A Brescia le truffe diventano uno spettacolo teatrale. Per “imparare

Transcript

A Brescia le truffe diventano uno spettacolo teatrale. Per “imparare
[SOCIETÀ]
DI MIRELLA CAMERA
L
e luci si spengono. Sul palco, nella penombra, due figure confabulano tra loro: «Sei sicuro delle informazioni?» chiede una. «Assolutamente. Il
nipote ha il negozio di frutta e verdura in piazzetta e un furgone bianco. Tieni, ti ho segnato
la targa. La moglie è stata ricoverata al Rizzoli
per la rottura del femore. Ricordati che si chiama Costanza. Il resto lo sai.» I due si dileguano e mentre si accendono le luci il protagoni-
no in molte città italiane: il truffatore esibisce
informazioni che convincerebbero chiunque, mescolandole in una pantomima degna
di Eduardo De Filippo, riesce a coinvolgere la
vittima in una situazione di emergenza che riguarda il parente, lo spinge a toglierlo dai guai
e, possibilmente, si fa accompagnare a casa
sua: di solito è così, visto che deve scucirgli tre
o quattrocento euro e difficilmente la gente se
li porta in tasca. Lì si compie l’inganno. E an-
NON LASCIAMOCI INCANTARE
A Brescia le truffe diventano uno spettacolo teatrale.
6/7
i tentativi di reato
a Brescia
ogni giorno.
Ma sono solo
quelli denunciati
sta, bastone e giornale sottobraccio, si siede su
una panchina. Viene subito affiancato da un signore distinto e molto arrabbiato perché è stato piantato in asso dalla sua auto. Dice di essere un assicuratore. Fa un paio di telefonate a
destra e a manca, una al meccanico per fare arrivare il carro attrezzi, un’altra per scusarsi
con un cliente perché non potrà passare a portargli il tagliando dell’assicurazione come stabilito. Ma il nome del cliente fa rizzare le orecchie al nostro pensionato, già agitato dalla presenza ingombrante e vociante del suo vicino
di panchina. «Come ha detto? Che nome ha
fatto? Roberto Carlini? Ma è mio nipote!»
Il trappolone è scattato. Non vi diremo come va a finire perché tanto si ripete ogni gior-
QUESTI I RAGGIRI PIÙ COMUNI
씰 Passare per un creditore di qualche parente prossimo,
dopo aver preso informazioni su nomi e luoghi per sembrare
credibili e mettere urgenza alla vittima con uno stratagemma.
씰 Far credere di essere un controllore (di soldi falsi,
di forniture di gas o elettricità, ecc) e, una volta in casa,
affidare a un complice il compito di ripulirla mentre
si intrattiene la vittima con chiacchiere e divagazioni.
씰 Presentarsi come finti vigili o poliziotti (ma senza divisa)
che devono verificare se una certa refurtiva rubata appartenga
alla vittima. Intato uno “spazzola” la casa.
che la beffa, visto che viene rilasciata perfino
la “ricevuta”, consegnata per “correttezza”.
La rappresentazione, nell’uno e nell’altro
caso, è perfetta, da grandi attori. Ma, mentre il
teatro, pieno zeppo, applaude e commenta divertito, quasi a esorcizzare il pericolo, nella
realtà resta un truffato annichilito non solo
dal danno ma anche dalla vergogna e dalla
rabbia di esserci cascato. «Non dovete vergognarvi» esorta la poliziotta che, con quattro colleghi, sale sul palco per approfittare dell’emozione ancora
fresca e mettere in guardia la
platea di teste bianche. «Sapete quanti di questi casi
sono capitati a Brescia
I truffatori
“truffati” da una
anziana signora
che, insospettita,
ha chiamato
la polizia.
Quella vera
Per “imparare” sul campo le tecniche e non cascarci
negli ultimi tempi? Decine! Perché avete a
che fare con veri professionisti, attori consumati. Chiunque ci cascherebbe. Quindi, se siete vittime di un
raggiro venite
a denunciarlo
alla polizia,
perché per noi
ogni ricostruzione è preziosa, ci aiuta a farci le
idee più precise per acciuffarli. Se non volete
farlo per il vostro amor proprio, fatelo almeno
per aiutarci a sventare altre truffe». Pare che
anche l’altra “trappola”, quella buona stavolta, inventata da Daniele Ceresa (vedi box)
per mettere sul chi vive gli anziani, sempre più vittime di imbrogli fantasiosi, sia scattata: la gente parlotta, racconta di fatti successi a
parenti e amici e intanto interiorizza. Perché assistere alla dinamica
di un raggiro, vederne tutto lo schema,
sentire le parole che si usano è mille volte
più efficace di tutti i consigli sentiti o
letti a questo proposito. Ceresa, la
Polizia di Stato e la compagnia teatrale La Betulla hanno lavorato
sodo per tracciare quella manciata di esempi tipici di truffa
da rappresentare in pièces teatrali e trasformare i soliti grigi
avvertimenti, che entrano in
un orecchio ed escono dall’altro, in un pomeriggio
divertente, tutti insieme, davanti a un palcoscenico.
