LO STUDIO DI UN PIANO DI SICUREZZA
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LO STUDIO DI UN PIANO DI SICUREZZA
Francesco Botte Francesco Botte Al fine di chiarire quanto detto sopra, si propone l’esempio di seguito riportato. V ia G. da M el o INTERRUTTORE DI SGANCIO GENERALE CONSEGNA ENEL PER PALAZZO MUNICIPALE Via Gal iano Piazza Manzoni INGRESSO PALAZZO MUNICIPALE PER DIPENDENTI az zin i INGRESSO PALAZZO MUNICIPALE PER UTENTI Piazza Papa Luciani Via Roma L.go Diaz Via A. DELIMITAZIONE DI CANTIERE INGRESSO CENTRALE TERMICA Via A. Frat ti V ia Ca rre ra PER DIMENSIONI VEDI PROCEDURE Su questo aspetto il legislatore ha istituito il criterio dell’impossibilità di contrattazione delle misure di prevenzione; con l’art. 3 del D. Lgs. 626/94, attuando quanto disposto dall’art. 2087 del Codice Civile, ha di fatto stabilito che il datore di lavoro (l’imprenditore) deve adottate sempre la migliore organizzazione lavorativa e la migliore tecnica produttiva ottenuta eliminando e/o riducendo al minimo i rischi lavorativi (di sicurezza e di salute) per i lavorativi. Inoltre, nel caso dei cantieri edili, con l’art. 12 del D. Lgs. 494/96 e il comma 2 dell’art. 31 della Legge 109/94 ha stabilito che i costi previsti nel Piano di Sicurezza e di Coordinamento relativi alle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale per lavorazioni interferenti, agli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, agli impianti antincendio, agli impianti di evacuazione fumi, ai mezzi e servizi di protezione collettiva, agli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; alle misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, non sono soggetti a ribasso d’asta e che l’appaltatore, una volta accettato il rischio relativo alla realizzazione del manufatto oggetto dell’appalto, non può chiedere ulteriori oneri dal committente per la realizzazione di ulteriori apprestamenti e/o ulteriori organizzazioni lavorative finalizzate alla prevenzione per la sicurezza e la salute dei lavoratori. 1 Pagina 1 di 9 vou r Vi a C ar AREA DI CANTIERE ViaCa Fra tti re ra SPOGLIATOIO DI CANTIERE cm Gli elementi che devono essere presi in considerazione per l’analisi e la valutazione del rischio sono: 1. i fattori di pericolo; 2. le cause e le circostanze che determinano le situazioni di pericolo; 3. le condizioni che attivano i fattori di pericolo; 4. i conseguenti indesiderati, ovvero eventi di rischio (gli incidenti); 5. i possibili danni ai lavoratori, alle cose e all’ambiente. Oggetto dell’analisi è come realizzare e gestire l’area individuata per lo stoccaggio delle attrezzature e mezzi d’opera di utilizzare in un cantiere stradale. M Via L’assenza del danno nei confronti dei lavoratori e dell’ambiente deve rappresentare un obiettivo primario delle attività di produzione nell’edilizia, ovvero deve essere un obiettivo trasversale di tutti i soggetti che intervengono nella realizzazione delle opere, dal committente, al progettista, al direttore dei lavori e all’imprenditore. Sotto tale ottica i cantiere edile può essere rappresentato come un insieme di pericoli che possono determinare, in particolari condizioni, danni e quindi perdite funzionali ed economiche. Il rischio è di fatto un “prodotto” dell’attività produttiva. Per una corretta valutazione, quindi, le consuete analisi economiche devono essere supportate da un’analisi del rischio che ha una sua precisa valenza economica 1. “La gestione del cantiere generale sito nel cortile interno del Palazzo Municipale Mel (BL)” 12 0 LO STUDIO DI UN PIANO DI SICUREZZA PARTICOLARE AREA CANTIERE Pagina 2 di 9 PLANIMETRIA GENERALE Via XX XI re Ottob Francesco Botte Francesco Botte 1) la situazione critica 1) Necessità di area delimitata per lo stoccaggio del materiale e il parcheggio dei mezzi d’opera. 2) il rischio nella situazione critica e la condizione in cui esso si manifesta 1.2.1) Possibile accesso agli estranei alle installazioni dell’impresa e alle aree destinate allo stoccaggio e deposito. 3) la causa dell’evento di rischio 1.3.1) Presenza di pedoni e automezzi nella via A. Fratti. 1.3.2) Mancata delimitazione delle aree destinate al cantiere generale. 1.3.3.) Mancata applicazione del Codice dell a Strada e del suo Regolamento di Attuazione. 4) il possibile danno ai lavoratori, alle cose e all’ambiente 1.4.1) Danni non quantificabili nei confronti dei soggetti estranei alle lavorazioni che accedono alle aree non delimitate e/o mal delimitate. 