Pagina 2 - La Provincia di Cremona

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SPAZIO APERTO
Caro direttore,
catapultata a Cremona per motivi
elettorali la nipotina di Benito, Edda
Negri Mussolini, figlia
dell’ultimogenita Anna Maria,
appartenente all’austero
mondo antico proletario,
di cui donna Rachele fu
esemplare modello, si è
fatta immortalare in una
foto, pubblicata di
La parola
recente, con compagni di
(s)ventura appartenenti a
Futuro e Libertà. Quei tali
che a passi felpati ma
lunghi e distesi hanno
attraversato
«perigliosamente» tutto
l’arco costituzionale.
Indossando la divise più
disparate all’insegna
della contraddizione più
smaccata. Esemplari
perfetti di bronzi di Riace,
pretendono di definirsi di
destra. Incongruenza
evidenziata dai tratti
somatici. Come se esigessi
d’essere il fratello
siamese di Vendola. Il
Giuda camaleontico, di nome Fini,
fondatore-rottamatore di partiti, che
abusivamente esplora fondali marini
proibiti, attackerato allo scranno di
presidente della Camera (a breve
alzerà i tacchi! Dio sia lodato), cognato
del Tulliani che risiede a Montecarlo
nell’appartamento fottuto ai camerati,
diabolicamente provocò lo tsunami
che cagionò l’implosione della Destra
che fu, rinnegando Mussolini ed i
combattenti della Rsi non prima di
averli esaltati. Pavoneggiandosi sul
red carpet, li definì gentaglia e male
assoluto! La donzella Edda,
sorvolando, condividendone scelte,
programmi e stile, sconfessa in pratica
tutto l’operato del nonno.
Luciano Pedrini
(Cremona)
Dal Papa lezione di amore
dai politici aggressività
Egregio direttore,
siamo vicini alle elezioni e la
propaganda aumenta. È sempre più
cattiva, offensiva, aggressiva, violenta
e denigra con l’intento di annientare
ogni concorrente. Ma nemmeno la foto
delle dimissioni del Papa ha potuto
portare riflessioni. Un atto di coraggio,
umanità, sensibilità, di rispetto verso
tutti. Non è un fatto di religione, di
essere cristiani cattolici, più o meno
praticanti, ma un atto di
considerazione e di amore verso tutta
l’umanità, verso la persona, un atto di
coerenza, di sensibilità, di coraggio,
virtù rare negli esseri umani. Stanno
usando ogni mezzo per tirare a sè i voti
e conquistare la sedia. Bersani ha
definito Vendola uomo di governo,
Grillo ha avuto l’astuzia di correre a
Torino per gridare contro il realizzare
la Tav, patria dei contestatori,
sperando, come è avvenuto, grande
adesione. Ormai la politica non è più
senso di idea, ma un mestiere (...).
Severino Cristofolini
(Cappella de’ Picenardi)
Storace è persona per bene
non pericoloso estremista
non esclusi voti di sinistra; nel 2006 ha
subìto l’accusa di avere ordito una
sorta di spionaggio elettorale nelle
elezioni regionali del 2005; soltanto a
fine 2012 è stato pienamente assolto da
ogni imputazione; quella falsa accusa
gli è costata, prima, la altrimenti certa
rielezione al governo della Regione e
successivamente l’ha costretto alle
dimissioni da ministro
della Salute; non ha
seguito Fini nella fusione
col Pdl e, mentre Fini è
uscito dal Pdl e poi è
uscito perfino dalla
ai lettori coalizione di
centro-destra, Storace è
rimasto coerente con le
proprie idee, ha fondato
‘La Destra’, un partito
identitario di destra, ma
rimanendo nella
coalizione di
centro-destra. Sparare su
Storace candidato
presidente del Lazio mi
sembra un falso scopo:
credo che in realtà questo
lettore tema i voti a
Storace anche qui da noi,
visto che la lista ‘La
Destra’ è presente per il
Senato.
