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Università degli Studi della Basilicata Documento di valutazione del rischio D.Lgs. 81/08 Scheda informativa GENERALE 09/ 03/ 2015 rev.1 BOMBOLE DI GAS NEI LABORATORI Scheda Gen/ 8 DEFI NI ZI ONI Si definiscono: gas compressi: i gas con temperatura critica inferiore a –10° C e trasportati allo stato gassoso sotto pressione gas liquefatti: i gas con temperatura critica uguale o superiore a –10° C e trasportati allo stato liquido sotto pressione o refrigerati gas tossici: i gas compressi o liquefatti che sono definiti come tali dal R.D. 9.1.1927, n.147 e successive modifiche ed integrazioni o dalla vigente normativa Per quanto riguarda i recipienti essi vengono suddivisi in: bidoni: realizzati in lamiera di acciaio saldata sono utilizzati solo per gas compressi con pressione inferiore a 20 kg/ cm² (a 15° C) e hanno capacità da 5 a 150 litri bombole: realizzati in acciaio monoblocco sono utilizzati per gas compressi con pressione superiore a 20 kg/ cm² (a 15° C) e hanno capacità fino a 150 litri piccole bombole: come le bombole ma con capacità da 3 a 5 litri e rapporto altezza/ diametro maggiore o uguale a8 bombolette: come le bombole ma con capacità fino a 3 litri Rischi • atmosfere pericolose dovuti a perdite della bombola in ambienti chiusi se la stessa è trattata in modo non • • • • • corretto durante il trasporto; esplosioni se la temperatura delle bombole supera la temperatura di 50° C, temperatura di calcolo di progetto del recipiente; esplosioni o incendi in caso di gas infiammabili. danni a persone o cose dovuti a fuoriuscita accidentale di gas in pressione o rottura della valvola; urti, colpi, ecc. durante il trasporto e la movimentazione delle bombole; lesioni dovute al ribaltamento di bombole non correttamente fissate. Considerazioni generali Considerando il rischio potenziale di una bombola contenente qualsiasi tipo di gas compresso, liquefatto o disciolto, dovrebbe essere vietato il mantenere bombole all'interno dei luoghi di lavoro e, in particolare, dei laboratori. Ciò per la pericolosità delle bombole contenenti gas infiammabili e/ o tossici o per le conseguenze in caso di coinvolgimento di una bombola con un qualsiasi contenuto (anche non infiammabile) in caso di incendio. Mentre l’assoluto divieto di tenere bombole di gas infiammabili e gas tossici all’interno degli edifici (e quindi dei laboratori) deriva da precise prescrizioni di legge, nel caso di gas inerti o non compresi nell’elenco di cui al R.D. 9 gennaio 1927, n.147 occorre, in base al D.Lgs. 626/ 94, è necessario effettuare la valutazione dei rischi che può essere generato dall'utilizzo di bombole con conseguente adozione delle precauzioni necessarie per evitare pericoli per i lavoratori. La valutazione dei rischi deve tenere conto sia dei rischi specifici dovuti alla pericolosità intrinseca del gas che di quelli generici legati all'energia potenziale elevata dovuta alla sua pressione; le raccomandazioni conseguenti devono tendere ad evitare: • la formazione di atmosfere pericolose; • lo sprigionarsi dell'energia potenziale in forme incontrollate. Un primo criterio di ammissibilità delle bombole nell'interno dei laboratori deve essere dunque il volume ovvero la massa in esse contenuta, in quanto a parità di volume il rischio è direttamente proporzionale alla pressione. Un secondo criterio è quello dei ricambi d'aria necessari per evitare il crearsi di atmosfere pericolose in caso di USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.1/ 9 Scheda Gen/ 8 perdite non fisicamente percettibili. Ferme restando le attribuzioni e le competenze in capo ai responsabili della attività didattica o di ricerca in laboratorio derivanti dagli artt.5 e 6 del D.I. 363/ 98 e del Regolamento di Ateneo per l’applicazione delle norme su sicurezza e salute sui luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 626/ 94 e successive modificazioni e del D.I. 5.8.98 (emanato con D.R. n. 149 del 27 marzo 2002), nella tabella di seguito si riportano le prescrizioni minime relative all’uso delle bombole di gas in laboratorio alle quali attenersi: Contenuto delle bombole Gas infiammabili Uso in laboratorio Note È vietato utilizzare bombole di qualsiasi capacità Per utilizzare gas infiammabili nel laboratorio è all’interno dei laboratori. necessario realizzare un deposito all’esterno e relativa rete di distribuzione, inoltre, le separazioni del locale devono essere REI 60. L’impianto elettrico deve essere almeno