L`ascolto è dove il “sentire” incontra il cervello... nei

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L`ascolto è dove il “sentire” incontra il cervello... nei
L’ascolto è dove il “sentire” incontra il
cervello... nei bambini e negli adulti
Sentire è un senso, una sensazione; ascoltare è una abilità. L’ascolto può essere definito come il dare un
senso al suono: permettere al cervello di organizzare i suoni, identificare un vocabolo, sviluppare un
linguaggio recettivo ed espressivo, imparare ed interiorizzare concetti.
Si può quindi asserire che l’ascolto è dove il sentire incontra il cervello.
Questo articolo mostra come l’ascolto abbia più importanza quando le capacità cognitive decadono e quanto
abbiano importanza le capacità cognitive quando quelle uditive decadono.
circondano in maniera soddisfacente, è probabile che non
riconoscano lo sforzo fatto dall’audioprotesista nel tentativo
di supportarlo. L’obiettivo è quello di rendere il suono più
forte, ma di migliorare l’ascolto.
Introduzione
I cani hanno un udito straordinario. La letteratura mostra
come, in generale, l’udito canino sembrerebbe estendersi dai
50 Hz ai 40.000 Hz. In termini pratici i cani sentono circa
un’ottava in più dell’uomo, ed è per questo che sentono bene
quei suoni tipici dei fischietti per cani a noi fastidiosi. Tuttavia,
nonostante l’udito straordinario i cani non sono buoni
ascoltatori: anche il cane più intelligente risponde a una
dozzina di parole. I cani sentono, ma le loro capacità cognitive
sono limitate, questo a dimostrazione del fatto cha anche un
udito eccezionale, senza il lavoro fatto dal nostro cervello,
non permette di ottenere molto. Gli uomini possono sentire
senza ascoltare. Per esempio, persone con capacità cognitive
compromesse (ad esempio a seguito di un trauma cranico,
difetti alla nascita, malattie, etc) che hanno un udito che
presenta ABR e ASSR nella norma, e anche riflessi acustici,
nonostante la mancanza di capacità cognitive. Tuttavia,
quando le naturali capacità cognitive si attivano, in persone
con capacità cognitive e ed uditive normali, svolgono uno
straordinario lavoro rielaborare dettagli acustici appena
percepibili e trasformarli in concetti, idee ed altro.
Attenzione, Ascolto, e Capacità Cognitive
Sentire è un processo involontario essenziale. Supponendo di
avare un udito normale, non ci si sforza quando si sente: e
questo processo non può essere spento.
Ascoltare è un processo volontario; richiede partecipazione,
attenzione a ciò che è di personale interesse e nello stesso
tempo evitare ciò che non è d’interesse. Prestare attenzione
è un processo di ascolto e cognitivo.
IN persone con ridotte capacità cognitive, la capacità di
partecipare a discussioni con più stimoli vocali è ridotta, se
non inesistente, e porta a conclusioni errate del messaggio
trasmesso, del significato o dell’intento. Quando fattori come
ridotte capacità cognitive si combinano a perdite uditive, il
risultato della comprensione vocale peggiora ulteriormente
poiché si sommano due fattori, quallo uditivo e quello
cognitivo. La moltiplicazione di fattori antagonisti è riferita
come “sinergia negativa”. Alcuni studiosi hanno notato che la
relazione esistente fra capacità uditive e cognitive è
interdipendente, simbiotica e che “l’udito è importante in casi
di perdite cognitive, e che le capacità cognitive sono
importanti in caso di perdita uditiva”.
Nonostante gli audioprotesisti possano rendere il suono più
forte ed accessibile alle persone con perdita uditiva, non si
possono cambiare le capacità uditive di una persona. Cioè, è
possibile compensare la perdita con un eccellente
adattamento e strategie di ascolto, ma la capacità uditiva
biologica rimane la stessa, torna quindi al suo stadio naturale
non appena si toglie l’ausilio acustico.
Ascoltare, infatti, può essere definito come attribuire un
significato ai suoni, permettendo al cervello di organizzare i
suoni, identificare un vocabolo, sviluppare un linguaggio
recettivo ed espressivo, imparare ed interiorizzare concetti.
Si può quindi asserire che l’ascolto è dove il sentire incontra il
cervello. Questa è una capacità unica dell’uomo.
Sentire è un senso, Ascoltare una abilità
Storicamente gli audioprotesisti si sono sempre interessati al
sentire e ciò è perfettamente sensato, razionale e difendibile.
Infatti, se non si può sentire non si può neppure sentire e
quindi capire. Tuttavia il motivo principale per il quale si
supportano le persone con perdita uditiva è per aiutarle a
capire con successo tramite l’utilizzo di tecnologie avanzate:
apparecchi acustici, sistemi FM, sistemi ancorati all’osso,
impianti cocleari etc, etc.
