Fasbinder and Dennison, 2009)
50
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Studio
clinico relativo a restauri in ceramica integrale in ossido di
zirconio rivestiti con una nuova ceramica di rivestimento.
Luogo dello studio:Università
Ludwig Maximilian di Monaco, Monaco, Germania
Periodo di osservazione:2005–2009
Autori:F. Beuer, W. Gernet
Metodo:
Posizionamento di 50 corone e 18 ponti (da 3 a 4 elementi) in IPS e.max ZirCAD (ZrO2), rivestiti con IPS e.max Ceram.
Risultati:
60
integre
Decementazione
Chipping
Numero di restauri
50
40
30
20
Fig. 43: Affidabilità clinica di
10
­corone e ponti in IPS e.max
0
Corone
Ponti
­ZirCAD, rivestiti con IPS e.max
Ceram dopo 5 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione massimo di 5 anni, non si è osservato nessun insuccesso nelle corone, soltanto un
distacco della ceramica di rivestimento. Nei ponti si sono verificati 5 casi di chipping. Si è inoltre osservato un caso di
decementazione ripetuta, che ha richiesto la nuova realizzazione del ponte e che è stato valutato come fallimento. Il
98,5% dei restauri è ancora in uso clinico.
Conclusione:
Le corone e i ponti in IPS e.max ZirCAD hanno presentato un’ottima performance clinica, nessuno dei restauri si è
fratturato nel periodo di studio di 5 anni.
Riferimento bibliografico:
(Beuer et al., 2010; Beuer, 2011b)
51
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Efficacia
clinica di ponti lateroposteriori in metalloceramica, ossido
di zirconio e ossido di alluminio a tre elementi.
Luogo dello studio:CR
Foundation, Provo‚ USA
Periodo di osservazione:2006–2008
Autore:R. Christensen
Metodo:
293 ponti a tre elementi con struttura in metallo e in ceramica sono stati tra l’altro rivestiti con IPS e.max ZirPress (n=33)
e inseriti da 116 odontoiatri. Nel corso di recall regolari sono stati controllati i parametri estetici e funzionali dei restauri.
Risultati:
Frattura
Chipping
integre
Fig. 44: Affidabilità clinica di
restauri in IPS e.max ZirCAD sovrapressati con IPS e.max ZirPress
dopo 2 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo di osservazione di 2 anni, su 33 ponti in IPS e.max ZirCAD, rivestiti con IPS e.max ZirPress, è stato
necessario sostituire 1 ponte a causa della frattura del rivestimento. Si sono verificati alcuni piccoli distacchi, che sono
stati tuttavia riparati senza problemi e non hanno richiesto nessuna sostituzione del restauro. (Nota: in questo studio,
l’incidenza dei distacchi (chipping) è stata elevata anche nei restauri in ossido di zirconio di altri produttori).
Conclusione:
Dopo 2 anni, la quota di sopravvivenza di IPS e.max ZirCAD, rivestito con IPS e.max ZirPress, era pari al 97%.
Riferimento bibliografico:
(Christensen RJ, 2008)
52
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Valutazione
clinica di un composito di cementazione autoadesivo
con corone in ceramica integrale.
Luogo dello studio:The
State University of New York, Buffalo, USA
Periodo di osservazione:2006–2009
Autore:C. A. Muñoz
Metodo:
42 corone in IPS e.max ZirCAD (ZrO2), rivestite con IPS e.max Ceram o IPS e.max ZirPress, sono state cementate con
un composito autoadesivo.
Risultati:
Sostituzione
integre
Fig. 45: Affidabilità clinica di
corone in IPS e.max ZirCAD.
Riepilogo:
Dopo 2 anni è stato necessario sostituire soltanto 2 corone per fratture del rivestimento.
Conclusione:
Lo studio conferma l’idoneità clinica di IPS e.max ZirCAD rivestito per l’impiego come materiale per corone.
Riferimento bibliografico:
(Munoz, 2009)
53
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Confronto
tra ponti in IPS e.max® ZirCAD rivestiti con IPS e.max®
Ceram o IPS e.max® ZirPress.
Luogo dello studio:Università
di Zurigo, Zurigo, Svizzera
Periodo di osservazione:2005–2012
Autori:I. Sailer und A. Bindl
Metodo:
Posizionamento di 40 restauri realizzati in strutture in IPS e.max ZirCAD (ZrO2), 20 dei quali sono stati rivestiti con
IPS e.max Ceram e 20 con IPS e.max ZirPress.
Risultati:
25
integre
Chipping
Numero di restauri
20
15
10
Fig. 46: Affidabilità clinica di ponti
in IPS e.max ZirCAD, con diverso
5
rivestimento estetico (IPS e.max
0
IPS e.max ZirCAD/Ceram
IPS e.max ZirCAD/ZirPress/Ceram
Ceram o IPS e.max ZirPress) dopo
3 anni.
Riepilogo:
Dopo un periodo medio di osservazione di 3 anni, non è stata riscontrata nessuna frattura della struttura. In entrambi
i gruppo sono stati osservati diversi distacchi locali, che è stato possibile riparare senza sostituzione del restauro. Non
si sono registrate differenze statisticamente significative fra i due gruppi.
Conclusione:
I ponti in IPS e.max ZirCAD si sono dimostrati affidabili su un periodo di 3 anni, sia con rivestimento estetico stratificato
che con rivestimento estetico sovrapressato.
Riferimento bibliografico:
(Holmes et al., 2012)
54
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Crystal
Luogo dello studio:
con IPS e.max® Ceram: Affidabilità clinica dopo un anno.
Stati Uniti
Periodo di osservazione:2009–2010
Autore:The
Dental Advisor, USA
Metodo:
Su circa 300 pazienti sono stati posizionati in totale 393 restauri (Crystal Zirconia rivestito con IPS e.max Ceram), di cui
22% corone anteriori, 67% corone lateroposteriori, 9% ponti, 2% impianti. Il 90% dei restauri è stato sottoposto a
cementazione autoadesiva, il 10% convenzionale.
