Programma di Ricerca Parisi - Dottorato di Ricerca in Scienza per la
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Programma di Ricerca Parisi - Dottorato di Ricerca in Scienza per la
Candidata ERICA ISABELLA PARISI PROPOSTA PROGETTO DI RICERCA SVILUPPO DI MATERIALI NANOSTRUTTURATI PER LA PULITURA E LA CONSERVAZIONE DI MANUFATTI METALLICI Riassunto Il progetto si propone di adottare un approccio innovativo che impiega le nuove potenzialità offerte dalle nanoscienze nel campo delle conservazione dei beni culturali. In particolare verrà approfondito lo studio di prodotti innovativi per la pulitura e la protezione di manufatti metallici. Introduzione L’applicazione dei materiali nanostrutturati alla conservazione del patrimonio artistico rappresenta un settore innovativo, ricco di potenzialità e in continua evoluzione. Le nanostrutture sono costituite da aggregati di poche migliaia di atomi e rappresentano uno stato della materia con proprietà intermedie tra lo stato molecolare e quello condensato dei solidi. L’elevato rapporto area/volume influenza notevolmente le proprietà fisico-chimiche di questi sistemi. I vantaggi associati all’utilizzo delle nanotecnologie derivano dalle interessanti proprietà otticoelettroniche e di superficie, da un miglioramento delle proprietà meccaniche grazie alle ridotte dimensioni delle particelle, da basse temperature di sintesi, superplasticità, aumento della diffusività, miglioramento delle proprietà dielettriche e tribologiche. L’elevata area superficiale permette, inoltre, di migliorare la reattività chimica, l’attività catalitica e l’assorbimento di gas. La sintesi di nanostrutture di dimensioni ridotte (nell’ordine di nm) e omogenee, tuttavia, è limitata dalla tendenza delle particelle a riorganizzarsi in agglomerati di dimensioni maggiori. Tra i vastissimi campi di applicazione delle nanotecnologie si inserisce quello rappresentato dalla conservazione dei beni culturali: nanoparticelle di idrossido di calcio e gel nanomagnetici inglobati in microemulsioni sono stati recentemente impiegati per il restauro di affreschi; sono state formulate microemulsioni per la rimozione di polimeri acrilici o per la pulitura di affreschi e dipinti ad olio; nanoparticelle di idrossido di calcio e magnesio sono state utilizzate per la deacidificazione di carta e legno. Progetto Il progetto si propone di adottare queste nuove metodologie derivanti dalle nanoscienze per la conservazione di manufatti metallici artistici. In particolare verrà approfondito lo studio di prodotti innovativi per la pulitura (rimozione di sostanze dannose o indesiderate) e la protezione (tramite inibitori di corrosione) di oggetti metallici. Il progetto si articola secondo i seguenti obiettivi realizzativi: Sviluppo di nanofluidi come agenti pulenti per manufatti metallici - Micelle - Microemulsioni - Gel La rimozione di sostanze indesiderate dalla superficie di un manufatto è una delle più importanti e delicate operazioni nel processo di conservazione di un’opera d’arte. Uno degli obiettivi realizzativi che il progetto si prefigge è quello di mettere a punto un processo di pulitura che sia il più mirato, specifico, efficace e non invasivo possibile per l’opera stessa, tramite lo sviluppo di fluidi nanostrutturati come agenti pulenti. Nel caso specifico dei manufatti metallici, occorre sottolineare che la patina (lo strato superficiale di prodotti di corrosione) tendenzialmente non va rimossa poiché rappresenta un componente superficiale fondamentale e spesso protettivo. Può essere ridotta di spessore e uniformata in modo da evitare discontinuità di colore tra zone diverse, evitando una rimozione drastica. Vanno eliminati, invece, i prodotti estranei presenti sulla patina stessa: prodotti di corrosione superficiali, derivanti dall’interazione tra la patina e l’ambiente di giacitura (incrostazioni, concrezioni, etc.) film polimerici derivanti da prodotti di restauro utilizzati come protettivi in passato (Paraloid, Incralac, cere, etc.) I metodi più comunemente utilizzati per la rimozione dei prodotti di corrosione sono di tipo meccanico: bisturi, scalpelli, microtrapani, ultrasuoni e microsabbiatrici, che possono risultare estremamente dannosi se non attentamente controllati. La pulitura chimica, invece, si avvale di agenti complessanti o di resine scambiatrici di ioni e rappresenta un settore pressoché inesplorato per l’applicazione di nanofluidi contenenti agenti chimici di adeguata attività/reattività. I