Tutte le possibili soluzioni disponibili sul mercato sono
incentrate sul riuscire ad attribuire un significato al suono. Se
l’utente non riesce a sentire meglio, se non riesce ad
attribuire significato alla grande quantità di suoni che lo
L’ascolto è una abilità cognitive costruita sull’esperienza e
sull’apprendimento. Psicologi hanno dimostrato che quando
una persona pensa al significato di una nuova informazione, è
più facile assimilarla, impararla e ricordarne il concetto
rispetto a all’apprendimento a memoria o quando ci si
sofferma solo le proprietà fisiche del messaggio (chi parla e
quale è il tono della voce, per esempio). Il processo cognitivo
di elaborazione delle nuove informazioni è una straordinaria
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strategia di apprendimento, ed elaborare nuovi stimoli
migliora le capacità memoniche solo quando l’elaborazione
collega l’informazione a conoscenze pregresse rilevanti. Di
conseguenza, le capacità di ascolto aumentano il livello di
successo di ascolto.
Ciò è a favore di una riabilitazione uditiva – imparare ad
ascoltare utilizzando un approccio strategico – per accrescere
l’ambiente acustico e per applicare processi cognitivi
volontari ai suoni percepiti.
1) La struttura uditiva cerebrale non è matura fino a 15 anni
di età; pertanto un bambino non adotta un sistema
neurologico completo nelle varie situazioni di ascolto.
2) I bambini non hanno ancora sviluppato un linguaggio e una
esperienza di vita che permettano loro “riempire gli spazi
mancanti” di informazioni acustiche. I bambini hanno bisogno
di un messaggio acustico più completo rispetto agli adulti. Se
confrontati con gli adulti, i bambini necessitano un ambiente
acustico più silenzioso e un seganle più intenso per generare
nuove mappe neurali e sviluppare il proprio cervello.
Bottom-Up e Top-Down
Gli audioprotesisti, inoltre, hanno a che fare con due sistemi
complementari: il processo bottom-up (sensoriale – dalla
periferia al centro) e quello top-down (cognitivo – dal centro
alla periferia). I processi Bottom-up sono vie sensoriali di
ingresso, come la sita, il tatto, l’olfatto, l’udito e il gusto.
L’obiettivo del sistema sensoriale è di percepire quanti più
dettagli fisici circostanti per permettere al sistema nervoso
centrale di riconoscere e organizzare tali dettagli per dare un
senso al mondo circostante. Come essere umani, siamo
lontani dalla perfezione della percezione dei messaggi fisici
che provengono dall’ambiente. Per esempio, non siamo in
grado di rilevare le frequenze oltre i 20.000 Hz, non vediamo
nell’infrarosso e non percepiamo le radiazioni, nonostante
questi siano stimoli fisici reali attorno a noi. Certamente,
relativamente agli apparecchi acustici e altri sistemi di
amplificazione, gli audioprotesisti supportano i processi
bottom-up.
I processi Top-down dipendono dalle nostre capacità
cognitive, da ciò che conosciamo di noi stessi e del mondo che
ci circonda, dalle nostre esperienze, dalla nostra memoria di
lavoro e quella lungo termine che supportano e accrescono le
nostre conoscenze, la nostra percezione e comprensione di
ogni singola aspetto del mondo che ci circonda in ogni
momento della nostra vita.
Come sentire senza alcuna capacità cognitiva fornisce solo un
numero limitato di informazioni, il processo bottom-up senza
un appropriato processo top-down, e un processo top-down
senza un completo processo bottom-up è inefficiente e ad
alto rischio di errori.
I bambini con perdita uditiva hanno bisogno di rapporti
segnale rumore (SNR) migliori dai 10 ai 15 dB per
comprendere rispetto ai propri simili. Lo sviluppo del cervello
mostra che la stimolazione sensoriale dei centri uditivi del
cervello è di importanza fondamentale per il bambino, e, di
fatto, influenza l’organizzazione dei percorsi uditivi del
cervello. Il cervello si può organizzare solo sulla base dei
processi bottom-up per gli stimoli che riceve. Quando
pervengono eventi acustici completi, il cervello si organizza di
conseguenza. Similmente, quando una perdita uditiva filtra il
segnale ed impedisce che raggiugano i centri uditivi del
cervello, il cervello si organizza diversamente. Inoltre, quando
i centri uditivi del cervello non sono utilizzati in maniera
completa, vengono convertiti ad aree della vista da processi
neuroplastici.
Apprendimento accidentale e Ascolto a distanza
Apprendimento
incidentale
dovuto
all’ascolto
“inconsapevole” avviene quando i bambini ascoltano parole
non indirizzate a loro, e questa è una fonte di apprendimento:
bambini molto piccoli apprendono circa il 90% delle
informazioni attraverso l’ascolto accidentale. Sicuramente,
l’ascolto incidentale può avvenire solo se i bambino hanno
accesso ai suoni e conversazioni che avvengono ad una certa
distanza. Sfortunatamente, senza l’uso di una tecnologia
appropriata, bambini con perdita uditiva hanno un ridotto
potenziale di apprendimento incidentale poiché ricevono un
messaggio intellegibile a causa della distanza, cosa tipica
dell’ambiente scolastico e domestico. La necessità di distanza
di ascolto ridotte pone ostacoli sostanziali alle prestazioni di
ascolto in classe poiché l’ascolto a distanza è fondamentale
per l’acquisizione casuale del linguaggio espressivo e
ricettivo. Quindi, per bambini con perdita uditiva è necessario
estendere le loro capacità uditiva a distanza il più possibile
tramite l’utilizzo di tecnologie in grado di catturare dettagli
acustici lontani.