Risultati:
5
Valutazione
4
3
2
1
Fig. 47: Valutazione di restauri in
Crystal Zirconia, rivestiti con
0
Resistenza alla frattura
e al chipping
Estetica
Resistenza
alla discromia
dei margini
Resistenza
all’abrasione
IPS e.max Ceram dopo 1 anno.
(5=eccellente, 4=ottimo, 3=buono,
2=sufficiente, 1=scarso).
Riepilogo:
90 restauri (23% del totale) sono stati esaminati dopo un periodo di posa di 3–15 mesi. Una corona singola si è fratturata 24 ore dopo la cementazione. Nei restauri esaminati al momento del recall, non si sono verificate fratture, né
distacchi del materiale di rivestimento. Non è stata osservata nessuna discromia dei margini, né abrasione del dente
antagonista. L’estetica è stata valutata da ottima a eccellente.
Conclusione:
IPS e.max Ceram è perfettamente indicato per il rivestimento dell’ossido di zirconio. Il materiale è affidabile in termini
estetici e funzionali.
Riferimento bibliografico:
(Farah and Powers, 2010)
55
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Idoneità
clinica di rivestimenti estetici realizzati con tecnologia
CAD/CAM in disilicato di litio su strutture di corone singole in
­ossido di zirconio.
Luogo dello studio:Università
Ludwig-Maximilians Monaco, Monaco, Germania
Periodo di osservazione:2010–2012
Autore:F.
Beuer
Metodo:
In questo studio Split-mouth 25 pazienti sono stati trattati con 20 corone posteriori in IPS e.max ZirCAD rivestite esteticamente con IPS e.max CAD-on nonchè 20 corone in IPS e.max ZirCAD rivestite esteticamente con IPS e.max Ceram.
La cementazione è avvenuta con il cemento autoadesivo SpeedCEM.
Risultati:
CAD-On
1.8
IPS e.max Ceram
1.6
1.4
Valutazione
1.2
1
0.8
0.6
0.4
Fig. 48: Valutazione di restauri
0.2
0
in IPS e.max ZirCAD (rivestito con
Qualità
superficiale
Distacchi
Qualità marginale
Carie
dei bordi
secondaria
Adattamento
Integrazione
cromatico nell’arcata dentale
IPS e.max CAD (tecnica CAD-on)
oppure con IPS e.max Ceram.
Riepilogo:
Alla baseline tutte le corone sono state valutate bene (Score 1). Soltanto l’adattamento cromatico e l’integrazione
nell’arcata dentale non erano perfetti.
Conclusione:
I restauri IPS e.max CAD-on sono altrettanto indicati per corone nei settori posteriori come le corone in ossido di
­zirconio che sono state rivestite esteticamente con IPS e.maxCeram.
Riferimento bibliografico:
(Beuer, 2012)
56
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Studio
clinico prospettico con ponti posteriori in ceramica integrale
CAD-on.
Luogo dello studio:University
of Pennsylvania, Philadelphia, USA
Periodo di osservazione:2010–2012
Autori:
M. Blatz, N. Saleh, F. Mante, K. Hariton-Gross, F. Ozer, A. Atlas, M. Bergler
Metodo:
25 Patienten sono stati trattati con almeno un ponte di 3 elementi nei settori posteriori in IPS e.max ZirCAD rivestito
esteticamente con IPS e.max CAD, che sostituiva o il 2° premolare oppure il 1° molare. La cementazione è avvenuta
con un cemento vetroionomero modificato.
Risultati:
bravo
alpha
30
Numero di restauri
25
20
15
10
5
0
Fig. 49: Valutazione di restauri
Frattura
Lucidatura
Adattamento
cromatico
Adattamento Discolorazione
marginale
Ritenzione
Carie
secondaria
in IPS e.max CAD su IPS e.max
ZirCAD (tecnica CAD-on) dopo
6 mesi
Riepilogo:
Tutti i ponti posteriori IPS e.max CAD-on sono stati valutati dopo 6 mesi di posa „ottimi“(„alpha“) oppure “buoni”
(„bravo“).
Conclusione:
I posti posteriori in IPS e.max CAD-on sono clinicamente affidabili oltre 6 mesi.
Riferimento bibliografico:
(Blatz et al., 2012)
57
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
IPS e.max® Ossido di zirconio (ZrO2) – Studi in vitro
Titolo dello studio:Affidabilità
clinica di restauri IPS e.max® CAD-on (sovrastruttura di
disilicato di litio su struttura in ossido di zirconio) dopo 12 mesi.
Luogo dello studio:R&S,
Ivoclar Vivadent, Schaan, Liechtenstein
Periodo di osservazione:2009–2011
Autori:R. Watzke, A. Peschke, J. F. Roulet
Metodo:
Sono stati realizzati 25 restauri (20 corone, 5 ponti a tre elementi) con una nuova tecnica CAD/CAM. Le strutture sono
state fresate da IPS e.max ZirCAD (ZrO2), i rivestimenti estetici sono stati realizzati in IPS e.max CAD (LS2). La struttura
e il rivestimento estetico sono stati uniti tramite Ivomix e IPS e.max CAD Crystall./Connect. La cementazione è avvenuta
in modo convenzionale.
Risultati:
120
buono
ottimo
Valutazione [%]
100
80
60
40
20
0
Brillantezza Discromia Adatta­Forma
dei margini mento anatomica
cromatico
Estetica
Frattura/
ritenzione
SoddiAdattaSensibilità Stato della
mento sfazione del postmucosa
dei margini paziente operatoria
Funzione clinica
Funzione biologica
Fig. 50: Affidabilità clinica di
corone e ponti in IPS e.max ZirCAD
rivestiti con IPS e.max CAD
(“CAD-on”) dopo 12 mesi.
Riepilogo:
Dopo 12 mesi, i restauri IPS e.max CAD-on sono stati valutati da ottimi a buoni in relazione a tutti i parametri clinici
(estetica, funzione, parametri biologici).