G. T.
(Cremona)
Contro Berlusconi e la Lega
certe lettere sono di odio
Stimato direttore,
da un po’ di tempo a questa parte c’è
uno strano lettore di Cremona che,
avendo paura di mostrare le proprie
generalità, si firma solo con le iniziali
R.V. Questo moralista le sta sparando
davvero grosse nei confronti di
Berlusconi e della Lega, utilizzando un
linguaggio abnorme, sconnesso e
intriso di odio allo stato puro. Le sue
lettere sono tutte pateticamente
ripetitive ed emerge chiaramente che
il suo unico problema sia l’attuale
alleanza tra Pdl e la Lega Nord che
vede come il demonio in persona. Stia
tranquillo signor «nessuno», la
coalizione sopracitata difficilmente
vincerà le elezioni e potrà gioire
pagando le tasse a qualcun altro. (...)
Andrea Zecchini
(Camisano)
Le istanze dei socialisti
sono radical-liberali
Signor direttore,
ritengo doverose e dovute alcune
spiegazioni al lettore socialista, signor
Tommaso Anastasio, che mi ha
rimbrottato nello Spazio dei lettori del
16 febbraio. Innanzi tutto devo dare
ragione al mio cortese interlocutore
sul fatto che non ho alcun titolo per
dare lezioni di socialismo e per
pontificare; se ho dato questa
impressione, me ne scuso. (...) Nel
merito di talune argomentazioni
sollevate dal signor Tommaso
Anastasio, non ho mai scritto né
pensato che il dottor Emiliani sia «un
fanatico laicista liberista»; anzi, spero
che il dottor Emiliani non si offenda,
quelle del dottor Emiliani mi sono
sembrate argomentazioni socialiste,
LA POLEMICA
Signor direttore,
una strana lettera apparsa su queste
pagine lamenta la candidatura di
Storace per la presidenza della
Regione Lazio. Vorrei chiarire a
questo lettore, tanto preoccupato per
le sorti del Pdl del Lazio, che Storace
non è un pericoloso estremista, è una
persona per bene, già presidente della
Regione Lazio dal 2000 al 2005, poi
ministro della Salute nel terzo governo
Berlusconi; è sempre stato votato
democraticamente con vastissimo
consenso e sicuramente con i voti di
tutto lo schieramento di centrodestra e
IL CASO
Nessuno che parla di lavoro
Il vero nodo sta proprio lì
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Il Porcellum renderà
ingovernabile il Paese
Egregio direttore,
il «Porcellum» da nove anni disciplina l’elezione dei membri di Camera e Senato. Si tratta della legge elettorale più fasulla e criticata dal giorno
della sua promulgazione, e a nulla sono valsi, in questi anni, i reiterati appelli del Capo dello Stato Giorgio Napolitano alle forze politiche per riformarla. Nella sostanza si tratta di un sistema proporzionale che prevede liste
bloccate, per cui i cittadini non scelgono i loro rappresentanti ma sono dei
semplici spettatori che si devono adeguare alla volontà delle segreterie dei
partiti. Nelle prossime elezioni alla
Camera ogni coalizione dovrà ottenere almeno il 10% dei voti nazionali
mentre per le liste non collegate la soglia minima viene ridotta al 4%.
Per esemplificare, se una coalizione, ad esempio quella guidata dal premier uscente Mario Monti, non riuscisse ad ottenere il 10% dei voti nazionali alla Camera, le tre liste collegate
componenti la coalizione per avere loro rappresentanti in aula dovrebbero
almeno ottenere il 4%. Diversamente
resterebbero fuori. Mentre se il 10%
fosse centrato, alle liste basterebbe anche il 2%. La situazione ottimale, dunque, per una lista o una coalizione, sarebbe quella di risultare vincente, non
solo alla Camera (anche con la sola
maggioranza relativa) ma in ogni singola regione. Ma ciò, stando agli ultimi sondaggi noti, appare molto difficile. E così, ad esempio, se la coalizione
più votata alla Camera vincesse in tut-
ovvero profondamente radicate nel
sociale, mentre le argomentazioni del
dottor Riccio mi sembrano di impronta
radical-liberale. D’altra parte, che il
Partito Socialista porti avanti istanze
tipiche della visione radical-liberale
non è novità recente (...).
