Lighting Magazine PDF - Disano Illuminazione spa

Transcript

Lighting Magazine PDF - Disano Illuminazione spa
NUMERO 2/2014
EDIZIONE ITALIANA
ben david_merlini design & visual communication
ANNO XI -
DISANO LIGHTING MAGAZINE - ANNO XI - NUMERO 2/2014
PERIODICO DEL GRUPPO
Mossa brillante
LED Pannel
www.disano.it
EDITORIALE
Viene dalla LUCE l’ENERGIA
per la CITTÀ DEL FUTURO
Gran parte di questo numero di Lighting è dedicata a un tema più che mai
d’attualità: l’efficienza energetica e l’opportunità offerta dalle nuove tecnologie di
illuminazione per realizzare una vera svolta in questo settore.
La nostra inchiesta parte dagli obiettivi su risparmio energetico e riduzione delle
emissioni di CO2 fissati dall’Unione Europea per il 2030. L’Ue punta a una riduzione
del 40 per cento dei consumi. L’illuminazione, pubblica e privata, può dare un
contributo fondamentale al raggiungimento di questo obiettivo, considerato
cruciale per il futuro del vecchio continente.
Del ruolo centrale dell’illuminazione nel processo di avanzamento
tecnologico delle nostre economie sono convinte anche le società
di erogazione dell’energia (le cosiddette utilities). Lo conferma
il responsabile Area Reti Energia di Federutility che, nella nostra
intervista, ricorda come la rete di illuminazione pubblica possa
diventare l’infrastruttura per i nuovi servizi al cittadino nella futura
smart city.
Il risparmio energetico è anche il punto di partenza di chi realizza un
nuovo progetto di luce, come ci spiega Roger Narboni, lighting designer
di fama internazionale, che sottolinea come la luce possa sempre di più
contribuire alla costruzione di una città più vicina ai bisogni e ai desideri dei
suoi abitanti.
La strada del risparmio energetico e della qualità della luce è oggi percorribile grazie
ai prodotti a LED, già disponibili sul mercato, e ormai in grado di fornire eccezionali
performance. Nel nostro speciale ne segnaliamo alcuni scelti tra le tante novità
proposte dalla Disano illuminazione.
Infine, il nostro speciale su “luce ed energia” si conclude con due significativi esempi
di aziende italiane che hanno scelto di rinnovare l’illuminazione con impianti a
Led. Il risparmio ottenuto, calcolabile raffrontando i consumi con quelli del vecchio
impianto illuminotecnico e il sensibile miglioramento qualitativo dell’illuminazione
non lasciano dubbi sui vantaggi di un aggiornamento tecnologico che è anche un
investimento sul futuro.
Giorgio Sottsass
PERIODICO DEL GRUPPO
DISANO LIGHTING MAGAZINE
Anno XI • numero 2
maggio-agosto 2014
NEWS dall’Italia
4 MILANO
Invito a palazzo con luci di gala
Periodico quadrimestrale di aggiornamento professionale
e culturale nel settore illuminotecnico
Registrazione del Tribunale di Milano n.114 del 01/03/2004
Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento Postale
Posta Target Magazine
Direttore
Giorgio Sottsass
Direttore responsabile
Alessandro Visca
Impaginazione
Elda Di Nanno
Traduzioni
MT Languages, Milano
Comitato Scientifico
Giancarlo Marzorati, Architetto
Aldo Cingolani, Architetto
Raffaella Mangiarotti, Designer
Massimo Marzorati, Lighting Designer
Deborah Burnett, Designer
Chiara Dynys, Artista
Vladimir Kocet, Lighting Designer
Zrinko Simunic, Lighting Designer
Realizzazione editoriale
Newton EC srl, Milano
Hanno collaborato a questo numero
Chiara Bellocchio, Greta La Rocca,
Costanza Rinaldi
Iconografia
Shutterstock (copertina), Beatrice Arenella
(pp. 42-47, 48-55), Claudia Bertola (pp. 4-10)
Editore
Newton Ec srl, Milano
Stampa
Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG)
Per ricevere una copia rivolgersi a:
Newton EC srl - via Dezza 45, 20144 Milano
Tel. 024693838 - Fax 0239400289
e-mail [email protected]
I dati sono trattati elettronicamente e utilizzati dall’Editore
“Newton Ec srl” per la spedizione della presente pubblicazione e
di altro materiale. Ai sensi dell’art. 13 Legge 675/96 è possibile in
qualsiasi momento e gratuitamente consultare, modificare e cancellare i dati o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a:
Newton EC srl - via Dezza 45, 20144 Milano
2
70
COMO
Il Museo Rifugi Antiaerei
riporta alla luce la città
dimenticata
NEWS dal Mondo
12 GELEEN - PAESI BASSI
Più sicurezza nel parco industriale
16 EINDHOVEN - PAESI BASSI
Design e ottime performance
per nuovi progetti urbani
18 REGNO UNITO
Showroom illuminati ad arte
20 SINJ - CROAZIA
La luce della storia
nella corte dei cavalieri
56 SHARJA - EMIRATI ARABI
Tecnologia e sostenibilità
per il nuovo ospedale infantile
62 KALININGRAD - RUSSIA
Brilla nella notte la chiesa
dell’eroe russo
66 KAIKOHE - NUOVA ZELANDA
Il nuovo campo da Hockey
nella terra dei Maori
SOMMARIO
SPECIALE
24 LUCE & ENERGIA
26
30
34
36
42
44
Un futuro sostenibile per l’Europa
EUROPA 2030: i tre obiettivi del pacchetto
clima-energia e il contributo dell’illuminazione
ENERGIA: la smart city comincia
dalle reti di illuminazione
Intervista a Mattia Sica
LIGHTING DESIGN: la progettazione
e la nuova idea di città
Intervista a Roger Narboni
NUOVI PRODOTTI: le tecnologie che fanno
risparmiare e migliorano la qualità della luce
INDUSTRIA: illuminazione sostenibile
per il rilancio della produttività
METALSIGMA
LED, energia solare e geotermia
nei capannoni autosufficienti
SPORT
48 PALAWHIRPOOL DI VARESE
A canestro con i LED
INCONTRI
77 GIANNI DRISALDI - MARGHERITA SUSS
Comunicare la luce
3
news
DALL’ITALIA
di Alessandro Visca
foto di Claudia Bertola
MILANO
Invito a palazzo
con LUCI di gala
UN NUOVO PROGETTO ILLUMINOTECNICO, CON PROIETTORI LED, CREA UN’INDIMENTICABILE SCENOGRAFIA SERALE NEGLI
SPLENDIDI CORTILI DI PALAZZO BAGATTIVALSECCHI.
È considerata la casa-museo più bella
d’Europa. Un luogo raro, in cui si incontrano storia, arte e buon gusto.
Palazzo Bagatti Valsecchi si trova proprio
al centro del cosiddetto quadrilatero della
moda di Milano, ossia la zona delimitata da
via Montenapolene, via Manzoni, via della
Spiga e corso Venezia. Un’area simbolo del
glamour internazionale, meta di turisti,
appassionati di moda e di shopping provenienti tutto il mondo.
4
La zona che divide i due cortili interni di Palazzo Bagatti Valsecchi con la nuova illuminazione a Led.
Nella foto piccola della pagina accanto, l’ingresso da via Gesù a Milano.
5
news
DALL'ITALIA
I proprietari del Palazzo, i baroni Fausto
e Giuseppe Bagatti Valsecchi, alla fine
dell’Ottocento decisero di ristrutturarlo
con lo stile delle case signorili della Milano
quattrocentesca, creando l’ambientazione ideale per le ricchissime collezioni di
dipinti, armi, gioelli e altri manufatti di
epoca rinascimentale. La casa e il suo
prezioso contenuto rimasero alla famiglia
proprietaria fino al 1974 quando l’ultimo
figlio di Giuseppe cedette le collezioni
all’omonima Fondazione e il palazzo alla
Regione Lombardia. Vent’anni dopo, nel
1994, veniva aperto al pubblico il Museo
Bagatti Valsecchi.
LA NUOVA ILLUMINAZIONE DEI CORTILI
Entrando nel Palazzo da via Gesù, una
traversa di via Montenapoleone, ci si trova
in due raffinati cortili interni, divisi da un
androne sorretto da colonne, con un’elegante soffitto di legno. Sul secondo cortile
si affaccia il ristorante di una storica gastronomia di Milano, che nella bella stagione dispone anche di tavoli all’aperto.
L’illuminazione di cortili e androni è stata
di recente completamente rinnovata.
“È un progetto che ho costruito sul campo
– ci racconta Vittorio Marano titolare di
STM impianti, che ha disegnato e realizzato il progetto illuminotecnico – sulla base
Sopra, i tavoli del ristorante che affaccia su uno dei cortili e, a lato, Vittorio Marano,
autore del progetto illuminotecnico, accanto a una delle statue presenti nei cortili.
6
Sopra, la vetrina di un negozio nel cortile interno e,
a lato, il monumentale pozzo di marmo che campeggia nel primo cortile.
Sotto, una vista d’insieme dei due cortili, con un particolare
dell’illuminazione dal basso delle facciate interne del palazzo.
7
OGGETTI e ARREDI raccontano
il RINASCIMENTO lombardo
Più casa che museo. Il particolare fascino del Museo Bagatti
Valsecchi sta nel progetto dei collezionisti proprietari, che
hanno voluto collocare le preziose raccolte di opere d’arte
e manufatti del XV e XVI secolo in una dimora della stessa
epoca, ricostruita con l’apporto di valenti artigiani sulla
base di una rigorosa documentazione storica. Ogni ambiente
è stato progettato attentamente, con l’inserimento negli
arredi di elementi di epoca rinascimentale, come fregi,
decorazioni, soffitti lignei.
Il visitatore si trova così a scoprire opere di pittori
importanti come Giovanni Bellini, Bernardo Zenale, il
Giampietrino accanto ad arredi lignei, oggetti preziosi in
vetro o in ceramica. Tutti collocati in modo da costituire un
insieme coerente e di grande suggestione.
Il Museo Bagatti Valsecchi con Casa Boschi di Stefano,
Villa Necchi Campiglio e il Museo Poldi Pezzoli fa parte del
circuito delle case museo di Milano, che riunisce una parte
importante del patrimonio storico artistico milanese ed è
visitabile con un biglietto unico. Il Museo è aperto tutti i
giorni, tranne il lunedì dalle 13.00 alle 17.45.
Nelle foto, alcune stanze del Museo. Dall’alto: la galleria delle armi
con una raccolta di armature rinascimentali. La biblioteca con la
decorazione pittorica, ispirata ad affreschi di Bergognone e realizzata
nel 1887 da Luigi Cavenaghi. Un’installazione luminosa per il Salone
del Mobile 2014 e, qui sotto, un particolare del soffitto ligneo della
cosidetta “sala del letto valtellinese” con lo stemma della famiglia
Bagatti Valsecchi.
8
news
DALL’ITALIA
delle esigenze che avevo individuato, conoscendo bene il contesto, dopo una serie
di prove ho collocato i corpi illuminanti
e affinato via via posizione e puntamenti
per avere il risultato migliore.”
Obiettivi della nuova illuminazione? “L’impianto preesistente – spiega Marano – era
del tutto insufficiente. Una decina di
proiettori ad alogenuri e una trentina di
faretti creavano uno scarso illuminamento, appena sufficiente ad attraversare i
cortili. Rimanevano nell’ombra le facciate
storiche e soprattutto i tanti particolari
architettonici di pregio nel cortile: le statue nelle nicchie, le colonne, i cornicioni
decorati. L’obiettivo del progetto era di
dare il giusto risalto a tutto questo, creando anche un ambiente gradevole, un vero
e proprio salotto all’aperto.”
Il nuovo progetto utilizza una serie di
faretti a Led, con diverse funzioni. “Ho
utilizzato in tutto 42 proiettori (modello
Koala, Punto ed Elfo, Disano) solo in minima parte – specifica Marano – collocati
nei punti luce già esistenti. I faretti disposti nell’androne centrale creano una
luce d’ambiente adeguata alle dimensioni
dell’area, altri faretti sottolineano statue
nelle nicchie, il pozzo in marmo nel primo
cortile e altri particolari interessanti. Ho
voluto anche un’illuminazione dal basso
sui cornicioni per evidenziare le belle facciate storiche che delimitano il perimetro
del cortile. Ci sono volute diverse prove
per mettere a punto anche i particolari,
per esempio evitare qualsiasi effetto di
abbagliamento per chi è seduto ai tavolini
all’aperto del ristorante.”
Il risultato finale? “Siamo riusciti a creare
una vera e propria quinta. Uno scenario
serale davvero indimenticabile per chi si
trova a transitare nel cortile o siede ai
tavoli per un aperitivo o una cena”.
RISPARMIO ENERGETICO
“Per quanto riguarda gli aspetti tecnici
del nuovo impianto – conclude Marano
– il principale è certamente il risparmio
energetico. Anche per la mia esperienza
professionale nel settore del fotovoltaico
sono abituato a fare calcoli sui tempi di
rientro di un investimento. Nel caso di un
impianto di illuminazione a Led i numeri
parlano da soli.
In questo impianto abbiamo sostituito 11
proiettori a ioduri da 250 W e 30 faretti
da 22 W con 14 proiettori Punto Led da 25
W, 26 Koala Led da 14 W e 2 Elfo Led da
36 W. Il risparmio sulla bolletta è tale che
nel giro di tre anni l’investimento si può
Sotto, le statue di stile neoclassico poste in nicchie decorate sono uno degli elementi più scenografici
del cortile, messi in evidenza dal nuovo impianto di illuminazione.
9
news
DALL’ITALIA
A lato, uno scorcio del cortile con la nuova illuminazione.
Sotto, un confronto tra il vecchio e il nuovo impianto. La differenza di
potenza assorbita determina un notevole risparmio sui costi.
considerare ripagato, in più il nuovo impianto assicura una lunga durata di vita e
azzera i costi di manutenzione. Sono tutti
argomenti molto convincenti per rifare un
impianto luci.
Anche se in questo caso l’effetto finale,
il colpo d’occhio che offrono questi meravigliosi cortili con le nuove luci va sicuramente al di là di qualsiasi calcolo.”
VECCHIO IMPIANTO
Corpi illuminanti
sostituiti
Pot kW
Numero
Ore gg
Giorni
kWh/anno
Proiettore alogenuri
metallici
0,25
11
10
365
10037,5
Faretti a spot
0,022
30
10
365
2409
Totale
12446,5
€ /kWh
Costo annuo
energia
0,15
€ 1.866,98
Costo anno
manut.