5) le misure di prevenzione tecniche da adottare a cura dell’impresa esecutrice 1.5.1) Realizzare una delimitazione per le aree di cantiere necess aria per lo stoccaggio e di deposito del materiale e per l’installazione della baracca di cantiere. La recinzione dovrà risultare sufficientemente robusta e visibile, allo scopo dovrà avere un’altezza di metri 2,00 da terra e dovrà essere costituita da int avolato di legno impostato su strutture portanti lignee. La recinzione deve essere opportunamente controventata, per contrastare efficacemente l’azione del vento e le altre eventuali forze orizzontali accidentali. Per quanto concerne il dimensionamento, la tipologia e il numero degli accessi, con eventuale separazione tra accesso pedonale e veicolare, si rimanda alla lettura della planimetria di cantiere. In ogni caso, per l’accesso unico di cantiere si dovrà realizzare un passo di larghezza che superi di almeno 1,40 metri il massimo limite di sagoma dei veicoli in transito, segnalando opportunamente il possibile transito dei pedoni. Sugli accessi devono essere esposti il cartello di “divieto di ingresso” alle persone non autorizzate. La recinzione deve essere illuminata. L’illuminazione non dovrà costituire un pericolo elettrico, pertanto dovrà essere a bassissima tensione di alimentazione, fornita da sorgente autonoma o tramite trasformatore di sicurezza, o se posta ad un’altezza superiore a 200 centimetri da terra anche a bassa tensione (220 Volt) ma con idoneo grado d’isolamento e protezione. 6) le misure di prevenzione organizzative da adottare a cura dell’impresa esecutrice 7) le misure di protezione da adottare a cura dell’impresa esecutrice degli interventi per ridurre il livello di danno 1.6.1) Durante la fase di installazione della recinzione si dovrà operare in prossimità di zone di transito veicolare, quindi a tutti gli a d d e tti vanno forniti gli indumenti fluorescenti e rifrangenti aventi le caratteristiche previste dal Codice della Strada. 1.7.1) I lavoratori saranno dotati dei seguenti DPI: casco, scarpe antinfortunistiche e indumenti fluorescenti e rifrangenti aventi le caratteristiche previste dal Codice della Strada. 1.6.2) Prevedere un programma di verifica periodica e sistematica delle delimitazioni al fine garantire nel tempo i requisiti di sicurezza previsti per la stessa. Tale programma di verifica dovrà risultare da un rapporto scritto (per esempio: scheda di controllo) a firma del responsabile di cantiere. 1.5.2) Per la preparazione della recinzione occorrerà delimitare l’area di lavoro con nastro di segnalazione e vista la vicinanza della sede stradale, predisporre la necessaria segnaletica stradale, attenendosi alle norme del Codice della Strada e al regolamento d’attuazione. Pagina 3 di 9 8) le misure di prevenzione da adottare a cura dell’Amministrazione Comunale 1.8.1) Informare il personale dipendente sull’impossibilità di utilizzo del parcheggio. 9) le misure di coordinamento a cura del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori 1.9.1) Prima dell’inizio dei lavori deve essere eseguita una disanima dei luoghi oggetto degli interventi. Alla riunione dovranno partecipare: a) il datore di lavoro e/o il direttore tecnico dell’impresa esecutrice degli interventi, b) il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Amministrazione, c) il Coordinat ore per l’esecuzione dei lavori, d) il Comandante dei Vigili Urbani di Mel, e) il Responsabile del Procedimento Amministrativo, f) Don Domenico Persico, Parroco di Santa Maria Annunziata, g) il Direttore degli uffici Postali di Mel. Gli argomenti da analizzare nel corso della riunione devono essere: a) delimitazioni delle aree di lavoro del lotto 1 e 2 e del cantiere generale, b) informazione sui rischi presenti nel Palazzo Municipale e del divieto di fumare e di utilizzare fiamme libere, c) Piano di Gestione delle Emergenze nella Palazzo Municipale e misure previste per i lavoratori esterni, d) informazione sui rischi determinati dalle attività lavorative da realizzare e misure di prevenzione ipotizzate e previste nel Piano Operativo di Sicurezza dell’Impre sa esecutrice, e) disanima dei servizi igienici per il personale addetto alle lavorazioni, f) accessi dei frontisti, degli utenti del Palazzo Municipale, degli utenti e dei lavoratori delle Poste e del Palazzo delle