IP44 e va valutata da parte di un professionista la necessità di integrarlo in base alle norme CEI relative ai luoghi con pericolo di esplosione. L’erogazione di gas infiammabili deve poter essere intercettata dall'esterno del locale in caso di pericolo e da valvola comandata da apposito rivelatore in caso di perdita. Bombole di gas tossici Si possono introdurre bombole eccezionalmente Le bombole vanno stoccate in appositi depositi. (riportati nell’allegato al e a condizione R.D. 9.1.27, n.147 che, appena terminata la e sperimentazione, vengano riportate in deposito. successive modifiche) o Vanno messi in atto tutti gli accorgimenti con caratteristiche tossicità di necessari per garantire la sicurezza delle individuate persone presenti in laboratorio in caso di attraverso la fuoriuscite accidentali (cappe, armadi aspirati, classificazione in valvola di sicurezza convogliata in un punto la dell'edificio dove il gas si possa diluire a conformità con breve direttiva CEE 67/ 548 (e concentrazione non pericolosa nel convogliato in agg.) deducibili anche periodo di sfogo oppure dalle schede di sicurezza opportuno abbattitore). Bombole di acetilene ed Le bombole contenenti acetilene ed etilene debbono essere tenute sempre all'esterno dei elettrici e di apparecchi che rispondano alla etilene L’uso di tali gas comporta la presenza di impianti laboratori. specifica normativa relativa agli impianti elettrici in luoghi attualmente con non pericolo di sono esplosione presenti che nell’Ateneo, pertanto tali gas non possono essere utilizzati. Bombole di gas inerti La quantità di bombole di gas non infiammabili Se il carico di incendio nel laboratorio è elevato a presenti nei laboratori deve essere ridotta al causa della presenza di solventi e altro materiale minimo adottando tutte le precauzioni previste infiammabile adottare idonei accorgimenti per e compatibilmente con la natura dei gas, in isolare termicamente le bombole (armadi o particolare occorre verificare che l’ambiente impianti di raffreddamento a pioggia). abbia dimensioni e aerazione sufficiente ad Gli armadi devono rispettare lo standard ISO834 evitare la saturazione dello stesso in caso di unificata o equivalenti. In caso di incendio le fuoriuscite accidentali (l’ossigeno presente non aperture degli armadi devono chiudersi deve scendere al di sotto del 17% ) e che la automaticamente. bombola venga movimentata e collocata in modo idoneo. Bombole di ossigeno Si possono introdurre bombole eccezionalmente Se il carico di incendio nel laboratorio è elevato a e a condizione che, appena terminata la causa della presenza di solventi e altro materiale sperimentazione, vengano riportate in deposito. infiammabile adottare idonei accorgimenti per isolare termicamente le bombole (armadi o impianti di raffreddamento a pioggia). Gli armadi devono rispettare lo standard ISO834 USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.2/ 9 Scheda Gen/ 8 unificata o equivalenti. In caso di incendio le aperture degli armadi devono chiudersi automaticamente. I l deposito di bombole, se supera la capacità di 0,75 m³ di gas infiammabile o 75 kg di gas disciolto o liquefatto, deve essere posizionato a distanza di sicurezza dai luoghi di lavoro e necessita del certificato di prevenzione incendi, mentre, per capacità inferiori non necessita di alcuna autorizzazione e può essere posizionato anche in adiacenza al muro del fabbricato, ovviamente in posizione tale da non costituire intralcio o pericolo (lontano da uscite, vie di fuga, finestre, ecc.). Le tubazioni di gas infiammabili devono viaggiare all’esterno del fabbricato. Fuoriuscita accidentale di gas Escludendo gli incidenti tipo la rottura della valvola per caduta della bombola trasportata senza il suo cappellotto , si può ipotizzare che una bombola nella sua posizione di erogazione, regolarmente munita di riduttore di pressione, si possa vuotare a causa della apertura della valvola di sicurezza del riduttore causata da un malfunzionamento del riduttore stesso o per una perdita dal filetto di attacco della valvola conseguente ad una variazione di temperatura unitamente ad un colpo sulla valvola stessa. Nel primo caso, la fuoriuscita del gas contenuto nella bombola è immediata e per far fronte a questo tipo di incidente bisogna posizionare la bombola sotto una cappa che abbia la possibilità di incrementare la portata di aspirazione in caso di necessità, ad esempio utilizzando cappe a doppia velocità di aspirazione. I l secondo caso può