News Fiavet S_28_16lug2012 - FIAVET

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News Fiavet S_28_16lug2012 - FIAVET
Fiavet Sardegna News
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News Statistiche
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pag. 7
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News Sardegna
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pag. 11
Fiavet Sardegna
Via Dante, 30
08100 Nuoro
Tel/Fax: 0784.39249
NEWS ATTUALITA’
Tasse aeroportuali in Spagna:
Fiavet preoccupata
L'associazione si è attivata per intraprendere
eventuali azioni nei confronti di Ryanair e ha
sollecitato Ectaa perché diffidi a livello europeo i
vettori ad avere comportamenti difformi dalla
normativa vigente
Fiavet esprime, in una nota "seria preoccupazione"
per le modalità con cui alcune compagnie aeree
hanno comunicato di voler procedere alla riscossione
dei supplementi sui biglietti aerei già acquistati dal
primo luglio in poi e dovuti dai passeggeri a seguito
dell’aumento dei diritti aeroportuali negli scali
spagnoli. “Contestiamo in particolare l’arbitrario
utilizzo della carta di credito stabilito da alcuni vettori,
che prevedono l’addebito automatico dei supplementi
sulla carta di credito che ha effettuato la transazione,
anche se questa risulta essere una carta aziendale –
spiega Massimo Caravita, vice presidente Fiavet e
titolare della delega ai trasporti –, ma il rapporto di
intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e,
di conseguenza, il rapporto di mandato tra l’agenzia di
viaggi ed il passeggero, cessa al momento
dell’emissione del biglietto – aggiunge Caravita –. Ne
deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzazione per
l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere
nuovamente concesso”. Per questo, Fiavet si è
immediatamente attivata a livello nazionale con il
proprio ufficio legale, per intraprendere eventuali
azioni nei confronti di Ryanair, e ha sollecitato Ectaa
(l’Associazione Europea di Agenti di Viaggio e Tour
operator) perché diffidi a livello europeo i vettori aerei
ad avere comportamenti difformi dalla normativa
vigente.
Fiavet contro la riscossione
dei diritti aeroportali
negli scali spagnoli
Fiavet esprime seria preoccupazione per
le modalità con cui alcune compagnie
aeree hanno comunicato di voler
procedere
alla
riscossione
dei
supplementi sui biglietti aerei già
acquistati dal primo luglio in poi e dovuti
dai passeggeri a seguito dell’aumento dei
diritti aeroportuali negli scali spagnoli.
“Contestiamo in particolare l’arbitrario
utilizzo della carta di credito stabilito da
alcuni vettori, che prevedono l’addebito
automatico dei supplementi sulla carta di
credito che ha effettuato la transazione,
anche se questa risulta essere una carta
aziendale – spiega Massimo Caravita,
vice presidente Fiavet e titolare della
Delega ai Trasporti . Ma il rapporto di
intermediazione nella vendita della
www.fiavetsardegna.it
[email protected]
biglietteria aerea e, di conseguenza, il
rapporto di mandato tra l’Agenzia di Viaggio
ed il passeggero, cessa al momento
dell’emissione del biglietto – aggiunge
Caravita –. Ne deriva che ogni eventuale
ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle
carte di credito aziendali deve essere
nuovamente concesso”. Per questo, Fiavet si
è immediatamente attivata a livello nazionale
con il proprio ufficio legale, per intraprendere
eventuali azioni nei confronti di Ryanair, e ha
sollecitato ECTAA (l’Associazione Europea
di Agenti di Viaggio e Tour operator) perché
diffidi a livello europeo i vettori aerei ad avere
comportamenti difformi dalla normativa
vigente.
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
Fiavet contro le modalità
di addebito dei supplementi
sui biglietti aerei
Fiavet contro Ryanair: no addebiti su carte aziendali per tasse in Spagna
Fiavet si dichiara seriamente preoccupata per le
modalità di addebito del supplemento dovuto
dai passeggeri alle compagnie aeree in seguito
all'aumento dei diritti eroportuali negli scali
spagnoli. La federazione è pronta ad
intraprendere eventuali azioni nei confronti di
Ryanair, e ha sollecitato Ectaa - Associazione
Europea di Agenti di Viaggio e Tour operator
affinché diffidi a livello europeo i vettori ad
avere comportamenti difformi dalla normativa
vigente. «Contestiamo in particolare l’arbitrario
utilizzo della carta di credito stabilito da alcuni
vettori, che prevedono l’addebito automatico dei
supplementi sulla carta di credito che ha
effettuato la transazione, anche se questa
risulta essere una carta aziendale – spiega
Massimo Caravita, vice presidente Fiavet e
titolare della delega ai Trasporti –. Ma il
rapporto di intermediazione nella vendita della
biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto
di mandato tra l’agenzia di viaggio ed il
passeggero, cessa al momento dell’emissione
del biglietto – aggiunge Caravita –. Ne deriva
che ogni eventuale ulteriore autorizzaione per
l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve
essere nuovamente concesso».
La Fiavet insorge contro Ryanair, rea di aver
deciso di addebitare i costi extra delle tasse
aeroportuali spagnole anche su carte di
credito
aziendali.
La questione dell'aumento delle tasse
aeroportuali in Spagna sta tenendo banco in
questi giorni: dopo la decisione del governo
spagnolo di innalzare tali tasse, le compagnie
aeree hanno iniziato a ragionare sulle modalità
di riscossione della gabela imposta ai
viaggiatori.
Le compagnie low cost hanno tutte per lo più
deciso di scalare la cifra corrispondente
direttamente dalla carta di credito utilizzata
all'atto della prenotazione. E' il caso ad esempio
di Volotea ma anche di Ryanair.
Proprio contro quest'ultimo vettore si è fatta
sentire la FIAVET, la Federazione Italiana
Associazioni Imprese Viaggi e Turismo: sul
piatto della bilancia c'è la considerazione che
prelevare importi da una carta di credito
aziendale sarebbe un comportamento difforme
dalla
normativa
di
riferimento.
Come spiega Massimo Caravita, vice
presidente Fiavet, infatti: "il rapporto di
intermediazione nella vendita della biglietteria
aerea e, di conseguenza, il rapporto di
mandato tra l'agenzia di viaggio ed il
passeggero,
cessa
al
momento
dell'emissione
del
biglietto".
Ciò vuol dire che occorrerebbe richiedere
una nuova autorizzazione in maniera
esplicita per tornare ad utilizzare quella carta
aziendale; naturalmente la transazione
dovrebbe allo stesso modo essere
esplicitamente concessa dall'azienda in
riferimento.
Ecco dunque sorgere un inghippo non di
poco conto che va a sommarsi ad un altro
problema da considerare: alcuni passeggeri
potrebbero non avere più la carta di credito
usata in prenotazione o potrebbe non esserci
più credito disponibile, nel caso di carte
ricaricabili.
Come ci si regolerà in queste circostanze?
La situazione è decisamente poco chiara per
tutti; intanto Fiavet sta valutando l'opportunità
di avviare un procedimento nei confronti di
Ryanair e allo stesso tempo si sta attivando
per far sollecitare - nelle sedi opportune - una
diffida nei confronti delle compegnie aeree
che stanno operando nello stesso modo.
Tasse e carte di credito, protestano le associazioni
La misura è colma: il Governo utilizza biglietti aerei e carte di credito per
fare cassa come fa con la benzina, caricandoli di addizionali fiscali per
finanziare anche provvedimenti che con turismo e trasporto aereo non
hanno nulla a che fare, cosi che sugli incassi con carta l’intermediazione
già sfiancata dalla recessione si vede applicare vere commissionicapestro.
Lo dicono le associazioni di categoria, decise alla rivolta, anche per
cogliere, forse, una delle ultime chance di rilanciare l’associazionismo.
Quanto alle nuove tasse sul trasporto aereo, la Fiavet si preoccupa
anzitutto del metodo con il quale alcune compagnie aeree vorrebbero
riscuoterle sui biglietti aerei già acquistati: ad esempio il caso della
Spagna,
dove
sono
state
appena
introdotte.
Dice Massimo Caravita, vice presidente Fiavet nazionale con delega ai
trasporti: «Contestiamo anzitutto la pretesa arbitraria di alcuni vettori,
che vogliono addebitare automaticamente i supplementi sulla carta di
credito utilizzata per la transazione, anche quando si tratti di una carta
aziendale. Perché il rapporto di mandato tra l’agenzia di viaggi e il
passeggero cessa al momento dell’emissione del biglietto. Dunque ogni
ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve
essere
nuovamente
concessa».
Per questo Fiavet nazionale ha incaricato il proprio ufficio legale di
intraprendere eventuali azioni nei confronti di Ryanair, e ha sollecitato
l’ECTAA perché diffidi a livello europeo tutti i vettori aerei che vogliano
avviare
pratiche
contrarie
alla
normativa
in
vigore.
Sulla
carta
da
18
a
58
euro
Poi c’è il fronte delle carte di credito, di fatto una giungla. Un’indagine
pubblicata da ermesconsumer.it rileva che nell’acquisto di beni e servizi
turistici sulle olta le commissioni delle carte di credito variano tra 18 e 58
euro. Le card, ad esempio Visa, accusano le compagnie aeree di
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pretendere
commissioni
così
alte.
Comunque il conto non torna, né al consumatore né alle agenzie di
viaggi, come spiega il presidente di Confindustria Assotravel, Andrea
Giannetti, che ritiene il problema delle commissioni carte di credito
ancora più grave di altre gabelle, perché erode ancora i già esigui
margini
delle
agenzie.
