Pinocchio al tappeto nel match tra scrittori
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Pinocchio al tappeto nel match tra scrittori
Cultura 55 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 6 DICEMBRE 2011 a Pinocchio al tappeto nel match tra scrittori Aldo Nove vince con quindici voti di scarto su Raul Montanari nel confronto pro e contro il capolavoro di Collodi a Treviglio romanzo e non di un racconto. a Un match letterario- Fatto originalissimo. E scrivere sofistico in panni pugilistici. Ar- un romanzo, da un punto di vista bitro (camicia bianca e pantalo- strutturale, è molto più difficile ni scuri), campanella, round di che scrivere un racconto». Opesei minuti, sul ring due scrittori, razione fondamentale di Colloarmati di lingua e guantoni, si sfi- di: «prendere situazioni usuali, dano per difendere/attaccare un quotidiane, realistiche, ed insecapolavoro della nostra lettera- rirle in cornici fantastiche». Con tura. Al Filodrammatici di Tre- Marianne Moore: «mettere roviglio, sesta tappa del spi veri entro giardini Festival dei narratori immaginari». Esemitaliani «Presente pio: Pinocchio nel prossimo», il direttore ventre del pesce-caartistico Raul Montane: «nel camminare nari e l’amico-collegasentì che i suoi piedi rivale Aldo Nove hansguazzavano in una no incrociato i guanpozzanghera d’acqua toni per esaltare grassa e sdrucciolona, (Montanari), o demoe quell’acqua sapeva lire (Nove), Le avvendi un odore così acuture di Pinocchio di to di pesce fritto, che Collodi. Arbitro Eugegli pareva di essere a nio Canton. Il format mezza quaresima». è di tradizione ormai Nove: «tutti conosciaradicata/diffusa, già RAUL MONTANARI mo Pinocchio, ma, coinserito, tra l’altro, nelSCRITTORE me nel caso della Bibla scorsa edizione di bia o del Capitale, non «Presente prossimo» (Montana- l’ha letto nessuno. Libri di culto ri vs Biondillo, rispettivamente che diventano famosi perché lo pro e contro I promessi sposi). sono già. Comportamento reatSei round. Il primo, o «del bel- tivo-meccanico. Qualcosa che lo stile». Montanari: «Collodi, to- non è più un libro ma un luogo scano, a differenza di Manzoni comune. Ci appartiene senza e non ha dovuto toscanizzare un prima di leggerlo. Molti hanno bel niente, nasce maestro di lin- visto il film di Disney. quanti gua e stile. Pinocchio è il primo hanno letto il libro? Roba per fieroe della letteratura per l’infan- lologi, la nostra sensibilità linguizia ad essere protagonista di un stica non è più quella». VINCENZO GUERCIO «Il primo eroe per l’infanzia al centro di un romanzo» Secondo round, o «del tessito- meno un terzo del totale. Infatti re»: intreccio, trama, plot. Mon- un certo Walt Disney, per il suo tanari: «Collodi è stato costretto film, le ha spazzate via». Round a far rinascere il burattino per le successivi: «dell’anima» (il libro proteste di moltissimi bambini, è capace di parlare alle viscere?); tra cui la figlia di Carducci. Da «dell’altra gente» (dei testimoni; qui la divisione in due parti. Una aspetti ed episodi della fortuna prima noir. Una seconda più ma- del testo); «a ostacoli» (gioco delgica». «Pinoccho è il burattino a le parti: Montanari contro, Nove cui cresce il naso perché dice le pro); «stretta finale», arringa bugie. In realtà, in tutconclusiva, attacco alto il libro, il naso gli la baionetta. cresce solo quattro a propo«Ci sono sitoScampoli: volte. E le prime due dei «testimoni», parti Montanari invoca «il le bugie non c’entrano niente». Ancora: mondo»: «Pinocchio è noiosissime, pubblicato «contiene, nella train 187 edialmeno per zioni e tradotto in olma, un messagio completamente