Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Margherita Grazioli

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Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Margherita Grazioli
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
IL MELOGRANO
MARGHERITA GRAZIOLI
Anno III - n. 3
Settembre 2010
Inserto al Periodico Bimestrale Tuttapovo, edito dal Club InterassociativoTuttapovo
il Melograno
sommario
La Carta dei servizi ...............................................3
Un Paese per vecchi o i vecchi per il Paese?.........4
Punto prelievi.........................................................5
Corso per volontari - il programma.......................6
Anziani ed Aclisti in festa al “Moronar”................7
Conosciamo la RSA di Gabbiolo...........................9
I consigli dell’orto...Lino.....................................11
Il villico ed il villeggiante....................................13
Tanto per ridere – concorso a premi....................16
L’angolo della poesia...........................................18
Nozze d’oro..........................................................19
La vita in uno scatto.............................................20
Centro Diurno - il nostro orto..............................21
Centro Diurno - laboratorio di cucina..................22
Il libro della solidarietà........................................23
(Copertina: autunno verso Sant’Agata)
Settembre 2010 - n. 3
Anno III - XI num. pubblicato
COMITATO DI REDAZIONE
DIRETTORE:
Paolo Giacomoni
COORDINAMENTO:
Antonio Bernabè
IN REDAZIONE:
Antonio Bernabè - Erica
Ciresa - Renzo Dori Roberto Maestri - Renata
Ricci - Tomasi Lorenzo
- Manuela Trentini
FOTO:
Servizio Animazione
- Fonti varie IMPAGINAZIONE E GRAFICA
Carlo Nichelatti
Si ringraziano tutti coloro
che a vario titolo hanno
contribuito a dar vita
a questo numero de
“IL MELOGRANO”
inserto redazionale
al periodico TUTTAPOVO
STAMPA
Tipografia Arti Grafiche
Publistampa - Pergine
Valsugana
Se vuoi conoscerci meglio
basta un clic
www.apspgrazioli.it
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Inserto redazionale a cura della A.P.S.P. “M. Grazioli” di Povo - Tuttapovo - settembre 2010
il Melograno
La Carta dei Servizi
M
entre state leggendo questo articolo de “Il
Melograno”, le rotative delle litografia da
noi incaricata sta stampando la nuova e aggiornata “Carta dei Servizi” della nostra Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “M. Grazioli” e che tratterà di tutti i servizi da noi organizzati e gestiti.
Qui vi daremo solo alcune anticipazioni non certo esaustive ed al solo scopo di stimolare la lettura del testo appena vi verrà consegnato. Le statistiche ci dicono che gli italiani non amano molto
la lettura a meno che il contenuto del testo non risponda alle esigenze dirette della persona coinvolta e questo è proprio il caso nostro, perché tutte
le persone che riceveranno il documento sono indubbiamente interessate. La parte scritta, per non
stancare il lettore, sarà poi “alleggerita” e resa più
piacevole da una serie di immagini che in qualche
modo sottolineeranno il contenuto e riporteranno
alla memoria momenti di vita di utenti e operatori.
Per molti poi rappresenterà anche un’occasione
importante per conoscere aspetti, attività, principi, idee guida che magari difficilmente si rendono
palesi nella freneticità della vita quotidiana all’interno dei singoli servizi offerti, ma che ne rappresentano l’elemento ispiratore.
Abbiamo detto all’inizio che questa nuova Carta
dei Servizi riguarda tutta l’Azienda “M. Grazioli”
e allora è opportuno esplicitare succintamente
com’è strutturata:
Una prima parte raccoglie e indica quali sono i
“Principi fondamentali” a cui il documento si ispira e conseguentemente a cui si ritiene “vincolato”
l’operare dell’Azienda; dà alcune indicazioni esplicative su cos’è una carta dei servizi e quali obiettivi si propone e infine fornisce delle utili indicazioni per una facile e rapida consultazione del testo.
Una seconda parte riguarda la presentazione
dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “M.
Grazioli”, delle sue radici storiche, della sua natura giuridica e del suo nuovo Statuto, della “mission” aziendale e della sua complessa struttura
organizzativa.
La terza parte è dedicata alla descrizione dei
servizi offerti alla persona che intende per propria
libera scelta usufruirne e che per grandi aree sono
riconducibili ai servizi alla persona, ai servizi alberghieri ed ai servizi amministrativi.
Una quarta e ultima parte è dedicata alla tutela
e partecipazione degli utenti ed alla qualità e sicurezza dei servizi.
Il documento poi si completa nelle parti successive specificatamente dedicate alle singole attività quali la Residenza Sanitaria Assistenziale, il
Centro Diurno e di Servizi, le Residenze protette,
i servizi resi al territorio quali i pasti a domicilio,
il Punto prelievi e appena verrà attivato il Punto
riabilitativo.
Per ognuno di questi settori d’intervento viene
definita una sua specifica Carta dei Servizi che
consentirà di analizzare con puntualità contenuti
e modalità organizzative di tale attività.
All’interno quindi di ognuna di queste parti la
persona interessata o quella che usufruisce di tale
servizio troverà non solo tutte le notizie utili di
come è organizzato l’attività, ma anche utili indicazioni su quali sono i contenuti e le compatibilità
organizzative e di risorse che l’Azienda intende
comunque garantire e, cosa ancora più importante, gli standard e gli obiettivi che si impegna
a raggiungere nel corso d’anno e su cui poi rendiconterà, previa l’effettuazione di appositi controlli
e monitoraggi.
