E noi? “Il Trentino non ci vuole”

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E noi? “Il Trentino non ci vuole”
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
pag.10
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 376 - ANNO XIV - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
SABATO 7 LUGLIO 2012
Sappada e Cinto Caomaggiore al Friuli
E noi? “Il Trentino non ci vuole”
Il sindaco Gios: “Asiago e l’Altopiano finirebbero per offuscare molte delle
località turistiche trentine che non riuscirebbero certo a reggere il confronto”
IN ALLEGATO
GRATUITO
L’INSERTO CON
GLI APPUNTAMENTI
DELL’ESTATE
GALLIO FA
CANTARE I
CAMPIONI
DELLO SCI
ARTIGIANI
L’Asiaghese
Agostino
Bonomo è
stato rieletto
presidente
provinciale
Per gli ospiti
speciali una
grande festa
all’Auditorium
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Il ministro Cancellieri ad Asiago
Grafica Altopiano
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Il ministro degli interni
Annamaria Cancellieri ospite
Pagina
d’eccezione del
Golf3Club di
Asiago e della presidente Irene
Gemmo, approfittando della
sua visita ufficiale in Veneto.
Il titolare del Viminale, al suo
arrivo sabato 23 giugno, è stata anche accolta nel Munici-
pio di Asiago dal vice sindaco
Roberto Rigoni, dal presidente del consiglio comunale di
Asiago Augusto Brugnaro e
dal presidente della Comunità
Montana Lucio Spagnolo. Ad
attenderla nella sala dei quadri anche il Coro Asiago, in
piena festa per i suoi ses-
sant’anni, che le ha dedicato
tre canzoni tra cui, richiesta
dallo stesso ministro, Signore
delle cime. Annamaria Cancellieri conosce già molto bene
l’Altopiano dal tempo in cui era
Prefetto a Vicenza. Ricordando quei tempi, ha anche raccontato simpaticamente alcuni aneddoti sottolineando la sua
grande amicizia con
l’indimenticato Benito Vitulo
(Baffo), ex giornalista e noto
ristoratore a Cesuna, e quella,
che tuttora dura, con il regista
Ermanno Olmi. All’invito in
Municipio, non previsto, bensì
improvvisato su iniziativa del
vice sindaco Roberto Rigoni,
ha risposto con grande disponibilità e affabilità. Il ministro
ha anche seguito interessata
la breve visita alle
sale 21
muniPagina
cipali.
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Recuperanti
Con il patentino
la ricerca di
materiale bellico
è consentita
anche in Veneto
Torna il
prestigioso
“Premio Asiago”
Domenica 15 luglio, alle 11,
nella fastosa cornice della
Sala dei Quadri del Municipio di Asiago, si terrà la cerimonia di premiazione dei
francobolli vincitori del
prestigioso
“Premio
Asiago”. Come tradizione, a
ritirare il riconoscimento saranno i rappresentanti diplomatici o i dirigenti postali degli Stati vincitori, quindi delegazioni sempre di prestigio e
di alto livello come si addice
ad una manifestazione posta
sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica.
La giuria si è riunita a fine
maggio ed ha già decretato i
vincitori. La compagine giudicante, che da anni svolge
l’impegnativo ma piacevole
compito di selezionare e giudicare i francobolli emessi
ogni anno da oltre un centinaio di amministrazioni postali emittenti del mondo , è
composta da Lorenzo
Pellizzari, già presidente dell’Accademia Olimpica
vicentina; dal regista
Ermanno Olmi, dal grafico
pubblicitario specializzato in
francobolli Franco Filanci, dal
giornalista Gian Antonio Stella e da Maurizio Stella presidente del Circolo Filatelico
“Sette Comuni”, che svolge
funzioni di segretario.
Asiago
Hockey
A.A.A. nuovi
soci cercansi
serve un
capitale di
200 mila
euro
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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Parere favorevole della Regione per il trasferimento di Sappada e Cinto Caomaggiore al Friuli
E il passaggio dell’Altopiano
al Trentino resta utopia
Andrea Gios: “E’ Trento che non ci vuole. Potendo godere delle stesse
risorse, Asiago e l’Altopiano finirebbero per offuscare molte delle località
turistiche trentine che non riuscirebbero certo a reggere il confronto”
Clamoroso! La Regione
Veneto ha dato parere positivo al trasferimento amministrativo del Comune
bellunese di Sappada e del
veneziano
Cinto
Caomaggiore alla Regione
Friuli, recependo così, di
fatto,
le
istanze
referendarie dei due comuni che, rispettivamente nel
2008 e nel 2006, avevano
con referendum popolare
chiesto il cambio di confine. Un cammino interotto
perché la Presidenza della
Repubblica ha chiesto parere, non vincolante ma
consultivo, alle due Regioni interessate dal provvedimento, ovvero al Veneto e
al Friuli. E fino ad ora il
Veneto aveva sempre rimandato l’esprimersi in
merito bloccando il proseguo della procedura. Fino
ad ora; con il parere
espresso dal consiglio
veneto di fatto si dà il via
alla conclusione della strada intrapresa che, a ragion
di logica, porterà al trasferimento dei due comuni
veneti nell’autonomia fiscale friulana.
“E l’Altopiano?” si chiede
il
coordinatore
dei
referendari altopianesi
Francesco Rodeghiero.
Nel maggio 2007 gli 8 Comuni altopianesi andarono
al voto in un referendum
costituzionale per chiedere
l’annessione del territorio
altopianese alla provincia
autonoma di Trento. Un re-
ferendum conclusosi con
esito bulgaro; il 94,06% dei
votanti (13.183 elettori su
20.880 aventi diritto) hanno espresso parere favorevole
al
passaggio
confinario.
“I primi responsabili della
situazione di stallo
dell’Altopiano sono gli stessi sindaci che non hanno
mai sollecitato con delle
deliberazioni comunali la
Regione Veneto ad esprimersi; unici due Comuni
che hanno colto la nostra
istanza sono stati Enego e
Rotzo seguiti dalla Provincia di Vicenza – accusa
Rodeghiero – Il colpevole
silenzio degli altri Comuni,
che evidentemente la Regione ha interpretato come
poco interesse alla cosa, è
segno di sconsideratezza nei
confronti dei loro stessi cittadini che invece chiesero
a gran voce il passaggio
confinario”.
La spiegazione del cambio
di rotta regionale l’ha data
il governatore Luca Zaia
che, con il pronunciamento
regionale, vuole mettere
Roma con le spalle al muro
ed occuparsi del problema
delle province a statuto speciale. Problema che il sindaco di Asiago da tempo
continua a puntualizzare,
tanto più dopo la bocciatura da parte dell’ODI del
progetto di rilancio sciistico
dell’Altopiano presentato
dal capoluogo altopianese.
“Rodeghiero evidentemen-
te non si ricorda che, proprio all’indomani dell’esito
referendario, tutti i sindaci
ed il presidente della Comunità Montana hanno sottoscritto un’istanza trasmessa ufficialmente al Presidente della Repubblica, ai
Presidenti delle Camere ed
al Presidente del Consiglio
dei Ministri chiedendo risposte concrete alla volontà espressa democraticamente dagli altopianesi - ribatte il sindaco di Asiago
Andrea Gios – Pochi giorni
dopo l’invio dell’istanza mi
sono recato personalmente a
Roma ed ho incontrato alcuni rappresentanti politici di
Camera e Senato per sostenere il nostro diritto ad una
pronta ed immediata risposta.
Altri solleciti sarebbero stati
inopportuni perché il compito istituzionale dei Comuni
era quello di dare la possibilità ai cittadini di esprimersi
con il referendum e non certo di mettersi in conflitto con
le istituzioni superiori”.
“Per quanto riguarda il passaggio confinario ci sono ben
due pronunciamenti, sia della provincia autonoma di
Trento sia del consiglio regionale Trentino Alto Adige, che
esprimono parere negativo
all’accettazione
dell’Altopiano così come di
altri comuni di Regioni “ordinarie” in quanto ogni modifica al territorio trentino debba passare attraverso la modifica dello Statuto speciale
della Provincia che deve es-
L’Altopiano in biblioteca
Non è la prima segnalazione che riceviamo, da residenti e turisti, riguardo la
Biblioteca Civica di Asiago
sguarnita di libri editi recentemente e acquistati col
contagocce. Ci sono
encomi per le bibliotecarie
Francesca e Cristina, molto efficienti e gentili, ma che
non possono certo supplire
anche alla scarsità del materiale richiesto. In particolare gli utenti accusano la
mancanza assoluta di quotidiani e riviste, specialmente locali. Non siamo al corrente delle cause dei problemi rilevati: senza dubbio
la burocrazia e i drastici tagli per la crisi economica
remano contro, ma proprio
nel campo della cultura non
ci dovrebbero essere lacu-
ne così vistose! Perciò la redazione de “L’Altopiano”
desidera fare un gesto, pur
piccolo ma crediamo signifi-
cativo: donare alla Biblioteca un abbonamento annuale al nostro giornale “voce
della nostra comunità”.
sere fatta dal Governo centrale – commenta il sindaco
di Asiago Andrea Gios – La
verità è invece un’altra: se
Trento decidesse di allargare i propri confini abbracciando altri territori ammetterebbe esplicitamente che
le ragioni storiche che hanno determinato l’autonomia
sono venute meno e possono essere estese anche ad
altri territori. Inoltre sono pienamente consapevoli delle
potenzialità dell’altopiano
(nel turismo, nell’agricoltura,
nell’agroalimentare, nella
storia e nella cultura); una
volta annessi al Trentino e
potendo godere delle stesse
risorse finirebbero per offuscare molte delle loro località turistiche che non riuscirebbero certo reggere il confronto con Asiago e con
l’Altopiano, in primis
Folgaria e Lavarone ma con
loro anche le più rinomate
località dolomitiche”.
“E’ evidente che il Trentino
Alto Adige sta gestendo la
sua autonomia come un metodo per fare concorrenza
sleale alle località confinanti
ed in tutti i settori che sovvenziona metodicamente,
senza valide ragioni economiche, finanziando investimenti a fondo perduto o
ripianando perdite di esercizio che si ripetono di anno in
anno - conclude Gios - Ed in
questa logica non consentiranno mai che altri territori
possano beneficiare del grande vantaggio competitivo che
negli ultimi anni ha determinato la crescita della loro
economia a discapito delle
altre località turistiche o delle altre aziende che si trovano in regioni a statuto ordinario, specialmente se si tratta di zone ricche e con le
potenzialità di Asiago e
dell’Altopiano”.
Gerardo Rigoni
L’Altopiano è un Balcone Fiorito
Torna, allargato a tutti gli 8 Comuni e proposto dall’Assessorato
al Turismo della Comunità Montana, il concorso ideato tanti
anni fa dall’Associazione Commercianti di Asiago
L’assessorato al turismo della Comunità
Montana Spettabile
Reggenza 7 Comuni
propone, per l’estate
2012, un concorso den o m i n a t o
“L’Altopiano è un
Balcone Fiorito” con
il fine di valorizzare,
promuovere e contribuire a rendere il nostro territorio e i nostri
paesi sempre più belli
ed accoglienti in vista
della stagione turistica. Si tratta di una
riproposizione in chiave altopianese del concorso ideato dall’Associazione Commercianti di Asiago alcuni
lustri fa e che era divenuto oramai un punto fisso delle manifestazioni estive asiaghesi.
“L’idea – commenta l’assessore Andrea Benetti - è nata
osservando con quale cura e
amore alcune strutture alberghiere del nostro Altopiano
decorano i propri balconi e le
proprie terrazze con fiori e
piante durante la stagione estiva: è stato così facile pensare
poi a riproporre, in chiave rivisitata e più “territoriale” il concorso che per tanti anni aveva
trovato spazio grazie all’impegno dell’associazione commercianti”
“L’edizione sperimentale che
stiamo proponendo – continua
Benetti - è aperta a tutti gli alberghi e strutture ricettive
altopianesi: una giuria valuterà il balcone che donerà il più
bel colpo d’occhio e al vincitore spetterà un viaggio per 2
persone in una capitale europea”.
A presiedere la giuria sarà Daniele Paganin, titolare dell’Agenzia di Viaggi Happy
Sieben, sponsor della manifestazione. Si aggiunge la preziosa collaborazione del Club Fotografico 7 Comuni che curerà la parte fotografica, scegliendo le angolature e le luci
migliori per fotografare, fra il
07 luglio e il 01 agosto, gli
alberghi e i loro fiori. Le richieste di partecipazione
dovranno pervenire entro il
4 luglio compilando l’apposito modulo disponibile presso gli uffici della Comunità
Montana o scaricabile dal
sito
internet
www.reggenza.com. Sarà
possibile anche la segnalazione da parte di terzi rivolgendosi direttamente agli
uffici della Comunità Montana.
Vi sarà anche una menzione speciale per i migliori
balconi delle abitazioni private che potranno partecipare all’iniziativa inviando
la foto del proprio “Balcone fiorito”, entro il primo di
agosto 2012, all’indirizzo mail
[email protected] oppure rivolgersi, entro la stessa data, agli
uffici della
Comunità Montana in Piazza Stazione n. 1 ad Asiago
(tel. 0424 462502).
Al balcone fiorito ritenuto più
meritevole sarà assegnato un
premio speciale. Come da
tradizione, la serata conclusiva, con premiazioni e proiezioni delle fotografie dei balconi, vedrà la vedrà la partecipazione del Coro Asiago e
si terrà ad Asiago, presso il
cinema Grillo Parlante il giorno 30 Agosto 2012 alle ore
21.00.
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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“Recuperanti”, è attiva la legge regionale
ATTUALITA’
Pubblicata il 26 giugno sul Bollettino Ufficiale della Regione la regolamentazione per ottenere
il patentino di “recuperante”. Ora la ricerca di materiale bellico è concessa in tutto il Veneto
Con deliberazione n.
952 del 05 giugno 2012 la
Giunta Regionale ha stabilito i termini e le particolari
modalità per il rilascio dell’autorizzazione alla raccolta sul territorio del Veneto
di reperti mobili e cimeli
della prima guerra mondiale, secondo quanto previsto
nella legge regionale 12
agosto 2011, n.17 (“Disciplina dell’attività di raccolta dei cimeli e reperti mobili della grande guerra”).
Con la pubblicazione sul
Bollettino Ufficiale può dirsi concluso un lungo percorso, avviato dalla legge
7.3.2001 n. 78, che prescriveva l’onere per le amministrazioni regionali di dare
disciplina, con proprie norme e regolamenti, all’attività della raccolta di quanto il primo conflitto mondiale ha lasciato sulla linea dell’ex fronte. “La legge spiega il Vicepresidente
On. Marino Zorzato - si rivolge a quanti, con profondo rispetto della me-
scitori ed anche l’aggregazione nelle associazioni. È la possibilità di agire sul territorio a quanti
vogliano, con consapevolezza, accostarsi a questi
valori. Il rilascio dell’autorizzazione regionale richiede a chi ne fa domanda questo spirito: colui
che viene autorizzato
deve essere consapevole
di esercitare un’attività
che necessita di molta attenzione, cura, conoscenza e rispetto. Le formalità di richiesta e rilascio
sono state volutamente ridotte al minimo, considerando che le numerose
associazioni di cultori di
questa “passione” saranno le prime custodi della
legge e, più ancora delle
sanzioni,
sarà
il
coinvolgimento nel medesimo interesse la miglior
garanzia che territorio,
persone e memoria abbiano il rispetto che meritano”.
Giovanni Dalle Fusine
moria e dei luoghi che
ospitano le vestigia
belliche, intendono studiare e preservare i ricordi, attraverso frammenti
di quel doloroso passato.
Immediato segno di que-
sta volontà di diffusione
della conoscenza, attraverso
una
forma
congeniale ai giovani e in
grado di fornire una
veicolazione utile dai più
anziani ed esperti cono-
Alcuni punti contenuti sulla regolamentazione:
- Chiunque effettui attività di raccolta di reperti mobili o cimeli
senza essere in possesso della
autorizzazione, ovvero senza averne dato la comunicazione
ai sensi dell’articolo 2 comma 5 della
legge, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00
a euro 5.000,00.
- Chiunque, a seguito del rinvenimento di resti umani o di
incerta attribuzione, non sospenda ogni
attività di recupero e non dia immediata segnalazione al Comune, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00
a euro 5.000,00. Inoltre viene applicata la revoca definitiva
della autorizzazione o il diniego del suo rilascio.
- Chiunque, pur in possesso di autorizzazione, effettui attività
di raccolta di reperti mobili o cimeli nelle aree archeologiche
e/o nei cimiteri di guerra, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 5.000,00.
- Il recupero di reperti e cimeli deve sempre avvenire con la
massima prudenza ed in sicurezza, evitando qualsiasi azione
possa danneggiare la propria o l’altrui persona. L’autorizzazione non esime in alcun modo dalle responsabilità derivanti
dal possesso/detenzione di ordigni e cartucce carichi o armi.
Il possesso di autorizzazione non fornisce alcun titolo di esenzione da responsabilità conseguente ad eventuali interventi
di restauro, recupero strutturale o ripristino funzionale, od
anche pulizia che ripristini i movimenti dell’arma.
L’autorizzazione regionale non abilita al recupero di oggetti
la cui raccolta sia vietata dalla normativa statale.
- È dovere di chiunque eserciti l’attività di recupero avere la
massima cura e rispetto dei luoghi, evitando alterazioni del
territorio, abbandono di oggetti, danni ai pascoli e, in ogni
caso, qualsiasi comportamento o incauta azione che possa
risultare rischiosa per sé e/o per l’incolumità pubblica.
- La richiesta di autorizzazione deve essere rivolta alla Regione del Veneto […] allegando la ricevuta del versamento
di Euro 150,00 (non necessaria nel caso in cui la domanda
sia validata dall’associazione di appartenenza, che attesti la
regolare iscrizione del richiedente, ai sensi del comma 3
dell’art. 2 della legge). Oltre al contrassegno telematico
(marca da bollo) da incollare sulla domanda, occorre unire
un ulteriore contrassegno telematico, sempre alla vigente tariffa (attualmente euro 14,62), che sarà poi incollato sull’autorizzazione che sarà rilasciata.
- All’esercizio delle funzioni di vigilanza e alla irrogazione
delle sanzioni amministrative pecuniarie provvedono i Comuni nei rispettivi ambiti territoriali e il Corpo Forestale dello
Stato, che ne tengono informata la Regione.
7 - 8 luglio: Pellegrinaggio Nazionale sul Monte Ortigara
Si rinnova sulla montagna sacra agli Alpini il raduno delle penne nere. Due giorni per una
manifestazione che rende onore a quanti si immolarono tra quelle pietre nel primo conflitto mondiale
Sabato 7 e domenica 8 luglio le sezioni A.N.A. di Asiago,
Marostica e Verona organizzano l’annuale pellegrinaggio
nazionale al Monte Ortigara, una montagna che gli alpini
considerano sacra. È il luogo che ricorda i durissimi combattimenti durante la Grande Guerra e le decine di migliaia di
Caduti, dall’una e dall’altra parte.
Il programma prevede: alle 16,00 di sabato l’ammassamento
al Piazzale degli Eroi di Asiago (sotto il Sacrario), per la
formazione del corteo con il labaro nazionale, di vessilli e
gagliardetti; ore 16,30 deposizione di una corona al Sacrario; ore 21,00 rappresentazione teatrale con Stefano
Paiusco ed il coro A.N.A San Maurizio di Vigasio, dal
titolo “Ortigara1917: il calvario degli Alpini”, il monologo
storico si terrà presso il Teatro Millepini.
Domenica partenza per l’Ortigara alle ore 6,30 da Asiago,
piazza II° Risorgimento; alle 09.15 Messa officiata dall’Alpino Don Rino Massella, cappellano della Sez. di Verona, presso la quota 2105, quindi a seguire la deposizione di
corone alla colonna italiana e al cippo Austro-ungarico a quota
2101. Per coloro che non possono salire ai cippi la S. Messa
si svolgerà alle 10.30 sul M. Lozze, nelle immediate adiacenze
della Chiesetta. Nello stesso luogo, alle 11.15, cerimonia ufficiale
con alzabandiera, onori al labaro nazionale dell’A.N.A., onori
ai Caduti ( con deposizione della corona), orazione ufficiale,
e quindi gli onori finali.
In relazione al Pellegrinaggio, la locale Sezione Alpini rende
noto che nella giornata di domenica verrà istituito un senso
unico di marcia fino alle ore 12.00 verso Piazza Saline-Passo
Stretto-Campo Magro, poi da tale ora il senso unico viene
invertito. Da venerdì 6 fino a domenica 8 si applica la deroga
al divieto di attendamento; da giovedì 5 a domenica 8 divieto di transito e sosta per i camper ed autocaravan da
Piazzale delle Saline a Piazzale di Passo Stretto. Da ricordare ancora che il parcheggio di Piazzale di Passo
Stretto è riservato ai pullman, pullmini ed autorizzati; gli
altri veicoli possono parcheggiare sulle strade vicinali e
dove possibile.