Contesse, g) accessi per la C h i e s a d i S anta Maria Annunziata. Al termine della riunione dovrà essere redatto un verbale. Da quanto riportato nell’esempio, risulta chiaro che sono possibili almeno tre differenti modalità di intervento. I primi interventi, sempre ipotizzabili, consistono nell’eliminazione del fattore di pericolo, i secondi intervengono sulle cause e sulle circostanze che attivano le condizioni di rischio e i terzi definitivi agiscono sulla possibile eliminazione del danno e/o sua riduzione. Nella progettazione delle misure di prevenzione, le strategie che devono essere adottate dal coordinatore possono essere riassunte in tre punti: 1. realizzare una progettazione esecutiva delle misure di prevenzione 2. definire i livelli minimi di spesa delle misure di prevenzione 3. pianificare le azioni di coordinamento in cantiere Gli strumenti che necessariamente devono essere utilizzati per raggiungere gli obiettivi ipotizzati sono: 1. un programma temporale dei lavori - pianificazione della sicurezza2 eseguito in collaborazione con tutti i progettisti coinvolti 2. il coordinamento delle misure di prevenzione, considerate complementari alle misure di produzione eseguito in collaborazione con la direzione dei lavori; 3. il computo metrico estimativo delle misure di prevenzione. L’adozione di questi semplici strumenti ha come conseguenza i seguenti risultati: 1. il coinvolgimento dell’impresa esecutrice, dei progettisti e del committente; 2. una migliore organizzazione lavorativa in cantiere; 3. una migliore qualità del prodotto; 4. riduzione del rischio di incidente; 5. … verifiche degli organi di controllo negative. I progetti analizzati Dopo questa breve introduzione, si prosegue illustrando due differenti progetti. Il primo riguarda il restauro del Complesso basilicale di Aquileia svoltosi tra il 1998 e il 1999; il secondo progetto ha come oggetto il restauro del Portico Visconteo, sede di una parte degli uffici della Prefettura di Brescia, attualmente in fase di gara. La pianificazione della sicurezza richiede l'approccio a conoscenze e ambiti disciplinari che fino ad oggi hanno trovato collocazione all'interno dell'impresa lasciando così nella gran parte dei casi il progettista estraneo alle questioni legate alla programmazione operativa e all'organizzazione del cantiere. Questa materia finalizzata all'ottimizzazione economica della produzione all'interno del cantiere può, adesso, essere riorientata all'ottimizzazione delle condizioni di sicurezza e salute (cosa che tra l'altro coincide con criteri di economicità della produzione). tutto ciò richiede l'acquisizione delle tecniche di gestione della produzione edile da parte dei progettisti che, nella fase di redazione del piano di sicurezza, dovranno definire e preordinare le modalità esecutive del cantiere. 2 Pagina 4 di 9 Francesco Botte Francesco Botte Il progetto del Complesso basilicale di Aquileia Il progetto prevedeva la realizzazione del restauro e del consolidamento strutturale delle murature e della copertura della navata principale. All’interno della chiesa è presente un mosaico policromo del periodo romano, tale opera ha rappresentato un problema rilevante per l’esecuzione dei lavori di restauro della copertura. Viste le precarie situazioni del manufatto archeologico e la necessità di preservarlo da interventi invasivi, sin dalla fase progettuale veniva posto come vincolo l’impossibilità di utilizzare il pavimento come base di appoggio per le opere provvisionali, necessarie per la realizzazione degli interventi di restauro. Quindi veniva ipotizzata, a cura dei progettisti della Soprintendenza, la realizzazione degli interventi mediante l’ausilio di un piano di lavoro aereo supportato dalle strutture murarie della chiesa, utilizzando quale base di appoggio il parapetto delle finestre site nella parte superiore della navata principale. esaustiva – le scelte tecniche ed organizzative che successivamente venivano adottate durante la fase lavorativa analizzata. Questo se da un lato ha comportato un elevato impegno da parte del coordinatore, il quale garantiva una presenza quasi costante durante tutte le fasi lavorative ad alto rischio, dall’altro ha permesso un controllo puntuale della realizzazione delle misure di prevenzione, ovvero la realizzazione in sicurezza degli interventi di restauro. Durante tutte le attività lavorative che hanno visto impegnati