In questo senso la Carta dei Servizi non è uno
strumento solo descrittivo e per così dire “statico” ma diviene uno strumento “attivo” che consente al fruitore dei nostri servizi di verificare periodicamente la qualità raggiunta nel rispetto degli
obiettivi (standard) che annualmente l’Azienda si
propone.
Se con l’impegno e la buona volontà e determinazione di tutti riusciremo ad innescare questo
processo aiutati anche dalla Carta dei Servizi, la
fatica e l’impegno per la sua stesura non sarà certo andata sprecata.
Il Presidente
Renzo Dori
Inserto redazionale a cura della A.P.S.P. “M. Grazioli” di Povo - Tuttapovo - settembre 2010
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il Melograno
Un Paese per vecchi
o i vecchi per il Paese?
N
ello scorso mese di luglio la Provincia autonoma di Trento ha presentato i dati del calcolo statistico della popolazione trentina residente,
per età, sesso e comprensorio, al 1° gennaio 2010.
Il calcolo della popolazione registra nel tempo le
entrate e le uscite, che sono costituite, rispettivamente, dai nati e dagli immigrati, dai morti e dagli
emigrati.
La conoscenza della struttura per età della popolazione residente risulta di particolare importanza
per effettuare varie tipologie di analisi basate sulle
conoscenze demografiche, quali ad esempio analisi di tipo urbanistico, socio-assistenziale, sanita-
rio, e molte altre.
La struttura per età e sesso al 1° gennaio 2010
scaturisce da un complesso di fenomeni naturali
(quali la natalità e la mortalità) e sociali, come i
flussi migratori di iscrizione e cancellazione anagrafica.
Al 1° gennaio 2010 la popolazione trentina residente “anziana” (cioè con 65 anni e oltre) risultava
composta da 101.415 persone (il 19,3%) mentre i
“minorenni” erano circa 96.000 (il 18,3%). L’indice
di vecchiaia (calcolato rapportando percentualmente la popolazione anziana, di 65 anni e oltre, a
quella giovane, fino a 14 anni) risulta in lieve crescita e ci dice che ogni 100 giovani ci sono 126
anziani.
Con qualche piccola eccezione, fino ai sessantun anni di età la numerosità degli uomini è superiore a quella delle donne: oltre a quell’età, si
vede prevalere la componente femminile in modo
via via sempre crescente. Intorno agli 83 anni per
ogni uomo ci sono due donne e proseguendo nelle età più anziane il contingente maschile diminuisce ancora.
Anche in Trentino, dunque, aumenta il numero
degli anziani ma, per fortuna, questo fenomeno
sempre più si discosta dallo stereotipo del “vecchio-solo-ammalato ed improduttivo” con il quale
venivano etichettati gli anziani fino a qualche decennio fa.
Interessante, al riguardo, ci è parso quest’articolo di Elisabetta Girardi, pubblicato da “l’Adige”
del 4 luglio 2010 e che riportiamo integralmente.
Che l’Italia sia “un Paese per vecchi” ormai è
noto a tutti; essa condivide con il Giappone il più
alto tasso di invecchiamento del mondo. Segue
questo trend anche la popolazione trentina: gli ultimi dati del Servizio Statistica della Provincia di
Trento ci dicono che le persone con più di 65 anni
costituiscono circa il 19% della popolazione (nel
1961 non oltrepassavano il 10%) e fra trent’anni
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il Melograno
saranno addirittura il 27%. Si fa dunque urgente la
necessità di modificare il punto di vista comune sul
“pianeta anziani”.
Dimentichiamo i vecchietti deboli e non autosufficienti da proteggere e accudire quasi fossero un
peso per la società e facciamo spazio ad una fascia
di popolazione, quella della terza età, che mette in
campo risorse umane, di esperienza e di memoria
(ma anche finanziarie - basti pensare alla spesa sanitaria e previdenziale - e di possibile domanda per
specifici servizi) che rivoluzionano completamente
attese e rapporti nelle società avanzate. L’età anagrafica, ci dice il Censis con le sue ricerche, rappresenta un valore soglia solo virtualmente in grado
di definire l’accesso alla cosiddetta “terza età”.
Cosa determina di fatto l’accesso alla condizione
anziana? Sempre il Censis ci dice che per il 62,7%
degli ultrasessantenni sono i problemi di salute e
la perdita dell’autosufficienza; per il 36,7% l’evento
dirompente è la perdita del coniuge, mentre solo
in terza battuta è stato citato il pensionamento
(16,1%).
Vale comunque una regola generale; tanto più
ampio è il patrimonio sociale e culturale su cui si
può contare, tanto più è sfumato l’esordio di un
“sentirsi anziani” in cui è presente una connotazio-
ne negativa. La possibilità di spendersi in attività
socialmente utili, dunque, “fa sentire meno vecchi”.
Non ci riferiamo soltanto ai servizi di supporto per
le famiglie (i nonni impegnati in baby-sitting o lavoretti domestici). La ricerca “Censis - Salute “La
Repubblica” del 2007 fa riferimento in particolare
all’attività di volontariato, svolta dal 25,6% degli
anziani, quota che sale al 39% tra i residenti al
Nord-ovest, al 29% tra quelli del Nord-est.
Con la scelta di impiegare il proprio tempo in attività sociali - spiega la ricerca Censis 2007 - i pensionati non rispondono solo alle loro esigenze (il 95%
degli intervistati si è detto convinto che sentirsi utili
ed avere buoni rapporti con gli altri incide sullo stato di salute), ma rappresentano anche un contributo decisivo alla coesione della società e alla tenuta
delle relazioni, in un contesto in cui le generazioni
adulte appaiono sottoposte ad un surplus di stress.
