Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)

Transcript

Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)
University of Massachusetts - Amherst
ScholarWorks@UMass Amherst
Concordance to the Decameron
Italian Studies
October 2006
Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)
Michael Papio
University of Massachusetts Amherst, [email protected]
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Papio, Michael, "Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)" (2006). Concordance to the Decameron. 40.
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Vergogne – Zuffa
vergogne
LAURETTA
PANFILO
I
VII
vergognerei
CORNICE
CONCL AUTORE
vergognerò
LAURETTA
II
4
4
vergogno
PANFILO
PAMPINEA
I
I
1
10
37
6
vergognò
DIONEO
FILOSTRATO
ELISSA
FILOMENA
FIAMMETTA
CORNICE
EMILIA
I
I
II
VII
VIII
VIII
X
4
7
8
7
8
CONCL
5
22
25
54
33
32
2
25
colpa stessa rimorso,
uom conosciuto,
della madre, prima
tempo gli parve, non
qual piú di lor due
vaghe, un pochetto
sia.
Il cavaliere
vergognosa
ELISSA
EMILIA
DIONEO
IX
X
X
2
5
10
14
20
20
minacce.
La giovane, vergognosa e timida, sí
compagnia.
La donna vergognosa e quasi con le
che di se medesima vergognosa e sospesa
vergognosamente
PANFILO
II
LAURETTA
III
NEIFILE
V
FIAMMETTA
V
FIAMMETTA
X
DIONEO
X
7
8
5
9
6
10
93
28
35
23
17
16
vergognose
FIAMMETTA
X
6
13
vergognosi
LAURETTA
VI
3
11
vergognossi
ELISSA
VI
9
15
aveva voluto dire e vergognossi,
vergognossi né mai piú
veri
EMILIA
III
7
16
e con testimoni non veri averlo condotto a
8
9
9
77
17
rimproverare i mali, le vergogne e le tristezze
a altra donna, di queste vergogne,
vergogne se io potrò;
fui, dico che io non mi vergognerei che tutte
termini dica, non mi vergognerò io di dire una
mio, di questa parte mi vergogno io di dirvene il
che uno asino.
Io mi vergogno di dirlo, per
si
si
si
si
si
si
si
a lei venuto, ella
ben fatto; per che essa
accostatosi a lei che
venuto;
e cosí detto,
riprese, davanti al re
fosse; al quale ella
vergognò di fare al
vergognò, e vago di fare
vergognò
vergognò; poi, seco
vergognò
vergognò di richiedermi
vergognò, o Spinelloccio
vergognò
vergognò e tal nel viso
vergognò e ingegnossi di
vergognosamente
vergognosamente
vergognosamente
vergognosamente
vergognosamente
vergognosamente
domandò
disse sé
stava,
dentro
passando,
rispose:
innanzi onestamente e vergognose,
vergognose fecero la
guardar l’un l’altro vergognosi e taciti se
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Vergogne – Zuffa
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
PANFILO
IV
IV
IX
X
6
6
CONCL
9
5
6
11
94
ciò che né sempre son
Che essi non sien tutti
i sospir ne son testimon
ma dopo alquanto, da
verisimili
PANFILO
IV
6
4
lui, alcune vere, alcune verisimili,
verisimili e parte fuori
verissima
PAMPINEA
VIII
7
104
ne puoi per pruova esser verissima testimonia.
verissime
EMILIA
PAMPINEA
PANFILO
DIONEO
PANFILO
III
IV
IV
VIII
X
7
2
6
10
9
55
20
4
32
67
raccoglieva, per ciò che
udendo queste parole e
dormendo, tutte paian
tolto, credendo quelle
di costui fede, ch’eran
verissime le parevan le
verissime tutte le credea
verissime, e desto lui,
verissime
verissime lagrime e le
verissime, e ricordandosi
verissime
verità
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
FILOMENA
PAMPINEA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
FILOSTRATO
NEIFILE
LAURETTA
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
I
I
I
I
I
II
II
II
II
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
V
V
V
VI
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
INTRO
INTRO
2
2
3
3
8
9
9
3
7
7
8
1
2
2
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5
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7
5
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CONCL
5
5
69
84
3
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3
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64
70
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75
99
3
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8
39
4
37
23
23
9
33
14
23
18
31
13
5
5
anzi ne possiamo con
in contrario: Idio e la
argomento d’infallibile
e ritornassesi alla
che già e di Dio e della
l’oste rispose: "In
via il portasse dove con
altrui falsità che alla
la maraviglia cessò, la
ti vai riprovando. In
faticarsi in far che la
perdono dicendo: "In
far raccontare una
volgare oppinione che la
non che la bugia, ma la
mia bellezza piace, in
e parte fuori d’ogni
non facci motto, ché in
e dell’altra, avendo la
in altre forme la
e di voler piú tosto, la
allora il geloso: "In
"Gnaffé, sere, in buona
a raccolta: ma in
dar si può a qualunque
convenuta a qualunque
niun per ciò alla
la quale, se io dalla
che il partirsi dalla
verità dire molto piú
verità l’arme per me
verità ne dimostri, acciò
verità cristiana, la
verità della nostra fede
verità io non so: tu vedi
verità il conte e’
verità da lui per lunga
verità conoscendo, con
verità, lasciamo stare
verità
verità delle cose si
verità che voi
verità che ha, troppo piú
verità seguitando, con
verità non era in Imola
verità voi tacereste
verità iudichi, nondimeno
verità, poscia che ella
verità
verità del fatto sentita
verità rivolgendo. La
verità confessando, con
verità, madonna, di voi
verità
verità io vo infino a
verità bene a tuo uopo,
verità piú manifesta, e
verità; e in tanto
verità
verità del fatto pervenne
verità del fatto mi fossi
verità delle cose state
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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veri né ogni volta falsi.
veri, assai volte può
veri
veri. /
Li quai non
veri
veri argomenti
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E
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
FILOMENA
CORNICE
IX
X
CONCL AUTORE
7
8
3
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27
piacevoli donne, delle verità dimostrate da’
essa medesima può con verità testimoniare, che
dolce del mondo: e in verità,
verità quando questo fu,
vermigli
CORNICE
PAMPINEA
ELISSA
NEIFILE
CORNICE
III
VI
VI
IX
X
INTRO
2
CONCL
CONCL
INTRO
6
9
46
9
2
tutte di rosa’ bianchi e
migliori vini bianchi e
fiori ornarmi e di
fiori e’ gialli e i
cosa.
Ancora eran
vermiglia
CORNICE
ELISSA
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
I
II
III
VI
X
INTRO
8
INTRO
CONCL
7
81
10
2
30
39
divenuta per vergogna
di vergogna divenuta
L’aurora già di
che farebbe una
era nel viso divenuta
vermiglie
PANFILO
CORNICE
IV
IV
6
CONCL
12
4
molte rose bianche e vermiglie colte, per ciò
di bianchi gigli e di vermiglie rose mescolati
vermiglio
LAURETTA
LAURETTA
V
IX
7
8
34
14
una gran macchia di vermiglio
vermiglio, non tinta ma
del vostro buon vin vermiglio,
vermiglio ch’e’ si vuole
vermigliuzza
FIAMMETTA
IX
5
37
quella sua bocca vermigliuzza e quelle sue
verminare
DIONEO
II
10
6
n’abbiano che lucertole verminare non paiano.
vermini
FIAMMETTA
CORNICE
ELISSA
II
VII
VII
5
3
3
80
1
30
di fame e di puzzo tra’ vermini del morto corpo
che egli incantava vermini al figlioccio.
"Comare, questi son vermini che egli ha in
vernaccia
DIONEO
ELISSA
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
II
VIII
VIII
VIII
VIII
X
X
X
10
3
6
6
6
2
2
2
7
9
1
35
39
12
14
15
convenne che con
correva un fiumicel di
galle di gengiovo e con
di gengiovo e con bella
un fiasco d’una buona
e un gran bicchiere di
il pane e bevve la
e con altrettanta
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vermigli e di gelsomini
vermigli che in Firenze
vermigli. /
Poi che
vermigli
vermigli, / le rose in su
vermigli
vermigli certi nuvoletti
vermiglia per ciò che
vermiglia, quasi
vermiglia
vermiglia cominciava,
vermiglia rosa un sottil
vermiglia, faccendo suo
vermiglia
vernaccia e con confetti
vernaccia, della migliore
vernaccia
vernaccia, e a lui ne
vernaccia
vernaccia, e invitargli a
vernaccia
vernaccia, se ne tornò in
vernaccia
vernaccia da Corniglia,
vernaccia e poi molte
vernaccia; e cosí il
vernaccia
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Vergogne – Zuffa
verno
CORNICE
VIII
vero (cf. ver)
ver
CORNICE
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
FILOMENA
I
FILOMENA
I
FILOMENA
I
FILOMENA
I
EMILIA
I
EMILIA
I
PAMPINEA
I
CORNICE
I
NEIFILE
II
NEIFILE
II
NEIFILE
II
NEIFILE
II
NEIFILE
II
NEIFILE
II
FILOSTRATO II
FILOSTRATO II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
EMILIA
II
PANFILO
II
PANFILO
II
PANFILO
II
ELISSA
II
ELISSA
II
ELISSA
II
ELISSA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
7
1
INTRO
1
1
1
1
1
3
3
3
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CONCL
1
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1
1
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2
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5
5
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5
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5
14
15
15
7
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4
4
25
25
27
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25
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110
15
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91
3
3
13
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30
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33
33
58
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d’altrui, una notte di verno il fa stare sopra
aspettato.
E nel
a giurare di dire il
io mi confesso piú; è il
io di dirvene il
"Dí sicuramente, ché il
pienamente credeva esser
sicuro riposo.
E che
qual si fosse il
che qual fosse il
quistione, qual fosse il
lui domandò se
disse: "Questo è
il cinguettare.
È il
consistere.
È il
Per la qual cosa, o
qual cosa, o vero o non
il giudice se ciò fosse
presto a confessarvi il
gola! e che io dica il
questo che io dico sia
Rinaldo rispose: "Nel
l’ho detto. Bene è il
e ricordandosi esser
ella diceva piú che per
per ciò che nel
questo sperava.
E nel
a cenare all’albergo? Di
udendo, e disse: "Egli è
come ora faceva. È il
io la conobbi.
È il
io era e temendo se il
mi porgiate.
Egli è il
che ella si sia.
E nel
non negherò esser
sentendo che cosí era il
si possa mostrare esser
carissime donne, esser
che tu non ti creda dir
confesserai esser
s’era: e che ciò fosse
Ambruogiuolo disse: "Nel
segnale ciò esser
che Ambruogiuolo dice è
si traesse il
comandò che il
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vero,
vero se io potuto avessi
vero sopra la sua fede
vero che poi che io
vero temendo di non
vero dicendo né in
vero ciò che ser
vero sia che la
vero; e venendo a morte,
vero
vero non si sapeva
vero erede del padre, in
vero fosse ciò che contro
vero: ma perché t’ha per
vero
vero che, cosí come
vero che quello che
vero o non vero che si
vero che si fosse,
vero che coloro incontro
vero, ma fatevi a ciascun
vero
vero, questa pruova ve ne
vero
vero, ve ne può far
vero
vero io sono uomo di
vero che io uso in luogo
vero che il padre era
vero: e poscia che ella
vero
vero, o che mio padre,
vero
vero io non conosco uomo
vero tu cenerai con esso
vero che io farei per
vero che d’una cosa
vero che grave m’è, lei
vero dicessi non fossi da
vero che, per la
vero di manifestar questo
vero, ma ancora di cui vi
vero
vero, subitamente fu a
vero
vero, se per gli
vero
vero come si dice m’è
vero, ma, per quello che
vero
vero, sí veramente che tu
vero
vero, primieramente
vero
vero questo doveva
vero che Ambruogiuolo
vero; e per ciò, avendo
vero
vero come stato fosse
vero dicesse come a
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Vergogne – Zuffa
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
PANFILO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
9
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CONCL
1
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3
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CONCL
CONCL
INTRO
1
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CONCL
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50
50
4
4
17
18
25
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8
3
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tosto esser sogno che
vi dico cosí: egli è
che Dioneo diceva
"In fé di Dio tu di’ il
infinito; e che ciò sia
Ora uno (del quale nel
credendo quello esser
comprendere sé avere il
il messo.
"Egli è il
di san Benedetto o
effetto vederete esser
e piú il credette esser
curerò meno d’aprirvi il
io dirò che non sia
investigatori del
i miei. Egli il è
per ciò, acciò ch’io piú
E certo egli è il
come tu di’. E nel
e parvi aver trovato per
di lui si fosse. Bene è
disse Ferondo "tu di’
disse Ferondo "tu dirai
femina, ma è povera.
se non voi, se quello è
conoscendo lei dire il
Disse Rustico: "Tu di’
/ cognoscendo per
sublime e migliore e piú
quel lo esser
mio.
Egli è il
posta? Tu non dirai il
vedere se voi dite il
voi potreste dir
quale, a doversi dire il
e di vedere se ciò fosse
città teneva fornita;
ladro, e non è cosí il
a ritrovare se ciò fosse
il medico domandò se
ritondetto con un colore
perduta speranza, il cui
e forse vi direste il
Figliuola mia, cosí è il
ciò non dovere esser
confessato quello esser
e io dico che non è
si disdice.
È il
novella, la quale nel
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vero.
vero Ma pur, poi che la
vero che io ho una
vero e che Bernabò era
vero! Sappi se egli sa
vero
vero, nel suo contrario
vero
vero io non so il nome,
vero che ella diceva, le
vero compreso dalle
vero disse il frate "che
vero di san Giovanni
vero quello che io vi
vero, e giurogli di mai
vero
Io
vero d’ogni cosa.
vero, anzi vi ci abbia
vero
vero, incrudelendo fanno
vero
vero che nella mia
vero parli, non le cappe
vero che le elimosine e
vero il peccato per lo
vero lui essere stato
vero che noi ci
vero, e la piú dolce:
vero
vero; e per certo se io
vero
Vero è che onestissima
vero che io intendo, cioè
vero e veggendo la sua
vero, ma tu hai un’altra
vero
vero, / per ben di molti
vero
vero intelletto, del
vero che sogliono i savi
vero che io ho amato e
vero: ma per avventura se
vero
vero.
E dopo molto
vero
vero, ma tuttavia, non
vero
vero la costrinse; la
vero che nel sonno l’era
vero è che ella il piú
vero.
E cominciatasi
vero
vero, prima il medico
vero
vero fosse dell’acqua, e
vero di bianchi gigli e
vero nome era Galeso; ma,
vero; ma voi dovreste
vero
vero; ma io non posso far
vero
vero che ella non sapesse
vero che diceva Fineo,
vero, anzi v’entrò
vero
vero che, qual si sia la
vero da sé era bellissima
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LAURETTA
NEIFILE
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
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EMILIA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
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ELISSA
ELISSA
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FIAMMETTA
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PANFILO
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VI
VI
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9
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1
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3
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15
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48
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13
19
19
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26
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45
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1
31
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4
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13
22
28
36
55
22
27
37
43
52
53
disse: "Cisti dice
e ora Filomena assai del
risposta di Cisti. È il
che iersera vi dissi il
quello credendo esser
non fo, anzi mi dico il
dirà che io dica il
che io dica di questo il
fu già uno statuto, nel
rispondete, e ditemi se
"Messere, egli è
rispose: "Egli è il
avrebbe fatto intese il
cattivo, che egli non è
la coreggia.
È il
e holle tutte.
È il
se voi m’ubidiste come
smagare.
E a dirvi il
per Dio! egli è il
"E voi dite il
che il frate dicesse
udendo disse: "Voi dite
che egli dicesse il
donna disse che non era
cosí essere il
"Per certo tu di’ il
trovando ciò non esser
che fatto avea era stato
fa credere che non sia
che ciò non fosse
potrebbe egli esser
vero che gli paresse
E che io dica il
Nicostrato, al quale
conviene.
Egli è il
ed ella dice che è il
del Mazzo;
la qual nel
udire se io dico il
gran mercé; e a dirvi il
sí che egli paia
questo è mal fatto, se
"Per certo tu di’ il
E per ciò, a dirti il
credendo questo esser
volte, a veder se tu di’
essere, se quello è
crucciato, disse:
"Nel
"Madonna, egli è il
d’adoperarla.
E il
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vero;
vero e dettagli villania
vero toccarono della
vero che, se per risposta
vero, che le gru non
vero
E
vero che era dipinto.
vero: e se egli ce n’è
vero
vero.
Voi sapete che,
vero
vero, ponete mente a’
vero
vero non men biasimevole
vero è quello di che
vero che Rinaldo è mio
vero che io me ne sono
vero motto di Fresco,
vero che mai Lippo Topo
vero che egli m’è d’un
vero che il mio maggiore
vero re si dee ubidire,
vero, chi sapesse che voi
vero
vero che io andai per
vero, disse il frate "e
vero
vero, e rispose: "Chi
vero
vero: se io fossi pur
vero
vero: ben potete a questo
vero
vero che ella fosse
vero, senza avere ella in
vero
vero.
E da questo
vero
vero, gli dicono villania
vero
vero o se egli aveva
vero quello che ha veduto
vero.
Pirro adunque
vero
vero che gli paresse vero
vero ciò ch’e’ dice? Se
vero, niun’altra cosa vel
vero
vero parea ciò che dicea
vero che io ieri la legge
vero.
Se cosí ha
vero
vero era pure una
vero? Quando voi
vero
vero, io mi son forte
vero
vero.
Disse
vero
vero è; ma tu sai,
vero; e tu, Calandrino,
vero
vero, noi ci abbiamo
vero
vero, rispose: "Dirai
vero
vero. Per la qual cosa l’
vero
vero che tu m’hai piú
vero io ho avuta la
vero che tra l’altre cose
vero che l’amore il quale
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PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
DIONEO
DIONEO
NEIFILE
NEIFILE
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
7
9
9
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42
30
58
60
66
67
3
14
40
56
prieghi, li quali nel
mi guarderò.
Egli è il
che io vi sia; e nel
"Per certo voi dite
E vuoi vedere se io dico
il medico: "Brun dice il
ben conosco che il tuo è
e disse: "Madonna, nel
io conosco che voi dite
ma io no’ gli ho.
E il
Io ti vo’ dire il
ribeba: può egli esser
niente le costava, al
da tutte cosí esser
potrebbe esser buono e
gli disse: "Niuno piú
come si fa. È il
pur piace, io il farò:
e non io. E che io dica
Ruggieri, che quello è
mostrate, se quello è
e cosí farò.
È il
è forte malata: è il
e amerò sempre.
È il
far tuo.
Egli è il
siete tutti, se quello è
Ma per ciò che dal
quello che io dico sia
siamo studiando.
È il
dice, racconta il
povera cortesia; ma nel
potessero, né mai al
ce ne conosco; è ben
vero io non seppi bagnar
vero che il mio compagno
vero voi avrete di me
vero disse Bruno.
vero? Io fui il primaio
vero
vero, ma io non ci sono
vero
vero e perfetto amore
vero egli mi dispiacque
vero, ma voi n’avete
vero
vero che egli ci è alcuna
vero, sozio: ella mi
vero
vero che io ti tenga?
vero sogno del marito
vero; ma pur vogliendole
vero
vero, per ciò che assai
vero
vero consiglio né
vero che quello che piú è
vero è che far vi
vero, io il vi mosterrò
vero
vero che io vi dico della
vero che i tesori si
vero che io fieramente
vero che da nona in qua e
vero che, com’io a amore
vero che Sofronia è mia
vero che io intendo che
vero né nell’una né
vero e piú da commendare
vero che egli è ateniese
vero e con ragione nel
vero fuor di Pavia voi
vero non aggiunse né
vero che quelle due
vero (cf. ver)
ver
NEIFILE
X
PANFILO
X
1
9
13
61
veron
FILOSTRATO
V
4
25
perché ella sopra quel veron si dorma? Ella non
verona
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
II
7
2
6
4
e maravigliosa festa in Verona
Verona, e a quella molta
e cavalcando verso Verona,
Verona s’abbatté in
verone
FILOSTRATO
FILOSTRATO
V
V
4
4
12
21
potessi venire in su ’l verone che è presso al
un letticello in su ’l verone che è allato alla
avesse assomigliato o vero la mula a lui.
Era nel campo o vero essercito de’
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Vergogne – Zuffa
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
V
V
V
4
4
4
28
29
31
camera andava sopra ’l verone
verone, similmente s’andò
fosse, pervenne in sul verone,
verone dove chetamente
dormire sopra ’l verone,
verone chetamente
verrà
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
ELISSA
FILOSTRATO
DIONEO
FILOMENA
ELISSA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
EMILIA
FILOMENA
III
IV
IV
IV
V
V
V
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
X
5
2
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10
3
4
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9
CONCL
5
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5
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49
49
10
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30
verracci
FILOMENA
VIII
6
13
verrai
NEIFILE
FILOMENA
FILOMENA
LAURETTA
IV
VII
VII
IX
8
7
CONCL
8
14
25
13
7
verranno
LAURETTA
PAMPINEA
FILOMENA
IV
VIII
IX
3
7
1
14
57
2
noi andar ne vorremo ne verranno
verranno; e quivi ciascun
quali come dette avrete, verranno a voi due
che quegli che appresso verranno non facciano
verrebbe
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PAMPINEA
III
VII
X
1
5
7
11
19
27
che fatto non gli verrebbe se a Nuto ne
modo nel quale ciò gli verrebbe fatto; e rispose
giorno in sul vespro la verrebbe a visitare.
senza alcun fallo
forma di cui, e egli ci
corpo umano, come egli
non ha riposta in casa,
a tanto che fatto mi
ben far sí che fatto mi
croce di Dio egli non ti
a aspettare se egli vi
donne, se egli mi si
egli è festa, ciascun
venire a te ma tosto
amante piagnendo vi
tue, se voglia te ne
m’avete, che egli vi
cosa informato, egli
appresso di me nel reame
farò giuoco, che ella mi
questa scritta, ella ti
tu vedrai che ella vi
Ma per certo e’ non gli
bene e pianamente? Egli
non mia ma tua moglie
verrà meno, e morrommi, e
verrà: di che voi, piú
verrà
verrà, non potrebbe
verrà
verrà troppo in concio a’
verrà di potertene
verrà di dormirvi.
verrà fatto. Ma
verrà, ché son certa del
verrà
verrà fatto di farvi con
verrà volentieri, e io
verrà oggimai: ella ti
verrà a dimandar mercé e
verrà; e tanta acqua
verrà
A cui il
verrà fatto.
verrà per voi una bestia
verrà, sí come piú forti,
verrà
verrà dietro come va la
verrà incontanente dietro
verrà; quando ella v’è,
verrà
verrà fatto: e’ convien
verrà piú tosto che a
verrà nella mia camera.
egli si ciurmerà, e verracci troppo ben fatto
d’oggi in domane ne
del letto io dormo;
mia, / quando tu vi
quest’altre due: non vi
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verrai,
verrai vi fu due anni
verrai là e se io
verrai, e, col dir "Tosto
verrai
Rispose
verrai tu?
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verrebbono
FILOMENA
VIII
6
35
verrei
DIONEO
DIONEO
PANFILO
ELISSA
FILOMENA
V
VI
VII
VIII
X
CONCL
10
9
3
8
19
44
75
18
36
verrem
FILOSTRATO
IX
3
15
verresti
FILOMENA
X
8
36
verrete
NEIFILE
DIONEO
II
VI
1
10
10
10
me andar non potessi, mi verrete sostenendo
sonare le campanelle, verrete qui di fuori
verrò
FILOMENA
FIAMMETTA
PANFILO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOSTRATO
LAURETTA
FILOMENA
I
II
V
VIII
VIII
IX
IX
X
3
5
1
5
7
3
8
8
3
13
14
18
33
19
8
25
a narrarvi quella
mettiti avanti, io ti
Cimon rispose: "Io ne
disse: "No, io ci pur
se n’andrà tosto, e io
si tenga ben caldo, e io
"Ben sai che io vi
al presente e a quel
versar
FIAMMETTA
IV
1
55
versata
FILOMENA
DIONEO
IV
IV
5
10
22
32
versatigli
NEIFILE
VIII
1
13
versi
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
II
IV
IV
INTRO
INTRO
9
2
35
25
rami cantando piacevoli versi ne davano agli
di comporre mille versi,
versi dove le Muse mai
e sopr’essa scritti versi significanti chi
7
11
altro grande e presto versificatore:
versificatore le quali
versificatore
FILOSTRATO I
non sel penserebbono e verrebbono,
verrebbono e cosí si
teco a farlo volentier
tutte contare, io non ne
me ne venisse, io non
ben ti dico che io vi
senza alcun dubbio tosto
verrei.
Da poi che
verrei /
verrei a capo in
verrei qui, anzi mi
verrei una volta con esso
verrei appresso.
avrai a fare, e noi ne verrem teco, e se
ma procedendo vinto verresti meno: al quale
verrò,
verrò la quale udita,
verrò appresso.
E
verrò teco.
verrò tante volte, che io
verrò incontanente a
verrò a lui incontanente
verrò.
E quando tempo
verrò
verrò che di maggior
piagnendo cominciò a versar tante lagrime, che
che dentro vi fosse; e versata la terra, videro
guastadetta d’acqua versata fate sí gran
vedere quanti sono; e versatigli sopra una
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verso (n.)
CORNICE
VI
CONCL
37
facevano una carola a un verso che facea la
verso (cf. ver)
ver
CORNICE
I
CORNICE
I
CORNICE
I
PANFILO
I
PANFILO
I
CORNICE
I
FIAMMETTA
I
FIAMMETTA
I
EMILIA
I
EMILIA
I
PAMPINEA
I
CORNICE
I
CORNICE
I
NEIFILE
II
FILOSTRATO II
FILOSTRATO II
FILOSTRATO II
FILOSTRATO II
PAMPINEA
II
LAURETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
EMILIA
II
EMILIA
II
EMILIA
II
EMILIA
II
EMILIA
II
PANFILO
II
PANFILO
II
PANFILO
II
PANFILO
II
PANFILO
II
PANFILO
II
PANFILO
II
ELISSA
II
ELISSA
II
ELISSA
II
ELISSA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
INTRO
INTRO
INTRO
1
1
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5
5
6
6
10
CONCL
CONCL
1
2
2
2
2
3
4
5
5
5
5
5
5
5
6
6
6
6
6
7
7
7
7
7
7
7
8
8
8
8
9
9
8
87
90
5
90
3
14
15
8
9
13
15
16
12
4
5
6
15
22
23
20
23
55
56
56
64
76
39
58
71
71
81
40
58
73
76
79
82
112
18
23
26
94
34
35
uno altro continuandosi,
era congiunta,
camere, tutte ciascuna
E ancora piú in Lui,
di Dio cognoscere
da raccontare, la reina,
con lieto viso rivoltosi
baldanzosamente
vogliamo, come dobbiamo,
acciò che egli dovesse
il maestro Alberto
E da seder levatasi,
l’ora della cena,
Marchese e da Stecchi,
di Ferrara e cavalcando
sapevano umili e benigni
che eran tre, disse
trottando si dirizzò
e pregollo che, poi
ma pur, mandandolo
ingratitudine di lui
dove il re Carlo
suoi denar disperato,
Ruga Catalana si mise. E
davanti si vide due che
mise in via; e andando
io disse Andreuccio.
qual fosse l’animo suo
e la Cavriuola, cosí
Currado era stato fatto
fatto verso Giuffredi e
qualora ciò che per lui
sopra la poppa e
i suoi entrò in camino e
parlar volesse, con lei
sopra le navi posti,
liberamente a venirsene
amico, sentendosi egli
fidar non mi volle che
non neghiate il vostro
quanto piú poté n’andò
e in povero abito n’andò
ingiuriose già da lui
animo contro alla donna
famigliare a cavallo,
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
Verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
l’Occidente
loro che fermi
di sé bellissima e
noi di pietosa
noi, la quale non
la Fiammetta che
lei disse: "Dama,
lui rivolta rispose
te operare.
E
lui
loro venire, con
un rivo d’acqua
il palagio
la chiesa si
Verona, s’abbatté
di lui: per che
Rinaldo: "E voi,
Castel Guiglielmo,
Toscana andava, gli
la terra il mare,
mia madre mostrata
di noi trovammo sí
quella parte onde
l’alto della città
di lui con una
la chiesa maggiore,
il quale ammenduni
i nocenti, non
lor disse: "Che
Giuffredi e verso
la madre.
lo Scacciato stato
il mare riguardando
Atene se ne tornò.
una porta che sopra
le Smirre si
le Smirre: e,
la fine venire,
Cipri venisse, se
di me e che della
Calese.
Al
Londra. Nella quale
il conte ragazzo
Genova se ne venne.
la sua possessione
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FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
LAURETTA
ELISSA
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
DIONEO
CORNICE
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
9
9
CONCL
INTRO
INTRO
INTRO
4
5
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1
1
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CONCL
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INTRO
1
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42
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11
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19
11
30
30
15
31
40
28
34
2
in forma d’un marinaro,
dell’ira di Bernabò
nel quale il favor loro
aprire, prese il cammino
tanta acqua e sí alta
avea l’uscita, e quindi
la reina ridendo guardò
vostra passata durezza
d’occhi di lei
m’accorsi il tuo amore
il Zima si levò suso e
dí entrò in cammino e
era, gittò Ricciardo
durezza in dolce amore
Per che, forte pensoso,
tener questo lume, e
parve, solo se n’andò
io rigida e salvatica
mattina ad andar
la mia benignità
per che, levato il viso
stremo della vita mia ho
cuore, ogni mio uficio
stette e poi disse
per conseguente a mancar
e a gittar pietre l’un
molto nella apparenza, e
del giardino uscirono e
poterono si fuggirono
d’un gran fallo il quale
rincrescere, e parte
raggi si riscaldavano,
posta pro tribunali,
marito, entrata in mare,
diliberazion di tutti,
loro da tutti la via,
e presero il cammin
assaliti!, e come seppe,
della quercia disceso,
usanza che, andando
sentire, sappiendo
per vedergli se n’andò
il riconobbe, e piú
e di pruni, correndo
piè e cominciò a fuggire
sempre da lei usata
era, cosí benignamente
levatosi da tavola, andò
a tutti parve di dover
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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verso
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verso
verso
verso
il mare se ne venne
lei e
la reina lietamente
l’occidente, e
il cielo, che poi
il pian discendendo
Panfilo, e disse:
di me dimostrata,
di lui alcuna volta
me esser
il cavaliere
Melano se n’andò in
lei un motto d’un
Ricciardo,
la casa de’
lei venir tre
la casa della sua
lui mi mostrassi
il diserto di
te non avea
il famigliar, disse
me trovato
te è fornito; né
di lei: "Un poco di
lei l’amore.
Ed
l’altro fieramente
me se ne venisse;
la casa di lui si
il castello del lor
di voi ho commesso.
le mulina che fuor
la loro stanza
Panfilo riguardando
Rodi dirizzaron la
Creti, dove quasi
le scale se ne
Alagna, là dove
una selva
là si dirizzò e
la state, le notti
che parte n’era la
il luogo dove erano
lui fattosi il
il luogo dove egli
il mare, e i cani
Nastagio; per che
Federigo cominciò a
una scala la quale
casa tornare: per
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CORNICE
PAMPINEA
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
LAURETTA
CORNICE
PAMPINEA
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
PANFILO
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
NEIFILE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
INTRO
2
4
CONCL
CONCL
CONCL
1
1
1
1
4
4
5
6
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134
29
66
97
99
35
29
19
2
31
57
9
riscaldata, voltatasi
loro insieme se n’andò
sopra un ronzino,
cosí digradando giuso
tempo da dover tornar
presa, il re rivoltatosi
col muso volto vedesse
muso del teschio volto
il teschio dello asino
e era rimaso volto
fine, cosí senza indugio
via, se n’andò la donna
per non perder tempo,
La donna, tiratasi
vide Filomena tacersi,
stare, se ne tornò
e la madre cominciarono
La donna rivolta
ucciselo.
E gridando
ridendo ciascuno e
donna vide caduto, disse
loro reina piacque, in
fatto; e venendosene
ridere, e guatando l’un
avea, niquitoso corse
loro ciò che proposto
vide, cosí se ne venne
vedendol venire, e
usciti, n’andarono
gli altri, si dirizzò
levatisi se n’andarono
e sdegnato forte
ché io ho un podere
con la imagine in mano,
a ciò che egli ha ora
con gravosa sua pena
nel mantello del fante,
partito, con quegli
che egli faceva e che
la parola in bocca,
s’incominciò a dirizzare
Santa Maria della Scala
è vero e perfetto amore
su le spalle levatoselo,
prese il cammin
la brigata, la reina;
partirono; e venendosene
dir nulla volse i passi
data la volta,
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verso
verso
lui con un mal viso
Cisti.
Il quale
una fiumana, alla
il pian
casa, con soave
Elissa le disse
Firenze,
Fiesole, non vi
Fiesole, ma un
Firenze, e per ciò
la Lauretta rivolto
il pozzo; e presa
la Fiammetta
la camera acciò che
Neifile voltosi
la casa sua; e
d’Arriguccio a dire
i fratelli disse:
lei Nicostrato:
Nicostrato rivolti,
Nicostrato: "Poscia
la loro usata
Firenze, si pensò i
l’altro fecer
la moglie e presala
lei operava e
lei e, come far
lui riguardando,
la piazza, e fu lor
la camera dove
Calandrino per udir
di lei, il lungo e
il Valdarno di
la torricella
te operato.
Voi
il mezzo del
la casa della
la torre n’andò
di lui umanamente e
Brun disse: "Che
Santa Maria della
il prato d’Ogni
di me, quando,
la casa della
Torrenieri.
Al
la Fiammetta
Firenze, disse
la casa della
le case se ne
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LAURETTA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
vertú (cf. virtú)
virtú
FIAMMETTA
I
FILOSTRATO I
PAMPINEA
I
CORNICE
I
EMILIA
II
LAURETTA
III
FIAMMETTA
IV
FIAMMETTA
IV
FIAMMETTA
IV
FIAMMETTA
IV
FIAMMETTA
IV
DIONEO
IV
PANFILO
V
PANFILO
V
PANFILO
V
FIAMMETTA
V
LAURETTA
VI
PANFILO
VI
DIONEO
VI
DIONEO
VI
ELISSA
VIII
ELISSA
VIII
8
9
9
1
1
1
2
2
2
3
3
3
3
3
4
4
5
5
5
7
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9
10
CONCL
CONCL
22
11
22
9
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17
3
3
10
5
25
40
40
44
2
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24
24
25
44
41
35
25
1
16
Biondello: "Bene, io vo
e dove egli abitava.
E
di Salamone, e disse
a vedere che esso veniva
e volendo cavalcare
vedere chi è stato
sua magnificenzia usata
magnificenzia usata
prese la via
ciascuno che di Ponente
d’udirlo parlare, corse
E farai a me fare
di te quello che mai
a Natan piacque, insieme
detta ne fu, il re,
per la mano e andato
liberalità di Gilberto
quella di messer Ansaldo
il concupiscibile amore,
di tanta benignità
grado mi sia ciò che tu
son cosí fatti re
mondo.
E similmente
il re, levato il viso
guida del discreto re
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
verso
5
7
10
CONCL
6
8
1
1
1
1
1
10
1
1
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9
3
5
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10
3
3
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31
6
26
35
39
40
23
21
56
59
4
3
3
16
16
19
20
delle galline e la
tempo dimorava per la
Per ciò che quella
cortesia piú che per mia
riguardare, e da occulta
che, mentre la sua
assai umile ma per
conoscere la tua
questo opposi ogni mia
potenzie, con iguali
vertú create.
La
il beveraggio e la
cosa se non che l’alte
Essi hanno della tua
aperta se non la
e per costumi e per
della nostra poca
grandissimi tesori di
di guastare ogni lor
egli, nel quale né
truovano di grandissima
pietra di troppo gran
vertú nascosa nelle
vertú che poco era
vertú che già fu
vertú, m’abbia di voi
vertú
vertú desta in lei alcuna
vertú durava, non avrebbe
vertú e per costumi
vertú e la tua onestà,
vertú di non volere né a
La vertú
vertú create.
vertú primieramente noi,
vertú di quel consumata,
vertú dal cielo infuse
vertú voluta piú certa
vertú de’ nostri animi e
vertú molto piú che per
vertú e della bellezza
vertú nasconde, come poco
vertú, ogni lor senno,
vertú
vertú né senno né santità
vertú. L’una sono i
vertú
vertú, per ciò che
vertú
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là, io gli farò
Ierusalem
Melisso: "Or ti
Italia.
Toscana, il
il vostro valore
colui che servito
persona che, se
il castello, e
Levante andar
lui e presolo per
di te quello che
alcuno altro non
il palagio se ne
Lauretta
Niccoluccio, disse:
messer Ansaldo e
la donna, disse:
la donna acceso
me quanta è la
me, piú pietoso di
di sé chente costui
i subditi del
il cielo, e vedendo
Firenze si
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ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
VIII
VIII
VIII
X
X
X
X
X
X
X
3
3
3
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8
8
9
9
9
10
31
45
64
78
89
109
44
74
90
25
poi che noi sappiam la
venuta e che per la
facevano perdere la
vaga bellezza e della
fatta della necessità
debito alla sua
gran parentado, e la tua
compagnia che la vostra
avvenne che, essendo la
potuta conoscere l’alta
vertú?
vertú A me parrebbe che
vertú d’essa coloro,
vertú alle cose e non le
vertú di lei, conoscendo,
vertú, l’amore il quale
vertú
vertú e gentilezza,
vertú è molta e è
vertú merita v’avessi
vertú del beveraggio
vertú di costei nascosa
veruno
FILOSTRATO
FILOSTRATO
V
X
4
3
16
37
Anzi non fu egli caldo veruno.
A cui la
veruno
trovar me ne possa veruno,
veruno se tu non la
verzaia
FILOSTRATO
VIII
5
13
di Santa Maria a Verzaia,
Verzaia che ’l vide
vescovadi
EMILIA
III
7
38
vescovo
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
3
3
3
3
3
3
3
3
4
4
4
4
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4
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1
6
6
7
8
8
11
11
1
4
29
32
32
33
34
35
35
36
37
vespe
FILOMENA
II
9
75
vespro
CORNICE
CORNICE
I
I
INTRO
INTRO
96
112
larghe, procacciare i vescovadi e l’altre
onesto motteggiare del
mostrare.
Essendo
d’un fratello del detto
danno e le beffe; e il
usando molto insieme il
il palio si corre, il
udita il maliscalco e ’l
nepote del fratel del
vel fanno trovare al
ciò è mai cessato che
aveva domandato il
vogliam mostrare.
Il
innanzi, seguitandolo il
nella camera, e il
i panni; al quale il
e per comandamento del
alla casa. Volle il
ogni cosa; il che il
peccato gli fece il
vescovo di Firenze
vescovo di Firenze
vescovo.