Giorgio Telò
(Cremona)
Spero in un pareggio così
cancellano Imu e ticket
Signor direttore,
ci siamo. Finalmente si vota. Viste
tutte le promesse fatte, la sola nostra
salvezza? Sperare in un sostanziale
pareggio fra i due blocchi contrapposti
così che Berlusconi e Bersani
sarebbero costretti a un governo di
coalizione. L’uno ci toglie l’Imu mentre
l’altro elimina i ticket sanitari.
Saremmo a cavallo! O no?
[email protected]
Il fac simile di una scheda elettorale
te le regioni ma non in Lombardia perderebbe 27 seggi di premio conquistandone solo 7 e fermandosi così a
151, tre meno della soglia di maggioranza prevista. E quindi si introdurrebbe una palese ingovernabilità difficile da superare per cui nel breve volgere di qualche mese si tornerebbe inevitabilmente alle urne, dopo la sospirata modifica del Porcellum che ha
bloccato con la sua illiberalità democratica il bel paese per circa 10 anni.
Elia Sciacca
(Cremona)
M
i auguro che dalle urne
esca una maggioranza che
abbia i numeri per governare: il
Paese non può permettersi altri
periodi di stallo. E spero che le
nuove Camere mandino
finalmente in soffitta il
Porcellum.
Caro direttore,
in tutti i programmi elettorali non
riesco a trovare qualcuno che riesca a
vedere e parli del lavoro in Italia.
Invece a mio avviso è la ripresa di
tutto: dall’Economia, alla crisi
spaventosa, drastica, che stiamo
attraversando. Possibile che nessuno
se ne renda conto? L’economia che
funziona porta il lavoro senza bisogno
di proporre agevolazioni, perché se
tutti lavorano tutti possono spendere,
e se tutti acquistano le aziende
guadagnano e di conseguenza la
‘famosa ruota’ gira nel verso giusto,
portando denaro fresco per l’Italia,
ma, con la possibilità di produrre ed
esportare anche all’estero (...)
Andrea Delindati
(Cremona)
Finalmente si vota, e tutto
tornerà... come prima
Egregio direttore,
Finalmente si vota (...) le favole sono
finite, la carrozza ritornerà una zucca, i
cavalli bianchi ridiverranno topolini e
Cenerentola (l’Italia) ritornerà ad
essere serva della matrigna
(Germania). Gli imprenditori
continueranno a soffrire con le
banche. La ripresa chissà quando ci
sarà. La disoccupazione continuerà la
sua ascesa e si allungheranno le file
davanti alle mense Caritas. Una cosa
certamente non cambierà: un piccolo
esercito di onorevoli fatto di facce
nuove e vecchie continuerà a
percepire lauti stipendi, che per alcuni
di loro saranno magari cinque volte più
alti del loro vecchio tenore di vita, e
per altri il mantenimento di una vita
da sempre agiata e lontana dai veri
problemi della gente. (...) Chissà se un
giorno ci sorprenderanno questi
politici prendendo esempio dal Papa.