Conclusione:
La tecnica IPS e.max CAD-on consente di realizzare restauri affidabili con elevati risultati estetici, con prestazioni cliniche ottimali anche dopo 12 mesi di osservazione. I restauri IPS e.max CAD-on sono particolarmente indicati per corone
supportate da impianto e ponti a 3 elementi.
Riferimento bibliografico:
(Watzke et al., 2011)
58
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Biocompatibilità
Spiegazione dei termini
Indice delle fonti
bibliografiche
59
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Biocompatibilità
Con biocompatibilità si definisce l’assenza di qualsiasi effetto indesiderato di una sostanza o un materiale (ad es. un
materiale dentale) sull’uomo. Il test indica la reattività o la tolleranza di singole cellule (prevalentemente fibroblasti
murini) nei confronti di composti solubili di un materiale (dentale). Se i risultati del test evidenziano effetti positivi, per
formulare una valutazione della biocompatibilità sull’organismo si rendono necessari ulteriori test più complessi. La
cito­tossicità è la proprietà biologica più semplice da misurare, ma la sua attendibilità come test indipendente per la
valutazione della biocompatibilità di un materiale dentale è limitata. Soltanto le esperienze cliniche offrono una valutazione conclusiva e attendibile della biocompatibilità.
La biocompatibilità delle vetroceramiche a base di disilicato di litio è stata valutata in modo approfondito sulla base di
dati sulla tossicità e informazioni ricavate dalla letteratura. Gli studi hanno riguardato test di citotossicità condotti da
diversi istituti (v. elenco seguente). In tali studi il disilicato di litio non ha evidenziato alcuna citotossicità, mutagenicità
né tossicità in vivo.
Citotossicità:
– RCC Report In vitro cytotoxicity test evaluation of materials for medical devices (direct cell contact assay)
CCR Project 571100 (28 ottobre 1996)
– RCC Report In vitro cytotoxicity test evaluation of materials for medical devices (direct cell contact assay)
CCR Project 590001 (24 giugno 1997)
– RCC Report In vitro cytotoxicity test evaluation of materials for medical devices (direct cell contact assay)
CCR Project 590002 (24 giugno 1997)
– RCC Report Cytotoxicity Assay in vitro: Evaluation of materials for Medical Devices) RCC-devices with e.max Press
(XTT Test) RCC-CCR study number 1165602 (marzo 2008)
– NIOM; Test Rep.; #012/04 (4 marzo 2004)
– NIOM; Test Rep.; #004/04 (4 febbraio 2004)
– Grall, F. Toxicon Final GLP Report: 10-1251-G1. Agar Diffusion Test – ISO. Aprile 2010.
Mutagenicità:
– RCC Report Salmonella Typhimurium and Escherichia Coli Reverse Mutation Assay with e.max Press (Ames Test)
RCC – CCR study number 1165601 (maggio 2008)
– Devaki S, Toxikon Final GLP Report: 10-1251-G3: Salmonella typhimurium and
Escherichia coli reverse mutation assay - ISO. Aprile 2010.
Tossicità in vivo:
– Toxicon Report 03-5936-G1 14 day repeat dose intravenous toxicity study, novembre 2004
– Toxicon Report 03-5930-G1 Short term intramuscular implantation test, dicembre 2004
Solubilità:
La solubilità chimica del disilicato di litio IPS e.max (IPS e.max Press e IPS e.max CAD) è stata valutata secondo la norma
ISO 6872. I valori riscontrati erano nettamente inferiori al valore limite di 100 μg/cm2. Le analisi di ioni disciolti di
campioni in IPS e.max Press e IPS e.max CAD in saliva artificiale e acido acetico hanno mostrato un contenuto piuttosto basso di ioni documentabili. Le concentrazioni rientravano entro gli stessi valori delle altre ceramiche dentali. Si può
pertanto ritenere estremamente improbabile che le componenti solubili della ceramica producano effetti negativi, ad
es. citotossicità.
Conclusione:
Sono stati condotti studi sulla ceramica IPS e.max a base di disilicato di litio in riferimento al suo utilizzo come dispositivo medico e in merito al suo potenziale tossicologico. Anche se in generale le ceramiche dentali hanno fama di
possedere un’elevata biocompatibilità, numerosi studi sono stati condotti a tale riguardo in laboratori indipendenti.
Dieci anni di esperienza clinica offrono un ulteriore argomento a sostegno della sicurezza di questo materiale.
Numerosi ricercatori pubblicano dati tossicologici, adottando condizioni sperimentali tali da determinare un’immensa
variabilità dei risultati raggiunti. Ciò spiega perché in determinati test viene riscontrata citotossicità, mentre in altri
nessuna. L’affidabilità clinica acquisita nel corso di oltre dieci anni e i risultati di numerosi istituti di controllo certificati
in relazione a test di citotossicità e prove in vivo hanno in tal caso un peso maggiore delle singole pubblicazioni relative
alla tossicità in vitro.
60
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Spiegazione dei termini
Resistenza alla flessione
Resistenza alla frattura
La resistenza alla flessione indica il valore della sollecitazione
di flessione superato il quale il campione si rompe. Esistono
diversi metodi per determinare la resistenza alla flessione.
Esempi di procedure spesso utilizzate sono la resistenza biassiale (campione a forma di disco), la resistenza alla flessione
a 3 punti e la resistenza alla flessione a 4 punti (campioni a
barra). La resistenza alla flessione dipende in larga misura dal
metodo di misurazione utilizzato e dalle caratteristiche della
superficie (lucidata, fresata). Per potere confrontare i dati, nei
diagrammi occorre sempre indicare il metodo adottato. Non
è ammesso il confronto tra valori di resistenza alla flessione
ottenuti con metodi di misurazione diversi. La resistenza è
espressa in MPa (Mega Pascal).
La resistenza alla frattura indica il valore che determina la
rottura di un componente. I valori sono solitamente espressi
in N (Newton).