Nell’occasione della manifestazione, la Sezione
altopianese delle penne nere ha istituito una ricca lotteria
tra i cui premi si segnalano un soggiorno di una settimana
per due persone, un tv color a 32 pollici e una lavatrice, per
un totale montepremi di 2000,00 euro. L’estrazione avverrà il
19 agosto, alle ore 17,00 presso la sede sezionale di Asiago in
via Ceresara 1. L’elenco dei biglietti vincenti sarà pubblicato
sul sito www.anaasiago.it; il ritiro dei premi deve essere fatto entro 60 giorni dalla data dell’estrazione. I biglietti sono
disponibili per l’acquisto presso tutti i gruppi alpini e la segreteria al costo di 1,00 euro cadauno. Il ricavato sarà devoluto
in beneficenza.
G. Dalle Fusine
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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L’asiaghese Agostino Bonomo confermato presidente provinciale degli Artigiani
“La Confartigianato: un presidio contro
la burocrazia che limita lo sviluppo”
Ridurre i veri “spread” che
frenano le aziende e che si
chiamano burocrazia, credito,
fiscalità pesante non compensata da servizi efficienti, lavorando a livello territoriale, con
le altre associazioni rappresentative, per affrontare temi
e strumenti innovativi che possano garantire un nuovo sviluppo al sistema artigianale, all’economia e alla collettività.
Sono le principali sfide per le
quali, da qui al 2016, Agostino
Bonomo, neo eletto presidente
provinciale
di
Confartigianato, insieme a tutta la sua nuova compagine, intende profondere il proprio
impegno. Obiettivi che, tra le
tante altre cose, Bonomo ha
voluto sottolineare nel suo programma di mandato, presentato nei giorni scorsi.
“Viviamo un periodo non di
crisi, ma di profonda trasformazione strutturale di tutta
l’economia, della società e, perfino, delle istituzioni – ha detto fra l’altro
Bonomo - La nostra
responsabilità ci richiede di formare
nuovi modelli di azione, aggiornando i
paradigmi organizzativi alle nuove realtà. Da una parte, gli
impianti normativi in rapida evoluzione in materia di mercato
del lavoro, organizzazione dei
servizi pubblici, di avvio delle
attività d’impresa, di
incentivazione alle nuove modalità di aggregazione per
filiera e reti d’impresa impongono competenze e metodi di
approccio completamente nuovi. Dall’altra, fattori quali l’innovazione tecnologica, il capitale
umano
e
l’internazionalizzazione sono
oggi gli unici motori che dimo-
Asiaghese, 54 anni, sposato, due figli, titolare dal 1978 di un
laboratorio odontotecnico, all’attività professionale, Agostino
Bonomo ha sempre accompagnato, nell’ambito di
Confartigianato Vicenza, anche l’impegno di dirigente. Dal 2000
ha fatto parte della Giunta Provinciale Esecutiva, dove aveva
ricoperto anche il ruolo di vicepresidente, e nell’aprile del 2011
è subentrato a Giuseppe Sbalchiero in qualità di presidente dell’Associazione. È stato per ben vent’anni presidente del
Mandamento di Asiago (1988/2008) e nello stesso periodo ha
guidato la Cooperativa di Garanzia “Altopiano 7 Comuni” poi
confluita in ArtigianFidi Vicenza, di cui oggi è consigliere di
amministrazione. Notevole anche il suo curriculum in ambito
pubblico. Tra i tanti altri incarichi, dal 2008 è componente di
Giunta della Camera di Commercio di Vicenza, è stato consigliere dell’Ente Fiera di Vicenza, per quindici anni ha retto la
presidenza del GAL 6 “Altopiano di Asiago 7 Comuni –
dall’Astico al Brenta” e della società “Montagna Vicentina”,
organismi misti pubblico-privati per la gestione dei contributi
comunitari nell’ambito dei progetti “Leader”.
strano di consentire alle imprese di poter resistere e, spesso,
addirittura di crescere nel contesto sempre più competitivo
del mercato. Tali fenomeni ci
indicano un quadro dove poter
intervenire con risolutezza, nell’ambito delle nostre competenze
territoriali
e
organizzative”.
Importante, oggi più che
mai, è dare supporto alle
imprese anche in tema di
formazione e aggiornamen-
to e affiancare le imprese
nell’approccio al mercato.
“La formazione è la base della competitività non solo delle
aziende – conferma il neo presidente - a essa dedichiamo il
lavoro sempre più presente e
aggiornato del nostro CESAR,
della Scuola di Economia e
Politica per plasmare i dirigenti
futuri di associazione e delle
istituzioni locali, nonché della
Scuola per Genitori che associa la sensibilità sociale ai temi
dell’impresa. Sul fronte economico, i nostri percorsi di
affiancamento all’impresa nell’approccio al mercato dovranno essere sempre più rivolti a organizzare network,
servizi e consulenze strutturate per l’accesso a opportunità
diverse, allargando la platea già molto nutrita - delle imprese potenzialmente interessate.
Anche l’attività di promozione settoriale deve avere sempre più una vocazione tecnologica e internazionale finalizzata a coinvolgere un numero
crescente di aziende, indipendentemente dal settore e dalla
dimensione, favorendone la visione globale”.
Nel suo programma,
Bonomo sottolinea
anche come nel
settore artigianale
sia sempre più necessario puntare
alla qualità.
“La nostra associazione intende proporre una visione chiara
di economia locale
vocata all’innovazione sistemica, in cui la
qualità della vita economica sia
anche qualità del lavoro e del
fare impresa, favorendo inoltre, se necessario, il ridisegno
dell’apparato pubblico-privato.
Proporre una visione del territorio è per noi centrale dell’essere soggetto sociale, oltre che
economico. La nostra provincia, caratterizzata dai segni
della trasformazione, necessita oggi di qualità, più che di
quantità; di sviluppo e non solo
di crescita; di qualità delle
infrastrutturazioni anche
immateriali cui dedicare futuri
capitoli d’azione, ad esempio per
sollecitare la dotazione di coperture di banda ultralarga; di qualità del rapporto con le istituzioni
locali, che vanno viste come
interlocutori con cui discutere e
ragionare su temi di interesse, ribadendo però la nostra natura di
presidio contro la burocrazia che
limita lo sviluppo. Anche la
fiscalità locale dovrà essere un
tema di attento e costante studio, così come azioni di
monitoraggio e valutazione dell’operato delle amministrazioni
locali che siano spinte da motivi
di contenuto, e al rispetto del fare
impresa”.
Bonomo non manca di por-
re riflessioni su due specifiche realtà dell’artigianato, sicuramente da incentivare: le
imprenditrici e i giovani.
“L’imprenditoria femminile – sottolinea - è dimostrato dalle indagini a livello nazionale, rappresenta il bacino in cui la speranza di
vita alla nascita delle imprese è
maggiore: vanno quindi eliminati, o quantomeno ridotti il più possibile, gli ostacoli che esse incontrano. Cito la Relazione annuale
della Banca d’Italia che, per la
prima volta, dedica loro un
capitolo, sottolineando le difficoltà che incontrano nel rapporto con il mondo bancario
per ottenere finanziamenti.
Quanto alle difficoltà dei giovani nel campo del lavoro e dell’occupazione, è certo che necessitano di stimoli e promozione quella capacità e quella
voglia di autoimprenditorialità
che sono certamente presenti,
ma che il sistema-Paese non
appare assecondare. Per questo, anche le nostre politiche
associative a supporto
dell’imprenditoria giovanile
dovranno diventare un impegno quotidiano. Conosciamo
bacini di potenziali imprenditori
di nuova generazione, legati
tanto all’artigianato tradizionale quanto all’innovazione,
che devono poter trovare nel
nostro mondo associativo linguaggi, argomenti, competenze e occasioni di partecipazione: penso a quanti operano nel campo delle cosiddette “industrie culturali e
creative”, o alle attività legate al mondo dell’informatica e
dell’ICT”.
SAPOR D’ACQUA NATIA
Prandelli. Il mister che la Chiesa non assumerebbe mai
Come un telefonino con una sola tacca di batteria rimasta: si
tenta comunque una chiamata ma poco dopo cade la linea. E
l’Italia torna a casa con un quadro meraviglioso ma senza la
cornice attorno. Di quest’avventura rimane l’avventura di una
squadra il cui secondo posto non rimpicciolisce un piccolo bozzetto d’autore costruito partita dopo partita sotto l’egida guida
del condottiero Prandelli. Razionale, metodico e infaticabile ma
allo stesso tempo un po’ pittore, artigiano creativo e appassionato dei fantasisti e delle teste matte. Dell’Europeo italiano ci rimane lui
come splendida figura umana: l’immagine di
un mister venuto dalla provincia (Orzinuovi,
BS) che conosce l’arte di parlare ai fuoriclasse
genetici. Ha trovato una nazionale per terra,
l’ha lentamente rimessa in piedi arrischiando
la novità, le ha infuso quella certezza di difendersi attaccando, ch’è sempre stato il segreto
dei contropiede che hanno scritto la storia dello
sport.
Di quest’uomo rimane quel sapore genuino di
chi ha conosciuto l’altra faccia della vita. Nel
2004, a contratto con la Roma già in tasca,
chiude tutto e sta accanto alla moglie Manuela
affetta da una grave malattia. La vita viene
prima di tutto e anche il calcio può aspettare:
“ho fatto una cosa normale, ho deciso di stare
vicino alla mia donna”. Nasce anche qui quell’umilissima arte di
parlare al cuore dei ragazzi, di cantarne le lodi senza celebrarne
anzitempo la betazificazione, di saper limare i difetti per aiutare
i pregi a germogliare. Per fare questo costruisce una famiglia
attorno alla sua Nazionale sapendo che le regole tattiche possono cambiare, mutare gli schemi d’allenamento, modificare le
tabelle di marcia ma alla base ci sta l’unica benzina indispensabile: la passione. Nello sport come nella vita di
tutti i giorni. E per fare questo – da buon artigiano creativo - s’affida all’estro temibile e disarmante di fantasisti-senza-testa. Li mette in campo
contro ogni logica, li protegge, li difende come
fossero discendenti diretti di una razza in via di
estinzione. E loro, lentamente come s’addice a
chi non nasce fuoriclasse pure nel comportamento, ne apprezzano il rischio, ne assaporano
la difficoltà, si mettono al servizio di un progetto
comune perchè scoprono che “fare squadra” non
è poi così da oratorio come si potrebbe pensare.
Alle sue “prime-donne” non risparmia la dura
legge dell’applicazione, perchè il talento senza
applicazione non conduce alla vittoria: o si ama
correre, lottare e combattere oppure è meglio
scegliersi un altro lavoro: punto e a capo. Poi si
può vincere e si può perdere: l’importante è farsi trovare pronti quando la sfida s’accende. E’
questo forse il senso di quell’abbraccio consegnato ad uno-aduno a tutti i suoi ragazzi dopo la partita con la Spagna: un’avventura – al pari di un sogno – cresce e si fortifica anche laddove
la classe altrui mostra il terreno sul quale continuare ad investire le risorse. Finora non ha vinto nulla d’importante il condottiero
Cesare: e su questo i detrattori – con sede fissa all’osteria del
paese – si fanno forza per criticarlo. Sarà anche vero, ma ha
dimostrato di saper far convivere l’ordine con la fantasia, il genio con il rigore, il metodo con l’estro. Il bianco di Cassano con
il nero di Balotelli: per una nazionale a colori.
L’Italia arranca su più fronti e la Chiesa sembra andarle dietro:
la politica non la farebbe mai ministro, la Chiesa non gli tributerebbe mai una berretta cardinalizia. Poco importa, il destino di
entrambe sembra essere segnato da tempo: allenano ma la squadra non li segue più. Chissà mai che il “metodo Prandelli” non
detti tendenza pure a loro: per raccontare la favola educativa di
chi, non solo a parole, riesce a rilanciare il suo destino arrischiandosi di investire sul nuovo senza disprezzare il vecchio,
valorizzare i cavalli pazzi per rafforzare una storia già nota, ridestare nel cuore della gente la passione di chi, parlando al
cuore, ha mostrato in mondovisione che i matti-da-legare non
sono poi così imbecilli da tradire i sentimenti. Come nella Chiesa: sono sempre stati i cani fedeli quelli che hanno abbaiato. Gli
altri sono sempre stati al soldo dei mercenari. E, puntualmente,
fanno perdere le partite.
Don Marco Pozza
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l’Altopiano
Sabato 7 luglio 2012
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SCUOLA
La solidarietà degli studenti altopianesi
per il coetanei del liceo di Mirandola
Le pagelle di 60 anni fa
Viaggio a ritroso nel tempo. Dal cassetto spuntano le vecchie pagelle
dello scolaro asiaghese Ilario Rigoni, come tutti i suoi coetanei
all’epoca iscritto alla Gioventù Italiana del Littorio
Fine giugno e primi di luglio,
prima di godersi le vacanze per i nostri giovani è
tempo di pagelle e di esami, è il momento di tirare
le somme dell’anno scolastico appena concluso.
Promossi, sospesi e o bocciati, varie le valutazioni
che andranno a premiare o
meno l’impegno degli studenti. Viaggiando a ritroso
nel tempo scopriamo
quanto siano cambiate le pagelle da sessanta anni a questa
parte, al punto che la
documentazione redatta durante la seconda guerra mondiale si mostra un vero e
proprio manifesto di
propaganda politica,
tipico del regime che
all’epoca governava
l’Italia. Della pagella
a p p a r t e n u t a
all’asiaghese Ilario
Rigoni Stern, quand’egli ancora frequentava le scuole elementari, colpisce soprattutto la copertina che illustra possedimenti e colonie
italiane nel Mar Meditarreo
e sul continente africano.
Ad illustrare l’anno scolastico sono i numeri romani,
progressivi a partire dall’ascesa al potere del fascismo. La sigla P.N.F.
(Partito Nazionale Fascista) sovrasta quella della
G.I.L. (Gioventù Italiana
del Littorio), organizzazione subentrata all’Opera
Nazionale Balilla dopo il
1937, di cui ogni bambino
era membro. Una grande
“M” al centro della pagina
ipotizza l’imminente quanto improbabile occupazione
militare italiana delle nazioni confinanti col “Mare
Nostrum”. La pagella dell’oggi anziano Ilario, fratello
di Mario Rigoni Stern, emigrato nel 1952 in Australia
dove tutt’ora vive, è abbastanza simile per grafica a
quelle attuali, certo le materie sono molto diverse da
queste studiate ora dai nostri ragazzi. Nel 1941 Religione era ascritta in cima
alla “gerarchia didattica”,
seguita da Canto, Disegno
e bella scrittura, Lettura
espressiva e recitazione,
Ortografia. Dopo Lettura,
Aritmetica e Contabilità,
arrivava l’immancabile
“Nozioni varie e cultura Fascista”, che però si studiava solo in 1a, 2a e 3a, mentre in 4a e 5a era materia
di studio “Storia e
cultura fascista”.
Particolare poi quella “Lavori donneschi e manuali” che
probabilmente corrisponde all’attuale
“Arte e immagine”;
concludevano la
scheda le immancabili e non meno importanti “”Disciplina” e “Igiene e cura
della persona”. Dell’alunno Rigoni, allora definito “scolaro”, era ben specificata sul documento paternità e maternità, il tutto vidimato dal
timbro della Regia Direzione Didattica di Asiago, su
cui ponevano la firma l’Insegnante Rodeghiero e il
Direttore Alcibiade Colombo. Se le valutazioni dei tre
trimestri e dello scrutinio risultavano comprese tra il
“Lodevole – Sufficiente Buono” (dell’Ottimo non
v’è traccia), l’alunno poteva vantarsi di aver “completato gli studi del grado”,
fedele al motto imperante di
“Libro e moschetto, fascista perfetto”, anche se la
perfezione scoprirono tutti
troppo tardi quanto fosse
ben lontana da quel regime.
Giovanni Dalle Fusine
Una scossa di terremoto
percepita bene, anche da
noi, la paura che sempre
segue ad ogni evento davanti al quale noi siamo impotenti. Pochi minuti ed
ecco le prime notizie certe
in internet: epicentro in
Emilia Romagna. Più precisamente la zona tra Modena Parma e Reggio. Da
subito non sembrava così
devastante, certo ci sono
dei morti ma non proprio un
disastro come in altri terribili casi. Poi con i giorni che
passano e con la terra che
trema continuamente, la
scossa più devastante. I
danni si fanno più certi, stimati in milioni e milioni di
euro. È colpita soprattutto
l’economia locale, costruita in anni di sacrificio e di
duro
lavoro:
agroalimentare,
prosciuttifici, salumifici,
caseifici dove si produce il
famoso parmigiano, e tante industrie esportatrici in
tutta Europa: meccaniche e
farmaceutiche principalmente.
Intanto la paura in quei paesi cresce e nessuno più
entra in casa di notte; ogni
casa infatti ha nel giardino
di fronte una tenda dove
poter in qualche modo ripararsi. Le case instabili vengono abbattute e quelle pericolanti attendono il parere da parte dei Vigili del
Fuoco.
È in questo contesto che
abbiamo portato il nostro
contributo, sebbene piccolo, raccolto dopo mesi di
fatiche e di grandi gioie,
trascorsi a preparare il nostro spettacolo. Studenti del
Liceo, della Ragioneria dell’Istituto professionale, tutti
insieme per imparare e per
divertire: “Sogno di una
notte di mezza estate” di
Shakespeare! Così abbiamo raccolto mille euro nella
serata pubblica e altre offerte a scuola. Bisognava
farli arrivare in Emilia e più
precisamente al Liceo
“Galilei” di Mirandola, paese
molto
vicino
all’epicentro del sisma. Siamo partiti da Asiago in 5
studenti accompagnati dalla nostra regista Giulia
Allodi, dalla professoressa
Miretta Amort, dal prof .
Jean Claude Menozzi che
guidava il pulmino della cooperativa “Il faggio”. Abbiamo raggiunto Mirandola
e il liceo Galilei. La scuola
è inagibile per cui la segreteria è stata spostata in un
grande centro che raccoglie
le diverse scuole, gli uffici
comunali e altri di vario genere ed è attrezzato per il
primo soccorso. La Preside del Liceo, la professoressa Prandini, ci ha accompagnati nei pressi della “zona rossa” la più
disastrata di Mirandola. Qui
si alternavano edifici apparentemente in ordine con
altri distrutti o semidistrutti
dal terremoto. La sensazione era di grande sofferenza e di smarrimento di fronte a tanta disgrazia. Abbiamo lasciato a lei i nostri
1.700 euro per i ragazzi
della scuola, per la loro biblioteca, per la loro palestra, per i loro banchi, chissà …Abbiamo lasciato il
nostro piccolo contributo
perché quegli studenti possano sentirci vicini in questo momento, perché sappiano che c’è
molta gente che desidera la rinascita dei loro paesi, perché
possano, così com’è giusto per
ogni ragazzo della nostra età,
sperare e continuare a sognare.
Laura Spagnolo
Liceo 1^ A
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l’Altopiano
Sabato 7 luglio 2012
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ASIAGO
Incrocio intasato per 20 cent. di benzina Orti urbani ad Asiago
La promozione del Gruppo ENI stimola gli automobilisti a fare il pieno nei fine settimana. Anche qualche euro
risparmiato è buono in tempi di crisi. Ma la lunga coda al distributore però crea molti disagi al traffico
Tra i tanti segnali di una crisi che attanaglia
il nostro territorio ne annoveriamo uno di
piuttosto recente: la corsa al rifornimento di
carburante nei giorni festivi. Infatti sono centinaia gli automobilisti che dal sabato pomeriggio alla domenica sera assaltano il distributore aderente all’iniziativa del gruppo ENI,
posto all’incrocio tra viale Stazione e le vie
Lavarone e Verdi. Lo sconto di circa 20 centesimi per ogni litro di benzina o gasolio acquistato, esorta turisti e residenti a riempire il serbatoio degli automezzi, arrivando a risparmiare qualche euro
sulla medesima spesa se effettuata in altri giorni della settimana. Fin qui niente di eccezionale. La complicazione sopravviene per il fatto che il distributore è situato in un punto nevralgico
del traffico in uscita e entrata del centro altopianese, e la coda
di macchine in attesa di accedere alle pompe finisce spesso
con l’occupare la strada Provinciale 349, con notevole rallentamento della scorrevolezza veicolare. A questo si aggiunga il
ristagno dei gas di scarico dei motori accesi, gli automobilisti
esasperati per le difficoltà di districarsi dall’intasamento, l’inquinamento acustico dei clacson strombazzanti per far valere
la precedenza di questo o quel senso di marcia. Tutto sotto agli
occhi di incolpevoli pedoni che si recano a far spese nei negozi
o diretti al vicino parco in cerca di un po’ di refrigerio dalla
calura. La situazione, a ondate e senza ordine di continuità,
diventa spesso insostenibile, poiché solo qualche vettura evita
l’incrocio, anticipando la svolta per le vie Baracca e Morar,
mentre tanti automobilisti provenienti da Gallio e sud Asiago in
direzione Canove piombano sull’imbuto stradale chiedendosi se
il suddetto distributore regala taniche di propellente a tutti i clienti. A ben vedere il guadagno per il rifornimento in quelle colonne
del self-service non trasforma i consumatori in nababbi, certo è
che con un pieno si può comunque arrivare ad un risparmio di
10 euro. Niente male per tante economie famigliari, costrette a
fare i conti con ogni piccola spesa.