anti250 lingue». Doun terzo» tre o diseducativo, che ci vendo, poi, passare a piace molto. Tutto il parlar «male» del liromanzo è un’enorbro, lo stesso Montame amplificazione del nari legge un suo pezmessaggio: se vai a zo, «Gli occhi del gatscuola non succede to», pubblicato per la niente di eccitante, se ALDO NOVE prima volta su L’Eco bigi succedono le coSCRITTORE E POETA di Bergamo, il 10 nose». Nove, versus: «Si vembre 2002. vede che Collodi aveva iniziato Alla fine Aldo Nove tira fuori un racconto per un giornale e poi l’arma letale, le V2: «Pinocchio l’ha dovuto tirare per le lunghe. chiò», canzone dell’82, «cantata Ci sono parti noiosissime, per da un Pippo Franco in pantaloni esempio quando il protagonista corti, con quattro bambini evidecide di fare il bravo bambino, dentemente in stato di alterazioandare a scuola, mettere da par- ne». Ribaltando il primo verdette i soldi per papà… Come fa il to, vince Aldo Nove con quindici mito ad andare avanti? fa finta voti di scarto (su circa 150 preche queste parti così tremenda- senti). ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA mente noiose non ci siano. Al- a IN BREVE LA MOSTRA PRECISAZIONE Zaccaria Cremaschi in via Borfuro Le conferenze a Varallo La ricerca pittorica di Zaccaria Cremaschi va «Oltre», risalendo una scala cromatica sempre più accesa fino a illuminarsi di fosforescenze, nella mostra allestita dallo Studio d’arte San Tomaso, in via Borfuro a Bergamo, fino al 18 dicembre (da martedì a sabato ore 10,30 - 12,30 e 15,30 19,30, domenica ore 10,30 12,30 e 16 - 19). È un’esposizione di opere scelte. In riferimento all’articolo pubblicato ieri sul Sacro Monte di Varallo (Vercelli) – dal titolo «La forza sublime dei Sacri Monti» – si precisa che le conferenze organizzate e tenute a Varallo da Giovanni Agosti e Salvatore Settis non hanno nulla a che fare con l’iniziativa editoriale e cinematografica curata da Elisabetta Sgarbi e Giovanni Reale. a Scatti sugli scultori bergamaschi del Novecento a La scultura non si lascia fotografare facilmente. Ciononostante la giovane fotografa Francesca Ferrandi è riuscita a rendere un bell’omaggio agli scultori bergamaschi del Novecento. Lo fa nelle molte immagini di opere, anche monumentali, pubblicate in «Immaginario plastico. Storia della scultura a Bergamo», edito da Libri Aparte col sostegno della Fondazione Credito Bergamasco. Il volume sul primo Novecento (1900 - 1945) uscito l’anno scorso si completa ora con il secondo e ultimo volume, dedicato alla seconda metà del secolo (1945 2000) e appena presentato. Quarantacinque delle tavole fotografiche pubblicate sono ora in mostra, valorizzate da un suggestivo allestimento, nel Centro culturale San Bartolomeo di Bergamo fino al 18 dicembre (tutti i giorni ore 10 - 12 e 16 - 19.30). Le fotografie esposte aggettano «luminose» lungo pannelli scuri e approfondiscono l’anima di molte ricerche artistiche, più o meno note al pubblico e scandagliate dalla critica. Sempre restituiscono i contesti spaziotemporali delle sculture, che sono parte delle La copertina di un’edizione di «Le avventure di Pinocchio» di Carlo Collodi La mostra al San Bartolomeo Tavole fotografiche di Francesca Ferrandi al Centro San Bartolomeo Volume di Libri Aparte col sostegno della Fondazione Credito Bergamasco stesse: talora le «rimettono» in posa entro accurate composizioni, talora fermano le loro ombre su piani e pareti, talora colgono atmosfere, sempre più rare, di studi d’artista pregni di vita e di opere. La mostra si presenta come un’ulteriore sintesi rispetto a quella realizzata da Marcella Cattaneo, che ha curato i due volumi e