€ 250,00
Totale costi
anno
€ 2.116,98
NUOVO IMPIANTO A LED
Nuovi corpi
illuminanti
10
Pot kW
Numero
Ore gg
Giorni
kWh/anno
Disano Punto
0,025
14
10
365
1277,5
Disano Koala
0,014
26
10
365
1328,6
Disano Elfo
0,037
2
10
365
270,1
€ /kWh
Costo annuo
energia
Totale
2876,2
0,15
€ 431,43
Costo anno
manut.
0
Risparmio
annuo
€ 1.685,55
Spettacolo notturno
Cripto LED
www.disano.it
ben david_merlini design & visual communication
di Greta La Rocca
news
DAL MONDO
GELEEN - PAESI BASSI
Più sicurezza nel parco industriale
CHEMELOT È IL NOME DI UN VASTO COMPRENSORIO
CHIMICO INDUSTRIALE CHE SI TROVA NEL LIMBURG,
PROVINCIA MERIDIONALE DEI PAESI BASSI.
UN’AREA DEDICATA A LAVORAZIONI DI BASE E ALLO
SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI, IN CUI OPERANO
IMPORTANTI MULTINAZIONALI.
Situato nel cuore di una regione altamente
industrializzata, confinante con Belgio e Germania,
la zona industriale di Geleen è stata battezzata
Chemelot, un nome che unisce le parole chimica
(“chemo”) e destino (“lot” in olandese) con un
evidente riferimento alla mitica Camelot, la fortezza
di Re Artù. Fino al 1988 tutti gli impianti del
complesso chimico sono stati di proprietà della società
DSM, una grande multinazionale olandese che opera
nel settore della salute e dei materiali. Nel 2000,
tutte le attività petrolchimiche, che fino ad allora
rappresentavano quasi la metà delle attività di DSM
a Geleen, sono passate alla società saudita SABIC. In
seguito sono arrivate altre società.
Nel 2013 nel parco industriale sono stati costruiti due
nuovi impianti di cracking per il gasolio (il cracking è
un processo chimico utilizzato principalmente nella
lavorazione dei prodotti petroliferi).
Oggi Chemelot è la sede di molteplici attività, dalla
chimica di base alla chimica fine, dalle lavorazioni
di base delle materie prime allo sviluppo di prodotti
innovativi.
Il comprensorio dispone di un’efficiente rete
di collegamenti ferroviari e marittimi
indispensabili per società
che operano su mercati globali.
Nella cartina le province dei Paesi Bassi
Chemelot
13
news
DAL MONDO
14
In queste pagine, alcune immagini del complesso chimico-industriale di Chemelot.
Per garantire la massima sicurezza dei lavoratori impegnati sui binari ferroviari, con
turni di lavoro che coprono le 24 ore, sono stati montati proiettori Disano
che generano un’illuminazione uniforme e assicurano un’ottima visibilità.
L’ILLUMINAZIONE DELLO SCALO MERCI
Nello scalo di smistamento di Chemelot i
convogli merci provvedono ai trasporti su rotaia
verso l’Europa dell’Est o il Mare del Nord,
tramite il porto interno di Stein, piccolo centro
urbano. Allo scalo si lavora 24 ore su 24: per
questo è fondamentale una buona illuminazione.
Lungo i binari ferroviari sono collocati 6 piloni
alti 35 metri e dotati di circa 12 apparecchi di
illuminazione ciascuno. Dei 6 piloni, 4 montano i
proiettori Mini-Olympic (Disano). Gli apparecchi
che illuminano parallelamente i binari emanano
una luce profonda e radiante mentre quelli
perpendicolari ai binari hanno un ampio angolo
di illuminazione. Nel suo complesso, l’impianto
illumina in modo uniforme e permette una buona
visibilità, importante per garantire massima
sicurezza ai lavoratori che operano nel sito.
La società olandese Ziut, responsabile della
manutenzione dell’impianto di illuminazione
da molti anni, ha scelto le luci Disano per
l’eccellente qualità e la capacità di distribuire la
luce in modo uniforme.
15
news
DAL MONDO
di Greta La Rocca
EINDHOVEN - PAESI BASSI
Design e ottime performance
per nuovi progetti urbani
PER VALORIZZARE UNA NUOVA AREA
COMMERCIALE, COSTRUITA IN UNA
ZONA RESIDENZIALE DEI PAESI BASSI,
È STATO REALIZZATO UN PROGETTO
ILLUMINOTECNICO CHE UNISCE OTTIME
PERFORMANCE TECNICHE A UN DESIGN DALLE
LINEE MODERNE.
A Meerhoven, nella zona occidentale della
città di Eindhoven, nel 2013 sono iniziati
i lavori per la progettazione del Meerrijk
Shopping Centre, un centro commerciale che
si estende per 10mila metri quadrati.
Lo sviluppo urbano di Meerhoven è iniziato
nel 1990 per far fronte alla carenza
di case in città. È nato un quartiere
residenziale, dove sono state progettate
abitazioni private, case vacanze, uffici,
oltre a servizi di vario genere. Il Centro
16
SCHEDA TECNICA
Illuminazione esterna
del Meerrijk shopping centre
◗ Committente
Municipalità di Eindhoven
◗ Installatore
Hak
◗ Fornitore
Attiva B.V.
◗ Apparecchi utilizzati
Clima (Disano)
Commerciale Meerrijk risponde a tutti i
bisogni del quartiere, all’interno ospita due
grandi supermercati, Jumbo e Albert Heijn;
piccoli negozi di alimentari, boutique di
abbigliamento, negozi per la cura personale,
articoli per la casa, oltre a ristoranti, bar,
gelaterie e una banca.
Il Comune di Eindhoven aveva la necessità
di realizzare un progetto che illuminasse il
nuovo centro commerciale e il quartiere, e
che fosse in grado di valorizzare l’intero lavoro
inserendosi in modo armonioso nel contesto.
La società locale Huisman & Van Muijen,
consulente tecnico del municipio di Eindhoven
e responsabile del progetto di iluminazione
ha proposto gli apparecchi Clima (Disano),
ideali per l’arredo urbano e il residenziale,
con sorgenti di ultima generazione che
garantiscono ottime performance e risparmio
energetico.
I Clima, forniti dalla società olandese
Attiva Lichtprojecten, sono stati scelti di
colore grigio per il migliore inserimento
nel complesso residenziale e commerciale.
Obiettivo principale dell’illuminazione è
la vivibilità nelle ore serali della zona,
creando percorsi sicuri per lo shopping e
il rientro a casa, ma anche offrendo un
ambiente favorevole a momenti di ritrovo e
aggregazione urbana.
In queste pagine,
immagini del Meerrijk
Shopping Centre a
Meerhoven, nella
zona occidentale di
Eindhoven.
L’intera area
è stata illuminata
con apparecchi
Clima (Disano)
con lo scopo di
valorizzare il
quartiere, renderlo
più sicuro di sera
e creare degli spazi
di aggregazione
urbana.
17
news
DAL MONDO
REGNO UNITO
Showroom illuminati ad arte
LA CATENA INGLESE DI ARREDAMENTO
D’INTERNI BOHEN SI QUALIFICA PER IL DESIGN
INTELLIGENTE, LA CURA NELLA SCELTA DEI
MATERIALI E LA LAVORAZIONE ARTIGIANALE.
PRESENTE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
DEL REGNO UNITO, NASCE COME DISTRIBUTORE
COMMERCIALE E SOLO DOPO AVER CONSOLIDATO
LA SUA POSIZIONE SUL MERCATO DECIDE DI
RIVOLGERSI ANCHE AL PUBBLICO, CON LA
VENDITA AL AL DETTAGLIO.
In quest’ottica ha cominciato ad aprire
showroom che mostrassero il meglio della sua
produzione: dalle cucine alle camere da letto,
fino ai bagni personalizzati. Vengono proposti
per ogni ambiente diversi stili per presentare
18
SCHEDA TECNICA
Illuminazione punti vendita catena
arredamento Bohen
◗ Committente: Bohen
◗ Progetto Illuminotecnico: Principal Lighting Ltd
◗ Progetto Elettrico: Electricbase
(Stockton on Tees)
◗ Prodotti: LED Panel (Disano), Euroma 3
(Fosnova), Energy 2000 (Fosnova)
di Costanza Rinaldi
Euroma e Energy recentemente rinnovati a LED,
rappresentano infatti un’ottima soluzione sia
dal punto di vista qualitativo che dal punto di
vista del risparmio energetico. Tutti i progetti
illuminotecnici pensati per i 13 showroom
Bohen inglesi hanno comportato un consumo
medio sensibilmente inferiore rispetto ad un
impianto tradizionale, senza contare l’assenza
di manutenzione e la lunga durata di vita che
caratterizza le sorgenti a LED.
In queste pagine. L’illuminazione crea un contesto comfortevole,
simile a quello di un ambiente domestico.
Nell’intera area della vendita la luce sottolinea
le caratteristiche dei mobili esposti nei singoli ambienti.
un’offerta il più possibile allargata alle diverse
fasce di mercato.
Design ispirato, qualità e artigianalità: queste le
parole d’ordine intorno alle quali ruota il mondo
Bohen e sono anche i criteri che hanno guidato,
alla fine dell’anno scorso, la realizzazione di
nuovi impianti illuminotecnici in 13 store della
catena inglese.
L’illuminazione assolve a due compiti
fondamentali: creare un contesto comfortevole,
simile a quello di un ambiente domestico, per
l’intera area della vendita e sottolineare con
allestimenti puntuali le caratteristiche dei mobili
esposti nei singoli ambienti, che riproducono le
diverse stanze dell’abitazione.
Con questi obiettivi sono stati scelti LED Panel
di Disano Illuminazione, i faretti ad incasso
Euroma ed Energy entrambi Fosnova.
I primi si sono rivelati idonei per fornire
un’illuminazione generale che racchiudesse la
ricostruzione dell’ambiente casalingo. Questo
apparecchio, caratterizzato dalla tecnologia LED,
offre un comfort eccellente anche per l’ottimale
diffusione della luce.
Per quanto riguarda invece l’illuminazione
d’accento, voluta dai progettisti per enfatizzare
alcuni dettagli del prodotto esposto, o per
aumentare la visibilità di una zona, gli
incassi Fosnova sono perfetti per creare una
luce personale e con la possibilità di essere
modificata nel tempo a seconda delle esigenze.
19
news
DAL MONDO
SINJ - CROAZIA
La luce della storia
nella corte dei cavalieri
20
di Costanza Rinaldi
NEL SUD DELLA CROAZIA, NELL’ENTROTERRA A POCHI
CHILOMETRI SPALATO, IN UN PARADISO NATURALE DI
ACQUE, CAMPI E PIETRE SI TROVA SINJ, AL CONFINE
TRA LE MONTAGNE BALCANICHE E LA ZONA COSTIERA.
La città sorge nel bacino del fiume Cetina e dei suoi
numerosi affluenti, in un’area dalla storia tormentata.
Sebbene sia stata vittima di terremoti e più volte distrutta e bruciata dai conquistatori, la città è sempre
rinata più forte e arricchita dalle tante culture che si
sono intrecciate in questo luogo.
Per quanto riguarda la storia più antica, un altare vo-
tivo di epoca romana menziona un insediamento, chiamato Osinium, poco distante dal fiume Cetina. Nel 1513
Sinj cadde in mano turca fino al 1686 quando passò sotto il dominio veneziano. I Turchi con un grande esercito
tentarono di riprendersi la città nel 1715, ma furono
eroicamente respinti da poche centinaia di difensori.
Il seguito la città ha fatto parte dei regni Serbi, Croati
e Sloveni, poi del Regno di Jugoslavia, e, dopo la guerra
e l’occupazione italiana, della Jugoslavia comunista.
Oggi Sinj è finalmente parte della Repubblica Indipendente e sovrana della Croazia.
LA CORTE DEI CAVALIERI ALKA
Il nome Kvartiri (alloggio, campo militare) indica lo scopo originario del forte. La fortezza fu costruita infatti
per la cavalleria croata nel 1760. Dalla pianta quadrata
si può evincere un complesso costituito da due edifici,
comprendente due torri quadrate e due cortili interni
separati dalle stalle. In totale, il complesso riusciva ad
ospitare fino a quattro compagnie di cavalieri insieme
ai loro cavalli.
Nel corso della storia, il forte è stato usato da tutti gli
eserciti presenti a Sinj, in particolare da quello france-
SCHEDA TECNICA
Illuminazione esterna ed interna - Alka Halls
◗ Committente: Alkom
◗ Progetto illuminotecnico: Telektra
◗ Progetto elettrico: Ferocommerce
◗ Prodotti utilizzati: Torcia, Sicura, Koala, Box
(illuminazione esterna), Energy, Euro, Store, Office,
Ghost, Hydro, Omnitrack, Soft (illuminazione interna)
21
news
DAL MONDO
In questa pagina e nelle precedenti. Viste esterne ed interne
dell’Alka Halls. L’illuminazione valorizza i lavori di restauro e le
nuove scoperte architettoniche. All’esterno, è stata data grande
attenzione all’atmosfera notturna, mentre nelle sale interne
l’illuminazione è regolabile anche per piccoli eventi.
IL TORNEO ALKA
PATRIMONIO DELL’UNESCO
Nel 1715 come voto alla Madonna che li aveva aiutati a
respingere i Turchi gli abitanti di Sinj istituirono il torneo
cavalleresco di Alka, che continua tutt’ora a svolgersi ogni anno
la prima domenica di agosto. Una tradizione rimasta intatta
che oggi è sotto la protezione dell’UNESCO come patrimonio
immateriale mondiale.
Il Torneo Alka di Sinj è una tradizionale gara equestre in cui i
cavalieri (alkars) a cavallo, al galoppo, in possesso di una lunga
lancia di tre metri, cercano di infilzare l’anello di ferro (alka)
appeso a una corda all’interno dell’arena.
La leggenda vuole che il nome Alka (anello, cerchio) derivi dalla
staffa della sella del cavallo (Edek) che venne sequestrato dal
Pascià Ottomano Čelić. La festa di Alka dura tre giorni, ha inizio
il venerdì, e prosegue fino alla domenica, momento nel quale
prende vita la processione dei Cavalieri, guidata dal Harambasa il
comandante e dagli scudieri Alka.
se nel XIX secolo e da quello austriaco (dal quale è stata
aggiunta un’ulteriore ala a tre piani di altezza). Oggi la
Corte è sotto la tutela del Ministero della Cultura della
Repubblica di Croazia e ospita il Museo della Regione
del Cetina.