L’investimento sociale degli anziani ha ricadute
positive sulla comunità: il loro intervento colma i
buchi della rete di tutela come sperimentano quotidianamente soprattutto le famiglie. E i benefici del
loro apporto vitale si ripercuotono anche sulla spesa pubblica, in particolare quella sanitaria e per i
farmaci. Un circolo virtuoso non ancora pienamente valorizzato.
Al servizio dei cittadini
Il Punto prelievi
Una conferma importante
N
ello scorso numero del Melograno di giugno
avevamo scritto che:
“Nell’ottica di migliorare nel limite del possibile
il servizio all’utenza abbiamo recentemente concordato con l’Azienda Sanitaria - Distretto di Trento e Valle dei Laghi di dotare il punto prelievi di
una cassa con possibilità di pagamento dei ticket
in contanti o tramite bancomat. Entro il mese di
luglio p.v. non sarà quindi più necessario che la
persona che usufruisce del nostro servizio si rechi presso l’ufficio postale per il versamento del
ticket, ma potrà farlo comodamente presso la nostra cassa all’atto del ritiro del referto.”
Nella seconda metà di luglio in
effetti quanto anticipato è stato
puntualmente realizzato e presso la holl d’ingresso della RSA, in
via della Resistenza n. 63, è stata
attivata la cassa punto prelievi
con possibilità di pagamento in
contanti o con bancomat all’atto
del ritiro del referto.
L’apertura della cassa e ritiro referti va dal
lunedì al venerdì (esclusi giorni festivi)
nell’orario 7.30 - 9.30 e 16.30 - 18.30
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il Melograno
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Renzo Dori ( Presidente A.P.S.P. M.Grazioli), Dott.ssa Mariella Petrillo (Psicologa consulente)
Lucia Leonardelli ( Funzionario Coordinatore dell’Area Sociale)
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Volontari “esperti”- Dott. Alberto Conci (Docente di Etica)
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Lucia Rossi (Funzionario Coordinatore dei Servizi Sanitari ed Assistenziali)
Lucia Leonardelli ( Funzionario Coordinatore dell’Area Sociale)
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Gianordoli Mirta (Infermiera), Alberta Faes e Fanny Andreatta (Fisioterapiste)
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Dott.ssa Mariarosa Dossi (Direttore dell’A.P.S.P. M..Grazioli )
Dott.ssa Avi Rosanna ( Dirigente Area Servizi Sanitari)
Manuela Trentini (Educatore Professionale)
Moderatore: Dott.ssa Mariella Petrillo (Psicologa consulente)
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il Melograno
Anziani e Aclisti in festa
al “Moronar”
di Antonio Bernabè
L
a giornata che i Circoli
ACLI e Anziani del sobborgo hanno organizzato assieme il
12 agosto ha visto quest’anno la
partecipazione di oltre un centinaio di persone alla baita alpini
del “Moronar”.
Hanno fatto gli onori di casa
Ines Giacomoni, presidente del
Circolo anziani, affiancata da
Claudio Orsingher, vice della
locale sezione ACLI. Sono stati
validamente supportati dalle
“gag” del “Toni” Maule, aclista
ed animatore di molte della
manifestazioni del nostro sobborgo. La cucina tipica dell’infaticabile Luciano “Cavicia”
Giovannini, i giochi a carte,
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il Melograno
la tombola, la musica e le immancabili “ciacole”
sono stati i piacevoli ingredienti di questa riuscitissima giornata.
Il nostro amato parroco don Cornelio Carlin ha
voluto essere presente alla Festa dell’anziano per
salutare e congedarsi dai soci dei due circoli prima di lasciare il sobborgo per dedicarsi al nuovo
incarico cui è stato designato, quello di curare la
8
pastorale degli anziani ed ammalati presso l’ospedale di Trento.
Il sacerdote ha tuttavia assicurato che, nei limiti del tempo a disposizione, non farà mancare
anche in futuro la sua presenza a benemerite iniziative come questa, promosse dalle Associazioni
di Povo.
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Festa alla “Civica”
di Gabbiolo
L’
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Civica di Trento” dispone di
quattro RSA: a Gabbiolo, a Gardolo, la nuova di San Bartolomeo, e quella di Via della
Collina a Trento.
Per conoscere meglio questa realtà siamo
andati a trascorrere una giornata nella RSA
di Gabbiolo: arriviamo in un giorno speciale, quello della festa mensile quando si festeggiano i compleanni degli ospiti. Musica
dal vivo nel cortile interno e cena con menù
ricercato per amici e parenti. Il clima è davvero festoso, non sembra nemmeno di essere in una casa di riposo, si ride e si chiacchiera e l’atmosfera è davvero gradevole.
La struttura chiamata Gabbiolo dopo un
referendum fatto l’anno scorso tra gli ospi-
ti, è situata in via Znojmo, nell’ex convento
dei frati Francescani, ed accoglie 56 anziani
distribuiti su 3 piani. Al piano terra si trovano la portineria, l’ambulatorio medico, la
palestra per la fisioterapia. Al primo piano
sono situate due sale di “rappresentanza” a
disposizione della cittadinanza per incontri
culturali, l’ufficio del collaboratore sanitario, dell’educatore professionale, dell’assistente sociale, la cucina, la sala da pranzo,
il locale guardaroba, una cucinetta per gli
ospiti, due sale “pluriuso”, il servizio parrucchiera, callista-pedicure e due stanze da
letto.