Giovanni Bozzini
(Scandolara Ravara)
Grillo spara contro tutti
ma non dice nulla di nuovo
Andare a votare oppure no
Questo è il problema
Signor direttore,
Grillo con il suo monologo ha riempito
la piazza di gente mettendo in scena
uno spettacolo di cabaret; sfruttando
l’ambigua e anomala situazione che sta
attraversando il mondo politico
italiano, ha sparato nel mucchio e
contro tutti. Su quanto ha detto non vi
è niente di nuovo; certi argomenti sono
condivisibili, certo il suo modo di
esprimersi da strillone può avere fatto
presa sui giovani — in quanto la
maggior parte di loro non ha le idee
chiare sulla politica — i quali
potrebbero dare il voto al movimento
di Grillo per simpatia nei confronti del
personaggio, in quanto uomo di
spettacolo. Anch’io gli riconosco tale
merito, ma non per le sue capacità
politiche. (...)
Franco Nico Ranzenigo
(segretario Movimento politico
Lavoratori pensionati europei, Cremona)
Signor direttore,
voto o non voto, questo è il problema. È
più civico mettere una croce su un
semplice foglio di carta stampato, una
croce che a noi non costa nulla ma che
a qualcuno fa guadagnare potere e
benessere, oppure attendere che
qualcun altro lo faccia per noi? Io li ho
ascoltati e letti tutti ma veramente
proprio tutti e nessuno di quelli lì ha
osato dire e sottoscrivere: «Siete tutti
miei figli e quindi vi tratterò tutti alla
pari». Nessuno ma proprio nessuno,
nemmeno i candidati della sinistra
estrema. (...) Tutti invece sanno
guardare, ascoltare e sparlare di ciò
che trovano in ‘casa degli altri’. E
quando sento qualcuno di loro
apostrofare la gente con: «Io voglio
voltare pagina» mi vien da ridere.
Sicuramente avete visto il lupo che
cambia il pelo, ma il vizio? (...)
Alberto Nolli
(Soresina)
Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazio ai lettori
Egregio direttore,
(....) nei giorni scorsi, nei pressi del casello
di Cremona, ho avuto un esempio diretto dell’arroganza della politica. Mentre mi dirigevo, sotto la neve, all’uscita per Cremona, ho
notato negli specchietti un’auto che, arrivando a forte velocità, lampeggiava con gli abbaglianti e con tutta una serie di luci blu. Mi sono immediatamente fatto da parte pensando a una vettura della stradale, invece, con
sorpresa, ho visto che si trattava di un’Audi
A8 L W12 blu scura, immagino guidata da
un agente e quindi dotata di lampeggiante e
tutte quelle luci blu che finora avevo visto so-
L’ARROGANZA DELLA POLITICA
SFRECCIA SU QUELL’AUTO BLU IN A21
lo sulle auto del presidente degli Stati Uniti.
Un mezzo splendido, che, come recita il sito
della casa, è dotato di un fantastico motore a
dodici cilindri da 500 cv, trazione integrale e
passo lungo, per meglio accogliere gli occupanti. Il tutto per poco più di 140.000 euro,
optional esclusi. Grazie a un camion che ne
ha rallentato la corsa, ho avuto modo di apprezzarla per qualche minuto. Solo l’auto pe-
rò, i passeggeri erano celati dai vetri oscurati. Dopo alcuni sorpassi a velocità decisamente elevata, mentre mi domandavo quale
urgentissimo compito doveva svolgere l’occupante, ha improvvisamente imboccato
l’uscita per Cremona e, mentre impuniti sorpassavano sulla doppia riga continua prima
dei caselli, il mio occhio è scivolato sulla multa per divieto di sosta da 41,00 euro, che, da
un paio di giorni, occupa il sedile del passeggero, facendomi sentire un emerito imbecille. Forse ho già esagerato con la demagogia,
ma mi è stato impossibile non pensare che
gli stessi agenti che devono guidare quelle auto blu da 140.000 euro, quando devono svolgere il normale servizio, sono costretti a usare auto con 300.000 chilometri all’attivo, risparmiando sul carburante e accontentandosi di uno stipendio che definirei ridicolo. Sarebbe bello, visto che quell’auto la paghiamo
anche noi, sapere per quale motivo correva
in quel modo. (...)
Paolo Mantovani
(Cremona)
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