Triste però vedere quanto questa promozione crei scompiglio
all’intera comunità; a perderci è pure l’immagine di una località
montana, dove la gente sale nei fine settimana per fuggire proprio da smog e caos metropolitano, che allo stato dei fatti si
ritrova pure quassù. Il problema è ben noto alla Polizia Municipale. “In verità ci sono già giunte segnalazioni da parte
di automobilisti furibondi – confermano i tutori dell’ordine
stradale dagli uffici di via della Pesa – infatti in zona nei
momenti di maggior affluenza ci sono nostri agenti a
dirigere il traffico. Certo la situazione potrebbe aggravarsi nelle prossime settimane, con la stagione turistica
che va verso l’apice estivo la promozione del distributore causerà complicazioni alla circolazione, già di per sé
caotica in quel punto”. Va ricordato che l’iniziativa dell’ENI durerà fino al 2 settembre, è che i lavori per la nuova
rotonda, progettata proprio per rendere più sicuro l’incrocio di accesso ad Asiago, sembrano ancora lontani dall’essere posti in essere.
Giovanni Dalle Fusine
Ridateci il parco giochi di
Contrada Rigoni di Sotto
Parco giochi addio in
contrada Rigoni di Sotto? Ha
creato gran dispiacere, specie tra i bambini, abituali e
felici frequentatori del sito,
l’improvviso smantellamento
dell’area di gioco allestita,
come nelle altre contrade,
una quindicina d’anni fa dal
Comune. “Davvero una
brutta sorpresa – sottolineano gli abitanti della zona –
era un parco meraviglioso
con altalena, scivolo, cavallini
e un bel spazio di gioco. Ora
i bambini ci chiedono perché
sia stato distrutto, delusi dall’egoismo di chi lo ha fatto
smantellare”. La protesta è
subito montata anche con
l’esposizione, sul luogo del
misfatto, di uno striscione
con la scritta “Vergogna”.
“Con il proprietario del ter-
reno, che è residente in Australia
– ci spiega l’assessore Giampaolo Rigoni –
c’era un contratto d’affitto
per poterne usufruire. Contratto che ora è scaduto e che
il nostro interlocutore non ha
più voluto rinnovare. L’amministrazione gli ha proposto
l’acquisto dell’area così da
poter mantenere intatto il par-
co giochi, ma la risposta è
stata negativa. A questo punto, non ci è rimasto altro che
far smantellare le strutture
che verranno, laddove possibile, recuperate per allestire una nuova area per il gioco, sempre in contrada”.
Non tutto poteva essere
recuperato, anche perché,
secondo le norme in materia, servono adeguamenti e
provvedimenti atti a garantire la sicurezza dei bambini.
“In ogni caso – assicura
Rigoni – è nostra precisa intenzione realizzare a breve
un nuovo parco giochi in
contrada. Ci siamo subito attivati per trovare un altro
appezzamento di terreno su
cui realizzarlo e sembra anche ci sia già chi è disposto
a concederlo”.
Niente paura dunque: i bambini di contrada Rigoni di Sotto ritroveranno presto il loro
sorriso e avranno un parco
giochi più bello e più sicuro
di prima.
S.L.
Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose realtà
rappresentate dagli orti urbani. Queste esperienze sono in grado di porre rimedio, seppur a livello microscopico, alle storture
del sistema consumistico, costituiscono dei polmoni verdi per le
città industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili,
rispondono all’esigenza di “fare comunità” e offrono una valida
forma di risparmio per l’economia famigliare. Emulando quello
che da qualche anno si riscontra in altre parti d’Italia, il Comune
di Asiago ha indetto un bando per l’assegnazione di 23 lotti di
terreno ad uso ortivo situati in via Pigafetta. Per aggiudicarsi
l’appezzamento i richiedenti devono essere: residenti nel Comune di Asiago; soggetti singoli, coppie o famiglie; persone con
disagio sociale, problematiche psico-sociali o sanitarie, certificati dai Servizi competenti, con possibilità e necessità di condurre l’orto per finalità riabilitative, di reinserimento sociale,
terapeutiche ecc.; gruppi e organizzazioni che a diverso titolo si
occupano di persone appartenenti alle fasce deboli della popolazione, per progetti sociali a fini riabilitativi, di reinserimento
sociale, terapeutico; anziani che intendano esplicitamente organizzarsi per condividere la coltura e il raccolto di un singolo
appezzamento. Potranno concorrere alla assegnazione anche
associazioni, gruppi o scuole di Asiago o che operano nel territorio comunale che intendano condurre progetti di
sensibilizzazione ecologica e di educazione al rispetto dell’ambiente valorizzando anche lo scambio intergenerazionale (fra
giovani ed anziani) e le colture ortive tradizionali del territorio.
Tra i doveri degli assegnatari, da segnalare l’obbligo di coltivare
esclusivamente ortaggi o piccole piante da frutto (che non dovranno superare mai l’altezza di m. 2,50, collocati ad almeno 3
metri dal confine con gli altri orti adiacenti o da altre proprietà
private) per il proprio autoconsumo; qualsiasi altro uso farà di
fatto decadere l’assegnazione. La domanda per ottenere l’orto,
redatta con modulo disponibile presso l’Ufficio Politiche Sociali,
va inviata al Comune di Asiago – Ufficio Politiche Sociali, piazza Alpini, 36012 Asiago, o consegnata a mano, entro le ore
12.00 del 27 luglio 2012. L’individuazione degli assegnatari e la
predisposizione della graduatoria sarà effettuata dopo la valutazione delle domande pervenute secondo i criteri stabiliti dal regolamento e attribuendo i relativi punteggi.
G.D.F.
La strada per il laghetto Lumera
Accattivante nelle cartoline e nei depliants turistici di Asiago,
è una delle mete delle passeggiate brevi consigliate. Un
piccolo specchio d’acqua, alimentato da una sorgente sotterranea, intorno prati, alberi panchine e tavoli per pic-nic.
Sulla sponda qualche paziente, silenzioso pescatore in attesa che qualche pesce abbocchi all’amo. Sarebbe tutto
sommato una piacevole, bucolica immersione nella natura,
a pochi passi dal centro. Ma la grossa incognita è la stradina
sterrata per giungere sul posto. Sarebbe pedonale, salvo il
permesso di passaggio alle auto dei pescatori e di pochi
proprietari di seconde case. Ci sarebbe anche tanto di divieto di accesso evidente per tutti gli altri, che però troppo
spesso lo ignorano e transitano spavaldi sollevando, specie
nei periodi di siccità, un polverone da togliere il respiro, la
vista e anche il colore degli indumenti. Da anni è stata
consigliata l’asfaltatura, ma si preferisce (da chi non è interessato ad andarvi) il rustico, agreste sterrato, a scapito
di chi, ignara vittima, vi si avventura.
M.C.R.
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l’Altopiano
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ROANA
Roana ospita la Mongolia e dà il via al 7° Hoga Zait
Si realizza la nuova sede della Pro Canove
Sono iniziati, nelle adiacenze del centrale parcheggio di Via Roma dove
d’estate si tiene il mercato settimanale, i lavori per la costruzione dello stabile
che ospiterà l’ufficio informazioni, una sala multifunzionale, un locale da
adibire a deposito, oltre che una zona destinata ai bagni pubblici
La Pro Canove
avrà una nuova
sede, bella e funzionale. Sono iniziati
infatti nei giorni
scorsi
nelle
adiacenze del centrale parcheggio di
Via Roma che ospita d’estate anche il
mercato settimanale, i lavori per la costruzione dello stabile che ospiterà
l’ufficio informazioni, una
sala multifunzionale, un locale da adibire a deposito,
oltre che una zona destinata ai bagni pubblici.
“Quando la precedente
amministrazione ha deciso di vendere lo stabile di
via XXV Aprile che ospita tra l’altro la Pro Loco,
– spiega il sindaco di
Roana Valentino Frigo –
non ha pensato a una soluzione alternativa per
poter offrire un nuovo
alloggio all’associazione.
Ora, come previsto dal
nostro
progetto
di
riqualificazione del paese, dopo aver individuato la zona ritenuta più
idonea, acquisito il terreno dai privati proprietari
e aver provveduto a recu-
perare i fondi necessari,
abbiamo potuto dare il
via ai lavori, che saranno completati al grezzo
entro un paio di mesi, con
una spesa prevista di
centomila euro. Per quanto
riguarda
il
completamento e le finiture, dovremo fare affidamento ai volontari, ma sicuramente per il prossimo
autunno, o al massimo per
la fine dell’anno, la struttura verrà portata a termine”. L’edificio sarà in
muratura con tetto in legno,
e prevede un piano interrato
di 85 metri quadri che fungerà da deposito, mentre al
piano terra troverà posto,
oltre al bancone di servizio
e alle apposite bacheche ed
espositori, anche un’ampia
sala che potrà ospitare delle mostre, una biblioteca o
attività di diverso genere.
Di fianco verranno realizzati i bagni, ai quali si potrà
accedere anche dall’esterno. La costruzione del capiente chalet è stata affidata alla ditta Alpiturist Spa di
Canove, che realizzerà il
progetto messo a punto
dall’Ing. Paolo Costa, direttore dei lavori. “L’avvio di
questi lavori – commenta
il presidente della Pro
Canove Giuseppe Frigo –
non può che renderci soddisfatti, visto che potremo
così proporci ai turisti e
a tutti i fruitori dell’ufficio in una sede dignitosa
e idonea a quelle che
sono le sue funzioni”.
Silvana Bortoli
Verrà inaugurata venerdì 13
luglio alle 18.30 presso l’Istituto di Cultura Cimbra di
Roana l’edizione 2012
dell’Hoga Zait, organizzato
dall’Assessorato al Turismo,
Cultura e Istruzione del Comune di Roana con il patrocinio della Regione Veneto, che
si propone quest’anno come
“Frontiera cimbra sul mondo”,
scegliendo una linea artistica
e culturale sempre più
innovativa che si discosta dalle precedenti edizioni, in particolare dalle prime quando si è
cercato innanzitutto di trasmettere agli spettatori il significato ampio e profondo della
cultura minoritaria dei cimbri.
Successivamente si è voluto
dedicare il Festival alle realtà
peninsulari e internazionali, introducendo nella manifestazione echi di altre minoranze
etniche. In questa 7^ edizione, nell’intento di aprirsi a qualsiasi espressione minoritaria,
Hoga Zait si fa crogiuolo di
etnie per diffondere cultura e
promuovere allo stesso tempo un messaggio di tolleranza
e rispetto imprescindibile. Nel
suo primo week end Hoga Zait
ospita la Mongolia: nel piccolo prato antistante all’Istituto
di Cultura Cimbra verrà montata una ger, la tipica tenda dei
nomadi mongoli che sarà aperta al pubblico, mentre all’interno dell’Istituto sarà allestita
una mostra con oggetti e dipinti della tradizione artigianale mongola. A conclusione della prima giornata avrà luogo
“Quattro magici incontri
con la Mongolia”:cultura,
storia, natura, tradizione, arte
e spiritualità mongole raccontate da esperti quali Adriano
Madaro, Aurelio Rota,
Patrizio Roversi e Enrica
Bacchia. Seguiranno la proiezione de docu-film girato da
Syusy Blady, la presentazione
del libro “Mongolia la via
dell’acqua” di Enrica
Bacchia ed una performance
musicale di quest’ultima accompagnata da altri musicisti.
Sabato sera al Palatenda di
Roana si terrà il concerto
“L’azzurro cielo degli incontri” di Mauro Pagani con la
formazione mongola Hulan e
si potranno assaggiare i sapori della cucina mongola:
accanto al tipico “praio”
cimbro, infatti, in un insolito
menù di accostamenti saranno serviti il khuurshuur e il
buuz, il cibo mongolo dei
momenti di festa. Nel primo
fine settimana, Hoga Zait
ospita anche l’Associazione
Ritmi e Danze dal Mondo di
Giavera del Montello, che da
quasi vent’anni opera nell’ambito dell’integrazione sociale degli stranieri che vivono e lavorano nel trevigiano,
promuovendo la diffusione
delle culture e il dialogo tra
esse. Per il Festival roanese
l’associazione proporrà il laboratorio “Curiosamondo”, particolarmente dedicato ai bambini, con un’esibizione di danze e folklore dal Senegal e con
un’esposizione-mercato delle
Ceramiche Mediterranee finalizzate ad un progetto equosolidale. Tra i momenti da sottolineare in questa 7^ edizione
di Hoga Zait, che si terrà dal
13 al 15 e dal 20 al 22 luglio, lo
spettacolo musicale “Il Canto
dell’Anguana” di Patrizia
Laquidara previsto nella serata
conclusiva, domenica 22 luglio,
alle 21.30 a Cesuna nel piazzale ex stazione. Il programma completo dell’evento è disponibile negli uffici turistici
altopianesi e sul sito
www.hogazait.it.
Silvana Bortoli
scorsi la materiale consegna
a Romano Canalia, direttore del collezione permanente. Per storici e appassionati questo lascito rappresenta una importante fonte
di studio e approfondimento, poiché permette di aggiungere originali informazioni visive a quanto di già
noto sulla guerra in zona
montana nel settore degli
altipiani. Profonda riconoscenza è stata quindi
espressa a Malvisi da
Canalia, che ora con il
gruppo di ricerca sta valutando quali immagini verranno riprodotte in stampa
per essere esposte nelle
sale del museo.
Giovanni Dalle Fusine
Nuove foto inedite donate al museo di Canove
La distruzione dei centri altopianesi venne documentata nel 1917 da un soldato
di Empoli. Il nipote Paolo Malvisi oggi consegna le foto al museo di Canove
Una interessante e inedita
documentazione
iconografica entra a far
parte dell’archivio del Museo di Canove, si tratta di
dozzine di immagini scat-
tate dal soldato Luigi Bini
sull’Altopiano nel 1917. Tra
le tante foto, alcune lo ritraggono in compagnia dei
commilitoni, meritano attenzione quelle relative alla
distruzione sull’abitato di
Gallio, alle chiese bombardate di Asiago, poi l’abbattimento di un aereo, i
baraccamenti italiani a
Campo Rossignolo e le la-
pidi del cimitero di guerra
sorto durante il conflitto a
Campomulo. Bini, nato a
Empoli nel 1897, come autista di trasporto mezzi e
truppa girò in lungo e in largo i 7 Comuni durante il
primo conflitto mondiale, il
risultato fu un album da
tramandare a posteri e
famigliari. Dopo vari decenni la raccolta è stata riprodotta su supporto digitale dal nipote Paolo
Malvisi, il quale, da Novara
ove risiede, interpellava il
sito
www.lagrande
guerra.it per avere informazioni circa una eventuale donazione ad un ente
situato nella zona in cui era
ambientato il reportage fotografico. Contattati quindi alcuni membri del
direttivo del museo
roanese, si è giunti all’accordo di una donazione a
cui è seguita nei giorni
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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TRESCHE’ CONCA
La buona organizzazione e il bel tempo decretano il
successo della 2^ edizione della Sagra di San Luigi
La buona riuscita della 2^ edizione della Sagra di
San Luigi di Treschè Conca abbinata al Torneo di
calcio a 5, che ha visto riconfermato il successo
ottenuto lo scorso anno, è la prova che, quando
ci sono collaborazione e intesa tra le varie realtà locali, il paese risponde e partecipa e le cose
riescono bene. Se poi c’è il favore del tempo,
come è stato nel week-end a cavallo tra giugno
e luglio in cui l’evento era stato programmato,
allora il quadro si completa in modo ottimale.
Hanno lavorato sodo e ininterrottamente per
tante ore i volontari della Pro Loco, gli organizzatori del torneo e il Gruppo Giovani di Treschè
Conca, ma la soddisfazione per essere riusciti a
mettere in piedi, tutti insieme, un appuntamento
che ha richiamato tanta gente, ha ripagato ogni
fatica e impegno. Nei due giorni di festa ha funzionato lo stand gastronomico, sono state organizzate attività per i bambini, si è tenuta la pesca parrocchiale, e
non è mancata la musica dal vivo, la prima sera con i
Blonde Brothers, la domenica con i ballabili di Cesare.
Ben 15 le squadre di varia provenienza che hanno partecipato al Torneo di calcio a 5, vinto dal Prix Cafè di
Caltrano. Secondo posto per la Cosme di Marola, seguita da Tecnocasa di San Giorgio di Perlena e Locanda
Centrale di Lusiana. A sfidarsi sul campo anche le squa-
capocannoniere è risultato Dario Caretta, miglior
giovane Gabriele Azzolini, miglior portiere Enrico
Zanfavero. La festa si è conclusa, vista la
concomitanza domenica sera con la partita dell’Italia, tutti insieme a tifare per la nazionale di calcio,
davanti ai due grandi schermi allestiti per l’occasione.
Silvana Bortoli
dre AC Pinot Nero di Treschè Conca (vincitrice della
“Coppa Chiosco”) , Ambaradam di Cogollo, Real Barricata 2012 (Treschè Conca), Impresa edile Robaj Ali
– Studio tecnico di Daniele Pesavento (Treschè Conca), Ulss 6 Vicenza di Cesuna, God Save the Milf di
Montecchio, Vecchie glorie di Stoccareddo, Petit Bistrot di Asaigo, Pizzeria al Cacciatore di Foza e Atletico Vino e Dintorni di Asiago. Ad aggiudicarsi il titolo di migliore giocatore è stato David Michielan,
CESUNA
Torna il Campanon dei Cimbri
Una sorta di “giochi senza frontiere” che potremmo meglio definire come “giochi senza campanili”: è la rievocazione del
“Campanon dei Cimbri” che si
terrà in località Pineta a
Cesuna sabato 15 settembre.
Negli ultimi anni si è sviluppata una buona collaborazione
tra le Pro Loco di Treschè Conca, Cesuna e Canove che
hanno messo insieme le forze per organizzare alcuni
eventi di successo, come
la corsa in notturna
“La Vaca Mora” e la
“Ciaspollescion”. Proprio
da questa positiva sinergia è nata la voglia di coinvolgere le altre frazioni di
Roana. Pensando a un appuntamento da
organizzare tutti insieme e guardando alcune vecchie foto, si è pensato di ripristinare il “Campanon”, creando un comitato formato da due rappresentanti per ogni
paese per la gestione anche futura dell’evento, che si svolgerà di anno in anno
nella frazione che si aggiudicherà il trofeo. Oltre alle sei Pro Loco, la collabora-
zione organizzativa vede impegnati il Gruppo Giovani di
Treschè Conca e il Boscon
Group di Cesuna. Sarà un appuntamento che riserverà bei
momenti, anche folcloristici,
con le squadre dei vari paesi abbinate ognuna a un colore diverso per gli abiti,
con la creazione di appositi carretti con cui sfilare, accompagnati
dalla Banda Monte
Lemerle, al momento dell’apertura
della manifestazione. In località Pineta,
dove le squadre osservate dalla giuria
composta da membri esterni e da un ospite a sorpresa si sfideranno in numerose
prove, è previsto anche un torneo per i
bambini gestito dalle ragazze del Grest ,
per contendersi la “Campanella”. Aperitivo party, stand gastronomico serale,
animazione, musica con i Midnight Spaghetti, completeranno il programma della giornata.
Silvana Bortoli
1.
1° raduno di Lancia Delta a Cesuna
Si terrà a Cesuna il prossimo 15 luglio il 1°Raduno delle mitiche Lancia Delta, la manifestazione è organizzata dalla Proloco e dal Bassano Delta Club. Per tutto il giorno presso il
Piazzale Ex Stazione si potranno ammirare i bolidi che hanno fatto la storia dell’off road nel
mondo, è inoltre prevista
la presenza di un ospite a
sorpresa, ben noto nel
mondo dei motori.
Nel pomeriggio musica,
panini e birra a volontà
presso lo stand gastronomico allestito per l’occasione. Il programma prevede alle ore 11,30 il raduno dei mezzi che dalle
15,00 si esibiranno nello
slargo del piazzale.