Tenacia alla rottura/resistenza all’incrinatura La tenacia alla rottura KIC è una misura della resistenza che
un materiale oppone a una incrinatura che si sta propagando. KIC, denominato anche fattore di intensità di tensione
critico oppure resistenza all’incrinatura, è il valore limite raggiunto il quale la componente si rompe in maniera totale e
l’energia accumulata si libera sotto forma di nuove superfici,
calore ed energia cinetica.
Esistono diversi metodi per determinare la tenacia alla rottura.
Si possono effettuare confronti fra materiali, come anche fra
resistenze alla flessione, soltanto se è stato utilizzato lo stesso
metodo anche per la determinazione del KIC. Il presente documento non tratta in dettaglio i vari procedimenti; tuttavia
si riporta qui di seguito una breve descrizione dei due metodi
utilizzati per lo studio condotto su IPS e.max Press.
IF (Indentation fracture):
Dopo avere preparato i campioni, con diversi carichi si effettuano prove di indentazione della durezza Vickers. Con un
microscopio ottico si misurano poi le incrinature che si formano agli angoli delle impronte. La tenacia alla frattura può
essere calcolata dalla lunghezza di tali incrinature, dal carico
applicato e da determinati indici del materiale (modulo E,
durezza). A seconda delle dimensioni, della forma e dell’orientamento dei cristalli, il materiale è microscopicamente
anisotropo.
IS (Indentation strength):
Dopo avere preparato i campioni, con diversi carichi si effettuano prove di indentazione della durezza Vickers. I campioni
vengono poi sottoposti a un test di resistenza (resistenza a
3 punti, a 4 punti o biassiale). La tenacia alla frattura può
essere calcolata dal valore di resistenza calcolato, dal carico
applicato e da determinati parametri del materiale (modulo
E, durezza).
Metodo SEVNB (Single Edge V-Notched Beam):
Dopo avere preparato i campioni, mediante sega diamantata,
lametta da barba e pasta lucidante si esegue una tacca definita. I campioni sono poi sottoposti a un test di resistenza. Il
calcolo del valore KIC avviene secondo ISO 6872:2008.
61
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Spiegazione dei termini
Modulo E
Il modulo di elasticità indica la rigidità di un materiale e la sua
resistenza alla deformazione elastica.
Comportamento a fatica
Con fatica si intende il danneggiamento di un componente
per effetto di carico ciclico. Il comportamento a fatica del
componente / materiale si determina mediante test ciclici. I
test termociclici sono ad esempio prove di resistenza a fatica.
Durezza
La durezza è una misura della resistenza che un corpo oppone
alla penetrazione di un altro corpo. Esistono diversi metodi
per misurare la durezza, ad es. Vickers, Knoop, Brinell,
Rockwell. Nel metodo Vickers, ad esempio, per controllare la
durezza si sottopone la superficie di un materiale al carico di
una punta sottile di forma piramidale. Quanto più profondamente penetra la punta, tanto minore è la durezza del materiale. Quando si indica la durezza, occorre sempre indicare il
metodo di misurazione e, a volte, anche il carico e la durata
dell’applicazione. Sono consentiti confronti soltanto tra valori
determinati applicando gli stessi metodi.
Quota di sopravvivenza secondo Kaplan-Meier Le quote di sopravvivenza secondo Kaplan-Meier consentono
di rappresentare e calcolare negli studi la probabilità che per
un oggetto di prova non si verifichi un certo evento (per lo
più indesiderato). Negli studi condotti sulle ceramiche dentali, l’evento è spesso il fallimento del restauro. La particolarità di queste curve di sopravvivenza risiede nel fatto che si
tiene conto anche degli oggetti (pazienti o restauri) che sono
stati ritirati dallo studio dopo una certa data (drop-out), ad
es. pazienti che non si sono presentati agli appuntamenti di
recall. Con l’ausilio delle curve di Kaplan-Meier è ad esempio
possibile formulare previsioni in merito a quanti restauri saranno in media ancora integri dopo x anni.
Simulazione di masticazione
62
Durante lo sviluppo di nuovi materiali è importante poter
valutare qual è la loro predisposizione alla frattura se sottoposti al carico previsto nella cavità orale. A tal fine, oltre agli
studi clinici nella cavità orale del paziente, ma soprattutto
prima di essi, si possono eseguire simulazioni di mastica­
zione. Il vantaggio del simulatore di masticazione risiede nella
possibilità di disporre di risultati più rapidi e di controllare e
confrontare i materiali in condizioni fortemente standardizzate. I campioni vengono cementati con adesivo su monconi
standardizzati in PMMA e poi in bagno d’acqua sono sottoposti a un carico ciclico eccentrico con un antagonista appuntito in acciaio e a carico crescente, ad es. 100.000 cicli a circa
80 N, 100.000 cicli a circa 150 N, 100.000 cicli a circa 220 N
(0,8 Hz). Contemporaneamente i campioni vengono esposti
a un carico di variazione della temperatura da 105 secondi a
5°C e 105 secondi a 55°C. Quindi si misura il numero massimo
di cicli fino alla comparsa di fratture o distacchi.
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Spiegazione dei termini
Test di carico dinamico:
Durante la prova a fatica dinamica viene testata la resistenza
a fatica dei campioni in uno strumento di prova con regolazione della forza e del percorso. Durante la prova condotta
su impianti e abutment secondo la norma ISO 14801, i campioni vengono tipicamente sottoposti a carico a 2 milioni di
cicli (2 Hz, acqua a 37°C).
Distacco coesivo / adesivo:
Il distacco (ad es. chipping) viene definito coesivo se la superficie di frattura si trova all’interno di un materiale, ad es.
all’interno del rivestimento. Si definisce invece adesiva una
frattura presente tra due materiali, ad es. in corrispondenza
dell’interfaccia tra il materiale della struttura e il rivestimento.
