L`Albergo diffuso diventa modello di qualità

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L`Albergo diffuso diventa modello di qualità
Un giorno da “Top Gun” con le Frecce Tricolori
A chi non riesce proprio a tenere i piedi per terra il Friuli Venezia Giulia dedica
un prodotto turistico unico in Europa. In volo con le Frecce Tricolori,
pacchetto short break che consentirà di scoprire tutti i segreti della pattuglia
acrobatica più famosa al mondo, verrà presentato durante la prossima Borsa
italiana del turismo, in programma a Milano dal 21 al 24 febbraio del 2008.
Firmato l’accordo di programma tra Regione Friuli Venezia Giulia e Stato
Maggiore dell’Aeronautica Militare, è attualmente in corso il piano operativo che
trasformerà in realtà ciò che fino a qualche mese fa sembrava solo un’idea.
Il progetto, che gode di un finanziamento regionale di 150 mila euro, porterà alla realizzazione,
nella base aerea di Rivolto, in provincia di Udine, di una serie di infrastrutture necessarie alla
fruizione da parte dei turisti delle varie attività proposte. In particolare verranno predisposte una
tribuna per gli spettatori, una piattaforma per le autorità, una nuova plancia di comando,
segnaletica di sicurezza, recinzioni, tabelle descrittive e altre opere accessorie.
I turisti che sceglieranno di aderire all’offerta avranno accesso a una serie di aree riservate della
base aerea di Rivolto, per seguire il percorso quotidiano dei “Top Gun” italiani, dalla vestizione al
briefing, fino a scoprire i segreti dei velivoli e delle attrezzature.
L’accordo tra la Regione e i vertici militari, oltre a costituire la grande novità del
2008 di TurismoFVG, segna un passaggio storico per le Forze Armate italiane.
Con questo progetto, infatti, l’Aeronautica Militare si apre in maniera netta al
mondo esterno, dando corso a una serie di attività divulgative che
permetteranno ai visitatori di toccare con mano il contributo offerto
dall’Aeronautica Militare anche in termini di crescita tecnologica, in particolare
in campo aerospaziale.
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La “dodicesima notte” riaccende le tradizioni celtiche del Friuli Venezia Giulia
In una terra attraversata da culture lontane e da passaggi storici antichi come il
fuoco, l’Epifania diventa u n crocevia di tradizioni dal fascino misterioso e
secolare. Illuminati da gesti che affondano le proprie radici nella memoria
celtica e precristiana, i riti epifanici in Friuli Venezi a Giulia raccontano
emozioni mai sopite.
L’oscurità della “dodicesima notte” viene trafitta da un firmamento di falò
propiziatori – chiamati pignarûi –, eredità di un’antichissima tradizione celtica.
Centro nevralgico della liturgia del fuoco è Tarcento, cittadina conosciuta
anche come la “Perla del Friuli”, dove il “Pignarûl” corrisponde al momento più atteso dell’anno. I
preparativi iniziano già il 5 gennaio, quando i “pignarulârs” allestiscono le cataste e le pire, in
attesa di ricevere dal “Vecchio venerando” il fuoco benedetto attinto dal braciere sulla porta della
chiesa parrocchiale. La sacra fiamma illumina le vie del paese, seguita dalla spettacolare corsa dei
carri infuocati, nella quale le varie borgate tenteranno di superarsi dando vita al Palio dei
Pignarulârs. Il clima festoso accompagnerà l’attesa del momento solenne, rappresentato
dall’accensione del “Pignarûl Grant” e dalle profezie del saggio venerando
A Cividale del Friuli, antico Forum Iulii e primo Ducato dei Longobardi in Italia, il 6 gennaio si
celebra la Messa dello Spadone, funzione religiosa che rievoca l’investitura imperiale del
Patriarca Marquardo von Randeck. La spada – proprio quella che suggellò, nel 1366, il
conferimento del feudo patriarcale a von Randeck – diventa simbolo del potere temporale che
dalle mani dell’imperatore passa al Patriarca. Per calarsi nel fascino di questo mito, Cividale
propone una spettacolare rievocazione storica, con il corteo dei protagonisti in costume pronto
ad attraversare le vie e le piazze della città tra musiche e ambientazioni
medioevali.
A poche decine di chilometri, a Gemona del Friuli, si consuma invece la
Messa epifanica del Tallero, punto di partenza una giornata di spettacoli
musiche e danze in costume. La cerimonia del Tallero inizia da un lungo corteo
storico, che accompagna il sindaco della città fino al Duomo di Santa Maria
Assunta, dove il primo cittadino offre in dono all’Arciprete un tallero d’argento,
come segno di sottomissione del potere temporale a quello spirituale.