L’apertura del Museo ha spinto l’amministrazione locale a compiere grandi lavori di scavo e di restauro che
hanno salvato molti reperti e parti fondamentale della
storia del luogo. Sono state rinvenute le fondamenta
architettoniche della torre sud, il serbatoio dell’acqua
e il sistema di drenaggio della pioggia, così come resti di
pavimentazione, marciapiedi e ciottoli. Inoltre, tra i reperti, spiccano monete veneziane, vari oggetti di metallo del tardo Medioevo, frammenti di vetro e ceramiche.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
I primi interventi di restauro sull’intera costruzione sono
del 1927, quando il Consiglio della Società di Gestione
cominciò a cercare fondi finanziari per ricostruire le sale della fortezza. A questa azione parteciparono anche
artisti locali, come lo scultore Ivan Mestrovic e il famoso
architetto sloveno Vinko Glanza, che sviluppò un progetto preliminare. Nel 1954 i lavori divennero più consistenti, ma è nel 1980 che il Consiglio Direttivo della
Società dei Cavalieri Alka in collaborazione con l’Istituto
di Restauro Croato ha fondato un comitato e ha dato il
via alla costruzione e ri-costruzione dell’architettura.
Sono passati comunque ancora molti anni prima di arrivare all’annuncio, nel 2001, dell’apertura del Museo.
Il progetto architettonico doveva coniugare le attività
del Museo e la conservazione il luogo come centro di
interesse nazionale. Il complesso delle sale è uno spazio
unificato e armonioso, mentre la piazza esterna definita
dagli stessi edifici rimane un luogo pensato per le necessità della Società dei Cavalieri, ancora oggi attiva. Lo
spazio interno è stato ricostruito coi materiali tradizionali: travatura reticolare visibile di legno, finestre con
cornici di pietra, in facciata porta di legno e finestre di
pietra.
22
IL PROGETTO ILLUMINOTECNICO
Un così profondo restauro e la conseguente riprogettazione degli spazi sia interni che esterni ha
portato anche a un nuovo progetto illuminotecnico affidato a Telektra. Le diverse esigenze del
progetto hanno spinto i progettisti verso i prodotti della Disano illuminazione che si sono rivelati
idonei sia per la parte esterna che per l’illuminazione dedicata delle aree interne.
w ILLUMINAZIONE ESTERNA
All’esterno, per un’illuminazione generale sono stati installati gli apparecchi Torcia nella versione a
palo con un’altezza pari a 5 metri, per i percorsi pedonali e per scandire i volumi delle architetture
gli apparecchi Sicura, mentre per il verde i proiettori Koala, Elfo e Box creano la giusta atmosfera
notturna senza modificare la percezione dello spazio.
w ILLUMINAZIONE INTERNA
All’interno, il progetto di lighting design si è diviso in più zone: il ristorante ad esempio, nel quale
sono stati scelti apparecchi down light, come Energy ed Euro ai quali sono stati aggiunti diffusori
per coprire meglio tutta l’area interessata; nella zona caffetteria invece, gli apparecchi downlighter
sono orientabili (Store) così da potersi adattare alle diverse esigenze e a piccoli eventi.
Nelle sale, nei corridoi e per le scale, il progetto è molto diversificato. Anche qui si trovano dei
downlighters (Energy e Office con diffusore), ma anche delle sospensioni (Ghost), degli apparecchi
a muro (Soft) e da soffitto (Hydro) a seconda dell’altezza e della distribuzione degli ambienti.
Uno studio a parte per la Galleria d’Arte Stipe Sikirica, dedicata al famoso scultore accademico
Stipe Sikirica, nato a Jabuka, vicino a Trilj che ha donato tutte le sue opere alla città di Sinj.
Qui oltre ad alcuni degli apparecchi sopra citati si trovano anche alcuni piccoli proiettori, come
Omnitrack (Fosnova) e Trial-One che creano giochi di ombra e luce sulle sculture esposte.
23
SPECIALE
LUCE & ENERGIA
UN FUTURO
SOSTENIBILE
PER L’EUROPA
L’Unione Europea ha fissato gli obiettivi
per il 2030 in tema di energia e clima.
Dall’illuminazione può venire un contributo
importante per consumare meno e ridurre
le emissioni di CO2. Led e reti intelligenti
possono essere l’infrastruttura su cui far
viaggiare la città del futuro
24
26
EUROPA 2030: i tre obiettivi del pacchetto
clima-energia e il contributo dell’illuminazione
30
ENERGIA: la smart city comincia dall’illuminazione
Intervista a Mattia Sica
34
LIGHTING DESIGN: la progettazione
e la nuova idea di città
Intervista a Roger Narboni
36
NUOVI PRODOTTI: le tecnologie che fanno
risparmiare e migliorano la qualità della luce
42
INDUSTRIA: illuminazione sostenibile
per il rilancio della produttività
25
SPECIALE
EUROPA 2030:
i tre obiettivi del pacchetto clima-energia
e il contributo dell’illuminazione
L’aggiornamento tecnologico
dell’illuminazione pubblica e privata
GLI OBIETTIVI DELL’EUROPA PER IL 2030
può dare un contributo fondamentale
al raggiungimento degli obiettivi UE
su efficienza energetica ed emissioni
inquinanti. Migliorare la luce significa
migliorare la qualità di vita.
Per questo la strategia europea per
riduzione
del 40%
delle emissioni
di CO2
aumento
del 30%
della quota
delle energie
rinnovabili
aumento
del 40%
dell’efficienza
energetica
incentivare lo svecchiamento degli
impianti si basa sul coinvolgimento
diretto dei cittadini.
Il Parlamento europeo ha recentemente votato
una risoluzione in cui si definiscono per il 2030
ambiziosi obiettivi sul fronte dell’energia e della
lotta al riscaldamento globale. L’assemblea UE
chiede una riduzione del 40% delle emissioni
di CO2, un aumento del 30% della quota delle
energie rinnovabili ed un obiettivo del 40% per il
miglioramento dell’efficienza energetica. Questa
risoluzione si aggiunge e in parte modifica
il pacchetto clima-energia già adottato dalla
Commissione Europea, che appariva meno
vincolante per i governi nazionali.
I punti in discussione sono ancora molti, anche
per la complessità del meccanismo con il quale le
decisioni prese in sede europea diventano operative
nelle singole nazioni. In ogni caso le linee guida
sono chiare, nessuno mette in discussione che la
26
40%
+
30%
+
40%
LUCE & ENERGIA
riduzione dei consumi energetici e delle emissioni
di CO2 siano obiettivi strategici fondamentali per il
futuro dell’Europa.
Su questo fronte l’illuminazione può dare un
contributo importante. Lo svecchiamento degli
impianti di illuminazione pubblica, l’adozione delle
nuove tecnologie a risparmio energetico nell’edilizia
residenziale e commerciale possono far rispamiare e
aumentare l’efficienza in modo significativo.
Le evidenze non mancano. Il rapporto “Lighting
the cities” pubblicato dalla Commissione europea
nel giugno 2013, propone una strategia per
incrementare l’utilizzo delle nuove tecnologie di
illuminazione nelle città europee.
Nell’introduzione Neelie Kroes vice presidente della
Commissione per l’Agenda digitale europea scrive:
“Oggi, la tecnologia di illuminazione a LED ha
raggiunto la maggiore età ed è in grado di offrire
benefici concreti alle città e ai cittadini. La nuova
tecnologia offre luce più controllabile e di qualità
superiore, una maggiore performance visiva e
migliora l’ambiente e la sicurezza delle città. Inoltre,
l’illuminazione a LED rende le nostre città più
‘verdi’ facendo risparmiare fino al 70% di energia e
riducendo i costi delle infrastrutture.”
In Europa ci sono
più di 90 milioni
di vecchi apparecchi
di illuminazione,
oltre il 75% degli impianti
ha più di 25 anni di vita
I SOGGETTI DA COINVOLGERE
Cittadini,
commercianti
Amministrazione
municipale
Produttori
di apparecchi
Compagnie
energetiche
Associazioni
commerciali
27
SPECIALE
Cambiamento
nella percezione
dei cittadini
del loro ambiente
quotidiano
Aumento
della sicurezza
per i cittadini
Miglioramenti
ambientali nei posti
di lavoro, scuole,
sanità
Il report si apre con un dato che basta da solo a
delinare lo scenario complessivo. In Europa ci sono
più di 90 milioni di apparecchi per l’illuminazione
stradale e oltre il 75 % degli impianti ha più di 25
anni.
Considerata l’evoluzione tecnologica che c’è stata
negli ultimi decenni appare evidente il margine che
c’è per incrementare l’efficienza e ridurre i costi.
La strategia di fondo indicata dal report ( che
trovate riassunta nelle tabelle di queste pagine)
punta innanzitutto al coinvolgimento dei diversi
stakeholder: amministrazioni pubbliche, aziende
energetiche, produttori di apparecchi, e soprattutto i
cittadini, quali destinatari ultimi di questi interventi.
Il cambiamento tecnologico infatti va vissuto
dagli utenti degli impianti, ossia dagli abitanti
delle città, come un miglioramento significativo
per la sicurezza, l’estetica, la vivibilità delle città.
Un miglioramento che in più fa risparmiare sulla
bolletta energetica.
Su questo tema abbiamo raccolto le opinioni dei
produttori e distributori di energia in Italia e di un
noto lighting designer.
28
I VANTAGGI
DEL PASSAGGIO
AI LED
Valorizzazione
estetica
e per i beni
culturali
Aumento
del turismo
e dello
shopping
Fonte: Lighting the Cities,
European Commission, 2013
LUCE & ENERGIA
PERCHÉ SCEGLIERE
L’ILLUMINAZIONE INTELLIGENTE
NELLE AREE URBANE
❱ Necessità di ridurre i costi
dei servizi pubblici
❱ Risparmio energetico importante (70%)
e durata di vita superiore
❱ Migliore visibilità e qualità della luce,
diminuzione dell’inquinamento luminoso
❱ Maggiore funzionalità e design più creativo
❱ Incremento della sicurezza
e della sicurezza stradale
❱ L’urbanizzazione crescente richiede
maggiori livelli di sostenibilità
❱ Le reti di illuminazione sono parte
integrante delle future smart cities
Fonte: Lighting the Cities, European Commission, 2013
PERCHÉ
PASSARE AI LED
ORA
❱LED è una tecnologia
matura e apparecchi di alta qualità sono
disponibili in commercio
❱Gli impianti a LED sono economicamente
vantaggiosi a un calcolo del costo pieno per
tutta la durata dell’impianto di illuminazione
❱All’interno di un sistema di illuminazione
digitale, i LED sono la migliore fonte di luce
disponibile, per la durata di vita(superiore a
50.000 ore) e il risparmio fino al 70% rispetto
sorgenti luminose convenzionali
❱Esperienze con i LED esistono già. Molte
città europee stanno adottando gradualmente
soluzioni di illuminazione SSL (Solid State
Lighting) intelligenti
❱L’implementazione di SSL offre opportunità
per stimolare l’economia locale attraverso
l’impegno con le imprese locali
❱Un contesto della politica europea
favorevole è già in atto per agevolare la
transizione verso SSL
Fonte: Lighting the Cities, European Commission, 2013
29
SPECIALE
ENERGIA:
la smart city comincia
dalle reti di illuminazione
Le utilities puntano a una nuova collaborazione con le amministrazioni municipali
per fornire ai cittadini un servizio che migliora la qualità della vita urbana e diventa il fulcro
di una nuova urbanizzazione. L’importanza del piano regolatore della luce
Intervista a Mattia Sica
direttore Area Reti Energia di Federutility
LIGHTING MAGAZINE L’illuminazione pubblica è
uno di quei settori dove l’evoluzione tecnologica
consente in linea teorica di realizzare un modello
di sviluppo sostenibile, ovvero miglioramento del
servizio e, allo stesso tempo, risparmio energetico.
Quale contributo possono dare le utilities in questo
senso?
MATTIA SICA È vero. L’illuminazione pubblica può
sensibilmente contribuire al conseguimento degli
obiettivi di efficienza energetica fissati per il nostro
Paese.
E tale risultato si consegue con la massima
diffusione e applicazione di tecnologie innovative
in grado di garantire una qualità del servizio
equivalente se non superiore e costi di esercizio
inferiori.
BOLLETTA ELETTRICA IN ITALIA: L’EVOLUZIONE DELLE COMPONENTI DAL 2011 AL 2013
5,72%
4,96%
34,09%
23,92%
OTTOBRE
2011
9,12%
Quota energia
Fonte: energiacorrente.it
30
5,70%
56,00%
39,31%
OTTOBRE
OTTOBRE
2012
2013
46,10%
50,41%
9,78%
Perdite e dispacciamento
8,89%
Quota oneri di rete
+ oneri di sistema
Imposte
LUCE & ENERGIA
IL CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA IN EUROPA
NEI DIVERSI SETTORI
(Dati in GWh)
AGRICOLTURA
50.483
INDUSTRIA
1.145.952
RICHIESTA
3.142.453
PVR = 6,1%
-193.114
Perdite di rete
TERZIARIO
910.241
DOMESTICO
842.663
Fonte: Eurostat
Proprio per verificare lo stato del servizio della
Illuminazione pubblica, nel corso del 2013
Federutility ha svolto una rilevazione su un
Campione rappresentativo delle maggiori città
italiane, corrispondente ad oltre 14.000 km di strade
illuminate e i risultati che emergono descrivono un
quadro sufficientemente lusinghiero del panorama
delle tecnologie in uso.
In particolare, tutte le tecnologie per il risparmio
energetico sono state impiegate già dagli anni ’90,
mentre vi è un massiccio utilizzo della tecnologia
a LED solo negli ultimi anni. Appare diffuso il
telecontrollo della rete e dei corpi illuminanti
per rispondere ai sempre più pressanti impegni
sulla qualità del servizio, previsti dai Capitolati e
dalle Carte dei Servizi, mentre la parzializzazione
dell’illuminazione in alcune ore notturne appare
poco diffusa – per inciso, su questo aspetto
Federutility condivide le scelte dei gestori e delle
amministrazioni.
In definitiva, il settore non è impermeabile allo
sviluppo tecnologico ma anzi ha dovuto fare di
necessità virtù, tenuto conto della progressiva
contrazione delle risorse messe a disposizione
da parte dei committenti del servizio – ovvero gli
Enti locali. Per cui, ad oggi, possiamo dire che
le correnti pratiche tecnologiche impiegate dai
gestori del servizio consentono di conseguire
una “illuminazione intelligente” basata su un
modello che integra diverse tecnologie di controllo,
diagnostica e monitoraggio in funzione delle diverse
condizioni climatiche e del grado di funzionalità
degli impianti, oltre ad utilizzare tecniche
informatiche per l’ottimizzazione illuminotecnica
ed energetica. Non da ultimo, un ulteriore aspetto
che emerge dall’indagine è da mettere in relazione
all’applicazione delle Leggi regionali che, a partire
dall’anno 2000, hanno imposto un contenimento
dell’inquinamento luminoso. Tutti i gestori si sono
adeguati e ciò dimostra che una legislazione che
identifichi gli obiettivi comuni aiuta gli Enti locali
a percorrere soluzioni virtuose e ambientalmente
sostenibili.