«Il sistema bancario e le carte di credito – protesta – non si rendono
conto di mettere alle corde un intero sistema di piccole e medie imprese,
che perdono margini mentre sono anche costrette a svolgere servizi non
commissionabili. Sulla vendite di un pacchetto la commissione reale si
può stimare ormai ridotta al 6% lordo, che spesso non basta affatto a
coprire il dispendio di lavoro e di risorse richiesto dalla vendita».
In più le nuove tasse sul trasporto aereo affannano ancora il delicato
rapporto fra il trade e ci vettori: «Tutti ce l’hanno con le agenzie – dice
Giannetti – ma tutti vorrebbero fare gli agenti di viaggi. Vettori aerei e
ferroviari aspirano a essere player globali, offrono prenotazioni
alberghiere, escursioni, noleggi e quant’altro. E perfino Comuni e
Province si sono trasformati in erogatori di servizi turistici. La verità è
che siamo l’anello debole della filiera, con poca capacità di pressione. A
questo punto le agenzie hanno cominciato a non accettare certi
pagamenti con le carte di credito. È l’unico modo di difendersi da
situazioni
inaccettabili».
Anche per Amalio Guerra, il presidente di Assoviaggi (Confesercenti),
l’intermediazione turistica «è sempre più considerata una mucca da
mungere quando ce n’è bisogno, piuttosto che un’opportunità economica
per il Paese. C’è disinteresse su tutti i fronti, nessun investimento in
promozione. Si chiedono tasse di soggiorno, aumenta l’Iva, non c’è
accesso al credito, sosteniamo fideiussioni costosissime, vincolanti e
monopolizzate. Urge un tavolo istituzionale per condividere e non subire
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
le
decisioni».
Filippetti: «Nuove tasse, ma niente fondo di garanzia»
Protestano anche i tour operator, che con le agenzie di viaggi
condividono la gran parte dei problemi indotti dalle due questioni. «Da
tempo denunciamo il peso di tasse e balzelli – afferma Nardo Filippetti,
il presidente di Astoi Confindustria Viaggi – su un settore come il
nostro, già afflitto da marginalità molto basse. L'ultimo colpo è stata la
riforma del lavoro del ministro Fornero, che porterà tra l’altro un
incremento dei diritti d'imbarco aeroportuali di ben 2 euro, sempre a
carico dei cittadini, a danno dei viaggiatori di business e leisure. Di
nuovo il turismo viene trattato da serbatoio di risorse a vantaggio di
altre voci del bilancio dello Stato, dalle quali il settore non trae alcun
vantaggio. A furia di aumenti abbiamo quasi perso il conto, ma
crediamo che oggi l’incidenza dei diritti aeroportuali superi i 10 euro a
biglietto. Paradossalmente da tempo Astoi Confindustria Viaggi si batte
per ottenere lo storno dai diritti d'imbarco di soli 50 centesimi a biglietto
da raccogliere in un Fondo di Garanzia per le emergenze, che
garantisca il rimpatrio o la riprotezione dei passeggeri italiani in
situazioni di crisi, o di fallimento di operatori e di compagnie aeree. La
risposta di tutti i Governi è sempre stata negativa, ci hanno detto che lo
Offerte in vetrina, rischio multe in agenzia
Pubblicità o meno, questo è il problema. Secondo quanto
comunicato dalla Fiavet, nel corso delle ultime settimane si
sono inaspriti i controlli dei comuni sull'applicazione
dell'imposta sulla pubblicità nelle imprese di viaggi e turismo.
Una questione da tempo oggetto di dibattito tra gli agenti di
viaggi: per gli adv, infatti, l'unica possibile 'vetrina' è
l'esposizione di cartelli con le indicazioni delle specifiche dei
tour e delle proposte di viaggio. Un meccanismo molto simile
alla pubblicità vera e propria, che spesso ha causato
polemiche e dibattiti tra le agenzie di viaggi.
I controlli delle autorità comunali potrebbero portare ai
dettaglianti una serie di multe e sanzioni che, in un periodo di
margini risicati come questo, potrebbe costituire un ulteriore
colpo. A questo proposito, Fiavet ha ribadito i riferimenti
normativi, in modo da non incorrere in sanzioni.
"Per quanto riguarda i cartelli e i fogli riportanti specifiche
proposte di viaggi – scrive l'associazione -, che indicano
essenzialmente le caratteristiche del viaggio (località, durata,
mezzo di trasporto, struttura ricettiva, prezzo e altro), esposti
nelle vetrine e/o sulle porte di ingresso dell'impresa di viaggi, si
ritiene che essi non possano rappresentare 'mezzi pubblicitari'
veri e propri poiché non costituiscono esattamente il prodotto
venduta
dall'agenzia
di
viaggi".
Per quanto riguarda la pubblicità vera e propria, invece, Fiavet
ricorda che "la pubblicità realizzata all’interno dei locali adibiti
alla vendita di beni o alla prestazione dei servizi è esente
dall’imposta comunale sulla pubblicità quando si riferisca
all’attività
negli
stessi
esercitata".
La stessa esenzione, precisa ancora l'associazione, "si applica
ai mezzi pubblicitari esposti nelle vetrine e sulle porte di
ingresso dei locali medesimi purché siano attinenti all’attività in
essi esercitata e sia rivolto a coloro che si recano all’interno
dei locali stessi, e non superino, nel loro insieme, la superficie
complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o
ingresso".
Nel caso specifico delle agenzie di viaggi, l'attività svolta
dall'azienda è costituita da tutto quanto è previsto dalla legge
regionale che disciplina il lavoro dell'intermediazione turistica.
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storno non si può fare e che l'ipotesi di istituire nuove tasse non era da
considerare. Ora invece si aumentano i diritti d'imbarco, senza destinare
un
centesimo
alla
tutela
dei
consumatori».
Poi le commissioni sulle carte di credito: «Grazie al sistema di
tracciabilità con la soglia dei 1.000 euro contanti – considera Filippetti –
il volume di transazioni con strumenti elettronici sta aumentando molto, e
per conseguenza aumentano i costi in commissioni a carico degli
operatori. Nel decreto liberalizzazioni il Governo Monti ha sollecitato
l’ABI e le imprese che gestiscono circuiti di pagamento ad applicare,
entro il 1° settembre 2012, una serie di regole mirate per ridurre le
commissioni a carico degli esercenti sulle transazioni con carta,
lasciando però alla “buona volontà” degli istituti finanziari la misura della
riduzione. Su questo punto secondo noi il sistema finanziario dovrebbe
offrire ai cittadini strumenti di pagamento tracciabili del tutto gratuiti, o di
costo veramente minimo. E per chi le accetta, le transazioni con
strumenti tracciabili non dovrebbero essere gravate da alcuna
commissione, basterebbe ridistribuire i vantaggi che l’operazione
produce. Ci batteremo perché vengano introdotte misure concrete per
controbilanciare questa situazione, che certamente non riguarda solo il
turismo, ma anche tutti gli altri settori dell'economia».
Spagna, tassa aeroporti
Le adv pagano il conto
Alla fine, chi resterà stretta nella morsa sarà ancora una volta la distribuzione.
L'aumento delle tasse aeroportuali in Spagna deciso dal Governo iberico (e
applicato immediatamente dopo l'approvazione della legge) scatena la corsa alla
riscossione. Dagli aeroporti alle compagnie aeree e poi giù, a cascata, fino alle
agenzie di viaggi. Le quali, tuttavia, si dimostrano perplesse circa le modalità di
pagamento
dei
supplementi
sui
biglietti
già
emessi.
Il sistema proposto da molte compagnie aeree, in apparenza, è il più semplice che
si possa immaginare: o il passeggero chiede il rimborso del biglietto, oppure il
rincaro sarà addebitato direttamente sulla carta di credito utilizzata per l'acquisto.
Un meccanismo sicuro per le compagnie e comodo per il cliente finale. Ma non
così
lineare
per
le
agenzie
di
viaggi.
La
questione
carta
di
credito
Un primo nodo cruciale è stato portato alla luce da Fiavet, e riguarda i pagamenti
avvenuti con carta di credito aziendale. E, soprattutto, l'autorizzazione di un
ulteriore pagamento tramite la stessa carta utilizzata per l'acquisto. "Il rapporto di
intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto
di mandato tra l’agenzia di viaggi ed il passeggero, cessa al momento
dell’emissione del biglietto – ha affermato il vicepresidente Fiavet Caravita –. Ne
deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di
credito
aziendali
deve
essere
nuovamente
concesso".
Ma c'è un altro aspetto che potrebbe riguardare da vicino le agenzie di viaggi.
Sempre più spesso, infatti, gli adv utilizzano la propria carta di credito per
acquistare biglietti aerei di compagnie non presenti sui sistemi di prenotazione
trade. Con l'addebito automatico, le agenzie si potrebbero trovare alle prese con
congrue somme da dover pagare al posto dei propri passeggeri. Nel caso migliore,
importi anticipati. Nel caso peggiore, meglio non pensarci, in un periodo in cui la
distribuzione non può certo permettersi di sacrificare marginalità.
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
Tasse aeroporti: nessun aumento
sui voli Iberia
Spagna: le conseguenze
dell'aumento dell'Iva per il turismo
Un miliardi di euro in meno per ogni punto di Iva in
più. Il conto di Exceltur (l'alleanza spagnola per
l'eccellenza nel turismo) è semplice: dopo
l'annuncio delle drastiche misure di Mariano Rajoy
per risanare le finanze dello Stato, il comparto
turistico spagnolo prende in mano la calcolatrice
per inizia a valutare il possibile impatto sul
comparto.