essere neutralizzato anche senza ricorrere ad una soluzione cosi specializzata; un cavedio o un armadio aspirato sano sufficienti per prevenire gravi conseguenze. Per prevenire incidenti quali quelli sopra descritti è necessario procedere nel seguente modo: 1) posizionare la bombola nel luogo di utilizzo ancorandola ad un sostegno fisso; 2) togliere il cappellotto di protezione della valvola; 3) effettuare il collegamento con l'impianto di utilizzo; 4) verificare accuratamente le tenute. Ulteriori accorgimenti devono essere adottati in funzione della natura del gas contenuto nella bombola: • se il gas è inerte, la bombola può essere dotata di valvola di sicurezza da inserire a valle della propria valvola che verrà lasciata sempre aperta durante la permanenza in laboratorio; • se il gas è infiammabile (escluso l'acetilene, che sarà fuori dal laboratorio), la valvola di sicurezza va convogliata verso l'esterno e comunque indirizzata in modo che il getto generato dall'apertura della valvola di sicurezza non crei ulteriori danni. • se il gas è tossico, la valvola di sicurezza va convogliata in un punto dell'edificio dove si possa diluire a concentrazione non pericolose nel breve periodo di sfogo. Qualora la diluizione non sia sufficiente, per preservare le persone che possono essere coinvolte, occorre che il flusso convogliato sia anche trattato in opportuno abbattitore. I ncendio nel laboratorio Una possibilità di rilascio,traumatico del contenuto di una bombola si può avere anche in caso di incendio che coinvolga la bombola, con conseguente collassamento della stessa. I fattori che determinano la rottura della bombola sono: • la temperatura che questa può raggiungere a seguito dell'incendio; • la pressione interna iniziale. La temperatura massima alla quale la bombola può arrivare dipende dal carico di incendio presente nel laboratorio; esso dipende dal potere calorifico inferiore di tutti i componenti infiammabili e combustibili presenti (sostanze chimiche, mobili, ecc.), dalla loro quantità e dalla superficie dell'eventuale zona coinvolta. Quando una sostanza prende fuoco esiste un periodo di latenza prima che si sviluppi l’incendio vero e proprio (flashover), che continua finché sono presenti combustibili. Le condizioni che si verificano dipendono da numerosi fattori (velocità di generazione del calore, quantica di materiale infiammabile, possibilità di dispersione del calore, ecc.); il fattore di ventilazione misura la velocità di dispersione del calore attraverso porte e finestre e può ridurre l'entità dei danni dovuti all'incendio contribuendo alla dispersione del calore generato. La pressione iniziale nella bombola è proporzionale alla massa di gas in essa contenuta; in caso di collasso gli effetti, con gas infiammabile e tossico, sono maggiori per una maggiore pressione (discorso a parte vale per USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.3/ 9 Scheda Gen/ 8 l'acetilene). I fattori limitanti per la detenzione di bombole nei locali dei laboratori sono quindi: • • • il carico di fuoco; la posizione della bombola rispetto un possibile focolaio di incendio; il fattore di ventilazione. Questi fattori vanno tutti considerati per valutare se la bombola può raggiungere o meno una temperatura tale da costituire una fonte di pericolo. Raccomandazioni Per ridurre il surriscaldamento delle bombole, è opportuno sistemarle vicino al pavimento dove, in caso di incendio, possano essere coinvolte dal passaggio di aria fredda indotto dall'incendio stesso; esse dovrebbero anche essere protette da una possibile fonte di calore con pareti idonee. Protezione dal fuoco In caso di incendio nel laboratorio, la presenza di bombole non deve costituire fonte di ulteriori pericoli; ciò si realizza evitando che la pressione nella bombola superi, per effetto della temperatura, i limiti di sicurezza. A questo risultato si giunge: • isolando termicamente le bombole; • predisponendo un sistema di raffreddamento a pioggia al di sopra delle bombole. Isolamento termico delle bombole Per evitare che la temperatura delle bombole superi i limiti di sicurezza, queste dovrebbero essere custodite in appositi armadi certificati e collaudati in strutture in cui, seguendo la curva (temperatura in ° C, tempo in minuti) standard ISO 834 unificata o altre omologate, la temperatura delle bombole non superi 70° C dopo 20 min di riscaldamento in condizioni standard. In caso di incendio, tutte le aperture di ventilazione dell'armadio debbono