LM L’evoluzione del mercato dell’energia e
delle aziende come ha cambiato i rapporti con
i comuni nel settore dell’illuminazione pubblica
e qual è secondo voi il modello di relazione
ottimale tra aziende dei servizi pubblici ed enti
locali?
SICA L’illuminazione urbana è stata
storicamente considerata solo come un obbligo
di tipo funzionale dell’Ente locale, mirata a
salvaguardare l’incolumità e la sicurezza dei
cittadini. Il nuovo concetto di IP (illuminazione
pubblica) deve spingersi a valorizzare il contesto
urbano, sostenendo un ambiente adeguato per
Con i Led e le nuove tecnologie di controllo
i gestori delle reti stanno costruendo
un modello di “illuminazione intelligente”
che fa risparmiare e migliora il servizio
31
SPECIALE
promuovere l’identità del territorio e le relative
risorse.
La IP è un servizio legato alla qualità della vita
che percepiscono quotidianamente i cittadini. Il
modello che sosteniamo è quello della stretta
collaborazione tra gestore ed ente locale per
costruire insieme e gestire nel tempo il Piano
regolatore dell’illuminazione pubblica, rendendo il
Gestore responsabile e partecipe della evoluzione
delle infrastrutture e della qualità del servizio.
Questo processo comune darebbe modo all’Ente
locale non solo di definire le direttrici generali per la
pianificazione di costi e degli investimenti ma anche
per la pianificazione dello sviluppo urbano.
Esperienze dove la gestione esula da tale livello di
coinvolgimento ci convincono poco e il solo criterio
della aggiudicazione del servizio con il principio
dell’offerta al massimo ribasso ci danno l’idea di non
creare le adeguate condizioni per una sostenibilità
nel tempo della qualità del servizio al cittadino
e al territorio.
LM Uno degli aspetti cruciali per il rinnovo
dell’illuminazione pubblica è sicuramente il
finanziamento degli interventi. Si parla di nuovi
strumenti che possono coinvolgere enti locali,
banche e anche utilities, quali ritenete possano
essere le strade percorribili?
SICA Il sostegno dello sviluppo tecnologico del
servizio di IP passa necessariamente attraverso
investimenti che non possono, ragionevolmente,
trovare spazi di finanziamento solo sulle risorse
pubbliche. È indubbio tuttavia, che un percorso
concordato di pianificazione dello sviluppo e della
gestione del servizio potrebbe anche dare modo
di definire strumenti in grado di correlare i costi
sostenuti dall’Ente affidatario ai risultati conseguiti
dal gestore, secondo un modello di regolazione
economica noto nel sistema energetico italiano
e che fa riferimento alle disposizioni tariffarie
dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema
idrico.
Una visione chiara e stabile del flusso economico
reso disponibile per il gestore darebbe modo anche
di sostenere la cosiddetta bancabilità di investimenti
che non possono trovare ritorni in tempi compatibili
con logiche industriali. E in questo percorso il settore
finanziario non dovrebbe tirarsi indietro.
In ogni caso, e parallelamente al percorso suggerito,
riteniamo anche che sia necessario e possibile
integrare il flusso economico messo a disposizione
del settore valorizzando l’infrastruttura a servizio della
illuminazione pubblica. Il riferimento è a tutti quei
servizi informativi e gestionali che possono utilizzare
la rete dell’illuminazione come supporto e garantire
un’integrazione economica utile a rivitalizzare un
comparto che tanto può dare al territorio.
LM Reti di distribuzione intelligenti e nuovi
strumenti tecnologici che ruolo possono avere in
particolare nell’illuminazione pubblica?
SICA Noi vediamo l’illuminazione pubblica non solo
come ricettore delle nuove tecnologie – già oggi per
gran parte adottate, come abbiamo potuto rilevare
-10
Fonte: Eurostat
32
Regno Unito
Svezia
Finlandia
Cecoslovacchia
Slovenia
Romania
Portogallo
Polonia
Austria
Ungheria
Lussemburgo
Lituania
Lettonia
Cipro
Italia
Croazia
Francia
Spagna
Grecia
Malta
Olanda
Estonia
Irlanda
Germania
Danimarca
Repubblica Ceca
Bulgaria
0
Belgio
10
Unione Europea
DIMINUZIONE DEL CONSUMO DI ENERGIA IN EUROPA TRA IL 2006 E IL 2012
LUCE & ENERGIA
dalla nostra indagine - ma anche come mezzo
abilitante di nuove tecnologie.
La rete di illuminazione pubblica ha una pervasività
unica sul territorio comunale e può avere un ruolo
molto significativo nella gestione di una serie di
servizi urbani che vanno oltre la stessa illuminazione
pubblica.
Molte funzioni tipiche della Smart City possono
appoggiarsi alla rete di illuminazione.
A servizi tipicamente rivolti alla collettività come
i controlli di sicurezza, il monitoraggio della
qualità dell’aria, il controllo del traffico, si possono
aggiungere servizi rivolti a soggetti industriali
che possono utilizzare l’infrastruttura della IP per
strutturare o migliorare l’efficienza di alcuni servizi
– ci riferiamo al potenziale impiego dei pali della IP
per ospitare concentratori per la trasmissione dei
dati di misura di smart meter o anche all’uso, ad
alcune condizioni tecniche, dei cavidotti della IP per
la diffusione della banda larga.
In sostanza, un modello di Smart City di agevole
sviluppo può fare affidamento su Servizi Smart
integrati nella rete della illuminazione pubblica, che
in base alle esigenze degli utenti vengono erogati e
commisurati dinamicamente alla richiesta.
Concretamente si tratta di integrare sensoristica,
trasmissione, intelligenza in modo da costituire
un’unica rete che crea lo scheletro digitale della
città; una volta creata questa ossatura digitale, si
apre un mercato del tutto nuovo di applicazioni, di
servizi smart per il cittadino che fanno uso dei dati
provenienti in tempo reale da questi sensori.
IL CONSUMO DI ENERGIA DEI PAESI DELL’UE
163.053
Italia
202.294
Regno Unito
739.741
258.393
Francia
Germania
319.451
Altri
Fonte: Eurostat
ll Piano regolatore dell’illuminazione pubblica,
permette all’Ente locale di definire
le direttrici generali per la pianificazione
di costi e degli investimenti
e anche di pianificare lo sviluppo urbano
33
SPECIALE
LIGHTING DESIGN:
la progettazione e la nuova idea di città
Il risparmio energetico è il punto di partenza del nuovo modo di progettare la luce.
Una visione della città che parte dai bisogni e dai desideri dei suoi abitanti,
all’interno di una nuova geografia della notte
Intervista a Roger Narboni
Lighting designer
LIGHTING MAGAZINE Nei suoi progetti, quale
importanza rivestono l’efficienza e il risparmio
energetico?
ROGER NARBONI L’efficienza e il risparmio
energetico unitamente alle questioni di budget
sono fattori decisivi nella realizzazione di progetti
illuminotecnici. In alcuni bandi recenti, il consumo
energetico è stato persino un criterio di selezione.
Inoltre, in un mio intervento sulle nuove strategie
d’illuminazione spiegavo come la questione
energetica dovrebbe essere il punto di partenza di
ogni progetto di luce.
Ritengo che noi lighting designer abbiamo una
grande responsabilità in tal senso e dobbiamo
essere i primi a proporre approcci nuovi e progetti
innovativi incentrati su questo fattore importante.
LM Può parlarci di un suo progetto dove questo
nuovo approccio è evidente?
NARBONI Negli ultimi 3 anni, nell’ambito di un
34
LUCE & ENERGIA
piano regolatore sull’illuminazione pubblica,
abbiamo elaborato quello che definiamo lo
“studio delle infrastrutture del buio” (un piano
regolatore per la salvaguardia del buio) nelle città
francesi di Renne, Lille e Lorient. Il nostro obiettivo
è stato quello di ridurre il consumo energetico
dell’illuminazione pubblica e, al contempo,
controllare l’inquinamento luminoso e preservare la
biodiversità notturna.
A Parigi stiamo praticamente rinnovando i sistemi
di illuminazione architetturale cittadina nell’ambito
del Pacchetto Clima (riduzione del 30% del
consumo energetico dell’illuminazione pubblica e
architetturale entro il 2020) adottando una strategia
d’illuminazione molto innovativa. L’idea è di
sostituire i vecchi sistemi di illuminazione dei palazzi
storici con apparecchi moderni utilizzati solitamente
per palazzi contemporanei (soprattutto scuole e siti
culturali) che consumano 800W di picco ciascuno
per un massimo di 600 ore all’anno rispetto alla
media di 4kW consumati per l’illuminazione di un
palazzo storico per 2.000 ore all’anno.
Per l’illuminazione di un parcheggio di 45.000 metri
quadri a Parigi (Martin Luther King Park) siamo
riusciti a realizzare l’intero progetto con un consumo
energetico di soli 0,2 W/m².
LM Nelle politiche energetiche europee relative
soprattutto al risparmio, quale può essere il ruolo
dell’illuminazione pubblica?
NARBONI Ritengo che il ruolo dell’illuminazione
pubblica sia molto importante soprattutto per le
politiche e il bilancio delle città. Sappiamo tutti
che le spese sostenute dai comuni per il consumo
energetico sono molto elevate (ad esempio, a Parigi
si è speso circa 12 milioni di euro solo nel 2012).
Queste spese sono destinate ad
aumentare considerevolmente
se non si decide di affrontare in
maniera totalmente diversa la
questione del risparmio energetico
(il prezzo dell’energia in Francia
dovrebbe aumentare dal 5 al 7%
ogni anno nei prossimi decenni).
Ma la nostra lotta si sta
concentrando sullo sviluppo di
nuove strategie senza intaccare la
qualità della luce ma, al contrario,
cercando di migliorare la qualità
della vita notturna nelle nostre
città con una maggiore cura nei
confronti dell’illuminazione delle
aree pedonali.
Il risparmio energetico oggi deve essere
il punto di partenza di un progetto di luce
sono veramente all’avanguardia nell’adozione di
nuovi approcci, mentre altri pensano ancora che fare
quasi niente o garantire semplicemente la qualità di
luce minima sia la soluzione migliore.
Penso che questi ultimi stiano facendo un grosso
errore perché urge rinnovare i vecchi sistemi
di illuminazione urbana dato che consumano e
inquinano parecchio.
Ma allo stesso tempo dobbiamo abbassare il più
possibile il livello luminoso delle nostre strade
(illuminamento e luminanza) in linea con le norme
europee, soprattutto per quanto riguarda le strade
a scorrimento lento, come quelle con un limite di
30km/h.
È necessario utilizzare la luce urbana e architetturale
solo dove e quando serve. Questo significa lanciare
studi dettagliati per capire meglio dove serve la luce
e tracciare quello che si definisce la “geografia della
notte” delle nostre città.
Occorre anche sviluppare nuove ricerche sui
materiali più adatti per abbassare il consumo
energetico mantenendo allo stesso tempo una
buona percezione dell’ambiente urbano notturno.
Occorre, inoltre, sensibilizzare i cittadini di oggi e
di domani affinché possano scoprire e conoscere il
piacere del buio in città.
La pedagogia sociale sarà un tema chiave
nell’illuminazione urbana del futuro.
Nella pagina
accanto lo studio
per l’illuminazione
di un parco urbano
a Valencia e, qui
sotto, uno studio
dell’illuminazione
pubblica a Parigi.
(courtesy Roger
Narboni - Agence
Concepto)
LM Secondo lei, negli uffici pubblici,
l’atteggiamento sta veramente
cambiando?
NARBONI Alcuni uffici municipali
35
SPECIALE
NUOVI PRODOTTI:
le tecnologie che fanno risparmiare
e migliorano la qualità della luce
La grandi potenzialità di risparmio energetico dei Led si possono realizzare a pieno
solo con apparecchi di illuminazione tecnologicamente avanzati, appositamente
progettati per sfruttare al meglio i vantaggi delle nuove sorgenti luminose.
In queste pagine presentiamo una selezione delle principali novità nella produzione
della Disano illuminazione in diversi settori, dall’illuminazione stradale agli interni
commerciali e industriali. Eccezionali performance tecniche unite a un design futuristico
fanno di questi apparecchi i veri protagonisti della nuova città intelligente.
COME SI CALCOLA IL RISPARMIO
RIPAGARE L’INVESTIMENTO CON I RISPARMI SULLA BOLLETTA
Con un semplice calcolo si può quantificare il risparmio
energetico ottenibile con un impianto a Led, confrontato
con un impianto con sorgenti luminose tradizionali.
I principali fattori da considerare sono:
• numero di lampade dell’impianto nuovo
e di quello vecchio;
• la potenza media di ogni lampada;
• principali caratteristiche tecniche (alimentazione,
durata di vita, manutenzione);
• numero medio di ore quotidiane di accensione
delle lampade;
• numero medio di giorni annui in cui l’impianto
di illuminazione è in funzione.
Moltiplicando i dati dell’energia assorbita dal nuovo
impianto rispetto al vecchio si può quantificare il
risparmio sulla bolletta e proiettandolo negli anni
successivi verificare in quanto tempo si può recuperare
l’investimento iniziale per il nuovo impianto.
QUAL È IL COSTO REALE DI UN APPARECCHIO?
Il consumo energetico ha un’incidenza diretta sul costo
reale del prodotto. Un apparecchio che genera la stessa
quantità di luce con un minore assorbimento di energia
ha, di fatto, un costo inferiore.
Per esempio, se consideriamo un apparecchio con un
funzionamento medio di 8 ore al giorno, nell’arco di
dieci anni, al costo attuale dell’energia, abbiamo un
costo di circa 6,2 euro per ogni Watt. Questo significa
che, a parità di prezzo, un apparecchio che consuma
meno avrà un costo reale di 6,2 euro in meno per ogni
Watt risparmiato.
ILLUMINAZIONE STRADALE
Larghezza
(m)
Distanza
(m)
D/h
N. pali/km
Luminanza
media
(Cd/m2)
Potenza
apparecchio
(W)
Potenza/
km (W)
Risparmio
%
Disano Mini
Stelvio 36 Led
8
26
3,25
38,5
0,76
59,7
2296
78,7
Apparecchio
Lampada Mercurio
250W
8
26
3,25
38,5
0,76
280
10769
Apparecchio
ILLUMINAZIONE INTERNI INDUSTRIALE
Apparecchio
Apparecchio
stagno 2x58 W
Disano
Echo Led
36
Reattore
Illuminamento
(lux)
Potenza (W)
Numero
apparecchi
Potenza
totale (W)
Ferromagnetico
324
140
50
7000
Elettronico
361
51,9
50
2595
Risparmio
%
63
LUCE & ENERGIA
Loto LED
design A. Pedretti
La nuova frontiera dell’illuminazione al servizio
della città. Con LOTO l’innovazione si armonizza
perfettamente con le più avanzate tecnologie in
termini di qualità ed emissione della luce.
