8° Rapporto CRC 2014-2015
Transcript
8° Rapporto CRC 2014-2015
CapitoloVII 6. LA PEDOPORNOGRAFIA La Legge 38/2006 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”, ha istituito due organismi a cui sono affidati compiti diversi, ma complementari, al fine di prevenire, contrastare e garantire misure efficaci di gestione dei casi inerenti al fenomeno dell’abuso e dello sfruttamento sessuale online delle persone di minore età. Il primo è il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia su Internet92 C.N.C.P.O., nucleo investigativo specifico per i reati connessi all’utilizzo delle tecnologie digitali, compresi i reati di pedopornografia; il secondo è l’Osservatorio per il contrasto 92 L’Osservatorio opera presso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la sua attività è delineata dal Regolamento istitutivo del 2007, così come modificato dal D.M. 254 del 21 dicembre 2010. 93 Si veda http://www.gruppocrc.net/MINORI-IN-SITUAZIONEDISFRUTTAMENTO-Sfruttamento-e-abuso-SESSUALE. 94 Legge 38/2006, art. 20, comma 1 bis “[…] Con decreto del Ministro per le Pari Opportunità sono definite la composizione Misure speciali per la tutela dei minori 75.Il Comitato raccomanda vivamente che l’Italia: a) armonizzi la legislazione nazionale con il Protocollo opzionale sulla vendita dei bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini, introducendo, in particolare, una definizione del concetto di pornografia minorile all’interno del proprio Codice Penale; c) provveda all’identificazione e alla protezione delle vittime, anche attraverso la formazione specialistica e il potenziamento delle risorse assegnate all’Unità di analisi del materiale pedopornografico; d) garantisca il funzionamento efficace dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, nominandone i membri e rendendo funzionale il database volto al monitoraggio di tali reati. CRC/C/ITA/CO/3-4, punto 75 della pedofilia e della pornografia minorile, 164 istituito al fine di acquisire e monitorare i dati e le informazioni relative alle attività svolte da tutte le Pubbliche Amministrazioni, per la prevenzione e la repressione dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, anche attraverso la creazione di una Banca Dati per raccogliere tutte le informazioni utili al monitoraggio e alla comprensione del fenomeno. La richiesta di attivare e rendere operativa la Banca Dati è stata, più volte, inserita tra le raccomandazioni contenute nei Rapporti pubblicati nel corso degli ultimi anni93. Questo strumento, infatti, consentirebbe di colmare un vuoto conoscitivo importante, soprattutto in merito alla pianificazione e attuazione di politiche e strategie di intervento rispondenti a bisogni reali, perché fondate sull’evidenza. Il 16 dicembre 2014, nel corso della riunione plenaria di insediamento dell’Osservatorio94 è stata presentata, ai nuovi componenti, la struttura della Banca Dati. Secondo quanto riferito dall’Osservatorio la banca dati è “operativa dall’ottobre 2014 e implementata, nei contenuti, attraverso i dati forniti dal Ministero dell’Interno, dal Dipartimento per la Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia e dall’ISTAT. I dati del Ministero dell’Interno sono fruibili su base nazionale, regionale e provinciale mentre quelli del Ministero della Giustizia sono disponibili con una disaggregazione che giunge fino agli Uffici territoriali del Servizio Sociale per Minorenni; i dati ISTAT sono disponibili su base nazionale. Molti dei dati presenti permettono la fruizione tramite una serie storica di otto anni, per quel che concerne i dati del Ministero dell’Interno, mentre è di due anni per i dati del Ministero della Giustizia. Questa notevole massa di dati sistematizzati dovrebbe già permettere di descrivere il fenomeno nelle sue varie articolazioni sia tematiche che territoriali95”. e le modalità di funzionamento dell’Osservatorio nonché le modalità di attuazione e di organizzazione della banca dati, anche per quanto attiene all’adozione dei dispositivi necessari per la sicurezza e la riservatezza dei dati”. 