Le altre stanze degli ospiti occupano interamente il 2° e il 3° piano. Le camere sono
singole, da due, da tre e da quattro posti
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il Melograno
letto. Ogni piano è dotato di una stanza per
l’infermiera, di un cucinino, di bagni esterni
alle camere, di un locale per il bagno assistito e di alcune sale di ritrovo per ospiti e
familiari. All’interno della struttura vi è inoltre una chiesetta.
Oggi - ci spiega Giancarlo Paolazzi, presidente del Consiglio di amministrazione della Civica di Trento - gli ospiti delle nostre
case di riposo sono 360, tutti ben oltre i
sessant’anni, per il 90% non autosufficienti.
I nostri anziani vengono seguiti dal nostro
personale che di fatto si aggira attorno ai
360 dipendenti, un rapporto uno sta a uno
tra ospiti e personale. Motivo questo di
grande professionalità e presenza costante nelle nostre strutture. Diciamo che nel
corso dell’ultimo secolo si è passati da un
servizio istituzionale nei confronti dei poveri e degli inabili all’attuale offerta di servizi
sociali, assistenziali e sanitari diretti alla generalità dei cittadini ed in particolare alle
persone anziane e non autosufficienti. Gestiamo anche il Centro Diurno Alzheimer, e
centri in cui sono erogati servizi di cura ed
igiene della persona in particolare: bagno e
doccia assistiti; pedicure, manicure, servizi
di parrucchiera e barbiere.
Chi può entrare in una RSA e quali sono
i costi?
“L’accesso al servizio è gestito dall’Unità
Valutativa Multidisciplinare. Le U.V.M. sono
costituite in ogni Distretto sanitario e sono
composte da una serie di figure professionali socio-sanitarie con compito di esaminare
le situazioni di bisogno di persone non autosufficienti o con gravi disabilità e stilare una
graduatoria per l’inserimento. Una volta ottenuto il posto il costo per la permanenza
nella RSA viene suddiviso tra la Provincia e
l’ospite. La media nazionale della cosiddetta “quota alberghiera” è di 120 euro al giorno, qui in Trentino grazie all’intervento della Provincia l’ospite spende solo un terzo”.
Ma come trascorre la giornata l’anziano?
Ci risponde Adriana, che cura le attività
all’interno della casa. “Gli ospiti si alzano
tra le 6,30 e le 8. Fanno colazione e poi nella
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prima mattina possono fare attività dedicate alla persona: chi va dal parrucchiere, chi
dal podologo, chi dal fisioterapista. A mezzogiorno pranzo, poi riposino fino alle 14 e
poi attività di animazione. Si va dalla lettura
a giochi per stimolare la memoria, la creatività, ma non mancano i lavori con la pasta
di sale, i pennelli. Dopo la cena delle 18 si
possono vedere film o televisione. In estate
organizziamo gite in pullman, sempre in località vicine”.
Maddalena, una signora che vive a Villazzano, da quattro anni viene a trovare la
mamma Helena. “In questi anni vengo sempre a trovare mia madre e devo dire che sono
molto contenta di come lavorano a Gabbiolo,
l’ambiente e il personale sono straordinari”.
Ma la Civica di Trento non è solo RSA,
vi sono anche gli Alloggi Protetti che rappresentano una risposta abitativa e quindi
residenziale per quelle persone che, pur
essendo autosufficienti o in condizioni di
modesta dipendenza, richiedono un ambiente di vita protetto da un punto di vista
sociale ed assistenziale.
Gli Alloggi Protetti di via Molini 24 sono
da considerarsi una struttura adeguata alle
esigenze dell’anziano, collegata funzionalmente con il servizio di assistenza continua
di carattere sanitario, sociale e domestico.
Gli Alloggi Protetti sono costituiti da 16 appartamenti singoli e da 4 a due posti letto.
Ogni appartamento è interamente arredato,
munito di apparecchio telefonico, campanello di emergenza e termostato per la regolazione autonoma del riscaldamento. Gli
Alloggi Protetti contengono al loro interno
anche spazi comuni a tutti gli ospiti quali
ad esempio la sala mensa (viene fornito il
pasto di mezzogiorno), una sala per le conferenze e per le attività ricreative, l’ambulatorio medico/infermieristico e l’appartamento del custode.
(articolo tratto da “QUI TRENTO”, quindicinale
in formato tabloid distribuito gratuitamente in tutte
le abitazioni di Trento e dintorni) - l’articolo è stato
scritto da A. Casagrande)
Inserto redazionale a cura della A.P.S.P. “M. Grazioli” di Povo - Tuttapovo - settembre 2010
il Melograno
I consigli dell’orto... Lino
di Lino Eccher
MESE DI LUGLIO
Il periodo di luna calante va dal 27 giugno al
10 luglio; è questo il periodo favorevole per le
semine (vedi sotto).
Nel mese di luglio sono consigliati i seguenti
trapianti:
basilico - bieta a coste - carota rossa - cavolo autunnale (adatto per i famosi “crauti”)
- cetriolo - cipolla - finocchio - indivia - lattuga
- insalata gentile (può conosciuta come “trentina”) - melanzana - peperone - porro - sedano
- verza autunnale e zucchina.
In questo mese si consiglia di seminare con
luna calante:
fagiolo nano - pisello - prezzemolo - rapanello a candela o ciliegina.