Un dato non indifferente, se si considera che
l'impatto del settore turistico sull'economia
spagnola viene calcolato intorno all'11 per cento.
Gli operatori del comparto sottolineano anche
l'importanza del turismo per la ripresa, soprattutto
sotto il profilo dell'occupazione: il settore viaggi e
vacanze, infatti, potrebbe dare una notevole
spinta in un Paese che sta facendo i conti con un
tasso di disoccupazione a livelli record. Exceltur
evidenzia anche questo aspetto, aggiungendo che
per ogni punto di Iva in più il comparto perderebbe
9mila
posti
di
lavoro.
Rajoy ha scelto la via più trasversale per sanare i
conti pubblici: l'aumento dell'Iva, che va a colpire
tutti i settori merceologici. Ma il turismo,
sottolineano gli addetti ai lavori, non è un
comparto come un altro: come testimoniano i dati
di vendita dei Paesi europei (Italia in testa), la
Spagna si sta rivelando un porto sicuro per i
viaggi nel Mediterraneo. Tra la situazione della
Grecia e l'atteso ritorno del Nord Africa, infatti, la
Penisola Iberica è una delle poche certezze in
questo
periodo.
L'importanza del turismo per la ripresa
dell'economia spagnola è il motivo che ha spinto
le aziende iberiche del settore a chiedere al
Governo di non applicare l'incremento dell'Iva per
il settore dei viaggi. Per frenare una perdita
complessiva calcolata intorno ai 2 miliardi di euro.
Summit su etica e turismo.
Gnudi: «Più sostenibilità»
«Un settimo della popolazione mondiale
viaggia al di fuori del suo Paese ogni anno
e questo rappresenta una grande
responsabilità». Con queste parole il
segretario generale del UNWTO, Taleb
Rifai, ha inaugurato a Roma la XI Riunione
del Comitato Mondiale di Etica del
Turismo, organo interno all’Organizzazione
mondiale del Turismo. Rifai è reduce dalla
Conferenza Onu per lo sviluppo sostenibile
di Rio de Janeiro, a giugno scorso, «dove
Iberia conferma quanto previsto in un primo
– ha ricordato – per la prima volta nella
momento: l'aumento delle tasse aeroportuali in
storia sono stati dedicati due interi
Spagna non peserà sui clienti, ma sarà
paragrafi nel documento finale di Rio+20 al
assorbito
dalla
compagnia.
riconoscimento del ruolo del turismo
La decisione riguarda tutti gli scali serviti dalla
nell’agenda
di
sviluppo
globale».
major, che, quindi, mostra chiaramente di
La
due
giorni
di
lavori
è
stata
aperta
dal
volersi contrapporre agli esempi di Vueling o
ministro Piero Gnudi, secondo il quale
Ryanair, che hanno ricaricato la tassa
«una delle cause della crisi che il mondo
retroattiva al 1° luglio scorso sui biglietti.
sta attraversando è proprio la caduta dei
Con la chiara finalità di non voler penalizzare la
principi etici». Il compito del Comitato,
clientela, la compagnia aerea ha assicurato,
secondo Gnudi, è quello di «far conoscere
come riportano fonti di stampa in Spagna, che
il Codice mondiale di etica del Turismo a
non sarà applicata alcuna tassa addizionale sui
tutti coloro che operano nel settore e di
biglietti emessi prima dell'1 luglio su tutti i voli
aggiornarlo, implementarlo, diffonderlo»
operati da Iberia e su quelli operati in
perché «con l’enorme aumento del
codesharing
con
altre
aerolinee.
turismo, in assenza di saldi principi etici,
Rafael Sánchez-Lozano, consigliere delegato
rischiamo di sradicare alcune culture».
della major spagnola, ha ribadito che "tutti i
Il Codice è stato approvato all’unanimità
costi extra relativi ai biglietti emessi prima del
dall’UNWTO a Santiago del Cile nel 1999
rialzo delle tasse aeroportuali non peseranno
e ufficialmente adottato dall’Assemblea
sui nostri clienti, soprattutto in un periodo così
Generale delle Nazioni Unite nel 2001. Il
difficile sul piano economico come quello
ministro ha anche sottolineato come «il
attuale".
turismo si conferma tra le leve principali di
crescita economica». L’industria turistica,
muove oggi un miliardo di persone l’anno e
si calcola che entro il 2020 i flussi di
viaggiatori sfioreranno il miliardo e mezzo
UE: 700mila euro per pacchetti turistici
di
persone.
«L’incidenza sulla generazione del reddito
in tutti i Paesi sarà dunque sempre più
importante. È quindi fondamentale – ha
proseguito il ministro – l’implementazione
del Codice Etico, al quale la comunità
internazionale possa riferirsi per garantire
lo sviluppo sostenibile del settore». Si
tratta di fare buon uso delle risorse
ambientali nel rispetto delle tradizioni e dei
costi ammissibili dell’azione. Il progetto deve
valori delle comunità ospitanti e assicurare
essere presentato da un partenariato
una prospettiva economica, tutelando
transnazionale composto da almeno cinque
rigorosamente il patrimonio culturale,
partner di cinque diversi Stati partecipanti.
Didascalia che descrive l'immagine
o la foto.
storico
e
artistico.
Tra i beneficiari previsti
nel bando emanato
Tra
i
temi
in
agenda,
l’accessibilità,
la
dall’UE,
figurano
le
pmi,
gli
enti
pubblici,
Europa “in package”: la Commissione Europea
tutela
dei
minori,
dei
lavoratori
e
del
istituti
di
istruzione/formazione
accademica,
ha stanziato 700mila euro per finanziare
patrimonio naturale e artistico nell’àmbito
partenariati tra soggetti pubblici e privati per le agenzie di viaggi, i tour operator, le
delle attività turistiche.
associazioni
di
categoria
e
le
ong.
promuovere
pacchetti
turistici.
Il contributo a fondo perduto è pari al 75% dei www.europa.eu
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Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
Enit: arrivi turistici, l’Italia complessivamente non rallenta
E’ un’estate a luci ed ombre, quella appena iniziata, per l’azienda
turistica Italia sul fronte degli arrivi internazionali dove l’incoming dai
Paesi oltreoceano compensa la ridotta propensione al viaggio degli
Europei, con l’eccezione di Germania e Austria. L’Italia si conferma una
meta desiderata, ma anche frequentata, in particolare dagli ospiti
provenienti dai mercati extra Ue, come russi e cinesi, considerati ormai
grandi top spender per il nostro Paese (sul Tax free shopping
complessivo, il 31% è rappresentato dai russi ed il 16% dai cinesi). E’
quanto emerge dal consueto Monitoraggio estivo sui trend del turismo
organizzato condotto dall’ENIT-Agenzia, attraverso la sua rete estera,
presso i più grandi Tour Operator operanti nei principali mercati europei
ed oltreoceano. Nell’indagine spicca la performance della Cina, i cui
operatori dichiarano aumenti di vendite considerevoli, tra il 30 e l’80%
circa, confermati dalla continua crescita del numero dei visti turistici
rilasciati dal sistema diplomatico consolare italiano che, nel primo
trimestre, è stata di circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del
2011. Sulla stessa lunghezza d’onda un altro mercato importante come il
Brasile per il quale si segnala una crescita costante delle vendite dal 10
al 20%. Andamento in salita anche da parte di mercati nuovi e
promettenti, come gli Emirati Arabi Uniti dove il brand Italia è molto
richiesto, in prevalenza il turismo culturale e la montagna estiva. Sempre
in forte espansione la Russia il cui numero di viaggiatori, già nei primi tre
mesi dell’anno in corso, è aumentato dell’11% circa rispetto allo scorso
anno. Territorio ideale per le vacanze di questi ospiti, secondo i TO
intervistati, risulta l’Emilia Romagna (gli eventi sismici hanno inciso
pochissimo sulle prenotazioni già effettuate), seguita dal Veneto, dalla
Liguria, dalla Campania e dalle due grandi isole, Sardegna e Sicilia. Si
segnala il recupero del Giappone dove i maggiori TO hanno organizzato
voli charter per l’Italia per rispondere alla domanda di “pacchetti per
gruppi” a prezzi competitivi, utilizzando anche voli in partenza dagli
aeroporti delle province nipponiche. Tra i prodotti turistici maggiormente
richiesti, oltre alle imperdibili Città d’arte ed ai circuiti culturali più piccoli,
in crescita la vendita di pacchetti per la Valle d’Aosta e le Dolomiti, in
risposta all’esigenza di praticare trekking/biking. Secondo le risultanze
ENIT, circa 8 operatori su 10 dei Paesi oltreoceano hanno registrato
aumenti nelle vendite della destinazione Italia, con crescite comprese tra
il 12 e il 35% per quanto riguarda i turisti in arrivo dagli USA, amanti
fedeli delle “Grandi città d’arte” e delle migliaia di centri d’arte italiani,
abbinate al prodotto “enogastronomia”, cui fanno seguito il turismo
attivo, l’offerta del prodotto mare e grandi laghi. Tra le Regioni più
richieste, nel podio figurano la Toscana il Veneto e il Lazio; tra le località
turistiche sono privilegiate le Cinque Terre e la Costiera Amalfitana. Sul
fronte dei bacini tradizionali dell’incoming europeo il prodotto top
dell’estate è naturalmente l’offerta “sun and beach”, seguito dai prodotti
cultura e laghi. I TO intervistati dall’ENIT confermano la preferenza di
tedeschi ed austriaci per le destinazioni italiane facilmente raggiungibili
con la macchina: nel dettaglio per il soggiorno balneare le località
dell’Adriatico settentrionale e centrale e il Lago di Garda; per la vacanza
in montagna l’Alto Adige e il Trentino. Nel Mezzogiorno le più gettonate
risultano la Sardegna, la Puglia, la Campania e la Sicilia. In leggero calo,
o comunque in fase altalenante, per questo periodo estivo risulta la
vendita di pacchetti per Svizzera, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e
Olanda. In ripresa il trend dal Regno Unito, di sostanziale tenuta quello
dai mercati nordici (in diminuzione dalla Svezia, in aumento dalla
Danimarca e dalla Norvegia). “Il Monitoraggio Estate 2012 restituisce
l’immagine di un settore turismo che, in tempi di crisi, si conferma asset
strategico per lo sviluppo del Paese, attorno a cui seri e “intelligenti”
investimenti possono ancora garantire obiettivi di ritorno immediato –
commenta il Presidente dell’ENIT, Pier Luigi Celli – Le letture dei dati, e
dei focus sui singoli mercati esteri, aprono a molteplici interpretazioni,
così come variegati appaiono il posizionamento competitivo del nostro
Paese e l’andamento delle nostre categorie di prodotto, che chiedono
però azioni (di risposta) convergenti: rinforzate abilità di previsione,
potenziate capacità di presidio dei mercati più interessanti per l’Italia,
aggiornate strumentazioni e revisionate strategie”. “Di queste attitudini e
tecniche da affinare, nella sfida della globalizzazione, l’attività di
monitoraggio dell’Ufficio Studi dell’ENIT rappresenta una best practice
degna di nota. Le indicazioni sull’andamento delle vendite (per l’estate
2012) della destinazione Italia, – aggiunge Celli – per prodotti, tipologia
di pacchetto, regione e località più richieste, contengono tracciati di rotta
favorevoli al consolidamento della ripresa del turismo, anche nel nostro
Paese”.