Proprietà meccaniche
Nella scienza dei materiali esistono numerosi metodi di prova
per determinare le proprietà meccaniche dei materiali. L’obiettivo dei test meccanici condotti sui materiali dentali è
quello di riuscire a formulare valutazioni sull’affidabilità clinica di un materiale. I metodi di prova standard testano tuttavia, per lo più in modo isolato, soltanto una condizione di
carico; nella realtà clinica gli effetti su un materiale sono
spesso più complessi. Gli studi condotti in laboratorio secondo
i principi della scienza dei materiali consentono tuttavia di
eseguire un confronto tra i diversi materiali e ne attestano
l’idoneità relativa.
Studi
Si conducono studi per prevedere o controllare il comportamento dei materiali nell’applicazione pianificata. Essi vertono
soprattutto sulla funzionalità, la sicurezza, la compatibilità o
la semplicità d’uso del materiale.
Studi in vitro:
In vitro significa “nel vetro”; in questo caso si tratta di analisi
di laboratorio. Numerose prove tossicologiche o sui materiali
sono condotte “in vitro”, poiché per motivi pratici (il dispositivo di prova non può essere applicato al paziente) oppure
etici non possono essere eseguite sull’uomo. Gli studi in vitro
presentano inoltre il vantaggio di potere essere elaborati in
condizioni standardizzate, mentre i risultati degli studi
sull’uomo presentano sempre una certa dispersione naturale
dovuta alle differenze tra i singoli individui. Le analisi di laboratorio sono inoltre più rapide ed economiche degli studi in
vivo.
Studi in vivo:
In vivo significa “sull’oggetto vivente” e indica soprattutto
studi clinici condotti sull’uomo. Il vantaggio degli studi in vivo
risiede nel fatto che, in questo caso, si studiano le condizioni
“reali”, mentre le analisi di laboratorio sono, per un certo
grado, sempre artificiali e quindi presentano un’attendibilità
limitata. A causa dei numerosi possibili fattori d’influenza, gli
studi in vivo sono tuttavia molto complessi e richiedono una
63
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Spiegazione dei termini
pianificazione precisa, un modo di procedere sistematico e
una valutazione statisticamente corretta. Gli studi randomizzati e controllati sono i più validi. Si tratta di studi in cui sono
presenti due gruppi, simili per età, sesso, ambiente sociale e
contesto medico (randomizzazione). Controllato significa che
un gruppo riceve il materiale di prova, l’altro gruppo un materiale di confronto (conosciuto e clinicamente testato).
Studio prospettico:
Si tratta di un studio programmato e condotto in futuro per
testare una determinata ipotesi (ad es. la validità del mate­
riale A è uguale a quella del materiale B). Una volta elaborato
il programma di studio, vengono reclutati i pazienti e si inizia
a utilizzare il materiale. I partecipanti allo studio vengono
osservati per un determinato periodo di tempo stabilito, in
seguito si analizzano i risultati.
Studio retrospettivo:
Analisi di dati acquisiti nel passato. Ad esempio, si visionano
tutti i casi di fratture di ponti registrati in uno studio odon­
toiatrico e si esamina se le fratture si sono verificate più
spesso per un determinato materiale rispetto a un altro.
Quota di sopravvivenza:
Percentuale di restauri perfettamente integri, oppure che presentano soltanto difetti riparabili (ad es. distacchi riparabili
mediante lucidatura o composito; corone decementate che
possono essere ricementate), senza dovere rimuovere il restauro dalla cavità orale del paziente.
Tossicità/citotossicitàLa tossicità è la capacità di una sostanza di avere effetti
tossici su un organismo. Esistono svariati effetti tossici su diverse parti dell’organismo, a seconda del fatto che siano interessati singoli organi o singole cellule, oppure che essi
comportino la morte dell’intero organismo. Si distingue
anche tra i diversi meccanismi che causano una tossicità (ad es.
inibizione delle funzioni cellulari, insorgenza di carcinomi).
Citotossicità: si manifesta quando una sostanza causa la
morte di cellule. Le cause possono essere ad esempio l’interruzione dell’apporto di energia alle cellule oppure la dissoluzione della membrana cellulare. In presenza di scarsa
citotossicità, risulta colpito soltanto un numero limitato di
cellule. Ciò non ha in genere conseguenze durevoli sull’organismo, poiché la maggior parte delle cellule è in grado di rigenerarsi. Una citotossicità elevata può tuttavia determinare
danni durevoli, se ad esempio causa la morte di un numero
così elevato di cellule epatiche o ematiche da impedire all’organismo di funzionare correttamente.
64
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Spiegazione dei termini
Teoria di Weibull, statistica di Weibull
Resistenza di Weibull 63.21%
I materiali ceramici presentano modalità di resistenza particolari rispetto agli altri materiali. La ceramica si frattura a
partire dal difetto del componente. La popolazione dei difetti
esercita pertanto una considerevole influenza sui valori di
resistenza, producendo una dispersione relativamente elevata dei dati misurati. I valori dipendono inoltre anche dalle
dimensioni del componente, vale a dire quanto più è piccolo
il componente, tanto minori saranno i difetti e quindi mag­
giore la resistenza. La statistica di Weibull tiene conto di tali
circostanze.
Il cosiddetto modulo m di Weibull definisce un enunciato
sull’affidabilità di un materiale: quanto maggiore è m, tanto
più affidabili saranno i valori di resistenza misurati (minore
dispersione).
Quando si determinato i valori di resistenza, nella ceramica si
osserva una dispersione relativamente elevata di tali valori.
Per tale motivo, quando si considerano materiali ceramici si
indica spesso la cosiddetta resistenza di Weibull 63,21%: ciò
significa che, con questa resistenza, il 63,21% di tutte le
prove della rispettiva serie di misurazione fallisce. Si utilizzano
anche le definizioni “resistenza caratteristica” e “resistenza
media”.
65
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Indice delle fonti bibliografiche
IPS e.max 4-year Clinical Performance. The Dental Advisor 2010 27.
Beuer, F. (2011). Bericht zur klinischen Eignung von Kronen und
Brücken aus Lithium-Disilikat – Results nach 4 Jahren.