E avendo senti
vescovo
vescovo, come savio,
vescovo
vescovo e ’l maliscalco,
vescovo vide una giovane
vescovo, sentendosi
vescovo
vescovo e l’altro sí come
Venuta
vescovo suo.
vescovo avuto non abbia,
vescovo di questi due
vescovo rispose che
vescovo e tutti gli altri
vescovo appresso e poi
vescovo disse una gran
vescovo rivestitosi, a
vescovo appresso sapere
vescovo udito, commendò
vescovo piagnere quaranta
dalle mosche e dalle vespe e da’ tafani, de’
come l’ora del vespro s’avicinerà,
infino all’ora del vespro quello faccia che
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PANFILO
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
EMILIA
ELISSA
EMILIA
ELISSA
CORNICE
PAMPINEA
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
CORNICE
I
I
II
II
III
IV
IV
V
V
VII
VII
VII
VIII
VIII
X
X
X
X
X
1
CONCL
5
5
4
10
10
2
3
1
3
CONCL
7
10
7
7
7
9
CONCL
81
1
3
9
19
10
11
13
21
8
37
7
131
13
27
29
30
7
1
unzione e poco passato
era il sole inchinato al
una domenica sera in sul
ammaestrata, in sul
ed essere appresso al
dovendo attendere in sul
Venuta l’ora del
sú montata v’era, in sul
non venia, essendo già
imposto gli fu, in sul
voi nol vedeste vivo a
il sole alto a mezzo
Ma essendo già
il dí seguente passato
fallo quel giorno in sul
cominciò a aspettare il
e in su l’ora del
a Pavia e essendo già
era già basso all’ora di
vespro,
vespro quel dí stesso
vespro e in gran parte il
vespro, dall’oste suo
vespro
vespro la mandò
vespro nella chiesa e
vespro a questo servigio,
vespro, dovendo il
vespro
vespro ben cento miglia
vespro s’abbatté ad un
vespro se n’andò là sú e,
vespro; e farete di far
vespro
vespro, sí come alla loro
vespro
vespro e parendo allo
vespro la dovesse
vespro la verrebbe a
vespro nel quale il suo
vespro montato a cavallo,
vespro, si scontrarono in
vespro
vespro, senza da seder
vespro
vesta
LAURETTA
III
CONCL
16
/ quando, per mutar vesta,
vesta / sí dissi mai; sí
veste
CORNICE
IX
4
1
e i panni di lui si veste e monta sopra il
vestí
ELISSA
IX
2
9
vestimenti
FIAMMETTA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
DIONEO
ELISSA
LAURETTA
I
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
IV
V
V
V
VI
VII
VIII
5
6
8
8
9
7
7
7
8
9
10
10
1
1
3
10
3
9
15
24
22
98
71
87
95
95
35
61
12
4
17
64
35
45
9
22
come il meglio seppe si vestí al buio; e
le femine, quantunque in
infortunii, fatti venir
petto squarciandosi i
incontanente il conte di
venire onorevolissimi
dolore rappresentato ne’
medesimo stracciò li
e volle che quivi altri
e trattigli i suoi
E fattala di
a spogliare quegli pochi
sua città, di nobili
che il facesse andare di
amici, tutti sotto i
ferro le stracciò de’
alle finestre, e de’
d’apparir morbidi ne’
sí siamo di cari
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vestimenti e in onori
vestimenti e vivande, con
vestimenti, cominciò a
vestimenti
vestimenti, di famiglia e
vestimenti
vestimenti feminili e
vestimenti oscuri de’
vestimenti neri in dosso
vestimenti si facessero
vestimenti e a guisa di m
vestimenti a lei
vestimenti che aveva, e
vestimenti e ricchi e
vestimenti e d’ogni altra
vestimenti armati, quando
vestimenti, laonde ella
vestimenti
vestimenti della Santa Fé
vestimenti e in tutte le
vestimenti e di belle
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PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
X
X
X
X
X
9
9
9
10
10
28
55
59
19
24
persona e di ricchi
fattisi tutti i suoi
insieme grande, di reali
ignuda: e fattisi quegli
sposa parve che co’
vestimenti
vestimenti
vestimenti
vestimenti
vestimenti
ornata, in
in una camera
il fé vestire;
che fatti
insieme
vestimento
FIAMMETTA
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
IV
V
X
X
1
1
6
6
22
7
11
17
cosí come era nel
giovane con un
e eran vestite d’un
tutto il bianco
vestimento
vestimento
vestimento
vestimento
del cuoio
indosso tanto
di lino
e sottile loro
vestir
ELISSA
NEIFILE
VII
IX
3
4
7
6
d’apparere e di vestir di buon panni e
dovesse dare, acciò che vestir si potesse e
vestire
FILOSTRATO
LAURETTA
DIONEO
FILOSTRATO
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
I
I
II
V
X
X
X
7
8
10
4
4
9
10
26
5
31
36
30
59
19
il fé nobilmente
usi sono di nobilemente
giovani donne, oltre al
donna, affrettatasi di
egregiamente avea fatta
reali vestimenti il fé
prestamente la fece
vestirono
DIONEO
VIII
10
21
vestissero
ELISSA
VII
3
12
e non a apparere si vestissero.
vestissero Alle quali
vestissi
NEIFILE
IX
4
11
destatosi si levò e vestissi e domandò del
vestita
PAMPINEA
FIAMMETTA
PANFILO
FILOMENA
DIONEO
LAURETTA
ELISSA
DIONEO
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
FIAMMETTA
II
II
II
II
II
III
V
V
VII
VII
VIII
IX
3
5
7
9
10
8
3
10
5
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5
44
15
56
27
23
36
30
57
59
32
6
9
vestire,
vestire e donatigli
vestire, sosteneva egli
vestire
vestire e al mangiare,
vestire, chetamente
vestire
vestire e ornare, e
vestire; e nel cospetto
vestire
vestire e calzare e sopra
venire le schiave, si vestirono e un’altra
la donna realmente
e con bellissimo viso,
la lodò sommamente, e se
era bella ignuda come
la fece chiamare; e ella
donna, la quale di nero
cenò, e appresso tutta
che io sia da te ben
non gli era se l’aveva
già levate le tavole,
si parò questa Elena,
bella persona e era ben
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vestita,
vestita la quale tanto
vestita e ornata assai
vestita gli era piaciuta,
vestita, ma niuno segnale
vestita
vestita e acconcia uscí
vestita e tribolata trovò
vestita in su un lor
vestita e ben calzata, tu
vestita. Per che la savia
vestita
vestita d’uno sciamito
vestita di nero sí come
vestita e secondo sua
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vestite
EMILIA
ELISSA
FIAMMETTA
III
VII
X
7
3
6
86
27
11
vestiti
PANFILO
FILOSTRATO
EMILIA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
NEIFILE
I
II
II
II
III
III
III
III
IV
IV
VII
1
2
6
8
7
7
7
7
4
9
8
84
27
31
28
10
10
11
85
26
5
46
vestitigli
EMILIA
II
6
63
vestitisi
PANFILO
X
9
33
vestito
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
EMILIA
LAURETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
I
II
III
III
III
III
IV
IV
VII
VII
VIII
IX
X
X
7
3
3
4
7
8
1
2
3
3
9
1
9
9
28
44
11
19
100
33
12
49
26
27
5
32
31
56
vestitolo
LAURETTA
III
8
35
e a guisa di monaco vestitolo,
vestitolo sopra un
vestitosi
ELISSA
IX
2
12
giovane s’era rimaso; e vestitosi aspettava di
vestivano
ELISSA
VI
9
6
loro, tutte di bruno vestite vennero, e da
aiutata, disse: "Or vi vestite;
vestite e vestito che
dilicati e belli; e eran vestite d’un vestimento
e la mattina, tutti
morto, li quali, come
Stettero adunque, e mal
E pervenuti poveramente
fratelli tutti di nero
perché di nero fossero
"Coloro sono di nero
di Tedaldo, cosí
ambasciadori di nero
fatto d’arme insieme e
e usciti delle troiate
vestiti co’ camisci e co’
vestiti s’ebbe, a suo
vestiti e peggio calzati,
vestiti in Londra, a
vestiti, di che egli si
vestiti
Al
vestiti costoro.
vestiti, per ciò che e’
vestiti
vestiti di nero come
vestiti al re Guiglielmo
E
vestiti d’una assisa.
vestiti di romagnuolo,
onorevolemente vestitigli,
vestitigli domandò
poi che dormito ebbero, vestitisi le robe loro,
d’una sua roba
splendidamente
e grande della persona,
tu vuogli, andare e cosí
di che fosse stato
alquanto pianto, cosí
e salire per essa, e sé
quale chi mena uno uomo
vero: se io fossi pur
disse: "Or vi vestite; e
non ha gran tempo,
scorto Alessandro esser
robe il mio signore
a casa mia capitarono,
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vestito,
vestito datigli denari e
vestito, in apparenza e
vestito
vestito di panni bruni
vestito gittarti sopra ’l
vestito quel Faziuolo.
vestito come era il fece
vestito d’un cuoio che
vestito a modo d’orso e
vestito, qualche modo ci
vestito
vestito che voi siete,
vestito di scarlatto e
vestito de’ panni di
vestito con voi: l’altre
vestito ne fui.
e similmente si vestivano insieme almeno
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vetro
LAURETTA
CORNICE
LAURETTA
II
VI
IX
4
CONCL
8
17
30
13
e non altramenti che un vetro percosso a un muro
vermiglia rosa un sottil vetro.
Le quali essendo
vetro
datogli un bottaccio di vetro il menò vicino
vettura
PANFILO
FIAMMETTA
PANFILO
VI
IX
IX
5
5
6
9
8
8
su un cattivo ronzin da vettura venendosene,
a Camaldoli, prestava a vettura.
Aveva costei
vettura
al tardi due ronzini a vettura e postevi su due
vezzatamente
DIONEO
VIII
10
55
rincominciò Salabaetto vezzatamente a usar con
vezzi
FILOSTRATO
EMILIA
EMILIA
III
VI
VI
1
8
8
17
5
8
e lusingalo, fagli vezzi
vezzi, dagli ben da
sua nepote chiamata per vezzi Cesca: la quale,
ella tutta cascante di vezzi rispose: "Egli è il
vezzosa
EMILIA
II
6
15
cosa del mondo e la piú vezzosa;
vezzosa e non
vezzosamente
CORNICE
CORNICE
CORNICE
I
III
IX
5
3
2
3
2
2
vezzose
ELISSA
DIONEO
FILOMENA
V
VI
IX
3
10
1
3
3
3
vezzosi
ELISSA
II
8
78
via (n.)
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOSTRATO
PAMPINEA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
INTRO
INTRO
INTRO
7
10
2
3
4
5
5
5
5
18
24
89
14
11
40
37
14
41
55
56
64
le comandò. La quale vezzosamente e con lieto
la qual cosa Filomena vezzosamente cosí
quando la reina a Elissa vezzosamente disse:
incominciò:
A me, vezzose donne, si para
incominciò:
Vezzose donne, quantunque
Molte volte s’è, o vezzose donne, ne’ nostri
i piú belli e i piú vezzosi fanciulli del
morto gittati nella
sopra detti, una mezzana
città, si misero in
Fattasi adunque la
in destro gli venia, la
prima mostrato che
mi maritasse, mi misi in
legnetto e chiusagli la
strada chiudea e nella
dove s’andasse, prese la
sinistra e su per una
con loro si mise in
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via publica e avvenendosi
via, non strignendosi
via
via: né oltre a due
via
via insegnare, non
via davanti alla casa di
via tener dovesse a venir
via.
Né mi fece tanto
via
via da potersi partire,
via disceso, all’uscio
via per tornarsi
via chiamata la Ruga
via; e andando verso la
via
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FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
ELISSA
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
LAURETTA
ELISSA
PANFILO
CORNICE
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
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VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
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5
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7
8
CONCL
INTRO
1
2
2
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4
4
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1
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1
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1
1
1
3
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8
CONCL
CONCL
CONCL
4
4
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59
11
10
12
11
14
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12
33
7
10
5
8
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26
28
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16
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7
10
14
15
23
40
12
9
10
11
42
6
6
7
8
6
8
19
19
30
18
26
gittò fuori e per quella
e parendo loro molta di
donna e non veggendosi
un dí la Giannetta per
un giardinetto la
della fonte, per occulta
Masetto a pensare che
né altro ingegno né
dare effetto o di far
cosí bene t’insegnò la
tu vadi per una lunga
gli avea mostrata la
voi non potreste per
disidero aperta la
sola era rimasa, onesta
n’andrai; e misela nella
a questo a pensar che
Fortuna assai occulta
già notte, si mise in
forte, né vedendo
della sua casa ha poca
vili uomini, piú onesta
minore. /
Null’altra
effetto, né alcuna
della fortuna, niuna
le spade e farci far
data loro da tutti la
veggendosi quella
si misero per una
a fuggire per quella
vedendo per la selva né
mia, questa non è la
per che entrati in
dolce, io non so alcuna
che fosse, loro trovò
sovente d’andare per
quivi, si misero in
a’ suoi far piú libera
a un altro andando per
e essendo forse la
gran parte della
veggendo le donne per la
E quando ella andava per
oggi, e non ne passa per
a’ giovani, si misero in
dalla quale per una
lor fante che sopra la
l’un l’altro per la
voi se io fossi nella
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via onde era venuto se ne
via aver gli altri
via da poterlo ricoverare
via di motti assai
via e quivi, poi che
via del pratello usciva e
via dovesse tenere a
via c’era se non trovar
via con alta cagione alla
via da venirci. E
via, là dove ce n’è una
via
via, e la moglie, che con
via
via di vendita avere il
via, e disse: "Figliuola
via
E
via non vedea.
via.
Ed ella,
via
via e che modo egli
via m’avean trovata e
via, e con que’ denari a’
via
via da poter lor
via; e per ciò tu e io,
via
via trovandole con pari
via, niuno altro conforto
via
via vide possibile, se
via ci veggio da lei
via a te alla seconda
via, verso le scale se ne
via
via impedita per la qual
via a sinistra; né furono
via donde aveva veduto
via né sentiero, né
via d’andare ad Alagna
via in su la mezza terza
via veder, se già tu non
via da cacciare la
dove
via di diporto;
via per tornare in
via, cominciò a dire:
via
via di diporto insieme
via lunghetta di là onde
via che a andare abbiamo,
via onde il palio si
via sí forte le veniva
via uno che non mi
via: né guari piú d’un
via
via assai stretta,
via per la quale quivi
via, se n’andò la donna
via
via come è egli, e egli
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FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
NEIFILE
PANFILO
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
ELISSA
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
via
CORNICE
PANFILO
DIONEO
FILOSTRATO
PAMPINEA
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
5
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7
8
8
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9
1
2
3
3
4
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1
2
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3
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9
9
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10
38
38
42
9
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50
21
13
16
40
60
30
37
31
6
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73
93
93
97
5
5
6
34
36
29
6
18
10
23
42
95
97
14
36
70
15
presso all’uscio della
serrerai ben l’uscio da
parve e il giovane per
E seco divisando che
camera fosse lungo la
Arriguccio si misero in
ma s’aperse la
pari conosci tu che per
che egli a lei per
ventura; e messasi la
non fu guari di
questo ho trovati per la
con loro si mise in
non poteva mai andar per
di riaverlo.
"E che
egli un giorno per
la sua fante si mise in
Poi, riguardando se
col quale ho data
fidarmi io di te, niuna
se tu credi questa sola
e prese casa nella
noi oggi chiamiamo la
uomo veduto avesse per
e sopra l’uscio della
l’avanzo, se piú presta
panche che allato alla
al giovane veduta una
da questa parte della
l’ambasciadore prese la
non per quella
mi par da tener questa
stesso, aver trovata
né veggendo alcuna altra
l’avere alquanto la
compagni gran pezza di
impose che egli vedesse
sposa; e messosi in
via e aspettare se il
via e quello da mezza
via assai cauta dal suo
via dovesse a ciò tenere,
via e ella si fosse molte
via e andaronne a casa
via a poter fare nel
via di diletto meglio
via di prezzo gli desse;
via tra’ piedi non
via andato, che egli il
via piú miei compari e
via e in una lor
via che egli non fosse
via disse Calandrino
via di diporto andato a
via e al suo podere se
via alcuna da scender vi
via al tuo disidero in
via fosse a te a poterti
via, senza piú, essere
via
via la quale noi oggi
Via del Cocomero.
via passare; e quasi
via uno orinale, acciò
via non troverò,
via erano; e la notte era
via da potere alla sua
via e ora da quella
via verso il castello, e
via donde tu qui venisti
via. Come tu sai, dopo
via
via; e per ciò senza
via
via alla sua salute se
via traversata per un
via gli accompagnarono
via come messer Torello
via con tutta la
PROEM
I
I
I
I
II
II
II
II
1
4
7
10
1
2
2
3
5
68
13
4
18
32
13
20
10
ogni affanno togliendo
santo frate disse: "Va
E come il vide andato
dare al porco o gittar
e gli altri cacciati
in luogo di somma grazia
il fiume andaron
prestamente andò
era loro e andarsene
via,
via dilettevole il sento
via, figliuolo, che è ciò
via
via, cominciò a pensare
via
via, trafisse, assai
via
via.
La gentil donna,
via
via il lasciasse andare,
via.
Il fante di
via
via.
Onde la donna, un
via
via: e cosí fecero.
E
via
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
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LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
NEIFILE
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
II
II
II
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II
II
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II
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II
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III
III
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V
V
V
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CONCL
CONCL
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26
"Alessandro, caccia via il tuo sciocco
quale mi mossi è tolta via,
via ma piacquemi di
gliele convenne gittar via:
via laonde egli fu
nell’albergo, disse: "Or via mettiti avanti, io ti
preso tempo, tiraron via il puntello che il
salva gli prese e andò via.
Madama Beritola,
via
della figliuola tor via dandola per moglie a
congiunto e che, se via si volesse torre,
torre, converrebbe che via si togliesse la
esser vivo, cacciata via la paura che già
ove era trarre e menarla via.
La duchessa,
via
femina sua ma di torre via l’onta la quale egli
in acqua e andasser via.
via Li quali, non
tutto e quella cacciar via.
E essendo un
via
infermità procede, gitta via e confortati e
la mia vita.
Caccia via la vergogna e la
sodisfare, cacciata via la vergogna cosí le
Giachetto, e comandò che via il portasse dove con
sua galeotta posta andò via.
La qual cosa
via
te medesima ti caccerà via:
via io t’avrò sempre
lavarsi la testa, di tor via ogni polvere, ogni
se noi vogliam tor via che gente nuova non
a cavallo e andato via,
via cosí la donna n’andò
ogni cosa sapea, andò via e pervenne ad Ancona,
venuto il tempo da torla via,
via si levò in piè,
Aldobrandin disse: "Va via,
via credi tu che io
per questo si tolse via.
Fatta adunque da
via
lo ’ncominciava a mandar via;
via quando i monaci, che
come gli altri la mandò via o piú avanti, ma seco
Che piú? Caccinmi via questi cotali qualora
voler dormire, mandate via le sue damigelle e
ella non è ancor tolta via né guasta dalla
caccial del tutto via:
via se tu nella tua
il faranno.
Or via,
via va con le femine a
la lasciò andar via con l’altre.
E
remi in acqua e andar via e senza punto
avean bisogno, andaron via,
via e d’un porto in un
a questo le ’mpose che via ne mandasse la
là se n’andò; e tolte via foglie secche che nel
da lei fecero portar via questo testo; il
strappasse per portarsel via.
Di che io sentiva
via
avvedimento alcuno tor via,
via m’è venuto nello
sellare i cavalli, andò via.
La mattina
via
la proda e andar via.
Cimone, il quale
via
poppa de’ rodiani, che via andavan forte, gittò
sono, fece vela e gittò via i remi e il timone e
il divorarono e andar via.
Di che Pietro, al
via
alla sfuggita, e andar via.
Il dí seguente,
via
udendo questo disse: "Via
Via, faccialevisi un
Via
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PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
DIONEO
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
EMILIA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
5
5
6
6
6
6
6
6
7
8
10
CONCL
INTRO
6
1
1
6
6
7
8
8
9
10
CONCL
6
6
6
7
7
1
1
1
1
1
5
5
5
5
6
7
7
8
9
3
3
4
4
5
5
16
19
7
8
11
16
18
18
31
40
44
3
15
6
3
27
18
28
41
21
22
79
29
8
15
30
38
12
89
10
30
31
31
35
7
52
52
62
3
6
12
18
12
11
27
42
48
14
25
di mandare l’un l’altro via.
via Crivello diceva alla
la presono per menarla via.
La giovane
via
pigliare e portarla via:
via e alla diliberazione
barca la misero, e andar via;
via e in Calavria
ciciliani portata via a Palermo.
Là dove
inducere a portarla via,
via seco aveva preso di
del trarla quindi e via portarnela pregandolo
volta ch’el vi tornasse via la ne menerebbe.
E
che a ben disposto, andò via.
Pietro
via
fornita, e andata via la donna e ’l
terra: la quale, gittata via la sua onestà e la
pericoli cacciar via;
via e per ciò che la
e lei e Tindaro mandò via,
via niuna altra cosa
e disse: "Andate via,
via andate, goccioloni
a quella cacciar via quando da voi venisse
bocca al fiasco e vatti via,
via e non far mal né a
giugnerò altrove e andò via.
Il gentile uomo
via
allora il cavaliere: "Or via,
via non aver paura
sempre dicendo: "Via
Via, che Dio vi metta in
Via
fuori e andò tutto sol via
via.
Come monna
il marito essere andato via
via, cosí, aperta la
onestà, la mia ira è ita via
via; e a Nicostrato, che
teco; e subitamente andò via
via.
Meuccio, avendo
picciol cammin cacciata via
via, intorno della bella
e ispiccato il porco via a casa del prete nel
è pur cosí, vuolsi veder via
via, se noi sappiamo, di
mezzo consolato.
"Or via
via, disse Bruno "io sono
ha da Parigi recato? Or via
via, diangli di quello
da che diavol, togliendo via cotesto tuo pochetto
questa seccaggine torrò via
via: e odi come.
Tu sai
da mandargli ammendun via
via, avvenne che la
nel poteron portare andò via
via. Alessandro levatosi
molto lunghi, pure andò via altressí.
La
essere stato portato via
via.
Nondimeno ciascun
o due e poscia mandarla via
via.
Ora tra l’altre
posta d’essere insieme via via; e per ciò io
d’essere insieme via via
via; e per ciò io voglio
levatasi, fuggí via e andossene là dove
un grande scandalo tolto via
via.
Nel pian di
si sforzava di tirar via
via; e poi di bocca
la cominciò a portar via come se stata fosse
stava, fu presto e fuggí via
via, e per altra parte
consiglio da lui che via tener dovesse con una
la vecchiezza nol porta via
via, convien senza alcuno
laonde egli, gittata via la spada, la qual già
e suoi parenti gittarono via
via, ma io ti voglio
altrui aveva gittato via e egli per la sua
consiglio cacciata via l’ira, disse:
dopo il terzo dí tolto via il suo giardino e
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
CORNICE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8
8
8
8
8
9
9
9
CONCL
CONCL
33
46
83
94
119
48
76
87
13
16
di fare. Tolga
del suo marito e andar
lasciare; ma tolga Idio
uccise altro e andò
aver di tor
montato in galea andò
attendendo di mandarlo
messer Torello fu tolto
e temo non mel porti
avendo già il siniscalco
via Iddio che mai colei,
via.
Era la camera di
via
via questo, che in romano
via.
La qual cosa
via
via i grandi del padre o
via, e in poco tempo
via
via la vegnente notte,
via, e il Saladino co’
via
via. /
Per Dio, dunque
via
via ogni lor cosa mandata
viaggio
LAURETTA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
II
II
II
X
X
X
4
6
7
9
9
9
16
9
36
48
65
66
vennero al lor
a attender tempo al lor
fecero vela al lor
adio, andò a suo
chiamare, il domandò che
"Signor mio, malvagio
viaggio;
viaggio ma nel fare
viaggio.
Madama
viaggio
viaggio.
La donna
viaggio
viaggio: e pervenuto a
viaggio
viaggio avuto avessero e
viaggio fece la galea, sí
viandanti
PANFILO
IX
6
4
buon uomo, il quale a’ viandanti dava pe’ lor
vicario
NEIFILE
PAMPINEA
ELISSA
I
II
II
2
3
8
10
41
4
il quale tu di’ che è vicario di Dio in terra e
del quale voi siete vicario,
vicario noi possiamo
reame di Francia general vicario lasciarono, e
vicenda
PANFILO
CORNICE
VIII
CONCL AUTORE
2
14
15
a città per alcuna mia vicenda:
vicenda e porto queste
delle cosette otta per vicenda!
Saranno
vicenda
vicin
FILOSTRATO
FILOMENA
EMILIA
ELISSA
NEIFILE
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOSTRATO
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
II
IV
V
V
V
VII
VIII
VIII
X
X
X
X
2
5
2
3
5
5
7
7
3
4
9
9
17
19
4
35
15
44
67
117
22
43
10
21
vicina
CORNICE
LAURETTA
I
II
INTRO
4
35
20
di pagliericcio che
piú volte da’ suoi
donne, sapere che
lancia nel fieno e assai
in casa d’un suo amico
mise a dormire.
Quindi
suo piacer ne facesse; e
cominciò a guardare se
forse un mezzo miglio
ella sia nella mia casa
un di questi miei infin
falconi, a un guazzo
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
vicin
v’era, tristo e
fu veduta.
Li
di Cicilia è una
fu ad uccidere la
della giovine;
di terza levatosi,
fu ad essere tra
di sé o vedesse o
di qui, un
di tre mesi stata,
di Pavia per alcuna
gli menò e mostrò
disposto ma alla piú vicina le piú volte il
la quale gli era assai vicina,
vicina e sopra il
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
PANFILO
EMILIA
NEIFILE
FIAMMETTA
FILOMENA
PANFILO
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EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
ELISSA
LAURETTA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
ELISSA
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DIONEO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
CORNICE
II
II
II
II
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
7
7
7
9
4
7
9
1
5
6
1
1
2
2
6
6
7
9
10
10
INTRO
CONCL
CONCL
1
1
2
3
4
INTRO
2
2
3
7
10
3
4
4
9
9
10
13
25
72
42
3
17
36
30
18
33
44
45
13
18
4
4
17
10
28
34
10
5
18
15
33
15
4
13
2
6
9
50
3
10
23
6
7
17
66
9
27
vicinanza
CORNICE
NEIFILE
I
V
INTRO
5
49
21
vicinanze
CORNICE
I
INTRO
36
si ficcò nella rena,
e tanto piú quanto piú
quella una sera ne mandò
a una villetta ivi
il che ad una nostra
la vostra pace è
del mondo d’una nostra
fanno, fu assai volte
sempre a questo testo
no; ma che alcuna posta
corse a una villa ivi
fuggire in alcuna selva
Tunisi a una piaggia
"Figliuola mia, tu se’
Ischia è una isola assai
d’una isoletta ad Ischia
della città, che
sua possessione assai
essendo una sua loggetta
una scala la quale assai
io giuro: io non ho
voi udiste, disse che
menarvi in parte assai
la porta, la quale sí
era rimaso.
Ma una mia
marito, egli non ci ha
sommamente una sua
da vegghiare con una sua
terza una chiesetta lor
a Varlungo, villa assai
bisogno faceva, che
a casa sua, la quale era
quello che ad una mia
a dormire con una sua
sia, ella è piú
tre miglia alla terra
avello d’una chiesa ivi
a Pavia, assai quivi
ciò che, essendo ella
che d’una villa
guari mi disse una mia
vicina al lito forse una
vicina si vedeva la
vicina al giardino dove
vicina; e quivi da una
vicina
vicina, non ha ancor
vicina
vicina.
La donna,
vicina
vicina, la quale è gentil
vicina
vicina: ma pur, questa
vicina
vicina, e quello con
vicina
vicina al cuore gli s’era
vicina dove i nobili
vicina, e insieme tutti
vicina
vicina a una città
vicina a Susa in Barberia
vicina di Napoli, nella
vicina, chiamata Procida,
vicina
vicina era, aspettata la
vicina a quella di
vicina alla camera nella
vicina n’era, sotto la
vicina che pulcella ne
vicina non avea che
vicina di questo luogo,
vicina alla camera era,
vicina, la quale è una
vicina
vicina che non se ne
vicina, e assai bella
vicina
vicina, per ciò che le
vicina
vicina visitata, in
vicina di qui, come
vicina che ella avesse,
vicina al Canto alla
vicina, non è ancor guari
vicina
vicina, che avea nome
vicina
vicina a casa tua e per
vicina essendosi, per ciò
vicina dopo molto pianto
vicina e dove porta
vicina di Cicilia, si
vicina a casa sua era, e
vicina che io l’aveva la
o per amistà o per vicinanza o per parentado
E d’altra parte la vicinanza uscita fuori al
lor case, nelle lor vicinanze standosi, a
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vicine
CORNICE
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
CORNICE
I
II
IV
IV
VII
INTRO
7
8
10
INTRO
32
106
29
30
7
che le donne parenti e
piagge là in Ponente,
altre donne parenti e
piene, che quasi eran
agli altri belli arbori
vicini
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
NEIFILE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
CORNICE
FILOMENA
FIAMMETTA
CORNICE
LAURETTA
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
CORNICE
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
DIONEO
NEIFILE
FIAMMETTA
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOMENA
PAMPINEA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
1
2
5
5
5
7
INTRO
3
6
INTRO
3
7
8
8
10
INTRO
1
1
3
3
9
10
4
6
INTRO
4
4
4
4
8
5
6
7
8
9
8
29
32
35
37
38
22
15
43
49
54
10
16
18
39
45
19
15
6
17
28
5
40
41
10
11
4
41
16
6
10
12
23
26
28
18
9
32
73
4
7
9
gl’infermi da’
si ragunavano i suoi
diece o dodici de’ suoi
altramenti facevano a’
pieno.
Era il piú da’
E un giorno, assai
quanto essi son piú
molti de’ circunstanti
La qual cosa molti de’
finestra.
Alcuni de’
del loro cammino esser
come alla reina piacque,
queste cose sapute da’
quanti parenti e amici e
nella maniera usata
alle quali assai
grande, fu da molti che
degli altri suoi
’l marito andati con lor
diversi luoghi piú de’
come alla reina piacque,
dove s’andassero,
per una tratta d’arco
che essi si videro
E già essendo loro assai
cose passate co’ suoi
cagione che quivi de’
in due piè.
Ma già
dico de’ Baronci vostri
tappeti distendere e
de’ parenti tuoi e de’
e a gridare; di che i
La donna co’ suoi
bene inacquato.
I
e Ruberto la zuffa, i
fatto: e fattisi piú
alcuno di questi tuoi
da’ parenti e da’
di Mino, e amenduni eran
continua, e eran suoi
trovollo con alcuni suoi
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vicine nella casa del
vicine d’un luogo
vicine, e sopra lui
vicine
vicine di far credere a
vicine al bel laghetto,
vicini,
vicini da’ parenti e
vicini e altri cittadini
vicini alla chiesa
vicini sentire sé esser
vicini una medesima
vicini della camera nella
vicini al pastor
vicini, desti, non
vicini
vicini avanti destisi e
vicini, che meglio
vicini
vicini, si levarono
vicini
vicini alla fontana
vicini: ella medesima,
vicini
Or
vicini noi abbiamo.
vicini alla bella fonte
vicini di Candia fecero
vicini al giardino
vicini, piú che con
vicini
vicini, nascosamente
vicini
vicini, chi su per li
vicini
vicini alla fonte secondo
vicini all’isola di Rodi
vicini alla nave il
vicini ad un castelletto
vicini, la giovane gli
vicini
vicini e con altri si
vicini traessero, li
vicini al fiume pervenuti
vicini da Santa Maria
vicini al lago a seder
vicini, te n’avrò fatto
vicini
vicini sentendo il romore
vicini diceva: "Or vedete
vicini, e gli uomini e le
vicini
vicini della contrada
vicini alle panche sopra
vicini dee essere stato,
vicini, e generalmente da
vicini
vicini a casa in
vicini.
E parendogli
vicini
vicini che ancora non era
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NEIFILE
PANFILO
DIONEO
vicino
CORNICE
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
DIONEO
PANFILO
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
LAURETTA
DIONEO
NEIFILE
DIONEO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
NEIFILE
PANFILO
CORNICE
PANFILO
PANFILO
EMILIA
X
X
X
1
9
10
19
65
55
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
INTRO
1
1
1
2
4
5
5
6
7
7
7
8
10
4
6
7
6
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8
10
10
3
3
4
4
4
6
7
10
4
10
4
4
4
4
5
6
8
9
CONCL
2
2
4
27
53
79
14
22
7
56
68
15
28
70
83
77
11
4
8
9
8
8
17
19
23
31
46
4
15
30
20
37
34
17
30
16
28
28
29
13
14
8
5
7
10
40
5
vi possiate co’ vostri vicini
vicini.
Messer
andare a marito eran vicini,
vicini avvenne che
i paesani e molti altri vicini da torno trovò che
schifasse e quasi niuno
che io ebbi già un mio
morte, alla qual si vede
avventura un fiorentino
Era questo bagno
via: laonde egli fu
il qual si vide
alla sponda del pozzo
cavriuola e entrare ivi
esser gli parve
che ’l duca non l’era
E già alla morte
povero uomo a ripararsi
un suo luogo molto bello
che io udii già dire,
e dimesticamente, come
di due fratelli che
per ventura d’un suo
d’un sarto nostro
stesso.
E da alcuno
questo legnaiuolo nostro
quel consumata, essendo
E essendo già
E essendo già
a cui per ventura
dí seguente, essendo già
grande, e già al giorno
ancora che fosse al dí
Per che, come gli fu
era un chiuso di tavole
alquanto piú a quelle
a casa; e dettolo l’un
questo pozzo che qui è
tanto andò il romore di
il romore di vicino in
e udendo la cosa e da un
cioè del giovane suo
quando la fante alquanto
quale con l’un de’ capi
fu Nicostrato, a cui già
al bel palagio assai
ne avvedeva, né ancora
un fanciullo d’un suo
e ha ancora.
Quivi
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vicino avesse dell’altro
vicino che, al maggior
vicino, né ancora di Dio,
vicino
vicino a questo luogo, il
vicino all’uscio dove il
E
vicino al disertarsi.
vicino, pianamente
vicino
vicino, cosí, lasciata la
vicino
vicino in una caverna e
vicino a quello che egli
vicino, assai bene gli
vicino
vicino, amenduni gli
vicino
vicino alla casa di lei;
vicino a Monte Nero, e
vicino di san Brancazio
vicino, andando e
vicino
vicino era alla casa
vicino, ch’avea nome
vicino
vicino, che ha nome la
vicino
vicino informatosi come
vicino un’arca non troppo
vicino a matutin si destò
vicino al matutino, ella
vicino al dí, morendosi
vicino alla sua
vicino alla fine di
vicino (il che essi non
vicino diliberò d’andare
vicino, chiamò: "O
vicino
vicino al piè della scala
vicino, gridò: "Ho, ho!,
vicino
vicino all’altro e l’una
vicino: nel quale poi
vicino
vicino in vicino, che
vicino, che egli pervenne
vicino
vicino e da altro,
vicino "io sarei mezza
vicino al palagio vide,
vicino alla terra
vicino alla vecchiezza la
vicino di notte
vicino che egli avesse.
vicino in casa questa
vicino alla maggior
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PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
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DIONEO
NEIFILE
PAMPINEA
LAURETTA
DIONEO
NEIFILE
ELISSA
FILOSTRATO
LAURETTA
EMILIA
FIAMMETTA
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
5
6
7
7
7
7
7
9
10
4
7
8
10
1
2
3
4
5
6
14
5
25
60
64
65
111
99
66
20
12
13
14
10
27
5
24
10
27
vid’
NEIFILE
FILOMENA
VI
X
4
8
11
106
vide
CORNICE
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
INTRO
2
4
4
4
4
2
2
3
3
4
4
5
5
5
5
5
5
5
5
5
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6
6
2
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8
13
19
19
17
23
16
17
20
22
3
4
5
14
17
52
56
56
68
11
13
15
stava ritto e loro piú
loro grandissimo amico,
sperava.
Essa infino
sopra, il quale è assai
suo amico, che assai
casa chetamente uscita,
partisse anzi vi stesse
come Buffalmacco fu
barile d’olio di sopra
lavoratori in un campo
sospetto di lupo, e ecco
di vetro il menò
fatto aspettavano, come
parlando, essendo
Padre, io trovai piú
Il quale, avendo ricetto
E essendo già
in un bellissimo prato
siete alla vecchiezza
vicino per intendergli
vicino di Calandrino, a
vicino della mezza notte
vicino alla riva del
vicino stava alla
vicino alla torricella
vicino e a suo poter
vicino, accostatosi alla
vicino
vicino al cocchiume; poi,
vicino alla strada
vicino a lei uscir d’una
vicino della loggia de’
vicino a dí fu, si
vicino a ora di terza,
vicino che’ bagni un
vicino a una strada per
vicino alla sua fine il
vicino alla città con sue
vicino, m’è sí nuovo e sí
vicino
coscia e una gamba? non vid
vid’io mai piú gru che
cattivello che qui è là vid’io
che si dormiva
vid
a ciascuno che quella
e cupidi di denari gli
pertugio pose l’occhio e
licenzia.
E come il
occultato, come
fece o disse e udí e
e per avventura
la chiarità dell’aere
niuno effetto seguir si
di Bruggia uscendo,
che da forza aiutato, e
belli. La quale, come
sul Mercato, e molti ne
di lui e la sua borsa
la quale, come
"Ecco Andreuccio, la
belli e ricchi arnesi
voce levata la testa,
per ventura davanti si
un casolare, il qual si
Come Andreuccio si
infra ’l mar sospinse e
fatica conobbe vana e
mentre ella dimorava,
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vide o altramenti conobbe
vide, che parimente
vide
vide apertissimamente
vide andato via, cominciò
vide l’abate solo nella
vide.
Parendo all’abate
vide
vide una casa sopra le
vide costui in camiscia e
vide alla speranza avuta,
vide n’usciva similmente
vide da sé molto
vide costui avvicinarsi,
vide e assai ne gli
vide e subito seco disse:
vide Andreuccio, lasciata
vide in capo della scala
vide; per le quali cose,
vide
vide uno il quale, per
vide due che verso di lui
vide vicino, pianamente
vide alla sponda del
vide la galea, non molto
vide la notte sopravenire
vide venire una cavriuola
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EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
NEIFILE
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
ELISSA
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
6
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7
7
7
8
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10
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INTRO
INTRO
1
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3
29
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17
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15
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18
10
10
13
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63
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29
20
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18
22
49
60
31
55
3
32
11
11
7
8
12
52
16
41
11
pianse.
