Deliberazione del Consiglio Provinciale
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Deliberazione del Consiglio Provinciale
Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 1 di 20 Prot. n. 28818 / 01.09.20.10 OGGETTO: Interrogazioni, raccomandazioni, presentazione ordini del giorno e mozioni. Presidente: Giuseppe Alpini Segretario Generale: Gabriele Chianucci Dei componenti 1) VASAI Roberto 2) ALPINI Giuseppe 3) BEONI Letizia 4) BONCOMPAGNI Sara 5) CAMAITI Maria Pia 6) CANTELLI Mauro 7) CAPPETTI Simonetta 8) CARBONAI Carlo 9) CIVITELLI Oreste 10) DEL BOLGIA Michele 11) GRIGIOTTI Rachele 12) LANDUCCI Alessandra 13) LUCACCI Francesco 14) MANCINI Stefania 15) MANSUETO Martina 16) MARINI Cristiano 17) MARZI Riccardo 18) MAZZONI Vittorio 19) MENCHIARI Valerio 20) MENCHINI Ivo Francesco 21) NICOTRA Alfio 22) PACIFICI Massimo 23) PALAZZO Simon Pietro 24) PELLEGRINI Simone 25) PUOPOLO Lorenzo 26) ROSSI Pier Luigi 27) SANTUCCI Alberto 28) TANTI Lucia 29) VANNI Michelangelo 30) VANNINI Armando 31) ZUCCHINI Pietro Sono assenti: Beoni – Civitelli – Marzi – Menchini e Rossi. Servizio: Affari Generali Allegati: sì Uffici interessati: Pres. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 2 di 20 Il presidente del consiglio provinciale Giuseppe Alpini, introducendo la sessione relativa alle interrogazioni, dà la parola al consigliere Michele Del Bolgia (Partito Democratico), che presenta la proposta di devolvere il gettone di presenza della seduta in favore dei terremotati di Haiti, alla quale proposta hanno aderito tutti i gruppi consiliari. Entra in aula la consigliera Mancini. L’assessore Andrea Cutini risposta all’interrogazione presentata dai consiglieri Tanti, Menchini e Rossi sulla questione della Sadam. Sulla risposta interviene la consigliera Lucia Tanti (caprogruppo Popolo della Libertà). L’assessore Francesco Ruscelli risponde ad una interrogazione presentata dal consigliere Menchini relativamente ai lavori a Ponte alla Chiassa. L’assessore Rita Mezzetti Panozzi risponde all’interrogazione presentata dal consigliere Marini relativamente al ridimensionamento scolastico in Valdarno. Terminate le risposte a precedenti interrogazioni, il presidente del consiglio chiede ai consiglieri se hanno nuove interrogazioni o ordini del giorno o mozioni da presentare. Il consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra / Rifondazione Comunisti Italiani) presenta due interrogazioni: la prima riguarda la situazione della Valfungo di Sansepolcro, mentre la seconda, che viene consegnata per iscritto, è relativa alla situazione della sede decentrata di Arezzo dell’Università degli Studi di Siena. Il consigliere Francesco Lucacci (Popolo della Libertà) presenta due interrogazioni: la prima riguarda il carcere di Arezzo, alla luce anche delle nuove decisioni del Governo centrale, e la seconda è relativa alla installazione di impianti fotovoltaici o altri impianti ad energia rinnovabile sugli edifici di proprietà della Provincia e lungo le strade di competenza. La consigliera Lucia Tanti (capogruppo Popolo della Libertà) presenta tre interrogazioni: la prima riguarda la nomina della commissione per le pari opportunità; la seconda è relativa alla situazione della Valfungo e più in generale della situazione economica della Valtiberina; la terza riguarda la questione della manifestazione Arezzo Wine. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 3 di 20 La consigliera Sara Boncompagni (capogruppo Italia dei Valori) presenta una interrogazione sulla questione della Valfungo. Il consigliere Simon Pietro Palazzo (capogruppo Unione di Centro) presenta una interrogazione relativamente ai problemi delle società partecipate della Provincia, riallacciandosi anche all’interrogazione della consigliera Tanti su Arezzo Wine. Il consigliere Alberto Santucci (Popolo della Libertà) presenta una interrogazione sulla calamità atmosferica che ha colpito il 5 gennaio i Comuni di Badia Tedalda, Sestino e Pieve Santo Stefano. Il consigliere Carlo Carbonai (capogruppo Lega Nord) presenta una raccomandazione in merito al progetto banda larga nelle aree rurali della Toscana. L’assessore Andrea Cutini risponde alle interrogazioni sulla questione della Valfungo, sulla vicenda di Arezzo Wine e sulle installazioni di impianti a energia rinnovabile. L’assessore Francesco Ruscelli risponde all’interrogazione sulla calamità atmosferica che ha colpito alcune zone della Provincia. Il testo di tutti gli interventi, trascritto dalla registrazione, è allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 4 di 20 allegato alla delibera C.P. n.3 del 21.01.2010 consigliere Michele Del Bolgia (Partito Democratico) Vorrei presentare una proposta, che comunque è già stata accolta da tutto il consiglio, in favore della tragedia di Haiti. Tutti noi abbiamo assistito impotenti alla terribile tragedia di Haiti, che ha distrutto un Paese già martoriato da un'estrema povertà e da calamità naturali. Noi non possiamo rimanere solo a guardare: la Provincia e molte associazioni del territorio di Arezzo si sono già attivate per raccogliere e stanziare fondi. Diamo pure tutti noi il nostro piccolo contributo. Per questo tutti i gruppi del consiglio provinciale propongono di devolvere in favore del Popolo haitiano il gettone odierno per i consiglieri ed un corrispettivo per gli assessori, ben sapendo che ciò non basta, ma è partendo da piccoli gesti che si può creare un percorso di solidarietà responsabile. Giuseppe Alpini – presidente del consiglio provinciale C'è qualcuno su questa proposta che vuole prendere la parola? Poi, se no, ciascuno di voi può aderire o meno, perché c'è libertà in questo senso, comunicandolo chiaramente alla segreteria. assessore Andrea Cutini Una risposta ai consiglieri Tanti, Menchini e Rossi, riguardo alla questione della Sadam, che in parte è anticipata anche da comunicati, rispondendo all'uscita della consigliera, del capogruppo del Pdl, alcuni giorni fa. Diciamo che rispondo per quelle che erano le numerose questioni, ovviamente lasciando aperti gli sviluppi, perché questa è una questione che com'è noto con la fine dell'anno ha preso in qualche modo delle nuove strade, che però attendono di essere valutate. Per quanto riguarda la questione della nuova collocazione, che lei in qualche modo richiamava, non è al momento decisa, né tantomeno prevista. Si tratta di ipotesi che il Comune, autorità competente a valutare e proporre, sta studiando e valuterà insieme ovviamente poi al soggetto proponente. In questo, preciso ancora una volta che dobbiamo anche distinguere quelli che sono i ruoli dei vari enti che sono a questo tavolo, tavolo complesso dove ricordo ci sono non solo l'azienda e Regione, Provincia e Comune, ma anche poi i sindacati e le associazioni agricole. Quella urbanistica, della collocazione, è una delle questioni dove ovviamente il Comune ha se non la piena titolarità, però una titolarità particolarmente significativa. Ciò non toglie che nel momento in cui verranno elaborate delle proposte i nostri uffici valuteranno attentamente la situazione, anche in ordine a quelli che sono i nostri strumenti di programmazione. Per quanto riguarda comunque questa ipotesi, è un'ipotesi che è emersa e che è alla attenzione in particolare del Comune, ed è emersa nella riunione di fine anno. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 5 di 20 In questa riunione, qualora si proceda in questa direzione, è stato valutato che si dovrà procedere anche ad una revisione di quello che è stato l'accordo del dicembre 2007, perché qualora si imbocchi questa strada ovviamente pur rimanendo fermi alcuni paletti riguardo all'approvvigionamento, alle finalità, alla rioccupazione soprattutto dei dipendenti, si dovrà anche però procedere a regolamentare cose che ovviamente erano legate alla vicenda attuale. Per quanto riguarda la questione del coinvolgimento dei Comuni, che era stato oggetto anche di attenzione di altre interrogazioni, io ho in qualche modo riportato anche all'inizio, subito dopo l'estate: i Comuni della Valdichiana furono interessati da una convocazione fatta dalla Regione, dall'assessore Simoncini, allorché si valutavano le varie ipotesi. In quella sede però i Comuni che parteciparono a questa riunione a Firenze, da questa riunione non emerse una compatibilità tra l'eventuale progetto in qualche modo delocalizzato e la compatibilità con gli strumenti di governo del territorio dei Comuni presenti. Non emerse questa compatibilità, quindi c'è stato un interessamento da parte della Regione e anche degli altri Comuni della Valdichiana. Quindi la situazione, è evidente che allo stato attuale non ci sono certezze, né ipotesi, su modifiche tecniche del progetto di centrale, che (lo ricordo) attengono soprattutto, come proposta, al soggetto, all'azienda, e che noi ovviamente valuteremo come autorità competente per quanto riguarda il rilascio della eventuale valutazione di impatto ambientale e autorizzazione, che valuteremo una volta presentate. La destinazione urbanistica dell'ex zuccherificio è ipotizzata nell'accordo regionale del 2007. Ripeto, ipotizzata, ma la sua specificazione era stata rinviata alla proposta della proprietà di un progetto complessivo, che com'è noto non è ancora pervenuto, cosa sulla quale io vi ho informato. Quindi su questo allo stato attuale non è possibile esprimere giudizi. Le ipotesi occupazionali, che sono quelle che in qualche modo anche nella fine d'anno hanno riacceso anche la nostra attenzione e preoccupazione, che è stata manifestata sia dal presidente, ma anche da chi ha rappresentato la Provincia nelle riunioni che si sono tenute in Regione, è un elemento che in qualche modo (come dicevo prima) ci presenta delle preoccupazioni. Perché ovviamente siamo orientati con tutti gli sforzi a che il progetto di riconversione consenta il reimpiego degli operai attualmente in cassa integrazione presso l'azienda, ma l'altro elemento che ci ha in qualche modo preoccupato sono le decisioni che ha preso l'azienda proprio nella parte di fine anno, allorché non ha voluto confermare il regime di ammortizzatori sociali che aveva garantito negli anni precedenti ai lavoratori. Su questo siamo intervenuti prontamente, e nella riunione appunto di fine anno abbiamo ribadito che questo rappresenta una forte turbativa a trovare compatibilmente, insieme, una possibile soluzione che mantenga e garantisca quelli che erano anche i contenuti dell'accordo del 2007. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 6 di 20 Su questo la Provincia nelle sedi opportune ha già manifestato questa preoccupazione, e l’ha individuata come un elemento di turbativa che credo non aiuti in questo momento a trovare soluzioni positive alla questione. La Provincia, quindi, si riserva di valutare il progetto e le prospettive occupazionali ed economiche, le due cose, nel momento in cui queste verranno presentate e definite, per quelle che sono le proprie competenze. E per quanto possibile anche di concerto non solo con gli attori che ho prima ricordato, ma anche con le organizzazioni sindacali e con l'altro pilastro che a noi ha sempre preoccupato, che è quello della filiera agricola locale. Però su questo, appunto, attendiamo proposte concrete. Ciò premesso, è evidente che è impossibile anche dare notizia, tanto meno copia di documenti, perché allo stato attuale rispetto a questa situazione, che è in divenire, non esistono punti fermi. consigliera Lucia Tanti (capogruppo Popolo della Libertà) La risposta è pertinente e soddisfacente, per questo gruppo. Rimane ovviamente l'incertezza in merito alla questione in generale, cioè, quando dicevamo che quella zona lì era una zona non confacente a quel progetto lì, evidentemente dicevamo forse una cosa che oggi è sotto gli occhi di tutti. Continuo a pensare che un coinvolgimento, al di là delle singole competenze, venuto fuori anche nella audizione con la commissione con il presidente, che è qui, cioè la possibilità di ascoltare comunque un territorio che in qualche modo tutto è coinvolto in questa scelta, se sarà confermata nella sua dimensione piena, al di là di dove sarà configurata la centrale, noi continuiamo a ribadire che davvero sia necessario. Questo lo abbiamo detto e lo abbiamo ripetuto in commissione, c'è una linearità e una coerenza in questo. Comunque, al momento mi pare di capire che le tante, le troppe incertezze che c'erano stanno cominciando a consolidarsi rispetto al punto direi anche determinante di dove questa centrale dovrebbe essere fatta. Quindi la ringrazio, e continuo a ribadire che un ascolto di tutti i sindaci e delle categorie economiche della Valdichiana, indipendentemente dal fatto che è evidente che una variante urbanistica la fa quel Comune e non un altro, però diventa una questione importante, andando verso il piano energetico provinciale. E andando anche verso il fatto che se questa cosa si realizza è evidente che cambia il volto comunque (in bene o in male, questo lo discuteremo quando sarà il momento) di tutto quel territorio. Quindi continuo a ribadire la volontà, indipendentemente dalle posizioni, di capire davvero che volto avrà la Valdichiana se questa cosa dovesse essere determinata. E anche rispetto ai lavoratori, invece, ringrazio la Provincia per la presa di posizione di garantire certezza anche per il 2010, visto che comunque i tempi si prospettano piuttosto lunghi. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 7 di 20 assessore Francesco Ruscelli Il consigliere Menchini non c'è stamani, però rispondo lo stesso perché la risposta è breve, e comunque gli ho inviato per e-mail la risposta all'interrogazione che aveva fatto relativamente a Ponte alla Chiassa. In relazione all'interrogazione in oggetto, ricordo che effettivamente fu realizzato un incontro tra la Circoscrizione comunale, tre tecnici della Provincia ed i proprietari interessati al possibile esproprio. Incontro dove venne presentato ai proprietari il progetto, al fine di eseguire gli accordi bonari che aprissero la strada alla realizzazione dei lavori di sistemazione del ponte sul torrente Chiassa, attraverso la realizzazione di una passerella pedonale e la riqualificazione di tutto il ponte. In quella sede fu data un’autorizzazione di massima all'esproprio e furono anche sollevate alcune problematiche dai proprietari stessi, che i tecnici della Provincia hanno recepito adeguando il loro progetto a quelle che sono le richieste formulate. Nello specifico, si chiedeva di mettere una protezione non tanto come barriera rumore, quanto visiva, un intervento comunque di modeste dimensioni. La Provincia ha pronto il nuovo progetto esecutivo, e per dare corso all'opera manca la firma degli accordi bonari con i proprietari interessati agli espropri stessi. Che auspichiamo non abbiano più nessun problema ostativo, dal momento che le richieste che avevano presentato sono state sostanzialmente accolte, grazie al concorso di tutti i soggetti interessati. Nella sostanza, questione di pochi giorni fa, stiamo cercando di definire nei dettagli la questione, per evitare l'esproprio, andare all'accordo bonario e quindi dare una risposta finalmente a quel ponte, che da tanto tempo aspetta. assessore Rita Mezzetti Panozzi Rispondo al consigliere Marini relativamente al ridimensionamento scolastico in Valdarno. Lui si riferiva in particolare ad una situazione, che è quella di un accorpamento un po' anomalo che fu fatto due anni fa, cioè di un istituto tecnico industriale come istituto a sé, e altri tre istituti invece accorpati insieme, quindi un rapporto di tre ad uno. Scelta che ha portato ovviamente ad una serie di problemi, che mi sono stati subito sottoposti sia dagli amministratori locali, che (come lui fa riferimento nella sua interrogazione) proprio da una comunicazione, da una presa di posizione del collegio dei docenti. Io subito, a settembre, incontrai gli amministratori locali, che chiedevano a gran forza di prendere subito dei provvedimenti. Voglio solo precisare una cosa, che quella comunicazione, fra l'altro del collegio dei docenti, dove in un qualche modo si grida allo scandalo di questo accorpamento così anomalo, a tre, e questa comunicazione che mi è arrivata a tutta anche una serie di firme, tengo a precisare che alcuni di quei firmatari, cioè delle persone che comunque stanno dicendo che questo accorpamento e molto problematico, e chiedono di risolvere subito questa cosa, sono le stesse persone che a suo tempo contro il parere della Provincia hanno voluto quel tipo di dimensionamento. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 8 di 20 Quindi la cosa è abbastanza buffa, comunque va bene, chiudiamo con il passato. Quello che io ho già detto agli amministratori locali a suo tempo, che invitavo ovviamente ad un atteggiamento di prudenza, e che loro comunque lo avevano interpretato come una sorta di immobilismo. Perché dicevano: "L'immobilismo è peggio della morte, allora è meglio una decisione drastica". Però ho fatto notare, e andando nella conferenza dell'istruzione in Valdarno poi questa mia posizione invece è stata condivisa, non si tratta di immobilismo, ma di prudenza. Se pensiamo che tutte le famiglie degli studenti due anni fa hanno assistito a questo cambiamento; poi ora se io subito adotto un altro tipo di cambiamento; poi sta per andare comunque al varo la riforma Gelmini, che comunque ridisegna un'altra volta e in una maniera molto radicale, anche, e forte, tutto il disegno delle scuole in Italia, noi a questo punto subito creeremo tanta di quella confusione, dove alla fine chi comunque ne scapita sono gli studenti e le famiglie, che vanno in grossa confusione. E io dico sempre che le scelte politiche prima di tutto devono guardare all'interesse degli studenti, che devono comunque andare avanti in un percorso di studi. Quindi, studenti con famiglie annesse e connesse. Quindi, ciò premesso, devo dire che comunque sia ho esaminato la situazione. C'è un gruppo tecnico che comunque ha lavorato tutta una serie di ipotesi, e questo comunque per quanto riguarda appunto la riforma. Io le ho già esaminate, e comunque riguardo al dimensionamento, cioè diciamo proprio all'oggetto della richiesta dell'interrogazione, è ovvio che la mia posizione è quella di riportare il rapporto del due a due, che mi sembra ovviamente il più razionale. Però sono in attesa, ripeto, della riforma, per dare comunque un assetto che sia il più consono possibile. Anche perché per il resto diciamo che il Valdarno è messo bene, perché comunque a Montevarchi c'è il liceo classico e il liceo scientifico, a San Giovanni c'è l'istituto magistrale e il liceo socio psico pedagogico, c'è il liceo linguistico. Quindi diciamo che nel fronte licei la situazione è molto chiara. Dove non c'era chiarezza e dove bisogna mettere ordine è sugli altri. Però proprio sugli istituti tecnico professionali, si sa che sono il nodo fondamentale anche della riforma, nodi non ancora sciolti. Fra l'altro, in questa sede voglio anche precisare, siccome si sono sparse tantissime voci, già molti istituti cominciano a parlare di quello che sarà e di quello che succederà. Dopo, io invito molto alla prudenza, perché la realtà è che la riforma Gelmini ad oggi non è ancora pronta, ci sono ancora molti passaggi. Ci sono diversi passaggi, anche perché il Consiglio di Stato ha dato un parere, però con delle riserve; c'è comunque la firma del presidente, ancora non sono usciti i decreti, dovrà andare in Gazzetta Ufficiale. È un iter che si pensa si concluderà alla fine di febbraio, questi sono i tempi. Quindi, mi sembra assolutamente prematuro da parte di tutti parlare di quello che sarà il futuro, e lo stesso quindi nel Valdarno, io aspetto, cioè, ho già ripreso in esame tutto il discorso delle ipotesi di tutta la Provincia di Arezzo, però aspetto che comunque la riforma sia effettivamente legge, per poi immediatamente lavorare. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 9 di 20 Comunque, ripeto, riguardo a quella del Valdarno sarà rimessa tutto a posto, con la soluzione del due a due; però del come si vedrà, anche perché siccome ci sono delle scuole anche in sofferenza relativamente agli indirizzi che hanno, la mia intenzione è anche di farsi di rafforzare, di approfittare della riforma e di certi indirizzi che ci offre, per poter rinforzare le situazioni di debolezza. consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra/Rifondazione Comunisti Italiani) Io ho due interrogazione, tutte e due che trattano argomenti delicati, ma una è più complessa, per cui lascerei una copia alla presidenza e leggerei soltanto dei passaggi, perché l'argomento è pesante. La prima interrogazione, al presidente della Provincia: premesso che la situazione della Valfungo di Sansepolcro sta avendo un epilogo drammatico per i lavoratori, sia quelli stagionali che quelli a tempo indeterminato; che in una recente assemblea la proprietà ha comunicato ai lavoratori che si devono trovare una nuova occupazione; che il