11_11_07 Conca storia contrada

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11_11_07 Conca storia contrada
Il quartiere della Conca
cenni storici
La contrada della Conca è una delle più antiche di Thiene ed ha origini
sicuramente medioevali: viene infatti nominata per la prima volta in un
documento del 1284 conservato nell'archivio storico comunale.
La Conca costituiva uno dei tre borghi in cui era strutturata nel medioevo
la nostra Terra di Thiene, che contava allora poco più di un migliaio di abitanti,
assieme al Borgo del castello, l'attuale Centro Storico, e al "Caput Villae",
l'odierna San Vincenzo.
La fisionomia urbana di Thiene era quella di una città, meglio sarebbe
dire di un paese organizzato per "borghi" e caratterizzata da una serie di case
costruite lungo le principali vie di accesso e di attraversamento, case che si
aprivano in ampie corti interne dove si alimentavano le relazioni sociali tra gli
abitanti, con la stalla, il fienile e l'aia che precedevano gli orti e la campagna.
La Conca si presenta comunque piuttosto articolata fin dal Medioevo se
un documento dell'Archivio del castello Porto-Colleoni-Thiene la distingue in
tre parti e precisamente in "Conca di sopra", "Conca di mezzo" e "Conca di
sotto".
Nella contrada possedevano case le sorelle Montemerlo, l'arciprete di
Thiene, i Da Porto, i Da Marano e altre famiglie nobili o benestanti dell'epoca
tanto che Rizieri Zanocco, nel suo volume "Thiene nell'età di mezzo", la
definisce una delle contrade più abitate e ricercate di Thiene.
E' sicuramente curioso ed interessante un atto di compravendita del 1284
in cui le sorelle Palma ed Aldeita, figlie di Marcio da Montemerlo, appartenente
alla famiglia dei conti Maltraverso proprietari di gran parte del territorio
dell'Alto Vicentino, vendevano diversi beni ai fratelli Verla, tra cui un sedime,
cioè un appezzamento di terra con casa in contrada della Conca presso gli eredi
del fu Ope e presso Gabaino di tonso, cioè di un tosatore di pecore, e vicino alla
strada pubblica. E ancora nella stessa contrada un altro sedime dove abitava
Giovanni di Gabaino vicino al fratello Vitale e presso Leonardo di
Giacomino… e un appezzamento di terra arativa di circa tre campi con
pergolate di viti in contrada detta Rasa lavorato da Pietro Strino e poi tre campi
attraversati dalla Rozola…
E a conferma dell'importanza che la Conca sta acquisendo, nella seconda
metà del Quattrocento i nobili Thiene vi edificano una stupenda villa, ora
conosciuta con il nome di "Villa Cornaggia", progettata forse dal quel
Domenico da Venezia che costruì per i Da Porto il Castello. Uno splendido
esempio di stile gotico veneziano con tre archi massicci che delineano il centro
della facciata e una trifora, elegante e leggera, al piano superiore.
E nel 1470, accanto alla Villa, il nobile Giacomo Thiene, noto come il
valoroso condottiero che nel 1487 guidò i Thienesi all'assalto del Castello di
Rovereto, costruisce un cappella gentilizia, l'oratorio di San Girolamo che
diventa negli anni la chiesa del borgo, punto d'incontro e di riferimento
spirituale per tutti gli abitanti della contrada.
A testimonianza degli insediamenti che le nobili famiglie fecero nelle
campagne thienesi, resta ancor oggi, poco distante, un fabbricato colonico
costruito tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento con annessa una
splendida "Colombara", in origine patrimonio della famiglia Da Porto. Una
torre forse all'inizio costruita con scopi difensivi e poi adibita in un secondo
momento a pacifica "colombara" e abbellita con eleganti finestre ad arco e fregi
interni con decorazioni floreali e stemmi di nobili famiglie.
Nel Quattrocento e nel Cinquecento sorgono altre case e grosse
costruzioni rurali con tezze e barchesse, proprietà di famiglie nobili che
possedevano anche diversi appezzamenti di terra spesso recintati da mura,
chiamati "clausure" o "cesure" o "barchi" che si estendevano ad oriente verso
Bodo e Sarcedo, a sud verso Rozzampia e Villaverla, e ad ovest verso Molina e
Marano.
La Conca, dal primitivo nucleo medioevale, si sviluppa così nel corso dei
secoli con notevoli e importanti insediamenti allargando sempre più il territorio
della contrada.