metodi per la rimozione di film polimerici risultano, invece, rischiosi a causa del comune utilizzo di solventi organici direttamente sul manufatto, i quali possono rivelarsi tossici, scarsamente controllabili e tendano a penetrare nella rete capillare di un materiale poroso. Micelle e microemulsioni possono rappresentare una valida alternativa all’utilizzo di solventi organici puri permettendo operazioni di rimozione controllate e, spesso, selettive. Le micelle sono costituite da aggregati di tensioattivi che creano nanocompartimenti dinamici in grado di inglobare sostanze altrimenti insolubili, disperdendole in una soluzione acquosa. Le microemulsioni, invece, possono essere definite come un sistema di acqua, olio e molecole anfifiliche, che rappresentano un’unica soluzione otticamente isotropica e termodinamicamente stabile. Entrambi questi sistemi nanostrutturati possono essere utilizzati per la rimozione dei più comuni polimeri acrilici e vinilici (Paraloid B 72, Mowilith DM 5, Incralac, etc.) impiegati diffusamente per la conservazione dei beni culturali nei decenni scorsi. L’utilizzo di gel, costituiti da solventi organici, cellulosa modificata e acido poliacrilico, rende maggiormente controllabile ed efficace il processo di pulitura, grazie all’aumento del tempo di ritenzione del solvente e alla contemporanea diminuzione della penetrazione capillare all’interno del manufatto. Inoltre, il gel o l’addensante, limitano l’evaporazione del solvente, aumentando il potere di solubilizzazione del solvente stesso e diminuendo la tossicità per l’operatore. Questi gel, tuttavia, presentano dei problemi di rimozione dal substrato a seguito del processo di pulitura. Per questo motivo si possono sviluppare gel innovativi in grado di essere convertiti da gel a soluzioni liquide facilmente asportabili dopo il processo di pulitura, gel funzionalizzati con nanoparticelle magnetiche, rimovibili tramite l’applicazione di un campo magnetico esterno, dispersioni polimeriche ad elevata viscosità. Sviluppo di materiali nanostrutturati per l’inibizione di processi di corrosione - Inibitori di corrosione per manufatti metallici I metodi utilizzati per il restauro e la conservazione dei beni culturali risultano, spesso, caratterizzati da una marcata connotazione empirica e dall’utilizzo di materiali generici, non sempre efficaci nel tempo e a volte tossici. Il peggior tipo di corrosione che può interessare una lega di bronzo e pregiudicarne la stabilità nel tempo è il cosiddetto “tumore del bronzo”. Questo grave processo di corrosione viene innescato dalla presenza di ioni cloruro (si forma cloruro rameoso) e risulta, quindi, particolarmente pericoloso per reperti archeologici provenienti da siti costieri, da ambienti subacquei ed esposti all’aerosol marino. Le reazioni alla base di questo processo di corrosione sono cicliche e inarrestabili se non opportunamente inibite adottando una strategia mirata: 4CuCl + 4H2O + O2 → CuCl2 3Cu(OH)2 + 2HCl 2Cu + 2HCl → 2CuCl + H2 L’inibitore più comunemente utilizzato per combattere questo fenomeno è il benzotriazolo, che esercita un’azione complessante sul rame e i suoi sali bloccando la corrosione, ma è considerato sospetto cancerogeno. Esistono anche “convertitori di ruggine” polifenolici che agiscono sugli ossidi di ferro, complessandoli e creando in questo modo uno strato protettivo esterno, ma richiedono tempi di reazione abbastanza elevati. La sintesi di materiali nanostrutturati ad azione selettiva antidegrado, atossici, reversibili ed ecocompatibili rappresenta un settore di applicazione innovativo ed interessante per la protezione di manufatti metallici antichi. Bibliografia Dispense del Prof. M. Marabelli “Corso sui metalli d’arte” E. Carretti, I. Natali, C. Matarrese, P. Bracco, R. G. Weiss, P. Baglioni, A. Salvini, L. Dei, J. of Cult. Herit., 2010, 11, 373-380 E. Carretti, L. Dei, R. G. Weiss, P. Baglioni, J. Of Cult. Herit., 2008, 9, 386-393 E. Carretti, M. Bonini, L. Dei, B. H. Berrie, L. V. Angelova, P. Baglioni, R. G. Weiss, Acc. of chem. res., 2010, v. 43 n. 6, 751-760 M. Baglioni, D. Rengstl, R. Giorgi, D. Berti, M. Bonini, P. Baglioni, Nanoscale, 2010, 2, 1723-1732 M. Baglioni, R. Giorgi, D. Berti, P. Baglioni, Nanoscale, 2012, 4, 42-53 P. Baglioni, R. Giorgi, L. Dei, C. R. Chimie, 2009, 12, 61-69 P. Baglioni, R. Giorgi, Soft Matter, 2006, 2, 293-303 R. Giorgi, L. Dei, M. Ceccato, C. Schettino, P. Baglioni, Langmiur, 2002, 18, 8198-8203 