6.
7.
8.
9.
Il concorso è aperto a tutti e la partecipazione è
gratuita.
2. Le fotografie partecipanti al concorso dovranno
riportare: titolo-descrizione, nome del fotogra
fo, luogo e data dello scatto.
3. Le fotografie, in formato JPG, dovranno essere
inviate esclusivamente via Internet al
l’indirizzo [email protected]
4. Ogni partecipante potrà inviare un massimo di 3
fotografie.
5. Non sono ammessi fotomontaggi, doppie espo
sizioni, solarizzazioni, filtri digitali o ritocchi digitali, salvo lievi correzioni di colore,
contrasto o esposizione.
Le foto dovranno essere inedite, e non aver partecipato ad altri concorsi fotografici.
Ogni partecipante dichiara di essere autore delle fotografie presentate in concor
so, di essere titolare dei diritti sulle stesse e responsabile del contenuto. Ogni
partecipante autorizza la pubblicazione, sia in rete sia su giornali o altri mezzi, in
occasione di particolari eventi e condivide con il Caseificio Pennar e il giornale
l’Altopiano i diritti di utilizzazione commerciale delle fotografie.
Tra le foto partecipanti, le migliori dieci, cioè quelle che, a insindacabile giudizio
del consiglio direttivo del Caseificio, oltre a presentare qualità, avranno meglio
interpretato il tema del concorso, saranno premiate e potranno con le altre esse
re mostrate in locali espositivi in via temporanea o permanente.
La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 31 luglio 2012.
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l’Altopiano
Sabato 7 luglio 2012
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GALLIO
La grande festa
all’auditorium con i
Campioni dello sci
“Un modo per avvicinare quanti nei nostri sci club
praticano questo sport ai loro idoli – ha sottolineato
l’assessore Tagliaro – per far capire ai nostri ragazzi
dove con impegno si può arrivare, senza trascurare gli
altri impegni e quanto lo sport sia importante per una
crescita armoniosa e prepararsi ad affrontare la vita
Una grande festa all’auditorium con gli sportivi
altopianesi, un’occasione per trascorrere un po’ di tempo in compagnia di un gruppo di grandi atleti, per conoscerli meglio e capire che sono anche delle belle persone: simpatiche, alla mano, colte e pronte sempre a
mettersi in gioco. Stiamo parlando delle campionesse della
Nazionale di sci alpino e dei campioni della nazionale di
Combinata nordica ospiti a Gallio dal 2 al 6 luglio. Nella serata del 4 luglio, all’auditorium di Gallio, presentata da Stefania Longhini e voluta dall’assessore Giorgio
Tagliaro, che ha visto la partecipazione di un folto e
caloroso pubblico, si è andati alla scoperta di tanti aspetti
anche insospettati di questi atleti che prima di essere
campioni sono dei giovani con i loro sogni, le loro storie
umane, le loro fatiche e le loro passioni. Lisa Ager adora lavorare all’uncinetto; Chiara Costazza sa suonare
la chitarra; Alessandro Pittin sta seguendo un corso
universitario di Scienze Motorie online; le sorelle Nadia
e Sabrina Fanchini non perderebbero per niente al mondo, se non per improrogabili impegni sportivi, le adunate degli alpini (sono state anche a quella di Asiago);
Manuel Maierhofer suona la batteria. Quante cose, un
po’ scherzando, un po’ parlando della loro carriera, sono
emerse in questa bella occasione di confronto. “Un modo
per avvicinare quanti nei nostri sci club praticano questo sport ai loro idoli – ha sottolineato l’assessore Tagliaro
– per far capire ai nostri ragazzi dove con impegno si
può arrivare, senza trascurare gli altri impegni e quanto
lo sport sia importante per una crescita armoniosa e prepararsi ad affrontare la vita”.
Ad uno ad uno sono stati chiamati sul palco Lisa Agerer,
Federica Brignone, Chiara Costazza, Nadia e Sabrina
Fanchini, l’atleta di casa Giulia Gianesini, Denise Karbon
e poi Armin Bauer, Manuel Maierhofer, Giuseppe
Michielli, Alessandro Pittin, Lukas e Mattia Runggaldier
e Raffaele Buzzi. Dopo le presentazioni, spazio alle domande dei bambini tutti seduti davanti al palco (anche i
partecipanti al Milan Camp in corso a Gallio) e quindi
un simpatico momento tutti intorno ad una chitarra, suonata da Chiara Costazza, per cantare insieme la Canzone del Sole di Lucio Battisti, o davanti alle parole del
karaoke a cimentarsi in Certe Notti di Ligabue. Poi i
saluti, dopo uno scambio di doni e una gran distribuzione di foto, sorrisi e autografi. Per Gallio e l’Altopiano è
stato un vero onore ospitare e accogliere i campioni e le
campionesse dello sci nazionale; loro a quanto pare qui
sono stati bene. Chissà che prendano l’abitudine di ritornare.
Il Sun Valley Metal Fest: un raduno “tranquillo”
Contro tutte le nefaste previsioni! Il Sun Valley Metal
Fest, maratona metal di due
giorni svoltasi in località
Valbella di Gallio venerdì 29
e sabato 30 giugno, non ha
portato né invasioni barbare,
nè danni gratuiti, e neppure
un così gran disturbo della
quiete. Organizzatori e partecipanti si sono invece distinti per educazione e buon
senso. “Persone certo “colorate” – le ha simpaticamente definite l’assessore al
Turismo Nicola Pertile – ma
gente decisamente tranquilla e cordiale”. Col senno di
poi, si è fatto fin troppo
allarmismo intorno ad una
manifestazione che aveva il
semplice scopo di riunire in
un posto meraviglioso in mezzo alla natura gli appassionati
del metal che annualmente si
ritrovavano in Val di Sole.
Sembrava dovesse passare
un ciclone devastatore
e così non è stato, anzi,
quando i metallari hanno “levato le tende”
domenica, la Valbella è
rimasta pressoché immacolata, pulita e in ordine come niente fosse successo, meglio di
qualche giardino dei
dintorni. “Tutto merito
di un’organizzazione
collaudata con
anni di esperienza”. “Durante la
manifestazione –
prosegue Pertile
– la sicurezza è
sempre stata garantita dalla presenza degli uomini dello staff , della Guardia Nazionale e dei nostri carabinieri.
Ringrazio tutti, in
particolare il Maresciallo Trenta”.
In concomitanza
della manifestazione, è stata anche confermata
la presenza di un
certo numero di persone negli alberghi di Gallio, cosa da
sottolineare visto che l’aver
deciso di ospitare il mega
concerto aveva soprattutto
l’obiettivo di attirare presen-
ze nelle strutture
ricettive in un weekend,
quello di fine giugno, generalmente piuttosto
tranquillo.
Tutto bene dunque, peccato che la partecipazione non sia stata così alta
come ci gli organizzatori si aspettavano e che
ci sia stato qualche intoppo nel programma dal
momento che il gruppo
forse più atteso, i
Folkstone, non è arrivato causa un incidente
d’auto. Chissà vada meglio il prossimo anno
quando il Sun Valley
Metale Fest potrebbe
tornare in Valbella.
“La nostra disponibilità – conclude Pertile – di sicuro c’è”.
Stefania Longhini
FOZA
Pagare l’IMU è più facile
se il Comune ti dà una mano
BIANCANEVE E IL CACCIATORE
11 e 12 giugno al Cinema Lux Asiago ore 16.00 18.30 21.00
Il Comune di Foza, unico
in Altopiano, ha provveduto a far pervenire, a tutti i
cittadini (residenti e non
residenti) proprietari di
immobili, i Modelli F24
dell’IMU già precompilati
con il relativo prospetto di
calcolo
dell’importo.
L’operazione è stata svolta dall’Ufficio tributi, coordinato dal responsabile
dell’Ufficio Ragioneria,
dottor Gian Andrea Borsato,
che è sempre stato disponibile per informazioni e
delucidazioni.
Si è trattato di un compito
non indifferente che ha richiesto parecchio tempo ma
soprattutto capacità nella
ricerca dei dati e nella formulazione delle aliquote. Il
servizio è stato apprezzato
dai cittadini di Foza in quanto ha fatto risparmiare loro
tempo e denaro.
P.C.
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l’Altopiano
Sabato 7 luglio 2012
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GALLIO - FOZA
La rievocazione storica: monito contro la guerra
Migliaia di persone a Campomuletto per assistere domenica 1 luglio alla rievocazione storica della 2° battaglia
delle Melette. Durante la Grande Guerra sulle Melette
sono state combattute due battaglie cruente: la prima nel
giugno 1916 ed è quella ricordata da Emilio Lussu nel
suo “Un anno sull’Altipiano” avendone preso parte in
prima persona nelle file della Brigata Sassari. La battaglia durò oltre 20 giorni con l’impiego da parte imperiale
anche di truppe della Stiria e della Bosnia Erzegovina.
Dopo 20 giorni di lotta gli auastroungarici riuscirono ad
espugnare tutte le cime che compongono il massiccio delle
Melette difese da 4 battaglioni alpini e 2 battaglioni della
Brigata Sassari; difesa che ha permesso di togliere forze
e mezzi agli imperiali impedendo la loro avanzata verso la
pianura veneta.
La seconda avvenne nel novembre 1917 e ha visto 22 battaglioni italiani contrapporsi a 33 battaglioni austroungarici. Dopo
quasi un mese gli imperiali occuparono completamente
l’acrocoro delle Melette ma a costi altissimi che debilitarono
Che cosa è una bambola? A
questa domanda ognuno di
noi potrebbe rispondere: “E’
un giocattolo infantile”. E tornano alla mente le bambole
della nostra infanzia, uguali e
diverse, a seconda del momento storico: di stoffa, fatta
in casa alla buona; di
celluloide, posta sul letto dei
novelli sposi quale simbolo e
auspicio di fertilità; di plastica lunga e affusolata
(Barbie) o paffutella e grande come un neonato
(Cicciobello)…
La nostra risposta diventerà
sicuramente più articolata
dopo aver visitato la mostra
“Le bambole nel mondo: usi,
costumi, tradizioni dei popoli
della terra”, promossa dall’Amministrazione Comunale di Foza nell’ambito delle
attività estive 2012.
La rassegna, davvero unica
nel suo genere, non è una
semplice esposizione di oggetti ludici. Negli spazi del
Museo recentemente inaugurato, sono presenti, oltre alle
bambole per giocare, figure
il morale e depauperarono le scorte degli austrungarici scrivendo in pratica la parola fine alle offensive imperiali fino
all’armistizio.
La rievocazione ha già vissuto sei edizioni durante le quali
sono state proposte varie battaglie memorabili combattute
sull’Altopiano. Quest’anno ha visto la partecipazione di qua-
si 100 figuranti ed è stata organizzata dai Comuni di Gallio
e Foza con la collaborazione della Comunità Montana, la
Protezione Civile, il gruppo Alpini, l’associazione “Per non
dimenticare” e le associazioni Rievocatori del Trentino e
dell’Austria. Il tiro di parata sparato dai rievocatori al Monumento al Caduto di Foza, sabato pomeriggio, ha dato il
via ufficiale alla rievocazione. Il momento è stato reso particolarmente suggestivo grazie ai discorsi dei sindaci Giovanni Oro (Foza) e Pino Rossi (Gallio) che, respingendo
ogni retorica, hanno ricordato il sacrificio dei tanti soldati
sull’Altopiano (oltre 1 milione tra i due eserciti) e promosso questi tipi di eventi per “ricordare i tanti caduti ed onorare il sangue versato che ancora oggi scorre nelle nostre
rocce”. Anche il consigliere regionale Costatino Toniolo e il
rappresentate della Comunità Montana Andrea Benetti hanno giudicato importante questo tipo di evento “soprattutto per
i bambini, scrigno dove riporre queste testimonianze sulla futilità della guerra”.
Gerardo Rigoni
Originale mostra allestita al Museo di Foza dal 15 luglio al 15 ottobre
LE BAMBOLE NEL MONDO
Bambole giocattolo e in costume, figure rituali e marionette da ogni angolo del globo
in costume, bambole rituali e
marionette provenienti da
ogni dove. Così le bambole in
costume ci ricordano luoghi
vicini e lontani che forse abbiamo visitato o da cui abbiamo ricevuto un souvenir.
Sono presenti naturalmente,
oltre a tutte le regioni d’Italia, i vari paesi europei, col
fascino dei loro diversissimi
costumi, dai popoli nordici, alle filatrici della
Cappadocia.
La visita alla mostra si
snoda proprio come un
viaggio virtuale intorno
al mondo e la mente
vaga dalla Tailandia al
Messico,
dal
Kirghizistan alla Bolivia,
incontrando le bambole
giapponesi, costruite
con conchiglie polverizzate, diverse a secondo della cerimonia a cui
sono destinate e talvolta collocate su altari
domestici, osservando
la Topsy Turvy (bambola
capovolta), costruite con
pezze di tela dalle Mamy di
colore per i figli dei ricchi
possidenti americani o meditando davanti alle bambole islamiche assolutamente
rare e quasi introvabili, in
quanto la raffigurazione
umana non è contemplata
in quella cultura, ma qui presenti con due esemplari che,
da soli, valgono la visita.
Al di là dell’aspetto
folcloristico, al visitatore non
può sfuggire la valenza artistica dei singoli oggetti, siano
essi statuette, figure o manichini, realizzati con il materiale più vario: legno, pelle, creta, osso, paglia, giada… Il fascino emanato dagli oggetti
esposti lascia, però, ben presto spazio al bisogno di capire il loro significato. Si percepisce che essi non sono
cose tra cose, ma sono testimoni di civiltà e di tempi
anche lontani. Il desiderio di
spiegazioni è soddisfatto dalle schede esplicative dei
vari temi approfonditi.
Così si può osservare il passaggio dall’idolo al balocco,
ben evidenziato da una
figuretta di ossidiana proveniente dal Messico, dalle
figurine cinesi in pasta vitrea, da quelle tibetane in
giada, per arrivare alla
bambolina della Magna
Grecia o dalla bambola con
arti snodati proveniente da
Timor.
Fuori dal contesto che li ha
originati, questi oggetti riescono ad esprimere ugualmente il loro messaggio.
Ecco allora rito e magia raccontati dalla bambola in
ebano dell’Alto Nilo (usata
come feticcio), dalle Akua
ba del Ghana (bambole di
fertilità), dalle figurine
antropomorfe di ossa, utilizzate dagli sciamani, dalle
figure
falliche
del
Camerum, offerte come pegno d’amore.
Nel ricco panorama di que-
sta raccolta, alcuni
argomenti specifici
sono sviluppati con
oggetti a volte rari e
preziosi o delicati e
fragili racchiusi in
bacheche. E’ il caso
delle bambole di paglia e fibre naturali,
generalmente collegate con le attività
agricole, come quelle in foglie di banano del Kenia o quelle russe in fibra di
lino, o delle bambole simbolo di maternità, provenienti dai vari angoli della terra o, ancora, dalle bambole dei
Nativi Americani, siano esse giocattoli o figure rituali, come le
bambole dei defunti del
Perù.
In questa rassegna un
capitolo a parte occupano le figure teatrali.
Si tratta di grandi marionette e mascheroni provenienti dall’Asia, terra
in cui il teatro è profondamente sentito e vissuto come elemento
educativo, religioso e di
aggregazione sociale. Ogni
marionetta esposta è un piccolo capolavoro di intarsio, decorazione, ornamento. Sono
pezzi del teatro indonesiano,
balinese, nepalese e birmano,
assolutamente originali, come
le splendide marionette del
Teatro dell’Opera di Pechino.
Il ricco materiale di questa
raccolta - messo a disposizione dalla collezionista M. Gabriella Cazzola, curatrice anche dell’allestimento – pone
i visitatori in contatto con i paesi del mondo, la loro storia, i
loro costumi e la rassegna diventa un incontro di usi e tradizioni, un cordiale contatto
con l’umanità intera. Per la
sua valenza, anche didattica,
la mostra rimarrà aperta fino
al 15 ottobre, in modo che le
scolaresche la possano vedere. Nei mesi di luglio e agosto il museo è aperto dalle
15.30 alle 22.
Per apprezzare al meglio
l’esposizione, sono previste le
seguenti visite guidate: domenica 15 luglio, dopo l’inaugurazione fissata alle ore 17;
domenica 29 luglio, 12 e 26
agosto alle ore 16; in altri
giorni - anche infrasettimanali
- per gruppi, su prenotazione.
G.Francesca Rodeghiero
Runz
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l’Altopiano
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Al Ristorante conl’Altopiano
il Caseificio Pennar Asiago
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Sabato 7 luglio 2012
Al ristorante – pizzeria Conca Verde di Lusiana
Da un anno e mezzo, precisamente dal 23 dicembre 2010,
titolare del Ristorante Pizzeria Conca Verde di Lusiana è il
giovane Nicola Forte, che gestisce il locale con la collaboraLA RICETTA
Gigliucci con pesto di rucola
e ricotta dei Pennar
e pomodorini saltati
Quello che ci propone Cristiana è un pesto fatto
non con il basilico, ma con la rucola e la ricotta dei
Pennar. E’ ideale per condire qualsiasi formato di
pasta fresca all’uovo, ma anche per una estiva pasta fredda.
zione della sua famiglia: mamma Cristiana, papà Marco e il
fratello Andrea. Una famiglia che poco più di un mese fa, il
26 maggio, ha avuto la gioia di allargarsi con l’arrivo della
bellissima Emma, diventata subito mascotte del locale, ammirata e coccolata da tutti. Nicola, dopo essersi diplomato
all’Istituto alberghiero di Asiago, ha lavorato in numerosi locali del posto, fino a quando i suoi genitori, pensando al suo
futuro, hanno deciso di prendere in gestione la “Conca Verde”. Nicola si occupa in particolare del servizio in bar e
in sala, in cucina c’è mamma Cristiana
che in precedenza aveva lavorato come
cuoca a Villa Rosa per 14 anni; il fratello minore di Nicola, Andrea, studente alla scuola superiore ad Asiago sta
iniziando a fare il pizzaiolo, e poi c’è
Marco, il capofamiglia, che il fine settimana quando è libero dagli impegni del
suo lavoro aiuta Cristiana e i figli nella
La famiglia Forte
al completo con la
fidata Marta
Per 6 persone occorrono 125 gr. di rucola, 150 gr. di
ricotta, 50 gr. di pinoli, un pezzettino di burro per legare,
2 cucchiai di Gran Pennar, sale, olio di oliva.
Il pesto si può preparare in anticipo e conservare per
diversi giorni in frigorifero o anche congelare. Si frullano insieme i vari ingredienti, partendo da rucola, pinoli,
aggiungendo poi la ricotta, il Gran Pennar, il burro, il
sale, e infine l’olio unito a filo, quanto basta per far montare il pesto. Mentre si fa cuocere la pasta, si fanno
saltare velocemente in padella con un filo d’olio dei
pomodorini tagliati a quarti, aggiungendo il pesto e facendolo scaldare un attimo (bisogna fare attenzione a
non lasciarlo troppo sul fuoco altrimenti indurisce). Nella padella si aggiunge la pasta scolata, si fa saltare un
attimo tutto insieme, ed ecco che la pietanza è pronta
per essere servita e gustata!
conduzione del locale. I Forte si avvalgono inoltre della collaborazione di due pizzaioli, Giampietro e Riccardo, e della
giovane Marta, definita insostituibile “braccio destro”. Prima di riaprire il locale, chiuso da un paio di anni, sono stati
fatti numerosi lavori di rinnovo e ristrutturazione, in particolare è stato rifatto il bar, mentre recentemente è stata
creata una bella area esterna attrezzata con panche e tavoli, spazio dove suonano musicisti e
Cristiana
gruppi durante serate organizzate. Nel ricon la
storante – pizzeria, che ha una grande
piccola
Emma
capienza con circa 130 posti a sedere, si
può degnamente festeggiare qualsiasi ricorrenza, dalle cerimonie alle cene tra
amici e colleghi, e si organizzano spesso
anche cene a tema. La prossima è la
“Festa d’estate” del 7 luglio, quando dalle
ore 18 si potrà gustare il piatto tirolese
con stinco, wurstel, patate e crauti, godendo dell’intrattenimento musicale del
fisarmonicista Graziano. La “Conca Verde” è a neppure un quarto
d’ora d’auto da Asiago, in Via Mazze di Sotto, in comune di Lusiana:
sono tante le persone, comprese
numerose scolaresche, che frequentano le belle zone dei dintorni,
in particolare del Monte Corno, e
si fermano qui per ristorarsi. Il locale ospita spesso partite e tornei
di scacchi, recentemente si è disputato anche il Torneo Regionale
Veneto.