chiudersi automaticamente. Sistema di raffreddamento a pioggia Le bombole possono essere protette mediante un sistema di raffreddamento a pioggia (sprinkler) che si attivi automaticamente in caso di incendio, dimensionato in modo da mantenere la temperatura delle bombole al di sotto di 70° C per almeno 20 min. Misure protettive collettive ed individuali, proposte di protocolli operativi Indicazioni di carattere generale • Qualora la bombola contenga un "gas tossico" deve essere conservata in un apposito deposito (R.D. 147 • • • • • • • del 1927). L’erogazione di gas infiammabili deve poter essere intercettata dall'esterno del locale in caso di pericolo. Le bombole contenenti acetilene ed etilene debbono essere tenute sempre all'esterno dei laboratori, inoltre, l’uso di tali gas comporta la presenza di impianti elettrici e di apparecchi che rispondano alla specifica normativa relativa agli impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione. All’interno dei laboratori la quantità di bombole di gas non infiammabili presenti nei laboratori deve essere ridotta al minimo adottando tutte le precauzioni previste e compatibilmente con la natura dei gas, in particolare occorre verificare che l’ambiente abbia dimensioni e aerazione sufficiente ad evitare la saturazione dello stesso in caso di fuoriuscite accidentali (l’ossigeno presente non deve scendere al di sotto del 17% ) e che la bombola venga movimentata e collocata in modo idoneo. Se il carico di incendio nel laboratorio è elevato a causa della presenza di solventi e altro materiale infiammabile adottare idonei accorgimenti per isolare termicamente le bombole (vedi Incendio nel laboratorio). Per i gas infiammabili e/ o tossici è necessario prevedere depositi all'esterno del fabbricato, dotati di dispositivi di sostegno delle bombole e altri accorgimenti tecnici (impianti elettici, presidi antincendio, ecc.), e rete di distribuzione all’interno dei laboratori. Prevedere sensori con allarme e blocchi sulla condotta di alimentazione di prodotti infiammabili. I l deposito di bombole, se supera la capacità di 0,75 m³ di gas infiammabile o 75 kg di gas disciolto o liquefatto, deve essere posizionato a distanze di sicurezza dai luoghi di lavoro e necessita del certificato di USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.4/ 9 Scheda Gen/ 8 • • • prevenzione incendi. Nei laboratori devono essere predisposte tutte le misure di sicurezza necessarie in caso di fuoriuscite di gas o in caso di incendio. Installare flussometri sulle cappe in cui è conservata una bombola di gas tossico o infiammabile che, in caso di mancanza di aspirazione, intervengano su di una valvola di chiusura del flusso di gas, o tolgano l’energia elettrica. Quando possibile utilizzare generatori di gas in luogo delle bombole. Indicazioni di relative all’utilizzazione delle bombole - Movimentazione • Tutti i recipienti devono essere provvisti dell'apposito cappellotto di protezione delle valvole, che deve • • • • • rimanere sempre avvitato, o di altra idonea protezione (ad esempio, maniglione, cappellotto fisso). I recipienti devono essere maneggiati con la massima cautela, eseguendo lentamente tutte le manovre necessarie, evitando urti violenti, cadute od altre sollecitazioni meccaniche che possano comprometterne l'integrità e la resistenza. I recipienti non devono essere sollevati dal cappellotto, né trascinati, né fatti rotolare o scivolare sul pavimento. La loro movimentazione, anche per brevi distanze, deve avvenire mediante carrello a mano od altro opportuno mezzo di trasporto. Per sollevare i recipienti non devono essere usati elevatori magnetici né imbracature con funi o catene. I recipienti non devono essere maneggiati con le mani o con guanti unti d'olio o di grasso: questa norma é particolarmente importante quando si movimentano recipienti di gas ossidanti. Nel caso particolare di utilizzo di bombole di gas "inerti", il responsabile del laboratorio, con il consenso del direttore del dipartimento, può far trasportare le bombole all'interno dei laboratori su apposito carrello dotato di piastra di appoggio e di sistema di ancoraggio del recipiente, con caratteristiche tali da non consentirne il ribaltamento. Indicazioni di relative all’utilizzazione delle bombole - Uso • Un recipiente di gas deve essere messo in uso solo se il suo contenuto risulta chiaramente identificabile. • • • • • • • • • • I l contenuto viene identificato nei modi seguenti: o colorazione dell'ogiva, secondo il colore