Beuer, F. (2011). Bericht zur klinischen Eignung von e.max Ceram-Verblendkeramik auf Zirkoniumdioxidgerüstrestaurationen
– Ergebnisse nach 5 Jahren.
Beuer, F., Kerler, T., Erdelt, K., Schweiger, J., Eichberger, M., and
Gernet, W. (2004). Der Einfluss der Verblendung auf die Bruchfestigkeit von Zirkoniumdioxidrestaurationen. Dtsch Zahnärztl Z 59,
527-530.
Beuer, F., Schweiger, J., Eichberger, M., Kappert, H.F., Gernet, W.,
and Edelhoff, D. (2009). High-strength CAD/CAM-fabricated veneering material sintered to zirconia copings--a new fabrication
mode for all-ceramic restorations. Dent Mater 25, 121-128.
Guess, P.C. (2009). Einfluss von Verblendtechniken auf das Versagensverhalten und die Dauerbelastbarkeit von Y-TZP-Dreischichtsystemen. The European Journal of Esthetic Dentistry 4, 284-299.
Guess, P.C., Stappert, C.F., and Strub, J.R. (2006). Erste klinische
Ergebnisse einer prospektiven Studie an IPS e.max Press- und
CEREC-ProCAD-Teilkronen. Schweiz Monatsschr Zahnmed 116,
493-500.
Guess, P.C., Strub, J.R., Steinhart, N., Wolkewitz, M., and
­Stappert, C.F. (2009). All-ceramic partial coverage restorations-midterm results of a 5-year prospective clinical splitmouth study. J
Dent 37, 627-637.
Beuer, F., Stimmelmayr, M., Gernet, W., Edelhoff, D., Guh, J.F.,
and Naumann, M. (2010). Prospective study of zirconia-based
restorations: 3-year clinical results. Quintessence Int 41, 631-637.
Guess, P.C.Z., R.A. Silva, N.R.F.A. Bonfante, E.A. Coelho, P.G.
Thompson, V.P. (2010). Monolithic CAD/CAM Lithium Disilicate
Versus Veneered Y-TZP Crowns: Comparison of Failure Modes and
Reliability After Fatigue. Int J Prosthodont 23, 151-159.
Bindl, A. (2011). Überlebensrate und klinische Qualität von CAD/
CAM-gefertigten Seitenzahnkronen aus Lithiumdisilikatkeramik.
Eine prospektive klinische Studie (Zweijahresbericht).
Heintze, S.D., and Rousson, V. (2010a). Fracture rates of IPS Empress
all-ceramic crowns--a systematic review. Int J Prosthodont 23,
129-133.
Böning, K., Ullmann, U., Wolf, A., Lazarek, K., and Walter, M.
(2006). Dreijährige klinische Bewährung konventionell zementierter Einzelkronen aus Lithiumdisilikat-Keramik. Dtsch Zahnärztl Z
61, 604-611.
Heintze, S.D., and Rousson, V. (2010b). Survival of zirconia- and
metal-supported fixed dental prostheses: a systematic review. Int
J Prosthodont 23, 493-502.
Christensen RJ, E.K., Ploeger BJ (2008). Clinical performance of
PFM, zirconia and alumina three-unit posterior prostheses. IADR
abstract #1566 Toronto.
El-Dimeery, A.S., T. Hamdy, A. El-Mowafy, O. Fenton, A. (2011).
Compressive fatigue-resistance and fracture strength of implant-supported ceramic crowns. IADR Abstract 142172, San
Diego, CA.
Esquivel-Upshaw JF, Anusavice KJ, Rose, W., Oliveira, E.R. (2008).
Microstructural and in vivo wear analysis of all-ceramic and metal-ceramic crowns and their enamel antagonists.
Esquivel-Upshaw, J., Anusavice, K.J., Rose, W., Oliveira, E.R.,
Clark, A.E., Yang, M.(2011). In vivo performance of all-ceramic
and metal ceramic crowns. Abstract #1934, IADR San Diego,
2011
Etman, M.K., Watson, T.F., and Woolford, M. (2001). Early clinical
wear of Procera-Allceram restorations and an experimental ceramic. J Dent Res 80, 642.
Etman, M.K., and Woolford, M.J. (2008). Seven-year clinical evaluation of all-ceramic crowns: wear and crack analysis. Abstract #0308,
IADR Toronto, 2008.
Etman, M.K., and Woolford, M.J. (2010). Three-year clinical evaluation of two ceramic crown systems: a preliminary study. J Prosthet
Dent 103, 80-90.
Farah, J.W., and Powers, J.M. (2010). Crystal with IPS e.max Ceram
1-year Clinical Performance. The Dental Advisor.
Fasbinder, D.J., and Dennison, J.B. (2009). Clinical Evaluation of
CAD/CAM Zirconium Ceramic Crowns and Fixed Partial Dentures.
Fasbinder, D.J., Dennison, J.B., Heys, D., and Neiva, G. (2010). A
clinical evaluation of chairside lithium disilicate CAD/CAM crowns:
a two-year report. J Am Dent Assoc 141 Suppl 2, 10S-14S.
66
Gehrt, M.A., Rafai, N., Reich, S., S., W., and Edelhoff, D. (2010).
Outcome of Lithium-Disilicate Crowns after 8 Years. IADR Abstract #656, Barcelona.
Hicklin, S., Sailer, I., Wolf, D., Stawarczyk, B., CHF., H., Mörmann,
W., and Bindl, A. (2008). A randomized clinical trial of 3-unit posterior zirconia-ceramic-fixed dental prostheses (FDPs) veneered
with layered, pressed and pressed-combined-with-layered veneer­
ing ceramics.
Kern, M., Sasse, M., Wolfart, S. (2011). Ten-year outcome of
three-unit fixed dental prostheses mad from monolithic lithium
disilicate ceramic. Submitted for publication at the Journal of the
American Dental Association.
Martins, L.D.M.C., P.G. Valverde, G.B. Bonfante, E.A. Bonfante, G.