Enit: l’Italia salvata dai Bric
Dal consueto monitoraggio estivo sui trend del turismo organizzato
condotto dall’Enit attraverso la sua rete estera tra i più importanti t.o.
operanti nei principali mercati internazionali, emerge che l’incoming dai
Paesi d’oltreoceano compensa la ridotta propensione al viaggio degli
europei, con le sole eccezioni di Germania e Austria.
L’Italia si conferma una meta desiderata, ma anche frequentata, in
particolare dagli ospiti provenienti dai mercati extra UE, come russi e
cinesi, grandi top spender per il nostro Paese (sul tax free shopping
complessivo, il 31% è rappresentato dai russi e il 16% dai cinesi).
Nell’indagine spicca la performance della Cina, i cui operatori dichiarano
aumenti di vendite considerevoli, tra il 30 e l’80% circa, confermati dalla
continua crescita del numero dei visti turistici rilasciati dal sistema
diplomatico consolare italiano che, nel primo trimestre, è stata di circa il
40% in più rispetto allo stesso periodo del 2011.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Brasile, per il quale si segnala una
crescita costante delle vendite dal 10 al 20%. Andamento in salita anche
da parte di mercati nuovi e promettenti, come gli Emirati Arabi Uniti dove
il brand Italia è molto richiesto, in prevalenza il turismo culturale e la
montagna
estiva.
Sempre in forte espansione la Russia, il cui numero di viaggiatori, già nei
primi tre mesi del 2012, è aumentato dell’11% circa rispetto allo scorso
anno. Territorio ideale per le vacanze di questi ospiti, secondo i t.o.
Pagina 5
intervistati, risulta l’Emilia Romagna – gli eventi sismici hanno inciso
pochissimo sulle prenotazioni già effettuate – seguita dal Veneto, dalla
Liguria,
dalla
Campania
e
da
Sardegna
e
Sicilia.
Giappone
in
recupero
Si segnala il recupero del Giappone dove i maggiori operatori hanno
organizzato voli charter per l’Italia per rispondere alla domanda di
“pacchetti per gruppi” a prezzi competitivi, utilizzando anche voli in
partenza
dagli
aeroporti
delle
province
nipponiche.
Tra i prodotti turistici maggiormente richiesti, oltre alle città d’arte e ai
circuiti culturali più piccoli, cresce la vendita di pacchetti per la Valle
d’Aosta e le Dolomiti, in risposta all’esigenza di praticare trekking/biking.
Secondo le risultanze Enit, circa otto operatori su 10 dei Paesi
d’oltreoceano hanno registrato aumenti nelle vendite della destinazione
Italia, con crescite comprese tra il 12 e il 35% per quanto riguarda i turisti
in arrivo dagli Usa, amanti fedeli delle grandi città d’arte e delle migliaia
di centri d’arte italiani, abbinati all’enogastronomia, a cui fanno seguito il
turismo attivo, l’offerta del prodotto mare e grandi laghi.
Tra le regioni più richieste, ai primi posti figurano la Toscana, il Veneto e
il Lazio; tra le località turistiche sono privilegiate le Cinque Terre e la
Costiera
Amalfitana.
Incoming
europeo:
svetta
il
‘sun
and
beach’
Sul fronte dei bacini tradizionali dell’incoming europeo il prodotto top
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
dell’estate è naturalmente il “sun and beach”, seguito da cultura e laghi.
I tour operator intervistati dall’Enit confermano la preferenza di tedeschi
e austriaci per le destinazioni italiane facilmente raggiungibili con l’auto:
nel dettaglio, per il soggiorno balneare le località dell’Adriatico
settentrionale e centrale e il Lago di Garda; per la vacanza in montagna
l’Alto Adige e il Trentino. Nel Mezzogiorno le più gettonate risultano la
Sardegna,
la
Puglia,
la
Campania
e
la
Sicilia.
In leggero calo, o comunque in fase altalenante, per questo periodo
estivo risulta la vendita di pacchetti per Svizzera, Spagna, Portogallo,
Francia, Belgio e Olanda. In ripresa il trend dalla Gran Bretagna, di
sostanziale tenuta quello dai mercati nordici: in diminuzione dalla
Svezia, in aumento dalla Danimarca e dalla Norvegia.
www.enit.it
In vacanza con l'auto a noleggio,
ecco le regole per evitare guai
Vacanze, bollette e Imu
lasciano gli italiani a casa
Dopo il flop dei saldi estivi, le associazione dei consumatori si
attendono un insuccesso anche per le prossime vacanze estive.
Un vero e proprio flop che potrebbe mandare in tilt l’economia del
nostro Paese e il turismo che la sostiene. Secondo un’indagine
Adoc solo quattro italiani su dieci andranno in vacanza e la maggior
parte di questi sceglierà dei viaggi brevi e soprattutto low cost.
Solo pochi eletti quest’anno potranno godersi le vacanze e questo
significa che solo il 40% degli italiani andrà in vacanza. Questo è il
risultato dei pagamenti di Imu, utenze domestiche e trasporto.
Secondo l’indagine solo il 65% dei vacanzieri potrà restare fuori
casa una settimana e il 55% sceglierà l’Italia e soprattutto il mare.
Gli altri andranno all’estero in particolare nelle città d’arte. In tempo
di crisi cambiano anche le scelte degli italiani che preferiscono
campeggi, agriturismi e B&B.
In vacanza c'è chi per necessità (magari ha effettuato una lunga tratta in
aereo) o per volontà (ha un veicolo vecchio, piccolo o momentaneamente
guasto) non utilizza la propria auto, ma preferisce un mezzo a noleggio. Ecco
una breve guida per evitare sorprese e spese inutili quando si utilizza o si
riconsegna il veicolo. Oggi tutti i telefonini sono dotati di fotocamera, non vi
costerà nulla fotografare il veicolo: le ruote, il paraurti, i freni, la verniciatura e
il parabrezza; una piccola crepa o una scheggia sul parabrezza potrebbero
poi
peggiorare
e
portarvi
a
spendere
di
più.
Prima ancora assicuratevi di aver scelto la migliore offerta. Il web come
sempre aiuta, ma occhio anche alle convenzioni se siete soci di questa o
quell'associazione, o se avete preso questo o quell'aereo per il viaggio. Ci
sono tariffe scontate che combinano un hotel e un autonoleggio oppure alcuni
voli e il noleggio auto per la durata del vostro soggiorno in determinati luoghi.
Controllate anche la vostra assicurazione del veicolo. Se prendete una
macchina a noleggio perché la vostre è guasta, alcune polizze - magari con il
pagamento di una franchigia - offrono questo servizio gratuitamente, un bel
risparmio quindi. Il weekend è generalmente più caro per i veicoli a noleggio,
quindi, se potete, organizzate il vostro viaggio con partenza e arrivo in
settimana. Anche per il noleggio c'è poi l'alta e la bassa stagione. La scelta
del modello sarà fondamentale. A volte, per esempio, un'auto familiare e un
pullmino si noleggiano più o meno allo stesso prezzo, ma il comfort sul
pullmino può essere decisamente maggiore se si viaggia in cinque con
bagagli al seguito, poi non è detto che si possa aggiungere qualcuno
all'ultimo momento e potrete così dividere ulteriormente la spesa. L'ultimo
consiglio è di curare la pulizia del veicolo al termine del noleggio, eviterete
così penali più o meno salate.