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Friuli Venezia Giulia: una dolce scoperta
A metà del XIX secolo la giovane imperatrice Sissi, da poco salita al trono
austro-ungarico, si recò in visita al castello di Miramare. Per darle il benvenuto i
triestini crearono un nuovo dolce, il presnitz. Se le tipicità gastronomiche
riflettono le tradizioni e la storia di un territorio, altri aneddoti e altre golosità
attendono i gourmet che sognano un itinerario alla scoperta dei sapori
zuccherini del Friuli Venezia Giulia.
Un viaggio tra le tentazioni da dessert della regione più mitteleuropea d’Italia
non può non partire dalla gubana, probabilmente il prodotto da forno più conosciuto in Friuli.
Inserito nella guida gastronomica del Touring Club già nel 1931, è un dolce di pasta lievitata, a
forma di chiocciola, ripieno di uva passa, noci, pinoli, frutta candita. Dallo stesso impasto derivano
anche gli strucchi, che con la gubana hanno in comune anche la zona di produzione, localizzata
nelle Valli del Natisone e a Cividale. Questi bocconcini di pasta frolla, ripieni di noci bianche, pinoli,
vaniglia, zucchero, grappa o liquori, vengono fritti in olio bollente, per essere serviti durante le
festività più importanti. L’Epifania friulana coincide invece con il momento della pinza, una focaccia
di mais con pinoli, fichi secchi e uvetta, da gustare magari con un bicchiere di vin brulè.
Sempre tipico dei giorni di festa è il buiadnik, dolce resiano a base di panna, mele o pere, fichi
secchi, uva sultanina e frutta secca. Dalla Carnia provengono anche i celebri biscotti Esse di
Raveo, preparati con farina, burro, uova, zucchero, vaniglia, sale e aromatizzati al limone o al
marsala. Pur se di origine più recente, il BiscottoPordenone esprime tutta la particolarità di un
territorio: farina di grano duro e di mais, zucchero, mandorle grezze, margarina, tuorli d’uovo,
aromi naturali e lievito. A quest’impasto si aggiunge poi una spruzzata di distillato Nonino 45° e
una manciata di sale grosso, che conferiscono un aroma del tutto particolare.
Dai palazzi cinquecenteschi di Pordenone alle ambientazioni mitteleuropee di Trieste e Gorizia, le
vetrine continuano a regalare dolci proposte: la putizza, uno strato di pasta
lievitata ripiena a base di frutta secca; il presnitz, preparato con gli stessi
ingredienti della putizza, ma con una caratteristica forma circolare; le favette,
dolcetti a base di mandorle bianche, colorati con liquori e aromi. E per chi
cerca il dolce in ogni piatto non possono mancare i cjarsons carnici, prelibati
ravioli o agnolotti ripieni di un mix unico di sapori dolci e salati: uva sultanina,
frutta secca, marmellata, ma anche erbe, formaggio e un condimento a base di
ricotta affumicata e burro fuso. (continua)
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L’offerta congressuale nella nuova “Sales Guide”
Uno strumento in grado di comunicare i punti di forza dell’offerta congressuale
del Friuli Venezia Giulia. È questo l’identikit della “Friuli Venezia Giulia –
Sales Guide”, la nuova guida di vendita dedicata al mercato congressuale. La
pubblicazione, realizzata da TurismoFVG, riunisce 53 sedi regionali, certificate
dai parametri di qualità di Federcongressi, destinate ad accogliere meeting e
convegni di diverse tipologie. Ciascuna struttura, catalogata per tipologia
(Centri congressi, Hotel con sale congressuali, Dimore storiche, Sedi
istituzionali, Università, Sedi fieristiche, Teatri, Sedi all’aperto, Strutture per piccoli meeting), viene
presentata da una descrizione tecnica, corredata da mappe delle sale e da un’ampia descrizione
fotografica.
La guida contiene inoltre un esauriente elenco dei servizi collegati al turismo congressuale: PCO,
agenzie di comunicazione, traduzioni, allestimenti, hostess, servizi tecnici e audiovisivi, catering,
trasporti, guide turistiche.
Presentando i plus del Friuli Venezia Giulia come destinazione congressuale – posizione
strategica al centro della nuova Europa, facilità nei collegamenti interni ed esterni, ampia
disponibilità di strutture moderne dotate di servizi all’avanguardia –, la “Sales
Guide” offre un’ampia panoramica delle proposte relative ai possibili itinerari
pre e post convegno.