R. Giorgi, M. Ambrosi, N. Toccafondi, P. Baglioni, Chem. Eur. J., 2010, 16, 9374-9382 R. Giorgi, M. Baglioni, D. Berti, P. Baglioni, Acc. of chem. res., 2010, v. 43 n. 6, 695-704 S. Grassi, E. Carretti, P. Pecorelli, F. Iacopini, P. Baglioni, L. Dei, J. of Cult. Herit., 2007, 8, 119-125 Applicant name ERICA ISABELLA PARISI RESEARCH PROJECT PROPOSAL DEVELOPMENT OF NANOMATERIALS FOR CLEANING AND CONSERVATION OF METALLIC ARTEFACTS Abstract The proposal is aimed to develop an innovative approach which uses new potential of nanosciences in the field of conservation of cultural heritage. The study of innovative products for cleaning and protecting metallic artefacts will be deepened. Introduction The application of nanomaterials to conservation of cultural heritage is an innovative field, rich in potential and constantly evolving. Nanostructures are constituted by clusters of a few thousands of atoms and they represent a state of matter with intermediate properties between molecules and bulk structures. The high area/volume ratio strongly affects the physic-chemical properties of these systems. Advantages obtained using nanotechnologies derive from interesting opto-electronic and surface properties, improved mechanical properties thanks to the small particle size, low-temperature sintering, superplasticity, enhanced diffusivity, improved dielectric and tribological properties. The high specific surface area also imparts improved chemical reactivity, catalyst activity and gas absorbency. But nanostructural sintering of small size and homogeneous particles (range of nm) is reduced by the tendency of the particles to reorganize in larger agglomerated structures. One among all the fields of nanotechnologies application is that of conservation of cultural heritage: calcium hydroxide nanoparticles and nanomagnetic gels embedded with microemulsions have been recently used to restore frescoes; microemulsion have been formulated to remove polymers or clean frescoes and oil paintings; nanoparticles of calcium and magnesium hydroxide have been used to de-acidify paper and wood. Project The proposal is aimed to adopt these new methodologies coming from nanosciences in the field of conservation of metallic artistic artefacts. The study of innovative products for cleaning (removal of noxious or undesired materials) and protecting (through corrosion inhibitor) of metallic objects will be deepened. The project is organized as the following objectives: Development of nanofluids as cleaning agents - Micelles - Microemulsions - Gels The removal of undesired materials from the surface of an artefact is one of the most important and delicate operations in the conservation of an artwork. One of the realizable objectives of this project is the development of nanostructured fluids as cleaning agents for a targeted, specific, effective and non-invasive cleaning process. It should be noted that patina of metallic artefacts (the superficial coating of corrosion products) must be maintained because it represents a fundamental, and often protective, superficial constituent. Its thickness can be reduced and uniformed to avoid color irregularities between different areas. Instead extraneous products onto the patina should be removed: superficial corrosion products, resulting from the interaction between patina and the environment (incrustations, concretions, etc.) polymeric films, resulting from restoration products used as protectives in the past (Paraloid, Incralac, etc.) Mechanical methods are the most popular for removing corrosion products: bistoury, chisels, microdrill, ultrasounds and sandblastings which could be extremely damaging if not carefully supervised. Chemical cleaning is conducted by complexing agents or by ion-exchange resins and it represents an unexplored field for the application of nanofluids embedding chemical agents of suitable activity/reactivity. The direct application of organic solvents on the artefact surface is a widespread method for the removal of polymeric films but they can be very dangerous because of their toxicity, uncontrollability and penetration inside the capillary network of a porous material. Micelles and microemulsions represent the most interesting alternatives to the use of pure organic solvents and they allow controlled, and in certain cases selective, removal operation. Micelles are constituted by surfactant aggregates that create nano-sized dynamic compartments able to include otherwise insoluble