Ma poi che
reverentemente molto la
e l’altre femine tutte
Il quale egli
fine, come ella Antigono
uscendo della chiesa
La quale come il giovane
che povero e vecchio il
scopertala tutta,
da potere rapportare le
piacere; ma poi che
fecero a chiunque le
a Monaco e quivi la
disse, poi che lei tacer
che uno dí la badessa il
in tra l’altre una notte
subitamente pensò, poi
se potesse. Ma egli
n’andò, davanti la quale
dell’uscio della camera
che ciò volesse dire, e
aperta, entrò dentro e
Come la donna il
Quando la donna il
il quale come l’abate
Ferondo si risentí e
uscito; il quale, come
che il seguente dí ella
se n’andò dove il conte
La qual, poi che
le quali come il giovane
che del padre, come vi
si svegliò e sentí e
il quale, come il
come il cuor
che non le disidero. Chi
questa cosa cosí bianca
Ma poi che costui
e alcun bene non se ne
come ella il viso morto
spazio atteso, venir lo
come in quella parte il
allato alla quale
La quale come Cimon
ma come gli occhi di lei
effetto, né alcuna via
che questa giovane vi
Quando la giovane il
vicini, la giovane gli
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vide le lagrime niente
Ma
vide e ricevette.
vide giacere, e or l’una
vide che per lo gran
vide cosí si ricordò di
vide questo conte e i due
vide, senza alcuna parola
vide
vide, comandò a uno de’
vide
vide che cosí era bella
vide, fuori che uno che
vide
vide quivi Bernabò,
vide testimonianza. E
vide e ella lui, la quale
vide: "Deh, anima mia
vide
vide, e domandò il
vide
vide il re uscire della
vide la reina accorta non
vide le finestre e le
vide quattro suoi
vide là su venire un lume
vide una giovane assai
vide la sua donna sedere
vide, cosí il riconobbe,
vide
vide, conoscendo lui
vide
vide, cosí s’avvisò di
vide
vide per alcuno pertugio
vide l’abate, cosí gli
vide davanti allo albergo
vide, e gittataglisi a’
vide
vide che Rustico piú non
vide, cosí domandò il
vide
vide, sole da lui
vide
vide ciò che Guiscardo e
vide, quasi piagnendo
vide
vide e le parole intese,
vide mai alcuno altro che
vide, gli s’inginocchiò
vide
vide la Piazza ben piena,
E per ciò
vide giammai.
vide, che sotto ’l mantel
vide
vide disarmato con due
vide giunto dove voleva,
vide sopra il verde prato
vide, non altramenti che
vide
vide aperti, cosí in
vide possibile, se non il
vide; la quale essalei
vide
vide, presso fu che di
vide
vide, per che gridando
vide
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ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
PAMPINEA
LAURETTA
DIONEO
FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
CORNICE
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
3
3
3
3
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5
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6
6
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39
43
46
27
32
42
34
35
13
21
34
15
16
16
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25
37
50
20
8
35
12
20
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14
17
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27
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2
70
79
2
10
30
7
7
13
16
16
17
70
75
124
8
cavalcata, di lontano si
forte contento, poi che
doloroso esser potea,
da torno guardava si
tanto attese che ella
e Ricciardo e lei
Quando Ricciardo li
quale come Bernabuccio
i capelli, la croce
ad una finestra ed ella
ignudi e abbracciati
nominato Fineo, gli
davanti guardandosi,
e oltre a questo le
e dietro a lei
il cavaliere che questo
prima tempo non si
quale nella sua saletta
puzzo, guardando dentro
cesta e quella levata,
Il quale come Cisti
si corre, il vescovo
come piena di carboni
otta: forse che ti
casa nascosa s’era, come
della casa guardando,
tornò dalla chiesa e
vicino al palagio
e volendo sú salire,
fu cortese, che, come
palagio nella strada mi
volle, il dí seguente
al pino e Egano il
Ma poi che il re
Come Nicostrato fu giú e
il quale come la donna
il quale, poi che
la quale come proposto
Ma come venir gli
al parer suo, ne gli
aperti dinanzi,
Maria a Verzaia, che ’l
scese giú guardò e non
non vide il porco suo e
il qual, come gli
non avrebbe, che ella
alquanto, destandosi la
la sua debolezza e ancor
Il Zeppa, che questo
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vide davanti una casetta,
vide che alle mani di
vide in sul primo sonno
vide innanzi forse un
vide Ricciardo, e fecegli
vide ignudi e scoperti
vide, parve che gli fosse
vide
vide, cosí tutto il viso
vide
vide; laonde, veramente
vide
vide lui; di che ciascun
Di che
vide dormire.
vide nel petto una gran
vide venire per un
vide a’ fianchi due
vide venire sopra un
vide gli gridò di lontano
vide, il quale quella
vide
vide sopra la stanga; per
vide colui il quale
vide il giovinetto, il
vide, disse: "Figliuolo,
vide
vide una giovane la quale
vide, non sospicò che ciò
vide
vide egli quando tu
vide correre al pozzo,
vide per avventura in una
vide bene nel viso al
vide, cosí subitamente
vide
vide messer Lambertuccio
vide che non mi piaceva
vide, cosí mise mano al
vide
vide questa donna a una
vide venire, cosí
vide Filomena tacersi,
vide costoro dove
vide caduto, disse verso
vide le donne racchetate,
vide, cosí se ne venne
vide
vide, cosí detto loro il
vide
vide, e ciò fu un paio di
vide
vide che il fondo loro in
vide quando egli tornava
vide il porco suo e vide
vide l’uscio aperto; per
vide, quasi piagnendo
vide
vide l’aurora apparire;
vide e ella lui; alla
vide in parte il corpo
vide, non fece motto ma
vide
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FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
EMILIA
NEIFILE
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8
8
9
10
CONCL
5
5
5
8
9
1
3
7
8
9
9
9
9
9
9
10
8
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94
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62
62
23
23
18
25
5
101
8
12
56
60
65
107
16
e brievemente egli
Quando la donna
come il maestro sentí e
e d’uccelletti cipriani,
Ma la reina, poi che
La qual come Bruno
oltre, e entrata dentro
la quale, come la donna
Il quale come egli
divisasse; il quale, poi
Ruggieri, poscia che
boschetto e di lontano
era con altre donne, il
Gisippo guardò e
quali come messer Torel
quali come messer Torel
cominciò a guardare e
quale messer Torel si
Torello in Alessandria
se la mise a bocca e
la quale come Gualtier
vide la sua moglie e
vide serrar la camera
vide, cosí tutti i peli
vide
vide il letto ricchissimo
vide la canzon di Panfilo
vide venire di lontano,
vide la Niccolosa addosso
vide, subitamente
vide
vide, fattoglisi incontro
vide
vide che a Giosefo
vide cosí piacere al re,
vide Natan tutto soletto
vide correndo egli e sí
vide che colui era Tito e
vide, avvisò che gentili
vide
vide, tutto a piè fattosi
vide
vide quelle che al
vide, alquanto le cose di
vide
vide un dí uno il quale
vide l’anello e senza
vide, chiamatala per nome
vide
videlo
ELISSA
II
8
75
vider
FILOSTRATO
VIII
5
9
messer lo giudice stava, vider che sotto quelle
viderla
CORNICE
VI
CONCL
19
fiumicello, entrarono, e viderla tanto bella e
viderlo
LAURETTA
III
8
68
videro
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
CORNICE
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
INTRO
INTRO
INTRO
5
5
6
6
7
7
7
7
8
INTRO
48
88
104
67
70
34
80
4
10
19
108
78
13
e gran signore, e videlo sano e atante e
la voce di Ferondo e viderlo già del monimento
famose ricchezze si
beffati, ma poi che
quivi le tavole messe
li quali come quegli due
venivano; e come il
quando ultimamente si
con tanta letizia gli
e paure di che piena la
I marinari, come
Le quali, come costui
quegli che mi tiravano
mondo; li quali, come
accorti:
ché essi
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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videro senza successor
videro che da dovero
videro con tovaglie
videro, incontanente
videro
videro, maravigliandosi
videro
videro, gli avea
videro
videro, che mai simile
videro
videro e sentirono,
videro il tempo ben
videro, piagnendo piú
videro
videro, cosí lasciatami
videro
videro il conte mangiare,
videro il giardin pieno
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LAURETTA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOMENA
PAMPINEA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
DIONEO
III
IV
IV
V
V
V
V
V
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
X
X
8
2
5
1
3
3
3
8
3
5
6
7
INTRO
9
9
10
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35
22
41
10
22
43
37
54
9
7
29
2
90
91
47
fu rassicurata con lui e
rose, che mai non se ne
e versata la terra,
il cielo piú chiaro, si
cavalcati che essi si
Li quali, quando la
tutti, come il ronzin
che ciò potesse essere,
turbati, andaron suso e
andare, e oltre a ciò
loro questo porco.
e nella corte guardando,
e per quello entrati,
nella chiesa entrati
Li monaci come questo
di tutti coloro che la
videsi
PANFILO
VI
5
16
suo error riconobbe, e videsi di tal moneta
videvi
EMILIA
II
6
15
era la cavriuola, e videvi due cavriuoli
vidi
PAMPINEA
EMILIA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
EMILIA
LAURETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
DIONEO
NEIFILE
DIONEO
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
FILOSTRATO
FILOMENA
LAURETTA
LAURETTA
II
II
II
II
II
II
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
3
6
7
10
10
10
7
CONCL
1
2
2
10
10
4
10
CONCL
9
9
9
9
3
5
6
9
9
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99
20
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16
22
17
17
19
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13
42
18
66
68
68
68
62
12
24
43
65
sia, come l’altro dí ti
mi ricorda che io nel
"a me parve, come io ti
la piú piacevole che io
che io mai piú non vi
poscia che io non vi
che voi diciate; io il
bella nella oscura / mi
m’hai, sí come io oggi
soglio star sempre, io
che ciò fosse, che io mi
rispose: "Madonna, io
io in casa loro la
cosa che io mai piú non
io porto addosso che io
delle Donne, né ancora
e poi discendendo, io vi
noi quistione? Io vi pur
vi pur vidi; e se io vi
e se io vi vidi, io vi
l’ora che io prima la
dice pur di no; e io il
esser questo? Io il
è buona pezza, che io
che altro uomo che io
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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videro che egli era vivo,
videro di qua tante, e
videro il drappo e in
videro forse per una
videro vicini ad un
videro sola, dissero: "O
videro, gli furon
videro
videro la dolente giovane
videro la sala piena di
videro rotta l’asse sopra
Videro costoro il porco
videro lo scolare fare su
videro gli animali, sí
videro questo letto cosí
videro, e l’abate con
videro
videro.
Giannucolo, che
videro
vidi,
vidi sí di te m’accese
vidi signore, vivendo il
vidi, vedere il padre mio
vidi
Disse
vidi mai.
vidi.
Imaginossi
vidi
vidi! Andate, e
vidi
vidi morto davanti alla
vidi già e lieta, dove in
vidi con gli occhi miei.
vidi subitamente nella
vidi sopra un giovane
vidi questa sera al tardi
vidi allora che fu preso
vidi né udi’ dir che
vidi volare i pennati,
vidi tempo da potervi
vidi levare e porvi costí
vidi; e se io vi vidi, io
vidi
vidi, io vi vidi in sul
vidi
vidi in sul vostro.
vidi e quand’ella mi
vidi, non è ancora un
vidi
vidi pure ieri costí:
vidi pur l’altr’anno a
vidi mai, sapete fare con
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PAMPINEA
X
7
22
/ del giorno ch’io il vidi a scudo e lanza /
vie (n.)
CORNICE
PANFILO
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
I
I
III
III
X
INTRO
1
INTRO
INTRO
8
43
49
6
6
74
di servidore, per le
e seguir piú tosto le
lo mezzo in assai parti
Le latora delle quali
fortuna di nuovo varie
vie
vie
vie
vie
vie
e per li loro colti e
del mondo che quella
ampissime, tutte
tutte di rosa’
e istrumenti nuovi a
vie
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
NEIFILE
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
PAMPINEA
DIONEO
FIAMMETTA
I
II
III
III
III
VI
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
7
2
INTRO
9
CONCL
3
9
2
5
7
10
5
7
38
13
53
16
6
41
23
13
45
34
54
cosa che gli si donasse
abraccerò e bascerò voi
agli altri piaceri, un
di che la gentil donna
/ io meno vita dura, /
del corpo bellissimo e
ingegno e amor la faceva
piú, che noi facciamo
io m’aveva in casa infin
il suo odio servando,
Salabaetto,
feminetta in compagnia,
vie
vie
vie
vie
vie
vie
vie
vie
vie
vie
vie
vie
peggio esser perduta
piú che volentieri.
maggior piacere
piú che contenta,
men che prima
piú che grande
piú, s’ebbe pensato
miglior lavorio; e
l’altrieri; e se voi
piú che mai si
piú che preso da
piú che di passo
vien
PAMPINEA
EMILIA
FILOSTRATO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
II
V
V
VI
VII
VII
VIII
VIII
IX
CONCL
2
4
10
2
CONCL
2
2
CONCL
13
40
35
49
24
14
37
43
12
d’ogni mio disio? /
Vien dunque, Amor, cagion
un tuo servidore che vien da Lipari, e quivi
"Tu il vedrai se tu vien tosto.
La donna,
che spesse volte mi vien presa l’una per
disse al marito: "Vien
Vien sú tu, poscia che tu
voglio or dire. / dunque vien tosto, vienmi ad
capanna, che non vi vien mai persona; e cosí
Fo boto a Cristo che mi vien voglia di darti un
ch’i’ son per dir: "Deh! vien
vien, ch’i’ non disperi."
viene
CORNICE
FILOSTRATO
FILOMENA
PANFILO
ELISSA
PAMPINEA
ELISSA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
FILOMENA
NEIFILE
CORNICE
I
II
II
III
III
IV
V
V
V
VII
VII
VII
VIII
INTRO
2
9
4
5
2
3
8
10
5
7
8
5
4
11
5
16
21
55
39
33
36
1
24
49
2
il quale tanto piú
ché, se fallito non ci
bene, che quando qui mi
de’ suoi peccati quando
mia onestà.
Ma ora ne
poi che il porco non
"Omai che il dí ne
questa: che venerdí che
scala, sí che ancora ne
che ama un prete che
che questa notte che
se piú nulla ce ne
guardando, disse: "A te
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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viene lor piacevole
viene, per mio avviso tu
viene
viene alle mani alcuna
viene a cominciar la
viene quel tempo nel
viene alla caccia, e non
viene, se ti piace, noi
viene
viene voi facciate sí che
viene.
E poi che
viene
viene a lei ogni notte;
E
viene tutta trapassi.
viene agli orecchi, noi
viene ora il dover dire.
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LAURETTA
CORNICE
NEIFILE
LAURETTA
EMILIA
FILOMENA
CORNICE
CORNICE
VIII
IX
IX
X
X
X
X
CONCL AUTORE
9
10
CONCL
4
5
8
9
13
1
12
26
8
100
1
26
vieni
FILOSTRATO
FILOSTRATO
V
IX
4
3
33
16
vienmi
FILOMENA
VII
CONCL
14
vienne
PANFILO
IX
6
30
viensene
PAMPINEA
FIAMMETTA
IV
VII
2
5
43
28
egli innamorato di me e viensene a star con meco
cosí apre l’uscio e viensene dentro e stassi
vientene
DIONEO
II
10
36
dolce, muta consiglio e vientene meco, ché mai
vieri
LAURETTA
IX
8
6
vietare
PANFILO
NEIFILE
V
V
1
5
64
8
vietasse
ELISSA
X
2
8
vietata
PANFILO
IV
6
12
vietato
CORNICE
I
INTRO
9
vietava
PANFILO
II
7
26
vieteranno
CORNICE
CONCL AUTORE
14
traiamo: e da questo
una cavalla; e quando
/ di sé a me si move e
né piú ha cura di lui;
del mese di gennaio che
l’uomo, e questi or
e per acconciare uccelli
non che di tutti un poco
viene il nostro viver
viene ad appiccar la coda
viene in quella /
viene uno strano e mosso
viene, appresso di questa
viene
viene e dice che non tu
viene in notizia del
viene del caprino, troppo
tosto, donna, lievati e vieni a vedere, che tua
disse alla moglie: "Vieni
Vieni e cuoprimi bene,
/ dunque vien tosto, vienmi ad abracciare /
Adriano disse: "Sí, vienne qua.
Costui,
lamprede per messer Vieri de’ Cerchi, fu
o a loro l’uscita vietare
vietare, e col rimanente
per onesta cagione vietare,
vietare ciascuno a
veder chi l’andar gli vietasse.
vietasse
Al quale
gli avea il dí dinanzi vietata.
vietata La giovane,
sopra ciò ordinati e vietato l’entrarvi dentro
per la sua legge che il vietava,
vietava con quello, sí
trarre, elle nol vieteranno ad alcuno, se
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vietta
CORNICE
III
INTRO
3
vigilia
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
I
I
II
II
II
1
1
10
10
10
82
84
33
41
43
la sera a far la
una grande e solenne
né sabato né venerdí né
che qui non ha festa né
mai guardar festa o
vigilia secondo l’usanza
vigilia; e la mattina,
vigilia
vigilia né quattro
vigilia, laonde io
vigilia
vigilia o far quaresima,
vigilie
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
I
I
II
II
VII
IX
4
4
10
10
3
2
4
21
9
32
12
7
né i digiuni né le
come da’ digiuni e dalle
e quattro tempora e
e le digiune e le
oltra la sottil vita, le
taciutesi, tra sé le
vigilie potevano macerare
vigilie; ma ora che
vigilie
vigilie d’apostoli e di
vigilie. E dicovi che se
vigilie
vigilie lunghe, l’orare e
vigilie e le guardie
vigna
EMILIA
EMILIA
EMILIA
VII
VII
VII
1
1
1
10
10
31
tenesse mente in una vigna la quale allato
un palo di quegli della vigna:
vigna il quale quando
ma un lavoratore per la vigna passando v’aveva
vigne
CORNICE
ELISSA
VI
VIII
CONCL
3
22
9
riguardavano, tutte di vigne,
vigne d’ulivi, di
nella quale si legano le vigne con le salsicce e
vignone
PANFILO
VIII
2
3
vigor
FILOMENA
X
8
84
vigore
DIONEO
I
4
4
vil
PANFILO
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
I
II
II
II
III
VI
VI
VI
1
5
6
6
2
2
2
2
14
20
31
74
5
3
3
5
e altri uccelli, per una vietta non troppo usata
soldano menato legato a Vignone.
Vignone
Il che i
degl’iddii e per vigor delle leggi umane e
un monaco giovane, il vigore del quale né la
di quella tutti come
nata d’una fante né di
e peggio calzati, a ogni
fatto, vergognandosi del
troppo piú che da cosí
a una nobile anima un
dotato d’anima nobile
le traggono, avendole il
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vil
vil
vil
vil
vil
vil
vil
vil
cosa con abominevoli
femina dovea portare)
servigio adoperati,
trattamento fatto del
mestiere, e della
corpo, o la fortuna
mestiero, sí come in
luogo piú sicuramente
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vile
ELISSA
ELISSA
EMILIA
ELISSA
PAMPINEA
FILOSTRATO
LAURETTA
PANFILO
II
III
III
IV
VIII
X
X
X
8
5
7
4
7
3
4
9
39
11
34
15
88
38
38
30
e acciò che a mano di
che ella si sia o cara o
quando il corpo in cosí
intese e per non parer
ciò che io ucciderei una
che ella divenga piú
avuta cara e cosí come
non rifiutare né avere a
vile uomo la gentil
vile, che tanto vostra
vile
vile abito avviluppava,
vile, andatosene a
vile
vile e cattiva e rea
vile, prendila, io te ne
vile
vile e piú non utile nel
vile quel piccioletto
vili
LAURETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
I
IV
VI
VI
VI
8
7
2
2
5
9
20
5
6
3
uomini gentili alle cose
forse scardassieri o piú
piú care cose ne’ piú
dell’arti reputate piú
sí come la fortuna sotto
vili e scellerate
vili uomini, piú onesta
vili luoghi delle lor
vili, acciò che di quelle
vili
vili arti alcuna volta
vilissima
PAMPINEA
FIAMMETTA
PAMPINEA
III
IV
V
2
1
6
5
27
23
uomo quanto a nazione di vilissima condizione, ma
Guiscardo, giovane di vilissima condizione,
uccise.
Poi, estimando vilissima cosa essere a
vilissime
DIONEO
IV
10
7
di ladronecci o d’altre vilissime cattività era
vilissimi
LAURETTA
FILOMENA
I
X
8
8
7
54
villa
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
DIONEO
PANFILO
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
I
II
II
III
III
III
V
V
V
V
V
V
V
V
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
1
3
3
1
8
8
1
1
1
1
1
1
3
10
2
5
6
6
6
41
24
24
7
37
73
5
6
15
44
45
45
47
48
6
13
4
39
41
tutta la cattività de’ vilissimi uomini allevati
non solamente umili ma vilissimi divenire, pensò
fanno quando vanno in
essi pervennero a una
il meglio si poté per la
e, secondo uomo di
la gente grossa della
Ferondo tornò nella sua
gli comandò che alla
adunque Cimone alla
sé in niuna guisa piú in
alcun corse a una
molti degli uomini della
furon presi e alla
se in quelle parti fosse
con certe cose dalla
adunque che a Varlungo,
quando egli tornava di
la moglie e egli in
se ne tornò in
fiorentini che per la
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villa,
villa e alcuna volta gli
villa la quale non era
villa allogata tutta la
villa, con bella persona,
villa
villa contatone, e alla
villa, dove chiunque il
villa
villa n’andasse e quivi
villa e quivi nelle cose
villa voler ritornare: il
villa ivi vicina dove i
villa, prestamente furono
villa
villa menati; e di quindi
villa o castello dove
villa e avendo messi gli
villa assai vicina di qui
villa.
Maso d’altra
villa
villa, e ucciderlo e
villa
villa a Calandrino e
villa erano e di
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LAURETTA
PANFILO
DIONEO
VIII
IX
X
9
6
10
5
19
9
un maestro Simone da Villa
Villa, piú ricco di ben
da sei volte in su in villa,
villa poscia che io mi
giovinetta che d’una villa vicina a casa sua
villamagna
DIONEO
VI
10
47
di san Gherardo da Villamagna (il quale io,
villan
ELISSA
LAURETTA
II
VII
8
4
21
31
disse: "Dunque sarò io, villan cavaliere, in
E cosí, a modo del villan matto, dopo danno
villanamente
ELISSA
I
9
4
villane
PANFILO
FILOMENA
IV
V
6
8
35
16
villani
FIAMMETTA
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
IV
IX
IX
IX
1
4
4
4
41
1
22
23
tuoi nobili tutti esser
il fa pigliare a’
fuggivi col mio!; e a’
con l’aiuto de’
villani.
villani Delle virtú e
villani e i panni di lui
villani rivolto disse:
villani il mise in terra
villania
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
NEIFILE
EMILIA
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
PAMPINEA
LAURETTA
CORNICE
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
I
I
II
II
II
II
II
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VII
VII
1
1
2
3
5
5
10
3
3
8
2
2
8
2
4
7
7
2
3
9
9
4
4
50
64
38
42
32
50
20
28
47
55
47
56
13
22
37
23
45
26
3
1
14
23
28
alcuno omicidio o a dire
"E voi fate gran
torre mi faceste, gran
e forse alla donna fatta
aspettato a cena e farò
"Questa è una gran
non fosse, voi fareste
piú caro che egli riceva
esso disse la maggior
batterò, mai non le dirò
scornati grandissima
parole e la maggior
gli disse una gran
ella potesse fuggire che
volle gridare e dirgli
le disse una gran
non eleggeva, le dicea
dice vero; e dettagli
non sarebbe motto ma
con un motto onestamente
poche parole la maggior
le ’ncominciò a dir
colpa a lui e a dirgli
villania a persona o a
villania, per ciò che
villania
villania sarebbe la mia
villania.
D’altra parte
villania
villania.
E ella
villania
villania a venire a
villania a torre, per ciò
villania, se ricevere ne
villania
villania che mai ad uomo
villania, se non del vino
villania
villania dissero alla
villania che mai a alcun
villania; e poi, con
villania
villania fatta non le
villania; ma messer Lizio
villania
villania e da lei volle
villania e volevala
villania gli fece torre
villania.
La qual cosa
villania
villania a certi cavalier
villania del mondo, per
villania e a gridare; di
villania di ciò che
alcuni scellerati uomini villanamente fu
si difese, lui con villane parole e altiere
parole spaventevoli e villane minacciando.
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
EMILIA
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
ELISSA
ELISSA
NEIFILE
PANFILO
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
6
7
7
8
8
8
9
4
5
8
8
9
2
2
4
6
22
39
43
1
19
49
70
34
16
28
29
101
13
13
14
20
Lambertuccio fece gran
se io fossi dessa, dirai
e dettami la maggior
esser vero, gli dicono
dicendole la maggior
gli dissero la maggior
cosí lor cominciò a dir
vescovo disse una gran
"Messer, voi fate
alla moglie una gran
che da lui era la
donna dirgli la maggior
a dirle la maggior
avea: e dietro alla
una grandissima
la tua è stata una gran
villano
FILOSTRATO
LAURETTA
FILOMENA
CORNICE
I
III
X
X
7
8
8
10
23
5
82
1
ville
CORNICE
DIONEO
CORNICE
I
VI
CONCL AUTORE
INTRO
10
43
8
9
villesco
DIONEO
X
10
25
panni e sotto l’abito villesco.
villesco
villetta
FILOMENA
DIONEO
II
X
9
10
42
15
che poté n’andò a una villetta ivi vicina; e
sua, pervennero alla villetta.
E giunti a
villetta
vilmente
FILOSTRATO
FIAMMETTA
VI
X
7
6
9
34
forte animo morire, che, vilmente fuggendo, per
a sé materia d’operar vilmente alcuna cosa e sí
viltà
ELISSA
EMILIA
FILOMENA
EMILIA
FIAMMETTA
FILOMENA
NEIFILE
FILOMENA
I
II
III
III
IV
V
VIII
X
9
6
3
7
1
8
1
8
5
32
3
36
30
20
8
22
con vituperevole
sdegnando la
sí come quegli che per
che a loro, che per
vicina: ma pur, questa
tanto ti dico che gran
costei, isdegnato per la
rimembranza della mia
se gentile uomo è o
un ricchissimo
voi piú, se egli a un
una figliuola d’un
villania a seguitar
villania a Egano e
villania che mai si
villania.
Stranamente
villania
villania che mai a
villania che mai a niun
villania.
Al quale
villania
villania e fecegli trarre
villania a non farmi
villania cosí rinchiuso
villania incominciata e
villania che mai si
villania che mai a femina
villania aggiugneva
villania, e se piú
villania
villania, e non so perché
villania
villano,
villano
villano,
villano
villano,
villano
villano,
villano
o povero o ricco
il quale avea
a un ribaldo, a
della quale ha
città, per le sparte ville e per li campi i
uomini e le femine delle ville da torno venuti
egli arde le case e le ville e le città, che sia
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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E in brieve
viltà a lui fattene
viltà della servil
viltà d’animo non avendo
viltà, non per divozione,
viltà
viltà vincendo il suo
viltà è d’un cavaliere
viltà di lei la quale
viltà, la quale, per ciò
viltà
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FILOMENA
X
8
83
in romano spirito tanta viltà albergar possa
viluppo
DIONEO
VI
10
26
trovarono in un gran viluppo di zendado
vin
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
LAURETTA
VI
VI
VI
VI
VI
IX
2
2
2
2
10
8
10
11
19
28
41
14
vince
CORNICE
FIAMMETTA
FILOMENA
VI
VI
X
6
6
8
1
8
40
vincea
PANFILO
I
1
11
vincendo
FIAMMETTA
FILOMENA
FIAMMETTA
IV
IX
X
1
1
6
30
26
36
ma pur, questa viltà vincendo il suo animo
altri paurosi pensier vincendo,
vincendo stando come se
e se medesimo fortemente vincendo.
Il re
vincendo
vincer
PAMPINEA
FILOMENA
FIAMMETTA
I
III
VI
10
3
6
20
30
9
motteggiasse, credendo vincer fu vinta: di che
d’Iddio non ti lasciassi vincer tanto all’ira, che
Io sono acconcio a voler vincer questa cena; e
vinceranno
FILOMENA
X
8
34
saratti caro, o esse me vinceranno e sarò fuor di
vincere
FILOMENA
LAURETTA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
III
VI
VII
VIII
VIII
X
X
X
X
3
3
7
7
7
6
6
6
8
51
9
13
66
80
32
33
33
36
vincerebbe
EMILIA
EMILIA
V
V
2
2
28
30
lor bere del suo buon
nuovo del suo buon
un fiasco andasse del
cioè che questo non sia
il pan nelle mazze e ’l
fiasco del vostro buon
vin
vin
vin
vin
vin
vin
bianco; ma avendo
bianco e due
di Cisti e di quello
da famiglia, vel
nelle sacca: da’
vermiglio, ch’e’ si
del mondo o di Maremma e vince una cena.
a doverla dare a chi vince,
vince con sei compagni
liberalità è tanta che vince la mia debita
quistioni malvagiamente vincea a quante a giurare
tu per improntitudine
di costui? crederestil
faccendolo, si lasciava
bianchezza del suo corpo
non potendo la umanità
maggiore è se medesimo
assai debole e agevole a
che, come io so altrui
che tornare adietro né
vincere la santità di
vincere?
Alla Nonna
vincere
vincere, di che la donna
vincere
vincere le tenebre della
vincere la fierezza dello
vincere; e per ciò voi,
vincere
vincere a rispetto del
vincere, cosí similmente
vincere
vincere potresti le
per lo quale egli vincerebbe la guerra sua.
la vostra battaglia si vincerebbe.
A cui il
vincerebbe
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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LAURETTA
VI
3
10
"Messere, e forse non vincerebbe me; ma vorrei
vincereste
CORNICE
CONCL AUTORE
vincerò
FILOMENA
X
8
34
lascia, le quali o io vincerò e saratti caro, o
vincessi
FILOMENA
II
9
22
del tuo sangue, se io vincessi;
vincessi ma se tu hai
vincete
FIAMMETTA
X
6
32
gli altri a correggere, vincete voi medesimo e
vinceva
PAMPINEA
LAURETTA
VIII
VIII
7
9
120
94
con la sua bianchezza vinceva le tenebre,
d’assicurarsi, tanto il vinceva il disidero di
vinci
FILOMENA
X
8
14
vincigli
ELISSA
VI
CONCL
45
vinciolo
CORNICE
DIONEO
V
V
10
10
1
6
suoi.
Pietro di Vinciolo va a cenare
uomo chiamato Pietro di Vinciolo,
Vinciolo il quale, forse
vincitore
PANFILO
EMILIA
II
V
7
2
79
31
gente a lui, sí come a vincitore
vincitore, ubidiva.
io mi crederrei esser vincitore.
Al quale
vincitore
vinco
FILOMENA
VII
7
15
vincono
ELISSA
II
8
15
vinegia
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
LAURETTA
IV
IV
IV
VI
VIII
2
2
2
10
9
7
8
44
38
25
vini
CORNICE
I
INTRO
20
4
piatir con voi, che mi vincereste,
vincereste dico, a
alla tua libidine e vinci te medesimo mentre
legato dentro a’ tuoi vincigli.
vincigli /
Duolti cosí che io ti vinco?
vinco
Se questo
"Madonna,
già molte volte vinti e vincono tutto il giorno,
cassesi era tenuto a
luogo, come disperato, a
dí ne fu tutta ripiena
messom’io cammino, di
che quello del doge di
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Vinegia:
Vinegia del quale
Vinegia, d’ogni bruttura
Vinegia
Vinegia. Ma tra gli altri
Vinegia
Vinegia partendomi e
Vinegia, e in quegli a
Vinegia
cibi e ottimi vini temperatissimamente
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CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
EMILIA
PAMPINEA
PANFILO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
ELISSA
FIAMMETTA
PANFILO
I
I
I
I
I
II
III
III
V
VI
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
X
X
X
INTRO
INTRO
5
6
10
7
INTRO
INTRO
INTRO
2
3
3
CONCL
9
9
10
2
6
9
90
105
13
8
14
26
4
4
3
9
10
41
8
21
61
18
18
10
15
e con volte di preziosi
vennero e finissimi
molti messi servito e di
bevitore e vago de’
dove di finissimi
lei servia che di varii
le volte piene d’ottimi
confetti e ottimi
pervenuti, con ottimi
cose sempre i migliori
e di greco e d’altri
fece venire di buon
Dove con freschissimi
e come sieno preziosi i
sentendogli bonissimi
confetti e preziosissimi
buone vivande e di buoni
vi vennero dilicate, e i
con freschissimi
vini:
vini cose piú atte a
vini fur presti: e senza
vini ottimi e preziosi, e
vini solenni, come se
vini e confetti fecer
vini mescolati le desse
vini e la freddissima
vini ricevette e
vini e con confetti il
vini bianchi e vermigli
vini preziosissimi
vini e di confetti e fece
vini e con confetti la
E
vini che vi si beono.
vini e di grossi capponi
vini alquanto si
vini serviti furono,
vini vi furono ottimi e
vini e in ragionamenti
vinizian
NEIFILE
VI
4
10
viniziana
PAMPINEA
PAMPINEA
IV
IV
2
2
12
52
viniziane
PAMPINEA
IV
2
55
viniziani
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
II
II
II
IV
9
9
9
2
47
48
49
11
e pisani e genovesi e
un fondaco di mercatanti
in su una nave di
in sí fatta guisa li
viniziano
NEIFILE
VI
4
5
chiamato Chichibio e era viniziano;
viniziano e sí gli mandò
vino
PANFILO
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
EMILIA
I
I
I
I
II
II
II
III
1
6
6
7
4
7
7
7
41
5
5
17
24
26
29
36
fanno i gran bevitori il
parlando forse da
sua brigata sé avere un
che in su le tavole
con alquanto di buon
alla donna piaceva il
la quale, piú calda di
il pane, colui mandi il
della gru. Al quale il vinizian bugiardo
piedi, sí come colei che viniziana era, e essi son
San Marco: e fu lealtà viniziana questa.
E
a consolare le donne viniziane.
viniziane
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Come la
viniziani e altri
viniziani smontato, gli
viniziani; il quale,
viniziani
viniziani adescare, che
vino;
vino e molte volte aveva
vino o da soperchia
vino sí buono che ne
vino né pane né altre
vino e di confetto il
vino, sí come a colei che
vino
vino che d’onestà
vino, quello altro faccia
vino
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LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
PAMPINEA
DIONEO
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
EMILIA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
III
III
III
III
III
IV
IV
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
CONCL AUTORE
8
8
8
8
8
2
10
7
2
2
2
2
2
2
CONCL
INTRO
1
1
4
4
6
6
7
8
8
9
9
9
31
46
46
55
67
9
44
29
12
15
17
17
19
28
39
6
13
30
27
30
16
41
128
29
30
104
105
106
9
vinse
EMILIA
FIAMMETTA
EMILIA
III
V
IX
7
9
9
7
16
20
vinsero
NEIFILE
IX
4
10
vinsi
FILOMENA
II
9
54
vinta
PAMPINEA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
I
II
III
V
VI
VI
10
8
6
2
6
6
20
19
49
35
12
16
e in un bicchier di
e non parendogli il
non diede al prete del
villania, se non del
fattogli dare nel
carne mangiava né bevea
o per acqua o per
veleno in un nappo con
saporitamente questo suo
che noi assaggiamo del
orcioletto del suo buon
compagni, alli quali il
bere aveva potuto del
riempiere d’un simil
fatto venir de’ lumi e
E poi che col buon
e un fiasco di buon
i due capponi e ’l
affogato, sí che egli il
bevve d’un loro buon
essendogli il
galle e col fiasco del
dato ber molte volte del
non aveva mandato per
chente ti parve il
bee gli manda piena di
fosse e empiuta di
alcuno, e poco
Chi non sa ch’è il
vino non ben chiaro,
vino troppo buono, disse:
vino della botte di lungo
vino che ella ci ha
vino che egli gli mandava
vino, quando no’ n’avea
vino
vino, non volendo che la
vino
vino e quello diede a un
vino, che egli n’avrebbe
vino
vino di questo valente
vino, diligentemente
vino
vino parve il migliore
vino, tolse un gran
vino
vino e fattolo soavemente
vino e confetti e
vino e con confetti
vino in un suo giardino,
vino e l’uova a casa se
vino, il quale egli di
vino
vino.
E avendo bevuto
vino
vino uscito del capo, si
vino: e fatti stare
vino
vino pur che essi ne
vino. Ma poi che un poco
vino
vino di messer Filippo?
vino; con la qual poi che
vino
vino e portata al gentile
vino lasciatovi quella
vino ottima cosa a’ viven
che sette anni vinse quella battaglia.
Ultimamente tanto la vinse l’amor del
sí che il mulattiere vinse la pruova.
egli aveva in dosso gli vinsero:
vinsero onde egli,
il che io feci e vinsi il pegno; e egli,
credendo vincer fu
bassato il viso e quasi
scongiurò, che ella,
trovò la sua guerra aver
senza dubbio io avrò
ragione e che egli aveva
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vinta:
vinta di che voi, se
vinta piagnendo sopra il
vinta, con lui si
vinta
vinta; laonde sommamente
vinta
Voi
vinta la quistione.
vinta la cena e che per
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
VIII
VIII
VIII
VIII
X
X
7
7
7
7
8
9
72
79
112
140
22
96
le fuggí l’animo, e
è a una aquila l’aver
che dal dolore era
parere, tutta
vergogna di me truovi
Adalieta tua moglie,
vinte
CORNICE
PANFILO
FIAMMETTA
NEIFILE
I
II
IV
IV
INTRO
7
1
8
64
13
56
33
i giovani e le donne
del mare e per la paura
ma da compassion
donne che quivi erano,
vinte
vinte
vinte
vinte
vinti
ELISSA
FILOMENA
ELISSA
PANFILO
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
PANFILO
II
II
IV
V
VII
IX
IX
X
8
9
4
1
INTRO
INTRO
4
9
15
59
20
27
6
4
10
25
hanno già molte volte
dicesse come a Bernabò
se non per battaglia
o voi aspettate d’esser
non volessero esser
non saranno dalla morte
che egli avea avendogli
Il Saladino e’ compagni
vinti e vincono tutto il
vinti avesse cinquemilia
vinti, arrendersi o cosa
vinti
vinti e sommersi in mare.
vinti, dolci e nuove note
vinti
vinti o ella gli ucciderà
vinti, similmente quanti
vinti
vinti smontarono, e
vinto
NEIFILE
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
FIAMMETTA
DIONEO
LAURETTA
ELISSA
DIONEO
CORNICE
EMILIA
PAMPINEA
NEIFILE
NEIFILE
LAURETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
I
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
IV
V
V
V
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
X
2
5
6
7
9
9
9
9
INTRO
6
10
3
3
10
CONCL
4
7
4
4
4
6
8
8
8
10
79
6
81
30
31
33
62
15
36
10
30
17
41
21
9
67
8
23
11
32
36
48
93
cosí continua instanzia
per che da grave dolor
primo aveva a Benevento
costoro Osbech esser
Bernabò, disse sé aver
bastasse a dovere aver
e per ciò, avendo egli
Bernabò rispose: "Io,
quali chi vi andò e chi,
mostrare cosí debole e
le spalle e rendessi per
disse. Folco, da dolor
lo lungo digiuno, era sí
li quali, preso il già
il caldo del dí esser
fece come sbigottito o
dall’uno e dall’altro
l’Angiulieri, sí come
pallafreno e’ panni aver
mai piú la toccai.
gloria v’è aver
le lagrime ma procedendo
Tito vedendo questo,
terra e male in arnese,
vinto,
vinto disse: "Ecco,
vinto, venendo meno cadde
vinto
vinto e ucciso Manfredi,
vinto e morto e Basano
vinto il pegno tra lor
vinto.
Per che
vinto
vinto, venga qualor gli
vinto
vinto dall’ira della
vinto dalla bellezza del
vinto e senza possa. Ma,
vinto; e lasciati stare
vinto
vinto e in furor montato,
vinto, che piú avanti non
vinto
vinto giovane, fuori
vinto dalla freschezza
vinto al primo colpo, ma,
vinto.
Ma nella memoria
vinto
vinto, disse che era
vinto
vinto all’Angiulieri.
Vinto adunque da questo
vinto Manfredi, ma molto
vinto verresti meno: al
vinto da vergogna, si
vinto dal lungo pianto,
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vinta cadde sopra il
vinta una colomba; dunque
vinta e che niente la
vinta, tutta spunta, e
vinta
vinta; ma certo io
vinta
vinta da’ prieghi e dalle
da questa crudel
su per quella quasi
tutte piagnevano e
da doppia pietà,
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Vergogne – Zuffa
violante
ELISSA
ELISSA
ELISSA
CORNICE
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
II
II
II
V
V
V
V
V
8
8
8
7
7
7
7
7
27
37
92
1
1
6
30
49
violata
FILOMENA
X
8
25
violenze
FIAMMETTA
X
6
30
della memoria caduto le violenze fatte alle donne
violenzia
EMILIA
V
2
9
se medesima con alcuna violenzia uccidere, pensò
virginità
PANFILO
FILOSTRATO
LAURETTA
FILOMENA
DIONEO
I
III
V
X
X
1
1
7
8
10
85
25
42
78
45
virile
CORNICE
X
7
2
virilmente
ELISSA
PANFILO
IV
IV
4
6
17
35
INTRO
5
7
8
8
2
6
7
8
8
9
9
9
7
13
6
27
10
18
12
66
117
40
78
8
70
74
virtú (cf. vertú)
vertú
CORNICE
PROEM
CORNICE
I
FIAMMETTA
I
FILOSTRATO I
LAURETTA
I
LAURETTA
I
FILOSTRATO II
EMILIA
II
PANFILO
II
ELISSA
II
ELISSA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
figliuola, che nome avea
dimorò lungo tempo.
d’Anguersa, e per la
innamorato della
prende per moglie la
sua figliuola chiamata
con queste due cose alla
Teodoro, udendo che la
Violante,
Violante n’avea forse
Violante, chiamata
Violante
Violante tua sorella e
Violante, figliuola di
Violante
Violante.
Le donne,
Violante
Violante, bella e
Violante
Violante e sí le dí da
Violante, dove egli
Violante
hai la nostra amicizia violata,
violata tenendomi sí
suoi digiuni, della sua
noi abbiam promesso la
si dice che della sua
rattore a torle la sua
in premio della mia
virginità,
virginità della sua
virginità nostra a Dio?
virginità ha privata; e
virginità né come nemico
virginità che io ci recai
era stata molto la virile magnificenzia del
siete, con poca fatica, virilmente combattendo,
e divenuta fortissima, virilmente si difese, lui
io credo, trall’altre
consiglio di medico né
cavalieri era d’ogni
i danni tuoi, la tua
assai evidente che le
dí innanzi, di tanta
dire, di grandissima
dire, anzi sí ogni
aveva tenuta e della sua
e sí ancora perché per
festa, quasi da occulta
compiuta di tutte quelle
e i costumi e la
fosse; e sempre di gran
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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virtú è sommamente da
virtú di medicina alcuna
virtú il marchese famoso,
virtú e la mia avarizia e
virtú, di qua giú
virtú
virtú fu la parola da
virtú.