la mostra cercando di «restituire, attraverso l’operato di alcuni scultori, un momento storico artistico alla luce di uno sguardo critico, supportato da una puntuale indagine bibliografica e iconografica». L’iniziativa editoriale che, come scrive Angelo Piazzoli, segretario generale del Credito Bergamasco e della sua Fondazione, «dimostra come il coraggio di innovare la tradizione, di rinnovare le modalità e gli approcci allo studio del passato e delle sue risonanze nel presente non si possa improvvisare, non nasca da facili ricette di intrattenimento culturale o dalla scelta semplicistica di assecondare le mode del momento, ma si fondi sulla ferma intenzione di scommettere sulle eccellenze del nostro territorio, che, in tempi difficili e complessi come quelli attuali, sono in grado di emergere e di affermarsi per le qualità delle proprie idee progettuali, per la tenacia nel realizzarle e per la capacità di promuovere una visione positiva che apra nuove strade per la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese». ■ Elisabetta Calcaterra A Longuelo le fotografie di Modonesi per la liturgia a Solo di rado, finora, si è attribuito alla fotografia un ruolo significativo nell’arte sacra e nella liturgia. La parrocchia di Longuelo sta attuando dall’inizio dell’Avvento un «esperimento» in questo senso, ospitando nella chiesa della Beata Vergine Immacolata l’installazione «Lo spirito delle cose». Sguardi quotidiani sull’umano, con immagini di Alfonso Modonesi, noto fotoreporter e già collaboratore de L’Europeo. Fino al prossimo 8 gennaio, festa del battesimo di Gesù, saranno esposti in due fasi successive gruppi di fotografie sui temi del lavoro, della sofferenza, della famiglia e delle «alleanze» tra le generazioni. «L’ispirazione ci è stata data dal programma pastorale della diocesi per il 2011-2012, La famiglia, il lavoro e la festa», spiega il parroco don Massimo Maffioletti, e aggiunge che «questa non è solo una mostra d’arte: si richiama all’idea teologica che, per capire il messaggio di Cristo, si debba prestare attenzione alle forme dell’esperienza umana». Un operaio in un’officina, una donna che piega un lenzuolo, il cardiochirurgo Azzolina al capezzale di un bambino, la carezza di un’anziana al Crocefisso: tra le altre, queste splendide foto in bianco e nero saranno visibili fino alla messa di mezzanotte di Natale, quando lasceranno il po- Alfonso Modonesi e Pepi Merisio all’incontro a Longuelo FOTO YURI COLLEONI sto alla seconda tranche dell’esposizione. Nella parrocchiale di Longuelo, si è anche tenuto un incontro, condotto dalla storica dell’arte Maria Elena Nardari, a cui ha preso parte lo stesso Modonesi insieme all’amico e collega Pepi Merisio. «Ho selezionato – ha spiegato Modonesi – immagini con un forte valore emblematico: a posteriori, mi pare che la scelta sia stata abbastanza azzeccata». Il caravaggino Pepi Merisio ha parlato del suo interesse, come fotografo, «per la provincia italiana, per il lavoro e per le pratiche religiose», sottolineando però «la difficoltà, nella situazione odierna, di pren- dersi tempo per raccontare le vicende degli esseri umani mediante le immagini fotografiche: oggi, la televisione e gli altri media dedicano a un singolo argomento un minuto e mezzo, per poi passare ad altro». La parrocchia di Longuelo ha anche realizzato un catalogo, con interventi, tra gli altri, del delegato vescovile per la cultura e la comunicazione monsignor Alberto Carrara e dello storico della fotografia Cesare Colombo; il volume è in vendita al costo di 5 euro (per informazioni: [email protected], tel. 035.256151). ■ Giulio Brotti