I martiri patavini: S. Daniele e Santa Giustina

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I martiri patavini: S. Daniele e Santa Giustina
Padova
Domenica 29 gennaio
ore 15
I martiri patavini: S. Daniele e Santa Giustina
L’episodio legato alla fondazione della chiesa dedicata a S. Daniele è molto
originale: durante il trasporto delle reliquie del Santo dalla Basilica di Santa
Giustina alla cripta della Cattedrale, il carico passava per via e i portantini
avvertirono che esso diveniva sempre più pesante. Mentre passava lungo
l’attuale via Umberto I, il carico religioso si fece pesante, tanto da divenire
inamovibile, mentre il cielo divenne scuro e tempestoso tanto da
costringere il vescovo Olderico a compiere un voto con il quale promise di
elevare una chiesa da dedicare al protettore della città. Dopo averlo fatto,
poté ripartire per la Cattedrale.
La facciata seicentesca si apre sulla via, preceduta dal sagrato che un
tempo era un’area cimiteriale che proseguiva sul retro, tra le absidi, verso
il Ponte della Morte. Le nicchie ospitano due statue di Francesco Rizzi
raffiguranti Santa Giustina e San Daniele Martire. Nella chiesa sono sepolti
illustri personaggi: Angelo Beolco il Ruzzante a cui è dedicata una lapide
posta nella navata centrale e Marco Guazzo, storico, letterato e scrittore e
il cronista e giurista Rolandino da Padova. Secondo alcuni venne sepolto
nel sagrato anche Benedetto Bordone, silografo e miniatore.
La Basilica dedicata a Santa Giustina venne eretta sopra la tomba della
martire. Di fianco si costruì un oratorio dedicato a San Prosdocimo. La
struttura crollò a causa di un terremoto nel 1117 e fu soggetta, con il
passare dei secoli, ad un continuo cantiere. In seguito alle legislazioni
napoleoniche venne sequestrata e i suoi monaci allontanati. Venne
inutilizzata per due anni, sino a quando il Vescovo Francesco Scipione
Dondi dall’Orologio la trasformò in una parrocchia gestita da sacerdoti,
mentre il vicino monastero divenne prima un ospedale militare poi una
caserma. Nel 1919 alcuni monaci di Praglia si prestarono a ricostituire
l'Abbazia su approvazione di papa Benedetto XV. Ottennero il permesso
dallo Stato di officiarla, ma solo nel 1923 riuscirono a rioccupare parte del
vecchio monastero. Nel 1943 la nuova comunità benedettina elesse il
proprio abate. All’interno, oltre alle opere di Veronese, Ricci e della famiglia
Corbarelli, giacciono le reliquie dei Santi Innocenti: S. Luca Evangelista, S.
Mattia Apostolo, S. Prosdocimo, S. Felicita, S. Giuliano, S.Urio, Beato
Arnaldo da Limena, S. Massimo e Santa Giustina.
Ingresso e visita guidata 16€
Prenotazioni e pagamenti entro sabato 26 gennaio presso
Via San Martino e Solferino 41 a
35122 Padova tel. 049/658552
[email protected]
www.stilistidiviaggio.it/visiteguidate