a fasi alterne circa 30 persone per un anno di lavoro, non si è verificato alcun incidente e nessun infortunio e/o danno nei confronti dei lavoratori e nessun danno al complesso architettonico ed archeologico. La progettazione esecutiva In fase di progettazione delle misure di prevenzione si poneva, a carico del coordinatore, il seguente problema: come poter trasmettere le informazioni relative le misure di prevenzione ipotizzate per realizzare in sicurezza gli interventi? Il problema veniva affrontato mediante la realizzazione di un Piano di Sicurezza e di Coordinamento completo anche di una serie di elaborati grafici (n° 14 tavole formato A0), con cui si analizzavano i seguenti aspetti: ü la iterazione del sito e del cantiere; ü l’impianto di cantiere e le necessità legate alla movimentazione dei carichi con mezzi meccanici; ü le fasi lavorative di restauro sulla carena linea e sul tetto; ü le fasi di montaggio del piano di lavoro aereo; ü la realizzazione del ponteggio di facciata; ü la gestione del piano antincendio e di evacuazione delle aree di lavoro. Il coordinamento dei lavori In fase esecutiva le attività lavorative sono state svolte da nove differenti imprese. I problemi derivanti dal coordinamento erano complessi e necessitavano di una presenza costante in cantiere. Il coordinatore ha impostato un’attività basata sull’analisi preventiva congiunta delle attività lavorativa mediante frequenti incontri di lavoro, dove venivano definite preventivamente ed in maniera N UFE IN ACCIAIO FUNE Nella fase esecutiva per il controllo della sicurezza sul lavoro sono state condotte verifiche mediante l’uso delle tecniche di audit, ovvero un sistema manageriale, che utilizza procedure di controllo sistematico, documentate, periodiche ed obiettive che permette, se il risultato viene condiviso, di aumentare la conoscenza e la consapevolezza di tutti i soggetti impegnati alla realizzazione dell’opera, di migliorare la comunicazione interna e, di conseguenza consente di identificare i punti di forza e di debolezza del sistema gestionale adottato nel cantiere e di identificare le necessita di informazione, formazione e addestramento del personale impegnato nelle attività. Gli strumenti adottati per l’audit nel progetto di Aquileia sono stati: 1. il Piano di Sicurezza e di Coordinamento; 2. le procedure e le modalità operative adottate dalle imprese; 3. il programma dei lavori; 4. il progetto esecutivo delle opere provvisionali (la progettazione del piano di lavoro aereo con le relative procedure di montaggio e di smontaggio, la verifica strutturale delle murature perimetrali, ecc.). Le verifiche e, se necessario, le relative attività di adeguamento alla conformità indicata nei piani di sicurezza venivano registrate all’interno di verbali e di un diario delle attività – denominato Registro di coordinamento. Il progetto del Portico Visconteo di Brescia Il progetto prevedeva la realizzazione del restauro e del consolidamento strutturale delle murature e della copertura della navata principale. Il piano di sicurezza e di coordinamento è frutto di un progetto di collaborazione con l’ing. Marco De Giacometti di Feltre,il quale, oltre ad essere incaricato delle attività di coordinamento delle misure di prevenzione, è anche il progettista degli interventi di restauro. Pagina 5 di 9 Pagina 6 di 9 Francesco Botte Francesco Botte Il progetto prevedeva la realizzazione di interventi di restauro strutturale con oggetto: la copertura, le murature perimetrali e i solai interni, alcuni dei quali in legno. Il manufatto era stato oggetto già di interventi preliminari di protezione in cui sono stati realizzati una sistematica puntellazione delle volte, del solaio ligneo e delle coperture, nonché una tirantatura dei setti di facciata. Interventi sulle murature La progettazione esecutiva In tale progetto il problema più rilevante affrontato è stato quello dover ipotizzare la realizzazione degli interventi in ambienti con elevati contenuti storici e con presenza di altre attività lavorative. Di seguito, al fine di poter al meglio illustrare le misure di prevenzione ingegneristiche ed organizzative adottate, viene riportato un capitolo del Piano di Sicurezza e di Coordinamento. microfase montaggio del ponteggio di facciata lato cortile EDIFICIO OGGETTO DEGLI INTERVENTI DI RESTAURO AREA DI CANTIERE misure di prevenzione Sul lato dell’edificio prospiciente