Prodotto in 4 versioni (Diffondente, Attacco
centrale, Stradale asimmetrico, Ciclabile)
dispone della tecnologia LED di ultima
generazione con potenze da 93, 71, 35 e 47 W.
Un prodotto all’avanguardia per qualità e forma,
con un design originale, che gli permette di
inserirsi in ogni contesto urbano, sia storico che
contemporaneo, così come nelle aree verdi,
pedonali e di traffico veicolare.
È dotato di un sistema di dissipazione del calore
e appositamente studiato per permettere il
migliore rendimento dei LED e la maggiore
durata di vita.
37
SPECIALE
Metropolis LED
design Studio Dal Lago
Nuova versione Led per un apparecchio
da esterni di grande successo della
Disano, con ottiche studiate per ottenere
la migliore illuminazione dei diversi
percorsi urbani: strade, zone pedonali
e aree verdi.
Gestibile con vari sistemi di controllo
della luce.
ILLUMINAZIONE STRADALE
E ARREDO URBANO ARRIVANO
LE NUOVE VERSIONI A LED
❱ Studiati per i diversi percorsi urbani (stradali, pedonali, ciclabili)
❱ Tecnologia LED di ultima generazione
❱ Risparmio energetico e riduzione
delle emissioni di CO2
❱ Gestibili con sistemi Smart
per il controllo e la programmazione
della potenza
❱ Design innovativo con dimensioni
ridotte
❱ Antinquinamento luminoso
38
Un design dalla forma
classica, nella versione
aggiornata con la
tecnologia LED ad alta
efficienza.
Apparecchio ideale
per un arredo urbano
esteticamente perfetto con
luce di alta qualità.
Clima LED
Metropolis è perfettamente utilizzabile
in strade di grande comunicazione,
come le vie residenziali.
La vasta esperienza e l’eccellente qualità
della produzione Disano si riflettono
nella scelta dei materiali, nella tecnologia
e nella facilità di installazione.
I moduli Led di ultima generazione creano
una luce confortevole ed evitano
sprechi energetici.
La qualità dei materiali si accompagna
a soluzioni tecnologiche studiate per
aumentare la durata di vita dell’impianto.
Progettato in base alle più severe norme
antinquinamento luminoso
Polar LED
39
SPECIALE
Astro LED
Progettato per i Led di ultima generazione, leggero ed
elegante Astro può essere scelto sia per l’illuminazione
di esterni che di interni, nella versione a sospensione
oppure montato su staffa come i classici proiettori.
Grazie alle ottiche simmetriche e asimmetriche si
propone come soluzione conforme e adattabile a
qualsiasi esigenza. Con Astro si può scegliere la
corrente di pilotaggio dei LED per disporre sempre
della potenza adeguata ad una specifica condizione
progettuale. Dotato di sistemi Wi-Fi e sensori
all’avanguardia, rivela presenza e andamento della
luce naturale, così da autoregolarsi durante l’arco della
giornata. Con una potenza pari a 250 Watt, Astro è in
grado di raggiungere circa 35 000 lumen e, pertanto,
può sostituire un apparecchio simile da 400 Watt,
con un risparmio energetico importante.
ESEMPIO DI RISPARMIO: capannone 75 m x 40 m - sostituzione impianto esistente
Apparecchio
di illuminazione
Alimentatore
Illuminamento
(lux)
Potenza
apparecchio (W)
Numero
apparecchi
Potenza
totale (W)
Risparmio
Disano Astro 32 Led 250W
elettronico
310
269,6
32
8627,2
60%
ferromagnetico
327
430
50
21500
Riflettore industriale
con lampada a Ioduri
metallici 400 W
40
❱ Classe di isolamento I
❱
Echo LED
Connessione rapida
con presa-spina:
non è necessario
aprire l’apparecchio
❱ Classificazione rischio
fotobiologico: Gruppo esente
Il meglio della tecnologia Led in un prodotto da anni
leader di mercato per l’eccezionale qualità dei materiali, la
robustezza e l’affidabilità.
Echo LED, le armature stagne della Disano, nelle due nuove
versioni Energy Saving e High Performance assicurano
prestazioni straordinarie in termini di risparmio energetico e
qualità della luce
❱
Installazione possibile
anche a basse e bassissime temperature (accensione immediata e nessun decadimento del flusso).
Una diminuzione dei consumi che va dal 50 al 70 % rispetto
alle vecchie tecnologie, unita ad assenza di manutenzione
e a un’eccezionale durata di vita garantiscono un vantaggio
economico importante.
Il risparmio è incrementato dalle nuove tecnologie
di controllo della luce, come i sensori di presenza,
che con i Led aumentano le performance
senza diminuire la durata della sorgente.
IL RISPARMIO ENERGETICO
ECHO LED ENERGY SAVING
ECHO LED HIGH PERFORMANCE
- 52%
- 56%
rispetto a lampada alogena 2x58 W
(alimentatore elettronico)
rispetto a lampada alogena 2x58 W
(alimentatore elettronico)
- 63%
- 65%
rispetto a lampada alogena 2x58 W
(alimentatore ferromagnetico)
rispetto a lampada alogena 2x58 W
(alimentatore ferromagnetico)
41
SPECIALE
INDUSTRIA:
illuminazione sostenibile
per il rilancio della produttività
L’
orientamento dell’industria verso modelli
produttivi a minore consumo energetico è
ormai una necessità, che sta portando a una nuova
concezione delle strutture per il lavoro.
Il classico capannone industriale viene oggi
progettato o riqualificato secondo criteri che
mettono ai primi posti il risparmio energetico e il
benessere dei lavoratori.
L’illuminazione è un elemento fondamentale
di questa trasformazione.
La luce nei capannoni industriali è un fattore di
grande importanza. Gli elementi da valutare nelle
scelte illuminotecniche sono diversi.
Innanzitutto, va garantito un livello di illuminazione
adeguato alle esigenze delle lavorazioni o del
magazzino. Inoltre occorre assicurare la sicurezza e il
benessere di chi ci lavora e considerare il consumo
energetico in impianti che devono illuminare per
molte ore superfici vaste.
La disponibilità di apparecchi a LED consente oggi
di migliorare la qualità dell’illuminazione abbattendo
significativamente i consumi. Il risparmio energetico
assicurato dalla minore quantità di energia assorbita
dai Led è aumentato dai sistemi di controllo.
Oggi è possibile controllare l’illuminazione nelle
diverse zone di produzione e variare la luce
artificiale in relazione alla presenza e al movimento,
mantenendo un grado di illuminazione costante che
è la condizione migliore per un ambiente di lavoro.
L’illuminazione artificiale viene integrata con la luce
naturale, alla quale viene dato sempre più spazio
perché direttamente collegata al benessere generale,
alla reattività e alla capacità di concentrazione.
C’è un altro fattore da considerare, la sicurezza.
I sistemi di illuminazione in ambito industriale
devono essere studiati per permettere ai lavoratori
un’ottima visione per svolgere le proprie mansioni
nel miglior modo possibile.
I led riducono il rischio di incidenti, evitano
l’abbagliamento e i segni di affaticamento visivo.
Nelle pagine che seguono, vi presentiamo
due esempi di aziende italiane che hanno
sostituito i vecchi impianti d’illuminazione
e hanno scelto i Led.
42
Nuova illuminazione a Led nel capannone della Metalsigma di
LUCE & ENERGIA
Arluno.
43
SPECIALE
METALSIGMA
Led, energia solare e geotermia
nei capannoni autosufficienti
METALSIGMA TUNESI SPA
È UN’AZIENDA ITALIANA,
FONDATA NEL 1979, CHE OPERA
NEL SETTORE DELLE FACCIATE
CONTINUE E DEI SERRAMENTI
IN ALLUMINIO. L’AZIENDA
ESPORTA IN TUTTA EUROPA
E HA ANCHE UN COMPARTO
NAVALE CHE PRODUCE PER LE
NAVI DA CROCIERA.
DI RECENTE NEL SITO
PRODUTTIVO DI ARLUNO, A
CIRCA 20 KM DA MILANO, HA
INAUGURATO UN NUOVO
CAPANNONE.
INSIEME ALLE ALTRE
STRUTTURE, L’AREA
COPERTA OCCUPATA
COMPLESSIVAMENTE È DI
CIRCA 11.000 MQ.
44
Le nuove strutture sono state
progettate con criteri improntati
alla sostenibilità.
I capannoni, infatti, sono
autosufficienti dal punto di vista
energetico, grazie a un impianto
a fotovoltaico integrato da 145
kW di potenza di picco, installato
sui tetti.
L’impianto è in grado di
soddisfare il fabbisogno
energetico di questi reparti
e anche di produrre energia
da cedere alla rete pubblica,
quando si consuma meno o
l’azienda è in pausa, come nei
giorni festivi o per le ferie.
A questo si aggiunge un
impianto geotermico per il
riscaldamento dell’acqua.
L’obiettivo dell’autosufficienza
energetica è stato raggiunto
anche grazie a un impianto di
illuminazione interamente a Led,
realizzato con apparecchi Astro
di Disano illuminazione.
“L’impianto luci – spiega
l’architetto Paolo Branca,
responsabile della produzione di
Metalsigma – deve rispondere
a due esigenze principali: il
risparmio energetico e una
qualità dell’illuminazione,
che ci consenta di lavorare al
meglio. In questi capannoni
assembliamo le lastre di
vetro con i serramenti in
alluminio. Dobbiamo verificare
attentamente l’integrità del vetro
e la perfetta omogeneità dei
diversi componenti di alluminio.
Ci serve perciò un alto grado
di uniformità dell’illuminazione
e una resa cromatica che ci
consenta di distinguere bene
tutte le sfumature di colore. I Led
hanno risposto in pieno a queste
esigenze, sia in queste strutture
nuove sia in altri comparti dove
abbiamo sostituito le vecchie
lampade.”
SCHEDA TECNICA
Illuminazione capannoni industriali
Metalsigma di Arluno (MI)
w Progetto Illuminotecnico:
Disano illuminazione
w Installatore:
Massimo Sansottera, Arluno (MI)
w Apparecchi utilizzati:
Astro Led, Stelvio Powerled (Disano)
All’interno dei capannoni
sono montati 132 Astro Led.
Ad aumentare il risparmio
energetico ci sono le ampie
vetrate progettate per lasciare
spazio alla luce solare e la
possibilità di dimmerare tutti gli
apparecchi.
Il progetto illuminotecnico
d’avanguardia comprende anche
l’illuminazione dell’area esterna
ai capannoni, in cui sono stati
montati 16 apparecchi Stelvio
Powerled da 173W.
LUCE & ENERGIA
45
La luce che ti segue
The light that follows you around
01
02
03
When a sensor node detects occupancy of a space, it
turns on its luminaire to a predetermined light level and
It simultaneously communicates this occupancy to its
neighbouring luminaires (level1)
On receipt of the level 1 signal, the neighbouring sensor
node switches its own luminaire to a predetermined light
level, which is appropriate to the occupant standing in
that space (level 2).
This communication propagates rapidly throughout the
floor with each sensor node receiving a signal indicating
how close a occupant is to it, adjusting its light level
accordingly (level 3).
Appena un nodo del sensore rileva la presenza di
una persona, accende l’apparecchio luminoso
impostandolo ad un livello di luce predeterminato
e comunica questa presenza agli apparecchi
vicini (livello 1).
sm.indd 1
Appena ricevono il segnale di livello 1, i nodi del
sensore più vicino accendono a loro volta l’apparecchio impostandolo sul livello luminoso adeguato (livello 2).
Questa comunicazione si propaga rapidamente
in tutta l’area: ciascun nodo riceve un segnale
che indica la prossimità dell’occupante e regola
di conseguenza la luminosità necessaria (livello 3).
10/2/2014 4:30:07 PM
Pannello Luminoso
Smart Sensor
Multisensore - Multisensor
Il cuore del sistema è il nodo del sensore che è integrato in ciascun apparecchio: contiene un sensore di movimento, un trasmettitore ad infrarossi, un ricevitore ad infrarossi, un sensore di luminosità ambientale e un microprocessore intelligente.
LIGHT LEVEL FOR OCCUPANCY ONLY
ENERGY SAVING
L
M AST
O
TR V
IG EM
G E
ER N
T
0
% OF LIGHT EMITTED 1
20
40
60
80
00
P
D RES
ET E
EC N
TE CE
D
At the heart of the system is the sensor node, which
is integrated into each luminaire: contains a
motion sensor, infrared transmitter, infrared
receiver, ambient light sensor and
intelligent microprocessor.
LIGHT LEVEL FOR OCCUPANCY
AND DAYLIGHT HARVESTING
START
HOLD TIME
DIMMING BEHAVIOUR
Regolazione della luce - Dimming behaviour
La tabella illustra come si comportano gli apparecchi luminosi nel caso in cui la stanza sia occupata. La linea blu mostra il livello di luminosità quando viene rilevata la presenza di una persona: il livello di luminosità aumenta fino al 100%.
The chart illustrates how the fixtures would behave in normal occupancy conditions. The blue line shows the light level for occupancy when presence is
detected, making the luminaires increase their light level to 100%.
www.fosnova.it
sm.indd 2
10/2/2014 4:30:09 PM
SPORT
A canestro
con i LED
Lo storico palazzetto dello sport
di Varese è il primo campo da basket
in Italia con illuminazione
interamente a LED
Il primo maggio di quest’anno
è stato inaugurato il nuovo impianto luci
del Palawhirpool di Varese. Sul parterre del
palazzetto si sono incontrate in una partita
amichevole la squadra di basket locale,
il Cimberio Varese, e il CSKA di Mosca.
Un match che riporta alla memoria sfide
leggendarie del passato, quando in questo
stesso palazzetto giocavano l’Ignis Varese e la
squadra dell’Armata Rossa di Mosca.
Nel 2014 la squadra varesina conquista un
nuovo primato, questa volta tecnologico. Il
palazzetto di Varese è, infatti, il primo in Italia
con un impianto luci interamente a Led.
Il nuovo impianto, come ci spiega Cecco
Vescovi, presidente della Pallacanestro Varese
con alle spalle una prestigiosa carriera da
giocatore, è una realizzazione che segna una
tappa importante per il basket varesino.
“Nel 2011 – spiega Vescovi - la Pallacanestro
Varese ha preso in gestione dal Comune il
palazzetto dello sport della nostra città.
Con il sostegno del consorzio di aziende
“Varese nel cuore” abbiamo preso l’impegno
48
›
PALAWHIRPOOL DI VARESE
49
SPORT
Nelle pagina seguente alcune immagini riprese con la nuova
illuminazione a Led sono messe a confronto diretto con il
vecchio impianto. Le nuove luci garantiscono un illuminamento
superiore al precedente con una temperatura di colore
(luce bianca 5000° K) particolarmente adatta alle riprese televisive.