MESE DI AGOSTO
Il periodo di luna calante va dal 27 luglio al
9 agosto; è questo il periodo favorevole per le
semine (vedi sotto)
Nel mese di agosto sono consigliati i seguenti trapianti:
cavolo autunnale - finocchio (maturazione
non sicura) - indivia - lattuga - sedano (maturazione non sicura) - verza (la verza ben
sopporta le basse temperature autunnali ed
invernali)
In questo mese si consiglia di seminare con
luna calante:
fagiolo nano - rapanello.
MESE DI SETTEMBRE
Per questo mese siamo fuori stagione per le
semine in campo aperto, è possibile fare solo
dei trapianti. Questi trapianti andranno però
fatti all’interno di una piccola serra di uso familiare.
I trapianti del mese di settembre sono:
biete - basilico - cavolo - cipolla - finocchio
- indivia - lattuga - melanzane - peperoni - pomodori - porri - sedano - zucchine.
Le verze si possono seminare anche in campo aperto, perché è risaputo che
se prendono il gelo risultano più amabili.
Dal 25 agosto al 7 settembre, in luna calante,
si possono fare alcune
semine:
cicoria - prezzemolo ravanello - spinacio.
Gli antiparassitari
L’ORTICA
L’ortica è un antiparassitario naturale che non danneggia né l’uomo, né l’ambiente. Anni addietro non c’erano i prodotti
del giorno d’oggi, esistevano solo i prodotti
naturali, preparati con erbe che i nostri nonni
e i nostri padri conoscevano.
I preparati possono essere di diverse specie, ma quello di ortica è il più potente. Cominciamo con dosi di piccola quantità: Si raccoglie 1 chilogrammo di ortica verde, solo il
fusto e non la radice. Si prepara un recipiente
con 10 litri d’acqua, si mette l’ortica a bagno
mettendo un peso sull’erba in maniera da tenere tutto il contenuto bene immerso. Si mette il recipiente con l’acqua e l’ortica al sole,
in maniera da scaldare l’acqua così anche il
contenuto prende forza. Ogni giorno si leva il
peso e si dà una bella mescolata, operazione
da ripetere in seguito ogni volta che si usa
il preparato anche dopo che è pronto. Dopo
dieci giorni di macerazione il preparato può
essere utilizzato.
È possibile utilizzare anche l’ortica secca,
che si raccoglie in autunno e per dieci litri
d’acqua ne sono sufficienti solo due etti. Per
seccare l’ortica si può anche raccoglierla verde, legarla in mazzi e appiccarla al muro di un
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il Melograno
casolare, così in primavera è pronta.
Il preparato oltre ad andare bene per ogni
insetto serve anche per disinfettare il terreno. Una buona protezione dei trapianti si ottiene immergendo le loro radici per otto ore
nel preparato. In questo modo la pianta sarà
sicuramente protetta da ogni insetto presente
nel terreno.
Terminata la macerazione, il contenuto non
si getta via ma si taglia a pezzettini piccoli e
lo si sparge nel terreno che così si disinfetta
e si concima.
L’ortica è indicata specialmente per alcune
piante da orto, per esempio il pomodoro, la
melanzana, il peperone, il cetriolo, il cavolo
capuccio, le zucchine, l’insalata. Si usa con un
annaffiatoio anche da pochi litri e si sparge
attorno alla pianta facendo attenzione a non
bagnare le foglie, altrimenti le piante prendono l’odore dell’ortica.
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IL VERDERAME
Un tempo c’era il famoso “verderam” che si
usava per i pomodori e per le viti, solo che
anni indietro questo non era in polvere ma in
pezzi grossi.
Il preparato veniva fatto in questo modo: si
riempiva un bel recipiente con cinque o sei
litri d’acqua e per ogni litro si calcolava un
chilo di verderame. Si mettevano i pezzi in un
sacco di iuta e si metteva tutto a bagno per
almeno cinque giorni, massaggiandolo ogni
giorno per diluirlo. Dopo cinque giorni era
pronto per l’uso. Veniva ben filtrato con una
retina molto fine e poi per spargerlo si usava
una pompa ad aria, la “conzaleta”. Per le viti
si metteva a bagno anche un sasso cotto di
calce bianca calcolando la misura del sasso in
base ai litri di acqua usati.
Sui pomodori si spruzzava il verderame direttamente sulla pianta quando comparivano
i primi piccoli grappoli.
Inserto redazionale a cura della A.P.S.P. “M. Grazioli” di Povo - Tuttapovo - settembre 2010
il Melograno
Il villico e il villeggiante
di Lorenzo Tomasi
Q
uando non si conosce la strada, è utile chiedere informazioni alla gente
del posto. Ma quando fra chi domanda e
chi risponde non ci s’intende, allora sono
dolori...
È quanto ci racconta questa scenetta,
scritta dal nostro Lorenzo Tomasi.
Mi scusi Bonomo...
Diselo a mi? El varda che chi no ghè nesun con quel nome...
Ma no, no intendevo dire buon omo...
nel senso discorsivo...
Mi no so che senso che lè quel che el
dis.. a scola i me diseva che de sensi ghe
né zinque... la vista...
Ma insomma, parlo italiano o cinese?
Intendevo comunicare con Lei, parlare,
insomma.. devo chiederle qualcosa...
Ma... e dirlo prima enveze che slambrottare sui sensi e i Bonomi che fra l’altro l’è en cognome che chi da noi...
Sì sì ho capito, mi lasci dire per favore...