pretesto di questa precipitazione è stato dato da un'infestazione micotica, che ha reso inservibili le coltivazioni dei funghi, ma dietro c'è una diatriba su una presunta speculazione edilizia che riguarderebbe gli attuali terreni della Valfungo e la costruzione di un nuovo stabilimento; che il fatto che non si sappia - per la varietà della tipologia dei contratti di lavoro in essere in quell'azienda - neanche il numero esatto dei lavoratori che lì vi lavorano, rende complesso, se non impossibile, lo stesso ricorso agli ammortizzatori sociali; che il sindaco Polcri sembra che abbia avuto in Prefettura un incontro (sembra, il condizionale è d'obbligo, perché non è stato reso noto niente di ufficiale), non sappiamo se era presente un rappresentante della Provincia, i cui esiti sono sconosciuti. Si chiede di conoscere se l'amministrazione provinciale non intenda convocare le parti e i Comuni interessati, aprendo un tavolo che riconduca tutta la vicenda dentro la necessaria trasparenza e dando segnali in grado di rasserenare i lavoratori, oltre che per richiedere un piano industriale di rilancio dell'azienda. Se non reputa di dover investire la task force regionale del problema, anche per assicurare un'adeguata copertura degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori, compresi gli avventizi, stagionali e precari. Questa era la prima interrogazione. La seconda interrogazione invece riguarda la grave situazione della sede decentrata di Arezzo dell'Università degli Studi di Siena, con un particolare pericolo di forte ridimensionamento del personale e il rischio di pregiudicare anche la didattica. Io siccome ho due pagine dettagliate, fitte, lascerei copia; cito semplicemente questo, che in seguito al buco dell'Università di Siena il bilancio di previsione 2010 dell'Ateneo è stato approvato con un disavanzo di 32 milioni, derivante da uscite per circa 286 milioni e di entrate per circa € 250 milioni. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 10 di 20 Le spese per il personale gravano per circa 120 milioni, circa 80 dei quali vengono spesi per il corpo docente, che non essendo contrattualizzato e avendo degli aumenti stipendiali decisi per legge, incide in maniera più consistente in questo capitolo. Brevemente cito che in questo anno si è registrata una perdita costante di posti di lavoro, già 80 nelle cooperative che hanno appalto in vari servizi, tra cui pulizia, portineria e centralino. Entro marzo cesseranno di lavorare 40 stabilizzandi, 3 della sede di Arezzo. Non sono stati rinnovati circa venti contratti a tempo determinato. Le supplenze e gli incarichi di insegnamento sono stati ridotti fino al 75%. Si è avuto un dimezzamento degli assegni di ricerca e il numero di borse di studio per dottorato. Il programma di prepensionamento ai docenti varato dall'Ateneo per contenere i costi non ha ricevuto adesioni, e via dicendo. In più, a rischio è anche l'apertura della stessa biblioteca del Polo, perché vi sono solo due unità che dovevano essere stabilizzate, ma che hanno perso il lavoro, e a questo punto basta che un solo dipendente si ammali e la biblioteca rischia di rimanere chiusa, per gli studenti, per i dottorati e tutto il resto. Io consegno questa interrogazione, perché la domanda è molto semplice. So che ci sono stati dei contatti telefonici tra l'Università e l’assessore Ricci, e che si chiede alla Provincia di farsi carico di assorbimento di personale. Sarebbe opportuno che questo diventasse un tema pubblico, perché il destino della sede distaccata, che ha una tradizione di 40 anni, nella nostra Provincia, riguarda la nostra comunità direttamente. consigliere Francesco Lucacci (Popolo della Libertà) Ho un paio di interrogazioni, la prima riprende un mio precedente intervento relativo al carcere. Ora, rispetto ad allora, ed ebbi la risposta, è cambiato che il governo Berlusconi ha proposto l'ampliamento di molti istituti esistenti e la costruzione di nuovi istituti. Per cui io faccio un'interrogazione che è volta a non muoverci, come ci aveva detto l'assessore, rischiando di farci perdere questa ristrutturazione esterna del carcere, però vorrei chiedere al presidente se quanto meno intende muoversi affinché, mettendosi d'accordo con i sindaci, quanto meno o del Comune di Arezzo e dei Comuni limitrofi, sia individuata un'area affinché ove il governo richieda agli enti locali la disponibilità alla costruzione di un carcere, questa Provincia sia pronta ad indicare immediatamente un'area. Anche da operatore del diritto, vi dico che purtroppo il problema del carcere non è soltanto di tipo di vivibilità: c'è anche un problema funzionale di quelli che sono i processi. Perché se un imputato che deve essere condannato non è presente e vuole essere presente, e magari è detenuto a Sollicciano, deve essere portato. Quindi, ci sono anche tutte le difficoltà che servono anche per lo snellimento della velocità dei processi, e avere un carcere efficiente e soprattutto moderno in Provincia di Arezzo sarebbe di grande utilità non soltanto per la vita dei detenuti, ma anche per la gestione della giustizia. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 11 di 20 Pertanto rinnovo questa mia interrogazione fatta al presidente, se non intenda procedere a creare un tavolo di coordinamento per individuare fin da ora un'area da eventualmente comunicare al Ministero di Grazia e Giustizia, qualora questo faccia richiesta agli enti locali di un'area dove costruire questi nuovi carceri che sono previsti da qui ad un medio termine. Sappiamo che il Ministro Alfano ha parlato di un termine non vicinissimo, ma se noi siamo pronti è tutto tempo guadagnato. La seconda interrogazione riguarda invece qualcosa di cui gli assessori competenti in materia hanno parlato lo scorso consiglio, e mi hanno fatto molto piacere, perché sarebbe stato l'oggetto della mia mozione, ovvero il fatto dell'edificazione e costruzione di pannelli fotovoltaici sopra i tetti delle scuole di proprietà della Provincia. Ora chiaramente cambio quella che doveva essere la mia mozione in una interrogazione e chiedo agli assessori competenti se è previsto o comunque in via di definizione, o comunque si intende prevedere anche o nel piano energetico, o comunque sia in quella che è l'azione della Provincia, se è loro intenzione anche valutare l'installazione, magari in quei tetti dove non è stato possibile edificare i pannelli solari, per esempio di impianti di microeolico, se la zona lo consente e se la struttura lo consente, così che sia realizzata l'installazione di fotovoltaico o micro o medio eolico nelle proprietà tutte (di cui avevo chiesto tra l'altro gli elenchi, ed ho avuto) della Provincia, dove possibile. E soprattutto (come per esempio è stato fatto nella A 22), l'installazione degli impianti fotovoltaici lungo le vie di proprietà, e comunque gestite dalla Provincia di Arezzo. Se vi capita di andare sulla A 22, all'altezza di Trento (se non ricordo male) vi è un impianto da circa 50 kW lungo