Di nuovo le luci si
spengono, di nuovo va in
scena un raggiro “tipico”. Un’anziana signora
1024
denunce
di raggiri nel 2008
solo in Lombardia.
Ma probabilmente
sono il doppio
15.000
imbrogli, 230
arresti il bilancio
finale della polizia
relativo al 2007
nel nostro Paese
60
MARZO 2009
CLUB3
CLUB3
61
MARZO 2009
[SOCIETÀ]
L’IMBROGLIO È SERVITO
Dopo ogni pièce, che rappresenta
ognuna un tipo di raggiro diverso,
i poliziotti insegnano come fare
sente suonare il campanello di casa: «Siamo i
poliziotti di quartiere, signora, dobbiamo controllare una truffa sulle
pensioni. Sembra che alle Poste siano stati erogati soldi falsi, così ben fatti che nemmeno gli impiegati se ne sono accorti!». Ma la signora è incerta. Pensa agli articoli letti, ai casi che ha sentito. Tergiversa, dice di aspettare un momento
e chiama la polizia. «Non apra subito» consiglia l’agente, «ma solo quando vedrà l’auto col
lampeggiante: veniamo subito». Dall’altra par-
l’intervista
te della porta i truffatori,
impazienti, premono:
«Signora, abbiamo da fare, cosa aspetta ad aprire?» «Un momento, devo vestirmi!», improvvisa lei. Momenti di paura.
Ma poi un altro suono di
campanello scioglie la
tensione. Giù, in strada,
l’auto della polizia col
lampeggiante. La signora apre la porta, i truffatori entrano con un cappellino da agente ma
hanno il tempo di dire appena qualche battuta: dietro di loro i veri poliziotti li bloccano.
Applausi, complimenti, cori: il teatro ha un
brivido di soddisfazione. Per una volta è andata bene e la gente si prende la rivincita.
왎
Daniele Ceresa: «Abbiamo voluto raggirare questi imbroglioni»
Lei è il fondatore della
associazione Non solo
pensionati. Cosa fate?
«Siamo neopensionati che
non vogliono
sentirsi vecchi, né
gettare la spugna.
Vogliamo sentirci
giovani pensionati
come è giovane
la nostra
associazione,
fondata nel 2008.
Preferiamo prevenire
le depressioni divertendo,
divertendoci e insegnando.
Chiediamo la
partecipazione di altri
volontari con il motto
“aiutateci ad aiutare”.
Grazie alla Questura
di Brescia, il Comune,
le circoscrizioni, l’azienda
municipalizzata A2A,
altre associazioni
e soprattutto ai volontari
e alla compagnia teatrale
di Bruno Frusca, ora
62
MARZO 2009
CLUB3
è partita questa iniziativa
contro le truffe. Nei mesi
precedenti, invece, grazie
alla circoscrizione Nord
abbiamo realizzato
feste di Ferragosto,
corsi per imparare
a fare il pane
in casa (antico rito
famigliare)
organizzato
la Festa dei nonni
del 2 ottobre.
Collaboriamo con
le associazioni esistenti
perché crediamo che
la forza della solidarietà
si esprima al meglio
se ci uniamo in rete.
Stiamo progettando
anche una Card di sconti
e agevolazioni legata al
territorio, ma troviamo
grossi ostacoli».
Com’è nata l’idea di
portare le truffe a teatro?
«A ben vedere, le truffe
stesse assomigliano
a recite teatrali e se vanno
in fretta a comprendere
a segno vengono ripetute,
che il fenomeno è più vasto
in una sorta di malefica
di quanto non indichino
tournée. I truffatori non
le statistiche che si basano
fanno che mettere in scena sulle denunce.
un canovaccio e noi
L’importante però, almeno
rendiamo pan per focaccia. per la nostra associazione,
Il teatro è sempre stato
è trovare un equilibrio
un grande mezzo per
conservando una
far immedesimare
sana diffidenza
Bisogna
la gente, che
nei confronti
mettere in guardia
si riconosce
di eventuali
gli anziani da chi li
in quello che
truffatori
può imbrogliare, ma
vede. Col
senza però
senza instillare loro il
vantaggio
chiudersi
sospetto continuo
dell’essere
al mondo e
verso tutti
tutti insieme,
finire per
il che protegge
tapparsi in casa
dal timore di essere
guardando tutti
considerati degli stupidi,
con sospetto. I truffatori
una volta che qualcuno
purtroppo, malgrado i tanti
c’è cascato. Moltissimi
articoli dei giornali
si sentono così, dopo,
e gli avvisi da parte
e non denunciano la truffa
delle Forze dell’Ordine,
per il senso di vergogna
riescono sempre a trovare
che provano a essere stati
persone non informate,
raggirati. Se teniamo
isolate, convinte di poter
presente questo, si fa
fare da sole».