Qui i piatti della tradizione vanno per la maggiore
Un grande spiedo esterno
dove si cuociono la porchetta
e gli spiedi di uccelli, il forno
a legna dove oltre alle pizze
si cucinano varie pietanze, in
particolar modo le carni, che
acquistano così un gusto molto buono, e l’ampia cucina
dove lavorare in tutta comodità: è qui che nascono le gustose specialità della “Conca Verde”. I piatti più richiesti rimangono sempre quelli tradizio- che si possono gunali, come i “bigoli con stare alla Conca
l’arna” e tutte le paste fat- Verde, soprattutto
te in casa, i pasticci di ogni semifreddi di ogni
genere, le crepes, la carne ai genere. Per farvi
ferri, le tagliate, gli arrosti. Qui venire l’acquolina in
si propongono anche cene di bocca nominiamo
pesce, di funghi, o a base di al- poi le varie tagliatri ingredienti stagionali. I pro- te: con rucola e
dotti del Caseificio Pennar Gran Pennar, al rosono immancabili ingredienti di smarino, all’aceto balsamico pizzeria si sfornano, tra le alalcuni piatti in particolare: la pa- e, d’estate, anche la delizio- tre, la pizza con la Tosela,
sta fresca con il pesto di rucola sa versione con le fragole. In quella con polenta cubettata,
e ricotta dei Pennar (di cui
Cristiana ci propone la
semplice ricetta), il piatto
tipico di S. Giacomo (patrono di Lusiana) compoQuesto prodotto assembla le
sto oltre che dalla carne
caratteristiche migliori dei
secca, polenta e funghi,
formaggi dolci dell’arco
anche dalla Tosela, il risotalpino, il suo sapore infatti
to con Pennarone e radicrievoca caratteristiche tipiche
chio rosso, le tagliatelle
dell’ formaggio Asiago, del Lattefunghi, speck e Vezzena,
la torta di ricotta e cioccoria e del Fontina armoniosamenlato fondente. Tantissimi
te unite con sapiente maestria
sono i dolci fatta in casa
PENNARONE
PENNAR
SERVIZIO REDAZIONALE
porcini e Vezzena, la
“7 Comuni” con speck
in cottura e chiodini, la
“Altopiano”con porcini, sopressa e Asiago
fresco, la “Cimbra”
con finferli, prosciutto,
cipolla e Gran Pennar.
Non mancano le pizze
dolci con la frutta,
chiusura ideale anche del
“giropizza” che si tiene ogni
venerdì.
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l’Altopiano
Sabato 7 luglio 2012
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Il bosco “Pergola”
Stavo scendendo dal
forte
di
Cima
Campolongo attraversando un bosco quasi
puro di abeti rossi, con i
tronchi troppo filati e
fortemente danneggiati
dalle nevicate tardive
del 2006.
A terra cimali schiantati
dalla massa della neve
bagnata e pesante che,
a causa delle alte temperature a cui erano avvenuti gli eventi
meteorici, le piante non
avevano potuto scaricare al suolo.
D’altra parte la stessa
monospecificità del bosco
deponeva per una sua origine artificiale e ben lontana da
quella situazione di naturalità
che pone la foresta in equilibrio con l’ambiente in cui è
inserita.
Né, ragionavo tra me e me,
poteva qui essere diverso, vista l’antica frequentazione di
questi boschi da parte degli
abitanti di Rotzo, a cui
Campolongo da sempre appartiene.
Da quando la malga si chiamava ancora langabisa cioè
“prato lungo” nell’antica lingua dei Padri, un toponimo
che fotografa perfettamente
l’ambiente
di
quest’alpeggio il cui pascolo
si allinea con andamento est-
ovest tra le boscose pendici
del Monte Agro e quelle della cima omonima: il bosco
Pergola, appunto.
Il nome del bosco niente ha
però a che fare con il senso
più propriamente veneto, o
italiano, del termine.
Il passaggio a pèrgola partendo da pèrbola è considerato frequente da Dionigi
Rizzolo nel suo libro sulla
toponomastica di Asiago, secondo una modifica del tipo
Cubulu(m) > Covolo >
Cogolo per “grotta”; lo stesso autore asserisce inoltre
che mentre nella documentazione ufficiale il toponimo
è perbola, nella tradizione
orale esso diventa pèrgola
anche ad Asiago.
Peraltro località Pèrballa
sono segnalate anche dai
fratelli Frigo “Rigo” sia per
Roana
che
per
Camporovere.
Ma quali possono essere
allora le più probabili origini di questi toponimi?
Una prima ipotesi conduce al termine di area
atesina bergfall, che nella pronuncia tirolese diventa pergfall, nel senso
di “scoscendimento provocato da una frana su di un
pendio del monte” data
dalla fusione dei termini
Perg nel senso di “monte” e fall nell’accezione di
“caduta, frana”; ciò poco si
adatta però al nostro caso,
essendo il pendio relativamente poco inclinato e certamente non scosceso.
Una seconda possibilità è
data dalla fusione dei termini Perg nel senso di “monte”
e bolla col significato di
“lana”, quindi “la lana del
monte”; ma di nuovo l’ipotesi cozza contro l’evidenza
di un’area forestale, in cui il
pascolo ovino doveva essere necessariamente assente,
o almeno fortemente limitato, al fine di garantire la
rinnovazione della compagine arborea sottraendola al
morso delle pecore.
Resta una terza ipotesi etimologica, senz’altro la più affascinante, che farebbe
risalire il termine a péero
cioè “orso” e balla col
significato di “trappola”
a testimonianza non solo
della presenza del
plantigrado sulle nostre
montagne ma anche della lotta accanita che per
secoli, purtroppo, ha
contrapposto i boscaioli,
gli allevatori e gli agricoltori cimbri a questo emblema dell’ambiente na-
turale che selvaggiamente si rifiutava di farsi addomesticare.
Fino alla comparsa delle
armi da fuoco, però, il confronto tra la velocità, la
potenza e gli strumenti di
offesa erano a tutto vantaggio dell’animale, ragion
per cui la caccia doveva
essere praticata evitando
accuratamente il confronto fisico diretto con la
personificazione stessa
delle immani forze della
natura.
Per catturare la belva, si scavava una profonda fossa, ricoperta da una cortina di
fronde e paglie, nella quale
far cadere l’animale grazie
ad una battuta organizzata in
modo da spingerlo verso la
trappola, proprio la balla per
il pèero.
Ma come mai tra le vaste fo-
reste del Comune gli antichi
originari di Rotzo avevano
scelto di collocare la trappola proprio qui?
Per una semplice questione
di economia e di intelligente
utilizzo del territorio: qui non
occorreva scavare la fossa
perché una grande cavità
entro cui far precipitare l’animale braccato esisteva già,
gentilmente messa a disposizione dalla natura calcarea
delle rocce dell’Altopiano e
da milioni d’anni di dissoluzione carsica: la voragine
dello Sciason! Ma questa è
un’altra storia che vi racconterò un’altra volta.
Gianni Frigo
delle Guide Altopiano
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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Dal Gal 8 milioni di Euro di contributi
comunitari per la Montagna Vicentina
Previsti finanziamenti economici sino al 100% per gli enti pubblici
Il punto della situazione durante il Leader Day che si è svolto a Marostica venerdì 22 giugno
Il Leader Day 2012 che si è tenuto venerdì 22 giugno al Castello Superiore di
Marostica ha rappresentato un momento
di riflessione su quanto sta per essere realizzato attraverso i fondi comunitari del
Progetto Leader, resi disponibili dal Gal
Montagna Vicentina, su un vasto territorio che comprende ben 44 comuni della
provincia berica, con i primi risultati dell'attività legata all'Asse IV Leader del Piano di Sviluppo Rurale Veneto 2007/2013.
I contributi economici a fondo perduto
erogati attraverso il Programma Leader, sono utilizzabili dagli
enti locali territoriali e dalle imprese operanti nei settori dell'agricoltura, commercio, artigianato e industria, e rappresentano un
concreto sostegno allo sviluppo dell'economia delle aree rurali.
È prossima la ripresentazione di una misura economica per la
tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale, con una disponibilità di un milione e 400 mila Euro di contributi erogabili agli
enti pubblici, con finanziamenti al 100% dell'impegno di spesa
dei progetti. In altre parole, con questa misura il Gal copre interamente gli investimenti per la realizzazione delle opere rientranti nelle caratteristiche previste dal bando.
Le iniziative messe in campo dal Gal sino a oggi sono state
circa venti, con misure economiche che hanno già impegnato
oltre 4 milioni e 600 mila Euro di contributi (4.616.595,95, per la
precisione), superando così il 65% della disponibilità complessi-
va che ammonta a circa 8 milioni di Euro. Alcune azioni sono
state riproposte più volte attraverso la loro ribanditura; inoltre, si
prevede un'ottimizzazione dei fondi che dovessero risultare non
utilizzati, che verrebbero rimessi a disposizione per la realizzazione di altri progetti, incrementando di fatto le risorse ancora da
assegnare.
Il sindaco di Marostica Gianni Scettro ha introdotto le tematiche
della giornata, sostenendo l'importanza del ruolo del Gal per l'economia del territorio.
Il direttore del Gal Francesco Manzardo ha illustrato le diverse
misure economiche già attivate negli ultimi due anni, ricordando
i vantaggi economici che sono stati colti da imprenditori e pubblici amministratori.
È stato poi il turno di Maurizio Radin e Tommaso Simionato
dell'Azienda Agricola Pachamama, selezionata come esempio
virtuoso nell'ambito della
Diversificazione dell'attività
agricola, che hanno portato
la loro testimonianza sull'attività intrapresa e il risultato
raggiunto anche grazie al
supporto del Programma Leader.
Il presidente del Gal Montagna Vicentina Dino Panozzo ha
posto l'accento sulle opportunità future della Montagna
Vicentina, dove l'unione delle forze tra agricoltura e turismo
potrà fare la differenza, in un complessivo progetto di rilancio
economico.
È infine intervenuta la dottoressa Francesca Musola dell'Avepa
di Vicenza, che si è congratulata per le attività svolte dal Gal
Montagna Vicentina.
All'incontro hanno partecipato amministratori pubblici e operatori economici, nonché rappresentanti dei settori del turismo,
dell'agricoltura e delle imprese del territorio.
L'incontro si è poi concluso con un piacevole tuffo nel passato:
complice l'affascinante scenografia medievale del Castello di
Marostica, alcuni attori dell'Associazione Sipario Medievale, assieme ai Falconieri, hanno riproposto i più caratteristici mestieri
del passato. Il cortile dell'antico complesso storico è stato animato dalle attività di un tempo: dal fabbro al tessitore, dalla fabbricazione della carta pergamena alla filatura della seta, con
falchi e poiane che guardavano curiosi.
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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L’oasi faunistica di contrada Clama
Transitando in auto
lungo la provinciale
della Fratellanza, in
località Clama, un
po’ prima del bivio
per l’ospedale di
Asiago, o camminando per il sentiero che
da Santa Maria
Maddalena porta al
Prunno, si possono
ammirare, da circa
un anno, daini,
mufloni e cervi, in un
allevamento
che
comprende circa venti capi distribuiti su
23.000 metri di terreno. Questi animali
selvatici, vivono in habitat
naturale ottimale, il terreno comprende infatti non
solo prati, ma anche bosco, che può fungere da
nascondiglio e per i cervi
un’ampia pozza, che è importante per la pulizia e
la difesa dai parassiti,
dopo essersi immersi nell’acqua infatti sfregano il
mantello contro la corteggia degli alberi, in sua assenza sono gli stessi
cervidi a produrre le depressioni, dove si deposita l’acqua, con gli zoccoli, in cui si sdraiano e ro-
tolano. In questo periodo
gli esemplari di Cervus maschi dell’allevamento hanno perso le caratteristiche
corna o palchi, ma non
l’eleganza e l’altezzosità
che caratterizza la specie,
mentre le femmine hanno
concluso la gestazione che
ha portato alla nascita dei cerbiatti.
Selvatici e schivi in
natura, gli animali
dell’allevamento de
la Clama mantengono
queste caratteristiche, ma è possibile
osservarli anche da
molto vicino.
In un secondo recinto si trovano invece
daini e mufloni: il
Dama dama ha caratteristiche simili a
quelle del cervo, essendo tuttavia più
piccolo e più propenso al contatto
con l’uomo, anche per
questa specie i maschi
stanno per perdere i
palchi
che
ricresceranno immediatamente forti e possenti;
l’ Ovis musimon è l’animale più piccolo dell’allevamento, con la
presenza sul cranio di
due grosse corna fisse
su base d’osso che hanno crescita continua
con una tendenza a
spiralizzarsi.
I mammiferi de la Clama vivono in gruppi misti, mentre in natura maschi e femmine si riuniscono solo nel
periodo dell’accoppiamento, che per tutte le specie avviene dopo che il maschio dominante si è conquistato il diritto ad unirsi alla
femmina in un combattimento di bramiti, cioè versi molto forti nel caso di cervi e di
colpi di corna tra mufloni e
tra daini; in allevamento invece ciò avviene in maniera
più tranquilla. Una piccola
oasi creata dalla passione per
gli animali e la natura di alcuni allevatori permette di venire in contatto con specie selvatiche che sarebbe molto difficile incontrare altrimenti; immerso nel verde di una
contrada vicina al centro di
Asiago, ma isolata e circondata dalla natura l’allevamento
è facilmente raggiungibile e
molto curato, un’isola di fauna selvatica a contatto e in
interazione con l’uomo.
Giulia Rigoni
La SAF organizza l’ultimo corso per RSPP da 16 ore
Dal 27 luglio entrerà in vigore la nuova normativa che ha portato le ore di formazione per
RSPP da un minimo di 16 ore per categorie a medio rischio (agricoltura) e 48 per l’alto
rischio (edilizia). Il SAF organizza l’ultimo corso da 16 ore per RSPP valido per tutte le
categorie professionali. Il corso si terrà presso la sede dell’associazione Kontainer a
Camporovere per info chiamare il 345.8104072
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l’Altopiano
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LUSIANA
La festa per il decennale del Museo
Nuovo parcheggio nella contrada Maini
Sono stati recentemente conclusi i lavori del parcheggio realizzato in Contrada Maini
da parte dell’amministrazione comunale di Lusiana. Il parcheggio, come spiega l’assessore Diego Zampese, potrà ospitare circa dieci macchine e risolverà il problema
della carenza di posti auto che si verifica nella contrada soprattutto nel periodo estivo
per l’arrivo di molte persone che hanno qui la seconda casa. Il progetto è stato fatto
dall’ufficio tecnico e realizzato con gli operai e i mezzi del Comune.
Domenica 24 giugno
sono stati festeggiati i
dieci anni di vita del
museo Palazzon “Tradizioni della gente di
Lusiana”. In via
Roma, sono state dislocate le bancarelle
con oggetti del passato ed hobbistica varia
che potevano essere
acquistati dai passanti. Alle 15,30 è andato
in scena in piazza IV
novembre uno spettacolo con il filò in piazza, sotto al suggestivo
“ portego “ allestito per
l’occasione che ha fatto da
cornice agli interventi musicali della Banda Brian ,
del gruppo Ballincontrà e
dei poeti del “ graspo “ presentati con maestria e fascino da Claudio Capozzo
vero appassionato delle storie di una volta. Alle ore 19,
l’incontro è proseguito con
la visita guidata agli spazi
museali. La serata è continuata con una cena a tema
durante la quale è stato proiettato un video ricordo con
i momenti più significativi della decennale attività del museo tra i quali la partecipazione alla trasmissione “ Uno
mattina “ con l’affascinante
Roberta Di Capua.
Egidio Zampese
Conco, serata di musica e parole
Il Comitato Biblioteca di Conco organizza per
sabato 7 luglio una serata dal titolo “MUSICA E PAROLA - le vie dello spirito”. La
serata di musica, poesia e parola si svolgerà
presso la Chiesa Parrocchiale di Conco alle
ore 20,45 e sarà tenuta dall’organista Francesco Munari . Leggeranno Margherita De
Pellegrin ed Eros Zecchini. L’evento è stato
realizzato in collaborazione con AlbatrosGruppo Biblioteca di Lusiana e con la Parrocchia di Conco.
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l’Altopiano
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Enego, norme restrittive per la
conduzione e la custodia dei cani
I parchi di Enego vietati ai
cani! Gli amici a quattro zampe, non possono entrare, nemmeno al guinzaglio, nei parchi
Sant’Antonio, Val del Capitano e Via Zante, e neppure possono accedere ai giardini di
Piazza San Marco. E’ quanto
ha disposto da circa un mese
il sindaco Igor Rodeghiero
con le “Norme per la
conduzione e la custodia dei
cani, ai sensi delle ordinanze
sindacali 37/2005 e 9/2010”
secondo le quali poi i proprietari e i detentori di cani devono utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a un metro e mezzo durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei
luoghi aperti al pubblico; portare sempre con sé una museruola rigida o morbida, da
applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta
delle autorità competenti; raccogliere le feci eventualmente prodotte dall’animale e
smaltirle in modo adeguato;
avere con sé gli idonei strumenti di raccolta delle deiezioni
che dovranno essere mostrati
a richiesta degli organi addetti
alla vigilanza; custodire correttamente gli animali in modo da
garantire il benessere ed evitare il disturbo della quiete pubblica soprattutto nelle ore notturne; assicurare, la custodia
degli animali ed adottare misure adeguate affinché gli
stessi non si allontanino
indisturbati dalle loro proprietà.
Alcune di queste norme
non sono altro che comportamenti di buon senso
ed educazione che tutti i proprietari di cani dovrebbero
adottare, altre però hanno il sapore della restrizione, della
mancanza di rispetto per gli
ospiti che arrivano ad
Enego per trascorrere
le vacanze, e per gli
ospiti pelosi che in
montagna cercano
anche loro finalmente un po’ di spazio dove muoversi in libertà. Molti, soprattutto turisti coloro che
sono rimasti a bocca aperta
nel prendere atto delle disposizioni.
A tal proposito in redazione è
giunta questa condivisibile riflessione: “Un paese realmente civile è un luogo dove
c’è spazio per tutti e dove
gli amici a 4 zampe non sono
considerati cosa “sporca” ,
pericolosa, da escludere dai
parchi in
quanto
zona
frequentata dai bimbi. Un
paese civile è un paese che
dota le classiche passeggiate di un numero congruo di
cestini per i rifiuti, che dispone di distributori di sacchetti per la raccolta delle
deiezioni. Un paese civile è
un paese che sa accogliere
anche i cani, nelle zone turisticamente più rinomate
ormai è una gara per trovare il sistema per accogliere
e offrire confort anche ai
pelosi. Siamo in montagna,
paese rurale, agricoltura e
allevamento, sono voci
importanti dell’economia, la convivenza con gli animali,
di piccole e grandi
dimensioni, da sempre è cosa naturale. Le
tanto temute deiezioni, sono
da sempre una ricchezza, la
tradizione e saggezza popolare dicono che pestarle porta bene e ricchezza e pur essendo utile educare i possessori di cani a raccogliere se
i loro fedeli amici sporcano,
tutto il resto sembra vergognosamente esagerato. Se i
miei bimbi dovessero incappare in una di quelle
“cose”, sì sarei infastidita,
ma penso che sia niente se
paragonato a ciò che si può
pestare in parchi cittadini e
non solo, mi riferisco a siringhe, aghi ed il loro ricco
bagaglio di virus!
Fino a, non ieri, a un’ ora fa,
molti di noi hanno avuto le
galline sull’uscio di casa, il
maiale nella porta a fianco,
la stalla poco più in là, scusate, ma trovo sinceramente ridicolo bandire dai parchi i
cani. Quegli stessi cani che ci
emozionano o che ci fanno
parlare di loro con tanto orgoglio quando: salvano una
vita umana, la scovano sotto
le macerie, sotto una valanga, salvano un bambino dall’annegamento, vegliano il
padrone morto o chiamano
aiuto comprendendo che c’è
bisogno di soccorso. “Varda
i cani, i xè mejo dei cristiani”
io questa frase la condivido,
sempre, ma quanto è vuota
poi nella pratica di chi la pronuncia con tanta enfasi!”.
Un grande successo per
“Aggiungi un posto a tavola”
Sabato 21 luglio
serata liscio con Frank Dolce Vita
Domenica 22 luglio
serata liscio con Sergio Cremonese
Sabato 28 luglio
serata liscio con Pietro Galassi
Domenica 29 luglio
serata liscio con Gianluca Caselli
Venerdì 3 agosto
Ktòkha-Raut Fest Bier con la official italian
Queen performer “Killer Queen Rock Show”
Sabato 4 agosto
Rossella Ferrarri e I Casanova
Domenica 5 agosto
ore 12.00 2° Raduno Interregionale delle Vespe ore 21.00 serata liscio con Cicci & I Condor – ore
23.00 estrazione lotteria
Sergio Cremonese
Davvero una brillante iniziativa il laboratorio teatrale promosso dalla professoressa di
lettere Dell’Aquila, nella
classe terza della scuola secondaria dell’IC Poletto d
Enego.