la strada, cioè, dove ci sono i guard-rail, dietro i guard-rail sono stati installati degli impianti di questo tipo. Quindi vorrei sapere se questo tipo di opzioni è stato previsto oppure no, e inviterei in caso contrario di prevedere questa tipologia di impianti, sia fotovoltaici, sia eolici, micro e medio eolici, nelle proprietà e lungo le strade di competenza, di proprietà o gestite dalla Provincia. consigliera Lucia Tanti (capogruppo Popolo della Libertà) Ho tre interrogazioni. La prima è la seguente, e mi dispiace che sia andata via l'assessore Borghesi, ma era rivolta a lei (la esplicito, così rimane agli atti), è in merito alla nomina della commissione pari opportunità. A me risulta da delle sollecitazioni esterne che sia stata nominata la nuova presidente, nella persona di Rosetta Rosselli. Ma non so se questa sia un'informazione… Roselli? Allora qualcosa di vero c'era. Quindi ecco, volevo conferma formale di questa nomina, e a quel punto volevo anche chiedere per quale motivo si è proceduto ad una interruzione brusca rispetto ad un percorso precedente. Noi siamo stati, ricordo quando eravamo in campagna elettorale, contattati dalla commissione, andammo tutti i candidati alla presidenza ad interloquire con la commissione stessa. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 12 di 20 Chi era in aula la scorsa legislatura sa che io anche all'epoca non ho condiviso moltissime cose, quindi non faccio una difesa d'ufficio, però quando solitamente c'è una commissione che ha lavorato (pareva, almeno) in cordialità con una maggioranza, nel momento in cui la maggioranza è la medesima ed in coerenza, e si interrompe un percorso, allora si fa una valutazione di merito, che forse poteva essere fatta anche rispetto ai finanziamenti che si è dato, anche rispetto alle cose che si è fatto insieme, anche rispetto a tutta una serie di legami che ci sono stati. Che se portano ad una rottura così evidente (qualora sia, ma insomma appare tale), è evidente che c'è una valutazione negativa, e allora io mi chiedo perché non è stata fatta anno per anno, nel momento in cui questa commissione (guardo l'assessore Perferi, se lo ricorda) alcune criticità le aveva profondamente e anche sistematicamente poste. Quindi questa è una prima interrogazione. La seconda riguarda e parte dalla questione della Valfungo, però è un po' più ampia. Quindi, sì, si chiede di riferire in aula rispetto alle iniziative che la Provincia sta portando a termine o intende portare a termine in merito a questa questione, di una delicatezza evidente. Ma al tempo stesso io chiedo qui se rispetto a tutto il territorio della Valtiberina, e chi lo conosce sa che è un territorio che sta attraversando (come altri, ma ora parliamo di questo) una situazione economica di una qualche criticità, ecco, allora se visto che abbiamo una task force regionale, visto che abbiamo ascoltato in quest'aula anche le declinazioni provinciali della task force regionale, allora la domanda è: è stata messa a fuoco la situazione della Valtiberina complessivamente, rispetto ad una serie di realtà economiche in cui la Valfungo oggi è quella primariamente osservabile, ma di cui basta girare per i sette Comuni ed emergono situazioni di criticità che poi esploderanno successivamente? Quindi la domanda è questa. Io credo che la questione della crisi sia una questione di analisi prima e di successive prese d'atto. Credo che la Valtiberina per la sua situazione sociale, per la sua situazione economica, per la sua situazione geografica, per la sua situazione periferica, per la sua situazione legata alle infrastrutture, per la situazione legata al tessuto stesso di una vallata che (lo abbiamo visto nella discussione del bilancio) invecchia più delle altre, ha un tasso di immigrazione che non è al pari di quello del Casentino, ma sta aumentando repentinamente, insomma c'è un caso Valtiberina, che io credo debba essere preso in esame. La terza interrogazione riguarda invece la questione della manifestazione Arezzo Wine (non vedo perché non si debba dire Arezzo Vino, comunque...). Dunque, risulta che mercoledì 2 dicembre la terza commissione ha approvato all'unanimità un atto dove questa manifestazione era in qualche modo inserita. Al tempo stesso in aula, mi pare durante il dibattito sul bilancio (mi pare fosse esattamente il 20, insomma il consiglio prima della fine dell'anno), questo gruppo in coerenza con quanto era stato fatto in commissione, ha dato un voto positivo rispetto a questo atto, perché ci pareva un atto buono per il territorio. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 13 di 20 Una delle bontà di questo atto era anche questa manifestazione, peraltro giudicata (mi dice il consigliere Santucci) positiva rispetto anche a quello che era accaduto l'anno prima, nel febbraio del 2009, appunto. A questo punto la domanda è: è vero che questa è stata trasferita, quindi va a Rimini? Perché si è avuto questo trasferimento? E qui veramente senza polemica, avendo fatto nel piccolo anche l'amministratore; cioè, se si mette in un atto vuol dire che si ha convinzione che ci sia, qui nessuno vende fumo. Quindi che cosa è successo dal 2 dicembre al 20 gennaio (è passato un anno, ma in realtà è poco più di un mese), che ha portato a questo trasferimento? E’ anche un atto di attenzione rispetto al fatto che comunque un atto che per noi è confezionato è un atto, è quello, non è che può poi in corso d'opera vedere cose previste (che magari sono anche quelle che polarizzano un voto positivo, dando per certo che questa è un'opposizione di governo), che poi in realtà c'erano e non ci sono più. consigliera Sara Boncompagni (capogruppo Italia dei Valori) Io ritorno sulla questione Valfungo. Già è stata presentata in effetti da altri due consiglieri, però mi sento in obbligo di farla, essendo anche una rappresentante della Valtiberina. Leggo velocemente: In merito alla grave crisi che sta interessando l'azienda Valfungo di Sansepolcro, che vede a rischio ben 100 posti di lavoro in Valtiberina; tenuto conto dell'incontro che si è svolto presso questa amministrazione provinciale in data 18 gennaio u.s.; premesso che ormai da diversi anni le problematiche relative all'azienda Valfungo sono a conoscenza delle amministrazioni locali del territorio; che più volte l'azienda ha paventato il licenziamento degli operai, non potendo far fronte da sé alla risoluzione di problematiche relative al necessario dislocamento dell'impianto di compostaggio sia alla modernizzazione degli impianti industriali; che da diversi anni la proprietà Valfungo è alla ricerca di un sito idoneo alla collocazione del suddetto impianto, anche attraverso un intervento della Comunità Montana e dei Comuni di Sansepolcro e di Anghiari; che fino ad oggi nessuna delle soluzioni via via individuate per la realizzazione del nuovo impianto di compostaggio ha avuto un esito positivo, determinando ad oggi il “nulla di fatto”, che ancora una volta fa scattare il rischio di chiusura della