95 Comunicazione inviata al Gruppo CRC dal DPO in data 22 aprile 2015. 8orapportodiaggiornamento2014-2015 I Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 165 Per quanto riguarda il Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori96, l’Osservatorio ha predisposto una bozza sulla cui base è stata avviata una “consultazione tra le Amministrazioni coinvolte che si è conclusa il 26 febbraio 2015, attraverso l’invio di ulteriori proposte di modifica e integrazione del Piano, nell’ottica di un processo partecipato”. Al momento della stesura del presente Rapporto “si sta procedendo a raccogliere ulteriori suggestioni in riferimento alla proposta di Piano nazionale da parte di ulteriori soggetti coinvolti” e “si procederà alla richiesta di audizione alla Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza”97, e pertanto non sono ancora noti i contenuti e i tempi per la sua adozione. Al momento della stesura del presente Rapporto l’ultima relazione al Parlamento sull’attività di coordinamento di cui all’art. 17, comma 1, Legge 269/1998 disponibile è quella relativa al 2011-201298. Le somme destinate all’Osservatorio per l’esercizio finanziario 2014 ammontano a uno stanziamento iniziale di Euro 300.000, di cui Euro 22.498,28 costituiscono un riporto dall’esercizio 2013. In base alla legge 38/2006, il C.N.C.P.O. “comunica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità elementi informativi e dati statistici relativi alla pedopornografia sulla rete Internet, al fine della predisposizione del Piano nazionale di contrasto e prevenzione della pedofilia e della relazione annuale” sull’attività svolta. Anche i dati provenienti dalle attività del C.N.C.P.O. dovrebbero confluire nella suddetta Banca Dati e contribuire alla costruzione di un quadro sufficientemente esaustivo del fenomeno dell’abuso sessuale dei minori, anche nella sua dimensione online, utile ad attivare strategie specifiche e preventive di gestione dei casi. L’analisi dei dati relativi all’attività investigativa del C.N.C.P.O. evidenzia come il numero di vittime identificate sia in aumento, così come il numero delle persone denunciate. Diventa quindi prioritario assumere una prospettiva centrata sulle vittime di abuso sessuale online e riallineare le conoscenze (e le metodologie adottate) degli operatori – afferenti alle forze di polizia, all’area giuridica e a quella sociosanitaria – in merito alle caratteristiche specifiche dell’abuso subito. Si tratta, in Anno 2012 (al 30 novembre 2012) Anno 2013 (al 31 dicembre 2013) Anno 2014 (al 31 dicembre 2014) Arresti 78 55 49 Denunce 327 344 501 Identificazione di minori vittime di abusi 27 6 41 Identificazione di minori adescati 37 14 249 Siti monitorati 24.610 28.063 19.913 Nuovi siti inseriti in black-list 461 165 105 Totali siti in black-list 1.486 1.641 1.746 DATI attività C.N.C.P.O. Attività di contrasto Attività di prevenzione 96 Il Piano costituisce uno dei compiti dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile previsti ai sensi del Regolamento istitutivo dello stesso organismo (art. 1, punto 3, lettera f ) del DM. 30 ottobre 2007, n. 240, così come modificato dal DM. 21 dicembre 2010, n. 254). Il suddetto Piano costituisce parte integrante del Piano d’azione per l’infanzia e l’adolescenza, predisposto dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del DPR. 14 maggio 2007, n. 103. 97 Comunicazione inviata al Gruppo CRC dal DPO in data 22 aprile 2015. 