E cosí di
virtú
virtú sensitiva le
virtú e de’ suoi
virtú e per meriti il
virtú mossi avesser
virtú che donna o ancora
virtú della Ginevra,
virtú e da molto, mentre
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PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
ELISSA
ELISSA
EMILIA
DIONEO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
EMILIA
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
NEIFILE
EMILIA
DIONEO
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
virtuosa
EMILIA
ELISSA
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
2
5
5
8
9
INTRO
INTRO
1
1
1
4
4
7
10
1
1
1
1
5
CONCL
1
CONCL
3
3
3
3
4
9
10
CONCL
1
1
1
2
3
3
4
4
8
5
10
23
31
31
32
32
32
41
41
5
16
3
23
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20
49
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37
17
34
12
7
19
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61
3
9
4
3
2
16
19
4
7
20
5
35
22
essendo alquanto per la
laudevoli e delle
risposta sí ogni mia
polvere di maravigliosa
il partiva, per alcuna
vi disposi sentendo la
che i piaceri né la
del maritarmi e la
ed essamina la lor
esser villani. Delle
la magnifica fama delle
niun mortal può alcuna
fu, non con forza né con
sensi avessero la loro
cosa delle sue
e con piú particulari
tempo di lui ma non di
provatori delle loro
parole fede e da occulta
gir legando / ogni
elle hanno grandissima
/ o ritornar la
a ragionare delle
e da Montisci, per
Calandrin disse: "Gran
femine fanno perder la
altrui il senno e la
e a sostentar la
no, faccendo la vostra
rispose: "La vostra
e lume di ciascun’altra
renduta alla mia
portare e della vostra
che quella del re fosse
sua fama e della sua
la invidia che alla
un cavaliere per
argomento della sua
in parte che della mia
I
VIII
6
3
10
44
unzione, sí come molto virtuosa
virtuosa, avvegna che
dovesse trovare una cosí virtuosa pietra, altri
1
6
8
40
7
111
virtuosamente
FIAMMETTA
IV
PANFILO
IV
FILOMENA
X
virtú e per lo senno di
virtú singulari che in
virtú occupata, che
virtú, la quale nelle
virtú
virtú che stato gli era
virtú della luce degli
virtú della naturale
Esser ti
virtú di lui.
virtú, i lor costumi e le
virtú
virtú e del valore di
virtú e della cortesia
virtú o bene in sé avere;
virtú ma con morte
virtú recuperata, pur gli
virtú raccontando, egli
virtú che altro giovane
virtú, il quale avea nome
virtú
virtú, e coloro li quali
virtú
virtú mossa, sostenendo
virtú e sottoporla a lei,
virtú a cosí fatte cose,
Deh
virtú sbigottita. /
virtú di diverse pietre,
virtú de’ quali, quando
virtú son queste; ma
virtú ad ogni cosa: di
virtú loro, che sia la
virtú dell’altre, che
virtú piú lucente col mio
virtú e degli altri miei
virtú. Dironne adunque
virtú
virtú: nondimeno io ho la
virtú
virtú con la
virtú e quella del
virtú invidioso, seco
virtú di Natan porti
virtú e per nobiltà di
virtú.
"Diteci
virtú
virtú mi sia convenuto
e per ciò colui che virtuosamente adopera,
Per che giudico che nel virtuosamente vivere e
a quello in altrui virtuosamente operare che
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virtuose
ELISSA
ELISSA
VIII
VIII
3
3
8
18
virtuosi
FILOMENA
I
3
12
virtute
FILOSTRATO
FIAMMETTA
IV
X
CONCL
CONCL
12
11
sí piena la mostrasti di virtute,
virtute / che lieve
appagare, / o pregio di virtute,
virtute / o ardire o
visalgo
PANFILO
II
7
17
cui nome era Pericon da Visalgo,
Visalgo con piú suoi
visi
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
FIAMMETTA
I
IV
V
VI
VI
VI
X
INTRO
2
6
6
6
8
6
59
5
34
14
14
2
11
vedere, e non con quegli
larghi e lunghi e co’
a me, che noi siamo co’
gli altri vedrete co’
come sogliono essere i
onesto rossore ne’ lor
di provinca, e nelli lor
visibilmente
CORNICE
I
INTRO
17
è molto piú, assai volte visibilmente fece, cioè
visione
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
IV
IV
IX
5
5
8
14
15
2
e dando fede alla visione
visione, amaramente
essere stata vera la sua visione.
Di che piú che
visione
essere stato sogno ma visione,
visione sí appunto,
visitando
NEIFILE
FIAMMETTA
DIONEO
II
VII
VII
1
5
10
6
14
11
le corti de’ signor visitando
visitando, di
tutto solo; per che, visitando la fessura
insieme con Meuccio visitando alcuna volta
visitar
PANFILO
EMILIA
I
VIII
1
4
49
31
andare alle taverne, non visitar le chiese e
che degnato siete di visitar questa nostra
visitare
CORNICE
FIAMMETTA
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
PAMPINEA
I
I
II
II
II
VII
X
INTRO
5
3
7
7
3
7
27
9
40
48
112
13
27
loro non fossero, di
di lei, la venisse a
il mio cammino sí per
e mostrando di venirlo a
in Ierusalem andavano a
appetiti, cominciò a
sul vespro la verrebbe a
dove queste pietre cosí virtuose si trovassero.
di queste pietre cosí virtuose?
A cui Maso
virtuose
tre figliuoli belli e virtuosi e molto al padre
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visi
visi
visi
visi
visi
visi
visi
che io soleva, ma
artificialmente
l’uno all’altro
ben composti e
che fanno da prima i
apparito ne dieder
piú tosto agnoli
visitare e di servire
visitare; né la ’ngannò
visitare
visitare li santi luoghi
visitare, come usato era
visitare
visitare il Sepolcro,
visitare molto spesso la
visitare.
Minuccio,
visitare
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PAMPINEA
X
7
32
noi la vogliamo venire a visitare.
visitare
E con due
visitarmi
PANFILO
X
9
81
avvenga non vi sia grave visitarmi con lettere e
visitassero
CORNICE
I
INTRO
27
visitata
CORNICE
PANFILO
CORNICE
VII
VII
VIII
6
9
INTRO
1
57
2
visitato
PANFILO
PANFILO
I
I
1
1
45
86
Idio non m’avesse cosí visitato
visitato.
potesse essere veduto e visitato.
visitato
visitatori
EMILIA
III
7
43
vagheggiatori, amatori, visitatori,
visitatori non solamente
visitava
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
I
VIII
X
1
2
6
14
7
24
altri disonesti luoghi visitava volentieri e
prima vi fosse stato, visitava,
visitava portando loro
il suo bel giardin visitava per vedere la
visitazion
LAURETTA
III
8
36
suoi monaci per modo di visitazion se n’andò a
visiterebbe
ELISSA
X
2
15
piú tosto potesse, il visiterebbe;
visiterebbe e questo
visitò
LAURETTA
ELISSA
III
IX
8
2
64
6
bene avventurosamente visitò la bella donna e
piacer di ciascuno la visitò.
Ma
visitò
visivo
PANFILO
VI
5
5
fatte si truova che il visivo senso degli uomini
viso
CORNICE
CORNICE
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
I
I
I
I
I
I
I
I
INTRO
INTRO
4
5
5
5
6
8
81
87
20
2
3
14
9
12
rade volte o non mai si visitassero e di lontano:
un messer Lambertuccio è visitata e torna il
mangiare da Nicostrato visitata,
visitata non veggendo
una chiesetta lor vicina visitata,
visitata in quella il
allora, tutta nel
si fece e, con lieto
e con mal
onesto rossore nel loro
vezzosamente e con lieto
sue galline: e con lieto
altre parole assai, col
amichevoli e con lieto
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viso
viso
viso
viso
viso
viso
viso
viso
Ma voi dovete
Poi, la
divenuta per
salutatigli, loro la
il riprese e comandò
apparito ne diede
incominciò:
Sí
rivoltosi verso lei
dell’arme, quasi
il ricevette e con
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PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
NEIFILE
FILOSTRATO
PAMPINEA
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
ELISSA
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
CORNICE
ELISSA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
10
10
INTRO
1
2
3
5
6
7
8
9
9
9
9
9
10
CONCL
CONCL
INTRO
2
2
3
5
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1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
3
4
4
5
6
6
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8
8
10
15
4
11
35
20
15
66
50
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33
50
59
59
19
2
3
16
2
20
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18
20
18
58
78
28
33
5
29
30
31
49
49
53
2
13
56
31
2
9
7
23
29
13
14
32
32
il vago e dilicato
pugnere, fece lieto
compagnia riguardata nel
e gli occhi e tutto il
e bello e piacevole nel
assai, di persona e di
grande e con bellissimo
puerili lineamenti del
molto e con lieto
parlare, ma bassato il
era della persona e nel
sentí: e tutto nel
ma pur, fermo
di molti con rigido
di fidanza, il quale con
quale Paganino con lieto
di Neifile con lieto
poco arrossò, e tal nel
levato si fu, e il
la quale, con ridente
piú nella mente che nel
gli la finestra nel
pur lei riguardando nel
stata sia quello che nel
costui, levò alto il
gli bagnai il morto
qual venuto, con lieto
La donna teneva il
e gittargliele nel
del corpo e del
E questo detto bassò il
il suo animo altiero, il
e valorosa, con asciutto
del prenze, con forte
per che, levato il
gli occhi asciutti e con
il re con rigido
Al quale ella con un mal
e oltre a questo per lo
la Ninetta era, e con
pensier tolto, alzò il
La quale con lieto
si potessero torre dal
pianto sopra il morto
lagrime sopra il
s’incominciò tutto nel
d’oscure macchie per lo
pietà, come ella il
giovane si gittò col suo
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viso della bella donna;
viso e rispose: "Madonna,
viso, a Neifile comandò
viso
viso, che fiera cosa
viso
viso e di maniere assai
viso bellissimo, e,
viso, vestita e ornata
viso
viso del suo figliuolo,
viso, avendo davanti
viso
viso e quasi vinta
viso piú che altra
viso cambiato, eziandio
viso faccendo, disse: "Tu
viso a Ambrogiuol comandò
viso troppo piú turbato
viso rispose: "Messer,
viso dicendo: "Omai, cara
viso divenne qual fresca
viso colla fresca acqua
viso incominciando, disse
viso o che nelle parole
viso, ed egli nella sua
viso
viso e veggendo alcun
viso mi sono dimostrata:
viso e piagnendo disse:
viso, le quali forse
viso
viso disse: "Carissima
viso basso, né sapeva
viso, e molti suoi altri
viso
viso quanto alcuna altra
viso, piagnendo sí forte
viso
viso suo con maravigliosa
viso e aperto e da niuna
viso la coppa prese, e
viso verso il famigliar,
viso da niuna cosa
viso disse: "Poco prezzo
viso rispose: "Deh,
viso gettandogli chi una
viso infintamente lieto
viso e a Elissa fé segno
viso e l’ambasciadore e
viso.
E in tal
viso
viso di Gabriotto disse
viso gli si gittò e per
viso a cambiare, e
viso e per lo corpo
viso morto vide, che
viso, il quale non bagnò
viso
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CORNICE
FILOSTRATO
CORNICE
EMILIA
ELISSA
NEIFILE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
CORNICE
FIAMMETTA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOSTRATO
EMILIA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
CONCL
CONCL
CONCL
2
3
5
6
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8
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9
CONCL
INTRO
INTRO
5
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25
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36
14
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28
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46
12
16
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19
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43
22
39
34
43
18
54
11
21
22
46
89
140
45
omeri ricadenti, e il
pria m’apparve il suo
notte il rossore nel
guardò la giovane nel
Pietro, che piú al
vide, cosí tutto il
levato il chiaro
Gianni, alzato il
morendo io e vedendo il
bruno, forte nel
v’era rimaso, con lieto
ancora avea, con lieto
il tuo valore, / il bel
verso lui con un mal
che la reina con un mal
piccolo e isformato, con
i Baronci qual col
la turpitudine del
domandò con fermo
bella persona avesse e
pelo rosso e lieto nel
da letame e con un
mutar colore, alzato il
al marito, e con un mal
d’apparir coloriti nel
e levatasi, con un buon
chiesa e vide bene nel
non poteva, con turbato
La donna, fatto buon
ignudo e con un mal
tutto infocato nel
e delle parole e del
tanto che tutto il
e senza alcuna vista nel
mille punzoni per lo
il porrete ben mente nel
fa altrui incontro col
avesti, che fai cotal
Belcolore levò alto il
ma Bentivegna con un mal
dir queste parole con un
tutta livida e rotta nel
gli fece lieto
ella aveva il piú brutto
e perché cosí cagnazzo
ciascun guatava nel
cotesto tuo pochetto di
messesi l’unghie nel
su la persona, e ho un
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viso ritondetto con un
viso amoroso / d’alta
viso di lei venuto non
viso e cominciò a
viso di lei andava
viso della madre di lei,
viso, incominciò:
viso
viso e riconoscendo
viso suo, io ne possa
viso crucciato, con uno
A me omai
viso disse:
viso ritornò alla donna
viso di lei mi fé palese;
viso disse: "Vedi bestia
viso le ’mpose silenzio e
viso piatto e ricagnato
viso molto lungo e
viso di messer Forese
viso e con salda voce
viso, non però di quegli
viso
viso e il miglior
viso che parea de’
viso e le mani al cielo,
viso disse: "Ora questa
viso, d’apparir morbidi
viso
viso se n’andò all’uscio
viso al marito che ella
viso domandò la moglie
viso e venuta infino in
viso e tutto turbato ve
viso tra per la fatica
viso di lui e disse: "Che
viso l’ammaccò; e
viso d’essere stata
viso e graffiatogliele e
viso, egli è ancora mezzo
viso
viso lieto e col grembo
viso per ciò che io t’ho
viso e disse: "Sí,
viso disse: "Dunque toi
viso fermo e senza ridere
viso, dolorosamente
viso
viso; e da una parte
viso
viso e il piú contrafatto
viso avea, da ogn’uomo
viso l’uno all’altro
viso, il quale pochi anni
viso
viso cominciò a piagnere
viso che pare una rosa; e
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LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
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X
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X
X
X
X
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2
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17
9
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87
97
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102
24
28
30
31
31
38
41
46
53
58
68
che la maschera aveva
risposero con turbato
alquanto e il
lagrimando, sopra il
potervi entrare, né quel
gli può far cosí buon
si vergognò e tal nel
e di sí divisato
alla giovane alzato il
rea femina? ora hai tu
monache levarono il
’ncominciò a guardar nel
disse: "Calandrino, che
giunto là, con un mal
lavandosi le mani e ’l
appressare al
gli occhi di questo tuo
corse con l’unghie nel
tutta la gola e ’l
tutta la gola e ’l
la gola e una parte del
di lui, tutto tinto nel
incontro, gli diè nel
di ferro, tutto il
partiti i lividori del
a toccare il
gli vo somigliando / al
chiamare, con lieto
Ruggieri con aperto
forte animo e con fermo
udita la voce e nel
a giacere allato il suo
vergogna tutta era nel
sia come Gisippo, il
in piè tutto nel
il quale, guardando nel
la donna con lieto
piacer riguardava, e nel
dicemmo, di persona e di
la donna, senza mutar
quale con assai dolente
le parole e vedendo il
sentisse, senza mutar
cosa la donna né altro
cosí con fermo
d’altro, stando pur col
vennero, e con lieto
che ella sotto il forte
che Griselda, potuto col
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viso di diavolo e era
viso:
"Questo non
viso
viso e le mani di quelle
viso di Salabaetto si
viso né quelle carezze né
viso né attendere
viso divenne qual in su
viso, che chi conosciuto
viso
viso e veduto ciò che la
viso di motteggiare?
viso al capo della
viso a cui Calandrin
viso è quello? E’ par che
viso disse: "Io non so
viso, avvenne che
viso
viso, quasi come un suo
viso
Bruno e
viso dolce!
viso a Calandrino, che
viso alla moglie; dicele
viso pareva l’avesse
viso non avesse per sí
viso, dicendo: "Che
viso
viso un gran punzone.
viso gli ruppe, né gli
viso, cominciò di casa ad
viso
viso e la testa, cominciò
viso di colui che me
viso il ricevette e
viso gli disse: "Signor
viso gli rispose:
viso guardatolo,
viso a quello della donna
viso divenuta vermiglia,
viso mio e gli studii,
viso turbato, preso
viso il misero condennato
viso disse: "Adunque
viso gli pareva turbata
viso bella: e cosí come
viso o buon proponimento
viso le disse: "Madonna,
viso del famigliare e
viso in braccio la pose
viso né altre parole fece
viso si dispose a questa
viso duro, disse: "E tu
viso, ricevette.
viso
viso nascosa tenesse; per
viso non solamente
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Vergogne – Zuffa
CORNICE
X
CONCL
1
quando il re, levato il viso verso il cielo, e
vispistrello
FIAMMETTA
FIAMMETTA
IX
IX
5
5
47
48
di carta non nata e un vispistrello vivo e tre
artifici per pigliare un vispistrello,
vispistrello e alla fine
visse
PANFILO
PAMPINEA
LAURETTA
PANFILO
ELISSA
FILOMENA
LAURETTA
NEIFILE
PANFILO
ELISSA
NEIFILE
FILOMENA
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
PAMPINEA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
I
II
II
II
II
II
III
III
V
V
V
V
X
X
X
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70
54
40
44
31
43
46
48
112
67
67
a lui.
Cosí adunque
sua donna gloriosamente
e onorevolemente
lietamente poi piú tempo
E esso infino alla morte
virtú e da molto, mentre
come soleva, con lui si
e famoso medico mentre
lietamente con la sua
alla lor vecchiezza si
in bene poscia piú anni
lei piú tempo lietamente
di Cligní, tenne mentre
teco piú onestamente non
Gentile sempre amico
per ciò che mentre
la sua valente donna poi
e con gran consolazione
lungamente e consolato
visse e morí ser
visse; e, secondo che alc
visse
visse infino alla fine.
visse.
E per ciò si
visse
visse in Parigi piú
visse, fu reputata.
visse
visse, sí veramente che,
visse
visse.
Il re allora
visse
visse lungamente contento
visse.
Ricciardo
visse
visse.
Gian di
visse
visse. E non fu questa
visse
visse.
Mitridanes,
visse
visse, che ella appresso
visse
visse di Niccoluccio e
visse sempre s’appellò
visse, piú cortesia
visse
visse e finí la sua
visse.
Che si potrà
visse
vissero
LAURETTA
PANFILO
PAMPINEA
FILOMENA
IV
IV
V
X
3
6
6
8
33
43
42
110
in povertà e in miseria
quello per molto tempo
piacere e in gioia poi
gran tempo e lietamente
vissero non gran tempo.
vissero.
La Simona
vissero
vissero insieme.
vissero, piú ciascun
vissero
vista
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
NEIFILE
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
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I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
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III
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1
1
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10
11
1
12
20
34
43
55
11
22
55
48
6
io soleva, ma con una
da lui assai nella
che, ancora che per
sopra santo Arrigo fa
chiesa si dirizzarono in
nella prima
suo. Ella allora fé
della donna, in
voce di colui e dalla
comprendere né per
Pericone uomo di fiera
ciò portato, faccendo
ma senza altra
le quali facevan gran
vista orribile non so
vista malinconoso; il
vista in ogni parte
vista di guerire e,
vista tutti pieni di
vista gli piacque quanto
vista di mandare a dire
vista tutta sonnocchiosa,
vista e sospinto da’
vista, per ciò che
vista
vista e robusto molto; e
vista di fare carezze a
vista fare,
vista di dovere quello
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
EMILIA
DIONEO
PANFILO
EMILIA
ELISSA
CORNICE
NEIFILE
PANFILO
DIONEO
CORNICE
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
PAMPINEA
LAURETTA
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
vita
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
III
III
III
III
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VII
VII
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13
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53
46
30
22
vi conosce; se io so far
lontano, ma faccendo
arme, diliberò di far
disse egli: "Or non far
guari che egli perdé la
la quale era, né altra
faccendo l’acqua alcuna
lui udito l’avea, fece
o credette o fece
prieghi rientrare, fa
e cuscire e senza alcuna
e del miracolo della
suo fatto, faceva pur
ella piú avanti che la
salvatichetta, faccendo
si sedeva, e faccendo
loro informate, faccendo
moglie dava, e faccendo
cose udendo, facevan
quivi il prete faccia
come la notte fu venuta,
code, e Bruno faccendo
al quale ella, faccendo
e con gli altri faceva
gli gravasse, pure in
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
vista
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85
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12
24
29
12
15
4
di quelli che di questa
Firenze essere stati di
a mordere ogni laudevole
che ci nasce, la sua
della nostra
o crediamo la nostra
di quelle cose che alla
stato un pessimo uomo in
piaceri mentre furono in
Ciappelletto di questa
quale ottimamente la sua
di santa e di buona
e poi, per sostentar la
dí risuscitò da morte a
lui cominciò e della sua
ciò che, come che la sua
corte di Roma e vede la
opera o essemplo di
valente uomo e di santa
cento e possederete la
che voi di là nell’altra
La viziosa e lorda
vita senza testimonio
vita tolti, che forse,
vita, di diminuire in
vita
vita quanto può aiutare e
vita prendere quegli
vita con piú forti catene
vita bisognano in questi
vita, è morto reputato
vita
vita seguendo ora con Lui
vita: egli, essendo
vita
vita conosceva, si pensò
vita e gran maestro in
vita mia e per potere
vita il nostro Signore.
vita, de’ suoi digiuni,
vita
vita fosse scellerata e
vita scellerata e lorda
vita o d’altro in alcuno
vita.
Melchisedech
vita
vita etterna, le quali
vita dovrete avere.
vita de’ cherici, in
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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d’esser mutolo, per
di spazzar la corte
di dormire e
di maravigliarti,
e la parola e in
d’alcun sentimento
di dover ristare, e
di svegliarsi, e
di credere che il
di gittarsi in un
nel viso d’essere
che cosí si
di non avvedersene.
sola n’avesse
di non avvedersene,
di non vederlo
di non vedere,
di giugnere pure
di maravigliarsi
di pagar tutto per
faccendo d’andarsi
che forte la
di niente sapere di
di ragionare e di
lietamente il diede
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ELISSA
CORNICE
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
I
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III
III
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6
11
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43
61
6
8
egli era di sí rimessa
il suo giudicio, la sua
uomo di santissima
e uomini di malvagia
Azzo amava quanto la
riconfortato da morte a
lungamente fecero cotal
dovessono se non misera
non meno in dubbio della
della sua futura
e della sua preterita
fu fatto.
Quale la
Giannotto e la Spina in
d’ogni sua passata
mi fece mai alla tua
le liete novelle della
fossero, amavan la
essere o di dolorosa
fedito rimase in
Constanzio in lasciva
tosto che avere avuta la
i vostri accidenti e che
e io quasi di morte a
dicessero della onesta
quello che per la
se cara avevan la
fare v’avete, se la sua
te piú amo che la mia
state sicura che la mia
e di servare quanto la
avendo in assai misera
tutto il tempo della sua
dimorò che, di questa
mettere in avventura la
con somma laude la
me, che t’amo piú che la
Colui che per la nostra
scoperse, né piú la sua
ciò che di santissima
quale io sono piú che la
e seguendo questa sua
ed egli le raccontava la
mentre la mia misera
cosí per quella aver la
t’ho piú che la mia
tutto il tempo della
guarderete che per la
della beatitudine di
che mena altrui a
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vita e da sí poco bene,
vita e la nostra a onesto
vita e di buona era
vita e condizione, con li
vita sua e quivi a
vita gli parve esser
vita, che il tesoro
vita
vita sempre.
vita sua che invano
Ne’
vita si diede.
vita si ricordava, quivi
vita loro in captività e
vita cosí dolente e
vita l’esaminò; e
vita né alle tue cose
vita e del buono stato
Altri di
vita loro.
E acciò
vita cagione.
vita.
Il che dispiacque
vita
vita con una sua donna,
vita la quale avuta ho, e
vita sia stata la vostra;
vita risurgendo, essendo
vita la quale con le
vita loro lor bisognasse,
vita.
Era il figliuolo,
vita
Il
vita v’è cara.
vita.
Caccia via la
vita
La
vita fia brieve.
vita mi durerà.
vita molte cose patite,
vita era usato.
vita passata,
vita sua e coricarlesi
vita e la constanzia e i
vita mia? Deh, speranza
vita morí sostenne
vita in sí fatto atto
vita era, quasi da tutti
vita sua amata, né alcuna
vita spirituale, per ciò
vita di Cristo e le
vita sosterrà questi
vita, la quale, se a’
vita
vita amato, e tu, come io
vita vostra; e se voi
vita vostra voi mai non
vita etterna e di
vita etterna; ma io,
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LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
III
III
III
III
III
III
III
III
III
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Idio che in questa
salute e scampo della
detto colui in sé aver
gli volesse la smarrita
di Purgatorio rivocato a
tratto e tornato in
poi che tu di questa
che molto piú lieta
il rimanente della sua
dove in questa / io meno
e insieme in riposata
donna passò di questa
sempre della gloria di
E in questa
nello estremo della mia
nel mio, questa brieve
lo spazio della sua
poco di rimanente di
di piú non stare in
a questo stremo della
di questa dolente
prezzo mi parrebbe la
uno uomo di scelerata
per sembianti una aspra
avea della gloria di
di Dio gli scampasse la
dopo misera
andare a vivere in lieta
passò della presente
intendo di piú stare in
piú di morte che di
non vi domando perché la
e filando lana sua
amore e la mortal
se nell’altra
passò di questa
al giovane il dolore la
nobile ma di cattiva
biasimare la sua passata
Venga dunque, e la mia /
miei guai, / e ’l cor di
sia discara / la trista
La cui perduta
rodiani, fu donata la
allo scampo della tua
voi abbiate della mia
Gianni, amava sopra la
e temettero della lor
io ho piú che la mia
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vita il ritorni, ed egli
Disse
vita mia.
vita; e di questa tanta
vita
vita e ’l sentimento
vita e che a lei si
vita, di che io priego
vita
vita passasti, è stata in
vita con lei avrete che
vita in peregrinaggi e in
vita dura, / vie men che
vita si stavano, a
vita, né altro di sé a
vita
vita etterna e di Dio e
vita molti anni il tenne,
vita di dover compiacere
vita che posta n’è,
vita non ebbe che una
vita che la mia
vita dispose, avvisando
vita mia ho verso me
Cosí
vita si dipartí.
vita mia a dover dare per
vita e di corrotta, il
vita e a commendar molto
vita eterna, e come egli
vita, sue favole dicendo
vita
vita si crede che egli
vita con quelle, senza
vita.
Quanto questo
vita
vita; ma prima che io ad
vita
vita disiderosa,
vita mi sia perdonata, ma
vita reggesse, non fu per
vita terminare! e piú
vita s’ama e voi v’amate
vita. I tutori del
vita
vita aveva tolta, cosí a
vita e di biasimevole
vita e a pregarlo che,
vita crudele e ria /
vita sí misera spoglia. /
vita amara / dimostri
vita il padre con
vita, la qual Pasimunda a
vita
La
vita e della mia.
vita mercé e che io non
Il
vita sua e ella lui.
vita e piansero e
vita amata ed ella me,
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LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
NEIFILE
CORNICE
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
DIONEO
FILOMENA
NEIFILE
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
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VII
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VIII
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9
qual cosa Pietro, della
due amanti, quanto la
a fare la piú bella
tu della tua preterita
dire d’avere ritenuto in
della madre di questa
e quasi continuo mala
né mai d’altro che della
liberale e magnifico, e
per conservar la
sottilmente, la lor
e ogn’altra cosa a
conosca, oltra la sottil
sono insidiatori della
per la qual cosa la
la sua malvagia
lui buon tempo e lieta
ma guarda che per la
E per ciò, se la mia
fatto oltraggio per la
trapassò di questa
Deh lassa la mia
sua castità come la sua
di povero cuore e di
l’anima mia, la tua
mi chiamasti, la cui
niente, sé, la sua
e standogli ben la
lei che la sua propia
contrario avesse della
potesse sostentar la sua
quale io amo piú che la
e come egli ha cara la
avea, per sostentar la
accenderà: ché la
cose della loro futura
e qual fosse la sua
hanno, per potere la sua
tu vago della mia
cara cosa come la vostra
e pongasi la propia
lei spense ogni segno di
e debole estimasse la
rivocò la smarrita
che da morte a
di rallegrare della sua
finire in riposo la
laude: e in cotal
già vecchio di questa
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vita di se medesimo
vita lor durò dimorarono.
vita e la piú magnifica
vita e della mia onestà,
vita il mio figliuolo e
La quale,
vita passò.
vita; poi, veggendo che
vita
vita de’ Santi Padri
vita cavalleresca tenendo
vita è conceduta a
vita reggevano come
vita di modesto frate
vita, le vigilie lunghe,
vita
vita delle giovani donne
vita sua era pessima, e
vita infino a tanto che
vita si diede.
vita tua da quinci
vita t’è cara, per quel
vita mia; e però guarda
vita.
E trapassato il
vita
vita! / Sarà giammai
vita
vita guardare né per
vita tanto strema e tanto
vita non mi basterebbe
vita ancora potrà piú in
vita, il suo amante e lo
vita
vita, avvenne che una di
vita
vita e che egli era
vita di lei udito
vita, affermando che mai
vita
vita mia, e piacemi forte
vita, si guardi che piú
vita
vita sua, con una cavalla
vita nostra, che altro
vita insieme parlando e
vita stata narrò loro,
vita difendere e la sua
vita, per che,
vita
vita è, non che io, da
vita, l’onore e la fama,
vita
vita e per ciò eziandio
vita: per che soavemente
vita
vita; la quale come
vita
vita mi v’ha renduta,
vita i suoi parenti, si
vita sua, a Castello da
vita con grandissimo
vita passò: di che essi
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FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8
8
8
8
8
8
8
8
9
9
9
10
10
CONCL
CONCL
13
24
37
41
50
63
65
100
39
42
43
6
9
3
12
dire:
"Ahi! misera la
indugio diliberò la
che io viva cara la
amata ma con quella la
suo padre di questa
Gisippo amò piú la mia
e piú che la propia
giammai, andandone la
grandissimo animo, se
certa novella della mia
lasciate; ma dove la mia
la copia, e come dura
dovesse potere aver
nostra sanità e della
forte e stare in
vita tua, Tito! Dove e in
vita dello amico piú che
vita tua. Sarà adunque
vita mia. Facciano
vita passò: per la qual
vita che la vostra
E che
vita l’amava.
vita? Tu dicevi che eri
vita
vita gli durasse e la
vita, che tu m’aspetti
vita
vita sia piú forte di lui
vita sia quella di colui
vita assai consolata. E
vita, cessando le
vita
Se io
vita ria. /
viti
CORNICE
III
INTRO
6
coperte di pergolati di viti,
viti le quali facevan
vittoria
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FILOMENA
IV
IV
VI
X
X
4
4
9
6
8
17
24
6
5
23
possiamo. Della qual
ne scese con poco lieta
alcuna lieta novella di
e poi per la gloriosa
de’ quali fosse la
vittorie
FILOMENA
I
3
6
soldano ma ancora molte vittorie sopra li re
vittorioso
PANFILO
CORNICE
II
X
7
6
79
1
vitupera
CORNICE
ELISSA
VII
IX
4
2
1
4
vituperano
PANFILO
FILOMENA
V
X
1
8
2
61
che si dicano, dannano e vituperano a gran torto:
mormorii, anzi romori, vituperano,
vituperano mordono e
vituperar
FIAMMETTA
III
6
45
non vogliate ad una ora vituperar voi e mettere
vituperare
DIONEO
LAURETTA
V
VIII
10
9
44
112
vittoria
vittoria
vittoria
vittoria
vittoria
io non cerco che
de’ suoi
o d’altro fosse
avuta del re
e sé per l’amor
disperso. Per che Basano vittorioso cominciò
Il re Carlo vecchio, vittorioso,
vittorioso d’una
fuori e sgridandolo il vitupera
vitupera.
Il re, come
volta e meritamente vitupera:
vitupera e ciò addivenne
non s’è vergognata di vituperare e se medesima
Dio che nol dovessero vituperare,
vituperare e con le
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vituperarla
PAMPINEA
VII
6
6
vituperata
FILOMENA
II
9
68
vituperato
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PAMPINEA
FIAMMETTA
III
III
IV
IX
1
6
2
5
40
34
58
63
vituperevole
ELISSA
I
9
5
vituperevoli
LAURETTA
ELISSA
I
IX
8
2
7
13
vituperio
EMILIA
VIII
4
35
vitupero
DIONEO
PAMPINEA
FIAMMETTA
DIONEO
ELISSA
LAURETTA
II
III
III
V
VII
VIII
10
2
6
10
3
9
35
19
39
44
8
112
vituperosa
FILOSTRATO
VI
7
3
vituperosamente
EMILIA
II
EMILIA
II
DIONEO
X
6
6
10
38
49
47
vituperose
PAMPINEA
PAMPINEA
IV
IV
2
2
8
56
della Massa; le cui vituperose opere molto
tutti, dicendogli le piú vituperose parole e la
viuola
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
I
X
X
X
X
INTRO
7
7
7
7
106
11
23
28
28
liuto e la Fiammetta
l’ebbe, con una
cosa cantasse con la
senza ristare con la
canzon cantò con la
la mandò minacciando di vituperarla se non
falsamente e reamente vituperata,
vituperata e da questo
non fosse il monistero
tu se’ degno, sozzo cane
come meritato avea,
a dire: "Sozzo can
vituperato.
E essendo
vituperato
vituperato che tu se’.
vituperato senza pro
vituperato, dunque mi fai
vituperato
anzi infinite con vituperevole viltà a lui
vergogna de’ corrotti e vituperevoli costumi di
con le sue sconce e vituperevoli opere, se di
per quello e sí per lo vituperio che aver gli
rincresciuta, con gran
parlando s’arebbe
a tanto che io non te ne
universal vergogna e
cosí non facciano? Ahi
che essi questo suo
vitupero
vitupero
vitupero
vitupero
vitupero
vitupero
di te medesima
recato.
in presenzia di
di tutte le
del guasto mondo
non palesassero,
ma sé de’ lacci di vituperosa morte
disposto di fargli vituperosamente morire.
che a me facesti, che vituperosamente
cosí poveramente e cosí vituperosamente uscire,
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una
sua
sua
sua
sua
viuola,
viuola cominciarono
viuola dolcemente sonò
viuola.
Laonde egli com
viuola
viuola n’andò; e con lei
viuola.
Di questo fu la
viuola
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viva (adj.)
EMILIA
PANFILO
EMILIA
DIONEO
EMILIA
CORNICE
PANFILO
PAMPINEA
FIAMMETTA
II
II
III
III
V
VI
VII
VIII
X
6
7
7
10
2
CONCL
9
7
6
64
105
12
32
42
25
53
84
6
l’abbian tanto lasciata
sapere come fosse che
sentito che la donna era
sentendo costei esser
Gostanza mia, or se’ tu
giú per balzi di pietra
fu dall’altra per
avvien che tu di qui
modo, avendo d’acqua
viva;
viva ma, se pur fosse,
viva fosse, e dove tanto
viva e sana, essendo già
viva, messosi a cercarla
viva
viva? Egli è buon tempo
viva
viva, e cadendo faceva un
viva
viva forza un dente
viva ti parti; tue sieno
viva copia, fece un bel
viva
CORNICE
CORNICE
ELISSA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
I
I
III
IV
VII
VII
VIII
X
X
X
INTRO
INTRO
5
2
4
4
9
8
8
9
84
98
15
23
14
31
106
37
85
81
là dove io onestamente
e senza alcuna vergogna
il piú dolente uomo che
piú che altra donna che
il piú tristo uom che
dopo danno fé patto. E
il maggior traditor che
m’è acciò che io
parente mi parta e
che per alcuno uom che
viva né mi rimorda
viva e duri quanto a
viva dimora. Spero tanta
viva, tener vi potete
viva
viva.
A cui Tofano
viva
viva amore, e muoia soldo
viva, per ciò che egli
viva
viva cara la vita tua.
sicuri di
viva vostro:
viva le farò certamente.
vivaci
CORNICE
VII
INTRO
7
messe le tavole sotto i vivaci allori e agli
vivaio
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
VI
X
X
X
X
X
CONCL
6
6
6
6
6
26
6
9
13
13
17
talvolta per modo di
viva copia, fece un bel
tavole messe allato al
là andatesene onde nel
portava, e amendune nel
celando, usciron del
vivanda
EMILIA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
II
IV
IV
IV
IV
V
V
V
X
6
9
9
9
9
8
9
9
6
77
17
18
23
23
37
25
35
16
tavole ancora alla prima
si mise a tavola. La
chente v’è paruta questa
che sopra a cosí nobil
fu, mai altra
già venuta l’ultima
pensò lui esser degna
cosa che con piú cara
molto cara o dilettevol
vivande
CORNICE
I
INTRO
24
vivaio fanno ne’ lor
vivaio e chiaro e quello
vivaio, a una di quelle,
vivaio
vivaio s’entrava, quella
vivaio, l’acqua del quale
vivaio
vivaio; e ciascuna le
vivaio
vivanda,
vivanda sopragiunse
vivanda venne, ma egli,
vivanda?
la donna
vivanda
vivanda, come è stata
vivanda
E
vivanda vada!
vivanda, e il romore
vivanda
vivanda di cotal donna.
vivanda secondo la mia
vivanda avendol messer
non strignendosi nelle vivande quanto i primi né
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CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
CORNICE
ELISSA
LAURETTA
CORNICE
ELISSA
LAURETTA
FIAMMETTA
PANFILO
I
I
I
I
I
II
II
II
II
III
III
VII
VII
VIII
IX
X
X
X
X
INTRO
INTRO
5
5
5
5
6
7
CONCL
INTRO
1
INTRO
3
9
INTRO
2
4
6
9
100
105
10
10
13
34
24
20
5
14
4
8
10
20
6
18
23
10
25
continue e quelle
andarono a sedere.
Le
dare, ma il convito e le
di quelle sole varie
che quivi, quantunque le
e splendidamente di piú
fatti venir vestimenti e
castello; e quivi con
sabato, giorni, per le
e di buone e dilicate
e la vanga e le grosse
fine del desinare, e le
che i digiuni assai, le
questo le molte e varie
a tavola, dove, le
ordinatamente e di buone
e quegli fece di piú
da messer Neri.
Le
ordine e bello, di molte
vivande diligentemente
vivande dilicatamente
vivande ella sola volle
vivande divisò a’ suoi
vivande diverse fossero,
vivande serviti,
vivande, con la maggior
vivande
vivande e con riposo
vivande le quali s’usano
vivande, divenuti piú
vivande
vivande e i disagi
vivande e le tavole furon
vivande grosse e poche e
vivande, secondo che
vivande
vivande venute, allegri
vivande e di buoni vini
vivande magnificamente
vivande vi vennero
vivande magnificamente
vivandetta
FILOSTRATO
IV
9
16
e fa che tu ne facci una vivandetta la migliore e
vivano
CORNICE
IV
INTRO
42
vive (adj.)
CORNICE
PANFILO
DIONEO
DIONEO
PAMPINEA
I
II
V
V
VIII
CONCL
7
10
10
7
15
16
45
45
102
da molti arbori fra
stimolò tanto quelle che
elle si vorrebbon
elle si vorrebbon vive
con le carni piú
vive
vive
vive
vive
vive
vive
PAMPINEA
EMILIA
PANFILO
FIAMMETTA
PANFILO
LAURETTA
FILOSTRATO
I
II
III
IV
IV
VIII
X
10
6
4
1
6
9
3
9
46
12
60
4
41
31
il mondo, e forse ancora
e è ancora, s’el
che il piú di limosine
mi portasti ancora in te
è di ciascuno che
come Idio sa, egli non
che niuno altro uom
vive,
vive il cui nome fu
vive, Arrighetto Capece,
vive
vive, incontanente
vive
vive, per ultimo don mi
vive
vive il veder varie cose
vive oggi alcuna persona
vive il quale te quant’io
vivea
PANFILO
DIONEO
FIAMMETTA
PAMPINEA
III
III
V
VI
4
10
9
2
33
30
7
9
lui in gran necessità
radici d’erba e d’acqua
quale strettissimamente
splendidissimamente
vivea di ciò che messer
vivea, poteva male
vivea
vivea, e oltre a questo
vivea
vivea, avendo tra l’altre
vivea
possono, assiderati si vivano,
vivano e ne lori diletti
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pietre e verdi
erano, che sú le
vive mettere nel
mettere nel fuoco e
e con le barbe piú
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viveano
CORNICE
LAURETTA
I
VIII
INTRO
9
20
11
viveasi
PAMPINEA
VIII
7
5
vivendo
PANFILO
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
NEIFILE
I
II
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
VI
IX
X
1
6
8
8
INTRO
1
2
6
6
5
1
1
28
44
8
14
15
53
2
30
41
6
9
5
vivente
PAMPINEA
PANFILO
III
V
2
1
31
8
viventi
CORNICE
LAURETTA
PANFILO
CORNICE
I
I
II
CONCL AUTORE
INTRO
8
7
8
10
6
9
quantità de’
de’ vizii i miseri
fortunosi casi, che da’
il vino ottima cosa a’
viver
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
DIONEO
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
EMILIA
DIONEO
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
FIAMMETTA
PANFILO
I
I
I
I
II
II
III
IV
IV
V
VI
VI
VI
VII
VIII
X
X
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
3
10
8
3
8
10
8
10
CONCL
3
9
6
9
20
20
22
94
37
16
8
14
20
44
9
52
45
10
13
35
73
quali avvisavano che il
niuno infermo fosse e da
ciascun, quasi non piú
parli: festevolmente
che io, che onestamente
di mente, e cominciò a
in mala ventura con lui
a guisa di tre fratelli,
né in riposo con lui
ed ella altressí che
come tu dí, se tu vuoi
tutto quello anno può
mio tormento, / onde ’l
grosse e poche e il
questo viene il nostro
catene, per quanto
quel tempo, che voi e io
da ogni altro separati viveano
viveano, e in quelle case
uomini, cosí lietamente viveano;
viveano e pregollo che
cittadinescamente viveasi.
viveasi
altramenti.
