la grazia - sermone meditazione 11 maggio 2014

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la grazia - sermone meditazione 11 maggio 2014
11 Maggio 2014 Giornata di evangelizzazione delle Chiese Metodiste e
Valdesi dell'VIII circuito (Emilia-Romagna e Bassa Padana).
Parco della Cittadella, Parma.
Meditazione sulla Grazia: predicatore Nicola Tedoldi.
Parlare della Grazia di Dio ad una comunità cristiana evangelica sembra quasi ripetere un
concetto scontato. Parlare della grazia di Dio ad una comunità cristiana cattolica od
ortodossa, può non essere così scontato, ma sicuramente non è un argomento nuovo.
E perché allora parlare ancora oggi di Grazia, in questa giornata di evangelizzazione?
E perché dedicare alla grazia proprio il primo sermone di questa giornata?
Perché la grazia, fratelli e sorelle, deve essere il centro della nostra fede, il punto d’arrivo
della nostra speranza, il motore della nostra vita quotidiana. Come cristiani, e in particolare modo come evangelici, questo concetto tanto ripetuto nelle
nostre chiese, deve essere ogni giorno al centro della nostra attenzione. Perché
all’origine della grazia sta l’amore di Dio per le sue creature; all’origine della grazia sta
la misericordia di Dio che ci ha accolto così come siamo, immersi nel peccato, e ci ha
donato suo Figlio Gesù perché in lui e per lui noi fossimo perdonati. "Noi che eravamo
morti nei peccati siamo tornati a vivere con Cristo e con Cristo anche noi siamo risorti",
dice Paolo agli Efesini.
Perché Dio ha fatto tutto questo per noi? La risposta può sembrare semplice ma per noi
esseri umani è anche tanto difficile da comprendere appieno. E la risposta è: Perché Dio
ci AMA. Un amore, il suo, che supera i limiti posti da ogni ostacolo. Dio non guarda a noi
come peccatori, ma come a Figli, che hanno bisogno di Lui. Dio non guarda a noi come a
coloro che cercano sempre strade alternative alla sua Parola, non guarda a noi come
esseri poco fedeli e spesso poco fiduciosi. Dio ci ama e basta!
Senza volere nulla in cambio, senza pretendere niente di più da noi che la nostra fede.
La sua grazia è completamente gratuita. Ed è per mezzo della sua grazia che noi siamo
salvati! Le nostre opere, i nostri digiuni, le nostre offerte, le nostre buone azioni, i sacrifici,
le preghiere: niente di tutto questo può salvarci! Nulla, nulla mai sarebbe sufficiente a
cancellare i nostri peccati. Se la salvezza fosse merito nostro, cadremmo
inevitabilmente nel baratro di un altro peccato: la vanità. La vanità di credersi “giusti”, la
vanità di crederci capaci di non peccare, la vanità di sentirci sufficienti per la nostra
salvezza! Quale peccato sarebbe mai questo! A cosa sarebbe servito il sacrificio di Cristo
sulla Croce se noi fossimo in grado di non peccare più? A cosa sarebbe servita quella
morte orribile se noi fossimo capaci di auto-giustificarci?
Provate a guardare in voi stessi, fratelli e sorelle. Ognuno di voi, come credente, vive
sicuramente una vita fatta di attenzioni, di preghiera, di carità. Eppure chi di voi può dirsi
“giusto”? Chi di voi può dirsi “senza peccato”? Ma noi cristiani abbiamo una certezza. Dio ci ama! Dio ci ama a tal punto da perdonare i
nostri peccati per salvarci e farci sedere in cielo. Questa è la nostra fede! Questo è
quello in cui dobbiamo credere! Solo con questa fede la grazia di Dio può liberamente
agire in noi! Lui ci ha perdonato, ci ha già perdonato, sì di tutto. Dobbiamo crederlo,
dobbiamo avere questa fede, mediante la quale la grazia di Dio ci può salvare! Ma per
avere questa fede, fratelli e sorelle, dobbiamo riconoscere il nostro peccato, dobbiamo
confessare a Dio dentro il nostro cuore le nostre mancanze, chiedendo perdono per quello
che ci ricordiamo di aver commesso, ma anche per quello che non ricordiamo o che non
conosciamo. Riconoscere i nostri peccati e avere fiducia nella grazia di Dio, non è ricevere
il Paradiso a buon mercato. La fede è una cosa seria. Non basta dire "Signore, Signore"!
Occorre un cuore aperto al mistero, occorre vivere con lo stupore del bambino davanti alle
meraviglie dell’amore di Dio, occorre guardare al prossimo come al nostro fratello e
guardare a Dio come nostro Padre. Dobbiamo tornare bambini nel cuore per fidarci ed
affidarci a Dio, come ha fatto Gesù sulla Croce, pronto a morire perché questa era la
volontà del Padre suo. “Sia fatta la tua volontà”: questa è la nostra fede. Vedete allora,
quanto la grazia non sia un concetto così scontato. Vi invito allora a rileggere ogni giorno e
a meditare sul vangelo di Paolo agli Efesini, e lo chiamo senza paura Vangelo perché è
davvero una “buona notizia”: “E’ per grazia che siete stati salvati, mediante la fede”!
E concludo la mia meditazione con una breve preghiera africana:
«Sono contento perché Tu mi hai accolto, caro Signore,
Alle volte, non so cosa fare di tutta la mia gioia.
Io nuoto nella Tua grazia come una balena nell’oceano
Come dice il proverbio “Un oceano non si asciuga mai”
così sappiamo che la tua grazia non verrà mai meno.
Caro Signore, la Tua grazia è la nostra gioia. Alleluia!»
Così sia! Amen!