Laboratorio che si è concluso con lo spettacolo teatrale,
messo in scena sabato 2 giugno, presso il Palazzo della
Cultura e dello Spettacolo.
La professoressa Dell’Aquila e la sua classe, non sono
nuovi a rappresentazioni del
genere, già l’anno scorso stupirono il numeroso pubblico
mettendo in scena un piacevolissimo spettacolo che si
rifaceva alla tradizione del
filò. Quest’anno invece, la
rappresentazione era un classico della commedia musicale italiana: Aggiungi un posto
a tavola. I ragazzi, oltre che
dalla loro professoressa, sono
stati seguiti, dallo scorso
mese di febbraio, anche da
un’insegnante di teatro, che
ha dato loro dritte preziose
che hanno contributo decisamente, all’ottima riuscita della rappresentazione. Bravissimi tutti e 16 ragazzi, ognuno con la sua parte e le sue
battute interpretate con
spontaneità, simpatia e la giusta dose di ironia; tra tutti però
merita una particolare menzione, colei che ha dato vita
ruolo di Clementina: Vanessa.
Brava, sciolta, espressiva e
duettando con don Silvestro,
il prete protagonista, di cui
era innamorata, ha interpretato alla perfezione e con
sentimento le canzoni di
sottofondo. Hanno veramente stupito favorevolmente
questi ragazzi, perché alla
loro età non è in genere facile riuscire ad interpretare
con scioltezza e spontaneità
certi ruoli, superando l’imbarazzo e la vergogna che, soprattutto
in
epoca
adolescenziale, tendono a
prendere il sopravvento.
Bravissimi quindi gli attori,
che si sono lasciati andare e
guidare, ma bravissime anche la professoressa e
Lorena Guerzoni che li ha
diretti sapendo sfruttare al
meglio il loro talento.
Come ha commentato la preside Chenet, a conclusione
della serata, un lavoro incredibile, che ha entusiasmato
tutti, un valore aggiunto che
ragazzi hanno dimostrato di
possedere e che deve essere assolutamente valorizzato,
anche in futuro.
Stefania Simi
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Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
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Un “Terremoto d’artisti” per beneficenza
ARTE
Cosa possiamo fare per
dare un aiuto alle zone terremotate? Parte da questa
domanda che due giovani
del gruppo Arte Insieme –
artisti dell’Altopiano,
Leonardo Frigo e Gaia
Crotta, si sono posti all’indomani del sisma che ha
colpito l’Emilia Romagna,
la bellissima e significativa
manifestazione d’arte che
si terrà ad Asiago il prossi-
Domenica 22 luglio ad Asiago una grande esposizione collettiva in centro storico per raccogliere
fondi da destinare al restauro di un’opera d’arte sfregiata dal terremoto dello scorso maggio
mo 22 luglio. Quanto mai
eloquente il titolo: “Terremoto d’artisti – L’arte restaura l’arte” per una super
esposizione collettiva che
si terrà nel centro storico
di Asiago (Piazza Carli,
Piazza Duomo, Piazza II
Risorgimento e Piazzetta
degli Alpini) dalle 8.30 alle
19. Gli artisti, di ogni genere, potranno partecipare
versando 5 euro per ogni
opera esposta. Il ricavato
della manifestazione, che
sarà consegnato direttamente nelle mani dell’assessore alla cultura di
Mirandola Caterina Della
Casa, è destinato a finanziare il restauro di un’opera d’arte sfregiata dal terremoto. All’iniziativa hanno
dato pronta adesione gli artisti del gruppo Arte Insieme, e già altri giovani arti-
A FOZA PER CONOSCERE
L’ARTE ICONOGRAFICA
Oltre ai corsi d’iconografia in programma dall’8 al 16 luglio
e dal 6 al 14 agosto presso il Museo di Foza l’iconografa
Maria dell’Ordine Francescano Secolare si rende gentilmente disponibile per favorire la frequenza alle lezioni da
parte di quelle persone interessate che per vari motivi non
ASIAGO
possono partecipare assiduamente
nei giorni stabiliti. Sabato 14 luglio alle 20.30 si terrà una serata di presentazione
generale sull’arte iconografica con la possibilità d’iscrizione ai corsi, mentre sabato 28
luglio alle 20.30 il tema della serata sarà “Le Icone e la Sindone: origine e riscoperta
dell’arte iconografica”. Domenica 22 luglio dalle 16.00 alle 19.00 si svolgerà invece un
laboratorio artistico dedicato ai bambini dal titolo “Alla scoperta del volto di Gesù”. Per
informazioni contattare l’iconografa (cell. 3392874437 [email protected]) o il Museo etnografico di Foza (tel. 0424.443641). Gli orari per le visite al Museo sono i seguenti:
dal 1 luglio al 31 agosto dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 22.00; sabato, domenica e
festivi anche dalle 9.00 alle 12.30.
Paola Cappellari
sti anche della pianura, che sono stati informati della
manifestazione grazie all’Istituto d’arte di Nove, nonché
diversi amici provenienti da tutto il
Veneto, si sono
prenotati, ma il numero dei partecipanti è destinato a
salire. Il Comune
di Asiago è ben felice di mettere a disposizione le piazze
centrali della città
per ospitare questo
singolare evento.
Viste le finalità, è
ben accetto il contributo di quanti vorranno
fare una personale donazione. Se poi qualche artista vorrà donare un’opera, questa
verrà prontamente messa all’asta per raccogliere fondi.
Durante la giornata ci sarà
anche l’accompagnamento
di tanta buona musica grazie
alla partecipazione dell’Associazione
Musica
Altopiano Asiago e dei
gruppi musicali Blond
Brothers e DEA. Verran-
no anche proposti dei laboratori musicali e artistici
per bambini. Per dare la
propria adesione basta contattare gli organizzatori ai
numeri 0424/462213 oppure 338.6412969.
S.L.
Omaggio all’artista Federica Bonaldi
IL MAGO DI OZ ABITA
LUNGO LA BRENTA
Nel dialetto vicentino il fiume è
al femminile ed è La Brenta:
lungo
questo
fiume
femmineo, le cui piene di
un tempo son diventate
per tutti brentane, pensa
e sogna, riposa e lavora
un artista aspro e dolce
nato maschio sotto il più
regale dei segni.
L’uomo Bonaldi è stato al
tempo - raccontano le foto
- bello e intrepido artista,
viaggiatore instancabile e
sperimentatore ma anche e
insieme a tutto ciò uomo della famiglia, a ricordarci che in
una vita vera c’è posto per tutto
perché tutto ha un suo posto.
Stare con Federico significa dimenticare il tempo, il Nostro
Tempo, omologato e veloce che
scorre incessante senza lasciare
tracce. Il tempo di Bonaldi è invece un tempo ricco, che fluisce
e rifluisce, passa e ripassa
sulle cose tracciando Segni che sono i sedimenti
dei ricordi. Tracce e confini sono elementi di misura agreste. Questo artista che lavora la terra ha
della terra tutta la ricchezza,
la
forza
inesausta. Le sue creazioni fantastiche, nate dalla semplice osservazione del reale, subiscono le trasformazioni
telluriche della sua immaginazione. Le sue sposine - deliziose ragazze di paese vestite a festa - sono di un paese universale perché La Sposa è sempre la
sposa sotto tutti i cieli del mon-
do e le Civette – uccelli
benauguranti – perdono un po’
alla volta le piume colorate
e gli occhi sgranati di giallo
per farsi Arpie, donne-uccello dipinte di nero e ocra
come nei vasi greci e nelle tragedie.
Quest’uomo squisitamente popolare è coltissimo.
La sua libertà è regale.
Il suo paese è il mondo, teatro senza confini.
Come nel Mago di Oz, Federico anima tutto ciò che la
sua fantasia d’artista riesce a
toccare.
E tutto anima senza impedimenti. Nel silenzio quasi irreale del suo laboratorio tutti i segni tracciati, mescolati, dipinti,
Stanno. Fermi, immobili come
tutte le cose, sono dotati di forza
propria. Quando la porta si
chiuderà si alzeranno e
scenderanno dagli scaffali, le sposine usciranno
per incontrare gli sposi e
le civette staranno a
guardare aprendo e chiudendo gli occhi e fuori nel boschetto di bambù il vento fischierà, si muoverà il filo e lo specchio
appeso, a più facce, girerà
su se stesso e mostrerà il fiume che scorre, scorre sempre
uguale e sempre diverso come
ci ricorda Eraclito e come ci
invita a ricordare Federico, artista che siede fra noi a commuoverci come un bambino.
Antonella Brazzale
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L’Estate del Bostel: tante iniziative per tutte le età, un
ponte diretto tra Età del Ferro ed Età Contemporanea
Durante l’Estate 2012, un
foltissimo programma valorizzerà l’area archeologica del
Bostel, a Castelletto di Rotzo,
attraverso l’organizzazione di
diverse iniziative.
Dal 16 giugno, il parco è
visitabile tutti i giorni, mentre
dal 22 luglio al 16 settembre
sarà aperto ai visitatori il Museo, con la possibilità di seguire anche percorsi guidati. Ma
le vere e proprie novità si trovano in altre iniziative, volte
alla promozione della conoscenza del periodo storico a
cui si fa riferimento: l’Età del
Ferro (I millennio a. C.).
Dal 17 di agosto, innanzitutto,
il sito archeologico altopianese
diventerà location dell’VIII
Festival dell’Archeologia, tre
pomeriggi dedicati all’archeologia sperimentale, ai laboratori didattici e alle tradizioni culturali del tempo.
Sono poi state pensate delle
iniziative coinvolgenti e originali che avvicineranno i partecipanti alla storia e all’archeologia. Queste discipline,
spesso recepite come noiose
e retoriche, possono infatti
essere apprese e interiorizzate
proprio attraverso occasioni
come quelle proposte dall’Associazione Archeidos e strutturate per ogni fascia d’età.
Oltre alle visite guidate, che
partiranno dal baito (adibito
anche a uso ristorazione-bar)
dal giovedì alla domenica alle
ore 10:45, sono state ideate e
progettate delle iniziative davvero accattivanti.
I più appassionati, per esempio, potranno assistere lungo
tutto il mese di Luglio agli scavi
archeologici in corso. Per chi
volesse sperimentare il modo
di vivere e la cultura dei nostri
più lontani antenati, invece,
sono stati pensati dei filò: intorno a un falò, ci si avvicine-
rà quindi all’arte culinaria e alle
fiabe della tradizione cimbra.
Gli amanti della natura avranno l’opportunità di assaporare
il retrogusto di un’epoca ormai
andata, attraverso passeggiate a bordo di cavalli e asini o di
far partecipare i propri figli
all’archeofattoria, prevista per
il mercoledì pomeriggio, iniziativa finalizzata ad avvicinare i
bimbi
all’archeologia
naturalistica. Molte saranno le
iniziative rivolte ai piccoli archeologi in erba; oltre ai laboratori didattici storico-
archeologici, previsti per la
domenica pomeriggio, i bambini potranno partecipare a laboratori di danza emozionale
e di lettura di fiabe e leggende, passando per il Paleo-circo di Gioio, un brillante
accostamento,
quasi
ossimorico, di archeologia e
marionette. Un bel ponte tra
epoche che avvicina e mette
in comunicazione l’Età Contemporanea con quella del Ferro.
Martina Rossi
Una happy estate per i bambini di Rotzo
Da lunedì 9 luglio, fino al 10
agosto, vengono proposti a
Rotzo, alla scuola “Agostino
Dal Pozzo”, “Happy luglio”
(per i bambini di 3-6 anni) ed
“Happy Summer” (per i bambini dai 6 ai 12 anni, cioè fine 1^ media), con attività ludiche,
sportive e ricreative attuate da personale specializzato dell’Associazione Arcobaleno di Arsiero. L’iniziativa è organizzata
dall’associazione Genitori Rotzo, con i rappresentanti di classe,
il rappresentante di Circolo e l’amministrazione comunale. Con
i più piccoli si svolgeranno attività ludiche utilizzando prevalentemente il gioco, intervallando tali momenti ad attività specifiche di diverso genere: pitturiamo con le dita, favolandia con
truccabimbi, bimbodance, laboratori ricreativi e tanto altro. I
più grandicelli si divertiranno con
attività sportive e ludiche. Ogni
giorno ci saranno proposte allettanti come i laboratori creativi o la
narrazione di racconti con laboratori espressivi (ogni lunedì); il mercoledì uscite varie (visita all’ Oasi Rossi di Santorso; passeggiata
in “ferrovia vecia” località Arsiero/ Velo d’Astico con sosta e picnic al parco giochi di Seghe di Velo; giornata acquatica presso la
piscina comunale di Thiene; “peschiamo le trote” presso il laghetto
della pesca sportiva di Velo d’Astico; visita al caseificio di Posina).
Il venerdì pomeriggio sarà dedicato allo sport con lezioni di tennis.
“Happy luglio” sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,
mentre “Happy Summer” si svolgerà tutti i lunedì e venerdì dalle
ore 15.00 alle ore18.00 e il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 16.00.
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L’estate di Artemusica Cultura
“I volti dell’armonia”: arte, danza, musica e parole per inaugurare la stagione
Inizia il prossimo 12
luglio la Stagione
Concertistica, d’Arte e
Letteratura dell’Associazione Artemusica
Cultura, un calendario
ricchissimo di proposte
che spaziano dalla musica alla pittura, dalla
danza alla recitazione,
dal circo all’antica arte
dei cantastorie, dalla fotografia al cinema. Un
programma fitto di appuntamenti che va dalla metà di luglio a fine
agosto. L’inaugurazione di una stagione così varia e
ricca si terrà giovedì 12 luglio, alle
ore 21.00, presso la sala Santa
Giustina di Roana: in questa occasione arte, danza, musica e
parole si uniranno per dare vita
a “I volti dell’armonia”, una
sorta di spettacolo inaugurale
durante il quale la musica (i
brani, tratti dal repertorio di
Bach e Debussy, saranno eseguiti dal pianista Francesco
Pulga e dal violoncellista Andrea Marcolini) sarà accompagnata dalle performances
dei danzatori della scuola
“Domus Danza” di Schio
mentre i dipinti, come di consueto presentati dal professor
Davide Apolloni, storico dell’arte, saranno arricchiti dalla
lettura di brani letterari particolarmente suggestivi. L’in-
gresso è gratuito.
Altro appuntamento di grande rilievo è quello in programma per la serata di lunedì 16
luglio: alle ore 21.00, presso la
sala Santa Giustina di Roana,
il violinista Fulvio Luciani e il
pianista Massimiliano Motterle
si esibiranno ne “Il violinista sul
tetto”, racconti e musiche dedicati al cinema. I due maestri, affermati musicisti che più
volte sono stati ospiti
dell’altopiano dove si sono esibiti ottenendo sempre grande
apprezzamento, saranno poi
impegnati come docenti durante le masterclasses di pianoforte, violino e musica da camera che si terranno a Roana
in luglio e in agosto e che costituiscono un’ottima occasione per i giovani musicisti di
affinare e perfezionare la loro preparazione, sotto la guida di
validi maestri e in un
contesto stimolante. I
primi ad esibirsi saranno gli studenti della
masterclass di pianoforte, tenuta dunque dal
maestro Massimiliano
Motterle, che terranno
il loro concerto finale la
sera di mercoledì 18 luglio alle 21.00 presso la
Sala Consiliare del Municipio di Canove.
Come sempre, l’ingresso è libero. Nei pomeriggi di mercoledì 18 e giovedì 19 luglio, verrà organizzato invece uno stage
di danza contemporanea, gratuito
e aperto a tutti, che vedrà all’opera Giovanna Garzotto, insegnante e coreografa della scuola
“Domus Danza” di Schio. L’appuntamento è previsto per le ore
17.30 presso il Camping Riviera
di Roana.
Artemusica Cultura, poi, prende parte al festival Hoga Zait con
uno spettacolo ispirato al “Dialogo di un folletto e di uno gnomo” di Giacomo Leopardi. Tratto dalle “Operette Morali”, questo testo, interamente in forma
di dialogo, narra di uno gnomo e
di un folletto che si incontrano e
scoprono che il genere umano
si è interamente estinto. Da questo fatto scaturiscono una serie
In gara con i gabbiani
Pubblicato da Cobo e Fiore, “In gara con i gabbiani, cinquant’anni della
nostra vita, dalla battaglia di Lissa alla prima
guerra mondiale”, è il titolo del nuovo romanzo di
Ernesto Maria Sfriso. E’ il
racconto della storia di una
famiglia di pescatori
chioggiotti che alla metà
dell’Ottocento, per motivi
economici, lascia la casa
padronale al centro di
Chioggia per trasferirsi a
Brontolo, in un casone al limite di una lingua di terra
lagunare. Sono anni di miseria e di fame, di famiglie
numerose con troppe bocche da sfamare. Il protago-
nista della storia è il figlio
maggiore Augusto, chiamato Gùusto da quelli di casa e
August dagli austriaci che lo
hanno comperato dal padre,
dietro un compenso in denaro, e arruolato nella marina
imperiale. Augusto, dopo la
normale preparazione militare, si trova a bordo del
Ferdinando Max, la nave
ammiraglia
del
contrammiraglio Tegetthoff,
come nocchiero. Nella battaglia di Lissa è costretto a
speronare l’ammiraglia italiana, la corazzata “Il Re d’Italia”, che in pochi attimi sprofonda portando con sé cannoni e marinai. Oggi il severo giudizio d’incapacità e codardia, dato allora sul
Persano, ammiraglio
della flotta italiana, viene mitigato da diverse
valide considerazioni,
non ultima quella dell’appena “costituita
flotta italiana”, composta da navi provenienti da porti diversi
(da Genova, da Napoli), che s’incontrarono
per la prima volta uniti
ad Ancona alla vigilia
della battaglia. Ma per
Gùusto il dolore per
quanto compiuto contro
la sua gente sarà il leitmotiv,
il rimorso di tutta la sua vita.
La vergogna ed il tormento
lo spingono a lasciare il paese natio. Va a Venezia dove
si forma una famiglia sposando una bernabota (donna nobile decaduta, senza
soldi), e fa il pescivendolo.
Ed anche questo nuovo stato che lo vede schiavo in
una società avida e amorale,
è causa di rimpianto per la
libertà perduta, un tarlo che
lo rode di continuo e lo spinge ad accettare l’ineluttabile quale punizione del suo
crimine giovanile. Un racconto scorrevole con abbondanza di avvenimenti ancora vivi nella memoria di alcuni di noi, reso con linguaggio appropriato al tempo ed
al luogo. Sembra di essere
ancora tra noi, in casa, a un
filò che ti tiene attento e ti
sconvolge per il colmo
d’amore.
Serena Frigo
di osservazioni e riflessioni sul
ruolo degli uomini all’interno del
creato, del loro rapporto con le
gli altri esseri viventi e di ciò che
essi pensano di noi. Una finzione letteraria che lascia decisamente molto spazio alla riflessione… Le voci narranti sono affidate a Annamaria De Val e a
Davide Apolloni, il commento
musicale alla flautista Federica
Boifava e le danze a “Domus
Danza”. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, si terrà la sera
di venerdì 20 luglio alle ore
21.00 presso il Camping Riviera di Roana o, in caso di mal-
tempo, al Palatenda di Roana. Il
mese di luglio proseguirà poi con
il concerto della pianista Irene
Veneziano (26 luglio), con i “martedì dell’arte” (dal 24 luglio) e con
lo spettacolo circense e di
giocoleria del Caravan Santorini
(29 e 30 luglio). Ad agosto sarà
poi la volta del cinema, della fotografia e della letteratura. Il programma dettagliato delle attività
estive di Artemusica Cultura
può essere consultato su:
www.artemusicaroana.it
Nicoletta Manfrin
Non di solo pane. Il libro del dott. Rolli
Centinaia
di
abbinamenti tra il nettare degli dei, il vino, e le
pietanze più varie, dalle
uova alla pizza, dagli
scampi al soufflé: sono
questi i contenuti del libro dato alle stampe da
Riccardo Rolli, stimato
specialista in ostetricia e
ginecologia presso
l’ospedale di Asiago. Un vero
e proprio “catechismo del gusto”, a cui attingere per cene
luculliane e banchetti importanti, oppure per pasti frugali
consumati nell’intimo delle
mura domestiche. Per l’autore, nell’alimentazione non dovrebbero esistere le mezze misure o l’accomodamento, che
ci portano semplicemente a
dissetarci senza aver compreso la profonda filosofia degli
accostamenti. Ogni cibo ha il
suo punto di equilibrio con una
o più specifiche bevande, e il
medico ce ne spiega appieno
e con dovizia di particolari i segreti nel volume appena pubblicato dalla casa editrice
Montedit, oltre 300 pagine di
nozioni da consultare per scoprire cosa significa davvero il
termine “enogastronomico”.