fabbrica stessa; considerato che ad oggi la Valfungo, nonostante la generalizzata crisi del mercato, può vantare una produzione specializzata per la quale non mancano certo mercato e clienti; che il fermo della produzione di un prodotto fresco, rivolto essenzialmente alle catene di distruzione, crea un ulteriore problema, la perdita di mercato appunto, e di conseguenza genera l'azzeramento del valore di un'azienda; che la perdita di 100 posti di lavoro è ancora più grave in relazione al fatto che 80 di questi non sono coperti da ammortizzatori sociali, in quanto lavoratori stagionali, e gli altri sono coperti da cassa integrazione per soli tre mesi; che la proprietà da parte sua non ha dimostrato negli ultimi anni di avere Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 14 di 20 in mente un piano industriale che prevedesse l'ammodernamento degli impianti e pertanto il mantenimento di uno standard qualitativo alto, visti anche gli incidenti sul lavoro che hanno interessato la struttura in questo ultimo periodo; che è evidente una mancata concertazione con gli enti locali per la necessaria ricollocazione dell'impianto stesso; chiede con urgenza al presidente, all'assessore all'agricoltura e all'assessore alle politiche del lavoro, di riferire in consiglio relativamente alla crisi dell'azienda Valfungo; di conoscere quale sia il giudizio in merito alle problematiche riferite dalla proprietà e se, a parere della Provincia, queste siano attendibili o se non siano un modo per nascondere problematiche e difficoltà di altro tipo; di conoscere se ci sono stati contatti da parte della Provincia con le amministrazioni locali interessate, atti a verificare che sia stato fatto tutto il possibile affinché potesse essere evitato quello che sta succedendo; quali siano gli interventi programmati dal nostro ente affinché si possa dare un reale sostegno all'occupazione dei lavoratori interessati, per non aumentare il tasso di disoccupazione nella Valtiberina, già duramente provata dalla crisi e dalla mancanza di politiche per il sostegno all'impresa e dei lavoratori. Io vorrei sapere, non so come è possibile, se poter avere la risposta a questa interrogazione prima del prossimo consiglio, visto che è anche un argomento piuttosto urgente. consigliere Simon Pietro Palazzo (capogruppo Unione di Centro) Sempre in tema di interrogazioni avevo a cuore, per continuità di programma elettorale e per attività quotidiana, l'argomento delle partecipate. Stamattina abbiamo assistito piacevolmente alla notizia che riunita di fretta la commissione uno per approvare delle modifiche statutarie alla nuova entità che sostituisce il Centro Affari e Convegni, che una delle 19 partecipate è stata o sarà in procinto di incorporazione appunto in questo nuovo ente. Dato che, ripeto, è un impegno che avevamo preso, che ho preso direttamente con i miei, i nostri elettori, avrei piacere di sapere quali sono e se ci sono le novità inerentemente anche ad alcune che (ripeto) già nell'anno passato erano state individuate come (usiamo un termine botanico) da recidere. In termini poi amministrativi, essendo comunque per noi dei costi o delle entrate, a seconda dell'utilità o meno della partecipata, volevo vedere se nel 2010 la giunta aveva in procinto, in cantiere l'analisi di questa situazione. Questa interrogazione, che ho appena richiesto, è connessa anche all'intervento della collega Tanti, che faceva poc'anzi. Tant'è che stamattina, loro giustamente non erano presenti, noi siamo stati convocati così, un po' con carta bianca, nel senso che non avevano ancora letto quali fossero le modifiche statutarie, abbiamo visto che le premesse alla variazione dello statuto erano appunto le manifestazioni del 2009. Ricordo che Arezzo Wine era inserita appunto in un circuito di eventi da noi ampiamente condiviso ed approvato. Quindi anch'io cortesemente (va bene anche una risposta unica, non c'è bisogno di ridondanze) chiedo appunto una motivazione, in quanto è stato oggetto anche del nostro gruppo consiliare in Comune di Arezzo. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 15 di 20 E soprattutto pongo un invito, un invito operativo affinché la Provincia si faccia partecipe, per quelle che sono le percentuali di sua competenza, affinché dopo aver finanziato un raddoppio, in termini immobiliari, dell'edificio, quindi un auspicabile potenziamento della proposta fieristica e congressuale della Provincia di Arezzo, dopo aver individuato un nuovo direttore e dopo aver deliberato delle modifiche importanti allo statuto, anche in termini di potere, in quanto sia il direttore che il presidente hanno delle nuove potenzialità, ecco, di monitorare bene quelle che sono le manifestazioni. Non vorremmo, lo dico più per battuta che per convinzione, vedere un edificio raddoppiato e magari un insieme di manifestazioni ridimensionate. consigliere Alberto Santucci (Popolo della Libertà) La mia è un'interrogazione verbale e riguarda la calamità atmosferica localizzata nei tre Comuni di Badia Tedalda, Sestino e forse la parte alta di Pieve, che è avvenuta il giorno della Befana, la sera prima della Befana. Molto particolare, perché nei giorni precedenti c'era stato un fenomeno che noi chiamiamo in dialetto brucello. Si verifica raramente, una volta ogni dieci anni, quando tutte le superfici vengono rivestite da un centimetro di ghiaccio, tutte le piante intorno. Poi, nella notte del 5 gennaio, nella giornata del 5 gennaio ha piovuto ghiaccio tutto il giorno, e quindi con questo strato di ghiaccio che c'era nelle piante, le piante hanno incorporato per un giorno intero ghiaccio, non hanno più retto il peso e si sono stroncate. Si sono stroncate in maniera imprevista e imprevedibile, ma anche in maniera eccezionale, anche piante secolari. Infatti la strada 258 è rimasta chiusa un giorno e mezzo, mi sembra, e i lavori poi sono stati fatti dalla Provincia, e l'ha riaperta. Ma ne è risultato a parte uno scempio paesaggistico, basta venire su per vedere, ma poi anche dei danni. Danni diretti quando gli alberi sono caduti sopra strutture o sopra macchine. Tra parentesi, il sindaco di Sestino quasi ci lascia la pelle, per un pino caduto sopra la sua macchina. E danni indiretti, ma comunque costi, nella misura in cui le strade e le scarpate delle viabilità comunali (provinciali, ma anche comunali) sono state occupate da queste piante, che per il momento sono state tolte dalla sede stradale, ma rimangono comunque nelle scarpate. Ecco, io dico, quello che chiedo io al presidente della Provincia, visto che si tratta di Comuni montani, che hanno bilanci molto scarni, e ancor più scarni da quest'anno, in cui non è più possibile l'attivazione di autovelox sui centri abitati, io volevo sapere se la Provincia ha pensato o ha già stanziato, o ha pensato di stanziare qualcosa per il ripristino di questi danni. Ovvero, se senza stanziare dal proprio bilancio si farà comunque coordinatrice della richiesta di danni alla Regione Toscana, alla Protezione civile regionale. So che sono state preparate delle schede dagli uffici tecnici, so anche che martedì 26 la giunta provinciale incontrerà la zona Valtiberina, quindi potrebbe essere anche quella un'occasione per parlarne. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 16 di 20 consigliere Carlo Carbonai (capogruppo Lega Nord) Un'interrogazione, più che un'interrogazione verbale direi una raccomandazione al presidente e alla giunta. Progetto banda larga nelle aree rurali della Toscana, realizzato dalla Regione Toscana grazie al programma europeo, con contributo delle Province, operativo competitività regionale occupazionale, finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Questo servizio è stato assegnato da anni alla Eutelia. Se si va a vedere i ponti che devono essere installati, i ponti o i ripetitori, sono più di 350 fra quelli funzionanti e quelli non funzionanti. Doveva partire all'incirca a fine luglio 2009: non è partito niente. Solo qualche caso particolare, tipo (come mi confermava in commissione il collega di Cavriglia) Cavriglia. Cavriglia è partito, è attivo, ma non funziona. E così tanti altri. Ora io dico: è scorsa ancora di altri tre mesi la data di attivazione, siamo andati da luglio a settembre, dicembre, gennaio 2010. Si vorrebbe sapere, vorrei sapere quando è prevista questa attivazione di questa banda larga da parte di Eutelia, e se non è il caso, cioè se è il caso sapere se ha già avuto i contributi, o se no interpellare altre società. Perché ci sono delle zone, tipo Valtiberina, tipo Casentino, tipo tutta la Provincia, che sono totalmente assenti. assessore Andrea Cutini Cerco in un tempo relativamente breve di dare alcuni cenni di risposta ad alcune interrogazione, credendo anche in questo senso di venire incontro alle richieste dei consiglieri anche di prontezza di spiegazioni. La prima cosa, chiaramente la questione Valfungo: è una questione complessa. Forse non a caso è stata oggetto anche stamani sostanzialmente di tre interventi. È una questione complessa, che ha radici lontane, e quindi ora non sto ad entrare nei dettagli, lo faremo anche con una risposta più dettagliata, però mi preme sottolineare che questa vicenda è stata seguita da tempo dall'amministrazione provinciale. Da tempo e in maniera attenta, puntuale. Ricordo che alla ripresa di questo nuovo mandato c'è stata una riunione importante a settembre, alla quale abbiamo partecipato, presso il Comune di Sansepolcro. Abbiamo partecipato ad una riunione convocata in Regione il giorno 30 dicembre, riunione convocata dalla Regione e alla quale era presente la collega Borghesi, che tra l'altro prima di andare via mi ha aggiornato su alcune evoluzioni della vicenda stessa. Riunione alla quale ad esempio mancava il Comune di Sansepolcro. Dopodiché l'amministrazione provinciale non ha mai mancato di seguire e partecipare a tutte le riunioni istituzionali sulla vicenda Valfungo. Un'altra si è tenuta, giustamente, com'è stato ricordato, il 18. La collega Carla Borghesi prima di andare via mi ha annunciato che il 27 c'è un ulteriore convocazione in Regione, grazie all'azione dell'amministrazione provinciale, proprio per affrontare alcune di quelle questioni che voi avete sottolineato, riguardo all'emergenza del lavoro, dell'occupazione, e soprattutto degli strumenti degli ammortizzatori sociali. Dovrebbe essere il 27 prossimo. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 17 di 20 Tutto questo per dire sinteticamente, poi interverremo in maniera più dettagliata nello strumento scritto, che sicuramente questa vicenda non è passata inosservata, sotto la disattenzione dell'amministrazione provinciale. Forse qualche altra disattenzione avviene dai livelli locali, o da chi magari in qualche modo si attesta come rappresentante di un territorio, e magari non ha preso, non è riuscito a cogliere la presenza attiva e propositiva dell'amministrazione provinciale. E questo mi dispiace. Per quanto riguarda invece la collocazione delle questioni economiche della Valtiberina, che poneva la consigliera Tanti, anche su questo tema reinterverremo. Mi permetto di sottolineare fin da ora, di segnalare ai consiglieri, e poi verrà fatto in maniera ufficiale, che l'11 febbraio, la mattina, si terrà una seduta speciale della task force provinciale, dove oltre ad un resoconto sugli strumenti messi in campo in questo anno e mezzo, e che conoscete, verranno presentati analisi e studi sul sistema economico locale della nostra Provincia. Analisi e studi che in qualche modo daranno anche delle linee dello sviluppo di questo nostro territorio, e quindi credo che quella mattina sarà utile anche per valutare quanto ci verrà proposto anche da esperti e studiosi, confrontarsi con anche la parte politica, e collocare le questioni della Valtiberina anche nell'ottica dello sviluppo a livello provinciale. La seconda questione è quella di Arezzo Wine. La ricostruzione che avete fatto è condivisa dalla giunta e da me, è quella, cioè, Arezzo Wine era una delle manifestazioni che abbiamo presentato prima in commissione, e qui ripeto l'apprezzamento della valutazione unanime positiva che è stata data sul piano promozionale, deliberato da questo consiglio nel consiglio prima di Natale. Tutto corretto, così come corretta era stata l'esposizione mia quando vi avevo ricordato che quello era un pacchetto di proposte che l'amministrazione provinciale valutava positivamente, e rispetto al quale avremmo dovuto poi valutare l'adesione delle aziende, la partecipazione delle aziende in maniera diretta. E l'altra cosa che avremmo dovuto valutare è l'aspetto che alcune di queste fiere, tipo Arezzo Wine, non sono organizzate dall'amministrazione provinciale direttamente, ma nel caso specifico Arezzo Wine è un'iniziativa privata, alla quale l'amministrazione provinciale attraverso i propri strumenti, Strade del vino, ha negli anni dato sostegno. Sostegno con la partecipazione delle Strade del vino, e anche sostegno organizzativo. Questo è per spiegare cosa è avvenuto nel frattempo. A quanto ci consta (però se volete potrò essere più preciso), non c'è stato accordo tra i proponenti, gli organizzatori di Arezzo Wine, soggetto privato, e le condizioni poste dal Centro Affari di Arezzo. Questa quindi è una scelta autonoma di un soggetto privato, che decide di spostare un'iniziativa in un'altra località. Della cosa ci dispiace e ho manifestato, abbiamo manifestato anche con il presidente il nostro disappunto rispetto a questa decisione. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 18 di 20 Anche perché in qualche modo la cosa noi l'avevamo inquadrata in un potenziamento delle iniziative a sostegno del settore vino, che lo voglio ricordare non si limitano ad Arezzo Wine, abbiamo le Strade del vino, Calici di stelle, le partecipazioni alle altre fiere nazionali e internazionali. E l'altro aspetto, come vi avevo anche annunciato, che era mia ferma volontà proprio allargare le manifestazioni in questo settore. Tant'è che ero stato io stesso a proporre alla ripresa dei lavori dopo l'estate anche la prospettiva di una manifestazione, chiamiamola Toscana Wine, dove si uscisse ancor più dall'ambito locale, per promuovere quei vini e quella qualità che è presente nel nostro territorio, ma anche in altre aree dell'area centrale. Proposta che peraltro andava incontro alle collaborazioni già esistenti con Siena e Grosseto in questo settore e che questo assessorato e questa giunta vuole fermamente portare avanti. In questo senso mi fa piacere (lo voglio sottolineare) che il nuovo management di Arezzo Fiere e Congressi abbia raccolto questa ipotesi. Ho visto delle dichiarazioni a mezzo stampa che la nuova Fiera, diciamo il nuovo management, intende percorrere questa strada, e quindi in qualche modo seguire anche l'indicazione dell'amministrazione provinciale. Quindi questa è la situazione. L'ultima questione, brevemente, consigliere Lucacci, rispondo anche a nome del collega Ruscelli, anche perché era un tema che avevamo trattato, come lei ricordava, nell'ultimo consiglio. Come abbiamo detto, l'amministrazione..., è impegno mio e del collega Ruscelli quello di valutare le opportunità di installazione di impianti da rinnovabili soprattutto (ecco, lo sottolineo) in quello che è il patrimonio dell'amministrazione provinciale. Uno degli elementi è valutare il patrimonio, quegli edifici che sono in grado di recepire attraverso lavori minimi questi impianti. Abbiamo con l'assessore Ruscelli fatto già un piano, alcune realizzazioni sono già state messe in campo. Contiamo di farne altre, privilegiando il patrimonio dell'amministrazione provinciale e in particolare le scuole, perché riteniamo che in quelle sedi lì oltre che un ritorno anche sotto il profilo ambientale ed economico, ci possa essere anche un alto valore educativo. Quella è la nostra priorità, dopodiché valuteremo a 360 gradi tutte le proposte. Con questo credo di aver dato degli elementi di risposta, dopodiché altrimenti magari verrà data risposta scritta. assessore Francesco Ruscelli Per rispondere al consigliere Santucci, poi eventualmente potremo anche fare una risposta scritta, se lo riterrà necessario o utile. Magari evitando poi di rileggerla al prossimo consiglio, perché i contenuti sono sostanzialmente questi. La Provincia di Arezzo, come sapete, è stata coinvolta, tutto il territorio della Provincia di Arezzo ma in generale della Toscana e del centro Italia, da 19 dicembre fino alla Befana, finché non è tornato un po' di sole, da un'ondata di maltempo straordinaria, che si è caratterizzata e precipitazioni nevose e piogge fuori dalle righe. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 19 di 20 Questo ha prodotto danni ingentissimi in tutto il territorio provinciale, sia alla viabilità, sia anche al territorio. Per questo la Provincia di Arezzo innanzitutto è intervenuta in modo sollecito, coordinata dal Dipartimento di protezione civile, che è (nelle notti in modo particolare delle precipitazioni nevose e delle piogge) intervenuto in tutti i reparti in modo efficiente. Il settore viabilità ha compiuto oltre 60 interventi. I danni sono stati danni per oltre € 1.300.000 per quanto riguarda la viabilità nei cinque reparti, ai quali si aggiungono danni per alcuni milioni di euro, 2.200.000 per la precisione, per quanto riguarda i danni connessi al sistema idrogeologico. Complessivamente oltre 3 milioni e mezzo di danni. Per questo la Provincia, in una conferenza stampa con il presidente della Provincia, ha chiesto lo stato di emergenza per la Protezione civile, che è una cosa diversa dallo stato di calamità, che riguarda l'agricoltura ecc.. Lo stato di emergenza per la Protezione civile, e le aree che sono state più colpite sono il Casentino e la Valtiberina. In Casentino ci sono stati alcuni eventi franosi molto gravi, uno ha interessato la strada provinciale della Zenna e l'altro la provinciale nei pressi dell'abitato di Talla, dove due eventi franosi hanno richiesto un intervento in somma urgenza, così come tanti altri interventi. La maggior parte, compresi quelli a cui si riferiva il consigliere Santucci, dati dalla nebbia ghiacciata, che in modo del tutto eccezionale si è depositata sulle piante, producendo quel fenomeno. Si tratta quindi di interventi in somma urgenza, i quali l'amministrazione provinciale dovrà anche coprire economicamente. In modo particolare in Valtiberina vi sono stati danni alla viabilità, compresi quelli a cui si riferiva, per € 586.000: € 232.000 nel reparto del Casentino; € 332.000 nel reparto Valdichiana ovest; 116.000 nel reparto Valdichiana est e € 64.000 nel reparto Valdarno, che è stata la realtà meno colpita, per fortuna. C'è stato solo da ripulire un po' di tombini, un po' di fossi, ecc.. Ciò non toglie comunque la gravità della situazione, a cui tutti i dipendenti della viabilità, della Protezione civile e della difesa del suolo hanno cercato di far fronte, credo in modo anche positivo, perché la risposta è stata immediata. Poi è chiaro, quando si tratta di eventi del tutto eccezionali, ci sono delle conseguenze non previste e non prevedibili, alle quali comunque è stata data una risposta adeguata. Ora inizierà presso la Regione la procedura che si concluderà nel momento in cui verrà riconosciuto lo stato di emergenza per la Protezione civile, e verranno poi erogate nel tempo, perché sarà un qualcosa che riguarderà qualche tempo, insomma, da parte della Regione, probabilmente un anno o due, prima di riavere una parte di quello che noi oggi spendiamo. Speriamo, insomma. Sta di fatto che la Provincia si è fatta carico attraverso risorse proprie, si sta facendo carico di rispondere alle emergenze. Quindi sono danni anche che vanno ad incidere da un punto di vista economico su quello che è il bilancio dei settori, che è un bilancio che come sapete aveva già qualche elemento di criticità, dovuto a patto di stabilità. Ecco, è proprio il caso di dire che è piovuto sul bagnato. Deliberazione del Consiglio Provinciale N° 3 del 21.01.2010 pagina 20 di 20 Letto, approvato, sottoscritto e in originale firmato. Il Segretario Generale Gabriele Chianucci Il Presidente Giuseppe Alpini Copia conforme all’originale in carta libera per uso amministrativo Il Segretario Generale Arezzo, lì CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Certifico che copia della presente deliberazione viene pubblicata all’albo pretorio in data odierna e vi rimarrà per 15 giorni consecutivi ai sensi dell’art. 124 comma 1 del D.lgs 18.08.2000 n. 267. Il Segretario Generale Arezzo, lì Certifico che la presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi dell’art. 134 comma 3 del D.lgs 18.08.2000 n. 267 a seguito di pubblicazione all’albo pretorio. Il Segretario Generale Arezzo, lì CERTIFICATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE Certifico che la presente deliberazione è stata pubblicata all’albo pretorio e che contro di essa non sono stati presentati reclami ed opposizioni. Il Segretario Generale Arezzo, lì