Lungo l'anello di strade che mena in Conca (le attuali via De Marchi, De
Muri Grandesso, Chilesotti e San Rocco) lungo la duecentesca Roggia che porta
copiose da Santorso a Thiene le acque del Timonchio, sorge il "Mulin del
Zanibò" come si può vedere in una colorata mappa del 1617 e più avanti il
Monastero delle monache Dimesse con la barocca Chiesetta della Concezione,
(oggi sede Usl nell'ex Istituto Nordera).
Nel 1582 era sorto "El Tezòn" per la fabbrica del salnitro (polvere da
sparo), poi Parco del Palazzo Chilesotti, e nel Seicento il Palazzo Tonazzi (El
palasseto dee robe vèce), un "filatoio da seda" diventato poi nell'Ottocento il
Bottonificio Facchinetti, un raro esempio di archeologia industriale, e ancora la
filanda Rossi, la conceria Munarini…
Merita infine almeno un cenno un'attività lavorativa tipica, legata alla
Conca: quella "dei scarpari", ciabattini e calzolai che operavano nelle corti della
contrada tramandando nei secoli un antico mestiere che i documenti attestano
già praticato dai "cerdones" ossia dai calzolai dei secoli XIII e XIV.
Chiesa di San Girolamo (vulgo San Gaetano)
L'origine della chiesa della Conca risale alla seconda metà del Quattrocento
quando il Conte Giacomo Thiene erige, a fianco della sua villa, una chiesetta
intitolata a San Girolamo che venne probabilmente consacrata nel 1472. Nel suo
testamento del 10 luglio 1522 costituisce la dotazione per un sacerdote e per la
celebrazione di una messa quotidiana.
La chiesa, molto semplice come struttura architettonica, ad un'unica navata e
inizialmente con un solo altare, ha il soffitto a capriate nella navata e a vela nel
presbiterio e un'originale facciata che termina con dei pinnacoli e una forma trilobata,
unica per Thiene ma diffusa nel vicentino. Nella facciata sono da evidenziare gli
stemmi nobiliari dei Thiene e dei Colleoni.
A fianco della Chiesa viene costruito nel Cinquecento un elegante campanile in
cotto e nel 1582 il conte Claudio Thiene vi fa collocare la prima campana, la più
vecchia tra quelle conservate a Thiene dopo quella della Cesetta rossa. Nel 1751
viene fusa un'altra campana con la scritta "Orate pro nobis sancti Hieronyme et
Caietane" a cura della confraternita della Vergine Maria.
L'altare maggiore si arricchisce nel Seicento di una tavola di Alessandro
Maganza raffigurante la Madonna, San Girolamo e San Rocco, ora andata purtroppo
perduta.
Nel corso dei secoli la chiesetta, che fungeva da oratorio privato dei conti
Thiene, viene rimaneggiata nella sua struttura originaria: nel 1709 il nobile Lodovico
Thiene costruisce l'altare di San Gaetano, il Santo della provvidenza, appartenente
alla nobile famiglia Thiene e, nel 1734, erige anche l'altare dedicato ai Santi Ignazio e
Luigi. Due altari in pietra di Vicenza decorati con tele attribuibili ad Antonio De Pieri
e raffiguranti i tre santi. Fu solo dopo la costruzione di questi due altari che il popolo
cominciò a chiamare la chiesetta di San Girolamo con titolo di San Gaetano.
Nel 1931 furono cedute alla chiesa della Conca, in seguito al restauro della
chiesa parrocchiale di Grumolo Pedemonte, due tele di grandi dimensioni e di
pregevole fattura, dipinte da Francesco Ballante di Thiene, raffiguranti l’Ultima Cena
e la Cena in Casa del Fariseo, mentre in anni abbastanza recenti furono restaurate le
tele dei due altari laterali, sostituite dalle statue di S.Gaetano e di S.Giuseppe,
ritrovate nella soffitta della canonica.
Nel 1870, le contesse Elena e Giulia Thiene vendettero il palazzo e la chiesa
alla contessa Elisa Cornaggia Colleoni. Queste proprietà nel 1919 passarono ai
Missionari Comboniani i quali provvidero ad aggiungere un piccolo locale alla
chiesetta per permettere ai loro seminaristi di assistere alle funzioni religiose e fu
forse nello stesso periodo che sostituirono la pala di S.Girolamo con l’immagine di
Maria Ausiliatrice.
Nel 1922 i Padri Comboniani abbandonarono il palazzo e la chiesetta per
trasferirsi successivamente in via Dante e fu così che al loro posto subentrò alla
Conca il Collegio Vescovile nel palazzo che appartenne ai conti Thiene, mentre nello
stesso anno nella piccola e semiabbandonata chiesa di S.Girolamo (S.Gaetano) fu
inviato dal Vescovo il reverendo Don Pietro Bonato con l’incarico di avviare un
attivo Ricreatorio per la gioventù maschile.