Scopriamo così che le qualità
Davvero singolare l’iniziativa rappresentata dall’agile
volumetto formato album a cura
di Diego Morlin con immagini del
fotografo thienese Ernesto Jobin.
Non poteva avere certo il peso
di una enciclopedia quest’opera
che gode del patrocinio di Regione e Provincia, unitamente a
quelli del comune di Lusiana e
della Comunità Montana, son
davvero pochi gli abitanti che
godono la pace della contrada
posta ai margini dell’Altopiano.
Con scatti semplici ed un testo
mirato, i due autori raccontano
la gente che vive lontana dal
caos delle città, in abitazioni con
vista sull’orto, sul giardino rubato all’avanzare dei rovi. Ecco
che la pubblicazione realizzata diventa un diario, “la si sfoglia
semplicemente, quasi con nostalgia, come si fa con i ricor-
organolettiche dei vini vengono esaltate se sul piatto o sul
tagliere mettiamo le giuste
combinazioni di sapori e fragranze. “C’è un’età della
vita, la maturità – spiega Rolli
- in cui le dinamiche della
famiglia e del lavoro si compongono e allora ci si può
dedicare con maggiore consapevolezza e levità a ciò
che fino allora avevamo considerato futile e secondario,
scoprendo invece solo ora
la sua reale importanza. E
così ci accorgiamo che il rito
di alimentarci, eseguito distrattamente per molte stagioni della nostra esistenza,
in verità è un momento magico, da rivalutare e leggere secondo una nuova prospettiva, sacrale, capace di
restituirgli tutta la dignità e
il valore che ha. È con que-
sto spirito che invito
a leggere le considerazioni di questa ricerca, che chiedono
al lettore di diventare
regole di vita”. Insomma l’esatto contrario di
quanto abitualmente
succede sulle nostre tavole, dove spesso mangiamo solo perché
l’orologio ci indica che è l’ora
del pasto, dove immagazziniamo calorie senza apprezzare
il sapore di ogni fragranza, sia
essa semplice o elaborata.
Rolli dunque con la sua fatica
letteraria ci lancia un messaggio positivo, un consiglio che
ci permetterebbe di viver meglio, anche solo godendo di
quel poco che abbiamo. Bello
poi il titolo scelto, che sta per
rimprovero e al contempo ammonimento, “Non di solo
pane….”, parole tratte dal
Vangelo di Matteo; “non in
pane solo vivet homo”, rispondeva Gesù al diavolo, che
lo esortava a trasformate in
pane le pietre del deserto, per
saziare la fame dei 40 lunghi
giorni in isolamento. Perché
l’uomo ha anche bisogno di
altre soddisfazioni.
Giovanni Dalle Fusine
Gente del Covolo di Lusiana
Una raffinata e ricercata pubblicazione fotografica,
che esalta una tra più belle contrade dell’Altopiano
di impressi in un album di famiglia, nel quale si rivedono
volentieri volti e luoghi noti”.
La carrellata di primi piani voluta da Morlin è accompagnata da interviste, con tutti i protagonisti tesi ad esaltare le
peculiarità di un territorio che
merita rispetto, perché dona
pace e benessere a chi vi abita, e fa sognare chiunque vi
transiti. Un plauso dunque ai
due artisti, per la bella riflessione che ha saputo cogliere
l’essenza di ogni singola persona, a farla trasparire, fissandola sulla carta.
G. D. F.
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
23
Pagine della nostra storia
Sculazzon terra di Resistenza - I Frigo “Baleti”
di Giorgio Spiller
Lucia Ronda vedova di due guerre
I Frigo “Baleti” erano una
famiglia allargata, la madre
Lucia (1889-1975) era vedova della prima guerra, il
marito era morto sul Cauriol
lasciandola con quattro figli.
Si risposò con Luigi Frigo
(1890 – 1945), cugino del
marito, così si usava tra i
contadini.
Anche Luigi era in prima linea durante la guerra e riuLucia Ronda (1889-1975)
scì a portare a casa la pelle
con un po’ di audacia e
molta fortuna. Nel 1916
era sul monte Majo in val
Posina, all’ennesimo assalto all’arma bianca, che
avrebbe ulteriormente decimato il plotone, si diede
alla macchia disertando.
Rimase nascosto due anni
presso dei contadini finché, scoperto, evitò il plotone d’esecuzione accetLuigi Frigo (1890 – 1945)
tando di tornare in prima
linea gli ultimi giorni di
guerra. Tornato a Sculazzon sposò Lucia ed ebbero quattro figli,
Bruno (1923), Dosolina (1925), Brunella (1927) e Gianbruno
(1932).
Bruno Frigo, partigiano mancato
Bruno rientra dal fronte Jugoslavo per motivi di salute, l’8 settembre si trova all’ospedale di Padova e ritorna in Altopiano con
mezzi di fortuna camminando per strade secondarie. Durante la
latitanza, feritosi accidentalmente ad una gamba con la pistola, è
costretto a passare da un rifugio all’altro, la ferita stenta a rimarginarsi.
Nella primavera del
1944, la zona tra Conca Bassa e il ponte
della Volta Scura, sul
margine sinistro tra
Ghelpach e Valdassa,
era tutto un covo di
partigiani accampati
nelle trincee della Prima Guerra. Qui si
rifugiarono fuoriusciBruno Frigo
ti dalle carceri fasciste, futuri comandanti partigiani come “Tar” con il fratello Ismene
“Tempesta” e “Aramin”. Nel settembre del ’44, giunse anche
la missione inglese con “Freccia”. A fare gli onori di casa Daniele Panozzo “Spiridione” della contrada Dosso e “Brocca” di
Canove, guardia forestale a Treschè.
Il 13 maggio Bruno tornò imprudentemente a dormire a casa a
Sculazzon. Un gruppo di fascisti quella notte circondarono la
contrada.
Sente battere alla porta: “Aprite xe qua i partigiani”, “invese
xera la squadra del Bruno Caneva”. Eccolo qua el bandito:
“I me ga tirà do dal leto e go ciapà ‘na carga de bote su par
la gornara, col moscheto i me ga spacà un dente”. Presero
anche Gusto Cesare “Blasco”, “che’l stava co me cugina
Maddalena Frigo”, (Augusto Slaviero “Blasco”, comunista
dagli anni ’20, passato per le carceri di Peschiera, Ponza e
Ventotene).
Portarono via anche il padre, la madre e la cognata Enrichetta.
Nella contrada Ostarelli prelevarono altre persone, “prima de
‘ndar via, i ga molà du bombe rento in te l’osteria”. Erano
stati informati dalle spie della riunione partigiana di qualche giorno prima.
Scesi alla contrada Dosso arrestarono Giovanni Panozzo
“Veludo” (1905) e Matteo Panozzo “Tile” 1891, il padre di
“Spiridione”. Matteo aveva altri due figli, Silvio e Alfonso morto
in Russia, rimasto vedovo si risposò e nacque Mario.
Erano una trentina di persone, ad Asiago rimasero in dieci e
vennero portati a Vicenza, altre perquisizioni.;“Banditi banditi! mentre ghe jera i bombardamenti, pensavino che i ne
copava tuti, invese i ne ga portà a S. Biagio”.
Restarono in cinque e dalla caserma Sasso vennero portati in
Da sinistra: l’amica di
George; Enrichetta Panozzo;
George; Brunella Frigo;
Dosolina Frigo; Ersilia Frigo
Nadala
treno a Fossoli dove rimaTempesta
, Marte,
Spiriglio
sero un mese circa.
ne
“Il 21 giugno, S. Luigi patrono di Conca; “i
ne ga gargà sui vagoni come bestie e mandai in Austria.
Co semo rivai a Mauthausen, i ne ga fato caminare du chilometri, a quei che no caminava i ghe dava zo come ale
bestie. Mi no sentivo gnanca male alla gamba a vardare i
altri”. Gli viene consegnata la divisa e gli zoccoli e viene mandato per 86 giorni a cavar sassi nella vicina cava. Poi 50 giorni in
un’industria chimica di Linz; “se faxea lana col fagaro, tuto el
dì co i guanti rento l’acido, ne bruxava i oci, xera pien de
done ebree che lavorava lì”. Dopo venne impiegato a riparare la ferrovia per Vienna continuamente bombardata; dormiva
nei depositi di barbabietole; se faxevimo el gnaro rento in te le
barbabietole, le magnavino tuti i giorni”.
Alla fine della guerra si trova a Dormuth dove finalmente arrivano gli americani; “se scondevimo nei fossati anticarro,
piovea spezzoni anticarro dapartutto”.
Il ritorno a casa nell’agosto del 1945.
Gianbruno Frigo, sentinella di Marte
Gianni abita nella prima casa di Sculazzon, lo trovo intento a
rastrellare il fieno appena tagliato.
È un uomo alto di bel portamento e come tutti i “Baleti” espansivo e comunicativo. Saputo il motivo della visita, il viso si altera
e nel suo sguardo si intravedono ferite mai rimarginate, all’epoca aveva undici anni.
Un giorno dell’inverno 44 era intento a sgelare una fontanella
assieme a Paolo, un partigiano di Padova. Arrivano i fascisti
con degli ostaggi e gli chiedono i documenti. Gianni, senza dare
nell’occhio, riesce a tornare a casa ad avvertire Marte (Garbin
Giovanni, comandante partigiano di Poleo). “El ga meso su i
scarpuni, pian, pianelo, el ga cavà la pistola e el xe scapà
in tel bosco drio casa.
Dopo i xe ‘ndà zo dalla Enrichetta, là i partigiani xe scapà
desmentegando i zaini”.
Gli zaini glieli diede in cambio di viveri un graduato ucraìno del
posto di blocco di Treschè, vi trovarono dentro dei vestiti inglesi
e delle lettere;
“Nel fratempo ghe son ‘ndà drio a Marte, fin su alla Catte-
Da sinistra in piedi: Brunella Frigo;
Maddalena Frigo; Lucia Ronda e Walter
dra, dove go dormio du jorni nela gripia dele vache”.
Dopo qualche giorno, ritornato a casa, venne prelevato e portato al comando tedesco assieme all’Enrichetta. Mentre erano in
macchina lei, a voce bassa, lo istruiva su cosa dire;
“A Piovene, al ponte Pilo, el Paolo, el ga tentà de scapare.
I ghe ga spara so ‘na gamba e i lo ga portà a Schio”.
Lo misero in cella con venti persone. “So la paja piena de
pedoci come le bestie, anca du francesi de l’aviazion, da
magnare ‘na sboba”. Alla mattina lo interrogano quelli della
Decima Mas con la testa da morto al posto delle stellette; nel
tavolo intorno tutti gli attrezzi di tortura. “Nervo de bo...vedevo
i tusi che tornava co i segni neri sula schena”. L’ucraino
che gli diede gli zaini lo riempirono di sberle.
Dopo quaranta giorni gli mettono davanti una torta e dello spumante. “Te pol mainarte, a jero
grando quasi come ‘deso, e
magna, e bevi...” gli chiedono;
“adesso puoi dire dove sono i
partigiani, no?”.
Mi scappa da ridere. Gianni con la
faccia seria mi fa: “No te me credi?” “No, no Gianni, a rido par
non pianzare, a pensare a un
putelo de undese ani ciapà in
mezo la guera”, “varda che go fato
salvar gente mi è!” mi risponde.
Lo lasciano andare; “No jero mai stà a Schio, e jero
mezo imbriago, son saltà su un bareloto tirà da un cavalo e
son rivà da me sorela a Santorso”. Gli tolgono i pidocchi, e
ritorna a Sculazzon da Marte; “Zo sulle galerie del 15-18,
sotto i Mosele-Colpi, là ghe giera el comando. Marte el
stava là a batare a machina, dopo el la scondeva soto i
sasi”.
27 aprile 1945
“Al mattino aiuta un partigiano a portare la cassetta delle munizioni su ai Cavrari (Treschè Cesuna); arriva un camion in direzione di Asiago. Nella sparatoria i tedeschi “se ga trati in volta, dove che i ‘ndava i ‘ndava”, erano una ventina; uno muore subito, vengono portati a Sculazzon alla Teleferica, quattro
sono feriti gravi.
Nel pomeriggio ai Fondi avviene lo scontro più grave, i tedeschi
in forze maggiori hanno il sopravvento, ed è strage. Nella concitazione, e nella confusione che ne segue sotto la pioggia, sembra che i quattro feriti, divenuti ingombranti, siano stati eliminati.
Gli altri sedici avviati al campo di concentramento di Asiago.
L’immagine dei quattro feriti austriaci sotto la pioggia, tormenta
ancora oggi più di un testimone, molti hanno visto, e molte sono
le versioni sulla loro fine. Gianni assistette a questi fatti all’età di
dodici anni.
Dosolina e Bruna, le staffette
Anche le sorelle erano attivamente coinvolte nella Resistenza,
ed ebbero un ruolo determinante nel proteggere i due militari
australiani fuggiti dalle prigioni tedesche; Bruna all’epoca era la
fidanzata di Marte.
Walter e George erano due ufficiali australiani fuggiti dalle carceri tedesche e si erano rifugiati sull’Altopiano. In un primo
momento vennero ospitati da un Dal Pozzo a Rotzo, poi furono
condotti a Sculazzon e vennero nascosti nelle gallerie del 15-18.
Erano persone distinte e si affezionarono ai Baleti, tanto che a
Lucia la chiamavano mamma.
In seguito ad una spiata arrivarono i fascisti guidati dai fratelli
Caneva. Quella sera erano da Enrichetta Panozzo.
Dosolina: “Io ero appena uscita dalla casa, mi fermarono e non
potei fare nulla per salvarli. Finirono in Germania in campo di
concentramento, ma si salvarono e dopo la guerra ci vennero a
trovare.
Il 14 maggio 1944 quando rilasciarono la mamma, venimmo a
sapere che li avrebbero portati a Fossoli. “Son partia e son
‘ndà a portarghe ‘na valisa de roba da magnare”. La valigia venne poi lasciata dal padre a Bruno, quella valigia gli slavò
la vita a Mauthausen.
Recentemente abbiamo appreso della medaglia concessa solo
a Matteo Panozzo “Tile”. Siamo rimasti perplessi ed abbiamo
contattato Virgilio Panozzo “Ostarello”, lo storico di Treschè
Conca che vive ad Adelaide in Australia. Fu lui a ricordare agli
storici la vicenda dimenticata: “Erano in tre e non uno solo. Non
so perché ne sia stato onorato pubblicamente solo uno. I loro
nomi compaiono ora sui testi che fanno memoria di quei giorni
solo perché avevo espresso il mio disappunto con l’autore. Vedi
Pierantonio Gios in “Controversie sulla resistenza ad Asiago e
in altopiano’, pagg.77 e 79"
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
24
SPORT
L’ASIAGO HOCKEY DIVENTERA’ S.R.L.
Scelta obbligata. I tempi sono strettissimi, ma non si possono far morire 77 anni di storia.
Dopo una prima assemblea, aperta a tutti, ci si ritroverà lunedì 9 luglio al Millepini - L’appello:
“Per chi ha un cuore almeno un po’ giallorosso è il momento di partecipare e portare idee ed impegno”
L’annunciata assemblea di lunedì 2 luglio
al Millepini (messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale) ha visto
un’affluenza al di sotto delle aspettative
(soprattutto da segnalare la mancanza di
amministratori pubblici e di rappresentanti
delle categorie economico-turistiche) visto che da essa dovevano scaturire le basi
per la società del futuro.
A gestire la serata il consigliere
dell’Asiago Hockey Enrico Vescovi che,
con l’ausilio di eloquenti slides, ha ampiamente illustrato ai presenti la situazione,
le premesse e le prospettive future dell’hockey asiaghese, esprimendo l’augurio che questa Srl sia costituita da una
compagine ampia e rappresentativa dell’intera popolazione. “Serve allargare la base, creare un gruppo ampio e coeso per affrontare il futuro con prospettive positive, e l’auspicio è che ci siano
tutti, pubbliche amministrazioni e associazioni di categoria, imprenditori e professionisti, sportivi e cittadini comuni”.
Di fatto il passaggio da società sportiva a società di capitale è
ormai scelta obbligata (fra l’altro fra le dieci società della massima divisione sono solo Asiago e Cortina a non aver compiuto
questo passo) ed il termine ultimo per farlo, e quindi di fatto per
omologare l’iscrizione alla prossima stagione agonistica, è stato
fissato dalla federazione per il 18 luglio prossimo.
Tempi stretti, dunque, come si è detto, per quella società che
dovrà sorgere anche se ancora molti sono gli interrogativi senza
risposta.
I promotori hanno fissato in 200 mila euro il capitale sociale da
reperire, proponendo la formula delle azioni da mille euro che
non ha trovato tutti d’accordo ed anzi gli ultras in particolare
hanno definito questa cifra troppo alta per favorire la massima
partecipazione della gente. Anche di questo si parlerà. Intensa
la partecipazione dei presenti con varie richieste ed osservazioni; fra gli altri, l’intervento del presidente onorario dell’Asiago
Hockey e vice presidente federale Mario Lievore che ha precisato come questa tappa importante sia arrivata, tardi ma non
troppo, ma che deve essere occasione da non perdere per non
vanificare quanto fatto in 77 anni storia societaria, dal 1935 ad
oggi. Lievore ha ricordato altre svolte epocali come quella del
1977 (con l’out out di costruire la pista artificiale o essere messo
fuori dai giochi) o del 1997, quando la società era ad un passo
dal chiudere. “Per chi ha un cuore almeno un po’ giallorosso è il
momento di partecipare e portare idee ed impegno; dobbiamo
decidere se l’hockey è importante o no per Asiago e l’Altopiano
e per la sua gente” ha sottolineato prima di chiudere con “io
sono il primo socio della nuova società”.
Un altro ex giocatore e presidente, Fabrizio Benetti, ha detto
come essere soci debba essere motivo d’orgoglio “L’hockey è
troppo importante per morire” ha concluso confermando anche
la sua sottoscrizione. Dalla platea, specie dai tifosi,
è giunta la necessità di un maggior coinvolgimento
della gente ed una maggior trasparenza. L’attuale
GM Renato Tessari ha assunto l’impegno di trovare, oltre a se stesso, altri dieci soci (un po’ quello
che auspicava Vescovi in apertura di serata).
Poi la voce del Presidente Mantovani “Quel che è
sicuro è che bisogna fare questa srl – ha detto –
finisce un’epoca e ne inizia una nuova, un’opportunità storica per tutti per esserci. Altrimenti è finita. Serve un salto di maturità, quello che Asiago fin
qui non è riuscito ancora a fare. Tutti insieme per
costruire qualcosa di importante. Noi, attuali soci
del <vecchio> Asiago Hockey, ci saremo con la
nostra esperienza” ed ha concluso con un annuncio “Qui finisce anche la mia avventura di presidente (dopo 11 stagioni alla guida della società, ndr), carica incompatibile con la mia professione (di avvocato, ndr)” sottolineato
da un caloroso applauso. L’Assemblea della nuova società eleggerà
il consiglio di amministrazione dal quale uscirà il nome del nuovo
presidente. Nel suo intervento Mario Timpano ha invitato a non
perdere questa occasione per fare qualcosa di importante che vada
al di là del contingente, magari con sottoscrizioni pluriennali, con una
visione diversa per programmare un futuro dagli orizzonti più ampi.
Tempi stretti, si diceva, e quindi prima della chiusura l’assemblea si è
di fatto riconvocata per lunedì prossimo 9 luglio (sempre alle ore
20,30 e sempre al Millepini) con l’auspicio di una più larga e rappresentativa partecipazione ma soprattutto per giungere concretamente alla sottoscrizione delle quote ed alla costituzione della nuova società (la bozza del cui statuto è
già stata tracciata) che permetta all’hockey asiaghese di
avere un futuro, gestito con orgoglio dalla propria gente,
magari (come ha auspicato Mario Lievore) anche da nuovi
amministratori.