NEWS AGENZIE DI VIAGGIO
Buoni Vacanza con sorpresa:
accuse contro un'agenzia di viaggi
Un'agenzia di viaggi, buoni vacanza non richiesti, qualche centinaio di euro da sborsare e una convocazione dal Giudice di Pace.
Sarebbero questi gli ingredienti della vicenda raccontata dal Movimento Consumatori. Con l'arrivo dell'estate, fioccano anche le truffe legate a viaggi
e vacanze. Un copione che si ripete ogni anno, ruotando sempre intorno al filone dell'abusivismo. Questa stagione, però, il tutto è stato condito con
un
po'
più
di
fantasia,
in
base
a
quanto
racconta
Mc.
Il meccanismo, secondo quanto riportato dall'associazione dei consumatori, partirebbe con una telefonata dell'agenzia per consegnare buoni vacanza
a scopo pubblicitario. "In realtà spiega Monica Multari, dell'Ufficio legale Mc - si tratta di un mero espediente per vincolare i consumatori al
pagamento di somme di denaro (da 245 a 400 euro). L'agenzia, infatti, manda i voucher con lettera raccomandata. Il consumatore li ignora ritenendo
che
siano
appunto
a
scopo
pubblicitario".
A questo punto, però, scatterebbe il sistema per ottenere denaro. "Dopo qualche tempo il consumatore riceve un atto di citazione avanti al Giudice di
Pace di Roma, da una società alla quale sono stati ceduti i crediti, in cui si fa valere che tali buoni sono stati espressamente ordinati dal malcapitato".
"Il Movimento Consumatori si legge nel comunicato si è attivato nei confronti dell'agenzia, contestando la validità dell'offerta promozionale". Mc,
inoltre, "invita tutti coloro che hanno ricevuto la notifica a non pagare". Per informazioni si può consultare il sito internet dell'associazione.
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Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
NEWS ESTERI
Tasse aeroportuali spagnole,
anche Volotea addebita su carta di credito
Stessa decisione di Ryanair, ma il vettore riconosce un voucher
sconto di 10 euro per futuri viaggi al fine di minimizzare l'impatto del
provvedimento
In merito al recente aumento delle tasse aeroportuali spagnole, Volotea
conferma a questa agenzia di stampa che "l'incremento verrà addebitato
sulla carta di credito del passeggero, così come previsto nelle nostre
condizioni di trasporto accettate dai passeggeri al momento dell’acquisto
del volo". Il vettore specifica, inoltre, che "pur non essendo responsabile
dell’aumento delle tasse aereoportuali, Volotea si scusa con i suoi
passeggeri per gli inconvenienti causati, e al fine di minimizzarne l’impatto
ha deciso di regalare a tutti i viaggiatori interessati dall’incremento un
Le Maldive pensano
ad una tassa facoltativa sui turisti
Per aiutare la destinazione a raggiungere l'obiettivo di diventare meta
carbon free entro il 2020
Diventare meta carbon free entro il 2020. E' l'obiettivo delle Maldive che
per raggiungere tale target ha deciso di istituire una tassa volontaria sui
turisti che visitano il Paese, tassa che potrebbe portare nelle casse statali
almeno 100 milioni di dollari l'anno. L'ex presidente, Mohamed Nasheed,
era intenzionato ad imporre una tassa di 3 euro per turista, mentre l'attuale
capo di Stato, Mohammed Waheed Hann, ha preferito rendere il "balzello"
facoltativo.
voucher sconto di 10 euro per futuri viaggi". Volotea precisa anche
che "questo aumento ovviamente non genera alcun profitto extra per
le compagnie aree. Nel caso specifico, l’incremento interessa solo i
passeggeri che, dal 1 luglio, decollano da un aeroporto spagnolo,
indipendentemente dalla data di acquisto del biglietto. L’incremento
non interessa perciò le tratte dall’Italia verso la Spagna, ma
unicamente le tratte in partenza da un aeroporto spagnolo. L’aumento
delle tasse aeroportuali varia da uno scalo all’altro: negli aeroporti
spagnoli in cui Volotea opera l’aumento delle tasse è limitato ad un
importo compreso tra un minimo di Euro 1,40 ed un massimo di Euro
2,70".
NEWS STATISTICHE
Turismo, in Italia è l'anno dei gruppi
di scandinavi e orientali
Federalberghi: per il turismo "giugno nero”
Pernottamenti alberghieri in diminuzione complessiva del 7,6 per cento,
con le presenze straniere crollate dell'8,2 e quelle degli italiani del -7,1.
Bocca: "un ulteriore segnale che la crisi si stia allargando a vista d'occhio".
Federalberghi lancia l'allarme per il turismo in Italia: il mese di
giugno, spiega la Federazione aderente a Confcommercio, è stato un
mese nero che ha visto una diminuzione complessiva del
7,6% dei pernottamenti alberghieri, in particolare per quanto riguarda
le presenze straniere che sono crollate dell'8,2%, ma male sono
andate le cose anche sul fronte degli italiani che
hanno registrato un calo del -7,1%. Nei primi sei mesi dell'anno si
evidenzia
invece
una
variazione
del -2,2% complessive e il marcato calo delle presenze alberghiere
registrate nei primi sei mesi degli italiani (rispetto allo stesso periodo
del 2011), pari al 5,4%, è parzialmente compensato da una risicata
crescita degli stranieri, pari ad un +1,3% di pernottamenti (rispetto
allo
stesso
periodo
del 2011). Sul fronte dell'occupazione, nei primi sei mesi dell'anno c'è
stato un taglio dei collaboratori alberghieri del -2,5%, con una
flessione del 2,4% per i lavoratori a tempo indeterminato ed un
parallelo decremento del 2,8% per i lavoratori a tempo determinato.
Così, ha sottolineato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca,
"rischia di aggravarsi in modo fortemente preoccupante la crisi del
turismo italiano. L'elemento che maggiormente spaventa
è l'improvvisa e significativa débacle della clientela estera. Che infatti
gli italiani abbiano difficoltà economiche diffuse è cosa nota, mentre
una perdita così importante di stranieri nel mese di giugno,
abitualmente preferito da tedeschi e francesi, nord europei ed inglesi
per trascorrere una settimana in qualche località turistica del Bel
Paese, rappresenta un ulteriore segnale che la crisi si stia allargando
a vista d'occhio".
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Roma, 13 lug. (TMNews) - Per i viaggi organizzati degli stranieri in
Italia il 2012 è l'anno di scandinavi e orientali. Secondo un'indagine
sui tour operator internazionali che vendono il prodotto Italia realizzata dall'osservatorio sul turismo di Unioncamere - per l'estate
2012 sono aumentati rispetto all'anno scorso i viaggi organizzati dai
turisti provenienti dai paesi scandinavi e da quelli dell'Estremo
Oriente, Giappone e Cina per primi. Crescono anche gli australiani
che, in oltre un terzo del totale dei viaggi acquistati, hanno preferito
l'Italia
ad
altre
destinazioni.
"A questi elementi positivi - sottolinea Unioncamere - fa da contraltare
la riduzione, rispetto al 2011, della quota di vendite di viaggi
organizzati da parte della maggioranza dei paesi europei e degli Stati
Uniti, cosa che dovrebbe comportare una riduzione complessiva del
turismo internazionale veicolato dai tour operator di circa 4 punti
percentuali (dovrebbe sfiorare quest'anno il 27% dei pacchetti venduti
a fronte del 31% del 2001)". Nonostante questo primo dato sulle
vendite dei pacchetti di viaggio, "le previsioni degli operatori sono
nella stragrande maggioranza di stabilità (la segnalano nella metà dei
casi)".
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
NEWS SARDEGNA
NEWS SARDEGNA ATTUALITA’
Isola troppo cara, gli italiani disertano
Molti connazionali preferiscono mete più economiche nella penisola e all’estero. In aumento gli stranieri
OLBIA. La classe media non va più in paradiso. La Sardegna è sempre più
un’isola infelice, troppo lontana dall’economia reale fatta di tasse e tassi,
mutui e rate. La Sardegna viene abbandonata dagli italiani accerchiati nei
loro risparmi dalla manovra del governo Monti e scoraggiati da una crisi
che ha svaligiato i conti in banca. L’isola scompare dalla geopolitica del
turismo, dalle superpotenze degli ombrelloni del Mediterraneo. Una
vacanza in Sardegna costa più che andare alle Seycelles, più che in
Grecia o a Ibiza. Troppo cara per tasche svuotate dalla recessione globale,
dalla crisi internazionale. Il turismo di lusso, fatto di sceicchi e magnati,
brilla più degli hotel stellari della Costa Smeralda. I ricchi non piangono,
vanno al mare con jet privati e i mega yacht. Ma la classe media non riesce
più a guadagnarsi il suo posto al sole. A pagare una vacanza in Sardegna.
Gli Italiani, linfa vitale per gli hotel tra luglio e agosto, non si vedono più.
