Istituzione e regolamentazione del "Codice Rosa" all`interno dei

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Istituzione e regolamentazione del "Codice Rosa" all`interno dei
Consiglio Regionale
Istituzione e regolamentazione del "Codice Rosa" all’interno dei pronti soccorsi
abruzzesi
RELAZIONE
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
il tema della violenza sulle donne può essere declinato in varie maniere. Ci si può
soffermare sull’aspetto prettamente umano oppure su quello sociale; lo si può analizzare dal
punto di vista psicologico o da quello criminologico; si possono far parlare i numeri o le
vittime della violenza. Nulla come i numeri possono però farci capire la portata di un
crimine tanto efferato quanto incomprensibile. Nel 2012 in Italia sono state uccise 126
donne, mentre i tentativi di femminicidio sono stati 43. Nel 44% dei casi l’omicida è
risultato essere il marito, il convivente, il fidanzato o il compagno della vittima; percentuale
che sale al 59% se si contano anche gli omicidi commessi da ex mariti o ex fidanzati. Due
donne su tre, quindi, sono rimaste vittima di violenza domestica. I dati 2013 e 2014 fanno
alzare il contatore a quota 128. Ma i femminicidi non sono che la punta dell’iceberg di un
fenomeno molto più vasto. Gli ultimi dati resi noti dall’Istat parlano di circa 7 milioni di
donne rimaste vittima di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita, ovvero il 31,4%
della popolazione femminile italiana. Un fenomeno che pare comunque abbia trovato
ostacoli nella forza di reazione. Nella regione Abruzzo circa 315 donne nelle province di
Pescara e Teramo hanno trovato la forza di segnalare i maltrattamenti e le forme di stalking
ricevute, come segnalato da associazioni operanti nel territorio che si occupano di questa
problematica. Associazioni impegnate a combattere e far emergere ogni forma di violenza
contro le donne, i minori e gli anziani e che dal 2006 gestiscono anche i numeri verdi
antiviolenza con la collaborazione del Ministero delle Pari Opportunità.
La motivazione prioritaria del presente progetto di legge è sottolineare che ogni forma di
violenza, su qualsiasi persona, è un comune problema di salute pubblica in quanto le
conseguenze della stessa sono di natura fisica (fratture, ecchimosi, lacerazioni ecc..),
psicologica (depressione, incubi, alcolismo, fobie, diminuzione dell’autostima, ecc…),
sessuale (malattie sessualmente trasmissibili, gravidanza indesiderata, ecc…), mortale
(omicidio e suicidio).Un percorso di primo soccorso mirato, attento a tutelare con ogni
mezzo, la sensibilità di soggetti già provati, aiuta ad evitare ulteriori danni psicologici e
quindi a facilitare il sano rientro nella società.
Gli operatori sanitari che prestano assistenza hanno un ruolo di essenziale importanza
rispetto agli interventi e al percorso clinico sulle persone che hanno subito violenza, in
quanto sono i primi, e spesso gli unici, che riescono a percepire le varie conseguenze
derivanti dalla violenza.
A seguito di quanto riportato, la Regione Abruzzo istituisce il Codice Rosa. Il Codice Rosa
è un percorso di accoglienza al pronto soccorso, studiato per chi subisce violenza sessuale o
domestica; persone che possono trovarsi in una situazione di debolezza e di vulnerabilità
pur non mostrando segni di violenza subita espliciti. Lo scopo di questo progetto di legge è
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che almeno in ogni pronto soccorso per ogni presidio ospedaliero della regione Abruzzo, sia
attuato il Codice Rosa per contribuire fortemente a supportare il coraggio di coloro i quali
denunciano un fenomeno nascosto e diffuso, qual è quello della violenza sessuale o
domestica. Per un progetto di questo tipo, è inoltre fondamentale la collaborazione con altri
enti. Ogni presidio ospedaliero deve individuare all’interno del proprio centro la struttura
che meglio si adatti a dedicare uno spazio riservato alle persone vittime di queste violenze.
Naturalmente una cosa importantissima è che ognuno di questi spazi deve fornire un
percorso di accesso privilegiato in modo da garantire discrezionalità, tutelando la privacy
della vittima così da non arrecare altri spiacevoli carichi psicologici. Per via privilegiata si
intendono apposite sale riservate dove i pazienti in questione possano trovare ascolto, aiuto
e tutela da parte di professionisti. Questo progetto di legge comunque allarga il panorama di
intervento non solo alle donne. Infatti il Codice Rosa è rivolto a tutte le persone oggetto di
violenza come citato in premessa, indipendentemente dal genere e dall’età.
Questo progetto di legge è composto da undici articoli:
- l’articolo 1 indica le finalità della legge;
- l’articolo 2 individua i destinatari della legge;
- l’articolo 3 istituisce e definisce il Codice Rosa prevedendone il suo funzionamento;
- l’articolo 4 disciplina il ruolo delle ASL;
- l’articolo 5 disciplina il ruolo degli operatori sanitari;
- l’articolo 6 disciplina l’attivazione dell’assistenza psico-sociale;
- l’articolo 7 prevede protocolli d’intesa;
- l’articolo 8 disciplina la campagna di sensibilizzazione;
- l’articolo 9 contiene una clausola valutativa;
- l’articolo 10 contiene la norma finanziaria;
- l’articolo 11 disciplina l’entrata in vigore della legge.
RELAZIONE
della V Commissione Consiliare
“Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro”
Il presente progetto di legge, di iniziativa consiliare, rubricato con il n. 190/15, è stato
assegnato alla V Commissione il 4 dicembre 2015 ed è stato esaminato dalla stessa nel
corso di più sedute.
Nella seduta del 20 aprile 2016 sono stati posti in votazione i 23 emendamenti
presentati, di cui:
20 sono stati approvati a maggioranza dei Componenti presenti;
2 sono stati respinti a maggioranza dei Componenti presenti;
1, concernente la “clausola valutativa”, proposto dal Comitato per la Legislazione e
sottoscritto dal Presidente della V Commissione, è stato approvato, a maggioranza dei
Componenti presenti.
In conseguenza all’approvazione dei suddetti emendamenti la Commissione, con votazione
unanime, ha ritenuto di avvalersi dell’art. 72, comma 4, del Regolamento Interno per i lavori
del Consiglio regionale proponendo l’assegnazione del testo novellato del pdl 190/2015 alla
Prima Commissione “Bilancio”.
Quest’ultima, nella seduta del 12 maggio 2016, ha espresso, all’unanimità dei Commissari
presenti, parere finanziario favorevole.
Infine la Quinta Commissione nella seduta del 19 maggio 2016 ha approvato, a
maggioranza dei Commissari presenti, il testo nel suo complesso.
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Hanno votato a favore i Consiglieri: Olivieri, Mariani più delega Monticelli, Monaco
più delega Mazzocca e Bracco.
Hanno votato contro i Consiglieri: Smargiassi, Pettinari e Ranieri.
Si è astenuto il Consigliere Gatti.