codificato dalla normativa di legge; o nome commerciale del gas punzonato sull'ogiva a tutte lettere o abbreviato, quando esso sia molto lungo; o scritte indelebili, etichette autoadesive, decalcomanie poste sul corpo del recipiente, oppure cartellini di identificazione attaccati alla valvola od al cappellotto di protezione. Prima di utilizzare un recipiente è necessario assicurarlo alla parete, ad un palco o ad un qualsiasi supporto solido, mediante catenelle o con altri sistemi efficaci. Una volta assicurato il recipiente, si può togliere il cappellotto di protezione della valvola. I recipienti contenenti gas non devono essere esposti all'azione diretta dei raggi del sole, né tenuti vicino a sorgenti di calore o comunque in ambienti in cui la temperatura possa raggiungere o superare i 50 ° C, i recipienti non devono essere esposti ad una umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi. I recipienti non devono mai essere riscaldati a temperatura superiore ai 50° C. E' assolutamente vietato portare una fiamma al diretto contatto con il recipiente. I recipienti non devono essere raffreddati artificialmente a temperature molto basse. Molti tipi di acciaio perdono duttilità e diventano fragili a bassa temperatura. I recipienti non devono essere usati come rullo, incudine, sostegno o per qualsiasi altro scopo che non sia quello di contenere il gas per il quale sono stati costruiti e collaudati. I recipienti devono essere protetti contro qualsiasi tipo di manomissione provocato da personale non autorizzato. L'utilizzatore non deve cancellare o rendere illeggibili le scritte, né asportare le etichette, le decalcomanie, i cartellini applicati sui recipienti dal fornitore per l'identificazione del gas contenuto. L'utilizzatore non deve cambiare, modificare, manomettere, tappare i dispositivi di sicurezza eventualmente presenti, né, in caso di perdite di gas, eseguire riparazioni sui recipienti pieni e sulle valvole. Non devono essere montati riduttori di pressione, manometri, manichette od altre apparecchiature previste per un gas con proprietà chimiche diverse e incompatibili con quello contenuto nella bombola. E' necessario accertarsi che i riduttori siano a norma e tarati per sopportare una pressione superiore almeno del 20% rispetto alla pressione massima della bombola (indicata anche sulla punzonatura USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.5/ 9 Scheda Gen/ 8 • • • dell'ogiva). Le valvole dei recipienti devono essere sempre tenute chiuse, tranne quando il recipiente è in utilizzo. L'apertura delle valvole dei recipienti a pressione deve avvenire gradualmente e lentamente. Non usare mai chiavi od altri attrezzi per aprire o chiudere valvole munite di volantino. Evitare di forzare valvole dure ad aprirsi o grippate per motivi di corrosione. La lubrificazione delle valvole non è necessaria. E' assolutamente vietato usare olio, grasso od altri lubrificanti combustibili sulle valvole dei recipienti contenenti ossigeno e altri gas ossidanti. Prima di restituire un recipiente vuoto, l'utilizzatore deve assicurarsi che la valvola sia ben chiusa, quindi avvitare l'eventuale tappo cieco sul bocchello della valvola ed infine rimettere il cappellotto di protezione. Si consiglia di lasciare sempre una leggera pressione positiva all'interno del recipiente. Indicazioni di relative all’utilizzazione delle bombole - Stoccaggio e deposito • I recipienti contenenti gas non devono essere esposti all'azione diretta dei raggi del sole, né tenuti vicino • • • • • • • • • • • • • • a sorgenti di calore o comunque in ambienti in cui la temperatura possa raggiungere o superare i 50 ° C. I recipienti non devono essere esposti ad una umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi. La ruggine danneggia il mantello del recipiente e provoca il bloccaggio del cappellotto. I recipienti devono essere protetti da ogni oggetto che possa provocare tagli od altre abrasioni sulla superficie del metallo. E' vietato lasciare i recipienti vicino a montacarichi, sotto passerelle, o in luoghi dove oggetti pesanti in movimento possano urtarli e provocarne la caduta. I locali di deposito devono essere asciutti, freschi, ben ventilati e privi di sorgenti di calore, quali tubazioni di vapore, radiatori, ecc. I locali di deposito, devono essere contraddistinti con il nome del gas posto in stoccaggio. Se in uno stesso deposito sono presenti gas diversi ma compatibili tra loro, i recipienti devono essere raggruppati secondo il tipo