«Sono loro a non andare più in ferie – spiega Gian Mario Pileri, il
vicepresidente della Fiavet, la federazione che riunisce tutte le agenzie di
viaggio in Italia –. Il dato progressivo sulle presenze in Sardegna che
abbiamo elaborato per gli ultimi due anni è drammatico. Rispetto al 2010 ci
sono 10 milioni di turisti in meno in due anni. Un numero che da solo basta
a spiegare la situazione in cui siamo precipitati. Un gorgo da cui non
riusciamo a uscire. Il calo delle presenze anche quest’anno va dal 20 al 30
per cento. Il motivo è semplice. I costi dei trasporti, navali e aerei, sono
troppo elevati. Gli sforzi degli hotel per ridurre le tariffe e aumentare i
servizi sono vanificati. Basta fare un semplice confronto per capire che la
meta Sardegna perde contro tutti. Una settimana in Grecia per una famiglia
di quattro persone in un villaggio costa meno di 3mila euro. In Sardegna in
una struttura a tre stelle con il prezzo dei biglietti per la nave oscilla tra i
4mila e i 5mila euro. Se si va sul Mar Rosso si pagano poco più di 2mila
euro. Difficile pensare che qualcuno in questo momento sia disposto a
spendere il doppio». L’analisi di Pileri è spietata e mette in evidenza come
siano gli italiani a non venire più in Sardegna. Il buco nel Pil del turismo
isolano lo fanno loro. «I clienti stranieri hanno come sempre scelto i mesi di
spalla – continua Pileri –. Per paradosso sono anche cresciuti in questo
2012. Ma con quel tipo di presenze gli hotel ci riempiono le stanze a 40
euro a notte. Questo è il costo delle camere in bassa stagione. Quando c’è
da fare cassa, quando ci sono i mesi estivi, mancano i turisti disposti a
spendere, i nostri connazionali. Che preferiscono fare il pieno all’auto
nel fine settimana e partire verso la Puglia. Spendono un decimo e
passano quattro giorni in una masseria. Tutto incluso a meno di 500
euro. È forse questa regione la nostra principale concorrente nel
paese dell’austerity che ha riscoperto le vacanze in auto».
Pileri punta il dito contro il principale handicap della politica turistica
isolana. I trasporti. «Difficile per noi adeguarci ai prezzi che offre la
concorrenza. Esistono dei costi fissi che non riusciamo ad abbattere.
Non abbiamo una strategia sui trasporti. L’effetto flotta sarda è risibile,
con traghetti merci che caricano più auto che passeggeri, e con prezzi
non troppo lontani da quelli degli altri armatori. La continuità
territoriale aerea non è mai partita per i non residenti. Si deve
escogitare un meccanismo che incentivi l’arrivo dei turisti, mi pare che
fino a oggi si sia cercato di ostacolarli. Più volte la Fiavet ha chiesto
un incontro all’assessore ai Trasporti Christian Solinas. La Regione ha
preferito prendere altre strade con campagne pubblicitarie sballate e
fuori tempo. Sarei curioso di vedere quale effetto avranno su questa
stagione».
La crisi è tutta in un dato reale, di economia spicciola, quella delle
camere piene. Nel weekend un hotel a quattro stelle che si affaccia su
una delle spiagge più belle della Gallura aveva solo 6 camere
occupate. «È uno dei tanti alberghi che vive la crisi della fuga dei
turisti e deve cercare di restare aperto anche con quasi tutte le stanze
vuote – racconta Pileri –. La crisi è evidente. E si legge tutta nei
numeri di porto e aeroporto. Nel 2011 all’Isola Bianca sono arrivati un
milione e 300mila passeggeri in meno. Quest’anno il trend è lo stesso,
con un ulteriore calo del 20 per cento in meno a Olbia, meno 30 a
Golfo Aranci e meno 25 a Porto Torres. Anche la Geasar, che sugli
arrivi dei voli internazionali ha un dato positivo e un costante trend di
crescita, a maggio ha un meno 8 per cento per gli arrivi degli italiani. E
la nostra rinascita deve partire proprio dalla riconquista dei nostri
tartassati connazionali».
Nonostante gli sforzi delle aziende la destinazione viene percepita come costosa e poco accessibile
T.o. contro il caro Sardegna Impegni concreti per l'isola
Dopo il rialzo dei prezzi gli operatori hanno stretto accordi con le compagnie di traghetti
Il caro traghetti un anno dopo: la Sardegna arriva all'appuntamento
con la stagione successiva all'aumento delle tariffe messe in campo
dalle compagnie di navigazione e fa i conti con un impatto psicologico che,
in agenzia, si fa ancora sentire. Ma stavolta il comparto del tour operating
non ci sta a farsi trovare impreparato e alza la voce: le offerte frutto degli
accordi con i vettori marittimi mettono in campo promozioni vantaggiose e il
prezzo finale per una vacanza in Sardegna è ancora accessibile. Questo il
messaggio che gli operatori intendono far passare, a difesa di una meta
indispensabile che, soprattutto in una stagione complessa come l'estate
2012,
non
può
essere
sacrificata
in
alcun
modo.
A
supporto
delle
famiglie
Pagina 8
Per spingere le prenotazioni, e in particolare salvaguardare il target
famiglia che solitamente si muove in macchina ed è più sensibile alla
questione budget, la maggioranza dei t.o. ha messo in catalogo
offerte ad hoc riservate al passaggio nave, ottenuto dopo lunghe
contrattazioni dirette con i vettori. "Abbiamo preso accordi con tutte le
compagnie di navigazione, che già da inizio stagione ci hanno
garantito allotment e tariffe speciali - conferma Remo Bodrato, a.d. di
Welltour -. Questo è stato uno degli elementi che ha reso interessante
la nostra proposta sulla Sardegna e che ci ha permesso di lanciare
l'offerta ‘Nave Gratis' in alcuni periodi. I pacchetti con nave inclusa
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
sono stati molto apprezzati dalle agenzie, facendoci chiudere un buon
numero
di
prenotazioni".
Stessa strategia anche per Ota Viaggi, come sottolinea il direttore
marketing e comunicazione Francesco Boccanera: "Considerati i fortissimi
impegni assunti a inizio stagione, ci siamo premuniti di firmare accordi
importanti con le 3-4 principali compagnie di navigazione, che hanno
messo noi e tutti i nostri clienti al riparo da sorprese di tariffazione
dell'ultimo minuto, garantendo posti con vuoto pieno e allotment garantiti".
Le
difficoltà
dei
generalisti
A soffrire maggiormente, dicono gli operatori, è il prodotto generalista e, in
particolare, l'affitto di appartamenti e case vacanza. "Le strutture Futura
Vacanze Special stanno funzionando bene, i rendimenti sono in linea
con gli ultimi due anni e risultati positivi sono arrivati dalla
prenotazione anticipata - specifica Sabina Piacenti, responsabile
prodotto Sardegna di Futura Vacanze -. Ma i residence e gli
appartamenti accusano un forte calo rispetto alle scorse stagioni".
Visto il periodo incerto, i conti si faranno a fine estate: ma, a detta dei
t.o., ci sono una serie di chiaroscuri che meritano un
approfondimento. Come riassume Isabella Candelori, direttore vendite
di InViaggi. "Noi abbiamo fatto un accordo con Moby e, sia per i
villaggi che per gli appartamenti, offriamo tariffe interessanti".
Strategie che sembrerebbero non bastare. "Credo che la Sardegna
Turismo, Giunta approva nuova figura professionale: guida montana
La 'guida montana' o 'maestro
d’arrampicata' è una nuova figura
professionale
iscritta
al
Registro
nazionale delle guide turistico – sportive,
con competenze specifiche e verificate
costantemente attraverso corsi di
formazione e prove attitudinali. Una
garanzia per la sicurezza dei turisti 'attivi',
nonché una nuova e concreta opportunità
di
lavoro.
CAGLIARI, 11 LUGLIO 2012 – Stop alle
escursioni improvvisate e fai da te in zone
impervie, d’ora in poi i turisti saranno seguiti
e assistiti da professionisti competenti nelle
arrampicate su pareti e nelle escursioni in
luoghi ripidi e scoscesi. La Giunta regionale,
su proposta dell’assessore del Turismo Luigi
Crisponi, ha approvato l’istituzione della
'guida montana – maestro d’arrampicata',
una nuova figura professionale con
competenze
specifiche
e
verificate
costantemente, una garanzia per la sicurezza
dei turisti 'attivi', nonché nuova e concreta
opportunità di lavoro. La guida montana
dovrà svolgere, anche in modo non
continuativo, le attività di accompagnamento
di
escursionisti
in
arrampicata
e
insegnamento delle tecniche di arrampicata
su
pareti
rocciose
e
scoscese.
"Anche in seguito e in conseguenza dei
recenti fatti di cronaca che hanno visto
coinvolto vari escursionisti, specie impegnati
in arrampicate in aree della Barbagia e
dell’Ogliastra, si è sentita l’esigenza di
adottare una norma volta a tutelare la loro
sicurezza e garantire la presenza sui territori
di professionisti preparati ed esperti riguardo
alle
tecniche
di
arrampicata
e
attraversamento di zone impervie. Il nuovo
profilo professionale di accompagnamento in
ambienti montani fornisce un servizio
adeguato ai turisti che sanno combinare
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passione per natura e avventura, e offre
nuovi sbocchi professionali alle guide
turistiche sportive, oltre che, attraverso
sinergie di settore, dare un contributo alla
piena e definitiva valorizzazione del prodotto
turistico ambientale, alla promozione delle
zone interne e, più in generale, alla
destagionalizzazione
dei
flussi".
Il provvedimento definisce anche che i
requisiti tecnici, le prove attitudinali, durata e
contenuti dei corsi di formazione necessari
per l’accesso al Registro nazionale delle
guide turistico – sportive (specializzazione
‘guida montana – maestro d’arrampicata’)
saranno stilati in stretta collaborazione e
dietro stipula di apposita convenzione con il
Collegio delle guide alpine. Con la legge
regionale n. 20 del 2006 la Regione aveva
previsto la figura di guida turistico sportiva,
che, a seguito della successiva delibera di
giunta 39/12 del 2007, individua tali
specializzazioni:
guida
speleologica,
accompagnatore per attività cicloturistiche,
per attività equestri e operatori subacquei
(istruttore
e
guida).