il cortile dovrà essere realizzato un ponteggio in elementi metallici. L’opera provvisionale dovrà essere realizzata in conformità alle indicazioni (schemi di montaggio) previsti nella documentazione rilasciata dal costruttore (libretto con schemi di montaggio a firma di tecnico abilitato e autorizzazione ministeriale); in caso contrario sarà necessario predisporre una documentazione di calcolo e da un disegno esecutivo specifico redatti da un ingegnere o architetto iscritto all’albo professionale. Nella planimetria di cantiere sono riportate l’indicazione circa l’ubicazione e le caratteristiche dimensionali dell’opera provvisionale. Terminato il montaggio occorrerà verificare la stabilità e la completezza del ponteggio, con particolare riguardo agli intavolati che compongono il piano di calpestio. Al fine di non avere un incremento sul carico di incendio dell’edificio interessato ai lavori di restauro, si richiede l’installazione di intavolati metallici anziché intavolati in legno per la realizzazione dei piani di calpestio. ACCESSO AGLI UFFICI COMUNALI CON PROTEZIONE CONTRO LA CADUTA DI OGGETTI DALL'ALTO GRU Gli addetti sul ponteggio devono attenersi alle seguenti misure di prevenzione: accedere ai vari piani del ponteggio in modo comodo e sicuro. Se avviene, come d’uso, tramite scale portatili, queste devono essere intrinsecamente sicure e, inoltre, essere: vincolate, non in prosecuzione una dell’altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste ver so la parte esterna del ponteggio; non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio; evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; evitare di gettare dall’alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio; abbandonare il ponteggio in presenza di un forte vento. AREA DI CANTIERE PARAPETTO DI PROTEZIONE H=1,20 METRI MANTOVANE DI PROTEZIONE montaggio ponteggio su scale accesso uffici comunali Sulle scale di accesso agli uffici comunali dovrà essere realizzato un ponteggio in elementi metallici. I lavori di montaggio dovranno essere svolti nel periodo in cui gli uffici dell’anagrafe sono chiusi al pubblico. Durante la fase di montaggio dell’opera provvisionale le aree dovranno essere delimitate con nastro rosso e dovrà essere utilizzata la massima cura al fine di garantire in sicurezza l’ac cesso ai locali dei dipendenti comunali se ciò si rendesse necessario. PUNTONI SU CAPRIATE GRU ACCESSO UFFICI COMUNALI PROTEGGERE CONTRO LA CADUTA DALL'ALTO DEGLI OPERATORI: LATI INTERNI DEL PONTEGGIO DISTANZA TRA IMPALCATO E MURO > DI 20 CM PONTEGGIO SU VANO SCALA CON RETE DI PROTEZIONE PUNTELLAMENTI ESISTENTI PER SICUREZZA STRUTTURALE EDIFICIO Le attività di intervento sulle murature, invece, verranno eseguite in contemporanea con l’apertura degli uffici all’utenza, quindi: prima dell’inizio dell’attività della fase lavorati va e dell’installazione dell’opera provvisionale occorrerà eseguire congiuntamente con il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o un suo delegato del Comune di Brescia e il Responsabile del cantiere una verifica delle aree interessate dai lavori e dall’opera provvisionale e la predisposizione di specifiche misure di coordinamento. Al termine della riunione dovrà essere redatto un verbale . L’opera provvisionale dovrà essere realizzata in conformit à alle indicazioni (schemi di montaggio) previsti nella documentazione rilasciata dal costruttore (libretto con schemi di montaggio a firma di tecnico abilitato e autorizzazione ministeriale); in caso contrario sarà necessario predisporre una documentazione di calcolo e da un disegno esecutivo specifico redatti da un ingegnere o architetto iscritto all’albo professionale. Nella planimetria di cantiere sono riportate l’indicazione circa l’ubicazione e le caratteristiche dimensionali dell’opera provvisionale . Terminato il montaggio occorrerà verificare la stabilità e la completezza del ponteggio, con particolare riguardo agli intavolati che compongono il piano di calpestio. Al fine di non avere un incremento sul carico di incendio dell’edificio interessato ai lavori di restauro, si richiede l’installazione di intavolati metallici anziché intavolati in legno per la realizzazione dei piani di calpestio. Quindi, occorrerà installare una rete in plastica per impedire la caduta e la propagazione di detriti e di attrezzatura sulla scala utilizzata per gli accessi. Pagina 7 di 9 