Per completare il lancio del Friuli Venezia Giulia come meta congressuale di
riferimento, il Convention Bureau di TurismoFVG, il primo in Italia a
promuovere un’intera regione, sta per completare l’implementazione del nuovo
sito dedicato, www.congress.fvg.it.
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Trieste, la vetrina dell’Oriente cinematografico
Con un palinsesto di oltre 150 titoli, firmati dalle più importanti cineprese
dell’Europa centro-orientale, torna Trieste Film Festival, in programma dal 17
al 24 gennaio 2008.
Proprio nei giorni in cui si ridisegnano i limiti geopolitici dell’Europa, con la
scomparsa della frontiera tra Italia e Slovenia, la città di confine per eccellenza
riapre una finestra sui capolavori cinematografici provenienti dall’Oriente
europeo.
Sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Ministero per i beni e le attività culturali, la
manifestazione festivaliera propone una ricca carrellata di anteprime internazionali di
lungometraggi, cortometraggi e documentari. Oltre a presentare i migliori film realizzati nel 2007
in Europa orientale, la rassegna offre eventi speciali, ricognizioni monografiche, retrospettive e
omaggi.
Le tre sezioni competitive del festival punteranno, come di consueto, a documentare e interpretare
i segnali di tendenza più significativi. Il Concorso Internazionale Lungometraggi presenterà 12
pellicole in anteprima italiana, con una rappresentanza diffusa a ben 10 paesi europei. In questa
categoria spicca “Import Export” del regista austriaco Ulrich Seidl, già in concorso a Cannes.
Grande attenzione sarà riservata anche ai concorsi dedicati ai cortometraggi e ai documentari,
mentre István Gaál, una delle figure più importanti del cinema ungherese, sarà
al centro di un’ampia monografia.
All’interno di un programma di omaggi riservati alle personalità legate al mondo
del grande schermo spiccano quest’anno due approfondimenti riservati a Italo
Svevo, quale autore particolarmente apprezzato e ripreso dalla produzione
cinematografica, e al triestino Tullio Kezich, giornalista, critico
cinematografico, autore, sceneggiatore e produttore di grande fama.
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Scoprire i “Castelli d’acqua” del Friuli Venezia Giulia
Due manieri racchiusi in un borgo medioevale millenario, contornato da un
imponente parco secolare e attraversato da cristalline acque di risorgiva. È
questo lo scenario che si presenta a chi sceglie il Castello di Strassoldo come
location per i propri eventi.
Collocato in posizione strategica rispetto alle attrazioni e ai centri principali
della regione – a 10 minuti dall’antica colonia romana di Aquileia, a 20 minuti
dalla rinomata spiaggia di Grado e dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari, a 60
minuti da Venezia e dall’Austria – il complesso fortificato è considerato uno dei più importanti
“Castelli d’acqua” della zona delle risorgive friulane.
I tanti aneddoti ed eventi storici che hanno interessato questo luogo – l’origine del sito risalirebbe
addirittura al VI secolo, quando si iniziava a citare il “maniero dalle due torri”, costruito con i ruderi
di Aquileia distrutta da Attila – contribuiscono a creare un fascino del tutto particolare.
Cornice ideale per banchetti nuziali, cene di gala, meeting, congressi e convegni, la struttura
offre anche la possibilità di pernottamento. La “Vicinia”, una piccola costruzione inserita nel borgo
castrense e originariamente adibita all’amministrazione della giustizia, ha subito recentemente un
profondo restauro, che ha messo a disposizione due ampie stanze arredate con mobili in stile
veneziano settecentesco. I più esigenti possono scegliere di soggiornare nell’antica Torre, dove
sono a disposizione due suite di rara bellezza. È in corso di ristrutturazione, invece, il vecchio
mulino, dal quale saranno ricavate nuove stanze da letto per gli ospiti.
Il complesso castrense, che offre visite guidate per gruppi di almeno 20
persone, ospita due caratteristiche manifestazioni collegate tra loro e in
sinergia tra i due castelli. I due eventi – “In Primavera: Fiori, Acque e
Castelli” e “In Autunno: Frutti, Acque e Castelli”, che si tengono
rispettivamente in aprile e in ottobre – propongono ambientazioni a tema con la
presenza, all’interno dei manieri, di artigiani, artisti, decoratori, antiquari,
hobbisti e vivaisti.
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