La delibera non prevedeva una qualificata
figura adatta al contesto territoriale della
Sardegna,
caratterizzato
da
luoghi
particolarmente impervi, rocciosi, grandi
pareti, canyon, in grado di fornire in sicurezza
servizi di accompagnamento e di
insegnamento. “L’istituzione di una figura
professionale intermedia - conclude
l’assessore Crisponi - che garantisca elevati
standard di sicurezza alla propria clientela
era necessaria. La precedente delibera del
2007 non comprendeva la guida montana tra
i profili professionali previsti nell’ambito delle
guide turistico – sportive: il provvedimento
colma una lacuna professionale e dà nuove
opportunità lavorative, economiche e
turistiche al territorio regionale”.
Turisti, la stangata
è anche sugli aerei
CAGLIARI Il miraggio della tariffa unica è svanito
sul più bello, alle porte dell’estate. Ed è rimasta la
solita stangata per i turisti che partono in aereo da
Roma e Milano. Dire che le tariffe nazionali sono
una giungla è persino poco: è peggio di un
ottovolante, con al comando psichedelici uffici
capaci di stravolgere un prezzo dalla mattina alla
sera. Poveri, i turisti, che per risparmiare qualcosa
possono puntare su complicati agganci fra
l’andata con le compagnie tradizionali (Alitalia e
Meridiana) e il ritorno con un low cost (la scelta è
fra EasyJet eRyanair).. Oppure pescare, in questo
far west, fra le offerte che arrivano più o meno
all’improvviso da questa o quella biglietteria, ma
con in coda sempre troppe controindicazioni. Una
su tutte: le tariffe promozionali sono bloccate e
non c’è possibilità di cambiare volo, neanche da
un’ora all’altra. Dunque, è un calvario, mentre la
tariffa unica – osteggiata da Alitalia e Meridiana,
che hanno disertato l’ultima gara per la continuità
territoriale – avrebbe evitato che oggi nel
confronto fra la tasca di un residente in Sardegna
e quella del turista la differenza sia da capogiro:
oltre i 700 euro, con punte di mille. Sono i numeri
a dirlo, in questo esperimento: partenza da Milano
o Roma sabato 14 luglio, rientro da Alghero,
Cagliari o Olbia domenica 22. Milano. Per i
residenti il costo del biglietto a/r è di 162 euro,
sarebbe stato per tutti intorno ai 152 con la tariffa
unica. Invece, ecco cosa accade. Se la partenza è
sabato alle 21 (Meridiana) e il rientro otto giorni
dopo alle 8 (Alitalia) il volo Milano-Cagliari-Milano
costa solo181 euro. Ma basta cambiare qualcosa
negli orari e schizza ben oltre i 1.200. Stesso
dramma è possibile nell’andata e ritorno da Milano
per Olbia. Il prezzo più basso è di 192 euro, ma la
partenza è in un orario scomodo, intorno alle 22, e
a quel punto il primo giorno di ferie è bruciato.
Mentre il ritorno è da levataccia, con imbarco alle
7.10. Ma sono sacrifici inevitabili per chi vuole
risparmiare, altrimenti ci sono i super-prezzi: fino a
un massimo di 864 euro, con un’abbinata fra
Alitalia (andata) e Meridiana (ritorno). Non va
meglio sul Milano-Alghero-Milano: minimo 216
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
Stagione in calo, si punta sul turismo last minute
TORTOLÌ Turismo a Tortolì-Arbatax e in Ogliastra in generale: non sarà di certo un’annata
boom. Nuccio Meloni, consigliere comunale delegato per la frazione arbataxina e i Trasporti,
ribadisce quanto affermò a inizio giugno: «Il calo c’è, ed è anche evidente. Basti pensare alla
tratta marittima Genova-Olbia-Arbatax e viceversa. Siamo sul 30 per cento in meno rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno. Ma anche dalle navi che attraccano a Olbia e Porto
Torres qui giungono pochi vacanzieri. Le strutture ricettive, le società che offrono servizi per
il turismo e anche certi locali, debbono abbassare i prezzi se vogliono sperare di attirare i
turisti last minute. Basta leggere oggi La Nuova per rendersi conto di quanto stanno
facendo, come prezzi ribassati, nelle altre zone dell’isola. In parole povere, dobbiamo
cercare di ripartire da zero, puntando a recuperare qualche posizione nel sempre più difficile
mercato delle vacanze». L’assessore comunale al Turismo, spettacolo e attività produttive,
Rita
Tosa, non
la pensa
in maniera
differente. «È giusto cercare di puntare sul
sia inLadifficoltà
in generale
- dice
a
Pagina 9
calmieramento
prezzi, sia-. come
chiare lettere deiCandelori
Altrestrutture ricettive che come locali pubblici, compresi i
chioschi
al mare,
perché abbiamo
un “turista tipo” che non può più permettersi certe spese.
destinazioni
nel Mediterraneo,
Grecia
Per
quanto
attiene
i
flussi
vacanzieri,
e Spagna in primis, hanno prezzi devo dire che qualcosa si è mosso, come dimostra il
traffico
che si registra
a Tortolì,è anche
molto competitivi
e la Sardegna
da al mattino, dove non è più possibile trovare un
parcheggio.
a conquistare i vacanzieri last minute: ma questo possiamo
sempre vistaDobbiamo
come unapuntare
destinazione
farlo
cara".seguendo una nuova politica dei prezzi». Dall’Arbatax Park Resort, che dispone di oltre
2500
posti letto
camere diadsei diverse tipologie, il direttore commerciale Marco
Percezione
che in
va 900
a sommarsi
Baldisseri
fa
il
punto
della
altre,
come
illustra situazione:
Maurizio«In questo periodo, nei week-end abbiamo circa 1.200
ospiti,
mentredirettore
nel corsocommerciale
della settimana
Casabianca,
di tale numero cala. Dalla scorsa settimana e per circa
40
giorni,
ogni settimana
ci sarà
un gruppo di 170 turisti della Danimarca (è la prima volta
Naar
Aviomar."È
una specie
di effetto
che
dal paese
della ilScandinavia
gruppi consistenti). Quello che in questa fase
a cascata
- spiega
manager -,giungono
la
manca
è
il
turista
italiano.
La
speranza
è
che
le cose possano cambiare. Mentre stiamo
Sardegna è andata in crisi per
lavorando
con
gli
spagnoli,
i
francesi,
gli
svizzeri
e
altri stranieri».
problematiche di prezzo, costi
trasporto e per l' immagine negativa
Sardegna: al via l'iniziativa 'Sicuri in mare'
(ASCA) - Cagliari, 13 lug - Tanti consigli utili e necessari per la fruizione
serena delle vacanze da parte dei bagnanti e per una corretta e sicura
navigazione da diporto. Questo e' il tema centrale di ''Sicuri in
barca/Sicuri al mare'', iniziativa promossa in stretta sinergia
dall'Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio
unitamente alla Direzione Marittima del Nord Sardegna e dedicata ai
turisti che usufruiscono del mare e delle spiagge sarde come bagnanti o
come
diportisti.
L'iniziativa e' stata presentata oggi nell'isola di Tavolara (che fa parte
dell'Area Marina Protetta di Tavolara - Punta Coda Cavallo)
dall'assessore regionale Luigi Crisponi e dal direttore marittimo di Olbia
Nunzio Martello, insieme ai rappresentanti dell'Amp di Tavolara, il
presidente Antonio Meloni e il direttore Augusto Navone, e ai vari
responsabili delle capitanerie e degli uffici circondariali del Nord
Sardegna.
Regione e Direzione Marittima del Nord Sardegna hanno realizzato e
Pagina 10
euro, massimo 596. Resta da capire come mai siano
così alte le differenze fra un’offerta e l’altra. Le
compagnie danno da sempre una loro spiegazione,
la chiamano codice di riempimento, ma per gli umani
è ancora un concetto misterioso e zeppo di trappole.
Certo, ci sono i voli low cost, convenienti soprattutto
se l’acquisto risale almeno a un mese fa. Ryanair
sulla tratta Orio al Serio, l’aeroporto di Bergamo,
Cagliari e ritorno vende i biglietti intorno ai 159 euro,
ancora meno da e per Alghero, 129. Ma si sa che
con le compagnie a basso costo non mancano certo
le sorprese: un solo bagaglio a mano, tariffe pesanti
per le valigie in più, nessun posto numerato e altri
rischi pagati cari. Roma. Per i residenti il costo del
biglietto di a/r è 142 euro, con la tariffa unica
sarebbe stato ancora meno, intorno ai 132. E invece
può costare anche sette volte tanto, con partenza
sempre sabato 14 luglio e rientro domenica 22 luglio
sul Roma-Cagliari-Roma. Tutto dipende dagli orari,
perché quelli più comodi le compagnie se li fanno
pagare eccome. Sul Roma-Olbia-Roma, esclusiva di
Meridiana, il picco è intorno ai 409 euro, mentre per i
più fortunati c’è un vantaggioso 209 euro, ma con
una tabella di marcia da pendolari, non certo
piacevole per chi va in vacanza: partenza alle 21.30,
addio primo bagnetto, rientro alle 7 del mattino. Sul
Roma-Alghero-Roma, Alitalia propone un minimo di
186 fino a 462 euro e a far la differenza sono ancora
gli orari. Certo, anche da e per Roma ci sono le
compagnie low cost, che vendono i biglietti intorno ai
109 euro, ma per Ryanair l’aeroporto di riferimento è
quello decentrato di Ciampino. L’ultimo sguardo al
prezzario è giusto per curiosità: un’andata e ritorno
da Roma per Palma di Maiorca costa solo 50 euro
ed ecco perché il turismo in Sardegna non decolla.