di gas contenuto. Per evitare, in caso di perdite, reazioni pericolose, quali esplosioni od incendi, è vietato immagazzinare in uno stesso locale recipienti contenenti gas tra loro incompatibili (per esempio, devono essere separati gas infiammabili, quali metano, idrogeno, acetilene, GPL, da gas ossidanti, quali ossigeno, protossido di azoto, aria; l'ammoniaca da gas acidi, quali l'acido cloridrico, ecc.). E' vietato, altresì, lo stoccaggio dei recipienti in locali ove si trovino materiali combustili o sostanze infiammabili. Nei locali di deposito devono essere tenuti separati i recipienti pieni da quelli vuoti, utilizzando adatti cartelli murali per contraddistinguere i rispettivi depositi di appartenenza. Nei locali di deposito i recipienti devono essere tenuti in posizione verticale ed assicurati alle pareti con catenelle od altro mezzo idoneo, per evitarne il ribaltamento. I locali di deposito di recipienti contenenti gas pericolosi e nocivi (infiammabili, tossici, corrosivi) devono essere sufficientemente isolati da altri locali o luoghi di lavoro e di passaggio ed adeguatamente separati gli uni dagli altri. I locali di deposito di recipienti contenenti gas pericolosi e nocivi devono essere dotati di adeguati sistemi di ventilazione. In mancanza di ventilazione adeguata, devono essere installati apparecchi indicatori e avvisatori automatici atti a segnalare il raggiungimento delle concentrazioni o delle condizioni pericolose. Ove ciò non sia possibile, devono essere eseguiti frequenti controlli e misurazioni. Nei locali di deposito di recipienti contenenti gas pericolosi e nocivi deve essere affissa la cartellonistica contenente l'indicazione dei divieti, dei mezzi di protezione generali ed individuali da utilizzare, delle norme di sicurezza e degli interventi di emergenza da adottare in caso di incidente. Nei locali di deposito di recipienti contenenti gas asfissianti, tossici ed irritanti deve essere tenuto in luogo adatto e noto al personale un adeguato numero di maschere respiratorie o di altri apparecchi protettori da usarsi in caso di emergenza. Poiché la ruggine danneggia il mantello dei recipienti e può provocare il blocco del cappellotto di sicurezza, i locali di deposito non devono essere eccessivamente umidi e non devono contenere agenti corrosivi. I locali per il deposito di recipienti contenenti gas infiammabili devono essere dotati di "impianti elettrici a sicurezza", di sistemi antincendio, di protezione contro le scariche atmosferiche. Indicazioni di carattere generale USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.6/ 9 Scheda Gen/ 8 • • • • • • • • • • • • Qualora la bombola contenga un "gas tossico" deve essere conservata in un apposito deposito (R.D. 147 del 1927). Prima dell’uso consultare la scheda di sicurezza del gas e conservarla in luogo facilmente accessibile. L’erogazione di gas infiammabili deve poter essere intercettata dall'esterno del locale in caso di pericolo. Le bombole contenenti acetilene ed etilene debbono essere tenute sempre all'esterno dei laboratori, inoltre, l’uso di tali gas comporta la presenza di impianti elettrici e di apparecchi che rispondano alla specifica normativa relativa agli impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione. All’interno dei laboratori la quantità di bombole di gas non infiammabili presenti nei laboratori deve essere ridotta al minimo adottando tutte le precauzioni previste e compatibilmente con la natura dei gas, in particolare occorre verificare che l’ambiente abbia dimensioni e aerazione sufficiente ad evitare la saturazione dello stesso in caso di fuoriuscite accidentali (l’ossigeno presente non deve scendere al di sotto del 17% ) e che la bombola venga movimentata e collocata in modo idoneo. Se il carico di incendio nel laboratorio è elevato a causa della presenza di solventi e altro materiale infiammabile adottare idonei accorgimenti per isolare termicamente le bombole (vedi Incendio nel laboratorio). Per i gas infiammabili e/ o tossici è necessario prevedere depositi all'esterno del fabbricato, dotati di dispositivi di sostegno delle bombole e altri accorgimenti tecnici (impianti elettici, presidi antincendio, ecc.), e rete di distribuzione all’interno dei laboratori. Prevedere sensori con allarme e blocchi sulla condotta di alimentazione di prodotti infiammabili. I l deposito di bombole, se supera la capacità di 0,75 m³ di gas infiammabile o 75 kg di gas disciolto o liquefatto, deve essere posizionato a distanze