Io ho,
che io nel vidi signore,
sono, in quanto,
"vi potrà egli andare
in digiuni e in orazioni
di colei la qual tu
con ciò sia cosa che io,
dono di colei la qual tu
che io per contentarti,
degli altri in ciò,
e oltre a questo
e splendidamente
Ma come
vivendo,
vivendo tante ingiurie
vivendo il re Manfredi.
vivendo esso, altro
vivendo?
Disse
vivendo
vivendo, sommamente si
vivendo
vivendo cotanto amasti;
vivendo, ogni ora mille
vivendo
vivendo cotanto amasti; e
vivendo egli, volentieri
vivendo quella acquistò,
vivendo era sí
vivendo, e in fatti
vivendo
sí come savio, mai, vivente il re, non la
che già mai per alcun vivente veduta fosse.
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viventi avendo private,
viventi abbandonati.
viventi si possa eleggere
viventi, secondo
viventi
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
viver
moderatamente e il
meglio,
dovesse, aveva, sí
si vuole, né altra
disidero, potessi
piú lietamente del
non posso.
Per la
potremo li piú
potrei, dove ora
si lascia,
lieta, non ti
sicuro che fuoco
m’è noia né so
sobriamente faccia
lieto che voi
dovea libero rimase
dobbiamo, nel
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DIONEO
CORNICE
X
CONCL AUTORE
10
35
10
guisa con questi miei viver son potuto, sí
che pacificamente di viver disiderano, e anche
viverà
FILOSTRATO
PANFILO
V
VII
4
9
43
18
cosí sia mentre ella viverà.
viverà E in questa guisa
vivi sicuro che ella viverà poco. Per che io
viverai
PAMPINEA
NEIFILE
IV
VI
2
4
19
13
tutto il tempo che tu ci viverai.
viverai Quello che egli
sempre che tu ci viverai,
viverai del nome mio.
vivere
CORNICE
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
NEIFILE
EMILIA
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
ELISSA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
III
IV
IV
IV
IV
IV
V
VI
VIII
VIII
VIII
X
X
X
X
X
X
X
INTRO
INTRO
INTRO
2
CONCL
3
3
6
7
7
7
10
CONCL
6
3
3
3
6
8
2
7
9
9
9
1
2
7
8
8
10
10
54
95
96
7
6
37
41
16
3
80
83
39
6
5
14
17
19
7
23
9
9
8
28
33
4
29
9
22
22
59
61
delle quali è il ben
di doverci a lietamente
e del modo nel quale a
e in quella intendeva e
nella forma del nostro
bene e onestamente vuol
di Dio e del vostro
si ricordava, quivi e a
e sicuri poter
di mutola era convenuta
mi duole, per ciò che di
Andate, e sforzatevi di
da noi preso nel
sapeva né gli giovava di
noi vogliamo andare a
esse non credevano tanto
di baroni cominciarono a
che nel virtuosamente
diliberò di piú non
dispose di non voler piú
contumacia in essilio
cosí lietamente
noi possiamo e dobbiamo
potesse né sapesse
la qualità del
secondo lo stato suo
eletto di piú non volere
la morte che il piú
mi fia piú cara che il
voi non dobbiate con lei
quiete mentre teco a
viverem
FILOSTRATO
VII
2
14
e se tu fai cosí, di che viverem noi? onde avrem
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vivere d’ogni mortale,
E
vivere disporre.
vivere abbiamo ordini e
vivere e morire, né cosa
vivere dover solamente il
vivere dee, in quanto può
vivere e ultimamente
vivere e a morire s’era
vivere, quello non
vivere
vivere, per lo non aver
vivere
vivere mai non mi giovò
vivere, ché mi pare anzi
vivere
vivere seguitare,
vivere.
E in cotal
vivere
vivere in lieta vita con
vivere che a ciò
vivere.
E in tal
vivere
vivere e operare di niuno
vivere; e ristretti in sé
vivere
vivere; e non
vivere
vivere e negarsi degna di
vivere della lor povertà,
vivere e andare piú che
vivere.
Bruno,
vivere
vivere e de’ costumi di
vivere, mutate, io non
vivere
vivere.
Ora avvenne
vivere
vivere, pensando che la
vivere
vivere con rimembranza
vivere il piú consolato
vivere avessi: il che,
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Vergogne – Zuffa
viverete
ELISSA
II
8
61
viverò
FIAMMETTA
PANFILO
IV
X
1
9
32
43
Guiscardo, e quanto io viverò,
viverò che sarà poco,
e morite sicuro che io viverò e morrò moglie di
vivesse
PAMPINEA
III
2
7
senza alcuna speranza vivesse di dover mai a
vivessero
EMILIA
LAURETTA
II
VIII
6
9
83
8
essi tutti felicemente vivessero e, come
curassero e piú lieti vivessero,
vivessero sí come essi
vivessi
FIAMMETTA
IV
1
60
di nascoso con Guiscardo vivessi,
vivessi che ’l mio corpo
vivesti
LAURETTA
X
4
8
morta: io, mentre che vivesti,
vivesti mai un solo
vivete
PANFILO
X
9
43
altro di voi avvenisse, vivete e morite sicuro
viveva
FIAMMETTA
ELISSA
DIONEO
III
IV
IV
6
4
10
6
11
5
ella in tanta gelosia viveva
viveva, che ogni uccel
senza misura ne viveva dolente, e seco
ciance; di che ella viveva pessimamente
vivi (adj.)
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
ELISSA
ELISSA
CORNICE
EMILIA
CORNICE
NEIFILE
LAURETTA
FIAMMETTA
I
I
I
II
II
II
III
III
IV
IV
VIII
X
INTRO
INTRO
INTRO
6
8
8
INTRO
7
7
8
9
6
19
31
77
29
72
76
8
65
20
35
17
15
vivi (n.)
NEIFILE
NEIFILE
FILOSTRATO
VI
VI
X
4
4
3
12
13
31
di che voi tutta giuliva viverete e piú della
in quegli che rimanevano
coloro li quali rimanean
morti, e gli altri che
e essi potrebbono, se
d’alquanti pochi paesani
reputò piccola, poi che
dintorno di verdissimi e
poi veduti andare come
è al nostro giudicio che
e loro, li quali Amor
de’ quali pochi oggi son
gittatine, che quasi
vivi,
vivi e tutti quasi a un
vivi.
Era usanza, sí
vivi
vivi rimasi sono chi qua
vivi fossero, nel perduto
vivi rimasi per marito
vivi aveva ritrovati i
vivi aranci e di cedri,
vivi, si teme; e non come
vivi
vivi dietro a lei rimasi
vivi non aveva potuto
vivi, ricevette
vivi
vivi nella padella gli
io il vi farò veder ne’ vivi
vivi.
Currado per
di farmelo vedere ne’ vivi,
vivi cosa che io mai piú
tenuto migliore.
Vivi adunque di me sicuro
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vivi
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
FILOMENA
II
III
VII
X
X
5
6
9
7
8
60
48
18
16
30
se caduto non fossi,
condusse; ma di questo
dimostrasti dimori,
la mia fede, della quale
cara cosa come ella è,
viviamo
PANFILO
LAURETTA
I
VIII
1
9
3
13
né potremmo noi, che viviamo mescolati in esse
che il mio compagno e io viviamo cosí lietamente e
vivo (adj.)
PANFILO
FILOSTRATO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
NEIFILE
FILOSTRATO
CORNICE
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
CORNICE
ELISSA
DIONEO
PAMPINEA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
VI
VII
VII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
1
2
6
6
6
6
6
8
8
8
7
7
7
7
7
7
8
8
8
8
INTRO
8
9
2
2
2
7
CONCL
3
10
7
1
5
5
8
9
9
49
38
33
47
70
70
73
25
67
89
57
59
60
66
73
79
3
3
68
74
8
31
20
1
36
39
36
25
37
9
56
11
47
65
91
52
95
essere stato morto che
sempre dire che io sia
che fosse, essere ancora
due che avuti avea fosse
mio padre, se egli è o
o vivo o morto, e, se è
Arrighetto esser
doni promettendo a chi o
meglio il figliuolo
che ’l conte, se
Iddio mi dimostri, ma è
v’accerto che Tedaldo è
senza danno e Tedaldo
sono il vostro Tedaldo
e se io quinci esco
cioè di riaver Tedaldo
Dico adunque come un
risuscitato, e non per
che, parendogli esser
e videro che egli era
molestato e infino nel
di veder colui a cui
v’è piaciuto ciò che
a Susa; ritruoval
Martuccio Gomito esser
e trovato lui esser
frustato era, avvisò, se
pareva da lungi ariento
fu, che voi nol vedeste
lor morisse, a colui che
ignuda in un fiume
quale non che morto, ma
nata e un vispistrello
non rimase né morto né
e saputo lui esser
donna sua come egli era
che dubitate voi? Io son
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vivi
vivi
vivi
vivi
vivi
sicuro che, come
sicuro, che io non
sicuro che ella
sicura che mai
sicuro che non mia
vivo,
vivo veggendo i giovani
vivo, a quello guardando
vivo
vivo ma in prigione e in
vivo, cosí si chiamerebbe
vivo
vivo o morto, e, se è
vivo, in che stato, e
vivo
vivo, cacciata via la
vivo
vivo o morto loro il
vivo con moglie non
vivo fosse, e se non,
vivo e sano e in buono
vivo; e, dove voi quello
vivo
vivo.
Parve allora a
vivo
vivo e sano, e mai né
vivo e scampo, in ciò
vivo, il quale veramente
vivo
vivo per morto sepellito
vivo, egli stesso e molti
vivo
vivo, cominciò a gridare:
vivo
vivo, domandandolo di
vivo
Le quali
vivo trafitto.
vivo non avea voluto d’un
vivo piú che altra cosa
vivo in Tunisi,
vivo, il quale lungamente
vivo
vivo e in grande stato e
vivo fosse il suo
vivo che d’alcuna cosa
vivo a vespro; e farete
vivo fosse rimaso, se
vivo, in sul primo sonno
vivo
vivo, i piú sicuri uomini
vivo
vivo e tre granella
vivo, né ebbe ardire di
vivo
vivo e a tutti i roman
vivo e a lei come piú
vivo, la Dio mercé, e qui
vivo
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Vergogne – Zuffa
PANFILO
X
9
109
vivo
FILOSTRATO
PAMPINEA
PANFILO
PAMPINEA
LAURETTA
PANFILO
II
II
VII
VIII
VIII
X
2
CONCL
9
7
9
9
7
13
9
132
24
75
sí come colui che mi
quale ardendo in festa
prendono piú piacere io
sia divenuta: di che io
di Narsia.
Che
eziandio non dicendolo,
vivono
PAMPINEA
CORNICE
FILOMENA
FIAMMETTA
I
I
III
VII
10
CONCL
3
5
4
3
5
18
e di tutte quelle che
a cui tutte le cose
per ciò che ancora
l’altre persone che ci
vivuta
FIAMMETTA
CORNICE
IV
VI
1
INTRO
34
14
di carne, e sí poco vivuta
vivuta, che ancor son
Gran mercé, non ci son vivuta invano io, no;
vivuti
PANFILO
X
9
73
vivuto
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
I
I
I
X
1
1
1
3
21
76
79
37
e disordinatamente
acciò che io, se
morire come egli è
per ciò che, mentre
vizii
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
I
IV
IV
X
8
2
2
9
10
5
10
4
hanno nella feccia de’
altri li loro medesimi
aver per ciò i predetti
non si può per li nostri
vizio
LAURETTA
DIONEO
NEIFILE
PANFILO
IV
V
IX
IX
3
10
4
6
4
3
3
27
potete conoscere, ogni
dica che sia accidental
sia la sciocchezza e ’l
attorno, ché questo tuo
viziosa
FILOSTRATO
I
7
4
2
7
10
29
41
39
vo (cf. vado)
vado
PAMPINEA
III
EMILIA
III
DIONEO
VI
presa, se egli essendo vivo la si ritoglieva,
vivo
vivo
vivo
vivo
vivo
vivo
all’antica e lascio
e 'n gioco, / te
poco contenta.
E
con grandissimo
io annoverando? E’
e morrò certissimo;
vivono.
Per ciò che
vivono
vivono e consolazione di
vivono di quegli che per
vivono; ma io non gli vo’
vivono
e
tengo parimente signori vivuti fossimo insieme:
arciere è ferita.
vivuto,
vivuto secondo che i
vivuto son come
vivuto?
Ma pur vedendo
vivuto
vivuto ci sono, niuno ho
vizii
vizii
vizii
vizii
i miseri viventi
e nel mostrar sé
abbandonati, quando
acquistare, almeno
vizio può in gravissima
vizio e per malvagità di
vizio, invano si
vizio
vizio del levarti in
La viziosa e lorda vita de’
Costui, il quale io vo cercando, quantunque
la tua famiglia. Perché vo io dietro ad ogni cosa
Sardigna.
Ma perché vi vo io tutti i paesi
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PANFILO
PAMPINEA
FILOMENA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
vo’ (cf. voglio)
voglio
FIAMMETTA
II
PAMPINEA
III
FILOMENA
III
DIONEO
III
DIONEO
IV
FILOSTRATO IV
PANFILO
V
DIONEO
V
FIAMMETTA
VII
PANFILO
VII
PANFILO
VII
PAMPINEA
VIII
FIAMMETTA
VIII
LAURETTA
VIII
LAURETTA
VIII
LAURETTA
VIII
FIAMMETTA
IX
FILOMENA
X
PANFILO
X
DIONEO
X
CORNICE
CONCL AUTORE
2
7
1
8
CONCL
CONCL
14
37
20
22
9
9
sere, in buona verità io
che tu mi beffi. Ora io
che bestia sono io? dove
Biondello: "Bene, io
dolci pensieri. /
Io
/ e tutti quanti gli
vo infino a città per
vo: aspettati e sie di
vo
vo io? che so io se i
vo verso là, io gli farò
vo pe’ verdi prati
vo somigliando / al viso
5
2
3
10
10
CONCL
1
10
5
9
9
7
8
9
9
9
5
8
9
10
18
22
52
3
36
17
59
64
18
69
72
91
24
45
54
55
17
38
37
3
23
piú non udisti, io tel
darvi piú impaccio me ne
Ma cosí ti
avete, io il vi
E oltre a questo vi
/ Una fatica sola ti
per che, se la tua, non
Per che cosí vi
ci vivono; ma io non gli
che egli disse: "Ben
occhi vostri; di me non
del mondo. Ora io non ti
ascolta ciò che io ti
e di belle canzonette, e
voler bene, sí vi
diceste.
Ma tanto vi
non che a Filippo. Io ti
io voglio innanzi (non
che vi piace, ma cosí vi
da voi non mi scosti,
alla loro opposizione
vo’
Pietro, mio
vo dire.
vo’ tornare.
E avendo
vo
vo’ dire: ella ha infino
vo
vo’ dire: forse ancora ne
vo
vo’ dire una nuova cosa,
vo
vo’ dare: / che tu
vo
vo’ dir libertà, la qual
vo
vo’ dire, donne mie care,
vo
vo’ dire a te, ché tu non
vo
vo’ vedere se questo pero
vo
vo’ dire, che mi lascerei
vo
vo’ dir piú: io seppi
vo
vo’ dire. Io ho amato e
vo
vo’tene dire una; e di
vo’
vo’ bene perché veggio
vo
vo’ dire: io non posso in
vo
vo’ dire il vero, sozio:
vo
vo’ dir perder lei, ché
vo
vo’ dire: io non so chi v
vo
vo’ ragionar d’un
vo
vo’ rispondere. Io
vo
e di belle canzonette, e vo’tene
vo tene dire una; e di
vo’tene
LAURETTA
VIII
9
45
vocaboli
NEIFILE
FILOSTRATO
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
I
VIII
VIII
CONCL AUTORE
CONCL AUTORE
2
5
9
21
3
78
3
7
vocando
PANFILO
II
7
74
INTRO
3
5
5
97
29
15
52
voce (cf. boce)
boce
CORNICE
I
PAMPINEA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
stare il significato di
non sia, per ciò che
era, non intendeva i
n’è, che, con onesti
cose e con animi e con
vocaboli,
vocaboli ma la
vocaboli in essa s’usano
vocaboli di costoro, per
vocaboli dicendola, si
vocaboli onestissimi si
via. Li quali, non vocando ma volando, quasi
piacquero, e a una
l’albergo, con sommessa
basciò la fronte e con
Andreuccio, a quella
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voce
voce
voce
voce
lei prima del primo
chiamò Alessandro e
alquanto rotta disse
levata la testa,
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FIAMMETTA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
DIONEO
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
LAURETTA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
FIAMMETTA
FILOMENA
NEIFILE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
X
5
9
6
6
6
7
8
8
8
CONCL
5
10
CONCL
1
1
1
7
7
7
7
CONCL
5
7
8
7
7
7
7
7
CONCL
3
7
55
67
32
34
43
67
38
65
68
11
9
14
15
4
19
29
38
10
13
18
41
15
21
20
31
42
124
136
138
7
27
39
spaventato dalla
a un’ora la maschil
scorger si potesse la
se tu riconosci la
e conoscendolo alla
e tenendo la sua
entrato dentro con una
notte fece con una
colà e conobbero la
La Lauretta allora con
Messina tornatisi dieder
e a dire con sommessa
ti chiamo / con dolorosa
alcuno, anzi con la
non solamente la rozza
l’armi, quasi a una
"O Teodoro.
La qual
fermo viso e con salda
sbigottire punto, con
molte risa, quasi ad una
volentieri, e con soave
e egli, che la sua
non se ne vedrebbe la
o "Non piú!, era sí la
punto, la donna con
di mandar fuori; e con
conobbe lo scolare alla
La donna cognobbe la
non potendo piú la
a suo nome; la quale con
Mitridanes, udita la
piacer del re, con bassa
voci
DIONEO
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
I
IV
V
IX
4
2
2
9
7
5
37
4
per conoscere meglio le
pallidi e con le
orecchi con le ricevute
forze leggieri, le
voglendosi
FIAMMETTA
IV
1
7
vogli (cf. vuoi)
vuoi
PANFILO
I
PAMPINEA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
EMILIA
II
EMILIA
II
1
3
5
5
6
6
17
33
31
61
50
51
voce di colui e dalla
voce e il piú non volere
voce, per grandissimo
voce
voce mia, io son ben
voce, subitamente si
voce
voce e alquanto piú
voce orribile, con certe
voce contraffatta chiamar
voce di Ferondo e viderlo
voce assai soave, ma con
voce d’averlo per loro
voce che sú si levasse;
voce: / e dicoti che
voce
voce grossa e deforme e
voce e rustica in
voce tutti si cofessaron
voce Pietro udendo,
voce quello che egli a
voce assai piacevole
voce tutti gridarono la
voce incominciò in cotal
voce conobbe, le rispose;
La gentil
voce mia.
voce dal pianto rotta e
voce sommessa da un
voce sommessa, senza
voce la sua debolezza e
voce del suo lavoratore e
voce tenere, battendosi a
voce chiara e lieta cosí
voce e nel viso
voce cosí rispose:
voci
voci
voci
voci
s’accostò chetamente
umili e mansuete nel
fatti gli aveano
piacevoli e i
ritrovarsi con lui, né voglendosi di questo
presente, ove a questo
tu me per moglie non
esser dovresti, e
te: e per ciò, dove tu
quando tu medesimo
dico. Per che, quando tu
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vogli intendere, io
vogli, tantosto di qui ti
vogli
vogli di quella uscire
vogli con noi essere a
vogli, porre fine e
vogli
vogli, io sono disposto,
vogli
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FILOMENA
DIONEO
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ELISSA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOSTRATO
PAMPINEA
PANFILO
voglia
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
ELISSA
FILOMENA
CORNICE
DIONEO
FILOSTRATO
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
PANFILO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
FILOMENA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
PAMPINEA
FIAMMETTA
DIONEO
EMILIA
FILOSTRATO
ELISSA
II
III
V
VI
VIII
VIII
IX
X
X
X
9
10
4
CONCL
7
8
1
3
7
9
40
18
43
46
94
25
12
30
16
45
tu puoi, quando tu
darà questa noia, ove tu
acquistare: e ove tu non
priego, signor, che tu
quando tu perdonar mi
d’aver te.
Dove tu non
esser con lei, dove tu
chente che tu la
dove tu confortar ti
de’ quali, quantunque tu
vogli,
vogli a un’ora piacere a
vogli aver di me tanta
vogli cosí fare,
vogli; / ché, se tu ’l
vogli
vogli e di quinci farmi
vogli, per certo egli
vogli
vogli, in questa forma.
vogli
vogli chiamare o malvagia
vogli, sí adoperare, che
vogli
vogli, non ti potrai
vogli
PROEM
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
1
1
1
CONCL
2
2
8
9
10
10
1
3
6
6
7
8
8
9
INTRO
2
6
10
4
4
4
7
8
9
10
10
2
6
10
1
2
3
15
25
78
79
13
27
37
74
22
1
40
29
55
19
41
23
45
46
1
11
42
26
35
8
19
45
42
34
14
46
58
12
8
19
28
12
14
Il che se avviene, che
né prete ci sarà che ’l
alcuna volta sí gran
né far che egli cosí non
che io questa grazia
piú inviti aspettare, di
forse cento volte
veggendosi, venne
vincessi; ma se tu hai
e egli, dove ella
a ciò disposto dove io
ciò, avendo già maggior
l’anime cristiane che
ma il poteste, quando
te ne farò ancor patir
piú un che un altro si
faceva altro quando
veniva.
E poi, gran
il quale, contra sua
che non paia che io
La comare ebbe allora
dicendo: "Già Dio non
levato si sia o si
avendo molte volte avuta
meglio.
"Ora Idio il
del fallo commesso e la
alla legge, dove ella il
Quello per che io questo
rimaso, io questo gli
Pietro, che maggior
femina come l’altre e ho
n’avrebbe fatta venir
se egli ce n’è niuno che
parlare, che egli non
malinconia aveva sí gran
e non so che questo si
fanno tutte quelle che
voglia Idio che cosí sia,
voglia né possa assolvere
voglia di ridere, udendo
voglia morire come egli è
voglia sí come uomo che
voglia fece: e tutto
voglia d’abracciarvi e di
voglia di sentire, se
voglia di vedere pruova
voglia, gliele concede;
voglia
voglia stare, io non
voglia che l’altra di
Dom
voglia n’hanno.
voglia ve ne venisse,
voglia; e non so a che io
voglia
voglia che io m’ammendi;
voglia me ne veniva.
voglia avendone, cominciò
voglia sposatala, a
voglia le mie novelle con
voglia di ridere, ma pur
voglia che cosí caro
voglia levare; e credesi
voglia di doverle alcuna
voglia," disse la
voglia
voglia dello emendare, e
voglia, non vi troviate
voglia
voglia, voi il vedrete
voglia
E in cosí
voglia torre?
voglia aveva di mangiare
voglia di quel che
La
voglia a’ morti.
voglia metter sú una cena
voglia la sua parte udire
voglia di ridere, che
voglia dire, ché egli non
voglia hanno di concedere
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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LAURETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
LAURETTA
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
EMILIA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
4
5
7
9
9
2
2
3
7
7
9
9
9
1
3
3
5
8
9
2
3
5
10
10
10
16
58
40
29
35
43
43
63
91
125
23
30
46
17
24
25
43
33
13
14
36
24
8
20
46
rispose: "Innanzi che io
ché io giuro a Dio, se
creduto che io volessi o
cose che io domanderò
cosa ho piú volte avuta
a Cristo che mi vien
e guarda che di cosa che
e avevano sí gran
Ma se tu n’hai cosí gran
morrai pur delle tue, se
purché l’uom
corso; ma quanto questo
Bruno aveva sí gran
Quivi perché ella el
potrà ben prima morir di
e Nello avevan sí gran
noi gliele farem fare o
poteva piú aver mala
trovare uomo che ben mi
maggior fame aveva che
ella mi sia contro a mia
disse: "Già Dio non
mi sia l’aver contra mia
moglie sia, dove ella me
Gualtieri, che maggior
vogliallo
FILOMENA
VIII
6
36
tu, Calandrino, che di’? vogliallo fare?
vogliam
CORNICE
CORNICE
ELISSA
DIONEO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
PROEM
II
V
V
VIII
VIII
IX
X
X
CONCL
3
10
4
4
9
7
7
8
7
27
49
31
31
4
33
47
o conforto che
dimorate saremo, se noi
n’è caro; ma tuttavia ti
ventura, o sciagura che
ad invitarvi, noi
una cosetta che noi vi
e l’usanza o costume che
aver male? Noi vi
alla giovane disse: "Ora
vogliamo
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
NEIFILE
ELISSA
FILOMENA
PROEM
I
I
I
I
II
II
II
INTRO
INTRO
INTRO
6
1
8
9
13
77
101
101
8
7
61
9
o istorie che dire le
se alla nostra salute
delle donne intente
cara la nostra grazia,
il fuoco, quando noi
disse Marchese: "Noi
non l’avete, noi ve ne
o famigliare che dir
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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voglia sofferire la
voglia me ne venisse di
voglia al mio signore far
voglia fare a chiarezza
voglia di far ciò che io
voglia di darti un gran
voglia mai, io dico s’e’
voglia di ridere, che
voglia di scendere, ché
voglia te ne verrà; e
voglia, di tutto il mondo
voglia
voglia esser segreto, voi
voglia di ridere, che
voglia vedrai e di lei
voglia.
Bruno e
voglia
voglia di ridere che
voglia ella o no, se tu
voglia che opera, pregò
voglia; e per ciò io vado
voglia
voglia di motteggiare,
voglia tolta dalla natura
voglia, poi che io ho
voglia
voglia presa mogliere a’
voglia per marito; e poi
voglia di piagnere avea
vogliam
vogliam
vogliam
vogliam
vogliam
vogliam
vogliam
vogliam
vogliam
Disse
dire, possa
tor via che gente
ricordare che per
dire, che questo
che vi piaccia di
mostrare.
Il
dire, le cui
pregare che vi
noi prender quel
vogliamo,
vogliamo raccontate in
vogliamo andar dietro,
vogliamo che stieno e
vogliamo e comandiamo che
vogliamo, come dobbiamo,
vogliamo
vogliamo andare a veder
vogliamo donare uno, di
vogliamo, diceva trovarsi
vogliamo
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LAURETTA
NEIFILE
LAURETTA
CORNICE
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
III
III
IV
IV
VIII
X
X
X
8
9
3
CONCL
9
7
7
7
13
19
14
9
28
32
38
38
Rispose l’abate: "Se noi
grande e fornito. Noi
che parte del mondo noi
da’ tuoi infortuni,
senza che, quando noi
sí bella cosa: noi la
impetrato, del quale noi
che voi da marito siate,
vogliamo
vogliamo
vogliamo
vogliamo
vogliamo
vogliamo
vogliamo
vogliamo
che egli
che voi torniate
andare a vivere
che una ne dichi
un mille o un
venire a
che per amor di
che colui
voglian
CORNICE
FILOMENA
V
IX
CONCL
1
12
21
vogliancene
NEIFILE
IX
4
13
è questo, Angiulieri? vogliancene noi andare
vogliangli
FILOMENA
VIII
6
9
Bruno a Buffalmacco: "Vogliangli
Vogliangli noi imbolare
vogliantelo
ELISSA
V
3
28
vogliasene
DIONEO
II
10
20
cosí sia come voi dite e vogliasene con voi venire
vogliate
CORNICE
NEIFILE
FILOMENA
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
FIAMMETTA
FILOMENA
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FIAMMETTA
I
II
II
II
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
VI
VIII
VIII
VIII
VIII
X
INTRO
1
9
10
6
6
7
2
3
3
2
9
1
3
7
7
9
6
74
28
65
41
12
45
59
26
13
14
32
34
7
28
53
57
15
32
come mostra che voi
come io vi dico, non mi
ha meritato, ove voi mi
io griderò che voi mi
vi conterò; ché, quando
cuor del corpo mio, non
voi quello prometter
grazia è questa, che voi
quale ardore, ove voi vi
non sono io: dove voi
"Signor mio, dove voi
e da me un picciol don
Oretta, quando voi
"Compagni, quando voi
mi nieghi cosa che voi
quel che voi
negarvi cosa che voi
appetito raffrenate, né
vogliendo
EMILIA
PAMPINEA
VIII
VIII
4
7
16
78
buio a modo di ciechi: vogliendo far cosí, si
tor quello che tu poscia vogliendo render non mi
tu vuogli, ché noi non voglian cotesta.
dee credere che essi ne voglian far qualche
ne potremmo aiutare.
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Vogliantelo aver detto,
vogliate fare. Ricordivi
vogliate a instanzia di
vogliate di spezial
vogliate sforzare.
vogliate, v’insegnerò
vogliate
vogliate ad una ora
vogliate per doverlo
vogliate che egli venga
vogliate accordare, mi dà
vogliate recare le vostre
vogliate, egli si potrà
vogliate
vogliate, e ella abbia sí
vogliate
vogliate, io vi porterò,
vogliate
vogliate credermi, noi
vogliate che io faccia; e
vogliate che si faccia.
vogliate; e per ciò io il
vogliate
vogliate con cosí fatta
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vogliendole
EMILIA
IX
9
8
vogliendosi
DIONEO
IV
10
25
vogliendoti
DIONEO
X
10
61
antiveduto fine operava, vogliendoti insegnar
vogline
EMILIA
I
6
14
della quale tu dubiti o vogline dimandare?
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
1
1
1
2
4
4
10
CONCL
CONCL
2
3
3
6
7
7
9
9
9
10
3
3
3
4
5
6
7
7
7
7
8
3
50
99
114
27
42
89
10
10
11
8
10
12
37
33
40
50
49
118
14
21
22
24
39
45
46
21
20
48
68
68
72
88
72
voglio (cf. vo’)
vo’
CORNICE
I
CORNICE
I
CORNICE
I
CORNICE
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
NEIFILE
I
DIONEO
I
DIONEO
I
PAMPINEA
I
CORNICE
I
CORNICE
I
FILOSTRATO II
PAMPINEA
II
PAMPINEA
II
EMILIA
II
PANFILO
II
PANFILO
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
FILOMENA
II
DIONEO
II
FILOMENA
III
FILOMENA
III
FILOMENA
III
PANFILO
III
ELISSA
III
FIAMMETTA
III
EMILIA
III
EMILIA
III
EMILIA
III
EMILIA
III
LAURETTA
III
cosí esser vero; ma pur vogliendole moralmente
in su l’altro volger vogliendosi sí
sua fronte.
Ma non
è questa: che io non
famigliar di Panfilo,
questa prima giornata
e disse loro: "Io non
e per ciò io non
Il quale negar non
sí veramente che io
giovane, le disse: "Io
con vostra licenzia io
me tocca di dover dire,
al reggimento, io il
un dono, il quale
in casa vostra. Anzi vi
attendi quello che io ti
ho adunque preso e lui
e di gentil donna, io
parole ma gli occhi tuoi
solamente averne detto
mossi cosí abbian detto,
e se tu non puoi, io non
termine poni, io mi
mercé, per ciò che io
e di ramaricarmi, io vi
come facesti.
Ma io ti
questa volta io non vi
poter fare; e per ciò io
paruta ti sono, non
che fatto m’hai. Non
strette accoglienze; io
della sua salute, io
disse: "Quello che io
conosciuto, io il vi
la bascerò, tanto ben le
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voglio per ciò che questo
voglio che per le
voglio che di noi sia
voglio che libero sia a
voglio che voi d’alcuna
voglio che tu ne gravi
voglio esser possibile
voglio in prima andare a
voglio andare a trovar
voglio andare al bosco e
voglio ve ne renda
voglio cominciare a fare:
voglio che mi sia
voglio dir piú avanti:
voglio dire. Come tu puoi
voglio, né mai alcuno
voglio
voglio alle tue angosce,
voglio ti faccian fede.
voglio che basti, che,
voglio un poco con teco
voglio che tu perda altro
voglio obligare d’andare
voglio mi ti rende.
voglio dire ciò che ’l
voglio pregare, poscia
voglio turbare né
voglio al nome di Dio
voglio che tu creda che
voglio gridar qui, dove
voglio andare a fare che
voglio stanotte poter
voglio niun’altra cosa è
E di
voglio mostrare.
voglio.
L’abate
voglio
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NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
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CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FILOMENA
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
CORNICE
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
9
9
9
9
INTRO
INTRO
1
2
2
2
CONCL
6
6
9
10
10
CONCL
3
3
4
10
CONCL
CONCL
2
3
3
5
7
8
9
9
CONCL
CONCL
1
1
2
4
4
5
5
6
7
7
8
8
9
9
9
9
16
42
44
44
29
30
31
3
27
55
5
34
38
42
12
23
3
3
5
13
52
6
40
18
33
34
33
25
44
30
52
3
14
10
13
35
8
25
8
10
6
31
35
14
15
13
41
43
43
voi mi maritiate, ma io
aver mi convien, se io
ma primieramente vi
mostrar quello che io
Disse il padre: "Io non
della presente novella
mi varrebbe né l’altro
ne’ loro termini stare,
"Ben mi piace; io
siate venuti invano, io
fatto hai, infino da ora
e tostamente, morire;
allora Ruggieri: "E io
è come voi dite, ma io
essere, come io
son povera persona, e io
e può essere utile,
motti è stato detto, vi
una piccola novella vi
dir che fosse, e io il
a vedergli. Ma prima
a ragionarne, e perciò
della corona, e io il
dimolti denari, o
sospiro disse: "Io il
s’è fatto; aspettati, io
io in servigio di voi ci
tu questo creda, io ti
di me detto, io non
E quelle tre cose che io
e per ciò del tutto io
se non fosse ch’io non
disire. / D’altro non
d’oro, li quali io
il farò volentieri ma io
"Come, che vale? Io
v’amere’ mai, né cosí
ben, disse la donna "io
a palagio, ché io vi
disse a’ compagni: "Io
siate i ben venuti; io
Disse la donna: "Io
se io t’aprissi; ma io
il che è questo.
Io
al quale io non mi
che noi logoriamo. Né
v’andrei; e per ciò non
ne sia: ché infino a ora
a Cacavincigli, a cui io
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voglio un marito tale
voglio avere il mio
voglio mostrar quello che
voglio che ve ne segua,
voglio; tu non sai donde
voglio
voglio che mi basti, e a
voglio che mi vaglia; e
voglio che ne’ fieri
voglio che, in luogo
voglio che voi veggiate
voglio e comando che
voglio adunque di grazia
voglio che tu gli conosca
voglio avanti uomo che
voglio e sono, se io
voglio infino a ora che
voglio che domane con
voglio ricordare essere
voglio mostrare.
voglio veder domattina e
voglio che voi sappiate
voglio che domane si dica
voglio questa sera a te
voglio io robe o gioie,
voglio andare a vedere.
voglio vedere se tu vi
voglio durar fatica in
voglio dare un bacio per
voglio che voi il vi
voglio son queste:
voglio fare io medesima,
voglio mostrare d’essere
voglio or dire. / dunque
voglio che tu mi presti
voglio vedere quanti sono
voglio che tu sappi
voglio essere amata da
voglio che tu giaccia
voglio mostrare il piú
voglio che noi gli
voglio che voi veggiate
voglio che noi andiamo
voglio andare a dirgli
voglio che tu dichi a
voglio fare aspettare, e
voglio per ciò che voi
voglio che tu ti
voglio io che tu ti
voglio tutto il mio bene;
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DIONEO
DIONEO
DIONEO
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FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
10
10
10
CONCL
3
3
3
5
5
5
5
10
10
10
CONCL
1
1
3
4
4
4
5
5
5
5
7
7
8
8
9
9
10
10
10
10
10
10
34
47
49
5
17
23
26
24
27
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19
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19
19
34
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19
42
6
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16
18
14
16
38
49
42
99
8
8
11
17
22
30
28
"Madonna, per questo non
piacervene; ma io
con teco; ma io mi ti
alcuna spezialità, ma
qui con lui, e io
Idio trista quanto io
"Calandrino, io non
Disse Bruno: "Io
prima in prima che io le
uomo far ciò che io
via via; e per ciò io
con essa, e poi quando
donno Gianni, io non vi
voglio coda, io non vi
legge usata, e per ciò
e per ciò non vi
in dispetto di lei
"Mitridanes, io non
guiderdone; e per ciò io
v’aspetti; e per ciò io
gittarono via, ma io ti
parte proferti; li quali
io disidero è questo: io
ci farebbe dolenti.
chiamare gli disse: "Io
te, a te commettere la
e per non perder tempo,
ma non altro amico, io
in dito dicendo: "E io
niuna certezza ho,
a cosí fatti conviti, io
piace d’annodarmi, e io
fatto, io stesso ne
voi la promessa e che io
ma prima da lei
E egli disse: E io
"Madonna, se io non
ragionan quelle cotali,
voglio io che voi
voglio che voi udiate
voglio un poco scusare
voglio che ciascun
voglio andare a sapere
ma
voglio esser lieto;
voglio che tu ti sgomenti
voglio andare a vedere se
voglio mille moggia di
voglio.
Chi avrebbe
voglio
voglio che tu vi venga e
voglio la fo diventar
voglio coda, io non vi
Era già
voglio coda.
voglio che domane
voglio qua donare né
voglio che sia vostro,
voglio che tu del mio
voglio che voi non mi
voglio di grazia da voi
voglio donare questa
voglio che si rimangano a
voglio, del mese di
voglio
Voglio io che tu a lui
voglio che tu vegghi
voglio e priegoti che non
voglio andare a
voglio innanzi (non vo’
voglio esser tuo marito.
voglio io che tu mi facci
voglio che per amor di me
voglio esser contento; e
voglio essere il
voglio che voi a me la
voglio sapere alcuna cosa
voglio te per mia moglie;
voglio morire, a me
voglio che quello che è
voglion
PANFILO
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
LAURETTA
EMILIA
I
II
II
V
VIII
IX
1
3
7
1
9
9
26
48
109
56
64
6
ricevere, non ci si
e, secondo che alcuni
le femine di quel paese
con noiosa prigione
come molti sciocconi
l’usanza e le leggi
voglion piú sostenere’; e
voglion dire, tra col suo
Ma
voglion molto bene.
voglion vedere se l’animo
voglion fare, anzi
voglion, si partono.
voglion
voglionmi
FILOSTRATO
VII
2
18
leggiadri che m’amano e voglionmi bene e hannomi
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Vergogne – Zuffa
vogliono
LAURETTA
PAMPINEA
ELISSA
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
NEIFILE
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
I
II
II
II
III
III
III
III
III
III
IV
IV
VII
VII
VIII
IX
X
X
X
8
3
8
9
1
1
4
7
7
7
4
4
5
8
7
1
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3
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12
34
40
42
3
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46
127
21
3
56
62
voglitene
DIONEO
II
10
36
cara, non dir piú cosí, voglitene venir con meco:
vol
LAURETTA
VIII
9
88
di me che ella mi vol fare cavalier bagnato
vola
LAURETTA
III
CONCL
14
volando
PANFILO
II
7
74
Li quali, non vocando ma volando,
volando quasi in sul dí
volare
PAMPINEA
FIAMMETTA
DIONEO
PANFILO
IV
V
VI
VII
2
9
10
9
44
11
42
34
sapere se egli sapesse
il falcon di Federigo
addosso che io vidi
pianure aperte a vederlo
volasse
FIAMMETTA
V
9
14
oda, il migliore che mai volasse e oltre a ciò il
volassero
PANFILO
X
9
21
e mostrò loro come essi volassero;
volassero ma dimandando
volato
PAMPINEA
IV
2
47
li quali al presente
secondo che alcuni
giovani ricordar non si
disse: "Servar si
di poter far quel che
sei quello che elle si
la sanno e usano, non
frati si chiamano e cosí
di loro il sanno.
se pure a questo dar si
schernendo che tener
come i ciciliani
si riposò, e come
egli hanno tre soldi,
persone che mal mi
corpo di Scannadio non
sa li re poter, quando
e per questo
leggi della amicizia
vogliono essere gentili
vogliono, fu de’ Lamberti
vogliono
vogliono.