Rekow, E.D. Thomspon, V.P. Silva N.R.F.A. (2011). Reliability: reduced-thickness and thinly-veneered lithium-disilicate vs. MCR and
Y-TZP crowns. IADR Abstract 149736, San Diego, CA.
Munoz, C.A. (2009). Clinical Evaluation of a Self-Adhesive Resin
Cement on All-Ceramic Crowns - 2 Year Report.
Nathanson, D. (2008). Clinical performance and fit of a milled
ceramic crown system. IADR Abstract #0303, Toronto.
Pjetursson, B.E., Sailer, I., Zwahlen, M., Hämmerle, Ch. (2007). A
systematic review of the survival and complication rates of all-ceramic and metal-ceramic reconstructions after an observation
period of at least 3 years. Part I: single crowns. Clin Oral Implants
Res. 18 Suppl 3:73-85.
Reich, S., Fischer, S., Sobotta, B., Klapper, H.U., and Gozdowski,
S. (2010). A preliminary study on the short-term efficacy of chairside computer-aided design/computer-assisted manufacturinggenerated posterior lithium disilicate crowns. Int J Prosthodont
23, 214-216.
Richter, J., Schweiger, J., Gernet, W., and Beuer, F. (2009). Clinical
Performance of CAD/CAM-fabricated lithium-disilicate restorations. IADR Abstract #82, Munich.
IPS e.max® | SCIENTIFIC REPORT | Vol. 02 / 2001 – 2013
Indice delle fonti bibliografiche
Schley, J.S., Heussen, N., Reich, S., Fischer, J., Haselhuhn, K., and
Wolfart, S. (2010). Survival probability of zirconia-based fixed
dental prostheses up to 5 yr: a systematic review of the literature.
Eur J Oral Sci 118, 443-450.
Sorensen, J.A., Trotman, R., and Yokojama, K. (2009a). Clinical
Longevity of e.max ZirCAD Posterior Fixed Partial Dentures.
Sorensen, J.A., Trotman, R., and Yokoyama, K. (2009b). e.max
CAD Posterior Crown Clinical Study.
Stamouli, K., Smeekens, S., Att, W., and Strub, J.R. (2006). Bruchfestigkeit von dreigliedrigen Zirkoniumdioxid-Seitenzahnbrücken. Dtsch Zahnärztl Z 61, 621-626.
Stanford, C. (2009). Outcome evaluation of all ceramic crowns
and fixed partial dentures bonded with two different dental
­cements.
Stappert, C., Att, W., and Strub, J.R. (2002). Überlebensrate und
Bruchfestigkeit von vollkeramischen Teilkronen unterschiedlicher
Präparation nach thermozyklischer Kausimulation. Eine In-vitro-Studie. Abstracts.
Stappert, C.F., Att, W., Gerds, T., and Strub, J.R. (2006). Fracture
resistance of different partial-coverage ceramic molar restorations: An in vitro investigation. J Am Dent Assoc 137, 514-522.
Stappert, C.F., Guess, P.C., Gerds, T., and Strub, J.R. (2005). All-ceramic partial coverage premolar restorations. Cavity preparation
design, reliability and fracture resistance after fatigue. Am J Dent
18, 275-280.
Stawarczyk, B., and Fischer, J. (2008). Vollkeramik, Titan oder
konventionelle Metallkeramik. QZ Quintessenz Zahntechnik 34,
556-564.
Steiner, M., Sasse, M., and Kern, M. (2011). Fracture resistance of
all-ceramic crown systems. IADR Abstract #2999, San Diego.
Tinschert, J. (2008). Klinisch prospektive Studie zur Haltbarkeit
von überpressten Seitenzahnkronen aus Zirkonoxid.
Watzke, R., Peschke, A., and Roulet, J.F. (2011). 12-months clinical
performance of CAD-on restorations (Lithium-disilicate fused to
Zirconium-oxide-framework). IADR Abstract 145738, San Diego,
CA.
Wolfart, S., Bohlsen, F., Wegner, S.M., and Kern, M. (2005). A
preliminary prospective evaluation of all-ceramic crown-retained
and inlay-retained fixed partial dentures. Int J Prosthodont 18,
497-505.
Wolfart, S., Eschbach, S., Scherrer, S., and Kern, M. (2009). Clinical
outcome of three-unit lithium-disilicate glass-ceramic fixed dental
prostheses: up to 8 years results. Dent Mater 25, e63-71.
La presente documentazione contiene una panoramica di dati (informazioni) scientifici
interni ed esterni. La documentazione è stata preparata esclusivamente per uso interno
della Ivoclar Vivadent e uso esterno per i partner della Ivoclar Vivadent. Non è previsto
un uso diverso. Tutte le informazioni si ritengono attuali, tuttavia non tutte le informa­
zioni sono state revisionate e non è possibile garantire la loro accuratezza, veridicità o
attendibilità. Non siamo responsabili dell’uso delle informazioni, anche in caso di avvertenza del contrario. In particolare, l’uso delle informazioni è a proprio rischio. Le informazioni sono fornite in quanto tali, in quanto disponibili e senza alcuna garanzia esplicita o implicita, compresa (senza limitazione) l’utilizzabilità o l’idoneità per uno scopo
particolare.
Le informazioni sono fornite gratuitamente e in nessun caso noi, ovvero qualsiasi parte
a noi associata, potremo essere ritenuti responsabili di qualsiasi danno diretto, indiretto,
consequenziale o speciale (inclusi, a puro titolo esemplificativo, danni per la perdita di
dati, perdita d’uso, o qualsiasi altro costo sostenuto per acquisire informazioni sostitutive), né per richieste di risarcimento per danni penali, derivanti dall’uso ovvero dal mancato uso delle informazioni, anche in caso di conoscenza, da parte nostra o di nostri
rappresentanti, della possibilità di tali danni.