di sicurezza dai luoghi di lavoro e necessita del certificato di prevenzione incendi. Nei laboratori devono essere predisposte tutte le misure di sicurezza necessarie in caso di fuoriuscite di gas o in caso di incendio. Installare flussometri sulle cappe in cui è conservata una bombola di gas tossico o infiammabile che, in caso di mancanza di aspirazione, intervengano su di una valvola di chiusura del flusso di gas, o tolgano l’energia elettrica. Quando possibile utilizzare generatori di gas in luogo delle bombole. Indicazioni relative all’utilizzazione delle bombole - Movimentazione • Tutti i recipienti devono essere provvisti dell'apposito cappellotto di protezione delle valvole, che deve • • • • rimanere sempre avvitato, o di altra idonea protezione (ad esempio, maniglione, cappellotto fisso). I recipienti devono essere maneggiati con la massima cautela, eseguendo lentamente tutte le manovre necessarie, evitando urti violenti, cadute od altre sollecitazioni meccaniche che possano comprometterne l'integrità e la resistenza. I recipienti non devono essere sollevati dal cappellotto, né trascinati, né fatti rotolare o scivolare sul pavimento. La loro movimentazione, anche per brevi distanze, deve avvenire mediante carrello a mano od altro opportuno mezzo di trasporto. Per sollevare i recipienti non devono essere usati elevatori magnetici né imbracature con funi o catene. I recipienti non devono essere maneggiati con le mani o con guanti unti d'olio o di grasso: questa norma é particolarmente importante quando si movimentano recipienti di gas ossidanti. Indicazioni relative all’utilizzazione delle bombole - Uso • Un recipiente di gas deve essere messo in uso solo se il suo contenuto risulta chiaramente identificabile. • • I l contenuto viene identificato nei modi seguenti: o colorazione dell'ogiva, secondo il colore codificato dalla normativa di legge; o nome commerciale del gas punzonato sull'ogiva a tutte lettere o abbreviato, quando esso sia molto lungo; o scritte indelebili, etichette autoadesive, decalcomanie poste sul corpo del recipiente, oppure cartellini di identificazione attaccati alla valvola od al cappellotto di protezione. Prima di utilizzare un recipiente è necessario assicurarlo alla parete, ad un palco o ad un qualsiasi supporto solido, mediante catenelle o con altri sistemi efficaci. Una volta assicurato il recipiente, si può togliere il cappellotto di protezione della valvola. I recipienti contenenti gas non devono essere esposti all'azione diretta dei raggi del sole, né tenuti vicino a sorgenti di calore o comunque in ambienti in cui la temperatura possa raggiungere o superare i 50 ° C, i recipienti non devono essere esposti ad una umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi. USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.7/ 9 Scheda Gen/ 8 • • • • • • • • • • • I recipienti non devono mai essere riscaldati a temperatura superiore ai 50° C. E' assolutamente vietato portare una fiamma al diretto contatto con il recipiente. I recipienti non devono essere raffreddati artificialmente a temperature molto basse. Molti tipi di acciaio perdono duttilità e diventano fragili a bassa temperatura. I recipienti non devono essere usati come rullo, incudine, sostegno o per qualsiasi altro scopo che non sia quello di contenere il gas per il quale sono stati costruiti e collaudati. I recipienti devono essere protetti contro qualsiasi tipo di manomissione provocato da personale non autorizzato. L'utilizzatore non deve cancellare o rendere illeggibili le scritte, né asportare le etichette, le decalcomanie, i cartellini applicati sui recipienti dal fornitore per l'identificazione del gas contenuto. L'utilizzatore non deve cambiare, modificare, manomettere, tappare i dispositivi di sicurezza eventualmente presenti, né, in caso di perdite di gas, eseguire riparazioni sui recipienti pieni e sulle valvole. Non devono essere montati riduttori di pressione, manometri, manichette od altre apparecchiature previste per un gas con proprietà chimiche diverse e incompatibili con quello contenuto nella bombola. E' necessario accertarsi che i riduttori siano a norma e tarati per sopportare una pressione superiore almeno del 20% rispetto alla pressione massima della bombola (indicata anche sulla punzonatura dell'ogiva). Le valvole dei recipienti devono essere sempre tenute chiuse, tranne quando il recipiente è in utilizzo. L'apertura delle valvole dei recipienti a pressione deve avvenire gradualmente e