Ma poi che in
vogliono
vogliono i patti a Dioneo
vogliono non può saziare,
vogliono elleno stesse.
vogliono che ella si
vogliono esser tenuti,
Vogliono gli odierni
vogliono, perché non
vogliono
vogliono che alcun per
vogliono, ebbe due
vogliono
vogliono le leggi sante e
vogliono le figliuole de’
vogliono; ma tu, piú
vogliono
vogliono per doverlosi
vogliono, ogni gran cosa
vogliono
vogliono alcuni esser di
vogliono che l’uno amico
che leggieri / sen vola,
vola tutto in
volare;
volare e piú notti
volare e stranamente
volare i pennati, cosa
volare; e io, qual voi mi
volare
lasciate l’ali, se n’era volato:
volato di che quasi
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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FILOMENA
VIII
6
24
far credere che egli sia volato?
volato
Disse
volava
FIAMMETTA
III
6
6
volavate
FIAMMETTA
V
9
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volea
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOMENA
NEIFILE
PAMPINEA
EMILIA
FILOSTRATO
NEIFILE
PAMPINEA
FILOMENA
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
LAURETTA
CORNICE
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
PANFILO
I
I
I
I
II
II
II
III
III
III
IV
IV
V
V
V
V
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
1
1
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7
4
5
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1
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27
27
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8
11
33
19
21
55
33
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2
17
18
80
17
volean
PANFILO
ELISSA
EMILIA
II
II
III
7
8
7
114
79
31
che a mio padre mi volean presentare,
fanciulli da lui non si volean partire,
Queste cose si volean pensare innanzi
voleano
ELISSA
FILOMENA
ELISSA
II
II
IV
8
9
4
82
48
19
da lui partire non si voleano
voleano, ma volendogli
fossero e se vendere si voleano.
Era quivi
voleano
se la battaglia non voleano.
I saracini,
voleano
uccel che per l’aere volava credeva gliele
mercé, meco desinar volavate,
volavate avendo riguardo
si diliberò, e disse che
troppo ben fare quando
tuoi conforti e non mi
intese ciò che dir
se saettato esser non
de’ suoi compagni non
che il lor maestro
compagna, avuto quel che
gli piacesse, da lui si
quando le piacesse, le
le lagrime quando le
il pan che mangiar
facesse che messer Lizio
disse che piú non
in brieve ciaschedun la
l’aveano che starsi
venne, veggendo che come
era contento ma che non
donna che confessar si
quando meco giacer
a salvum me fac, ed egli
Il medico si
coloro li quali amar non
gli veggiam fare, né
per niun partito passar
se ella me per marito
famigli di ciò che far
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volea volentieri.
Per
volea.
Disse il santo
volea
volea far cristiano, ora
volea Bergamino: e
volea, poteva discendere;
volea
volea quella sera, ma,
I
volea non facessero.
volea, diede all’altra
volea
Il
volea confessare.
La
volea parlare.
volea.
E in brieve, tra
volea
volea guadagnare e
volea, acciò che con
volea
volea, e in questa
volea
volea; per che, non
volea
volea e che essi a
volea non potea,
volea che ella andasse a
volea, disse che non
volea
volea: e quale uscio ti
volea
volea fare sine custodia,
volea scusare e dir delle
volea da tutti era stato
volea per alcuna maniera
volea: per la qual cosa
volea
volea: a che ella rispose
volea
volea, alla sua donna,
volea
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volendo
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
EMILIA
CORNICE
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
ELISSA
PANFILO
CORNICE
DIONEO
DIONEO
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
FIAMMETTA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
PANFILO
FIAMMETTA
FILOSTRATO
DIONEO
CORNICE
FILOSTRATO
LAURETTA
PAMPINEA
PROEM
PROEM
PROEM
I
I
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
INTRO
INTRO
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3
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CONCL
INTRO
INTRO
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10
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1
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INTRO
INTRO
5
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CONCL
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10
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11
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3
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2
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3
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11
1
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44
24
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23
25
28
4
7
11
17
11
51
27
5
10
17
quasi oziose sedendosi,
sedendosi, volendo e non
per ciò che a loro,
e massimamente
ravolgendo: per che,
per alcuna maniera
piú meritato, quanto,
rispose a questo modo; e
e per la sua bellezza
dopo la morte del padre,
parolette ebber morso,
orrevole alla festa,
nella valigia erano e
credenza perderono ma,
fornita d’alberghi. E
fede de’ ciciliani, non
menare a giacere.
E
Appresso questo,
rallegratosi insieme,
non pensando né
a ciò piú che parte
a man salva prese; e lor
tenne.
Restava, non
che promesso l’avea, non
Filostrato, voi avreste,
io non so; se non che,
essi di me dicono.
E
sentito entratosene non
gliele fece tagliare,
paura. E per questo,
la Simona, la quale,
sí come colei che,
acqua o per vino, non
era stato chiamato,
riavere, nelle tue mani,
ne poteva seguire,
la gentil donna e non
si tenne morta; ma pur
si posero a sedere; e
romore.
Alla quale
dover ristare, e costoro
ciò meritamente Panfilo,
quale a lui convenisse,
a due dí.
E per ciò,
avuto a fare, avrebbe
che voi similmente,
adormentato fosse.
E
del pallafreno e
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volendo e non volendo in
volendo in una medesima
volendo essi, non manca
volendo dare a ciascun
volendo omai lasciare
volendo potremmo scampare
volendo, avevi piú
volendo
volendo egli già
volendo fare onore e in
volendo ciascuno la
volendo mostrare che
volendo il suo oste esser
volendo montare in sul
volendo coloro che aver
volendo quivi l’abate
volendo subdito divenire
volendo ciascuno essere
volendo che quello che
volendo Perotto e
volendo aver rispetto a
volendo da lui, non
volendo, per rinvenire
volendo
volendo il suo privilegio
volendo della sua fé
volendo a noi insegnare,
volendo meco pensare qual
volendo per questa volta
volendo lei torre dal suo
volendo avanti senza
volendo poi Gabriotto la
volendo mostrare al
volendo, a un’ora poteva
volendo
volendo che la vostra
volendo onesto fine porre
volendo me alla mia
volendo Giacomino quello
volendo, non che altrui,
volendo
volendo, se potuto avesse
volendo
volendo già la reina
volendo Tindaro
volendo essere il dí a
volendo la turpitudine
volendo il suo onor
volendo Idio che io, col
volendo potuta annoverare
volendo, ne sapreste
volendo
volendo di questo, se
volendo sú salire, vide
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PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
FILOMENA
PAMPINEA
DIONEO
DIONEO
NEIFILE
CORNICE
NEIFILE
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
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6
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21
21
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17
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64
11
2
12
l’uscio della camera: e
star come tu starai,
mille che con lui fosse,
e piú savia che altra,
subsequente.
Per che,
avere assai dolore, non
di un’altra donna e non
Ma Salabaetto,
poi di quindi, non
famigliare a Corsignano,
altro che la reina,
montati a cavallo e
volendoci
DIONEO
V
10
12
mi sarei fatta monaca; e volendoci essere, come io
volendogli
ELISSA
II
8
82
volendola
PAMPINEA
NEIFILE
IV
IV
2
8
14
33
volendole
PANFILO
NEIFILE
IV
V
6
5
43
10
volendone
LAURETTA
FILOMENA
VIII
X
9
8
85
83
fu tal notte che, non volendone una venir con
tornare, per che, meco volendone Sofronia menare
volendosene
PANFILO
II
7
87
spacciato e in Cipri volendosene tornare sopra
volendosi
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
FILOSTRATO
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
FILOSTRATO
II
II
IV
V
VIII
VIII
VIII
IX
X
5
5
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5
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1
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34
37
33
15
17
21
6
44
volenterosa (cf. volonterose)
volonterose
PAMPINEA
IV
2
31
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
volendo
egli entrar
il tuo amor
quello che
di tal cosa farvi
il buono essemplo
anche il
né poco né molto
col suo inganno
piú mercatante
per andarsene
il privilegio
cavalcare verso
non si voleano, ma volendogli partir
che frate Alberto, non volendola troppo turbare,
non si levava, levar volendola e immobile
cosa ne volle udire; ma, volendole in ciò
ella fosse, per ciò che, volendole io dir parole
quale dopo questo partir
e Andreuccio partir
renduta.
Il podestà,
come stata era e partir
che ciò si fosse,
grandissimo onore; e
odorifere lavatisi e
gli orecchi porti e
e grande proponimento. E
volendosi,
volendosi per ciò che
volendosi, ella disse che
volendosi
volendosi prima accusare
volendosi, il richiamò
volendosi
volendosi tirare i panni
volendosi di qui partire,
volendosi partire, disse
volendosi saviamente
volendosi Mitridanes con
s’andasse; il che ella, volenterosa d’ubidire,
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volenterosamente
PANFILO
I
1
13
cosa, senza negarlo mai, volenterosamente v’andava
volenterosi
DIONEO
IV
10
21
prestavano ad usura, e volenterosi di guadagnare
volenteroso
ELISSA
VIII
3
39
volentier
CORNICE
DIONEO
LAURETTA
FIAMMETTA
ELISSA
ELISSA
PANFILO
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
CORNICE
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
PANFILO
FIAMMETTA
I
I
I
II
II
II
III
III
III
IV
V
V
V
VII
VIII
VIII
VIII
X
X
X
X
INTRO
4
8
5
8
8
4
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5
INTRO
7
CONCL
7
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CONCL
3
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9
CONCL
7
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10
44
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13
39
42
81
13
fia questo, io l’avrei
di tale accidente e
di Genova fu onorato e
v’ho, e io m’andrò
Il che il famigliare
è da maravigliarsi se
sua dimestica divenuta e
Non avuto caro? Non
increscea,
se avesse potuto
novelle. Il quale a ciò
di che la giovane, che
dei, / che teco a farlo
suo, gli disse che
disse che ne voleva
sallo Iddio che io mal
donne e gli uomini
suoi ma io l’aggiugnerei
faccia questo di prender
richiedermi, ché piú
/ Questo m’accuora, e
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
volentier
INTRO
1
1
1
1
1
2
3
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2
3
4
5
5
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18
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2
8
6
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17
28
10
25
72
87
e valorosi, li quali
richesto, e quelli piú
propie mani si ritrovò
luoghi visitava
e disse che volea
Idio, e sí perdona Egli
lietamente rispose che
e per ciò io saprei
se io far lo potessi,
bascerò voi vie piú che
da loro in compagnia fu
La buona femina il fece
vi piacesse, vi parleria
i costumi, che
li quali io gli manderò
lui, se gli piacesse,
volentieri e guida e
volentieri in dono che
volentieri. Bestemmiatore
volentieri
volentieri e usavagli.
volentieri.
Per che,
volentieri
volentieri a chi si pente
volentieri: e cominciò in
volentieri
volentieri da te quale
volentieri te la donerei,
volentieri.
Oltre a
volentieri
volentieri ricevuto.
volentieri; e costui,
volentieri
volentieri.
Il quale
volentieri
volentieri amano nella
volentieri. Ma dira’gli
volentieri
volentieri se ne andrebbe
volentieri (cf. volontieri)
volontieri
CORNICE
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
PANFILO
I
CORNICE
I
FILOMENA
I
ELISSA
I
FILOSTRATO II
PAMPINEA
II
LAURETTA
II
FIAMMETTA
II
FIAMMETTA
II
EMILIA
II
PANFILO
II
andava, come piú volenteroso,
volenteroso avanti e
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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fatto: ma per
prese la chiave
veduto: il
con Dio.
Al
fece.
Aveva
dimoran co’
gli faceva
veduto da
diede orecchi
tutto il corpo
si dispose e
lui vedeva,
verrei. /
per servidore
mangiare: per
gli prendo,
riposarsi,
de’ miei.
A
marito e d’aver
per voi che per
morrei, / e di
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Vergogne – Zuffa
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
ELISSA
CORNICE
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
LAURETTA
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
PANFILO
PANFILO
EMILIA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
8
8
9
9
9
1
1
2
3
5
6
6
7
7
7
7
7
7
8
8
9
9
9
10
10
10
CONCL
CONCL
2
4
4
4
6
6
7
10
CONCL
CONCL
2
3
4
5
5
5
6
7
7
9
9
31
85
47
49
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14
24
8
9
17
2
23
56
60
71
73
75
92
27
76
5
26
45
3
24
27
9
14
21
6
6
10
37
41
4
40
5
10
24
48
21
8
29
34
35
40
47
3
40
ha, io la prenderò
rispose che vi rimanea
vedendovi, con loro
io le vi donerò
veggendosi, vi dimorava
gli diè da mangiar
innanzi al senno.
dovendo cavalcare, piú
gentil donna, l’ascoltò
nascondere quello che
rispose: "Madonna,
tenuta, disse di farlo
e se per me si potesse,
"Questo fo io e farò
che una picciola, farei
alla mia salute intenda,
"Signor mio, ciascun dee
"Niuna ce n’è che piú
quello che io fo per voi
acconciamente poteva,
avesse potuta avere,
quantunque Beltramo mal
onesto a me, io il farò
e le morbide camere piú
capo, che egli si stette
s’egli vi stesse cosí
io ho volete, io ne dirò
fu chi m’ebbe cara, e
m’avete, io il vi dirò
animo.
La quale,
di lui s’innamorò, e piú
e se modo veduto avesse,
di bassa condizione,
vivendo egli,
detto, quantunque Amor
come, e io farò
e io la prendo
Filostrato rispose che
che ella ti riceverà
che due di loro fecero
a voi piacesse, io farei
di quindici anni, che
che mi piaccia; fare’l
Giacomino il vi menò
Ruggieri ridendo disse
che l’attenderebbe
Fineo ricevette le scuse
alla precedente il farò
disse a’ fratelli:
"Io
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volentieri;
volentieri e se valente
volentieri, ma che altra
volentieri
volentieri si dimesticava
volentieri.
Sicurano,
volentieri
volentieri.
Sicurano,
volentieri
volentieri, e appresso
volentieri
Volentieri udirei quello
volentieri il pallafreno
volentieri; ed essa dopo
volentieri
volentieri, rispondendo
volentieri
volentieri" - e cominciò.
volentieri
volentieri e con lui
volentieri l’amenderei
volentieri; né cosa
volentieri
volentieri, non che io
volentieri
volentieri loro perdonerò
volentieri faticarsi in
volentieri gli abbia
volentieri.
La donna
volentieri
volentieri col santo
volentieri a Parigi per
volentieri il facesse,
volentieri, e voi
volentieri
volentieri che le povere
volentieri in pace.
volentieri come il
volentieri.
Alla
volentieri
volentieri / giovinetta
volentieri; ma una cosa
volentieri
volentieri de’ valorosi
volentieri che d’altro di
volentieri, acciò che
volentieri
volentieri per sua donna
volentieri gli avrei
volentieri le case de’
volentieri ogni cosa.
volentieri; e acciò che
volentieri
volentieri; e senza
volentieri
volentieri e come
volentieri.
Al quale
volentieri
volentieri fare un
volentieri non l’avesse
volentieri, anzi che
volentieri
volentieri, e lei fece
volentieri
volentieri: "Io farò sí
volentieri
volentieri.
Aveva già
volentieri
volentieri e rispose: "Io
volentieri, non acciò
volentieri
volentieri, quando vi
volentieri
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DIONEO
DIONEO
NEIFILE
FIAMMETTA
CORNICE
EMILIA
PAMPINEA
PANFILO
DIONEO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
CORNICE
PANFILO
NEIFILE
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
10
10
4
6
CONCL
1
6
9
10
1
1
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2
2
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6
CONCL
2
4
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8
9
9
42
56
15
8
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2
17
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8
10
13
27
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8
32
13
40
11
2
10
8
30
24
37
11
73
10
100
ne cogliesse a alcuna, e
non ti verrà fatto. Ma
paura del mondo, e
io la metterò
sorridendo rispose che
assicuri, e io il farò
Lambertuccio disse che
La cameriera disse che
Meuccio disse di farlo
dicendo che molto
Guasparruolo disse che
ella disse: "Io il farò
tu vuogli, e io il farò
che tu gli avrai molto
debbo amar voi e amerovi
Il vescovo rispose che
è avaro e come egli bee
è festa, ciascun verrà
di vederlo assai
tutta lieta rispose che
altrove, io v’albergherò
Io mi son giovinetta, e
uomini, disse di farlo
gli mostra, molto piú
"Questo farò io
cantatore e sonatore e
Io lascio star
disse: "Questo farò io
L’abate rispose che
volentieri avrebbe con
volentieri farei un poco
volentieri, se potuto
volentieri
volentieri; e ancora vi
volentieri
volentieri, e con soave
volentieri
volentieri.
E
volentieri
volentieri; e tirato
volentieri
volentieri; e come prima
volentieri
volentieri.
E
volentieri
volentieri e quello e
volentieri e di presente
volentieri ma io voglio
volentieri.
La
volentieri
volentieri.
"Sí,
volentieri
volentieri; ma tra ’l
volentieri
volentieri: per che l’un
volentieri
volentieri quando altri
volentieri, e io farò
volentieri
volentieri: per la qual
volentieri
volentieri, e cominciò:
volentieri
volentieri com’io potrò.
volentieri / m’allegro e
volentieri se da tanto
volentieri gli mosterria
volentieri, sol che voi
volentieri
volentieri dal re Pietro
volentieri quelle che già
volentieri; io era testé
volentieri
volentieri; e come giorno
volentieri
voler
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
LAURETTA
ELISSA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
ELISSA
FILOMENA
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
1
2
4
4
8
9
3
4
4
4
4
6
8
9
1
2
2
2
19
17
13
14
3
6
8
11
27
28
30
55
59
23
40
3
10
10
mansuetamente cominciò a
Giannotto, vedendo il
il monaco punisse, o di
fatta vedere, s’avisò di
compagne, m’induce a
sua noia propose di
loro giovenile cadeva di
quello che aveva, senza
molta cautela avere a
dove del tutto diceva di
il rimanente, senza piú
Quello che tu offeri di
molto si dispose a
accesi, che, oltre al
partire, dispose di
sí poco discreti nel
prese per partito di
e questa cosa propose di
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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riscuotere e fare
suo, disse: "E tu
prima da lei
prima veder chi
dire come un
mordere la miseria
fare.
Né
piú, dovergli
quelle cose poter
tornare, il
mercatare, si
fare sempre il
tentare come quello
degli altri, per
con le sue monache
pur mostrare di
questa morte per
che tal fosse, che
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
PANFILO
EMILIA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PAMPINEA
PANFILO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
CORNICE
EMILIA
PAMPINEA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
FIAMMETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
2
2
2
2
7
7
7
9
9
INTRO
INTRO
1
3
6
10
10
1
2
7
5
6
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7
5
6
9
10
3
3
4
4
7
8
9
9
1
1
4
5
8
5
5
5
6
7
7
7
7
8
11
11
11
23
29
32
77
32
51
6
41
13
17
11
6
15
15
9
9
2
9
7
9
19
6
28
4
5
25
2
31
78
24
18
54
36
36
3
61
7
3
9
17
34
13
21
38
42
23
disidero.
Né si fece a
parole alla reina o a
o scriverrebbe; ma a
della camera e pensò di
tutto mi disposi a non
come del vostro, ma il
sforzare a fare il
pensiero diliberò di
le pareva doverlo fare a
maturamente mostrando di
cioè della natura,
faccendo sembianti di
avevano, sotto titolo di
venisse; ma pure, il suo
gittarsi alla strada e
il cominciò a
niuna guisa piú in villa
e seco dispose di non
diliberato avesse questo
cosí Panfilo per
"Io sono acconcio a
non si poté temperar da
di comparire e di
sospetto e pensossi di
si condusse a fare il
Lidia con consiglio e
con intenzione di non
Calandrino, propose di
Maso e seco propose di
voltatasi le mostrò
che vi piaccia di
sú discendere. E non mi
io l’amo, non intendo di
ci si disposero a
altro non mi vi facesse
mostrando a niun ciò
di mai per lor niente
niuna necessità era, a
già Calandrino per
non bastandogli per
operato, ma il
pur seco propose di
e negava sé cotal grazia
nondimen si dispose di
minor doglia eletto di
sola una fiata / lo mio
senza piú di tanto amor
di far sempre del vostro
n’avea preso il
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
dir parole alla
per lettere far
provare se per
chetamente trovare
piú la
tor voi a lui, che
suo.
Il
sapere se quelle
ben fare.
A cui
dire, hanno detto
contastare, troppe
dormire, mandate
co’ denari andar
vedendo, acciò che
logorar dello
rilevare e a
ritornare: il che
piú vivere; e non
che fosse, loro
della reina disse:
vincer questa cena;
quello dello
piú tosto, la
saper che peccati
suo.
E
di lui questo non
questo dí il mio
prender diletto de’
cercare di questa
che ella appresso
vedere una cosetta
tor quello che tu
di lui pigliare se
sempre stare e
bene, sí vi vo’
credere, con recisa
fare, poi che essi
guerire del male
pur la Niccolosa
dar mangiare a
dire che piú non si
tentare quantunque
da lui. A Gilberto,
maritare le due
morire; e cosí farò
dimostrare in
da voi che un sol
mio; e per ciò, non
morire, di che
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Vergogne – Zuffa
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
volere
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FILOSTRATO
PAMPINEA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
PAMPINEA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
X
X
X
X
X
X
X
X
8
8
9
9
9
9
9
9
29
102
5
24
32
45
71
71
non sapessi d’un mio
dargli cagione di
seco propose di
vi par fare il negar di
niuna parte di cortesia
converrà compiacere a’
del tutto disposto a
e se non potesse, a
PROEM
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
INTRO
5
7
3
5
6
6
7
7
8
9
9
9
9
10
CONCL
1
1
2
3
3
6
6
7
7
10
10
INTRO
1
1
1
2
5
8
8
2
3
4
7
20
7
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33
54
24
39
21
82
36
39
57
66
67
28
15
24
32
30
6
6
15
15
5
79
9
32
14
5
35
46
55
14
13
26
39
52
3
meco stesso proposto di
parlare a alcuno o
amare; e propose di non
e’ signori, diliberò di
io ho diliberato di
uomo, vatti con Dio, non
ella di mai non
correr furiosamente a
avere non la potesse, di
la fine venire, pensò di
pensò di piú non
"Ahi! mercé per Dio! non
Sicurano, sollicito a
in questa cosa di
voce e il piú non
tema di Paganino, di non
in questo mondo il mio
con altrui non posso, di
semplice, faceva il lor
cercava, disposto a non
filato, propose di non
non gli potesse, ma di
di sospetto, mostra di
facessi a lui, cioè di
piú compiacere, né a non
insieme a letto, di buon
fatta. Il quale, per
di Rustico e contra al
tutto si dispose di non
si pensò di
ogni mia vertú di non
e da sé rimosso di
faccendo sembiante di
a’ fratelli, propose di
ciò adirata, non del non
fine prese consiglio di
alla gentil donna di
questo v’è all’animo di
che a me pare, a
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
voler
far tuo.
Egli è
morire: e per ciò
personalmente
con lor desinare,
lasciare a far loro
loro e questa è la
pure essere in
morire, gli disse
volere,
volere in quel poco che
volere di fuori, di morte
volere, al passaggio al
volere
volere andare a vedere la
volere te avanti che
volere stanotte essere
volere andare ove
volere nella sua
volere avere la sua
volere e le sue cose e la
volere dimorare in
volere divenire micidiale
volere della sua
volere in tutto
volere maschio parere si
volere in sua presenza
volere / posseggo, e
volere con questo mutolo
volere; per che, avanti
volere
volere per piccola
volere de’ suoi
volere a sodisfazione di
volere fare a me quello
volere al suo piacere
volere non solamente
volere fecero graziosa e
volere fare della sua
volere di lei la rimenò
volere piú essere al
volere avere, se esser
volere né a te né a me di
volere in alcuna cosa
volere scatenare il suo
volere andare al mostrato
volere egli andare a
volere in altrui persona
volere esser colei che a
volere essere moglie e
volere alquanto questa
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
DIONEO
CORNICE
ELISSA
LAURETTA
FIAMMETTA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
ELISSA
EMILIA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
LAURETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
volergli
FILOMENA
EMILIA
EMILIA
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
6
7
7
8
8
10
CONCL
10
CONCL
3
4
5
8
8
9
9
3
4
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8
8
9
10
1
1
1
4
5
7
7
7
7
8
8
8
8
8
9
9
9
10
10
40
48
50
20
27
9
7
3
39
4
13
46
4
15
10
11
60
12
14
71
79
3
29
31
10
7
16
4
24
1
9
10
19
34
17
42
98
107
109
17
96
110
9
27
I
III
III
3
7
7
14
5
74
amor costretti, e non da
a questa cosa del suo
a sentire del suo
è d’un cavaliere armato
a essecuzione, né ti
dolente abbandona me per
E avendo già con
oggi io non intendo di
e avendo per suo
gravida, pensossi di
era pur disposto a
stette molte notti per
i mercatanti, pensò di
e incominciarono l’uno a
io diliberai meco di non
ho per partito preso di
noiosi que’ guardiani a
io cosí vi piaccio, a
taverna si partí, senza
la cogliesse cominciò a
fatto conoscere. Non
parete tal riceve, senza
seco stesso disse di
disiderio s’accese di
piacesse e pensossi di
ragione di piú non
dice che è presta di
prese per partito di
la quale io intendo di
e il nigromante, senza
aveva eletto di piú non
potesse, di
per temenza il mio
rispose: "Signor mio, il
piú maturi: io non posso
"Tito, in questa cosa, a
morto trovarono, senza
movesse ciascuno a
a te sta omai o il
laonde egli pensò di
suoi e contra suo
sue cose era nel suo
costei propose di
nell’animo, cioè di
volere alla tua signoria
volere.
Teodoro, udendo
volere
volere: la quale, udendo
volere
volere uccidere una
volere opporre a quello
volere con le sue
volere della reina Emilia
volere da quella materia
volere Panfilo una danza
volere suo compar
volere che tutti gli
volere giugnere il prete
volere ingentilire per
volere offendere e
volere, se la fortuna m’è
volere
volere, sí come di ciò
volere
volere ogni cosa vedere;
volere esser vostra.
volere altramenti cenare,
volere smontare della
volere le tue forze
volere, soprabondando
volere
volere esser piú che mai
volere essere in questa
volere molto cautamente
volere le loro ambasciate
volere ogni tuo piacer
volere un tempo essere
volere observare in
volere alcuna cosa del
Ora
volere vivere.
volere il suo amore e il
volere. /
Merzede,
volere
volere io le mie poche
volere se non quello che
volere che effetto abbia,
volere ora con la morte
volere essere il
volere qui appresso di me
volere la seguente
volere, è rimaritata; e
volere
volere quel farne che piú
volere sposare; e fattosi
volere con lunga
a ciascun promesso, di volergli tutti e tre
del tutto si tolse dal volergli piú compiacere,
al peregrino, e senza volergli dire altro,
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
V
IX
IX
6
1
1
23
7
10
si ritenne e pensò di volergli in publico e di
pensiero:
e quel fu di volergli richiedere d’un
profferte che fanno, di volergli in cosa provare
volergliele
LAURETTA
EMILIA
IV
V
3
2
30
5
voleri
CORNICE
FILOMENA
PROEM
X
8
10
73
volerla
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
PAMPINEA
ELISSA
PAMPINEA
ELISSA
FILOSTRATO
PANFILO
II
II
III
IV
IV
VI
IX
X
X
4
7
4
2
4
2
2
3
9
18
21
9
14
11
9
7
36
103
seco eleggendo di
marito non avesse, di
fatica a fra Puccio, di
quella volta cominciò a
modo veder potesse, di
divenuto, e senza
non avesse luogo, di
e spesi, che tanto
a messer Torello di
volerla
volerla
volerla
volerla
volerla
volerla
volerla
volerla
volerla
piú tosto che di
per moglie, e se
supplire.
E,
riprendere e a
torre per forza,
mai per alcuna
far cogliere col
guardare, che
tentare se di lui
volerlo
NEIFILE
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOSTRATO
ELISSA
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
ELISSA
FILOSTRATO
II
II
III
VII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
1
5
3
2
3
10
1
1
2
3
31
83
22
4
25
43
15
15
12
25
del tutto era disposto a
gambe e fé sembiante di
a lei, disiderosa di
troppo leggiermente a
ma diliberò di non
si mise in avventura di
E se egli dice di
sta; dove dicesse di non
si partí e pensossi di
che l’assalisse di
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
volerlo
fare impiccar per
giú tirare. La
piú accendere e
ingannare.
Chi
fare senza saputa
seguire.
E
fare, bene sta;
fare, sí gli di’
guerire senza
vedere e d’udirlo
volerlosi
EMILIA
EMILIA
VIII
X
4
5
9
5
volermi
NEIFILE
PANFILO
FILOSTRATO
PAMPINEA
II
IV
VIII
VIII
1
6
5
7
10
32
16
128
faccendo sembianti di
voi siete e so che il
non farmi ragione, e non
non un bicchier d’acqua
volerne
DIONEO
LAURETTA
II
IV
10
3
13
25
bella donna, senza altro volerne
volerne, quella, veggente
che il duca pur fermo a volerne fare giustizia
ordí una lunga favola a volergliele mostrare,
povero e per ciò non volergliele dare.
a ciò, ristrette da’ voleri
voleri, da’ piaceri, da’
quelle che già contro a’ voleri de’ padri hanno i
alla donna, si pensò di volerlosi levar da dosso
domanda si pensò di volerlosi torre da dosso.
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volermi
volermi
volermi
volermi
là menare acciò
fuggire niente
udire e volervene
dare, che a’
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NEIFILE
CORNICE
IV
VI
8
CONCL
12
31
in brieve rispose niente volerne fare, per ciò che
dove nascondersi, e a volerne con esso le mani
volernela
PAMPINEA
III
2
18
né alcuno altro, di non volernela fare accorgere.
volerr
DIONEO
I
4
7
volersene
NEIFILE
IX
4
6
volersi
FILOMENA
ELISSA
NEIFILE
CORNICE
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
III
V
V
VI
VIII
VIII
VIII
VIII
X
3
3
5
CONCL
4
9
9
CONCL
8
18
44
39
29
36
9
100
13
57
volerti
PANFILO
FILOMENA
IV
X
6
8
24
109
volervene
FILOMENA
FILOSTRATO
I
VIII
3
5
10
16
voi mi fate è bella, e a volervene dire ciò che io
e non volermi udire e volervene andare altrove;
volervi
LAURETTA
EMILIA
IV
IV
3
7
14
6
il prender partito in volervi di ciò consolare,
pezza mostrato aveva di volervi entrare.
volesse
PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
1
3
3
3
4
5
5
5
6
7
7
7
9
7
14
17
13
9
11
36
54
70
73
87
aprire; poi pensò di volerr tenere in ciò
era, si dispose a volersene andare a lui,
a casa sua, e cominciò a
cavezzine e cominciò a
di costei, avvisò di
vedute, diliberaron di
altressí, che, senza
gli venne in disidero di
sforzò di rilevare e di
ingegnandosi di quello
cosa è a fare se non
volersi scusare; ma il
volersi fuggire, ma
volersi del fallo
E
volersi bagnare.
volersi del sangue de’
volersi, se esso potesse
volersi
volersi aiutare per
volersi indovinare che
volersi piú savio mostrar
mia, non dir di volerti uccidere, per ciò
di me dimorare o volerti con ogni cosa che
li franceschi che si
poterlo servire, quando
piú tosto lasciar lo
e vedere se servire il
a pensare qual far
in pensiero che questo
questa donna parlar gli
gli mostrasse se egli
e che, se via si
le disse che, dove ella
da parte del duca parlar
donna quello che far
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volesse dir Cepparello,
volesse, ma sí era avaro
volesse
volesse, pensò, avendolo
volesse
volesse; e cosí fece,
volesse
volesse piú tosto: o in
volesse dire, che uno
volesse.
A cui la
volesse
volesse nulla, con le sue
volesse torre,
volesse, egli assai bene
volesse
volesse, con lei verso
volesse
volesse, con ciò fosse
volesse
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ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
DIONEO
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
EMILIA
FILOSTRATO
NEIFILE
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FIAMMETTA
CORNICE
CORNICE
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
8
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INTRO
CONCL
9
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24
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6
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46
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49
10
33
15
38
cose con lui ragionar volesse,
volesse per lui mandò.
quasi d’alcuna cosa volesse la Giannetta
bellissima damigella, volesse del tuo amore
là entro dimorar volesse,
volesse che egli vi
se in alcuna parte andar volesse,
volesse la buona femina,
avea e domandato, volesse riuscire, gli
aspettando a che riuscir volesse;
volesse per che, quando
qui per pagare ciò che volesse questo gentile
e udisse ciò che egli volesse dire e come le
l’uomo fare ciò che volesse:
volesse e, oltre a
far voleva ciò che egli volesse,
volesse avendolo
ché, perché egli pur volesse,
volesse egli nol
e domandollo che volesse dir ciò che egli
questo, quasi lagrimar volesse,
volesse bassò la testa.
passato sette.
E or volesse Idio che il
donna, e aspettò che dir volesse il frate.
Il
a che il frate riuscir volesse,
volesse assai
e quantunque egli volesse;
volesse e lui nella sala
ad udire ciò che il Zima volesse dire.
Il
ve l’avrei donato: e or volesse Iddio che io
saper ciò che Ricciardo volesse dire.
E poi che
a guardare che ciò volesse dire, e vide una
occupato l’avesse gli volesse la smarrita vita
a guisa che adorar volesse e di rimpetto a
ciò ricordandomi.
E or volesse Idio che, poi che
e che, qualora egli volesse a lei venire,
di venire in qual forma volesse,
volesse pure che ella
modo che, s’egli non volesse che a’ cognati di
che bandisse che chi volesse veder l’agnolo
farebbono che essa volesse,
volesse gli disse che
seco pensò se fare il volesse,
volesse e alla fine vi
da loro informar si volesse del fatto,
piaceri acconsentir si volesse,
volesse la libererebbe.
s’avea che ben gli volesse o che il volesse
ben gli volesse o che il volesse vedere; e per
stradicò, se scampar volesse,
volesse tanto fece che
prima che ascoltare la volesse,
volesse per ciò che
ella, eziandio se campar volesse,
volesse non potesse ma
giovane rispose subito: "Volesse
Volesse Idio che tu non
ciascun che ritornar vi volesse liberamente
se piú dappresso le volesse parlar, si partí,
Pietro a dire: "Or volesse Idio che mai,
sua figliuola per moglie volesse
volesse, esser molto
prenda; e dove egli non volesse
volesse, vada innanzi la
la Violante, dove egli volesse
volesse, sua moglie
luogo lontano andar volesse
volesse, montato a
fu per dire che nol volesse
volesse; ma pur
facesse se esser non volesse scopata e lei e
alcun letto se alcun volesse o dormire o
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FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
FIAMMETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
CORNICE
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
2
4
5
5
6
7
7
7
8
9
9
1
1
1
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56
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26
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8
27
6
6
7
12
2
11
37
13
17
volesseci
FILOSTRATO
III
1
16
volesser
ELISSA
IV
4
21
volessero
EMILIA
FILOMENA
II
II
6
9
54
7
E Peronella, quasi veder
so che nel pozzo, ma or
il suo amore, se egli il
quantunque ella non
e se mio marito vi
che, dove questo far non
forte non la donna il
festa riceverlo
vedere quel che questo
non s’avvedesse o non
quasi in mano sel
Avvegna che, chi
di far ciò che Gulfardo
pure a dire quando ella
voglia mai, io dico s’e’
n’avrebbe ciò che
gentil donna vedova gli
gli volesse bene, o
persona era che ben gli
potrebbe, salvo chi non
lui sapesse se fare il
amico del Zeppa, quando
né scolare, che non mi
che pareva che ella gli
che egli pareva che
non gridasse se ella non
capo capello che ben gli
ma non sapeva che ciò si
Le quali parole chi
rendere nol
e a far quello che egli
per ciò, dove di ciò mi
familiarmente con lui si
attese quello che questo
commendar nol
avvisò che la Lisa
merito di tanto amore le
loro e che, fosse chi
Ma se pur presuppor si
volesse ciò che facesse,
volesse Iddio che egli vi
e, se
volesse ricevere;
volesse che di mente
volesse ritenere o di
volesse, che ella,
volesse
volesse ingannare; ma
volesse, gli si faceva
volesse
Né stette
volesse dire.
volesse niente mostrava
volesse levare e presolo
volesse piú propriamente
volesse dove due cose ne
volesse che egli andasse
volesse l’asino nostro,
volesse.
L’altra si è
volesse
volesse bene, o volesse
volesse ella o no: la
volesse; e se alcuno ne
volesse
volesse starvi a modo di
volesse e sicuramente gli
volesse.
Il Zeppa,
volesse
volesse il meglio del
volesse d’amor morir
volesse morire.
volesse che egli fosse
volesse, e convoltolo per
volesse
Alla fine
volesse dire.
volesse sollazzevolmente
volesse.
I gentili
volesse
volesse; e per ciò, dove
volesse
volesse far fede con
volesse fare: e mandogli
Le
volesse dire.
volesse; quando Pampinea,
volesse
volesse per udirlo
volesse rendere, montato
volesse, essi l’avrebber
volesse
volesse che io fossi
lavorare l’orto e volesseci rimanere, io mi
e per ciò, ove dar non volesser la donna, a
il quale, se i vecchi si volessero ricordare
lasciate da loro non volessero perder tempo.
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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PANFILO
CORNICE
V
VII
1
INTRO
43
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volessi
PANFILO
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
PANFILO
FIAMMETTA
PAMPINEA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOMENA
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
FIAMMETTA
FILOMENA
I
II
II
II
II
III
III
IV
IV
V
VI
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
1
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2
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18
40
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60
5
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volessila
PANFILO
III
4
13
volessimo
CORNICE
PANFILO
I
II
INTRO
7
56
6
volesson
FIAMMETTA
IV
1
56
volessono
FILOSTRATO
IV
9
9
voleste
EMILIA
NEIFILE
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
ELISSA
III
III
IV
V
VI
VI
VII
7
9
2
CONCL
CONCL
CONCL
3
30
38
49
9
13
14
16
uscir potessero, ma, o volessero o no, gli
gli uccelli, quasi non volessero esser vinti,
che io sempre non mi
se pure andare te ne
in Cipri tornare me ne
Delle quali cose se io
ancora che io non
e se tu quelle
e che egli, quando io
degli amadori, se io ne
sono (salvo se io non
moglie d’Ercolano mi
tante che, se io ve le
marito mio, che se io
e hai creduto che io
poco sentita, che, se io
che io, se quel ben gli
stata falsa; e se tu
che se io vendicar mi
per ciò credere che tu
cotal persona tu gli
fossi scostare voluta o
che io per moglie non la
volessi confessare
volessi, ve ne potresti
volessi
volessi, risposi che
volessi
volessi a pien dire ciò
volessi, sarai donna
volessi
volessi appoggiare ad
volessi, farebbe che io
volessi
volessi; ma non son le
volessi
volessi a questa malvagia
volessi agguagliare, la
volessi tutte contare, io
volessi far male, io
volessi o voglia al mio
volessi attendere a
volessi che tu temi,
volessi a queste ce
volessi, riguardando a
volessi
volessi vedermi fare
volessi, converrebbesi
volessi
volessi, avrei ben saputo
volessi
volessi, grandissimo
volessi
mondo l’appalesassi, e volessila seguire, io la
altramente che se essere volessimo o dovessimo
se dirittamente operar volessimo,
volessimo a quello
questo si fosse o che volesson dire le parole
se andar vi volessono e come. Il
e, come voi medesima
sono io; ma, dove voi
alcuno, se già in un non
l’ulivello è l’erba; o
per ciò ragionare non ne
vostro re fatto, mi
io farei ciò che voi
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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voleste,
voleste a voi venne e
voleste, per avventura
voleste
voleste. Noi facciamo
voleste
voleste voi che io
voleste.