50
PALAWHIRPOOL DI VARESE
›
di rinnovare e gestire al meglio una struttura
che occupa un posto importante nella storia
del basket italiano. Abbiamo quindi dato il via
a lavori di ristrutturazione che hanno rinnovato
spogliatoi, tribuna e sala stampa, parte
dell’impiantistica e hanno reso il palazzetto più
accessibile ai disabili. A completamento del
restyling è stato totalmente rinnovato anche
l’impianto di illuminazione.”
“Il progetto del nuovo impianto luci –
precisa Vescovi – è stato avviato grazie
alla collaborazione di alcune aziende che
fanno parte del consorzio: il gruppo Fogliani
forniture elettriche la PRM Service e l’impresa
di costruzioni Albini & Castelli. Abbiamo poi
trovato nella Disano illuminazione la qualità
tecnica e la disponibilità per realizzare un
impianto luci assolutamente all’avanguardia,
interamente a Led, con prestazioni eccellenti”.
“La nuova tecnologia ci ha consentito di
raggiungere due obiettivi importanti: un
considerevole risparmio energetico (circa il
70% di riduzione dei consumi) e una qualità
superiore della luce. Questo significa poter
offrire un maggior comfort per il pubblico e
gli atleti e una qualità molto superiore delle
riprese fotografiche e televisive. Il nuovo
impianto luci è sicuramente un sostegno
importante per i progetti della pallacanestro
Varese, oltre che un vantaggio tangibile nella
gestione della struttura”.
L’esperienza positiva del palazzetto di Varese,
secondo Vescovi potrebbe estendersi anche
ad altre realtà in Italia. “Molti palazzetti
dello sport in Italia hanno impianti luci
ormai insufficienti e poco sostenibili sotto il
profilo del consumo energetico. Dalle nuove
tecnologie di illuminazione potrebbe venire
una spinta utile a tutto il movimento cestistico
italiano.”
Vecchio e nuovo a confronto
IMPIANTO PREESISTENTE
44 proiettori a ioduri metallici
da 1000 W
16 proiettori a ioduri metallici
da 400 W
Potenza
totale
54,0 kW
NUOVO IMPIANTO
60 proiettori modello Astro (Disano)
con 32 LED da 264 W
15,9 kW
Temperatura di colore 5000° K
Potenza totale
Livelli di illuminamento
1600 lux orizzontali
e 1000 lux verticali
51
SPORT
L’IMPIANTO LUCI
Il nostro palazzetto – ci racconta Massimo
Parmigiani della PRM service, che ha installato
il nuovo impianto luci – alla fine di quest’anno
compie settant’anni.
Oltre agli interventi strutturali era necessario
intervenire sugli impianti tecnici. L’impianto
luci, in particolare, era ormai obsoleto, sia
per la quantità e qualità di luce erogate,
sia per i consumi energetici, che sono una
voce molto rilevante dei costi di gestione. Il
palazzetto, infatti, viene utilizzato per le partite
e gli allenamenti della prima squadra e delle
giovanili. Quindi l’impianto è acceso tutti i giorni
per 10-12 ore. La luce incide per il 75-80 % sui
costi di gestione.
Sostituendo i proiettori a ioduri metallici con quelli
a LED abbiamo abbattuto i consumi del 70 % (vedi
tabelle della pagina seguente) ottenendo un livello
di illuminamento molto alto, anche superiore a quello
calcolato nel progetto. Inoltre la Disano ci ha fornito un
prodotto speciale, con una temperatura di colore (5000°
K) ottimale per le riprese televisive in alta definizione. I
proiettori sono dotati di ottiche differenziate: quelli posti
a circa 30 metri di altezza nell’anello centrale hanno ottiche
diffondenti, mentre la luce è più concentrata in quelli sul binario
sopra il campo.
Va ricordato che questo impianto presenta vantaggi anche sulla
durata di vita di apparecchi e sorgenti luminose e per l’assenza di
manutenzione. Inoltre ci sono importanti vantaggi per la sicurezza:
alcuni proiettori sono installati con gruppo di continuità e quindi
rimagono accesi in caso di black-out. In ogni caso tutti i proiettori a LED
sono a riaccensione immediata, a differenza dei vecchi apparecchi a
ioduri che necessitano di un periodo di riscaldamento.
Nell’installazione abbiamo cercato di mantenere invariata la posizione
dei proiettori per utilizzare le strtture di alloggio già esistenti, pur
dovendo rifare il cablaggio. Molto importante, infine, l’accurato lavoro
di puntamento dei proiettori, con la collaborazione dei tecnici Disano,
che ci ha permesso di ottenere l’illuminazione ottimale di ogni zona”.
L’impianto luci del PalaWhirlpool di Varese è costituito
da 60 proiettori Astro (Disano) con 32 LED da 264 W ciascuno.
Il consumo energetico è ridotto del 70 %
52
PALAWHIRPOOL DI VARESE
Riduzione dei consumi
e vantaggi
per l’ambiente
La valutazione economica
mostra come il costo
totale dell’impianto (TCO)
anche considerando
l’investimento iniziale sia
sensibilmente sceso. Tra
i vantaggi della nuova
tecnologia c’è l’assenza di
manutenzione e la lunga
durata di vita (50mila h)
delle sorgenti.
Il vantaggio in termini
di consumo energetico,
sommato all’assenza di
costi di manutenzione,
è tale che il ritorno
dell’investimento iniziale
(ROI) si può collocare a
1,2 anni dall’installazione
del nuovo impianto.
1.000.000
Energia consumata (kWh)
500.000
Nei grafici qui a lato il
confronto tra il nuovo
impianto di illuminazione
con proiettori a Led e
l’impianto preesistente con
proiettori a ioduri metallici.
Le proiezioni si riferiscono
a un periodo di 10 anni con
una media di accensione di
3000 ore all’anno.
La sensibile differenza
di potenza assorbita
dalle sorgenti luminose
a Led rispetto agli ioduri
comporta una riduzione
dei consumi energetici fino
al 70%. Notevole anche
la riduzione della CO2
prodotta.
Il ritorno
dell’investimento
in tempi rapidi
-70,00%
1.500.000
0
800.000
CO2 prodotta (Kg)
600.000
400.000
200.000
0
Vecchio impianto
Nuovo impianto a Led
VALUTAZIONI ENERGETICHE
Soluzioni progettuali
Potenza
Energia
CO2 prodotta
VECCHIO IMPIANTO
53.752 W
1.612.560 kWh
806.280 kg
NUOVO IMPIANTO A LED
15.920 W
477.600 kWh
238.800 kg
Differenza
-70%
Periodo di valutazione 10 anni
TCO (costo)
-65,00%
300.000
Investimento
iniziale
200.000
Costo energia
100.000
Costo
manutenzione
0
Vecchio impianto
Nuovo impianto a Led
ROI (costo/anni)
300.000
200.000
Vecchio impianto
Nuovo impianto a Led
100.000
0
0
10
VALUTAZIONI ECONOMICHE
Soluzioni
progettuali
VECCHIO
IMPIANTO
NUOVO IMPIANTO
A LED
Investim.
iniziale
Costo
energia
Costo
manut.
TCO
totale
ROI
0,00€
290.260,80€
30.000,00€
320.260,80€
0,0 anni
26.977,28 €
85.968,00€
0,00€
112.945,28€
1,2 anni
Differenza
-207.315,52€
-65%
Periodo di valutazione 10 anni
53
SPORT
PASSIONE
PER IL BASKET
E SFIDE
MEMORABILI
I
l 6 dicembre 1964 si inaugurava a
Varese il Palazzetto dello sport, intitolato
a Lino Oldrini, sindaco promotore
dell’iniziativa prematuramente scomparso
nello stesso anno. La struttura progettata
dallo Studio di architettura Brusa Pasquè
divenne poi PalaIgnis, negli anni dei
grandi successi della squadra varesina,
sponsorizzata dalla fabbrica di frigoriferi.
Giovanni Borghi, patron dell’industria
varesina riuscì a costruire una squadra di
livello internazionale entrata nella leggenda
del basket italiano. Il palazzetto fu teatro di
indimenticabili sfide con le squadre di Milano e
Cantù, le altre grandi dell’epoca.
Alla fine degli anni Ottanta la struttura fu ampliata
fino a raggiungere la capienza attuale di 5300
spettatori. Nel 2011 il palazzetto, che oggi si chiama
Palawhirpool è stato affidato in gestione alla Pallacanestro
Varese. Il PalaWhirlpool è un impianto multifunzionale in
grado di ospitare anche eventi extrasportivi quali concerti,
convention, mostre/fiere ecc. Il nuovo impianto luci è stato
inaugurato con un’amichevole di lusso tra l’attuale Cimberio
Varese e il CSKA Mosca.
Il Palmares della pallacanestro Varese
1 supercoppa italiana
4 coppe Italia
10 campionati italiani
54
3 coppe intercontinentali
5 coppe dei campioni
2 coppe delle coppe
PALAWHIRPOOL DI VARESE
DI
LA PLANIMETRIA DEL PALAZZETTO
VARESE
ASTRO POWERLED riassume
tutte le qualità dei nuovi proiettori
progettati per utilizzare al meglio
la tecnologia Led.
ASTRO è disponibile con diverse
combinazioni di Led (16, 24,
32, 48 e 72) tutte con consumi
ridotti da 2,1 a 8 W per Led.
Grazie alle ottiche simmetriche e asimmetriche
si propone come soluzione adattabile a qualsiasi
esigenza di installazione.
ASTRO è stato progettato con un sistema
di dissipazione del calore che permette il
funzionamento ottimale dei Led.
ASTRO offre la possibilità di scegliere la corrente
di pilotaggio dei Led che consente di disporre
sempre della potenza adeguata ad una specifica
condizione progettuale.
Dotato di sistemi Wi-Fi e sensori all’avanguardia,
rivela presenza e andamento della luce naturale,
così da autoregolarsi durante l’arco della
giornata. Con una potenza pari a 188 Watt ASTRO
è in grado di sostituire un apparecchio a ioduri
da 400 Watt, apportando un risparmio energetico
importante.
55
news
DAL MONDO
di Costanza Rinaldi
SHARJA - EMIRATI ARABI
Tecnologia e sostenibilità
per il nuovo ospedale infantile
SHARJA È UNO DEI SETTE EMIRATI ARABI UNITI,
IL TERZO IN ORDINE DI GRANDEZZA. LA SUA
PARTICOLARITÀ È AVERE UN AFFACCIO SU DUE
MARI DIVERSI: IL GOLFO PERSICO A NORD E IL
GOLFO DI OMAN VERSO EST.
La città di Sharja, capitale dell’omonimo
emirato, con il patrocinio dell’UNESCO è stata
designata nel 1998 Capitale Culturale del mondo
arabo, grazie all’impegno dimostrato in campo
artistico e culturale.
Qui, ha preso il via ormai da un anno la
56
costruzione del nuovissimo Al Qassimy Maternity
Hospital, parte integrante del già esistente
General Hospital: questa nuova ala, che sarà
completata e operativa entro quest’anno,
aumenterà le strutture ospedaliere esistenti con
tecnologie più moderne così da diventare un
modello architettonico high-tech, con un occhio
ai temi delicati della sostenibilità.
Progettato da UPA (Urbanism Planning
Architecture) studio di architettura
internazionale, l’ospedale si presenta come un
insieme di edifici dalla forma diversa, disposti su
un’area di oltre 43.500 mq per un totale di 200
posti letto.
La progettazione ha seguito scrupolosamente gli
standard di riferimento americani avvalendosi
delle più moderne attrezzature tecnologiche. Al
progetto hanno collaborato anche due società
di ingegneria italiane, la General Planning e
Progetto MCK.
La nuova costruzione include anche un pronto
soccorso, collocato a cavallo tra il vecchio e
il nuovo edificio. Una struttura che funge da
collegamento fra i reparti. L’intero complesso è
stato progettato per essere autosufficiente dal
punto di vista sanitario e operativo, salvo alcuni
servizi che possono essere appaltati all’esterno.
Nella pagina precedente e nella foto sotto. Le facciate e lo spazio intorno all’edificio
sono caratterizzati dall’illuminazione che serve a segnare i percorsi, le aree di sosta
e gli ingressi, ma anche a delimitare il perimetro dell’ospedale.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Gestione razionale dello spazio e netta
separazione tra i vari reparti: il progetto
architettonico di UPA ha seguito questi due
macro concetti, rendendo tutta la struttura esterna e interna - lineare, proporzionata e con
un ottimo equilibrio tra pieni e vuoti.
La suddivisione degli ambienti corrisponde
alle necessità operative. Le diverse zone
comprendono tre reparti principali (ginecologia,
ostetricia e pediatria), le aree dedicate ai
pazienti, quelle dedicate ai trattamenti medici,
il reparto riservato ai solventi (6 suite e 3 royal
suite), denominato Royal Ward, con ingresso
privato. Il complesso, concepito come una vera
57
news
DAL MONDO
e propria cittadella, si rapporta armoniosamente
sia con l’edificio preesistente sia con l’ambiente
circostante. Infatti, le aree verdi costituite da
giardini, fontane, cortili sono state enfatizzate
e rappresentano un aspetto molto importante
in riferimento all’equilibrio citato. Le facciate
ventilate e gli infissi, di ultimissima generazione,
sono concepiti per proteggere l’edificio
dall’azione di calore, vento, pioggia ed agenti
inquinanti conferendo anche molti vantaggi
in termini d’isolamento termo-acustico. Le
scelte cromatiche interamente indirizzate verso
il bianco, sicuramente si differenziano dalla
tradizione araba, ma attribuiscono all’intera
struttura un’immagine pulita. Nell’insieme
dunque si può definire come un’architettura
molto armonica, pur essendo composta da singoli
volumi e da un’intera area preesistente.
IL PROGETTO ILLUMINOTECNICO
Il progetto di illuminazione è stato seguito da
UPA con la collaborazione di diverse aziende, tra
cui Disano Illuminazione, che è stata scelta per
58
In queste pagine. Nella progettazione delle aree interne non è stata sottovalutata
la gestione della luce naturale trovando in ampie vetrate e lucernari la soluzione
ottimale sia per un risparmio energetico, sia per creare un’atmosfera più piacevole.
l’illuminazione esterna e di alcune aree interne.
Le aree pubbliche esterne, usate per la
creazione di grandi paesaggi verdi, sono
arricchite da fontane di fronte all’ingresso
principale o da dettagli architettonici che
rendono le facciate e lo spazio intorno
all’edificio più caratterizzato. In questo caso
l’illuminazione serve a segnare i percorsi, le aree
di sosta e gli ingressi, ma anche a delimitare il
perimetro dell’ospedale. Per questo sono stati
installati apparecchi Faro e Punto, mentre
l’illuminazione generale a palo è data dagli
apparecchi Brallo installati su tutta l’area.