El faghia o meio el digghia...
Sì ecco... volevo sapere quanto manca
alla malga...
En moment, quala malga, quela bassa,
de mez, alta, vecia o nova? O quela del
Bepi?
Ah, non sapevo ce ne fossero così tante, comunque mi dica quanto manca alla
malga de mez...
Ah, quela, mi me sa che
lei finida da en pez, oddio, forse se i ghe fessa
en steccato per i porzei...
Ma cosa dice... non ci
siamo capiti o lei vuol farmi arrabbiare... intendevo
chiederle quanto manca
alla malga ma di strada, di
tempo per arrivarci...
E dirlo prima scusa, el
varda che mi no son chi
en ferie eh son chi a laorar per tirar avanti..
Va bene, va bene, non
intendo farle perdere
tempo ma per favore cer-
Inserto redazionale a cura della A.P.S.P. “M. Grazioli” di Povo - Tuttapovo - settembre 2010
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il Melograno
chi di capirmi eh.. neanche fossimo in
Alto Adige!
Perché la galo su coi tedeschi? El varda
che anche noi Trentini se no fussa per il
principe vescovo saressen dei bei tedeschi... e se nol me crede el vaga en val
dei Mocheni!
Sì, sì d’accord,o ma per favore mi dica
quanto manca di strada per la malga di
mezzo e da che parte devo andare.
Dipende, dipende...
Da cosa scusi, la strada sarà sempre
quella no?
No, perché ghe né pù de una en base
anca a...
Va bene, va bene mi faccia vedere quella più comoda...
Ma el me scusa come fago a farghe veder la strada no la go miga en carsela
no...
(tra se e se) Oh Dio, mi è capitato il
più tonto dei villici. Per favore mi ascolti
bene parlerò piano...
Sì va ben ma no massa... che son en poc
sordo...
Che strada devo prendere per la malga
di mezzo e quanto tempo ci impiegherò?
Sì ho capì. Donca... la strada non la pol
ciapar, al massimo el la pol pestolar..Oh Dio, aiuteme... mi scusi Bonomo in 14
tendevo dire che strada devo percorrere per..
Go za dit per piazer che mi no me ciamo Bonomo e po se lù el vol correr per
la strada no le affari mei, ma el varda
che ghe i sassi e le curve...
(Il villeggiante sudando si siede per
terra) Per piacere, per piacere mi indichi
questa strada per favore... per pietà...
Va ben, va ben, nol staga a far così e
po, se el voleva saver che strada far per
nar en malga el podeva dirmelo prima
no...
Siì siiii ha ragione ma la prego...
Allora, vedelo quel pin lassù, quel co la
zima taiada da na saeta?
Sì
Ben el vaga fin lì el gira a destra vers
quela montagna lazò, po’ quando l’ariva
al sas de la strega...
Un momento per favore, un momento,
come faccio a riconoscere il sasso della
strega?
A bè, l’è fazil l’è en sas che el somiglia
ala facia de me suocera...
Ma io non conosco sua suocera...
No ga enportanza basta che ghe diga
che tra ela e el sas no ghe differenza tuti
e doi i ga en nas come quel de n’elefante... donca disevo...
Aspetti per favore, aspetti, ma qui da
voi i sentieri non sono segnati?
Ma en do credelo de esser en piaza del
Dom a Trent? Chi da noi sen ancora naturali, no gaven bisogn de segnar sentieri o
strade, basta i sasi e i alberi e i crozi e..
Bene, ho capito, dunque arrivo al sas
de la strega e dopo?
Dopo el se senta zo...
Come me sento zo...
Sì, per polsar, a meno chè nol voga
sciopar perché dopo el sas dela strega el
deve far la salita del mulo che lei praticamente en pè, e se no se è abituadi...
Oh signor, va ben e dopo arrivo alla
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il Melograno
malga o no...
Squasi squasi... en zima alla salita del
mulo el se vede davanti el pra delle vache e da lì, se ghe el sol en font ala val
ghe la malga...
Oh meno male ci siamo arrivati.
Sì sì, ma alla malga bassa no quela de
mez en do che el vol arrivar lù...
(Il villeggiante comincia a sudare, quasi sviene)... Ah, quella bassa, va bene e
in quanto tempo arriverò lì?
Ben nol so con precision, dipende...
Ma da cosa dipende, insomma mi dica
almeno pressappoco due ore, mezzora...
No podo dirghelo perché no so come
el camina lù... valo en pressa, che scarpe
galo, quant peselo, galo dre acqua e da
magnar...
Ma insomma, per favore non sarà mica
una spedizione sull’Everest questa, no?
Ah no de zerto, per l’Everest ghe vol
l’ossigeno ma chi no el serve...
Va bene ho capito basta così andrò alla
malga bassa, ma mi dica... là c’è la ricotta
fresca, il formaggio, la panna...
Ah sì zerto ghe tut come alle altre malghe... sol che costerà tut en po de pù...
Ma come de pù... se la malga è più vicina le spese saranno meno no?
Eh no, perché co la scusa che l’è la malga pù vizina ghe va pu zent e alora i paroni i ha alzà i prezzi...
Ho capito, anche da voi le leggi del mercato...
Ha mi no conoso quele legi, conoso
però i paroni della malga e quei no i se
lasa propri scampar gnente...
Va bene allora la ringrazio e mi avvio...
Gnente, gnente, se però el voleva arrivar alla malga en po’ pù comod el doveria..
No, no per carità mi basta così, grazie,
grazie...