Senza che voi
voleste
voleste la legge porre in
voleste.
A cui frate
voleste
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Vergogne – Zuffa
volesti
DIONEO
VIII
10
49
volete
ELISSA
DIONEO
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
CORNICE
EMILIA
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
LAURETTA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
ELISSA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
II
II
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
X
8
10
7
9
9
9
CONCL
2
2
2
CONCL
CONCL
7
CONCL
1
6
9
2
2
3
9
2
10
10
2
7
8
9
21
31
54
13
22
23
9
21
23
50
9
13
15
8
34
15
59
26
32
58
15
15
13
14
22
43
78
24
voletemi
PAMPINEA
VII
6
15
voleva
FILOMENA
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
3
10
1
1
3
3
5
8
8
9
1
1
7
1
31
31
32
37
82
20
91
25
19
19
alcune volte ci volesti venire e non
non piaccia, poi che voi
savio o sete, come
quale se liberata esser
nostro proponimento, che
"Monsignore, dunque mi
cui il re disse: "Dunque
voi di quelle che io ho
nel mondo, se voi non
mandiate a dire quando
dove gli piace.
Se voi
ciò vedete voi qual voi
Io ne so piú di mille. O
può chiamare.
E se voi
quello che voi mi
vi piace delle due, o
"Messere, se voi mi
le quali se pur far
cose; ma se voi mi
disse: "Bene sta, se voi
quella pietra trovata; e
segreto quello che voi
mi dite ciò che voi
"Ecco, poi che voi pur
che io vi dirò, se voi
che voi medesimo
che solo del mio amor
ordine che voi forse
far lo potete, se voi
volete me far morire, che
volete esser tenuto,
volete, quello che a voi
volete
volete voi che ve ne
volete voi dar medica per
volete voi che noi
volete, io ne dirò
volete
volete guastare i fatti
volete che egli venga, e
volete, anzi che spiar si
volete
volete di queste altre.
volete Questo mio nicchio
volete, in pregiudicio
volete
volete mostrare, pensando
volete amendune: elle
volete punto di bene e
volete, voi avete tante
volete
volete cotanto bene, ché
volete andar, sí andate;
volete udire se io dico
volete sapere, e è cosa
volete.
La badessa,
volete
volete, domattina ci
volete
volete che venga fatto.
volete.
Elle sono
volete
volete senza licenzia di
volete dire cercata
volete.
Il Saladino
volete
volete punto di bene e voletemi da morte campare
fatto, e forza non gli
di lei innamorato
niuna cosa in sua scusa
niuna guisa rendere il
abbracciatala la
come voi mi vedete, mi
entrare, e niuno il
che già al collo gli si
per ciò che egli
usava e a cui la donna
domandatolo se egli
rispostogli che far
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voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
voleva
fare; per che,
far vergognare.
udire; anzi, per
al signore, infino
basciare: quando
per moglie dare),
fare; pur dopo
gittare, e con
loro mostrare ciò
gran bene, non
star quivi, e
ciò che egli
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PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
DIONEO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
NEIFILE
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
EMILIA
DIONEO
DIONEO
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
2
2
3
4
4
4
7
7
8
8
9
9
10
2
2
7
7
7
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3
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5
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1
2
3
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4
4
6
6
10
10
10
16
27
40
11
22
22
11
83
31
45
7
27
30
25
51
10
10
11
11
31
39
6
51
34
25
35
42
10
23
51
30
17
20
46
21
7
40
7
40
5
62
3
7
7
7
44
24
27
44
turbato era niuna cosa
intendeva niuna cosa
la finestra aperta e
niun luogo del mondo si
ciò che il monaco
profittevole, ella
per ciò che egli
nel quale gli disse che
Montagna, quando alcun
il buono anno. Io le
piú d’alcun non
al suo contado tornar si
servire a Dio quanto
l’era detto che egli le
e disse a costui dove
che del tutto egli
là dove egli menar la
dopo mangiare, che andar
il vide giunto dove
per ciò che medicare
contra li lor piaceri
forte ciò che egli
de’ parenti suoi far
Giacomino che di grazia
e per ciò del tutto il
li quali Nastagio
con onor di lei
anzi disse che ella si
che rivestir la
non la penna che io
che tutto ’l suo bene
se gli piacesse, ella
composto ciò che far
rispose che non gliele
levai diritta, e come il
al padre che al Sepolcro
stava come trasognato e
fiorini dugento d’oro,
Buglietti, sí che egli
in ciascuna cosa che far
E raccesosi nell’ira si
di tutto il mondo,
e se alcuno ne gli
non solamente non ne gli
per la famiglia sua il
che v’era disse che ne
per cosa del mondo nol
Li quali Salabaetto non
non veniva, quelle non
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voleva udire), senza dire
voleva che si sentisse,
voleva nella camera
voleva fidare ad esser
voleva dire; per che,
voleva con esso lui
voleva bene alla moglie
voleva che egli co’ suoi
voleva dormendo mandare
voleva ben gran bene anzi
voleva né consiglio né
voleva e quivi consumare
voleva, mormorava anzi
voleva
voleva molto bene, e
voleva esser menato, e
voleva che ella trovasse
voleva, acciò che quivi
voleva
voleva alla perdonanza a
voleva, fellone e pieno
voleva
voleva il suo infermo; e
voleva aver per isposa,
voleva fare; e d’altra
voleva; ma veggendo che
voleva
voleva da lui poterle un
voleva sapere, e
voleva, e come che dura
voleva
voleva il suo piacere, e
voleva specchiar come
voleva e rimetterla in
voleva, ma i benedetti
voleva
voleva alla donna, ebbe
voleva andar la mattina
voleva, messasi
voleva
voleva dire, per ciò che
voleva domandare chi
voleva andare: il che con
voleva pur dire: ma
voleva che egli, che
voleva far della salsa.
voleva, astuto e
voleva
voleva levare per tornare
voleva che una gentil
voleva poco, questa donna
voleva punto, ma ella
voleva salare; a cui
voleva volentier mangiare
voleva credere, e se pure
voleva torre, sí come
voleva toccare.
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DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
DIONEO
DIONEO
CORNICE
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
10
3
3
4
4
7
9
9
10
10
10
CONCL
2
3
3
6
7
7
7
7
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9
10
10
62
4
27
7
8
4
10
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1
9
21
1
8
5
14
7
6
12
27
32
48
100
40
41
prestasse, ma che egli
cominciò a dire che egli
dugento lire di che io
menare, e che egli
rispose che menar nol
a senno di niuna persona
per esperienzia ne
Giosefo quello che
dicendo che non vi
onorar nol poteva come
"Bene sta, io non vi
intesa che Dioneo non
rispose che egli non ne
verso Levante andar
esser potesse, egli non
la seguente sera con lui
amare il re indietro si
lui solo alquante parole
sí valorosa giovane si
che questo miglioramento
se sua moglie esser
che con un compagno
e per ciò a suo potere
colui al quale ella
volevagli
DIONEO
VIII
10
27
volevala
LAURETTA
V
7
45
volevano
FIAMMETTA
ELISSA
NEIFILE
PANFILO
EMILIA
LAURETTA
II
II
IV
V
VIII
VIII
5
8
8
1
4
9
63
80
13
39
29
69
d’oro, il quale costoro
e a dire ch’essi
di far quello che
non perché gl’iddii non
in quello che far
pianto del mondo e
volevi
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
LAURETTA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
III
IV
V
VIII
VIII
VIII
X
X
6
10
10
6
6
9
3
3
37
14
54
50
54
102
32
32
le some altrove, e
dormiglione, ché, se tu
o se di te dir non
avuto tu, e a noi
ne venisti e poscia ci
a qualche altra femina e
non uno uomo come tu
famoso me solo uccider
voleva guardar la chiave
voleva comperare un
voleva comperare un
voleva essere e fante e
voleva, non perché egli
voleva
voleva fare alcuna cosa,
voleva certezza, molti di
voleva si facesse da
voleva coda, guasta tutto
voleva, ma conveniva che,
voleva
voleva quella coda io:
voleva, colei sel pensi
voleva
voleva far niente, sí
voleva o di Levante in
voleva da Natan esser
voleva cenare nel suo
voleva tirare e per paura
voleva dire; per che
voleva aver compassione;
voleva dire e disse: In
voleva.
Ella, credendo
voleva
voleva essere alle sue
voleva procacciar col
voleva tutto il suo bene,
morir nelle braccia; e volevagli pur donare due
le dicea villania e volevala costrignere di
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volevano
volevano
volevano
volevano
volevano
volevano
andare a
stare appresso a
i suoi tutori; e
che colui, il
piú favorevole
tutti che io vi
volevi giugnere molto
volevi dormire, tu te ne
volevi, come ti sofferiva
volevi
volevi mostrare che ti
volevi far credere che tu
volevi comparire molto
volevi fare ma infiniti,
volevi, non maravigliosa
volevi
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volgar
DIONEO
III
10
35
volgare
PANFILO
CORNICE
FIAMMETTA
ELISSA
DIONEO
EMILIA
I
IV
IV
VI
VI
VII
1
INTRO
1
9
10
1
9
3
38
9
46
5
secondo il lor
solamente in fiorentin
peccato, che tu, piú la
si diceva tralla gente
di Monte Morello in
il paternostro in
volgare
volgare
volgare
volgare
volgare
volgare
a dir venisse,
e in prosa
oppinione che la
che queste sue
e d’alquanti
e la canzone di
volgari
CORNICE
FILOMENA
PAMPINEA
FILOMENA
I
II
IV
X
INTRO
9
2
8
10
3
5
69
meno, le quali i
Suolsi tra’
e cominciò.
Usano i
se dalla opinione de’
volgari
volgari
volgari
volgari
nominavan
spesse volte dire
un cosí fatto
è dannata e son
volge
PANFILO
CORNICE
I
VI
1
4
85
1
di paglia che vi si volge tra’ piedi
salute l’ira di Currado volge in riso e sé campa
volgea
CORNICE
III
INTRO
10
del signore, due mulina volgea.
volgea
volgean
PAMPINEA
II
3
24
al quale nuove cose si volgean per lo petto del
volgendo
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
VIII
X
X
7
8
8
40
16
37
seco gran cose e varie volgendo a trovar modo
in contrario volgendo,
volgendo ogni cosa detta
leggiermente a un’altra volgendo,
volgendo avrò te e me
volgendosi
PANFILO
FILOMENA
ELISSA
I
VII
VIII
1
7
3
85
29
42
perdonare, da questo volgendosi a riprendere
le sue e tenendol forte, volgendosi per lo letto
ivi presso sel vedeva, volgendosi intorno e or
volger
NEIFILE
DIONEO
I
IV
2
10
9
25
in su la sua credenza, volger non si lasciava.
quale era, in su l’altro volger vogliendosi sí
volgere
PAMPINEA
PAMPINEA
III
IV
2
2
16
17
vi ridussono in volgar motto che il piú
Il veder
gli fosse cagione di volgere l’avuto diletto
né prima mi pote’ volgere per veder che ciò
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Vergogne – Zuffa
volgersi
FIAMMETTA
II
5
56
volgesse
PANFILO
II
7
43
volle
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
FILOSTRATO
PAMPINEA
LAURETTA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
EMILIA
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
CORNICE
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
VI
INTRO
5
5
7
7
8
2
3
4
6
7
7
7
8
8
8
8
9
INTRO
1
1
6
6
7
7
9
CONCL
INTRO
1
3
6
6
7
8
10
10
3
3
4
7
9
INTRO
109
10
14
9
25
11
34
43
7
76
44
105
112
10
75
95
99
34
15
31
32
43
43
65
95
50
4
23
19
24
35
43
16
18
26
48
7
41
37
23
43
11
veniva, disideroso di volgersi al mare per
non sopra lei l’ira si volgesse de’ parenti e
venire, sí come
e le vivande ella sola
in altro non
piú, convenne, se piú
E cosí detto,
di messere Ermino, il
fu messa, come la donna
tornare non si potea, la
ma quasi, se spacciar
che compiuta fosse,
Laonde egli veder la
alquanto fu riposata,
persona fidar non mi
e postosi, come ella
farglisi cognoscere non
maniera il sofferse ma
il re molto Giachetto e
a quella non
del luogo, andar non vi
quel fece che ella
in sú ciascuna provar
voce, subitamente si
ma non poté; ond’ella
tornato fosse, fuggir si
e alle cognate; e
sentendosi gravida, non
le cose fossero tutte
men che utile, non le
oltre modo, prima gli
ciò che udir
ad ogni convenevolezza,
figliuola, niun cosa ne
né esser colpevole,
che non dormiva,
per lo cadere aperta
fresca e gagliarda era,
al suo disio pervenire,
e ordinatamente
di Ricciardo ingannata,
gran villania e da lei
fosse, sí come ella
ebbe detto ciò che ella
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volle la lor reina, tutti
volle ordinare. E fatte
volle prender cagion di
volle col suo oste
volle saper chi fosse; e
Messere
volle vedere.
volle, Rinaldo con lei
volle
volle del suo priego
volle le cose sue, gliele
volle Domenedio,
volle, e vedutola e oltre
volle
volle il soldano sapere
volle che verso Cipri
volle, con lei sopra un
volle
volle infino a tanto che
volle che, avendo prima
volle ogni cosa sapere di
volle in essa entrare, ma
volle, ma quivi
volle
volle.
La quale, sí
volle
volle come il mutolo
volle gittare del letto,
volle gridare; ma
A cui
volle temendo.
volle che quivi altri
volle piú la gentil donna
volle sentire; e oltre a
volle nominare per lo
volle sgridare, poi prese
volle ebbe della morte di
volle usar la forza. Ma
volle udire; ma,
volle, lei presente,
volle
volle gridare, ma il
volle avanti, se altro
volle una volta attaccar
volle morir di dolore; e
volle sapere come quivi
volle gridare e dirgli
volle sapere come andata
volle, lei con tutte le
volle
volle.
Ma poi che
volle
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PAMPINEA
NEIFILE
ELISSA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
CORNICE
PANFILO
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
ELISSA
EMILIA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
2
4
9
10
INTRO
INTRO
7
7
7
CONCL
INTRO
2
4
4
7
7
9
9
INTRO
4
INTRO
2
5
6
8
8
18
13
8
44
9
10
8
38
43
3
2
43
9
35
4
21
3
43
6
2
4
10
13
5
48
107
6
condizione andar vi
che seco aveva non
e ogni cosa che far
messer santo Antonio,
e chi dormir non
a novellare, come il re
e, come la fortuna
nel letto, com’ella
e festante ti vede, ti
disse: "Dioneo
dalla reina, chi
richiedere il tabarro
ma cosa alcuna far nol
ne fu mandato alla casa.
mai piú rimaritar non si
con lei favellato, e poi
come Pampinea
s’acconsentisse, e non
la reina, chi
sí come la reina
i bicchieri, chi
e smontato, come Ghino
lei se n’accorgesse; e
denari uscendone, non si
vinto da vergogna, si
tutti e tre venire, udir
e a Lui medesimo che
vollele
PANFILO
II
7
95
si credeva che fosse, e vollele fare la debita
vollero
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
IV
V
X
5
1
9
22
68
64
adimandare e per ciò vollero vedere che dentro
altri che appressar si vollero da’ compagni di
convenne far quello che vollero i suoi parenti,
volli
FILOSTRATO
EMILIA
PAMPINEA
FILOSTRATO
FILOMENA
NEIFILE
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
III
III
VI
VII
VII
VII
VIII
VIII
X
1
7
2
2
7
8
9
9
8
9
29
28
16
30
41
43
69
78
e per l’altra, io non vi
né sua ambasciata piú
sia vin da famiglia, vel
cosí da bene e nol
ella disse: "Io non ti
faccia quello che io non
di Cristo che io le
le medicine; ma io non
né come nemico la
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volle.
Impose adunque
volle
volle dietro alle parole
volle e a gentile uom
volle che io vedessi
volle, degli altri lor
volle
volle, non guari lontano
volle
volle, il dí seguente
volle
volle con lei si spogliò,
Allora
volle provare.
volle ieri che oggi si
volle andare a riposarsi
volle rispondere; ma
volle, che prima co’
volle
Volle il vescovo appresso
volle, essendosi ella
volle
volle cenar con lei e
volle poco innanzi
volle.
E però quanto
volle
volle s’andò a riposare.
volle, incominciò.
volle
volle alquanto bevve, e
volle, tutto solo fu
volle
volle del tutto da lei di
volle altrove che sotto
volle pentere e recusava
volle che cagion movesse
volle per la salute della
volli star piú e sonmene
volli ricevere; come che
volli staman raccordare.
volli, per venire a
volli
volli iersera dir cosa
volli mai fare, cioè che
volli dare dieci bolognin
volli, ché io era pur
volli
volli men che onestamente
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vollon
NEIFILE
FILOMENA
VII
VIII
8
6
47
8
vollono
CORNICE
LAURETTA
III
VIII
CONCL
9
18
69
di quegli che intender vollono alla melanese,
perch’io vi stessi, che vollono lasciare a me
volò
PAMPINEA
IV
2
32
molte volte la notte volò senza ali, di che
volontà
PANFILO
FILOMENA
DIONEO
PAMPINEA
FILOMENA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
FILOMENA
I
I
I
I
II
III
III
III
III
III
IV
V
VI
VII
VII
VIII
X
1
3
4
10
9
6
7
7
7
9
3
1
10
5
9
7
8
26
7
7
16
22
49
30
32
45
11
17
9
50
25
75
42
71
CONCL
8
volontariamente
CORNICE
VIII
un pezzo di pane, e essi vollon pur darti a questa
sí che costoro non vi vollon cenare e partirsi
dicon male, e sí per la
sí era avaro che di sua
che egli, da troppa
ciò lor tolto la buona
tua donna fatta mia
si paceficò; e di pari
di vostra propria
cosa, dove sua
sua di vostra spontanea
adunque della sua buona
dolci parole in tanta
vedergli piú volte ebbe
mi pare esser certo che
e se non fosse che
di questo, che, qualora
ciò che la non temperata
lasciando star la
volontà che hanno di
volontà non l’avrebbe mai
volontà trasportato, men
volontà né lo intendere
volontà, e in segno di
volontà
volontà di ciascuno gran
volontà il faceste,
volontà stata non fosse.
volontà eravate divenuta.
volontà e rispose che
volontà di questo fatto
Ma
volontà di destarla.
volontà sia stata di Dio
volontà lo strinse di
volontà me ne venisse, io
volontà s’ingegnava di
volontà e con ragion
non obstanti quelle che volontariamente avevan
volonterose (cf. volenterosa)
volenterosa
ELISSA
IX
2
9
volontieri (cf. volentieri)
volentieri
CORNICE
III
4
DIONEO
VI
10
2
6
vols’
EMILIA
VII
1
32
la testa dell’asino non vols’io,
ma altri fu, che
vols
volse
FIAMMETTA
EMILIA
CORNICE
ELISSA
II
III
V
V
5
7
INTRO
3
82
16
3
11
sopra l’orlo dell’arca,
il pensier
verso la loro stanza
una selva grandissima
troppa fretta o troppo volonterose tanto l’uscio
prestamente rispose che volontieri
volontieri, e cominciò:
altra divozione vedutovi volontieri,
volontieri con ciò sia
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volse il capo in fuori e
volse, e seco ciò che a
volse
volse i passi: alla qual
volse il suo ronzino, e
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FIAMMETTA
IX
5
57
l’ebbe, senza dir nulla volse i passi verso la
volsero
ELISSA
V
3
14
lasciato star Pietro, si volsero alla lor difesa;
volta (n.)
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
PAMPINEA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
PAMPINEA
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
INTRO
INTRO
INTRO
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
7
7
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3
3
5
6
6
7
7
7
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8
8
8
9
9
9
10
10
10
10
10
1
1
1
2
2
9
39
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5
14
31
32
41
53
53
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15
12
28
25
3
12
2
30
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26
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67
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33
35
35
16
19
44
3
7
10
33
40
8
9
32
2
3
supplicazioni non una
né avvenne pure una
questo tanto, che alcuna
modo, avvien forse tal
grande, tanto che alcuna
tempo era che egli altra
settimana almeno una
vanno in villa, e alcuna
sí che io dissi una
la quale egli, ogni
sputai una
di doverlo dire; e ogni
io bestemmiai una
diceva; e aveano alcuna
ti serberai in altra
che, trovandosi egli una
suo piacere per quella
chiave, il quale alcuna
avvenne, che a lei la
sconcio spendere altra
quale del novellare la
fosse, e questo non una
era, vedesse, niuna
avveduto alcuna
sermoni e una e altra
disonesta cosa: e una
di doverla avere altra
quale il conte alcuna
che il maliscalco alcuna
uomo il quale alcuna
possa, e questo non una
"Veramente se per ogni
il soldano avendo alcuna
e con quella ora una
prima notte incappò una
donna, a cui forse una
il fatto andò da una
interesse vi stetti una
a questo, andava alcuna
quand’io lavorava alcuna
si dipartissono, da una
della quale erano alcuna
fa di sapere, che alcuna
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volta ma molte e in
volta, ma se ne sarieno
volta
volta è già addivenuto
volta che, da oppinione
volta sconciamente gli
volta confessato si fosse
volta, senza che assai
volta
volta gli era paruto
volta male di lui alli
volta che bevuto avea
volta nella chiesa di Dio
volta che io me ne
volta la mamma mia. E
volta sí gran voglia di
volta a alcuno perdono,
volta a Parigi in povero
volta rimise l’andare e
volta serviva alle
volta dovesse toccare, in
volta recati, non
volta toccava - m’hanno
volta ma molte e molto
volta la conobbe, né ella
volta che alla donna
volta con lei usati,
volta e altra mirandola,
volta veduta, ma il dove
volta, e egli e ’l
volta
volta veggendo, e
volta per limosina là
volta il mese ma mille il
volta che elle a queste
volta dato mangiare e
volta ora un’altra
volta per consumare il
volta ne toccava il mese
E però con
volta in sú.
volta: per che in altra
volta
volta al bosco per le
volta l’orto, l’una
volta in sú ciascuna
volta un poco le donne
volta per questo
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PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
ELISSA
FILOSTRATO
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
2
2
2
2
3
3
3
3
3
3
3
4
5
5
5
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7
7
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INTRO
INTRO
INTRO
1
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5
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16
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16
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15
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5
16
18
4
4
7
5
45
46
48
9
6
cosa percuotere una
di disiderare altra
io uomo da poterci altra
consiglio; e questa
essere e sono alcuna
di fargliele alcuna
gli uomini fanno alcuna
ne sia doluta, per ogni
che elle fanno alcuna
cosí ancora questa
la donna "per questa
l’occhio addosso e una
rimordendovene alcuna
lei verso di lui alcuna
che io non t’abbia altra
d’amore.
Né questa
io il guatassi pure una
frate, dal quale io una
basciata un’altra
badia venivano alcuna
e nel tornare alcuna
Né solamente d’una
egli per ciò che alcuna
alcuno, per la prima
tanto che per quella
diceva ella alcuna
potesse; e cosí alcuna
uomo di venire alcuna
non mi menate voi una
E volendo per questa
di venirsene alcuna
mostrarsi santo, quella
amica, dalla quale altra
Lorenzo accortosi e una
che ne venisse; e alcuna
d’una che altra
avendonela alcuna
sempre son veri né ogni
questa cavriuola una
e baciandolo alcuna
corte.
E come altra
anzi in quelle sí alcuna
e insieme furono una
con una donna una
chi è colui che alcuna
io ti pagherei di questa
gagliarda era, volle una
ragionando, alcuna
figliuolo. Il quale, una
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volta o due l’uscio della
volta quello che già
volta essere stato e
volta senza darvi piú
volta, non che dagli
volta
volta dire a’ miei
volta l’ambasciate per
volta che passar vi solea
volta, la richiamai
volta
volta facci, cioè che
volta io non vi voglio
volta e altra bene
volta la conscienza, ve
volta, e oltre a ciò
volta
volta a far parlar di
volta, come che la prima
volta
volta; e non so che male
volta
volta mi confessai; per
volta la donna e con
volta: e quivi con loro
volta
volta essendo scontrato,
volta contentò la gentil
volta esso fra’ folti
volta sentí un poco di
volta gli trasser sí la
volta: "Rustico, io non
volta
volta le sodisfaceva, ma
volta a Firenze, e quivi
volta a Firenze, acciò
volta assai aver risposto
volta tutto solo nella
volta cominciò a volerla
volta aveva prese le
volta e altra, similmente
volta con molte lagrime
volta con loro era stata
volta ripresa e non
Che essi
volta falsi.
volta e tenendomi il capo
volta e da lui essendo
volta tra noi è stato
volta le sue forze
volta e altra, amandosi
volta si penava a
volta mal non faccia? Io
volta e di quella.
volta attaccar l’uncino
volta l’un l’altro
volta e altra veggendo la
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FILOSTRATO
NEIFILE
PAMPINEA
LAURETTA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
NEIFILE
PANFILO
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
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4
5
6
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2
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CONCL
INTRO
1
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1
1
1
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6
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17
39
4
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32
32
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20
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43
11
14
13
18
64
9
12
13
20
5
18
sí. E questo detto, una
Giacomino, che altra
metterebbe, che la prima
tornarono. Quivi alcuna
quello che altra
fatica, la quale altra
disconce parole alcuna
avuto, e forse piú d’una
di che noi né la prima
ancora la terza
e egli, poi che una
sdegnato perché niuna
fortuna ancora, alcuna
sotto vili arti alcuna
domandiate se io ogni
insieme almeno una
per ciò che Guido alcuna
d’andare ogni anno una
tra l’altre v’andò una
ogni anno si paga una
e essendo alcuna
ciance ragionare alcuna
ancora lor paruto alcuna
state;
e Gianni alcuna
fossi cosí l’ultima
altressí, acciò che ogni
con Federigo alcuna
venne e toccò una
picchiò la seconda
che, quando alcuna
incominciarono per una
per uso, che quasi ogni
ciò, secondo che alcuna
con lui alcuna
e sí vi manderò alcuna
e ancora che ella alcuna
ricordati che una
per che ella una
Meuccio visitando alcuna
di dovere alcuna
vi sono stato cosí una
che io vi verrei una
per battere un’altra
Il proposto, per quella
fatto d’esser preso una
anzi ho io alcuna
andò la cosa per quella
Ora avvenne una
che se’ stato savio una
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volta sola si basciarono
volta dimorato v’era, e
volta ch’el vi tornasse
volta, con assai discreto
volta
volta aveva fatto, quante
volta ho impresa e ora
volta, e quasi continuo
volta
volta, per dare
volta
volta né la seconda ce ne
volta e la quarta e la
volta o due spurgato
volta bere aveva potuto
volta aiutatrice de’
volta grandissimi tesori
volta e quante volte a
volta l’anno, e insieme i
volta speculando molto
volta a ricoglier le
volta; e una domenica
volta
volta. Alle quali cose
volta
volta domandato quali
volta forse suspicherebbe
volta tanto gaiamente
volta vi veniva a cenare
volta come stata era la
volta non convenisse che
volta, e dissele che a
volta
volta pianamente la porta
volta: di che Gianni
volta
volta avviene che donna
volta ma sotto la coverta
volta che a grado l’era
volta era usata di fare,
volta e in questa maniera
volta un mio cherichetto
volta dicesse "Oimè!
volta senza piú suole
volta domandò Nicostrato:
volta questa sua comare,
volta pervenire al fine
volta come mille.
volta con esso teco pur
volta la moglie,
volta non potendo trarre
volta il che io veggo
volta detto: ‘Se le
volta.
Bruno e
volta
volta tra l’altre che,
"Ohimè disse
volta
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Vergogne – Zuffa
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
FIAMMETTA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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6
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7
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6
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5
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4
17
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3
4
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6
30
3
22
9
24
16
20
5
36
37
80
102
per non darci una
Tu ci menasti una
braccia tenere.
E una
coda dell’occhio alcuna
con lei alcuna
essere sarà un’altra
è stato sarà un’altra
vi sono salgono alcuna
d’essere stato una
caldo campare; e non una
E avendolo alcuna
a questo diceva alcuna
E cosí dicendogli alcuna
che voi per la prima
con noi. E un’altra
che a lui toccava la
a andare alcuna
si vestirono e un’altra
E usando una
colui che da lei tra una
l’andata alla donna ogni
la fortuna alcuna
contentandosi, non una
la giovane un’altra
che egli loro una
bicchiere grande per
ciò s’innebbriava alcuna
dormirsi, sí come altra
per uccellarlo, alcuna
similmente questa
piccola casa, alcuna
altramenti motto da una
per vere ti daranno una
cominciò:
Altra
chiamato non fosse ogni
studiava, che pure una
come che altra
anzi con piú furia l’una
tra molti savi alcuna
l’avresti per la prima
e la tredecima
mi ricordo avere alcuna
si potesse, per questa
disposta sono per questa
le piacque, che una
e so che elle non una
per credenza a me questa
cose di Lombardia, una
Ella similmente alcuna
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volta bere de’ denari che
volta giú per lo Mugnone
volta e altra cautamente
volta a guardare, in
volta turbato e alcuna
volta: so io bene che
volta
volta: raccomandalemi e
volta
volta i pastori sopra un
E
volta schernito.
volta ma mille, oltre
volta seco invitato a
volta al maestro, quando
volta per piú accenderlo,
volta compariate orrevole
volta mi ricorda che io,
volta, disse:
volta
volta a sollazzo per la
volta bevendo e
volta e altra con costei
volta e altra aveva avuto
volta che a Salabaetto
volta e meritamente
volta ma molte con gran
volta disse: "Madonna, io
volta desse mangiare.
volta.
Calandrino,
volta
volta; a che il
volta
volta era usato di fare;
volta guatava lui, alcun
volta la fece: de’ fatti
volta; per un bisogno
volta
volta in su caricò l’orza
volta la mala ventura:
volta, piacevoli donne,
volta
volta, andava assai
volta
volta dalla prima innanzi
volta avuta l’abbia, pur
volta che l’altra, or per
volta un men savio è non
volta saputa appiccar sí
volta tornata, disse
volta inteso in Persia
volta il corpo ma non
volta a ogni vostro
volta e altra poi
volta ma molte hanno a
volta: e a Dio vi comando
volta
volta almeno a veder mi
volta guardava lui non
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DIONEO
DIONEO
CORNICE
X
X
CONCL AUTORE
10
10
35
41
3
VIII
IX
IX
X
VI
VIII
8
6
6
INTRO
INTRO
7
18
8
9
3
12
57
dal Zeppa, data una sua
e presa una lor
tornassero, data la
diportando; e data una
fine, la reina ridendo,
casa disabitata, e,
volta < volgere (p.p.)
PANFILO
II
CORNICE
V
7
3
52
2
si stava a una finestra volta alla marina a
la reina esser finita, volta a Elissa, che ella
voltata
FIAMMETTA
NEIFILE
III
IX
6
4
50
19
che quegli del marito, voltata la sua durezza in
senza piú rispondergli, voltata la testa del
voltatasi
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
III
VI
VI
VIII
VIII
3
INTRO
8
2
4
2
7
3
2
2
voltate
FILOSTRATO
IV
9
12
voltati
CORNICE
VI
INTRO
2
voltato
CORNICE
PAMPINEA
FILOMENA
IV
V
IX
3
6
1
2
34
35
voltatosi
ELISSA
CORNICE
FIAMMETTA
II
VII
VIII
8
5
8
97
2
22
volte (n.)
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PROEM
I
I
I
INTRO
INTRO
INTRO
3
2
17
18
volta (n.)
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
di quello che io altra volta feci e alla fine
le pecore come altra volta aveva fatto e
sí come fare alcuna volta dire alle donne e
la reina, a Filomena
sul gridar riscaldata,
la reina, ad Emilia
la reina a Panfilo
quando la reina a Emilia
volta,
volta fu in casa con la
volta, sopra il pian di
volta
volta, verso le case se
volta
volta assai lunga,
volta a Dioneo, disse:
volta a tramontana con la
voltatasi,
voltatasi le 'mpose il
voltatasi verso lui con
voltatasi, che ella
voltatasi
voltatasi sorridendo gl’
voltatasi le mostrò voler
chi ciò fatto s’avesse, voltate le teste de’
casa tornare: per che, voltati i passi, là se ne
fosse; Poi alla Lauretta voltato disse: "Donna,
me, con le reni a lei voltato ed ella a me, che
fondo l’aveva Alessandro voltato,
voltato tutta Pistoia ne
Giachetto allora, voltatosi indietro e
verso la Fiammetta voltatosi,
voltatosi piacevolmente
nella quale come fu, voltatosi adietro, serrò
bisogno non m’era spesse
Quantunque
che è molto piú, assai
presero tra l’altre
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volte sentir mi facea.
volte, graziosissime
volte
volte visibilmente fece,
volte un dí cosí fatta
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CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
1
1
1
1
1
1
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1
3
3
4
4
9
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10
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2
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2
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2
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13
15
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4
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8
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35
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39
18
27
3
79
3
16
34
67
68
69
3
7
10
19
e i parenti insieme rade
il fratello e spesse
in tal servigio sé molte
alla piú vicina le piú
contenieno.
E infinite
cosí come io, molte
ho sentito e veduto piú
se cosí crediamo? quante
senza l’ordine loro rade
(per ciò che assai
suoi, sí come le piú
v’andava, e piú
Musciatto, per cui molte
sottile, sí come le piú
mi confessai mai tante
rispose di sí e molte
il vino; e molte
Egli sono state assai
in collo piú di cento
la sciocchezza spesse
io mi ricordo aver molte
e basciatala piú
di fuori e poi piú
Giovani donne, spesse
una parola molte
del suo passare e piú
io sono stato piú
scampa.
Spesse
di san Giuliano spesse
buono albergo.
E assai
si pose a stare, spesse
la donna avendo piú
stasera forse cento
braccia; e poi che mille
pienamente e molte
ancora che molte
dalla fortuna due
rozzo e poco cauto piú
Egli tentò piú
quali però che quante
bevendo l’acqua e tante
E come che rade
d’averla molte
di materna pietà mille
iterate tre e quatro
ciò che, sí come assai
fare nuove nozze da nove
era e’ marinari, che piú
videro, piagnendo piú
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volte o non mai si
volte la donna il suo
volte col guadagno
volte il portavano,
volte avvenne che,
volte avere udito che a
volte, se pure alcuni ce
volte
volte noi ci vorrem
volte riesce alcuna
volte aveva udito
volte son quegli de’
volte a fedire e a
volte e dalle private
volte veggiamo aver
volte né sí spesso, che
volte; per ciò che, con
volte
volte aveva disiderato
volte il dí che io vorrei
volte! troppo feci male a
volte
volte trae altrui di
volte udito dire che un
volte, in su il
volte
volte si dee credere ve
volte già addivenne che
volte, per accidente non
volte
volte insieme ne
volte già là dove io ho
volte, carissime donne,
volte
volte, ancora che abbia
volte
volte già de’ miei dí
volte dolendosi a san
volte posto l’occhio
volte voglia
volte, disiderosamente
volte
volte, anzi che il giorno
volte
volte il dí davanti la
volte, dubitando della
volte
volte in presenza di chi
volte e col capo e con le
volte alcuna cosa si
volte piagnendo quante
volte la sua madre, la
volte avanti in quel
volte o piú il basciò, e
volte, non senza gran
volte
volte s’è potuto vedere,
volte.
Già è buon
volte
volte per perduti si
volte misericordia
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PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
7
7
7
7
7
7
7
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7
7
8
8
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9
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1
1
1
1
1
1
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2
2
2
3
3
3
3
3
4
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4
5
5
5
6
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10
10
10
CONCL
INTRO
INTRO
30
38
54
66
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111
115
116
119
121
10
15
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3
20
48
70
11
20
21
23
24
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9
12
14
16
18
34
42
45
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12
27
31
3
32
33
50
16
42
37
48
24
25
26
7
2
28
notti invitata, spesse
sí come già piú
cadere, nelle quali rade
E avendo molte
come l’altre
corsi e rotti.
E assai
Antigono, che molte
sí come ella m’ha piú
festa e piú
uomini forse diecemilia
il conte già due
donne hanno già molte
potuta portare: e piú
tra’ volgari spesse
se io non ne fossi molte
Ora avvenne tra l’altre
maraviglia, che piú
non sanno delle sette
in novelle, come spesse
che io ho avuto piú
mutolo; e io ho piú
Per che io m’ho piú
e poi, seco spesse
speranza atato; e piú
lei andava, andasse, piú
della camera e due
essere a lui detta, piú
non l’avea e radissime
le parole altre
dirsi, se non che piú
vergogna, che, come due
che già due altre
cosí: "Io ho già assai
ve l’ho udito dire mille
il suo diletto, piú
nulla, li quali spesse
e baciandola centomilia
il Zima molte dell’altre
operando molte
rettori, li quali assai
Essi s’accusano quante
sapeva ciò che era, piú
che ogni dí due
non avvenisse, da sei
nel seguente tempo piú
la qual cosa essa spesse
lor sedenti forse cento
per le cose da me molte
che voi m’avete piú
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volte se stessa invitava
volte detto avemo, e di
volte o non mai andava
volte udita la donna di
volte fatto avea,
volte in assai cose, per
volte da me ha questa mia
volte detto e come quegli
volte pregò Idio che
volte giaciuta era,
volte domandata della
volte vinti e vincono
volte con pietosi prieghi
volte dire un cotal
volte e con molte stato
volte che, essendo egli a
volte quello che egli
volte le sei quello che
volte avviene che altri
volte, il quale forse
volte
volte a piú donne, che a
volte messo in animo,
volte ragionando,
volte seco, da questo
volte di notte in una
volte il percosse colla
volte carnalmente la
volte era usato di
volte dettegli e di nuovo
volte la domandò se ella
volte seguito hai il mio
volte conosciuto avea che
volte compreso, fra
volte: chi la sera non
volte
volte motteggiando disse
volte, mentre altrui si
volte
volte, su per le scale la
volte
volte.
Ricciardo
volte
volte goderono del loro
volte, quasi solliciti
volte
volte nel cospetto
Il
volte fu detto.
volte ti sia fatto.
volte, anzi che di su il
volte
volte, e la giovane
volte
volte andava a Rustico, e
volte per mezzo lor
volte e vedute e lette,
volte mostrati. Deh! se
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CORNICE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
INTRO
INTRO
INTRO
1
1
1
2
2
2
2
2
3
4
4
5
5
5
5
5
6
6
6
6
6
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10
1
1
1
2
3
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4
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5
6
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9
9
36
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41
14
30
55
1
2
22
32
38
4
9
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5
9
11
19
21
2
6
9
18
22
7
52
53
9
24
49
16
27
3
8
29
12
3
5
19
7
7
7
9
10
16
24
3
4
11
elle venute parecchie
porta in alto, e spesse
bisognano, e spesse
cammino appreso piú
femine fanno, fu assai
baciando infinite
in forma del quale piú
le lagrime piú
piacete tanto, che piú
che il marito, molte
Alberto andò poi molte
colui che l’usa e molte
per costui medesimo piú
l’amasse quanto piú
molto, avendolo piú
fu, per ciò che spesse
si stava, e assai
del continuo, piú
instanzia molte
per ciò che assai
sien tutti veri, assai
padre di lei piú e piú
piú che l’usato spesse
il pianse assai e assai
di ciò avvedutasi, molte
e a’ prestatori piú
delle coltella, piú
e per vedergli piú
porre al suo disio, piú
diversi accidenti piú
dormiva chiamò molte
assai, le quali molte
da tante di voi tante
E avendo molte
l’un dell’altro, molte
che ella avea piú
e oggi e altre
venisse, ma già molte
che quello ebbero piú
che, avendo Pietro piú
che per dolore piú
pur tenendosene, molte
per la qual cosa piú
Di questo consiglio piú
correndole spesse
amata donna;
e quante
il piú delle
già d’anni pieno, spesse
e avendo veduto molte
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volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
volte
a starsi meco, in
sopra le teste
non solamente in
poi in processo di
vicina: ma pur,
il morto cuore.
si giace con lei;
tirate insino in su
a starsi con voi
la notte volò senza
sanza alcuno
d’altrui. E tra gli
scrisse e mandò
significato l’avea.
Lisabetta guatato,
eran di mandarlo
la notte
da’ suoi vicin fu
richiese, e non
avevano quella
può ciascun di noi
a diletto dell’una
il riguardava nel
in vano il chiamò;
ne gli disse male e
ridir le fece.
rise ed ebbe festa,
ebbe volontà di
fece tentare Cipseo
frastornato.