Nella progettazione delle aree interne non
è stata sottovalutata la gestione della luce
naturale trovando in ampie vetrate e lucernari
la soluzione ottimale sia per un risparmio
energetico, sia per creare un’atmosfera più
piacevole a pazienti, medici e parenti in visita.
Proprio a questo scopo, le corsie dei diversi
reparti sono orientare da est a ovest in modo
da sfruttare al meglio la luce solare e avere una
percezione più efficace del flusso temporale
durante la giornata.
59
news
DAL MONDO
Prevalentemente sono stati scelti apparecchi con
ottica wall washer per i corridoi delle degenze,
oppure gli incassi per i corridoi generali, per
la caffetteria e per alcune stanze (Office,
Comfort, Ermetic). Il concept alla base del
progetto illuminotecnico, che riprende quello
architettonico, si è concentrato sulla sensazione
di pulizia e semplicità, contrastando in parte
le tradizioni architettoniche che appartengono
agli Emirati. Inoltre, essendo una nuova ala del
precedente ospedale lo studio di architettura ha
fatto in modo che non ci fossero interferenze
visive tra le due strutture, ma che fossero in
relazione pur rimanendo indipendenti.
60
Sotto. Il progetto illuminotecnico segue l’impostazione di quello
architettonico basato sulla sensazione di pulizia e semplicità, che si
distacca in parte dalle tradizioni architettoniche degli Emirati.
SCHEDA TECNICA
Al Qassimi Marternity Hospital
and Emergency Extension
◗ Committente: Ministero dei Lavori
Pubblici Emirati Arabi Uniti
◗ Progetto architettonico
ed illuminotecnico:
UPA - Urbanism Planning Architecture, General Planning
◗ Progetto impianto: Egec
◗ Prodotti utilizzati: Rigo, Ermetica,
Cosmo, Brallo, Comfort Series 8, Faro,
Hydro, Minicomfort (Disano) Energy 2
Office (Fosnova).
In orbita
Astro LED
www.disano.it
ben david_merlini design & visual communication
news
DAL MONDO
di Greta La Rocca - Foto di Vladislav Furmanov
KALININGRAD - RUSSIA
Brilla nella notte
la chiesa dell’eroe russo
62
LA STORIA DELLA CITTÀ DI KALININGRAD RIFLETTE LE VICENDE COMPLESSE E DRAMMATICHE DI QUESTA
REGIONE EUROPEA. LA CITTÀ SI TROVA ATTUALMENTE IN UNA ENCLAVE TRA POLONIA E LITUANIA.
IN PRATICA SI TRATTA DI UN PORTO RUSSO AFFACCIATO SUL BALTICO CHE NON È DIRETTAMENTE
COLLEGATO AL TERRITORIO DELLA FEDERAZIONE RUSSA.
La città fondata nel 1256 dall’Ordine dei
Cavalieri Teutonici, fino al 1946 si chiamava
Konisberg e nel corso dei secoli è appartenuta
alla Polonia, alla Prussia e alla Germania.
Il suo cittadino più illustre è sicuramente il
grande filosofo Emmanuel Kant (1724-1804)
che qui nacque e morì. Ampiamente distrutta
dai bombardamenti durante la Seconda Guerra
Mondiale la città fu poi ricostruita nello stile
dell’architettura sovietica e ribattezzata con il
nome di Mikhail Kalinin, presidente del Soviet
supremo.
Nell’era post sovietica, è stata avviata la
costruzione di alcuni edifici di culto della Chiesa
Ortodossa. Nel 1995 è stata posta la prima pietra
della Cattedrale di Cristo il Salvatore, nelle
cui fondamenta si trova terra dell’omonima
cattedrale di Mosca. La cattedrale fu consacrata
nel 2006.
L’anno scorso il Patriarca di Mosca e di tutta
la Russia, Kirill ha consacrato la piccola chiesa
dedicata al principe Alexander Nevskij, santo ed
eroe nazionale russo.
La chiesa è costruita con uno stile tradizionale,
La chiesa di Kaliningrad dedicata al principe Alexander Nevskij
è stata consacrata dal patriarca ortodosso di Mosca
63
news
DAL MONDO
IL PORTO SUL BALTICO
Nel cartina si vede la collocazione
geografica dell’Oblast di Kaliningrad,
una fetta di territorio russo affacciata
sul Baltico, stretta tra Polonia e
Lituania. Il territorio ha un’estensione
di circa 15mila chilometri quadrati e
meno di un milione di abitanti per la
maggior parte di etnia russa, la metà
dei quali vive nel capoluogo, che è un
importante porto commerciale.
64
Sotto, un’immagine
notturna della piccola
chiesa del santo
Alexander Nevskij.
L’illuminazione notturna
è stata realizzata
con 32 proiettori Star
(Disano) dotati di
ottiche concentranti e
diffondenti, collocati
intorno alla chiesa.
con una caratteristica copertura a forma di
piramide che raggiunge l’altezza di 43 metri.
Altri elementi della tradizione ortodossa sono le
cupole, le torri campanarie e il tipico porticato.
I materiali prevalenti sono pietra e legno.
La forma a tenda, tipica dell’architettura
tradizionale russa, rimpiazza la cupola,
tecnicamente difficile da realizzare nelle
costruzioni in legno. Le coperture a tenda
poggiano sulla pianta ottagonale della chiesa in
modo da convergere sul grande pilastro centrale,
conferendo alla costruzione un caratteristico
dinamismo.
Questa architettura risponde all’antica
concezione russa, per cui gli edifici simbolo della
città dovevano essere ben visibili da lontano. A
questo scopo la chiesa è collocata su un piano
rialzato al quale s’accede da una lunga scala.
La chiesa del Santo principe Alexander Nevsky
è illuminata da 32 proiettori Star (Disano) con
ottiche concentranti e diffondenti, collocati
intorno alla chiesa.
Il progetto dell’illuminazione esterna e la
supervisione dell’installazione è stata realizzata
dalla società Lux (Igor Gilev) in collaborazione
con Ardena (Marek Limanowski) insieme allo
studio di architettura e design Concept Home,
con i designers Svetlana Vlasenko e Olga
Nazarova. Il progetto è partito da una precisa
richiesta del Rettore della Chiesa, Alexander
Sokolov che ha chiesto ai progettisti: di
illuminare la chiesa “come una stella che brilla
nella notte”.
ALEXANDER NEVSKIJ
EROICO DIFENSORE DEI CONFINI OCCIDENTALI
Il principe di Novgorod, Kiev e Vladimir, Aleksandr Yaroslavich (1220-1263) è
entrato nella leggenda e nella tradizione russa per alcune epiche battaglie,
nelle quali respinse diversi tentativi di invasione delle città russe poste agli
estremi confini occidentali.
Nel 1240 sulla Neva, il grande fiume che attraversa San Pietroburgo e sfocia
nel Golfo di Finlandia, sconfisse un esercito di invasori svedesi, guadagnadosi
l’appellativo Nevskij (che significa “della Neva”). Nel 1242 guidò i russi alla
vittoria contro i cavalieri teutonici in una battaglia sul lago gelato di Peipus
vicino alla città di Pskov, passata alla storia come “il massacro sul ghiaccio”.
Alexander Nevskij che combattè numerose battaglie contro svedesi, tedeschi e
altri nemici della città russe occidentali come lituani e finnici, fu canonizzato
nel 1547 ed è il santo patrono di San Pietroburgo.
La battaglia contro i cavalieri teutonici è rievocata in un celebre film del 1938
del grande regista russo Ejzenštejn, con musica di Sergej Prokof’ev.
65
news
DAL MONDO
KAIKOHE - NUOVA ZELANDA
Il nuovo campo da Hockey
nella terra dei Maori
UN MODERNO COMPLESSO SPORTIVO REALIZZATO
CON IL CONTRIBUTO DI TUTTA LA COMUNITÀ
LOCALE, PER RILANCIARE LO SVILUPPO E
FAVORIRE L’INTEGRAZIONE SOCIALE.
La cittadina di Kaikohe si trova a Nord della
Nuova Zelanda, nella zona dove è presente la
tribù Ngapuhi, la più grande tribù Maori.
Negli ultimi decenni in questa area si è
66
registrato un forte declino economico: molte
aziende hanno chiuso o si sono trasferite.
Diversi abitanti hanno lasciato la zona per
trasferirsi a Bay of Islands, una zona più ricca e
accogliente.
Per cercare di invertire questa tendenza, di
recente sono stati avviati diversi progetti,
tra i quali una pista ciclabile da costa a costa,
destinata a diventare un’importante attrazione
di Chiara Bellocchio
turistica. In città sono previsti, nei prossimi anni
interventi urbani e nuove proposte culturali.
Su tutti spicca l’hub sportivo regionale. Si
tratta di un complesso intorno a un campo per
l’Hockey su prato che è nato grazie all’impegno
di tutta la comunità locale che ha raccolto un
milione di dollari neozelandesi e ha realizzato il
complesso in gran parte grazie al volontariato di
imprenditori e lavoratori locali. ›
Richard Edmondson
Sopra, un’immagine dell’illuminazione nottuna del campo
da hockey di Kaikohe, realizzata con proiettori Olympic (Disano),
montati su pali alti 18 metri. A lato, una partita fra ragazzi
del luogo e, sotto, una festa rituale della popolazione Maori.
67
news
DAL MONDO
SCHEDA TECNICA
◗ Committente: Bay of Islands Hockey Association
◗ Progetto illuminotecnico: SUN Illumination, Murray Phipps-Black
◗ Progetto elettronico: CORYS Electrical
◗ Installatore: Laser Electrical Kaikohe & Top Energy
◗ Prodotti utilizzati: Disano Olympic
›
68
L’obiettivo principale è quello di creare un luogo
di aggregazione per i giovani e la possibilità
di avviare un’attività sportiva di una squadra
che potesse risvegliare sentimenti di unità e di
orgoglio della comunità locale.
Lo sport ha un ruolo molto importante
nel processo di integrazione tra questa
popolazione, che rappresenta gli antichi abitanti
dell’arcipelago e i discendenti degli inglesi
arrivati qui dopo lo sbarco dell’esploratore
James Cook nel 1769.
I giocatori Maori nella squadra di rugby
neozelandese, i mitici All Blacks, sono il simbolo
delle possibilità di riscatto di una popolazione
che in gran parte ha un livello socio-economico
inferiore al resto dei neozelandesi.
Un apporto decisivo alla realizzazione del
progetto del nuovo campo sportivo è venuto
quando il District Council Far North e la
compagnia elettrica Top Energy hanno unito le
forze per la realizzazione del nuovo impianto di
illuminazione del campo di hockey.
Particolare impegno è stato messo nella
realizzazione dell’impianto di illuminazione, per
il quale sono stati impiegati 40 proiettori Disano
Olympic con lampade a ioduri metallici (4200°K)
installati lungo tutto il perimetro su otto pali
alti 16 metri. Il progetto richiedeva un livello
d’illuminamento che arrivasse almeno a 500 lux e
una volta installati tutti gli apparecchi, sono stati
registrati 600 lux di media.
“Il progetto – afferma il District Far North
Council – segue il Piano distrettuale locale per
un rigoroso controllo dell’abbagliamento e
della dispersione della luce. La precisione dei
proiettori Disano ha garantito il pieno rispetto dei
parametri, oltre a fornire ai giocatori di hockey
un ottimo impianto di illuminazione.”
Sopra, la squadra degli All Blacks impegnata nella danza rituale
di origine Maori e, sotto, una veduta della regione all’estremo Nord
della Nuova Zelanda dove si trova la cittadina di Kaikohe.
I MAORI E LO SPORT
La celebre squadra nazionale neozelandese di
rugby degli All Blacks è quasi completamente
composta da Māori. All’inizio di ogni partita
cantano e danzano l’haka, momento
originariamente nato come un’invocazione
al Dio Sole, che oggi si è evoluto in un rituale
più complesso di gioia, o di dolore, o perfino
di forza e aggressività tanto da poter essere
considerata una danza di guerra.
Ci sono più versioni dell’haka: la Ka Mate,
la più comune che viene attribuita a Te
Rauparaha, guerriero della tribù Ngati Toa
dell’Isola del Nord, la Peruperu e la Kapa
o Pango. Solo quest’ultima è quella più
esplicitamente riferita, nel testo, alla squadra
di rugby neozelandese. Ci sono poi altre
versioni eseguite dai cosiddetti Baby Blacks
(squadra nazionale under 20 neozelandese
di rugby), dai New Zealand Maori, selezione
formata esclusivamente da giocatori di
discendenza Maori, senza quindi giocatori
“bianchi” o provenienti da altre zone della
Polinesia, e dalla nazionale femminile.
69
di Greta La Rocca - foto Beatrice Arenella
COMO
Il Museo Rifugi Antiaerei
riporta alla luce
la città dimenticata
70
news
DALL’ITALIA
NEGLI ULTIMI DRAMMATICI MESI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE,
CON L’ITALIA DIVISA IN DUE DALLA LINEA GOTICA,
IL SUONO DELLA SIRENA ANNUNCIAVA INCURSIONI AEREE CHE POTEVANO
SIGNIFICARE UN DEVASTANTE BOMBARDAMENTO. IN QUEI GIORNI
LA SEDE DELLA CROCE ROSSA DI COMO DIVENNE UN PUNTO
DI RIFERIMENTO PER LA POPOLAZIONE CIVILE OFFRENDO
IL RIPARO DI UN RIFUGIO ANTIAEREO.
Questo luogo, carico di memorie, è
divenuto oggi un museo. Si chiama
Mu.R.A.C., Museo Rifugi Antiaerei di
Como ed è stato inaugurato lo scorso
mese di giugno presso la sede della
Croce Rossa Italiana, nella cittadina
comasca in concomitanza con il
centocinquantesimo anniversario della
fondazione.
Una città sotterranea dimenticata,
riportata alla luce attraverso centinaia
di documenti, immagini, reperti e
testimonianze che ora sono in mostra
nelle stanze del nuovo museo. Uno
sguardo da un singolare punto di vista
su un drammatico momento storico da
consegnare alla memoria attraverso un
percorso suggestivo e articolato. ›
A lato due suggestive immagini del museo.
A destra il lungo corridoio che portava nel cuore
del rifugio: una stanza blindata, progettata in cemento
armato, in grado di proteggere dalle bombe e anche
da un eventuale attacco chimico.
Oggi i visitatori del Mu.R.A.C. possono rivivere
i drammatici giorni della guerra,
grazie a testimonianze audio e video.