98 Consultabile su http://www.pariopportunita.gov.it/images/relazione_def_20112012%20.pdf. Sul sito sono disponibili anche le relazioni degli anni precedenti. CapitoloVII Con questo obiettivo alcune associazioni del Gruppo CRC hanno promosso un percorso di formazione e sperimentazione in quattro regioni pilota (Piemonte, Abruzzo, Lazio e Sicilia), conclusosi nel dicembre 2014. Sono stati attivati, a livello locale, altrettanti gruppi di lavoro interdisciplinari costituiti da educatori, operatori psico-sociali, socio-sanitari, magistrati e operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni, al fine di produrre un set di Procedure Operative per la tutela delle vittime minorenni di abuso sessuale online99, in un’ottica di condivisione delle conoscenze e di attivazione di percorsi virtuosi (dalla rilevazione del caso alla presa in carico della persona di minore età) per la tutela, protezione e cura delle vittime. La sperimentazione ha avuto esiti positivi e le Procedure sono state adottate con delibera in due Regioni - Lazio e Abruzzo100 - e nel Comune di Catania101, come Linee Guida per l’intervento sulle vittime di abuso sessuale online. attivare programmi specifici su chi agisce 166 l’abuso e su chi fa uso “solo” di materiale pedopornografico (comportamento spesso propedeutico all’abuso stesso) e di sensibilizzare e formare tutti gli attori coinvolti nel circuito penale (l’area legale, socioeducativa e di polizia penitenziaria), al fine di favorire l’accesso degli adulti coinvolti a percorsi di recupero. Pertanto il Gruppo CRC raccomanda: 1. All’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile di preparare un’analisi dei dati contenuti nella Banca Dati, con una prima fotografia del fenomeno dell’abuso sessuale anche online delle persone di minore età, da includersi nella prossima relazione al Parlamento sull’attività svolta103; 2. All’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile di includere – con relativa menzione dei tempi e delle risorse disponibili –nel nuovo Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori misure per la formazione degli operatori – afferenti alle forze di polizia, all’area giuridica e socio-sanitaria – integrando i curricula esistenti, con moduli specifici sull’abuso sessuale online; 3. All’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile di includere – con relativa menzione dei tempi e delle risorse disponibili –nel nuovo Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori misure per la formazione degli operatori del sistema penitenziario magistrati di sorveglianza, educatori e polizia In un’ottica di prevenzione è inoltre necessario focalizzare l’attenzione sugli adulti abusanti o potenziali tali. La legge 172/2012 prevede, all’art. 15, comma 3, l’adozione di misure specifiche per la riduzione della recidiva. Al momento, questo tipo di interventi, ad eccezione di qualche raro esempio, nel nostro Paese stentano ad attivarsi102. L’esperienza, maturata soprattutto all’estero, dimostra come i programmi sulla riduzione della recidiva siano connotati da buone percentuali di successo. Diventa quindi prioritario identificare e promuovere strategie in grado di 99 “Fuori dalla Rete”, a cura di Save the Children, CISMAI e C.N.C.P.O. Cfr.http://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img2 51_b.pdf?_ga=1.73050586.852185588.1387788161. 100 Per la Regione Lazio, si veda la delibera n. 871 del 9 dicembre 2014. Per la Regione Abruzzo, si veda la delibera n. 760 del 18 novembre 2014. 101 Per il comune di Catania, si veda la Delibera n. 123 del 25 novembre 2014. 102 “Unità di trattamento intensificato per autori di reati sessuali” a Milano-Bollate. Il progetto prevede la costituzione di un’Unità di Trattamento Intensificato, all’interno della 2° Casa di Reclusione di Milano-Bollate, implementata dal Centro Italiano per la Promozione della Mediazione (CIPM). Maggiori informazioni sul sito: http://www.cipm.it/cosa-facciamo/. 103 Ai sensi dell’art. 17, comma 1, della Legge 3 agosto 1998, n. 269 - Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù. Misure speciali per la tutela dei minori particolare, di comprendere il ruolo e l’impatto che l’utilizzo delle tecnologie digitali può avere, in relazione alla tutela del superiore interesse del minore, sul processo investigativo, su quello giudiziario e sulla presa in carico delle vittime. 8orapportodiaggiornamento2014-2015 I Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 167 penitenziaria – integrando i curricula esistenti, con moduli specifici sull’abuso sessuale online; e misure specifiche per l’attivazione di modelli sperimentali di riduzione della recidiva.