substances with the result of dispersing them in aqueous solution. Microemulsions are defined as a system of water, oil and amphiphile, which is a single optically isotropic and thermodynamically stable liquid solution. Both these nonostructured systems could be used for the removal of the most common acrylic and vinylic polymers (Paraloid B72, Mowilith DM5, Incralac, etc.) extensively employed for cultural heritage conservation in the past decades. Gels are composed of organic solvents and modified celluloses, poly(acrylic acid) and they make cleaning process more controlled and effective, thanks to the increase of the retention time of the solvent, and at the same time to the decrease of capillary penetration inside the artifact. Moreover gelled formulations enhance the solubilization power of the solvent itself limiting the exposition of the operators to toxic vapors. But these systems can be very hardly removed from an artwork porous surface after their cleaning action. For this reason innovative gels could be developed: responsive gels which can be converted to free flowing liquids to ease their removal from the cleaned surface, functionalized gels with magnetic nanoparticles which can be removed simply by using a permanent magnet, high viscosity polymeric dispersions. Development of nanostructured materials for the inhibition of corrosion process - corrosion inhibitor for metallic artefact Restoration and conservation methods for cultural heritage are often characterized by a marked empiric connotation and by general purpose materials, not always effective and sometimes toxic. The worst kind of corrosion that can affect a bronze alloy and damage its stability in time is the so called “bronze disease”. This serious corrosion process is activated by the presence of chloride ions (cuprous chloride is formed) and it results particularly dangerous for archaeological finds coming from coastal sites, underwater environment and exposed to sea aerosol. Chemical reactions of this process are cyclical and unstoppable if not reasonably inhibited with a tailored strategy: 4CuCl + 4H2O + O2 → CuCl2 3Cu(OH)2 + 2HCl 2Cu + 2HCl → 2CuCl + H2 Benzothriazole is the most common inhibitor to fight against this phenomenon, which exercise a complexing action on copper and its salts thus inhibiting corrosion. But it’s considered suspect carcinogenic. Polyphenolic “rust converters” also exist and they act on iron oxides complexing them and creating a protective external coating. But they require long times of reaction. Sintering of nanostructured materials with a selective anti-deterioration action, non-toxic, reversible and environmental friendly, represents an innovative and interesting application field for protection of ancient metallic artefacts. References E. Carretti, I. Natali, C. Matarrese, P. Bracco, R. G. Weiss, P. Baglioni, A. Salvini, L. Dei, J. of Cult. Herit., 2010, 11, 373-380 E. Carretti, L. Dei, R. G. Weiss, P. Baglioni, J. Of Cult. Herit., 2008, 9, 386-393 E. Carretti, M. Bonini, L. Dei, B. H. Berrie, L. V. Angelova, P. Baglioni, R. G. Weiss, Acc. of chem. res., 2010, v. 43 n. 6, 751-760 Lecture notes of Prof. M. Marabelli “Corso sui metalli d’arte” M. Baglioni, D. Rengstl, R. Giorgi, D. Berti, M. Bonini, P. Baglioni, Nanoscale, 2010, 2, 17231732 M. Baglioni, R. Giorgi, D. Berti, P. Baglioni, Nanoscale, 2012, 4, 42-53 P. Baglioni, R. Giorgi, L. Dei, C. R. Chimie, 2009, 12, 61-69 P. Baglioni, R. Giorgi, Soft Matter, 2006, 2, 293-303 R. Giorgi, L. Dei, M. Ceccato, C. Schettino, P. Baglioni, Langmiur, 2002, 18, 8198-8203 R. Giorgi, M. Ambrosi, N. Toccafondi, P. Baglioni, Chem. Eur. J., 2010, 16, 9374-9382 R. Giorgi, M. Baglioni, D. Berti, P. Baglioni, Acc. of chem. res., 2010, v. 43 n. 6, 695-704 S. Grassi, E. Carretti, P. Pecorelli, F. Iacopini, P. Baglioni, L. Dei, J. of Cult. Herit., 2007, 8, 119125 PROPOSTA DI TUTOR / COTUTOR ERICA ISABELLA PARISI: Tutor: Prof. Piero Baglioni Università degli Studi di Firenze Professore ordinario Dipartimento di Chimica "Ugo Schiff" Via della Lastruccia, 3 - 50019 Sesto Fiorentino Cotutor: Dott. Gabriel Maria Ingo Primo ricercatore Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati ISMN-CNR Area della Ricerca di Roma 1 Via Salaria Km 29,300 00015 Monterotondo Stazione (Roma) Sede prevalente presso la quale verrà svolta l’attività di ricerca: Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Chimica "Ugo Schiff" Via della Lastruccia, 3 - 50019 Sesto Fiorentino