71
72
news
DALL’ITALIA
›
Una piccola porta metallica, con
un grande ‘maniglione’, anticipa
l’atmosfera di un ambiente surreale:
il volume semplice e geometrico di
un rifugio antiaereo riporta ad un
particolare momento della storia
della città intenta a difendersi dalla
guerra. La presenza di una ricca ed
articolata documentazione, trovata
presso gli archivi comunali, testimonia
il ruolo centrale di questo luogo per
la protezione dei civili nella Seconda
Guerra Mondiale: qui aveva sede,
insieme alla Croce Rossa Italiana, anche
il Comitato provinciale della Protezione
Antiaerea.
LA GUERRA ENTRA
NELLA VITA QUOTIDIANA.
La grande mole di documenti d’archivio,
insieme alle numerose testimonianze
orali, permette di entrare in contatto
con la quotidianità della città nei primi
decenni del ‘900, cogliendola nella sua
stretta relazione con gli eventi bellici.
L’organizzazione di questo materiale
originale ha permesso la realizzazione di
un suggestivo percorso espositivo. ›
Le foto in queste pagine mostrano la sala principale del museo, dove sono stati
esposti i numerosi documenti e le testimonianze cartacee reperite in città sulla
Seconda Guerra Mondiale. I pannelli sono illuminati da faretti Black Spot (Fosnova)
con sorgenti Led, montati su binari per non disperdere il fascio di luce e per evitare
ombre causate dalla presenza dei visitatori davanti ai pannelli stessi.
Il Museo è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00,
sabato e domenica dalle10.00 alle 12.30, l'entrata è a offerta libera.
73
news
DALL’ITALIA
›
74
I visitatori entrano in una grande sala,
dove sono esposti su diversi pannelli
tutti i documenti e le testimonianze
cartacee reperite in città; alle spalle
una parete bianca diventa lo spazio
dove proiettare i video con le parole
e i ricordi dei cittadini di Como; si
attraversa poi un piccolo corridoio dove
sono esposte le maschere anti gas,
uno dei simboli più forti del difficile
momento storico.
Questa parte di storia della città di
Como e dei suoi abitanti è raccontata
anche attraverso la documentazione
delle ordinanze, dei regolamenti,
delle attività di propaganda, delle
esercitazioni, sino ai fenomeni di
costume che l’hanno caratterizzata.
Si compone così il racconto di cosa ›
news
DALL’ITALIA
IL PROGETTO ARCHITETTONICO E LA LUCE
“Siamo entrati la prima volta in questo stabile della Croce Rossa di Como tempo fa –
racconta l’architetto Gianmarco Martorana che insieme all'architetto Marco Castiglioni
ha seguito il progetto – e siamo rimasti colpiti dalla documentazione ritrovata quasi per
caso. È stato naturale pensare di catalogare e archiviare questo importante patrimonio
storico, progettando un museo per la città e i turisti”.
Continua l’architetto Martorana: “Abbiamo lavorato quattro anni per poter
realizzare questo importante progetto. Prima è stato necessario mettere in
sicurezza lo stabile, poi abbiamo reperito, archiviato e documentato
tutti i faldoni trovati negli uffici comunali e in questo edificio,
dove abbiamo avuto la fortuna di reperire anche interessanti oggetti storici
come le maschere anti-gas”.
“Abbiamo chiesto a Disano, un’illuminazione puntuale che facesse luce
sui pannelli esposti nelle sale e che non creasse ombre qualora i turisti si
fossero avvicinati per leggere i documenti o vedere un’immagine più da
vicino” racconta l’Arch. Martorana. E precisa: “Abbiamo dipinto le pareti
del Mu.R.A.C di nero, volevamo che le sale rimanessero in penombra
proprio per far vivere l’atmosfera di allora”.
Per soddisfare queste particolare richieste da parte del committente,
la scelta illuminotecnica è caduta su faretti a Led Black Spot
(Fosnova) da 15 watt: illuminano dall’alto i pannelli espositivi,
senza disperdere il fascio di luce. Sono stati montati su binari
neri, per garantire omogeneità di colore con l’ambiente.
75
news
DALL’ITALIA
Nella foto in basso, (da sx.) Gianmarco Martorana,
Marco Castiglioni e Matteo Fois,
presidente del Comitato Provinciale CRI di Como.
A lato, uno dei pannelli esposti: ai cittadini veniva
ordinato di coprire le lampade accese nelle proprie case
con della stoffa di colore blu, in modo da impedire che
l'illuminazione si vedesse dall'esterno.
Sotto, una delle sale del museo:
sono esposte le maschere anti gas dell'epoca.
›
76
accadde a Como in quegli anni.
Si spazia dalla costruzione dei grandi
rifugi pubblici all’istallazione delle
sirene d’allarme in tutta la città,
dall’oscuramento delle attività
all’aperto alla protezione delle facciate
del Duomo di Como.
Di grande impatto, infine, l’ultima sala
del Mu.R.A.C., pensata per far vivere in
questo particolare ambiente l'esperienza
di chi vi aveva trovato rifugio durante i
bombardamenti.
Chiusi nella stanza e seduti su lunghe
panche in legno, a ricordo delle
panchine che caratterizzavano i rifugi, i
visitatori hanno la possibilità di rivivere
quei drammatici momenti grazie a
filmati multimediali che ripropongono
anche il rumore sinistro delle bombe.
INCONTRI
INCONTRI
di Alessandro Visca
Comunicare
la luce
Un concorso video di Aidi invita a riflettere sull’importanza
dell’illuminazione nella vita di tutti i giorni.
I promotori commentano i risultati dell’iniziativa,
di cui è in fase di lancio la seconda edizione
L’innovazione tecnologica, come spesso accade, è più veloce dei cambiamenti culturali. I nuovi
strumenti tecnici a disposizione dei progettisti della luce per disegnare paesaggi urbani, per ripensare
gli spazi comuni, i luoghi di lavoro e la vita domestica comportano un cambiamento profondo
nell’approccio alla luce artificiale, che riguarda in primo luogo gli utenti. Nel caso dell’illuminazione
pubblica, per esempio, sono innanzitutto i cittadini che devono essere coscienti del valore della luce,
non solo per l’aumento della sicurezza, ma soprattutto per i miglioramenti estetici e di vivibilità che
derivano da un’illuminazione corretta.
Diventa così cruciale la comunicazione. Occorre comunicare in modo efficace la nuova cultura della
luce, ossia l’importanza dell’illuminazione nel vissuto quotidiano di tutti.
Un esperimento interessante in questo senso è il concorso lanciato da AIDI l’anno scorso, battezzato
“Riprendi-ti la città”. Il tema della prima edizione, conclusa a marzo di quest’anno, era l’illuminazione
degli spazi urbani, descritta da video della durata massima di 60 secondi, con l’obiettivo di “svelare
le intime relazioni che la luce ha saputo con il proprio fascino intrecciare con il tessuto urbano”.
Abbiamo chiesto a Gianni Drisaldi, presidente dell’Aidi e a Margherita Suss, architetto lighting
designer, responsabile del concorso, di spiegarci meglio le motivazioni di questa iniziativa.
77
INCONTRI
GIANNI DRISALDI: “è importante
far capire i vantaggi non solo
tecnici delle nuove tecnologie”
Gianni
Drisaldi
Presidente
Associazione
Italiana
d’illuminazione
LIGHTING
MAGAZINE
Presidente
Drisaldi, il concorso di AIDI “Riprenditi la città. Riprendi la luce” utilizza
linguaggi e modalità non usuali per
un’associazione come la vostra, abituata a una comunicazione più specialistica. Come è nata l’idea di parlare di luce
in questo modo?
Gianni Drisaldi I periodi di crisi non
necessariamente
portano
negatività, ma spesso aiutano a riflettere
ed a guardarsi intorno, riprendendo
in considerazione tutta una serie di
situazioni che, in tempi in cui tutto è
facile, si danno per scontate. Conseguentemente la nostra associazione
ha avviato da tempo una necessaria riflessione sul come proporsi oggi
nei confronti del mondo esterno, per
perseguire al meglio il proprio fine,
ossia divulgare la cultura della luce,
ed ha ritenuto che fosse arrivato il
momento di avvicinare le giovani
generazioni al tema dell’illuminazione.
Naturalmente, utilizzando solo i canali
di comunicazione classici e un po’ troppo specialistici, che ci hanno accompagnato fino ad oggi, sarebbe stato più
difficile far cogliere il nostro messaggio
al pubblico che volevamo incontrare,
per cui abbiamo cercato di stimolare la
creatività dei giovani con questa iniziativa molto innovativa, che sfrutta anche
78
le potenzialità fornita dai
moderni sistemi elettronici di
ripresa e montaggio di immagini, oggi molto utilizzati.
LM Hanno partecipato alla prima
edizione del concorso oltre 150 video.
Guardando queste creazioni che idea
si è fatta del rapporto delle giovani
generazioni con la luce?
Drisaldi Innanzitutto tengo a sottolineare che il successo dell’iniziativa è
andato ben al di là delle nostre previsioni e soprattutto ha gratificato molto
chi ha operato per la sua riuscita e
per primi gli sponsor, che hanno tutti
manifestato la propria soddisfazione.
Per quanto riguarda il contenuto specifico della domanda, ho riportato varie
sensazioni: la prima, che definirei tipica, è che i giovani ci stupiscono sempre
quando li coinvolgiamo in qualche
iniziativa, perché sono migliori di come
noi spesso li vogliamo descrivere,
secondariamente ho avuto conferma dell’approccio giusto che i giovani hanno con la luce, cogliendone, in
particolare, gli aspetti emozionali.
In definitiva, e questo e ciò che più mi
ha soddisfatto, la luce non viene vista
solo come semplice strumento funzionale, ma anche come elemento di
valorizzazione degli oggetti illuminati
per fornire delle sensazioni.
LM Come presidente di un’associazione che riunisce imprenditori,
progettisti ed esponenti del mondo
accademico pensa che il mondo della
luce italiana dovrebbe fare di più per
comunicare gli effetti della rivoluzione
tecnologica in corso?
Drisaldi Senz’altro, soprattutto dovrebbe fornire degli elementi chiari e corretti di quelli che sono i risultati che le
nuova tecnologie possono consentire,
mettendo in guardia l’utilizzatore da
quelle proposte che vengono millantate come soluzioni rivoluzionarie tese
al risparmio energetico che, invece, se
non eseguite con professionalità, finiscono con dei risultati deludenti che
si concretizzano in risparmi effimeri.
Qualità della luce scadente e quantità della stessa ridotta ed al di sotto dei
minimi che la normativa prevede a tutela della salute degli utilizzatori. Credo
che occorra far passare un messaggio
che sta fra il «non spegnere la luce» e
l’utilizzo di apparecchi e sistemi di scarsa qualità e cioè che l’attuale tecnologia, in particolare quella legata ai LED,
consente dei consistenti risparmi energetici, ma, nel contempo, permette
anche di migliorare la qualità della
luce. Noi riassumiamo questo concetto
in una frase: ILLUMINIAMO MEGLIO
E CONSUMIAMO DI MENO e questo
è possibile solo utilizzando prodotti di
qualità ed affidando le scelte a chi è
competente.
La prima edizione del concorso
“RIPRENDITI LA CITTÀ.
RIPRENDI LA LUCE” si è conclusa lo
scorso 28 marzo con la cerimonia
di premiazione a Venezia.
Sul sito www.riprenditilacittà.it
si trovano i video vincitori
e tutte le informazioni
sulla seconda edizione.
INCONTRI
MARGHERITA SUSS: “il concorso
ha rivelato l’importanza dell’illuminazione per la
qualità della vita di tutti i giorni”
Margherita Suss
architetto,
lighting designer
LM Nel concorso “Riprenditi la città.Riprendi la luce”
si utilizzano nuovi linguaggi
mediatici per comunicare l’importanza dell’elemento luce nel
vissuto quotidiano. Cosa sta ricavando, come docente e come progettista,
da questa esperienza?
LIGHTING MAGAZINE Architetto Suss,
il nuovo ruolo assunto della luce in ogni
ambito progettuale corrisponde a una
effettiva crescita della “cultura della luce”?
L’evoluzione tecnologica può aiutare in
questo senso?
Margherita Suss Certamente si incomincia ad intravedere un certo ruolo che viene
riconosciuto alla luce anche dai progettisti non esperti del settore quale strumento
immateriale ed al contempo rivelatore
di forme, geometrie, funzioni, spazi,
luoghi. L’evoluzione tecnologica, che da
sempre interessa l’ambito progettuale,
ha probabilmente contribuito ad avvicinare le potenzialità tecnologiche disponibili attualmente nel campo del Lighting
design con quello tradizionale dell’interior
decoration o della composizione architettonica. L’auspicio è comunque che tale
nuova interazione si affidi ad un approccio qualitativo della progettazione, sostenuto da conoscenza dei materiali, riconoscimento delle necessità manutentive
e di installazione... ovvero che finalmente
si possa consolidare la giusta collaborazione tra progettisti e Lighting designer,
così come avviene ormai all’estero.
Suss L’esperienza fatta con questo
concorso di AIDI è stata davvero rivelatrice di quanto alla luce siano affidati
molteplici significati che attingono alla
sfera della socialità: sicurezza, qualità e
decoro urbano, ma anche stretta connessione con i temi dell’amore, del sentimento in generale. Ci si è rivolti ad un
«pubblico» under 30 ...ovvero si è voluto
analizzare un pensiero assolutamente
spurio dai condizionamenti delle tematiche più prettamente professionalizzanti
...e questo approccio ci ha regalato ciò
che forse spesso si dimentica: una buona
luce, una illuminazione di qualità appaga
lo spirito, colpisce la mente, stimola il
pensiero positivo, esalta il buon vivere
quotidiano.
LM Comunicare la luce, ossia utilizzare
vecchi e nuovi media, per far crescere
la consapevolezza del ruolo dell’illuminazione pensa possa essere un obiettivo importante anche per i produttori di
sorgenti e apparecchi di illuminazione?
Suss Tutto ciò che aiuta a meglio
comprendere è da considerare mezzo
virtuoso. Soprattutto in un ambito in cui
la luce rappresenta e deve rappresentare
non solo il ruolo funzionale ma anche
quello più suggestivo, legato alle emozioni e agli stimoli visivi che di volta in volta
vengono rappresentati.
LM Che importanza ritieni che abbia la
capacità di comunicare nella professione
del lighting designer?
Suss Come in tutti gli ambiti la corretta
comunicazione di ciò che si produce,
di ciò che si propone restituisce con
maggior vigore intenti ed obiettivi prefissati. Non dimentichiamoci che stiamo
parlando di uno strumento di lavoro, la
luce, davvero «immateriale», i cui effetti
attingono all’immaginazione di ciascuno
...comunicazione potrebbe dunque anche
essere possibile visualizzazione predittiva
di quell’effetto che comunque mai potrà
essere riprodotto come percepibile nella
sua realtà ...ma questo è proprio, a mio
giudizio, il bello della nostra professione!
79
Mossa brillante
LED Pannel
www.disano.it
ben david_merlini design & visual communication