Che strani sti villeggianti no i te lasa
parlar da la pressa che i gà! El ma doman-
dà che strada far e mi ghe lo dit, ma no
capiso perché no l’è na su drit per el stradon co la so bela machina, enveze che
scarpinar per el senter! Mah, se vede che
el vol butar zo do chili de panza... Però
mi entant ghe telefono ala Gigiona...
(prende il cellulare dalla tasca e...) Gigiona, ciao son el Lucio... sì grazie stago
ben,, sì sì ne veden sabo en piaza alla
festa dei formai... Senti te ariverà su,
forse, en villeggiante, come... no, no nol
ga la machina, come... ha no so, a mi nol
ma domandà de vegnir su dal stradon
ma sol domandà la strada da percorrer
e alora ho pensà che el voleva nar a pè...
sì, sì el zerca la ricotta, el formai... ah
sì te è arrivà tut da poc col camion de
la Galbani... ben, alora senti siccome el
stradon no sel vede da la to malga no
sta dirghe che el ghè, se no el poderia
meterse a pianzer e po’, senti mola for
quele tre vache e do caore che te gai lì
en stala, così no ghe parerà vera de esser en montagna... bon bon e po’ mandalo zo dal senter pu lonch che nol pasa
da mi così nol me farà perder altro temp
che mi son chi per laorar, no en ferie...
hat capì, sì alora ciao ne vedem, Eh se
no ghe fusen noi villici a farli contenti
sti vilegianti i se perderia en den bicer
de acqua!
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il Melograno
tanto per ridere...
... e divertirsi un po’
Grande concorso a premi
Ricchi premi riservati agli ospiti della Rsa e del Centro diurno che
sapranno indicare le risposte esatte ad almeno uno dei due indovinelli.
Indovinello n. 1: Qual è la cosa più’ sciocca a questo mondo?
Indovinello n. 2: Senza le mani tace, con le mani ti stupisce... Cosa sarà ?
Le soluzioni vanno consegnate agli operatori di animazione con
indicato il nome dell’anziano; seguirà la premiazione con nome e
foto del vincitore nel prossimo numero de “IL MELOGRANO”!!
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il Melograno
Ecco i vincitori del concorso
indovina indovinelli n° 10
ALL’INDOVINELLO n. 1 “Chi passa il tempo con la... sabbia”?
Hanno risposto esattamente: “La clessidra”!
• Elda Saltori residenza Mimosa al 1° piano
• Bruna Facchinelli residenza Ciclamino al 1° piano
• Giovanna Contiero residenza Genziana
• Carmela Valentini del Centro Diurno
ALL’INDOVINELLO n. 2 “Hanno le gambe... ma non hanno testa ne piedi. Cosa sarà?”
Ha risposto esattamente: “I pantaloni”!
• Ernesto Ioris del Centro Diurno.
Ecco le foto dei vincitori con il meritato premio:
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Congratulazione ai vincitori che oltre ad aver risposto
esattamente agli indovinelli hanno mandando a
tutti un segnale di simpatica competitività...
FORZA CONTINUIAMO COSI’ partecipare è facile!!!
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il Melograno
L’angolo della poesia
NON DISPERARE
Quando tutto pareva perduto,
un aiuto è arrivato
dal cielo.
Un gran soffio di gioia
è alitato,
dissipando ogni nube,
ogni gelo.
Quanto più ti senti avvilito
e ti sembra
più avverso il destino,
guarda in alto,
nel cielo infinito,
ed un raggio
ti scalda il cammino.
Non si sa che cos’è, forse un canto
o soltanto
la fede che hai.
Quel che conta
è che torni l’incanto
di quei giorni
che furono gai.
In vecchiaia è più grave la croce,
ogni cosa
ti pesa nel cuore.
Ma là in fondo
ci aspetta una luce
che dissolve
ogni pena e dolore.
Nonna Renata
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il Melograno
ANIVERSARI DE MATRIMONI
di Piergiorgio Rauzi
Testo per un canto alpino che è stato successivamente messo in musica.
Come che i passa i ani
quasi zinquanta come ancoi
èren en tanti alora
adess sen qui demò noi doi,
gaveven quasi pressa
soli alora de restar
soli dopo la messa
altro che meterse a balar.
(Ritornello) Féntene ‘n bal Rosina
soli sto bel valzerin
con i brazi e la manina
streti sì come quel dì,
l’anel, la cadenina
eco i è ancora chì
bei come quel dì Rosina
che ne sen diti de sì, sì
Parenti e compagnia
noi la finiva propi pù
d’eviva e d’alegria
e de basarse tuti su,
de restar soli ‘nveze
preferìven quasi alor
per desfarte le dréze
e per cambiarte de color. (Rit.)
Ades che la premura
da soli propi de restar
no l’èi zerto sì dura
da farne smeter de balar,
sen chì noi doi Rosina
soli - a volerne ben
abràzeme Rosina
strènzeme fis ancor al sen.(Rit.)
I è nadi tuti via
neodi e fioi sì pur lontan
contenti e così sia
che gaven dat sempre na man,
a farse la so vita
liberi perchè i sà
che noi sen chì contenti
perchè ne volen ben assà.(Rit.)
NOZZE
D’ORO!
I
due sposi, Graziella e Diego,
hanno festeggiato il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio il 16 giugno scorso, circondati dai loro parenti
e amici del Nucleo “Girasole”.