lentamente. Non usare mai chiavi od altri attrezzi per aprire o chiudere valvole munite di volantino. Evitare di forzare valvole dure ad aprirsi o grippate per motivi di corrosione. La lubrificazione delle valvole non è necessaria. E' assolutamente vietato usare olio, grasso od altri lubrificanti combustibili sulle valvole dei recipienti contenenti ossigeno e altri gas ossidanti. Prima di restituire un recipiente vuoto, l'utilizzatore deve assicurarsi che la valvola sia ben chiusa, quindi avvitare l'eventuale tappo cieco sul bocchello della valvola ed infine rimettere il cappellotto di protezione. Si consiglia di lasciare sempre una leggera pressione positiva all'interno del recipiente. Indicazioni relative all’utilizzazione delle bombole - Stoccaggio e deposito • I recipienti contenenti gas non devono essere esposti all'azione diretta dei raggi del sole, né tenuti vicino • • • • • • • • • • a sorgenti di calore o comunque in ambienti in cui la temperatura possa raggiungere o superare i 50 ° C. I recipienti non devono essere esposti ad una umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi. La ruggine danneggia il mantello del recipiente e provoca il bloccaggio del cappellotto. I recipienti devono essere protetti da ogni oggetto che possa provocare tagli od altre abrasioni sulla superficie del metallo. E' vietato lasciare i recipienti vicino a montacarichi, sotto passerelle, o in luoghi dove oggetti pesanti in movimento possano urtarli e provocarne la caduta. I locali di deposito devono essere asciutti, freschi, ben ventilati e privi di sorgenti di calore, quali tubazioni di vapore, radiatori, ecc. I locali di deposito, devono essere contraddistinti con il nome del gas posto in stoccaggio. Se in uno stesso deposito sono presenti gas diversi ma compatibili tra loro, i recipienti devono essere raggruppati secondo il tipo di gas contenuto. Per evitare, in caso di perdite, reazioni pericolose, quali esplosioni od incendi, è vietato immagazzinare in uno stesso locale recipienti contenenti gas tra loro incompatibili (per esempio, devono essere separati gas infiammabili, quali metano, idrogeno, acetilene, GPL, da gas ossidanti, quali ossigeno, protossido di azoto, aria; l'ammoniaca da gas acidi, quali l'acido cloridrico, ecc.). E' vietato, altresì, lo stoccaggio dei recipienti in locali ove si trovino materiali combustili o sostanze infiammabili. Nei locali di deposito devono essere tenuti separati i recipienti pieni da quelli vuoti, utilizzando adatti cartelli murali per contraddistinguere i rispettivi depositi di appartenenza. Nei locali di deposito i recipienti devono essere tenuti in posizione verticale ed assicurati alle pareti con catenelle od altro mezzo idoneo, per evitarne il ribaltamento. I locali di deposito di recipienti contenenti gas pericolosi e nocivi (infiammabili, tossici, corrosivi) devono essere sufficientemente isolati da altri locali o luoghi di lavoro e di passaggio ed adeguatamente separati gli uni dagli altri. I locali di deposito di recipienti contenenti gas pericolosi e nocivi devono essere dotati di adeguati sistemi di ventilazione. In mancanza di ventilazione adeguata, devono essere installati apparecchi indicatori e USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.8/ 9 Scheda Gen/ 8 • • • • avvisatori automatici atti a segnalare il raggiungimento delle concentrazioni o delle condizioni pericolose. Ove ciò non sia possibile, devono essere eseguiti frequenti controlli e misurazioni. Nei locali di deposito di recipienti contenenti gas pericolosi e nocivi deve essere affissa la cartellonistica contenente l'indicazione dei divieti, dei mezzi di protezione generali ed individuali da utilizzare, delle norme di sicurezza e degli interventi di emergenza da adottare in caso di incidente. Nei locali di deposito di recipienti contenenti gas asfissianti, tossici ed irritanti deve essere tenuto in luogo adatto e noto al personale un adeguato numero di maschere respiratorie o di altri apparecchi protettori da usarsi in caso di emergenza. Poiché la ruggine danneggia il mantello dei recipienti e può provocare il blocco del cappellotto di sicurezza, i locali di deposito non devono essere eccessivamente umidi e non devono contenere agenti corrosivi. I locali per il deposito di recipienti contenenti gas infiammabili devono essere dotati di "impianti elettrici a sicurezza", di sistemi antincendio, di protezione contro le scariche atmosferiche. USB – Servizio Prevenzione e Protezione pag.9/ 9 Scheda Gen/ 8