67
Ivoclar Vivadent – worldwide
Ivoclar Vivadent AG
Bendererstrasse 2
9494 Schaan
Liechtenstein
Tel. +423 235 35 35
Fax +423 235 33 60
www.ivoclarvivadent.com
Ivoclar Vivadent GmbH
Dr. Adolf-Schneider-Str. 2
D-73479 Ellwangen, Jagst
Germany
Tel. +49 7961 889 0
Fax +49 7961 6326
www.ivoclarvivadent.de
Ivoclar Vivadent Pty. Ltd.
1 – 5 Overseas Drive
P.O. Box 367
Noble Park, Vic. 3174
Australia
Tel. +61 3 9795 9599
Fax +61 3 9795 9645
www.ivoclarvivadent.com.au
Wieland Dental + Technik
GmbH & Co. KG
Schwenninger Strasse 13
D-75179 Pforzheim
Germany
Tel. +49 7231 3705 0
Fax +49 7231 3579 59
www.wieland-dental.com
Ivoclar Vivadent Ltda.
Alameda Caiapós, 723
Centro Empresarial Tamboré
CEP 06460-110 Barueri – SP
Brazil
Tel. +55 11 2424 7400
Fax +55 11 3466 0840
www.ivoclarvivadent.com.br
Ivoclar Vivadent Marketing
(India) Pvt. Ltd.
503/504 Raheja Plaza
15 B Shah Industrial Estate
Veera Desai Road, Andheri
(West)
Mumbai, 400 053
India
Tel. +91 22 2673 0302
Fax +91 22 2673 0301
www.ivoclarvivadent.in
Ivoclar Vivadent Inc.
1-6600 Dixie Road
Mississauga, Ontario
L5T 2Y2
Canada
Tel. +1 905 670 8499
Fax +1 905 670 3102
www.ivoclarvivadent.us
Ivoclar Vivadent Shanghai
Trading Co., Ltd.
2/F Building 1, 881 Wuding
Road,
Jing An District
200040 Shanghai
China
Tel. +86 21 6032 1657
Fax +86 21 6176 0968
www.ivoclarvivadent.com
Ivoclar Vivadent Marketing
Ltd.
Calle 134 No. 7-B-83, Of. 520
Bogotá
Colombia
Tel. +57 1 627 3399
Fax +57 1 633 1663
www.ivoclarvivadent.co
Ivoclar Vivadent SAS
B.P. 118
F-74410 Saint-Jorioz
France
Tel. +33 4 50 88 64 00
Fax +33 4 50 68 91 52
www.ivoclarvivadent.fr
Ivoclar Vivadent s.r.l.
Via Isonzo 67/69
40033 Casalecchio di Reno
(BO)
Italy
Tel. +39 051 6113555
Fax +39 051 6113565
www.ivoclarvivadent.it
Ivoclar Vivadent K.K.
1-28-24-4F Hongo
Bunkyo-ku
Tokyo 113-0033
Japan
Tel. +81 3 6903 3535
Fax +81 3 5844 3657
www.ivoclarvivadent.jp
Ivoclar Vivadent Ltd.
12F W-Tower, 1303-37
Seocho-dong, Seocho-gu,
Seoul 137-855
Republic of Korea
Tel. +82 2 536 0714
Fax +82 2 596 0155
www.ivoclarvivadent.co.kr
Ivoclar Vivadent S.A. de C.V.
Av. Insurgentes Sur No. 863,
Piso 14, Col. Napoles
03810 México, D.F.
México
Tel. +52 55 5062 1000
Fax +52 55 5062 1029
www.ivoclarvivadent.com.mx
Ivoclar Vivadent S.L.U.
C/ Ribera del Loira nº 46, 5ª
planta
28042 Madrid
Spain
Tel. + 34 913 757 820
Fax + 34 913 757 838
www.ivoclarvivadent.es
Ivoclar Vivadent BV
De Fruittuinen 32
2132 NZ Hoofddorp
Netherlands
Tel. +31 23 529 3791
Fax +31 23 555 4504
www.ivoclarvivadent.com
Ivoclar Vivadent AB
Dalvägen 14
S-169 56 Solna
Sweden
Tel. +46 8 514 939 30
Fax +46 8 514 939 40
www.ivoclarvivadent.se
Ivoclar Vivadent Ltd.
12 Omega St, Rosedale
PO Box 303011 North Harbour
Auckland 0751
New Zealand
Tel. +64 9 914 9999
Fax +64 9 914 9990
www.ivoclarvivadent.co.nz
Ivoclar Vivadent Liaison
Office
: Tesvikiye Mahallesi
Sakayik Sokak
Nisantas’ Plaza No:38/2
Kat:5 Daire:24
34021 Sisli – Istanbul
Turkey
Tel. +90 212 343 0802
Fax +90 212 343 0842
www.ivoclarvivadent.com
Ivoclar Vivadent Polska Sp.
z o.o.
Al. Jana Pawla II 78
00-175 Warszawa
Poland
Tel. +48 22 635 5496
Fax +48 22 635 5469
www.ivoclarvivadent.pl
Ivoclar Vivadent Marketing
Ltd.
Prospekt Andropova 18 korp. 6/
office 10-06
115432 Moscow
Russia
Tel. +7 499 418 0300
Fax +7 499 418 0310
www.ivoclarvivadent.ru
Ivoclar Vivadent Marketing
Ltd.
Qlaya Main St.
Siricon Building No.14, 2nd Floor
Office No. 204
P.O. Box 300146
Riyadh 11372
Saudi Arabia
Tel. +966 11 293 8345
Fax +966 11 293 8344
www.ivoclarvivadent.com
Questo è un prodotto della categoria “Protesi fissa”. I prodotti di questa categoria sono perfettamente
complementari tra loro.
it/2014-06
Ivoclar Vivadent Limited
Ground Floor Compass Building
Feldspar Close
Warrens Business Park
Enderby
Leicester LE19 4SE
United Kingdom
Tel. +44 116 284 7880
Fax +44 116 284 7881
www.ivoclarvivadent.co.uk
Ivoclar Vivadent, Inc.
175 Pineview Drive
Amherst, N.Y. 14228
USA
Tel. +1 800 533 6825
Fax +1 716 691 2285
www.ivoclarvivadent.us