I cervelli dei bambini e Capacità Cognitive
A tutti gli effetti noi sentiamo con il cervello – le orecchie sono
solo un mezzo attraverso il quale il suono viaggia per
raggiungere il cervello. A tale riguardo, perdite uditive e
ambienti acusticamente poveri impediscono al suono di
raggiungere in maniera completa il cervello. Infatti, in
ambienti acustici favorevoli - con ottimi rapporti segnale
rumore (SNR), completa udibilità del parlato e poco riverbero
– l’utilizzo di una corretta tecnologia uditiva permette di
inviare al cervello in maniera completa, efficace ed efficiente
il messaggio vocale al cervello.
Quando si verifica una perdita uditiva, sia con il naturale
invecchiamento che in casi molto prematuri (casi pediatrici),
gli aspetti di apprendimento, sociali e gli effetti psicologici
secondari della perdita uditiva possono essere migliorati.
I bambini sono incapaci di ascoltare come gli adulti. Quando
un adulto ascolta, il suono entra in un sistema centrale già
sviluppato con un linguaggio completo, un ampio
vocabolario, capacità cognitive ed altro ancora.
Se confrontati con adulti, anche i bambini normoudenti
hanno due principali limiti di ascolto:
Anello di retroazione Acustica
“L’anello di retroazione acustica” è il processo di auto verifica
e correzione delle proprie parole. La retroazione acustica è di
massima importanza per l’ottenimento degli obiettivi acustici
e per sviluppare un linguaggio fluente. In modo particolare, i
bambini devono sentire la propria voce in maniera chiara per
pronunciare le parole in maniera corretta. Migliorare il SNR
percepito dal bambino relativamente alla propria voce,
accresce notevolmente la rilevanza e l'accuratezza del
segnale vocale.
Quanta pratica è necessaria per imparare ad ascoltare?
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In una situazione di udito normale, i bambini sviluppano
l’ascolto in maniera abbastanza uniforme durante lo sviluppo.
Inoltre, il cervello necessita molte opportunità di pratica per
sviluppare connessioni neurali appropriate ed intenzionali
attraverso l’esposizione ripetuta ai suoni. “La plasticità
dipendente dall’esperienza di ascolto” è un concetto
fondamentale che indica che la ripetitività degli stimoli uditivi
creano forti interconnessioni neurali.
La quantità di pratica richiesta per attivare, disattivare e
riattivare connessioni cerebrali per lo sviluppo del linguaggio
e della conoscenza più in generale è immensa. Alcuni studiosi
riportano che sono necessarie circa 10.000 ore di pratica per
diventare esperti in una specifica azione. Altri studiosi
riportano che entro i 4 anni di età i bambini devono essere
stati esposti a 46 milioni di parole per essere pronti per
andare a scuola. Secondo altri studi sull’infanzia, servono
20.000 ore di ascolto per una lettura di base.
In adulti con buone capacità cognitive si presta meno
attenzione al processo top-down avendo gli adulti già
sviluppato il linguaggio e le proprie capacità cognitive.
Pertanto gli audioprotesisti adottano, in genere, soluzioni più
dirette che offrano maggior accesso ai suoni. Invece, nei
bambini e negli adulti con perdita cognitiva, è di
fondamentale importanza rispondere alle esigenze cognitive
individuali oltre ad offrire un maggior accesso ai suoni. La loro
conoscenza della lingua, e le loro capacità uditive e
linguistiche potrebbero essere assenti o ridotte, e imparare a
partecipare alle conversazioni e ad ascoltare i suoni percepiti
è cruciale.
Per concludere si riporta un pensiero su cui riflettere: nel
2011, quando è stato stabilito a livello internazionale che
virtualmente ogni bambino con qualsiasi grado di perdita
uditiva può ricevere suoni da uno o più dispositivi acustici
avanzati moderni, ciò significa che bambini sordi o con perdita
uditiva può far accedere suoni al cervello.
Sommario
Sentire e ascoltare sono due cose sostanzialmente diverse.
Sentire è un’azione involontaria del processo bottom-up.
Ascoltare è un processo top-down che richiede attenzione,
stimoli ripetuti, e un grande sforzo e coordinamento
cognitivo.
Sentire è parte dei sensi, ascoltare una capacità acquisita. Le
esperienze di ascolto nell’infanzia sono fondamentali per lo
sviluppo del linguaggio, delle capacità cognitive e
psicologiche.
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