Pagina 8 di 9 Francesco Botte Gli addetti sul ponteggio devono attenersi alle seguenti misure di prevenzione: accedere ai vari piani del ponteggio in modo comodo e sicuro. Se avviene, come d’uso, tramite scale portatili, queste devono essere intrinsecamente sicure e, inoltre, essere: vincolate, non in prosecuzione una dell’altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso la parte esterna del ponteggio; non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggi o; evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; evitare di gettare dall’alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio. posa dei tiranti Prima dell’inizio dei lavori occorrerà effettuare la verifica di stabilità e, in seguito, se ciò risultasse necessario, occorrerà predisporre ulteriori puntellamenti necessari. Dovranno altresì essere allestiti impalcati atti ad eliminare il pericolo di cadute di persone e cose per lavori eseguiti ad altezza superiore ai metri 2,0. L’intervento di posa dei tiranti dovrà essere eseguito servendosi di ponti di servizio indipendenti dall'opera da ristrutturare. Le perforazioni sulle murature dovranno essere eseguite avendo cura di non realizzare mai grandi aperture (oltre il metro di larghezza) sul paramento, onde evitare il rischio di crollo della muratura. Per la gestione dei residui di lavorazione, occorre bagnare in continuazione le macerie e predisporre il convogliamento a terra dei materiali di risulta. Se si adopererà la tecnica del riscaldamento del tirante con l’uso di fiamma ossiacetilenica, bisognerà: assicurare sufficiente ricambio d’aria nell’ambiente di lavoro, allontanare tutte le sostanze infiammabili e controllare l’efficienza dell’attrezzatura. Nei casi di utilizzo di bombole di gas queste devono essere posizionate e conservate lontane da fonti di calore. Nei casi di trasporto di bombole di gas queste devono essere movimentate tramite apposito carrello e vincolate in posizione verticale. interventi di sigillatura e di ricostruzione muratura Prima dell’inizio dei lavori occorrerà effettuare la verifica di stabilità e, in seguito, se ciò risultasse necessario, occorrerà predisporre ulteriori puntellamenti necessari. Dovranno altresì essere allestiti impalcati att i ad eliminare il pericolo di cadute di persone e cose per lavori eseguiti ad altezza superiore ai metri 2,0. L’intervento di cuci-scuci e di sigillatura sulla muratura dovrà essere eseguito servendosi di ponti di servizio indipendenti dall'opera da ristrutturare. I lavori devono possibilmente iniziare dall’alto e procedere verso il basso, questo per evitare il rischio che si verifichi lo svuotamento delle pareti a sacco. Si dovrà operare in modo da non realizzare mai grandi aperture (oltre il metro di l arghezza) sul paramento, onde evitare il rischio di crollo della muratura. Per la gestione dei residui di lavorazione, occorre: bagnare in continuazione le macerie e, predisporre il convogliamento a terra dei materiali di risulta. Nei lavori a quota inferiore a metri 2,00 è possibile utilizzare scale a mano o doppie regolamentari (fornire scale semplici con pioli incastrati ai montanti o saldati e con le estremità antisdrucciolevoli; le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l’ efficienza del dispositivo che limita l’apertura della scala). Se il lavoro è eseguito su scala ad altezza superiore a 2,00 metri è necessario vincolare la scala e l’operatore che esegue i lavori in elevato deve indossare ed agganciare la cintura di sicurezza, occorrerà quindi accertarsi preventivamente che: le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano profondità superiore a m. 0.50 siano munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di persone; le aperture lasciate nei solai siano circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede oppure siano coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. smontaggio ponteggio su scale accesso uffici comunali I lavori dovranno essere svolti in contemporanea con l’apertura degli uffici, mentre i lavori di smontaggio del ponteggio dovranno essere svolti nel periodo in cui gli uffici sono chiusi al pubblico. Durante lo smontaggio dell’opera provvisionale le aree dovranno essere delimitate con nastro rosso e dovrà essere utilizzata la massima cura al fine di garantire in sicurezza l’accesso ai locali dei dipendenti comunali se ciò si rendesse necessario. Pagina 9 di 9