La Sardegna? Bella e sicura
Transcript
La Sardegna? Bella e sicura
sabato 7 novembre 2015 L’UNIONE SARDA www.unionesarda.it 5 IL CASO | REGIONE Gli operatori: buone performance in estate per la crisi di Maghreb, Egitto e Turchia «La Sardegna? Bella e sicura» Morandi: l’Isola deve intercettare i turisti dei Paesi in guerra LA SFIDA Un altro paradiso delle vacanze, Sharm, è perduto, ma non per sempre. «Le destinazioni colpite si fermano un po’, poi ripartono, soprattutto se ci sono enormi investimenti delle multinazionali», dice l’assessore al turismo Francesco Morandi. «Noi possiamo trarre vantaggio da questa situazione, gli operatori devono proporre il nostro territorio come un luogo non soltanto bello, ma anche sicuro. Dobbiamo essere capaci di conquistare e mantenere gli spazi che si liberano, puntando proprio sulla “sicurezza”». Easyjet, compagnia attivissima nel Sinai, ad esempio, ha già messo in vendita biglietti per i collegamenti estivi tra Sardegna e Inghilterra, Germania e Svizzera: da giugno decollano OlbiaManchester, Olbia-Amburgo e Alghero- Ginevra. Sardinia Ferries, dalla primavera, inaugurerà una nuova rotta Nizza-Porto VecchioGolfo Aranci, perché i francesi, l’estate scorsa, hanno dirottato dalla Tunisia verso le nostre coste. Certo, bisogna lavorarci, l’effettorimbalzo non è automatico, per quanto i numeri positivi registrati nella stagione appena terminata, possano far pensare che l’Isola abbia intercettato parte dei flussi postattentati. Tra guerre, attentati, e furia iconoclasta degli estremisti islamici, le regioni da visitare sono sempre di meno, ma il turismo è comunque in crescita, l’Unwto (l’organizzazione mondiale del turismo) parla di 2 miliardi di viaggiatori entro il 2030. «Abbiamo guadagnato molto dalle crisi del nord Africa», sottolinea Luigi Balloccu di Present Viaggi, «le buone performance della stagione 2015 sono dovute anche al fatto che i turisti non sono andati in Tunisia, in Marocco, in Turchia. Anche sulla Grecia gli operatori non hanno puntato, così i viaggiatori non ci sono andati». Nei primi otto mesi dell’anno il turismo nell’Isola è aumentato del 10%, alla chiusura del bilancio la crescita toccherà quota 12-15%. La rilevazione è fatta su un consistente campione di strutture ricettive (alberghiere ed extra-alberghiere) e dà le presenze straniere - 1 milione 700mila - superiori a quelle italiane - 1 milione 440mila. Primi in assoluto i tedeschi, con 565mila presenze, un terzo del totale di quelle dall’estero. Poi i francesi con 252mila presenze, gli svizzeri (162mila) e i britannici (143mila). In fortissima crescita ngli olandesi (71 mila), gli austriaci (71mila) e gli svedesi Turisti stranieri in Sardegna: nella stagione appena conclusa, si registra un incremento del 10% delle presenze, dovuto anche alle crisi che hanno colpito Tunisia, Marocco, Turchia, Grecia. Ma spiegano gli addetti ai lavori la paura non dura (66mila). Tra i Paesi extraeuropei, gli americani sono passati da 17mila a 27mila presenze (+38%). «Il mondo del turismo è sempre più piccolo. Lo scenario geopolitico internazionale è cambiato profondamente, e influenza le nostre strategie di posizionamento del prodotto, reagisce sulla scelta dei nostri mercati obiettivo e rafforza l’immagine della Sardegna come “Isola della qualità della vita”», sottolinea Morandi. «Turismo e benessere sono i business del futuro, e le situazioni di pericolo in certi territori ne avvantaggiano altri», aggiunge. «Non esiste però, in questo caso, un effetto-rimbalzo automatico, anche perché Sharm el-Sheikh è meta di viaggi organizzati ed economici, noi di viaggi individuali e più costosi. Quello che cambia però è il fatto che si è disposti a spendere di più per andare in un posto sicuro. Noi dobbiamo combattere con i nostri competitor storici, Croazia, Spagna, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia e non mollare, perché prima o poi, le destinazioni dove gli investimenti delle grandi catene sono elevatissimi, come Egitto, Libia, Marocco, si risollevano». La paura non dura, insomma. «La psicosi