A loro è dedicata questa poesia
“Aniversari de matrimoni” con i
migliori auguri da parte della redazione de “Il Melograno”
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il Melograno
Centro Diurno di Povo
La vita in uno scatto
Invito ad un’interessante mostra fotografica
di Erica Ciresa
A
partire dal prossimo 12 ottobre sarà possibile visitare, in un primo tempo presso la Residenza Sanitaria Assistenziale “M. Grazioli” e in
seguito presso il Centro Polifunzionale, un’interessante mostra che attraverso immagini personali,
oggetti e racconti, vuol far emergere la storia degli
anziani che vivono e partecipano alle diverse attività proposte nella nostra struttura.
La mostra, nata dall’idea della professoressa
Fabrizia Rigo Righi e implementata dalla fantasia
degli Animatori, vede la preziosa collaborazione
del Museo Storico, in un ottica di ricerca e di valorizzazione del patrimonio umano rappresentato
dai nostri anziani.
All’iniziativa hanno aderito circa 30 persone tra
anziani residenti di Residenza Sanitaria Assistenziale, Alloggi Protetti e frequentanti il Centro Diurno e di Servizi.
Dalle parole di un’ anziana che frequenta il
Centro Diurno si può cogliere l’importanza della
storia personale per chi l’ha vissuta: “Ogni sera
guardo il cielo e guardando ripenso a tante cose
del passato...” È un attività quotidiana quella del
ricordare e, nel far emergere la storia personale, si
colgono anche le emozioni di una vita vissuta. La
mostra permette al visitatore di confrontarsi con il
proprio passato, e cogliere sfumature inedite per
comprendere anche alcuni aspetti del presente.
Alla mostra è invitata tutta la cittadinanza, che
attendiamo numerosa in particolare nelle due
giornate di inaugurazione che si terranno rispettivamente il 12 ottobre ad ore 16.00 presso la Sala
“Gino Bertotti” del “Margherita Grazioli” ed il 25
ottobre presso la Sala Incontri del Centro Polifunzionale per Anziani ad ore 15.00.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dal lunedì
al venerdì fino al 5 novembre.
una cartolina
postale del 1916
- proprietà di
Elio Pontalti
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il Melograno
Centro Diurno di Povo
Il nostro orto
di Ioris Ernesto
A
l Centro Diurno che frequento è stata proposta
un’attività che ho accolto subito con grande entusiasmo:
l’orto.
Quello che per me è stato per
anni un lavoro giornaliero e una
grande passione ora è diventato un gradito passatempo.
Ci sono state fornite due vasche di 2 metri per uno e cinque vasi ed io in questo piccolo
spazio ho sviluppato un orto
quasi completo. Ho seminato
l’insalata trentina, i pomodoro,
le carote, il basilico, i cetrioli
ed anche le fragole, frutto che
i merli hanno molto apprezzato
insieme a noi. La soddisfazione
di poter raccogliere i prodotti e
condividerli con gli altri ospiti è stata grande.
L’impegno e l’esperienza mi hanno permesso
di ottenere ottimi risultati, pertanto continuerò il
mio lavoro fino a quando le belle giornate me lo
permetteranno.
nelle foto della pagina l’orto del Centro Diurno
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il Melograno
Centro Diurno di Povo
Laboratorio
di cucina
di Pucher Giacomina
D
al mese di febbraio frequento il Centro Diurno di Povo, qui mi sono fatta
tante amicizie nuove! Vengono organizzate diverse attività; io apprezzo molto il
laboratorio di cucina. Ogni due / tre settimane un bel gruppetto di signore, sotto la
supervisione del personale, partecipa alla
preparazione di varie ricette.
L’ultimo dolce sfornato è stata la torta
di carote. L’orto del Centro ci ha fornito
le carote di cui avevamo bisogno, Ernesto
ne ha raccolto un bel numero. Ci siamo sedute tutte al tavolo e con cuffiette e guanti abbiamo pelato e raschiato le carote:
c’era poi chi setacciava la farina o sbatteva le uova. Tra chiacchiere e consigli il
risultato è stato veramente gratificante.
Oltre alle torte una volta abbiamo preparato pure il pesto: questa scelta è stata
presa proprio perché il nostro orto aveva
basilico in abbondanza.
Sono tutti momenti molto belli perché
ognuna di noi ricorda le proprie ricette, i
propri modi di cucinare ed anche i segreti
per ottenere i risultati migliori. Le abitudini sono tante, tramandate da madri e
nonne.
Si chiacchiera in allegria e il tempo vola
in un attimo. I nostri consigli vengono
accolti con entusiasmo da tutti. Questo
è anche un modo per tramandare ricette
antiche e forse un po’ dimenticate.
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Inserto redazionale a cura della A.P.S.P. “M. Grazioli” di Povo - Tuttapovo - settembre 2010
il Melograno
Si ricorda a tutti che
Il libro della solidarietà
è sempre aperto
e pronto a registrare al proprio interno un atto di generosità, una donazione ed ogni sostegno economico al nostro agire quotidiano per migliorare e qualificare sempre più la risposta verso le persone
anziane che si trovano in una situazione di difficoltà.
I primi che hanno aderito all’iniziativa sono:
• B. R. – donazione in denaro
• Cassa Rurale Trento – contributo acquisto automezzo
• Ditta MILLS s.r.l. – donazione del mulino a vento in giardino
Per informazioni su come effettuare eventuali donazioni rivolgersi al nostro economo dott. Fausto Galante; il nome del donatore verrà inserito nel “Libro della Solidarietà” presente presso il nostro archivio.
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