Ebbe inizio così alla Conca quella benefica opera pastorale destinata a
svilupparsi sempre più proficuamente fino ai giorni nostri coronata da un vivace
risveglio di sentimenti religiosi. Essa si era resa indispensabile dopo il degrado che
aveva colpito tutto il Veneto, iniziato con la caduta di Venezia e protrattosi per tutto
l’Ottocento e aggravato dalle ultime due guerre. In particolare, a Thiene, la Conca
aveva risentito di quel fenomeno di trattamento discriminante Nord-Sud sfociato in
qualche occasione in aperta ribellione con manifestazioni di vivace protesta verso le
autorità comunali.
I lavori di restauro della chiesa
Con il passare del tempo la struttura della chiesa di San Girolamo e San
Gaetano risente del peso degli anni a causa soprattutto dell'umidità che rovina le
murature, il pavimento e in particolare gli altari che rischiano di andare
completamente distrutti.
Si fa così strada in consiglio pastorale l'idea di intervenire per salvare un
monumento storico importante non solo per la Comunità della Conca, ma anche per
l'intera città. Salvare la chiesa di San Gaetano significava salvare un segno grande
delle nostre radici cristiane, una testimonianza della nostra storia.
Nei primi anni Novanta viene costituito un gruppo di lavoro per programmare e
seguire i lavori che si presentano piuttosto complessi e articolati e riguardano l'intero
edificio e le sue opere d'arte, coinvolgendo ben 14 imprese specializzate.
Dopo un accurato e sapiente lavoro di restauro la chiesetta viene inaugurata il 6
ottobre 1996, grazie al lavoro e al contributo di tante persone, grazie al sostegno
particolare della Fondazione della Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e
Ancona, grazie alla generosità dei nostri parrocchiani e dei Thienesi.
La chiesa di San Girolamo e San Gaetano viene così riportata al suo splendore
primitivo e alla sua linea architettonica originaria.
Un monumento che fonde in sè storia, arte e fede cristiana e che è stato
riconsegnato non solo alla comunità della Conca, ma all'intera città di Thiene, a quelli
che amano l'arte e a quelli che credono.
Note storiche a cura di Ivo Carollo
Il Quartiere della Conca oggi
Il Quartiere oggi si presenta come:
Grande,
Popolato,
Giovane,
Complesso.
Grande, perché copre un territorio di circa 2,3 km. Quadrati.
Le vie che lo delimitano partendo da sud-ovest sono: via Gombe, via G. Marconi,
svoltando a destra per via dell’Eva, salendo a sinistra per via Rasa, via Vanzetti,
proseguendo per via San Gaetano passando per Bosco dei Preti, prendendo a destra
via dei Tigli, via Ferrara attraversando via Valcismon e creando una linea retta
immaginaria fino a raggiungere a confine via Quattro Strade per poi inoltrarsi su via
Rozzampia e via dei Trifogli, raggiungendo così il punto di partenza di via Gombe.
Popolato, perché vi risiedono circa 5.340 abitanti (al 31.01.11), con tendenza in aumento
vista l’espansione edilizia nelle nuove zone comprese tra via Valcismon e via Quattro
Strade.
Giovane, perché molti sono i giovani e le giovani coppie che prendono casa… e tutti gli
altri residenti.
Complesso, perché presenta la maggiore concentrazione di strade della città (circa 80
vie) per lo più storiche che induce ad una gestione della viabilità accurata.
Al suo interno possiamo contare su diversi servizi; sei Istituti scolastici, l’Agenzia delle
Entrate, la Biblioteca, il padiglione fieristico di via Vanzetti, il palazzo Cornaggia, il
Comando di Polizia N.E., il centro Lattiero Caseario di ricerca e analisi, l’ufficio A.C.I ,
l’ufficio A.V.S. e altri ancora.
La Parrocchia “Maria Ausiliatrice alla Conca” è il punto d’incontro della comunità con il
suo palazzetto dello sport dove varie associazioni svolgono attività sportive e ludiche.
Nel quartiere abbiamo un buon polmone verde con i suoi attuali sei parchi, altri ne
arriveranno, tra i più grandi citiamo il Nordera , Chilesotti, Santa Rita, Fiamme Gialle etc.
Avremmo in un futuro prossimo anche la farmacia e forse un punto di aggregazione
(piazza) e ad ultimazione dei lavori, il tanto agognato Parco Sud.
Il nostro motto: ”il quartiere è un bene comune….
….assieme lo possiamo migliorare”
Integrazione aggiornata al 30 luglio 2011 dal Presidente di Quartiere Germano Martini