passa, la gente si muove, e sa che a ogni episodio i controlli aumentano. La Turchia, per dire, ha ripreso a tirare», spiega Balloccu». Vademecum per i viaggiatori Aiuto e rimborsi dal Movimento dei consumatori Passeggeri in attesa a Sharm el-sheikh «Al tour operator e all’agen- zia di viaggio spetta il compito di riportare il viaggiatore nel proprio Paese, nel caso ci siano cause di forza maggiore che ne impediscono un “normale” ritorno», dice Jacopo De Ria, presidente Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo). Il Movimento Consumatori «offre informazioni e assistenza ai passeggeri che hanno acquistato biglietti aerei su voli cancellati e confermati e a coloro che hanno prenotato un soggiorno a Sharm el- Sheik, e valuterà, caso per caso, l’opportunità di chiedere il recesso dal pacchetto turistico e, di conseguenza la restituzione di quan- UNA SOLA VOLTA ALL’ANNO, PREZZI ECCEZIONALI SU TUTTA LA COLLEZIONE. Secondo Marcello Ollano, di Cts Hutalabi Viaggi, «se si dovesse prendere in considerazione sul serio la “pericolosità”, sarebbero veramente poche le destinazioni elette, faccio una battuta: tutti in Groenlandia? Parigi, Londra, gli Stati Uniti, in teoria dovrebbero essere sempre nel mirino dei terroristi, eppure nessun operatore le sconsiglia e nessun turista ha paura di andarci. Viceversa, ci sono paesi sereni e pacifici, come il Senegal, ancora poco visitati, ma in ascesa. Oggi il Maghreb è in coma, e di questo la Sardegna si sta avvantaggiando, ma fino a quando?». Cristina Cossu RIPRODUZIONE RISERVATA to versato, qualora le condizioni di instabilità e di insicurezza dell’area siano tali da non garantire più ai turisti un sereno svolgimento della vacanza». Spiega in una nota l’organizzazione che «un pacchetto turistico ha come causa concreta specifica la finalità turistica: nel caso si verifichi un evento non imputabile alle parti e in grado di rendere questa finalità irrealizzabile, il contratto si estingue per sopravvenuta impossibilità di utilizzo della prestazione, con esonero delle parti dalle rispettive obbligazioni». Informazioni su www.sportello.movimentoconsumatori.it o scrivendo a [email protected]. «Bomba nella stiva dell’aereo russo» Le scatole nere rivelano il rumore di un’esplosione. Compagnie aeree nel caos per il rimpatrio dei turisti, tra cui 180 italiani «Una bomba nella stiva». Le scatole nere dell’Airbus russo che si è schiantato il 31 ottobre nel Sinai, ventitré minuti dopo il decollo da Sharm el-Sheikh, disastro che ha fatto 224 vittime, rivelano un’esplosione a bordo. Le prime ipotesi dell’intelligence britannica, diffuse ieri dal premier inglese David Cameron e confermate dal presidente americano Obama, sarebbero fondate. «Lo scoppio non è legato alla rottura del motore». Fonti coinvolte nelle indagini hanno riferito che la pista di un attentato terroristico è da «privilegiare notevolmente». L’ordigno potrebbe essere stato portato sull’aereo da un passeggero, oppure nascosto in un bagaglio, sfuggito ai controlli nello scalo. Intanto le compagnie aeree che volano da e per l’Egitto sono in pieno caos e i turisti - ventimila in tutto, la stragrande maggioranza inglesi, circa 180 gli italiani - aspettano di tornare a casa. Mosca ha sospeso i collegamenti con tutto l’Egitto, un aereo Aeroflot vuoto andrà a prendere i turisti russi bloccati sul Mar Rosso. «Nonostante gli sforzi che EasyJet sta portando avanti con le autorità britanniche, italiane ed egiziane, il piano di recupero dei passeggeri italiani previsto per questa sera (ieri, ndr.) non è più attuabile, il volo da Sharm a Milano Malpensa non sarà più operato», fa sapere la compagnia britannica in una nota. I voli che partono, stanno trasportando soltanto persone, borse e valigie viaggiano separatamente. Alitalia ha predisposto il rafforzamento delle misure di sicurezza all’aeroporto del Cairo, e ha sottolineato che nessuna sua rotta transita sopra il deserto del Sinai, o in altre zone di guerra. 8 ECCEZIONALI GIORNI 06>16 NOVEMBRE CAGLIARI VIA ROMA, 203 [email protected] - Tel. : 070 6848336