Come sempre, purtroppo a dettar legge sono i
prezzi.
distribuiranno 150 mila opuscoli promozionali (in carta riciclata) che
recano preziosi consigli per tutti gli utenti del mare, con l'indicazione
delle principali norme che disciplinano la balneazione, la navigazione e
la tutela dell'ambiente. I flyers saranno distribuiti, infatti, in tutti gli info
point turistici dell'area interessata, a bordo delle navi in arrivo in
Sardegna e durante i controlli di vigilanza da parte della Giunta costiera.
L'assessore Crisponi ha preannunciato, in conclusione del suo
intervento, un'iniziativa simile a ''Sicuri in mare' che riguardi la corretta
fruizione da parte degli escursionisti di campagne e montagne sarde. In
proposito un primo passo e' stata l'approvazione qualche giorno fa in
Giunta di una delibera che ha istituito una nuova figura professionale, ''la
guida montana - maestro d'arrampicata': ''un'ulteriore tutela di utenti e
consumatori e importante valorizzazione della professionalita'''.
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012
NEWS SARDEGNA TRASPORTI
Flotta sarda Spa si candida
a diventare la costola di Tirrenia
Tirrenia - Cappellacci e Lombardo a Governo,
coinvolgere Sardegna e Sicilia
o contesteremo vendita
Pesanti conseguenze per
l'assenza di concorrenza sulle
rotte da e per le due isole. La
denuncia dei due Governatori
in
una
lettera
al
sottosegretario
della
Presidenza del Consiglio
Catricalà.
Irrinunciabile
prerogativa dei territori è la
corretta applicazione del
principio
continuità
Pagina 10della
territoriale.
ROMA, 11 LUGLIO 2012. "L'
incredibile vicenda della
privatizzazione della Tirrenia
non si è ancora conclusa e le
regioni Sicilia e Sardegna
hanno subito e subiscono le
pesanti conseguenze della
assenza - di fatto - di
concorrenza sulle rotte da e
per le due isole". Inizia così la
lettera
consegnata
dai
Governatori di Sardegna e
Sicilia, Ugo Cappellacci e
Raffaele
Lombardo,
al
sottosegretario
della
Presidenza del Consiglio,
Antonio Catricalà, in cui si
denunciano ancora una volta
le conseguenze legate alla
procedura di cessione della
Tirrenia.
"E' inutile ripercorrere aggiungono i due presidenti le lunghe fasi delle gare,
apparentemente
finalizzate
alla cessione dell'azienda di
trasporti marittimi, ultimo
emblema della marineria italiana,
in concreto conclusasi con un
nulla di fatto, nonostante le
interessanti offerte presentate
anche da società partecipate
dagli Enti Regionali. A questo
punto - sottolineano Cappellacci
e Lombardo - non potendosi
ulteriormente protrarre questo
stato di abbandono che
danneggia irreparabilmente il
turismo e i cittadini isolani, si
chiede di consentire l'ingresso
nella compagine della società
acquirente Cin, delle Regioni
ovvero delle società da esse
partecipate, conferendo loro
funzioni e poteri atti ad una
corretta
applicazione
del
principio
della
continuità
territoriale,
irrinunciabile
prerogativa
dei
territori".
La presenza degli enti Regionali
- si evidenzia nella lettera - avrà
la insostituibile funzione di
vigilare sulla razionalizzazione e
fruibilità dei servizi, mantenendo
la forma privatistica della
gestione imprenditoriale. Tale
soluzione è resa possibile - si
spiega nella missiva - dal già
intervenuto cambiamento delle
componenti della Compagnia
Cin Spa. "Cambiamento che, in
caso di mancato accoglimento
della presente istanza concludono i due governatori -,
non potrà non essere oggetto di
apposita formale contestazione".
Dopo l'ultimatum della Regione al Governo, la firma sulla vendita di Tirrenia
potrebbe slittare ancora. La formalizzazione della cessione dell'ex compagnia
pubblica a Cin era in programma in questi giorni ma tutto tace. Il ministro ai
Trasporti Corrado Passera stava infatti esaminando la situazione mentre i
vertici di Cin cercavano di completare le procedure burocratiche, ma la
richiesta di entrare nella Nuova Tirrenia avanzata mercoledì dal governatore
Cappellacci e dal suo collega siciliano, Raffaele Lombardo, potrebbe
rimettere tutto in discussione. REGIONE La prima ipotesi potrebbe portare
l'ingresso delle due Regioni in Tirrenia, ma la società rimarrebbe guidata da
Cin (dove Vincenzo Onorato detiene con Moby il 40% delle quote). La
Sardegna ha però sottolineato di non essere interessata alla gestione
societaria ma vorrebbe incidere sul servizio per l'Isola. Un'altra soluzione
potrebbe essere quella di far diventare la Flotta sarda spa una costola di
Tirrenia. «Nella nostra compagnia potrebbero confluire alcune rotte
convenzionate, quelle portanti per la Sardegna, in accordo con lo Stato», ha
spiegato l'assessore ai Trasporti, Christian Solinas. «Il che potrebbe portare
un risparmio di spesa per lo Stato». Flotta sarda e Tirrenia, cioè, potrebbero
spartirsi la gestione delle rotte. «L'obiettivo è sempre quello di garantire la
mobilità dei sardi», ha aggiunto Solinas. Se però Sicilia e Sardegna venissero
escluse da Tirrenia, si aprirebbe la strada per nuove cause legali. Le Regioni
potrebbero presentare ricorso al Tar anche perché lo Stato ha ceduto in
blocco la compagnia, le rotte, la convenzione e i relativi contributi pubblici.
REAZIONI Dal mondo sindacale arriva però il plauso all'iniziativa regionale.
Per Pierfranco Meloni (Uilt), la richiesta della Regione «è legittima e porterà il
ministro Passera a un'ulteriore riflessione», ha detto. Sardegna e Sicilia, poi,
«chiedono solo di incidere su scelte che ricadono sul proprio territorio. Quello
che serve ora è un tavolo politico a cui partecipino anche Cappellacci e
Lombardo che consenta di trovare le soluzioni condivise per soddisfare gli
interessi armatoriali e quelli legittimi di chi abita in un'isola». D'accordo anche
Giovanni Matta (Cisl): «Era ora che la Sardegna si facesse sentire. Lo
diciamo da anni», ha detto, «perché non può essere esclusa dal governo di
una compagnia che determinata i collegamenti con la Penisola». AEREI
Intanto ieri il senatore sardo Mariano Delogu e il senatore Filippo Saltamartini
hanno presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro ai
Trasporti sulla continuità aerea. I due rappresentanti del Pdl hanno
sottolineato come gli strumenti attuati abbiano «introdotto distorsioni alla
concorrenza senza portare gli attesi benefici tariffari». Per questo chiedono
una verifica e quali iniziative si vogliano prendere.
Fenosu, contenzioso da 2 milioni
Non bastavano tutti gli altri problemi, fallimento compreso, adesso su Fenosu
piomba anche il contenzioso giudiziario di due milioni e duecentomila euro
promosso davanti al Tribunale di Oristano dall'impresa che aveva eseguito
lavori di potenziamento dello scalo e in particolare della costruzione
dell'hangar. Secondo la P&P, costruzioni srl di Cagliari, la Provincia che
aveva appaltato i lavori, avrebbe disatteso gli obblighi contrattuali fino ad
arrivare alla rescissione del contratto. Per questi e altri motivi chiede che il
giudice civili le riconosca la somma di oltre due milioni di euro. Cosa che la
Provincia si guarda bene dall'elargire e nell'udienza fissata per lunedì 30 col
suo legale di fiducia, Sergio Segneri, presenterà le sue contromosse: la P&P
non può vantare alcun credito per il semplice fatto che fra impresa e
Provincia non ci sarebbe stato mai alcun rapporto. I lavori, argomenta ancora
la Provincia, furono infatti aggiudicati nel lontano giugno 2006 al Consorzio
stabile Aeders Scarl con sede a Roma. A novembre dello stesso anno la
Provincia veniva informata che la Aedars affidava l'esecuzione dei lavori da
Pagina 11
svolgere a Fenosu all'impresa consorziata P&P costruzioni srl
Cagliari. Da qui in poi è tutto un susseguirsi di passaggi tecnici e di
incontri-scontri fra impresa e amministrazione. Due anni fa
l'impresa chiedeva una proroga del termine di ultimazione dei lavori
che la Provincia però bocciava «in quanto risultavano infondate le
motivazioni addotte dall'appaltatore a giustificazione del ritardo».
Bocciate anche tutte le riserve e un anno fa la giunta provinciale
rompeva definitivamente i rapporti dando mandato all'ufficio legale
per il recupero del debito che l'appaltatore avrebbe cumulato e il
risarcimento dei danni. Infine nessun debito sarebbe mai insorto
con la P&P perché i rapporti furono con la Aeders «tant'è che precisa la Provincia - tutti gli stati d'avanzamento emessi durante i
lavori sono stati liquidati a favore del Consorzio stabile Aeders che
ha regolarmente emesso le fatture». Sarà comunque il Tribunale a
dire chi ha ragione e chi torto.
Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012