Il terzo quarto: il potere La Sacerdotessa
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Il terzo quarto: il potere La Sacerdotessa
Il terzo quarto: il potere La Sacerdotessa Luna calante al secondo quarto Significato Dopo la fase armoniosa della matriarca, la biologia in cambiamento riporta nuovamente disordine dentro la donna. La sacerdotessa risponde al periodo del climaterio, ed è caratterizzata da instabilità ormonale ed emozionale. Il corpo prende il comando e scuote la donna dall’interno, inondandola con secchiate di ormoni. È interessante vedere come la nostra cultura medica consideri la menopausa come una carenza di ormoni, mentre in realtà il corpo della donna ne è sommerso. Semplicemente cambiano dosaggi, proporzioni e tipologia, ma l’intensità è alta. La biologia femminile impone un cambio di direzione, che sta maturando anche dal punto di vista psicosociale. Mentre da una parte invita all’abbandono alle forze biologiche, simile al momento del parto, produce flash di illuminazioni e visioni. Il ciclo della fertilità è terminato e la necessità di cambiare ritmi e avere tempi per la propria ricerca ora si impone senza possibilità di revoca. La sacerdotessa sente la necessità di ritirarsi periodicamente per un contatto più autentico con sé. Le energie, prima investite nel potenziale della riproduzione, ora diventano disponibili per la vita personale. Metaforicamente, mutano la loro direzione dalla terra verso il cielo. Dal basso verso l’alto, dalla creatività materiale verso quella spirituale! Le vampate segnano questo cambio di direzione, sono il fuoco che riscalda e spinge verso l’alto. Intanto l’oscurità aumenta e con essa l’introspezione. La morte appare come una prospettiva reale, anche se il tempo di vita può essere ancora lungo. La presa di coscienza della morte induce una ricerca spirituale. Nascono tante domande sull’esistenza qui e altrove. Il processo di cambiamento porta in profondità, fa perdere le certezze raggiunte, richiede di cambiare la pelle, di lasciare le vecchie abitudini, un processo a volte doloroso. Ma scendendo in profondità e toccando la morte, appare la sacralità della vita. Spesso la donna sacerdotessa si trova anche ad accompagnare persone care attraverso la morte, a volte perde il partner. Ha bisogno del supporto di altre donne, di ritrovare le sorelle di sangue, un cerchio di donne che le possa offrire sostegno, scambio, feed back sinceri, che l’aiuti a vedersi nella nuova veste. Ha bisogno di un territorio femminile per passare dal potere alla saggezza. In un certo senso, il cerchio di donne la tiene in gestazione dentro di sé per aiutarla a rinascere nuova. Spesso trova aiuto in rituali o purificazioni. Questo processo turbolento rende umili e autentici, da qui la saggezza. Il potere dell’archetipo della sacerdotessa sta nella sua capacità di lasciarsi trasformare. È simile al potere della madre, con la differenza che è gravida di se stessa. Ritroviamo l’energia della sacerdotessa nella nostra vita, quando gli eventi ci scombussolano richiedendo una forte introspezione e riorganizzazione interiore della nostra vita, ma anche ogni volta che stiamo sulla soglia: della vita che entra, della vita che esce. I Vissuti Nell’esperienza del cerchio l’archetipo della sacerdotessa attira molte donne giovani. Si sentono ancora vicine alla sacralità della vita e ne intuiscono la profondità spirituale. Forse percepiscono l’energia delle sacerdotesse “vergini”. Ma immaginano la “sacerdotessa” come una figura solitaria e stabile. Risulta una sorpresa pensarla in un cerchio di donne, questo probabilmente perché l’archetipo delle sorelle di sangue è poco consapevole. Stupisce pensarla in una fase instabile della vita. Le donne imparano dalla sacerdotessa che le spinte destabilizzanti della vita, la sofferenza, il dolore sono i grandi trasformatori che ci portano vicino all’essenza dell’esistenza. Proprio in quanto tali, rendono la vita preziosa, profonda, piena di valori. Toccare la sacralità della vita dentro di se penso che sia una delle esperienze più belle e profonde che ci siano nel percorso umano. L’atteggiamento evitante verso tali trasformazioni priva la vita di questa ricchezza. La solitudine in qesta fase è nemica della trasformazione. Incontrarsi, scambiarsi, sostenersi è fondamentale. La trasformazione nel climaterio è profonda come quella dela gravidanza, i bisogni di fondo sono gli stessi. E spesso c’è bisogno di una “levatrice” per facilitarla. Quando le donne hanno avuto i figli tardi, quindi sono ancora abbastanza piccoli al momento in cui loro entrano in questo ciclo, oppure quando resistono al cambiamento, il processo è molto più faticoso e difficile. Tratto da "Apprendere la maternità" di Verena Schmid, a sua volta tratto da "The Circle of Life, Thirteen Archetypes for every woman" di Elisabeth Davis e Carol Leonard