Ora
e, alla fine
ne fanno di gran
morso, perché io
avuta voglia di
faccendo cantar
ambasciate portate
comprender si può;
di notte, non
reiterato, senza
cautamente
dopo essersi doluto
si mise in cuore di
il pregarono e
fece beffe Nastagio
crudelmente dove la
io la giungo, tante
dona.
Dovete
delle cose passate
il falcon di
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FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
EMILIA
ELISSA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
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VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
9
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CONCL
INTRO
INTRO
1
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2
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9
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10
10
CONCL
1
1
1
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1
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9
12
13
39
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3
9
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9
10
5
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5
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29
30
9
16
22
5
8
11
16
56
59
5
13
32
38
40
46
7
10
2
15
26
32
35
di confortarlo e spesse
giovanetto, udite molte
e ancora giovane, piú
la moglie si fuggia, piú
"Noi abbiamo già molte
che delle sette
la reina l’aveva ben sei
or tre e quatro e sei
Oretta, udendolo, spesse
che i mortali spesse
Il che raffermando piú
in tanto che molte
che io gli porto, molte
io ogni volta e quante
angelici che già molte
e in quella spesse
il quale spesse
cotanto.
Di cui spesse
all’altra, che spesse
sí come egli molte
ridendo rispose: "Assai
picchiasse tre
maniera faccendo molte
Ma tra l’altre
che provata l’avea piú
in questa guisa ebbe tre
agio; e poi dell’altre
n’entrasse: e cosí molte
gran male, e io ho molte
era minore, piú e piú
prese sdegno; e piú
e poi sicuramente piú
dovere per quello tante
potesse: e quivi spesse
non giacessi? E quante
operando poi piú
come voi sapete che rade
costumi guardando, piú
sé ragionare, aveva piú
della donna e centomila
mal venuta per le mille
cosa, come che poi piú
e ella si fosse molte
a Ruberto: e assai
quantunque il re piú
ti parlerò io quante
te ne penterai tante
sí come usava spesse
per la qual cosa ho piú
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volte il domandava se
volte queste proferte,
volte fu da’ fratelli
volte disse a colui che
volte udito che con be’
volte le sei soprastanno
volte imposto silenzio ma
volte replicando una
volte veniva un sudore e
volte fanno, li quali,
volte il famigliare né
volte nelle cose da lui
volte stata, né questo
volte a lui piaceva,
volte vedemmo, sé da
volte onoravano e gentili
volte era suo cammino,
volte frate Cipolla era
volte mi vien presa l’una
volte aveva provato.
volte già ne potete aver
volte e ella gli
volte insieme si
volte una avvenne che,
volte avanti che romita
volte incantata la
volte ritrovandosi con la
Ma pur
volte fecero.
volte udito che egli è
volte si ritrovarono
volte avendolo della
volte di ritrovarsi con
volte guatare, che ella
volte insieme si
volte il tuo cherico a me
volte con lui buon tempo
volte è senza effetto
volte molto commendato
volte a sé tirata la mano
volte lei e il suo amore
volte!, e alzato il
volte
volte con Anichino e egli
volte accorta che
volte andatovi, alcuna
volte silenzio loro
volte ella il mi
volte, che tu ne vorrai
volte
volte di fare, a certi
volte avuta voglia di far
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PANFILO
DIONEO
NEIFILE
PANFILO
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
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1
2
4
4
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6
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3
6
29
9
19
5
4
5
8
39
43
2
6
19
27
nel quale poi molte
e alle prediche, piú
si mettea, il che rade
con lui, e piú
la sollicitò molte
io ho udito assai
io ci pur verrò tante
Carissime donne, spesse
si fidava molto, spesse
"or mi bacia ben mille
è vero che tu m’hai piú
d’esser beffato piú
il come, facendo le
e tutta sola, sette
la imagine in mano sette
cespuglio nascosi, sette
La donna, detta sette
e ora e mille altre
avresti il dí mille
e la tua; ma le piú
morte, è dato ber molte
che tutta la pelle piú
quali s’è oggi qui due
conoscendo in poche di
uomini, li quali due
Buffalmacco le piú delle
sí come altre
non curo freddo: poche
riso non fossero dodici
libro della dogana assai
in Paradiso, e mille
gli veniva delle sette
tu te n’andasti, alcune
i mille prestati, spesse
bene e meglio.
Molte
esse men saviamente piú
altramenti, spesse
il quale ella spesse
Il qual poi molte
sapevano, gli avevan piú
debito; e benché mille
cosa, posto che assai
via.
Ora tra l’altre
lavorava punto, ma mille
donna m’ha ben mille
Calandrino, che altre
s’innamorò; e piú
io sono andato da sei
io te l’ho detto cento
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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volte Pirro di Lidia e
volte udito avevano e
volte suole de’ tedeschi
volte insieme fecer poi
volte e con lettere e con
volte che egli non è
volte, che io vi troverrò
volte
volte avviene che l’arte
volte con lui con
volte, a veder se tu di’
volte
volte scritto, cioè che
volte tentò l’uscio se
volte del leone,
volte con lei vi bagniate
volte diciate certe
volte con la imagine si
volte la sua orazione,
volte, non hai dubitato
volte
volte disiderato di mai
volte è l’ultimo, a cui
volte del vino pur che
volte appiccata lasciò
volte ragionato, Bruno e
volte che con lui stato
volte almeno il mese
volte vi fa venir per sé
volte assai paruto gli
volte è mai che io mi
volte le lagrime venute
volte s’informano i
volte aveva riguardata
volte l’una fatto il
volte ci volesti venire e
volte dicendo: "Chi ha a
volte s’è, o vezzose
volte gli orecchi porti e
volte il percoteva ora in
volte in una cassa si
volte, in dispetto di
volte
volte detto che egli
volte ragionato ne fosse,
volte de’ fatti di
volte avvenne che egli ve
volte il dí ora alla
volte promesso di dover
volte la brigata aveva
volte per grado di
volte in su in villa,
volte che tu non va da
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DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
CONCL AUTORE
7
10
10
10
10
10
4
5
5
6
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16
16
21
112
51
64
69
69
5
7
10
23
volte (n.)
PANFILO
III
4
28
volte (n.)
CORNICE
CORNICE
I
III
INTRO
INTRO
90
4
volte < volgere (p.p.)
PAMPINEA
V
6
25
le reni l’uno all’altro volte e infino ad ora di
volti
ELISSA
VIII
3
45
di tornarsi a casa; e volti i passi indietro,
volto (n.)
DIONEO
FIAMMETTA
PANFILO
I
II
IV
4
5
6
11
52
18
andava, con un buon volto disse: "Messere, io
barba nera e folta al volto,
volto e come se del
volte il riguardava nel volto,
volto e talvolta per lo
2
6
5
14
41
36
al suo aiuto adoperò, ma volto il cavallo sopra il
alla morte; e volto a’ figliuoli e a’
si contendesse.
E volto a Giacomin disse:
volto < volgere (p.p.)
FILOSTRATO II
PANFILO
IV
NEIFILE
V
dove veduta fosse, assai
compar Pietro; e quante
e all’asino suo, quante
a Barletta, era piú
letto, e avevalo molte
E tra l’altre
donna accostò, e piú
da parte di lui spesse
femina, tu m’hai molte
Ciascuna di voi molte
era, avendo poi piú
la reputava, e piú
alla qual legge piú
ma le divine. Quante
già fattosi mille
ma avendogli piú
effetti oggi radissime
Pavia l’animo avea e piú
Il che ella molte
Saladino e avendo molte
e fatto s’era assai
non piaccendo, piú
sieno spesse
uccidon gli uomini molte
d’esser pesato, e molte
volte miseramente pianse
volte in Barletta
volte donno Gianni in
volte, quando il prete vi
volte
volte al prete detto, ma
volte, una le disse:
volte
volte con molte lagrime
volte veniva, disse indi
volte affermato che
volte può avere udito
volte pensato alle cose
volte seco stesso
volte s’opposero le forze
volte ha già il padre la
volte.
Oltre a questo
volte
volte Tito dato favole
volte si veggiono in due,
volte di fuggirsi aveva
volte e con grandissimo
volte udito dire che ciò
volte, s’incominciò a
volte
volte il pregaron che
volte le figliuole a’
volte, non per malizia di
volte
volte de’ miei dí essere
riposarti; tu dai tali volte per lo letto, che
freschissime e con volte di preziosi vini:
corte di quello, le volte piene d’ottimi vini
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PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
ELISSA
V
VI
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
6
2
1
1
1
1
1
3
23
15
10
10
31
31
16
34
e di fuoco far morire; e
sete avea generata,
il quale quando col muso
il muso del teschio
che la donna aveva ben
intorno, e era rimaso
Guasparruolo,
disse: "Or t’aspetta; e
volto
volto
volto
volto
volto
volto
volto
volto
ad un sol compagno
agli ambasciadori
vedesse verso
verso Fiesole, non
il teschio dello
verso Firenze, e
alla moglie, la
a Buffalmacco disse
voltò
DIONEO
III
10
10
voltosi
CORNICE
VII
8
2
voluta
PANFILO
NEIFILE
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
LAURETTA
PANFILO
FIAMMETTA
III
III
IV
IV
V
VII
VII
IX
4
9
3
6
1
4
9
5
6
6
26
37
56
24
6
5
volutasene
DIONEO
IX
10
10
voluti
PANFILO
PAMPINEA
DIONEO
PANFILO
I
III
V
VII
1
2
10
9
26
31
7
44
quali a chiesa non sono
Un altro gli avrebbe
tosto che uno avrebbe
"Mai sí, anzi gli ho io
voluti ricevere, non ci
voluti far collare,
voluti, là dove ella
voluti
voluti domandare perché
voluto
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
EMILIA
I
I
I
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
7
7
10
4
4
7
10
2
3
4
4
6
7
22
23
6
21
26
78
33
31
26
6
28
31
22
egli oggi.
Avrebbe
a chiunque mangiar n’ha
che se la natura avesse
piú che non avrebbe
abbandonare non l’aveva
convenevoli, non aveva
a costui, che ha
che avesse il re
son rattemperata, né ho
piú lunghe diete che
ma, poiché pur l’hai
che ella non avrebbe
il quale Domenedio ha
voluto l’abate che
voluto, senza guardare se
voluto
voluto, come elle si
voluto
voluto, senza sapere ove
voluto
voluto, tutto si
voluto
voluto fare, sentendo ciò
voluto Idio sí come
voluto per quella dire,
voluto fare né dire cosa
voluto non avrebbe; e,
voluto fare, non pensare
voluto trovare, fattasi
voluto in parte purgare
senza troppi assalti voltò le spalle e
tacersi, verso Neifile voltosi disse: "Dite voi;
quando ella si sarebbe
i suoi parenti l’avevan
dal duca senza mai aver
forza che fare l’avea
hanno della tua vertú
piú sofferire, ne gli ho
a qualunque cosa avesse
fatto mi fossi scostare
voluta
voluta
voluta
voluta
voluta
voluta
voluta
voluta
dormire o forse
maritare,
far cosa che gli
che egli da lei
piú certa
fare questa
fare, chiamato
o volessi, avrei
il prete vi veniva, volutasene andare a
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EMILIA
FIAMMETTA
CORNICE
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
ELISSA
FIAMMETTA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
PAMPINEA
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
III
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
VI
VII
VII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
X
CONCL AUTORE
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1
3
6
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2
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19
40
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12
34
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5
19
70
70
63
14
10
3
32
83
88
4
mena ad effetto, non ha
di quello che egli ha
da ridere, il che avrei
disse:
"Se io fossi
a cui vivo non avea
che dare gli aveva
che Idio non le aveva
a altri, sí come egli ha
La quale, come che
Se io non avessi
da riporvi, chi avesse
quello che Guido aveva
colà dove io fossi se’
non l’aveva il padre
a sentir piú freddo che
le faceva troppo piú che
che costui non m’abbia
sia il ben che io t’ho
al vero sogno del marito
ma egli non aveva mai
colui prender l’avesse
ti vergognare d’avermi
o oltreggiare v’avessi
Gisippo non aveva esser
forma trar non avessi
voluto lasciare impunito;
voluto? Ma pure, se
voluto
voluto che stato non vi
voluto andar dietro a’
voluto d’un sol bacio
voluto delle coltella,
voluto la morte mandare,
voluto, io medesimo tel
voluto
voluto non avesse, pur
voluto essere al mondo,
voluto, alcuna cosa, come
voluto
voluto dire e vergognossi
Dissiti
voluto venire?
voluto mettere a alcun
voluto non avrebbe; ma,
voluto non avrebbe, che
voluto dare una notte
voluto: dunque non ti
voluto
voluto dar fede.
voluto.
E tra l’altre
voluto
voluto, sí come io in una
voluto
voluto uccidere per
voluto, schernita ve la
voluto
voluto, che aver Gisippo
voluto
voluto, altramenti
voluto
volutola
EMILIA
III
7
77
vorrà
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
LAURETTA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
DIONEO
NEIFILE
CORNICE
CORNICE
I
I
III
III
V
V
VII
VIII
IX
CONCL AUTORE
CONCL AUTORE
1
1
1
8
4
4
8
10
4
24
24
28
57
22
38
30
60
15
14
14
uomo, che egli non si
niuna chiesa
avvenisse, allora si
fare ciò che ella
a tuo padre, e come egli
parentado: se egli si
monna Sismonda: "Ora che
per tanto quanto egli ci
di qui a domane, non ne
delle mie novelle.
Chi
chi utilità e frutto ne
vorrà confessare né
vorrà il suo corpo
vorrà pensare; egli ci
vorrà. Ma dimmi chi se’
vorrà
Le
vorrà cosí faremo.
vorrà a buon concio da me
vorrà dir questo? Domine,
vorrà su prestare, per
vorrà meno di trentotto
vorrà da quelle malvagio
vorrà, elle nol
vorrà
vorrai
NEIFILE
DIONEO
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
FIAMMETTA
I
II
IV
VII
VIII
IX
2
10
1
9
7
5
14
26
41
26
108
43
da poterti di ciò che
guatami bene: se tu
raguarda: se
tante volte, che tu
che di tanto non
di dover far ciò che
vorrai o domanderai
vorrai ben ricordare, tu
vorrai senza animosità
Pirro,
vorrai morire.
vorrai far lieto, ti dico
vorrai, e poscia non ne
vorrai
aveva molta noia data e volutola sforzare a fare
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ti
tu
ne
mi
tu
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Vergogne – Zuffa
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
IX
IX
X
5
5
8
43
49
15
voglia ella o no, se tu vorrai
vorrai.
Rispose
e farà quello che tu vorrai.
vorrai E però, se
amore, se quello vorrai fare che si
vorre’
PANFILO
IV
6
23
io ad uccider mi venga, vorre’
vorre io che noi
vorrebbe
DIONEO
PANFILO
EMILIA
DIONEO
DIONEO
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
ELISSA
FILOMENA
I
II
V
V
V
VII
VII
VII
VIII
VIII
IX
X
X
4
7
2
10
10
8
8
9
9
10
1
2
8
14
97
40
45
54
45
45
46
94
50
13
8
111
vorrebber
FILOMENA
VIII
6
33
vorrebbero
DIONEO
V
10
45
misericordia: elle si vorrebbero uccidere, elle
vorrebbesi
FILOMENA
VIII
6
35
Rispose Bruno: "Vorrebbesi
Vorrebbesi fare con belle
vorrebbon
DIONEO
V
10
45
uccidere, elle si vorrebbon vive vive
vorrebbono
DIONEO
III
10
30
che troppi diavoli vorrebbono essere a
vorrei
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
I
I
I
II
III
III
IV
V
V
V
1
1
1
7
3
5
10
10
10
CONCL
45
49
76
97
32
23
53
17
57
18
uomo, che egli non le
e credo che mio padre
da Lipari, e quivi ti
cosí fatte femine non si
e dicevi che arder si
mia, cotesto non si
vorrebbe fare, anzi si
uomini, e per ciò si
e fu ora che egli
a lui come colui
egli è, paura, nol vi
egli andrebbe avanti e
operare che in sé
vorrebbe aver fatta
vorrebbe il simigliante,
vorrebbe segretamente
vorrebbe aver
vorrebbe e che ella era
vorrebbe fare, anzi si
vorrebbe uccidere questo
vorrebbe veder modo da
vorrebbe essere stato
vorrebbe:
e appresso
vorrebbe
vorrebbe.
Per che ella
vorrebbe
vorrebbe veder chi
vorrebbe che fosse
del fatto e non ci vorrebber venire.
"Padre mio, io non
assai volte il dí che io
"Messer sí, anzi non
cui la donna disse: "Io
d’Iddio, e per ciò
ringraziare come io
bene in meglio: il che
perdessi tutto, ché non
giacesti con meco; e io
fuor che da essa, né
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vorrei bene che cosí
vorrei che voi mi diceste
vorrei e come a me di far
vorrei che cosí a me
vorrei che tu credessi
vorrei innanzi andar con
vorrei. /
Per ch’io ti
vorrei
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Vergogne – Zuffa
PAMPINEA
LAURETTA
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
FILOMENA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
LAURETTA
VI
VI
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
X
2
3
2
8
8
2
6
8
9
9
9
10
4
28
10
27
47
48
21
28
12
22
71
109
31
27
disse: "Messere, io non
non vincerebbe me; ma
"Qual se’ tu? Io
casa mia fecer cosí. Ben
io son femina, io non
fare a te quei che io
dir cosí: io non
anche altro che io non
che vi si beono.
E non
grossa che no; ma io
Buffalmacco disse: "Io
ma, non potendo, io
nella prima sanità.
vorrei che voi credeste
vorrei buona moneta.
vorrei la donna con la
vorrei che’ miei
vorrei che altri ch’io se
vorrei e che Idio comandò
vorrei che tu ad un’ora
vorrei! e con lei delle
vorrei
vorrei, zucca mia da sale
vorrei
vorrei che voi mi vedeste
vorrei che egli v’avesse
vorrei esser morta prima
Vorrei io ora sapere se,
vorrem
CORNICE
I
INTRO
64
vorremo
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
ELISSA
PAMPINEA
III
IV
IV
VIII
X
1
3
3
3
7
30
6
14
29
46
vorreste
DIONEO
VIII
10
54
vorresti
FILOSTRATO
DIONEO
PAMPINEA
V
V
IX
4
10
7
18
55
8
mia posta, come tu forse vorresti
vorresti. I tempi si
son molto certa che tu vorresti che fuoco
di me quello che tu vorresti vedere; e per
vorrete
DIONEO
PAMPINEA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
II
IV
VI
VIII
VIII
10
2
6
2
2
20
50
8
26
28
quello che voi medesimo
vi potrò menare dove voi
di chiunque voi
e io farò ciò che voi
poscia farò ciò che voi
vorrete per riscatto di
vorrete; altrimenti non
vorrete
vorrete.
Tra’ quali
vorrete
vorrete?
Allora disse
vorrete
vorrete.
Rispose il
vorrete
vorrò
DIONEO
CORNICE
DIONEO
NEIFILE
DIONEO
FIAMMETTA
DIONEO
I
I
V
VII
VIII
IX
X
4
CONCL
10
8
10
5
10
15
12
22
3
58
36
35
noia, sempre che io ne
proposta data, se io non
e rechilo a ciò che io
gran peso mi resta se io
far venir qui.
E se io
di noccioli.
Ora io
mi dotto, se io non ci
vorrò,
vorrò sieno
vorrò, ma qual piú di
vorrò
vorrò.
Fa pure che tu
vorrò
vorrò con una bella
vorrò al presente vendere
vorrò che tu mi vegghi un
vorrò esser cacciato, che
quante volte noi ci vorrem ricordare chenti e
s’acconcerà comunque noi
ciò che, se raguardar
dove noi andar ne
e torcene quanti noi ne
donna; quello che noi
vorremo.
Masetto
vorremo
vorremo, vedremo che il
vorremo
vorremo ne verranno; e
vorremo? Niuno ci vedrà;
vorremo
vorremo fare a te, tu tel
io vi porto voi non ne vorreste da me per niun
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vota
CORNICE
DIONEO
DIONEO
I
IV
VI
INTRO
10
10
49
31
29
città, d’abitatori quasi vota
vota, addivenne, sí come
la guastadetta vota,
vota fece un gran romore
non lasciare la cassetta vota,
vota vedendo carboni in
votare
DIONEO
LAURETTA
V
VIII
10
9
28
98
che aveva fatto il dí votare
votare; e questo fatto,
di quei campi facevan votare la contessa da
vote
CORNICE
I
INTRO
66
voti
CORNICE
I
INTRO
48
vu
PAMPINEA
IV
2
43
vulgarmente
LAURETTA
VIII
9
29
questa cosa chiamiam noi vulgarmente l’andare in
vulgo
DIONEO
VI
10
56
poi che partito si fu il vulgo,
vulgo a lui andatisene,
vuo’nele
FILOSTRATO
X
3
40
2
6
3
9
4
6
6
CONCL
CONCL
2
7
7
7
2
2
2
2
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8
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12
46
14
17
18
35
25
25
25
25
27
13
21
vuogli (cf. vuoi)
vuoi
NEIFILE
I
EMILIA
I
PAMPINEA
II
FILOMENA
II
PANFILO
III
PANFILO
IV
PAMPINEA
V
CORNICE
V
ELISSA
VI
FILOSTRATO VII
FILOMENA
VII
FILOMENA
VII
FILOMENA
VII
PANFILO
VIII
PANFILO
VIII
PANFILO
VIII
PANFILO
VIII
PANFILO
VIII
FIAMMETTA
VIII
FILOSTRATO IX
a riguardare che le mura vote della nostra città;
al menomo fante rimaser voti!
voti O quante memorabili
bene spesso: mo vedí vu?
vu
La comare,
disse: "E se tu puoi, vuo’nele
vuo nele tu aggiugnere?
io son del tutto, se tu
ora, umilmente parlando,
cosí, e tu puoi, se tu
bastare: ma poi che tu
suona, te ne puoi, se tu
venisse; e se cosí non
color sieno li quali tu
dinne una bella, se tu
/
Se questo far non
mi paia vedere, tu non
per quanto ben tu mi
‘per quanto ben tu mi
intendo d’andarvi; ma se
non so, chiedi pur tu: o
un paio di scarpette o
o vuogli un frenello o
di stame o ciò che tu
prete: "Di’ ciò che tu
male; il quale se tu
m’hai fatto tu, che non
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vuogli che io faccia
vuogli mostrare questa
vuogli, quivi stare il
vuogli
vuogli che io piú avanti
vuogli, andare e cosí
vuogli
vuogli, mettianlo qui
vuogli
vuogli che s’ardano?
vuogli, ché noi non
vuogli
vuogli, almeno sciogli /
vuogli
vuogli oggi far nulla,
vuogli.
Quando
vuogli
vuogli’ a colei la quale
vuogli
vuogli la fedeltà del tuo
vuogli un paio di
vuogli un frenello o
vuogli una bella fetta di
vuogli.
Disse la
vuogli
vuogli, e io il farò
vuogli
vuogli che io ti perdoni,
vuogli stare altro che di
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LAURETTA
FILOSTRATO
FILOMENA
IX
X
X
8
3
8
32
20
15
oramai: qualora tu mi vuogli cosí ben dare da
padre, dal quale tu non vuogli degenerare, sí
non si conviene che tu vuogli,
vuogli questo non è
vuoi (cf. vogli,
vogli vuogli)
vuogli
NEIFILE
I
DIONEO
II
FILOSTRATO V
PAMPINEA
V
LAURETTA
V
FIAMMETTA
V
EMILIA
VI
LAURETTA
VII
FIAMMETTA
VII
NEIFILE
VII
PANFILO
VII
ELISSA
VIII
EMILIA
VIII
PAMPINEA
VIII
LAURETTA
VIII
LAURETTA
VIII
NEIFILE
IX
FIAMMETTA
IX
EMILIA
IX
2
10
4
6
7
9
8
4
5
8
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3
4
7
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4
5
9
13
35
20
40
19
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9
16
17
39
24
55
23
123
38
56
17
26
25
"Deh! amico mio, perché
parenti tuoi e al tuo?
disse la donna "che
fatto. Perché dunque gli
l’amava, disse: "Come
è ciò che tu di’? come
come tu dí, se tu
la vergogna che tu mi
ha’ tu fatti, che tu ti
a dire: "Che
ritrovando che tu servar
è questo, Calandrino?
"Ciutazza, se tu mi
tu questa grazia non mi
Disse il maestro: "Tu
cosí buon segretaro. E
"Deh, perché non mi
non ci laverebbe. Ma che
deh! ché non ceni, se tu
vuoil
EMILIA
IX
9
19
Deh! cattivo, che farai? vuoil tu uccidere? Perché
vuoimi
DIONEO
X
10
20
le disse: "Griselda, vuoimi tu per tuo marito?
vuol
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
PANFILO
ELISSA
CORNICE
DIONEO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
I
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
IV
IV
1
3
3
5
7
8
10
10
4
4
4
6
7
8
2
2
33
19
37
58
73
22
1
42
15
26
27
17
15
69
23
23
hai fatto, e cosí si
confermi; ma ciò non si
che bene e onestamente
disse l’uno: "Che
motto, se egli non
’l conte d’Anguersa mi
gliele concede; ella non
se non: "Il mal foro non
tengono che a chi
"Come ti dimeni? Che
voi quello che questo
e dice che del tutto
la sentenzia; ma ben si
la potenzia di Dio ne
dicendo per me che a voi
che per diletto di voi
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuoi
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
vuol
tu entrare in questa
tu innanzi star qui
tu che si faccia?
tu far morire dove
tu, donna mia, che
tu lui che non ha
viver lieta, non ti
fare ricevere a
confessare?
tu dire, Arriguccio?
a lui della sua
tu murare, ché noi
fare un servigio
fare, almeno un
dire Ipocrasso e
vedere se io dico
tu migliorar qui tre
tu che io le dica da
cenare? Se mi fu
fare per innanzi; e
con altrui ragionare
vivere dee, in
dir questo? Io sento
morire, per ciò che
far forza.
Il
con lui tornare, e,
festa; e dopo non
divenir beato si
dir questo dimenare?
dire? Ora io ve l’ho
sapere quello che io
nondimeno tacere,
mostrare; e cosí
venire una notte e
venire in forma
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PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
FILOSTRATO
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
CORNICE
vuole
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
PAMPINEA
PANFILO
FIAMMETTA
EMILIA
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
CONCL AUTORE
2
5
6
6
10
4
7
10
10
INTRO
INTRO
INTRO
8
10
10
2
9
9
CONCL
6
6
8
9
9
10
1
5
5
5
5
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7
8
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9
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CONCL
41
10
7
17
24
23
42
20
34
8
8
10
7
18
19
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17
23
3
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23
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60
20
15
17
26
27
8
10
6
5
7
25
3
33
10
26
"Comare, egli non si
fratelli le disse: "Che
confortino, niuno se ne
cercato v’avea. Ma che
in una arca. Questo che
è questo a che ella
si possa se ella lui
né marito né altri ci
disse:
"Questo che
"Madonna, costui mi
lei usata non fossi, mi
e questo pecorone mi
le disse: "Cesca, che
è che egli in ogni luogo
ciò che mai niun non mi
quello che questo
pregiudicio nuovamente
E oltre a questo non si
che incontanente si
"Ben di’, ben di’: e’ si
"Eia, Calandrino, che
"Ohimè, Zeppa, che
Diceva il maestro: "Che
lingua del gran cane
vuole, ché egli non ne
amando, di questo il
disse: "E’ non si
lui nella camera; ma che
è dessa; e per ciò si
suo servigiale e se ella
capo disse: "Chi mal ti
a qualche cattiva, e non
a Biondello disse: "Che
e governato, ogni ragion
femina e mala femina
disse: "Ora che
se non costei che gli
dicendo: "Madonna, che
com’io sarei, e qual
che cosí diranno si
vuol dire, ma lo
vuol dir questo? che hai
vuol credere; e cosí nel
vuol questo per ciò dire?
vuol dire? Sarebbe il
vuol dormire? Io la farò
vuol per marito, acciò
vuol vedere anzi ci
vuol dire? Chi è questi
vuol far conoscere la
vuol dare a vedere che la
vuol far conoscer le
vuol dir questo che,
vuol pigliar moglie e tor
vuol sí segreto parlare,
vuol dire di tornare
vuol divenir leale, e,
vuol quella lealtà tra
vuol vendicare, io direi
vuol ben dir cosí, grida
vuol dir questo? per che
vuol dire questo? dunque
vuol dire gumedra? Io non
vuol tanto dire quanto
vuol meno che a ragion di
E poi
vuol servire?
vuol dire a persona: egli
vuol per ciò dir questo?
vuol questa cosa molto
vuol nulla: ha’mi bene
vuol, mal ti sogna: tu ti
vuol
vuol che io il vi truovi.
A
vuol dir questo?
vuol lui dovere essere
Le quali
vuol bastone.
vuol dir questo? deh! ché
vuol mal per altro; ma
vuol dir questo? voi
Se gaia
vuol sia. /
vuol perdonare, per ciò
I
I
II
II
III
III
III
INTRO
INTRO
1
3
4
6
7
84
94
16
4
19
20
22
la coscienza, parli chi
festevolmente viver si
in qualunque forma
tanto piú, a chi
e la mattina appresso si
che a voi e a me far
con questa noia, e
vuole in contrario: Idio
vuole, né altra cagione
vuole
vuole.
Come costoro
vuole
vuole le sue cose ben
vuole andare alla chiesa,
vuole vendicata sarebbe.
vuole del tutto che per
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EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PANFILO
LAURETTA
FILOMENA
DIONEO
FILOSTRATO
ELISSA
LAURETTA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
CORNICE
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
FILOMENA
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
V
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
7
7
8
8
1
1
6
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8
10
7
CONCL
4
6
7
7
8
6
6
7
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7
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9
9
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10
5
7
8
8
9
9
4
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46
44
54
29
29
1
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30
25
56
12
45
20
5
10
44
42
1
13
54
86
133
57
70
72
60
67
3
10
14
21
3
7
24
17
Chi ’l fa, fa quel che
sue mani; e la legge
tua, il che Domenedio
il monaco: "Sí, chi Dio
tua gran follia: quegli
io ti perdoni e questi
sta; il podestà la
rimuovere, se da me non
prestamente prenda qual
e la potenzia di Dio
e ha da lui ciò che ella
che uno statuto che ci è
/ nullo n’ascolta né ne
a dire: "Egli si
senza effetto quello che
ne tiene e tutti gli
tanta fede ti porta, si
chiama mercatante e che
ricomperare, se egli non
allora Bruno: "Qui si
quando una donna
della vendetta,
che vada per lei, s’ella
messo vi sia chi egli
tu di non fare ciò ch’e’
io, parlandovi come si
ma grossa usura ne
ha a far con tosco, non
per colui che parlar ne
questa che egli oggi far
vin vermiglio, ch’e’ si
non so quel ch’e’ si
consolazione e riposo
cavallo e mal cavallo
è che, quando alcuno
se non quello che amor
vuole,
vuole ma Idio sa se egli
vuole che colui che è
vuole che qui
vuole.
"Oh, disse
vuole
vuole che io ti perdoni e
vuole che contro a mia
vuole sforzare; ella nol
vuole essere accusato.
vuole l’una di queste due
vuole, come se morta non
vuole
vuole, e tienla cara come
vuole
vuole, faccendovi morire
vuole
vuole udire, / per che
vuole inacquare quando
vuole ciascuna delle
vuole appariscenti come
vuole aver caro e fargli
vuole esser creduto e che
vuole che alla moglie il
vuole usare un poco
vuole rivocare uno uomo a
vuole esser la morte,
vuole.
Il fante fece
vuole
vuole; e per ciò a me
vuole
vuole!
Disse il
vuole
vuole parlare a’ savi
vuole, ché egli non ne
vuole
vuole esser losco. E cosí
vuole debitamente
vuole.
E come questo
vuole
vuole alquanto sollazzar
vuole.
Disse allora
vuole
vuole con quegli uomini
vuole sprone, e buona
vuole sommamente onorare
vuole.
La bellezza di
vuole
vuoli
EMILIA
III
7
70
ti domanderò conceder mi vuoli,
vuoli senza alcun fallo
vuolsi
FILOMENA
DIONEO
VIII
VIII
6
10
30
43
"S’ egli è pur cosí, vuolsi veder via, se noi
ma che? Fatto è, vuolsi vedere altro; e,
vuolvi
LAURETTA
VIII
9
58
già ragionato di voi, e vuolvi il meglio del
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vuova (cf. uova)
uova
EMILIA
VII
1
13
capponi lessi e molte vuova fresche e un fiasco
Z
zaccherosi
PANFILO
VI
5
12
co’ piedi in quantità zaccherosi,
zaccherosi le quali cose
zaconato
PANFILO
VIII
2
17
venuto: che andate voi zaconato per questo caldo
zanzeri
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
IX
IX
IX
IX
8
8
8
8
14
17
25
27
zappa
FILOSTRATO
FILOSTRATO
III
III
1
1
4
9
zappano
FIAMMETTA
IV
1
43
zazeato
PANFILO
VIII
2
13
zazzerina
LAURETTA
IX
8
5
cuffia in capo, con una zazzerina bionda e per
zefiro
CORNICE
VII
CONCL
1
sua buona comare.
zelo
CORNICE
CONCL AUTORE
zendado
EMILIA
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
PANFILO
III
VI
VI
X
X
22
7
10
10
6
9
89
26
34
21
31
sollazzar con
"arrubinatemi" e
"arrubinatemi" e
"arrubinatemi" e
suoi zanzeri;
zanzeri e sta bene
che "zanzeri
zanzeri" son questi? Che
zanzeri
che "zanzeri
zanzeri"
zanzeri mi mandi tu
de’ "zanzeri
zanzeri", ma non sapeva
zanzeri
troppo bene che la zappa e la vanga e le
e l’altra mi toglieva la zappa di mano e diceva:
di quegli che la terra zappano e guardan le
la contrada or qua or là zazeato,
zazeato scontrò
Zefiro era levato per lo
per ciò che da buon zelo movendosi tenere son
in una giubba
in un gran viluppo
sviluppando
in due giubbe
signore, e tre giubbe
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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di
di
il
di
di
zendado verde rimase, e
zendado fasciata una
zendado, avendosi prima
zendado
zendado bellissime, con
zendado e pannilini,
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zeppa
FIAMMETTA
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LAURETTA
VIII
VIII
VIII
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3
e l’altro ebbe nome Zeppa di Mino, e amenduni
usando molto in casa del Zeppa,
Zeppa ed essendovi il
Zeppa, ed essendovi il Zeppa e non essendovi,
con la moglie del Zeppa si dimesticò, che
essendo un giorno il Zeppa in casa e non
e ella lui.
Il Zeppa,
Zeppa che questo vide,
vedi tu?
Disse il Zeppa:
Zeppa "Sí bene, sí, ho
Alla quale il Zeppa disse: "Vedi, donna
dí seguente, essendo il Zeppa e Spinelloccio
a quella ora, disse al Zeppa:
Zeppa "Io debbo staman
con Dio.
Disse il Zeppa:
Zeppa "Egli non è ora di
adunque Spinelloccio dal Zeppa,
Zeppa data una sua volta
non stette guari che il Zeppa tornò; il quale
della camera.
Il Zeppa,
Zeppa giunto suso disse:
Disse allora il Zeppa:
Zeppa "Spinelloccio è
molto dalla moglie del Zeppa,
Zeppa vi venne, udendo
ella venuta fu, il Zeppa,
Zeppa faccendole le
dentro, disse: "Ohimè, Zeppa,
Zeppa che vuol dire
fate?
Alla quale il Zeppa,
Zeppa accostatosi alla
fattelene dal Zeppa,
Zeppa credendol, disse:
credendol, disse: "Zeppa
Zeppa mio, poi che sopra
con lei.
A cui il Zeppa rispose:
tutte le parole dal Zeppa dette e la risposta
che egli temeva del Zeppa
Zeppa, egli avrebbe detta
incominciata e che il Zeppa aveva ragione di
piú che mai amico del Zeppa
Zeppa, quando volesse.
quando volesse.
Il Zeppa
Zeppa, stato con la donna
Alla quale il Zeppa disse: "Apri questa
il fece: nella quale il Zeppa mostrò alla donna
Spinelloccio vedendo il Zeppa e sappiendo che
aveva.
Alla quale il Zeppa disse: "Ecco il
troppe novelle disse: "Zeppa
Zeppa, noi siam pari pari
Zeppa
comunichiamo.
Il Zeppa fu contento, e
che fatta gli fu dal Zeppa
Zeppa; per la qual cosa
zia
FILOSTRATO
IX
3
4
che egli avvenne che una zia di Calandrin si morí
zii
CORNICE
II
3
1
marito prende e de’ suoi zii ogni danno ristora,
zima
CORNICE
ELISSA
ELISSA
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III
III
III
III
III
III
5
5
5
5
5
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1
5
6
6
6
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le fece.
da tutti era chiamato
per l’amore il quale
fattosi chiamare
pallafreno, acciò che
in dono.
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Il
il
il
il
il
Il
Zima dona a messer
Zima, e avea lungo tempo
Zima
Zima alla sua donna
Zima, in vendita gli
Zima
Zima gliele profferesse
Zima, udendo ciò, gli
Zima
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Vergogne – Zuffa
ELISSA
ELISSA
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CORNICE
III
III
III
III
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III
III
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III
5
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31
33
2
impose che ad udire il
sala ad udire ciò che il
aver misericordia del
amor di lei fatte dal
rispondendo al
fatto manifesto.
Il
in cotal guisa:
disideriamo.
Come il
sola parola; laonde il
"Messer no, rispose il
che fu tuo.
A cui il
alle parole del
fatto amante come è il
del giardino, come il
aveva detto; li quali il
ciascuna delle parti il
la sagacità del
Zima venisse ma ben si
Il
Zima volesse dire.
Zima mio! e questo
Zima, muovere non avean
Zima
Zima, avrebbe fatto
Zima
Zima, avendo alquanto
Zima
Zima mio, senza dubbio
Zima in persona della
Zima si levò suso e verso
Zima "ché voi mi
Zima rispose: "Messer sí;
Zima e all’amore il qual
Zima? Io son sola, né ho
Zima
Zima aveva detto; li
Zima vedendo, lietissimo,
Zima molte dell’altre
Zima, la reina impose
Zima
zinevra
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
II
II
II
II
II
II
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73
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dirò. Dicoti che madonna
Genova chiamata madonna
la misera sventurata
come marito di madonna
Zinevra e madonna
e spezialmente madonna
Zinevra tua mogliere ha
Zinevra, moglie di
Zinevra
Zinevra, sei anni andata
Zinevra
Zinevra e madonna Zinevra
Zinevra sí come
Zinevra, la quale da
Zinevra
zio
CORNICE
FILOMENA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
I
V
VI
X
X
INTRO
8
8
9
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27
4
4
52
60
l’altro abbandonava e il
padre di lui e d’un suo
motto corretto da un suo
Ciel d’Oro, il quale suo
lettere dovere essere al
zio il nepote e la
zio, senza stima rimaso
zio
zio, se ella da tanto
zio
zio era, pervenissero.
Era
zio pervenute.
zita
DIONEO
IX
10
10
vicina, che avea nome Zita Carapresa di Giudice
zitella
DIONEO
IX
10
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diventare una bella zitella e stommi con essa
zitto
EMILIA
VIII
4
16
zizzania
LAURETTA
I
8
9
zoccoli
DIONEO
DIONEO
V
VI
10
10
9
40
mutolo senza far motto o zitto alcuno e al buio a
all’altro, in seminare zizzania,
zizzania in dir
sue disonestà andare in zoccoli per l’asciutto, e
e le femine vanno in zoccoli su pe’ monti,
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DIONEO
VI
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detto v’ho, e l’un de’ zoccoli di san Gherardo
zoppi
NEIFILE
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portarono, menando quivi zoppi,
zoppi attratti e ciechi
zotico
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zucca
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
IV
IV
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2
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22
mi perdonate.
Donna zucca al vento, la quale
che poco sale aveva in zucca,
zucca disse: "Se voi
beono.
E non vorrei, zucca mia da sale, che
zucchero
FILOMENA
VIII
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39
dar loro le coverte del zucchero come avevan
zuffa
DIONEO
NEIFILE
FIAMMETTA
IV
VII
VIII
10
8
8
11
18
35
bisogna, né sí duro o zotico,
zotico che io non
per ciò che una gran zuffa stata v’era, di che
Arriguccio e Ruberto la zuffa,
zuffa i vicini della
senza alcuna quistione o zuffa mai per quello
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