Cesare Pivotto
Edoardo Molinari e Andrea Pavan in gara ad Asiago
Hanno anche inaugurato una nuova struttura didattica della “Asiago Golf Academy”,
una scuola indirizzata alla formazione specializzata dei golfisti, neofiti, principianti o esperti
Il grande golf, quello che siamo abituati a seguire in tv, nelle
lunghe notti di Sky: ne abbiamo avuto un piccolo gustoso assaggio sabato 23 giugno al Golf Club di Asiago. Una quattro
buche - quattro palle con protagonisti giocatori del calibro di
Edoardo Molinari e Andrea Pavan rispettivamente in coppia
con Guido Migliozzi e Lorenzo Magagnin, migliori Under 16
veneti. Una gara che il pubblico, proprio come si vede in tv,
ha potuto seguire passo passo, con il commento in diretta del
telecronista sky Silvio Grappasonni. Un evento inedito per
Asiago, che ha dato belle emozioni anche al nutrito gruppo di
golfisti in erba del Club dei giovani asiaghese che nella loro
bella divisa hanno dato un coreografico tocco di classe. La
sfida esibizione, vinta per la cronaca dalla coppia Molinari –
Migliozzi, ha inaugurato una nuova struttura didattica della
“Asiago Golf Academy”, una scuola indirizzata alla formazione specializzata dei golfisti, neofiti, principianti o esperti.
L’Academy dispone di un nuovo campo pratica da 220 metri,
con 28 postazioni di cui sei coperte e dotato di attrezzature
per l’analisi dello swing, e di quattro nuove buche appena
realizzate, che vanno ad aggiungersi alle diciotto già esistenti,
dove i giocatori alle prime armi possono entrare nel vivo del
gioco. Nei due giorni precedenti, giovedì 21 e venerdì 22 giu-
gno, si è disputata la Pro Am Golf Asiago Invitational, con 37
squadre composte da un professionista e tre dilettanti. Tra i
professionisti anche Molinari e Pavan. La competizione prevedeva una classifica per i professionisti e una per le squadre. Andrea Pavan ha vinto tra i Pro. Secondo lo sloveno
Jure Coh. Terzo Edoardo Molinari. Per quanto riguarda la
classifica a squadre, la vittoria è andata a Roberto Paolillo in
team con Stefano Cerin, Pietro Hyvoz ed Alberto Ferretto;
quindi, in seconda posizione Andrea Pavan, Davide Longhini,
Franco Gemmo Michelazzo e Teresa Bonato: terzi Federico
Elli, Daniel Zanon ed Anna e Sandro Rigoni.
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
25
Il Bassano Calcio in ritiro ad Asiago
CALCIO
Siglato un accordo triennale tra il capoluogo dell’Altopiano e la società di via Piave
Nella sala dei quadri del Municipio di Asiago,
mercoledì 28 giugno, è stato presentato l’accordo tra il Bassano Virtus, squadra di Lega
Pro, e Asiago che si uniranno per le prossime tre stagioni sportive. La società di via
Piave ha infatti scelto Asiago quale sede del
proprio ritiro estivo, dove usufruirà del campo sportivo comunale “Andrea Zotti” e soggiornerà presso il Linta Park Hotel. In occasione della presentazione, sono saliti in
Altopiano il direttore generale del Bassano
Virtus Werner Seeber e Alessandro Basso,
responsabile dell’Ufficio Marketing, accolti
dall’assessore allo sport Franco Sella, dal
consigliere delegato Santino Rossi e dal presidente dell’Asiago Calcio Federico Longhini.
“Siamo molto felici di questo accordo – ha
esordito Federico Longhini – con il Bassano
abbiamo in comune i colori societari, cioè
Da sinistra:
giallo e rosso, e a questa società l’Asiago
Calcio è legato da un rapporto di proficua collaborazione, soprattutto a livello giovanile. Del Bassano è
il giocatore asiaghese Filippo Fracaro che ha iniziato a giocare a calcio nelle fila dell’Asiago Calcio e
altri prodotti del nostro vivaio sono inseriti nelle formazioni giovanili virtussine. Ci auguriamo che con
questa collaborazione la famiglia Rosso possa avvicinarsi sempre più alla nostra città e che Asiago porti
fortuna al Bassano”.
“Ad Asiago – ha sottolineato poi Werner Seeber – svolgeremo la parte più importante della nostra preparazione estiva, fondamentale per la formazione del gruppo specie in un anno come questo in cui avremo biso-
Santino Rossi, Franco Sella, Werner Seeber e Federico Longhini
gno di funzionare al massimo. Fattore molto positivo
di questo ritiro ad Asiago è che addetti ai lavori e
tifosi avranno modo di stare molto vicino alla squadra. Per quanto riguarda il “prodotto asiaghese” speriamo possa fare bene. Le premesse ci sono tutte e
questo per lui è il momento giusto per fare il salto di
qualità”.
“Ospitiamo una squadra – ha poi detto l’assessore Franco Sella – che sentiamo molto vicina non solo in termini chilometrici, ma anche affettivamente. Sarà questo
un modo per un ulteriore fidelizzazione a questa squadra da parte dei tifosi altopianesi”.
Il consigliere delegato Santino Rossi ha poi voluto sottoli-
Canove Calcio: con determinazione verso il futuro
Sarà Luca Terzo, figlio del ben noto Bortolino, a guidare la compagine gialloblu. Il nuovo Mister: “Sono ottimista,
non dico che vinceremo il campionato, ma credo che potremo toglierci delle belle soddisfazioni”
Molti addii, tante conferme, alcune incertezze; il mercato del
Canove Calcio è ancora in piena
fibrillazione con molte voci ma per adesso nessuna ufficialità
sulla rosa che disputerà il campionato
2012 – 13 di 2° categoria con la maglia
gialloblu.
Radio scarpa da per
certo l’addio di
Thomas Baù, il
capitan coraggio delle ultime stagioni, baluardo centrale della
difesa e figura di riferimento
per i più giovani, destinato alla
compagine “del cuore” ovvero del suo Stoccareddo. Ad
affiancare Baù, in centro alla
difesa, dovrebbe esserci un
altro gialloblu, Massimo Vescovi, che da giocatore della
stagione 2010 – 11 passò ad
allenare la squadra nelle ultime partite del campionato
scorso. Sempre secondo radio scarpa, ma pare già smentito, allo Stoccareddo anche
Fontana. Fioretto invece
sembra pronto ad attaccare
le scarpette al chiodo. Destinato a lasciare la corte del
presidente Rebeschini anche
il portiere Stefano Zanfardin.
Per ora unica certezza
ufficializzata dalla società è
l’arrivo del nuovo mister
Luca Terzo il cui padre,
Bortolino, ha allenato per
anni le squadre altopianesi.
46enne di Chiuppano, Terzo
ha un trascorso da esterno
destro nel Zané per poi dedicarsi a vari settori giovanili
dell’alto vicentino, in particolare nel Malo. Un’esperienza con i giovani che per la
società è stata tra i fattori
determinanti nella scelta.
“Quando sono stato contattato da Davide Bolzon, ha
accettato con entusiasmo
l’incarico – spiega il nuovo
mister – Così come ho subito condiviso il progetto di
rilancio della squadra; un
rilancio che parte da un’ossatura di base costituita da
giovani locali dove si
inseriranno 4/5 giocatori di esperienza. Che
poi questi siano i nomi
che circolano (Panozzo,
Benetti, i fratelli Pertile,
ndr) o che siano altri
con cui abbiamo intrapreso dei contatti dipende dalla società”.
Nessun modulo tattico
fisso per il mister ma
una squadra disegnata
sulle caratteristiche dei
giocatori.
“E’ inutile fissarsi su un
tipo di gioco nel quale
incastrare i giocatori;
molto meglio prendere
i giocatori e disegnarci attorno un modello – continua –
Modello
competitivo
improntato all’attacco perché sono inutili i falsi
moralismi; qui l’importante è
fare risultato se poi questo
arriva con il fraseggio, l’uno
– due e con divertimento
meglio”.
Terzo racconta di aver trovato una squadra che, sì ha
subito il colpo della retrocessione, ma che si è subito
messa a disposizione della
società e dell’allenatore per
tornare protagonista.
“Ho trovato uno spogliatoio
motivato con un bel gruppo
già costituito – conclude Terzo – Sì, sono ottimista; non
dico che vinceremo il cam-
pionato o che saremo protagonisti assoluti ma credo che
ci toglieremo delle soddisfazioni e se la fortuna ci assiste …”.
Eh già, la fortuna! Quella
dea bendata che troppe volte nel campionato scorso ha
guardato dall’altra parte. Ma
sono discorsi del passato;
ora si torna al presente e al
campionato dietro all’angolo. Chiaramente al grido di
Forza Canove.
Gerardo Rigoni
neare un aspetto molto importante dell’accordo raggiunto tra Asiago e il
Bassano.
“In passato abbiamo ospitato squadre
d’alto livello con le quali non è stato facile raggiungere accordi e che spesso
hanno “speculato” sulla nostra ospitalità. Con il Bassano le trattative sono state
corrette, oneste e serie e questo fa onore a questa società. Credo che il
Bassano possa arrivare in alto e personalmente condivido molto la politica di
lancio dei giovani che sta attuando. Spero dunque che possa ripartire proprio da
Asiago per un futuro brillante”.
L’attività del Bassano Virtus comincerà
il 16 luglio con la presentazione della
squadra alla Diesel Farm. Il ritiro ad
Asiago dovrebbe cominciare intorno al
20 luglio. Nel periodo di soggiorno in
Altopiano si svolgeranno alcune amichevoli e verrà organizzata anche una presentazione della squadra in piazza.
Il Vicenza ancora a Gallio
Non è una novità, bensì
una piacevole conferma:
anche quest’anno, ed è
l’ottavo consecutivo, il
Vicenza Calcio sarà in
ritiro a Gallio. Dieci
giorni al fresco e nel verde dell’Altopiano, dal 18
al 28 luglio, per cominciare bene una stagione
che vuol essere di riscatto. I giocatori e tutto lo
staff alloggeranno presso l’Hotel Gaarten e gli
allenamenti si svolgeranno come sempre presso il
campo sportivo comunale. Nel comunicato
che ufficializza il ritiro,
la
dirigenza
biancorossa dichiara
che «il Vicenza Calcio
Spa desidera ringraziare l’amministrazione comunale e le istituzioni
per essersi prodigate nel
prosieguo di una preziosa partnership che consentirà di beneficiare di
un ideale contesto dove
preparare le prossime sfide di campionato».
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
26
Il Presidente della FIPAV premia la P.G.S. Volley Cesuna
Un riconoscimento speciale per la promozione del settore giovanile maschile che gratifica
il lavoro svolto con impegno, la correttezza, la disciplina e la coerenza di questa società
Con la “Due Giorni” finale, svoltasi il 9-10 giugno
a Castelgomberto di Vicenza, si è conclusa la stagione anche per il Mini Volley e per tutta la
pallavolo FIPAV vicentina. La manifestazione di
apertura del sabato ha visto radunate 84 squadre
con più di 700 atleti presso il campo sportivo;
mentre nel campetto adiacente sono state allestite le tende da campeggio dagli stessi atleti per il
pernottamento.
Un ringraziamento particolare va a Vittorio
Pesavento (Cale) di Asiago sempre a disposizione per le iniziative giovanili, che ha messo a disposizione la tenda per le nostre ragazze e allenatrici
Serena Allodi, Giulia Forte e Sara Ruggeri. Tra
sabato e domenica si sono svolte le diverse partite
sui 21 campi preparati per l’occasione; visto il tema
del Mini Volley di quest’anno, i cinque Continenti
(Asia, Africa, America, Europa, Oceania), nessuna vittoria o sconfitta ma, al termine di ogni scontro, dei cartoncini colorati venivano consegnati ai
singoli atleti per colorare la cartina del Mondo. In
concomitanza, nella mattinata di domenica a partire dalle 10.00, presso il Cinema Comunale Lux, si è svolta
l’assemblea di conclusione della stagione e in seguito le
premiazioni. Per l’occasione speciale si sono presentati il presidente della FIPAV Italiana Carlo Magri, giunto apposta da
Roma, l’On. Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo settore Femminile, l’Assessore allo Sport di Vicenza Umberto
Nicolai, il presidente della FIPAV Vicenza Davide De Meo, il
vicepresidente della FIPAV del Veneto Roberto Maso, e il sindaco del comune ospitante Lorenzo Dal Toso.
Dopo il discorso del dott. Magri, una inaspettata sorpresa ha
lasciato ammutolita la sala: in collegamento telefonico l’allenatore della Nazionale Italiana di Volley Massimo Bardolini, in
ritiro per le Olimpiadi di Londra. Tante le squadre premiate per
le varie promozioni, ma per la prima volta la Federazione ha
voluto dare un premio speciale: la società PGS Volley Cesuna è
stata premiata come promotrice del settore giovanile maschile.
Questo riconoscimento è stato voluto per gratificare il lavoro
svolto con impegno, per la correttezza, disciplina e coerenza
(parole del Presidente De Meo) che caratterizza la nostra società sportiva, in particolare per i settori giovanili, di cui fanno
parte anche Mini Volley e Under 13 femminile.
Un plauso di merito va a Ilario De Guio, addetto stampa e promotore della nascita della squadra Maschile, allenata da Fabio
Munari, militante in quest’ultima stagione in Seconda Divisione.
Dopo un campionato in vetta alla classifica del suo girone, aveva subito un momento di rilassamento nei Play off, ma con un’ultima strepitosa partita contro il Summano, fuori casa, vinta per 3
a 1, è bastato un punto-set per farli salire in Prima Divisione.
Un ringraziamento va a tutti loro perché hanno
dato le fondamenta per poter costruire anche il
settore giovanile maschile, guidati da Michela
Silvagni e Fabio Carli, e seguiti nella parte tecnica
dal prof. Fernando Trevisiol; la loro Under 13
maschile per un soffio non è riuscita ad entrare in
finale, ma ha vinto il torneo sperimentale 3 x 3.
Più che bene, anzi bravissime, per il debutto in
federazione per l’Under 13 femminile seguite da
Giulia Pesavento. Grande risultato è arrivato anche per la squadra di Beatrice Pesavento e Simone
Dalle Ave, l’Under 16, seconde assolute e quarte
nel campionato di terza divisione. Un po’ di sofferenza per le ragazze del coach Corrado
Pesavento della Seconda Divisione che, a causa
del salto di categoria di alcune ragazze, si sono
trovate in difficoltà di inserimento, costrette così
ad arrancare per non retrocedere. Molto soddisfacente anche la conferma per l’anno prossimo
di Christian Rebeschini di Roana in prestito al
Padova militante in B2, e Barbara Stella in serie
C. Qualcuno riesce o ci riuscirà, ma l’obbiettivo
di questa società deve essere quello di poter divertirsi e far
divertire. Per concludere, un grande grazie va al nostro presidente Maurizio Magnabosco , a tutti i rappresentanti del Consiglio, allenatori, atleti, genitori, piccoli e grandi sponsor (Cassa
Rurale di Roana, la Rigoni di Asiago e il Caseificio Pennar) che
nelle occasioni di corsi dirigenti, corso arbitri, feste e finali provinciali hanno messo a disposizione i loro prodotti .
In proposta del comitato ci sono inoltre dei campus e corsi di
alto livello, segnale che premia il nostro lavoro e dell’Amministrazione Comunale di Roana .
Interviste, foto delle premiazioni e delle finali di campionato si
possono vedere sul sito www.zonavolley.com
o
www.volleycesuna.it. Un grazie e arrivederci alla prossima stagione
Paolo Carli
SCACCHI
Federico Scarsella convince alle Finali del XIV
Gran Prix del Veneto a Montebelluna
Si sono svolte da lunedì 25 a
mercoledì 27 giugno 2012,
presso il Circolo Vergani di
Montebelluna, le finali del
XIV Gran Prix del Veneto
per giovani UNDER 16. Alla
manifestazione (Torneo
Omologato con variazione di
punteggio ELO Italia ed ELO
FIDE) hanno diritto di partecipare i primi 30 scacchisti
Under 16 delle due classifiche annuali del Tour Veneto
del Gran Prix (Non Classificati e Classificati Nazionali).
All’edizione di quest’anno
sono stati venti i partecipanti
e tra di loro un CM, un 1N,
quattro 2N, due 3N e 12 NC.
Tra questi ultimi anche tre
nostri rappresentanti tra i sei
aventi diritto: Andrea
Ronzani e i fratelli Federico
e Lorenzo Scarsella. Per re-
golamento gli abbinamenti del
primo turno hanno visto i nostri tre alfieri opposti ad un
3N ed a due 2N. I giovani
del CSA7C hanno giocato
concentrati e determinati portando a casa tutti e tre una
meravigliosa patta. Martedì
mattina, al secondo turno, i
primi sintomi di stanchezza e
la tensione crescente si son
fatti sentire ed Andrea e Lorenzo hanno ceduto agli avversari mentre Federico ha
portato a casa una altra patta con un 3N. Al terzo turno
del pomeriggio di martedì un
segnale di riscossa da parte
di tutti: Andrea e Lorenzo
pattano bene contro due avversari difficili mentre Federico vince facile contro un
pari quota. Mercoledì 27 giugno al turno della mattina
Federico ha trovato il CM
Pier Luigi Basso e, per quanto abbia lottato e si sia
abbarbicato alla scacchiera,
ha dovuto cedere le armi
dopo due ore di gioco; Lorenzo ha vinto bene mentre
Andrea ha trovato una terza
patta contro un avversario di
buon valore. Nell’ultimo turno del pomeriggio di mercoledì la stanchezza ha preval-
so: Andrea e Lorenzo hanno
ceduto contro un 2N ed un
3N rispettivamente mentre
Federico ha strapazzato il vincitore del Tour del Gran Prix
per Non Classificati Marco
Rudelli. In classifica finale
Federico ha chiuso al 6^ posto assoluto con 3 punti su 5
guadagnando un bottino di 42
punti ELO Italia. Attualmente il suo punteggio è di 1494
punti ELO ma ha avuto una
performance, nel Torneo, di
1747 Punti ELO ovvero quella di un’ottima 2N. Lorenzo
ha chiuso con 2 punti su 5 in
13^ posizione finale guada-
gnando anche lui 3 punti ELO
mentre Andrea con 1,5 punti
su 5 chiude il torneo in 17^
posizione e perde 3 punti
ELO. In particolare Federico è risultato anche 2^ degli
NC portando a casa un buon
premio. Comunque, per tutti
e tre, un ottimo allenamento
in vista dei Campionati Nazionali Under 16 in svolgimento a Ragusa dal 30 giugno al 7 luglio. A Federico i
complimenti del Consiglio
Direttivo del CSA7C per la
bella prestazione di
Montebelluna.
Giacomo Scarsella
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
27
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Le nuove dipendenze:
lo shopping compulsivo
La società in cui viviamo, anche se oramai vittima di una
profonda crisi economica, si
basa ancora su una struttura
di tipo consumistico. Collegati
a questo stile di spesa, si sono
sviluppati negli ultimi tempi dei
veri e propri disturbi, detti
consumopatie. Lo shopping
compulsivo o “compulsive
buying” è un comportamento patologico caratterizzato
da preoccupazioni e impulsi
intrusivi e ricorrenti rivolti
alla ricerca e all’acquisto eccessivo di beni spesso superflui o di valore superiore alla
propria disponibilità economica che, pensate, era già
stata individuato da
Kraepelin nel 1915 come
“mania di comprare” o
“oniomania” e da Bleuler
(1924) che lo elenca tra gli
“impulsi reattivi”. Secondo
alcuni autori lo shopping si
configura come un disturbo
del comportamento quando
si verificano queste condizioni:
·
il denaro investito nello
shopping è eccessivo rispetto alla propria disponibilità
economiche;
·
gli acquisti si ripetono
più volte in una settimana;
·
gli acquisti non hanno
una reale motivazione;
·
lo shopping è sollecitato da un bisogno che non può
essere soddisfatto, per cui il
mancato acquisto produce
forti crisi di ansia e frustrazione;
·
la dedizione agli acquisti compare come qualcosa
di nuovo rispetto alle abitudini precedenti.
Dal momento che la patologia si innesca a partire da
un comportamento normale
e quotidiano, spesso questo
tipo di disturbo rimane silente e non viene diagnosticato
se non quando irrompe creando, come spesso accade,
disagio psicologico-familiare
o disastrose conseguenze
economiche. Pertanto, spesso è difficile distinguere l’acquisto patologico da quello
normale sulla base di criteri
quantitativi e la diagnosi vie-
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
ne posta solo molto tempo
dopo che il problema comincia a manifestarsi. Una caratteristica rilevante è che ad un
certo punto il disturbo è poco
controllabile e “obbliga” la persona all’acquisto anche di cose
futili, inutili, se non bizzarre.
Questa discriminante è importante per definire la gravità del
problema. Rispetto agli oggetti,
le donne sembrano maggiormente propense a comprare
vestiti, oggetti e strumenti di bellezza; anche gli uomini acquistano prodotti legati alla cura
del corpo, come capi di vestiario o attrezzature sportive complesse, ma sembrano ancora
più propensi a cercare il possesso di simboli di prestigio
sociale, come automobili o
strumenti altamente tecnologici, quali computers e impianti
audio-video, spesso riconducibili ai loro sogni professionali
o sociali più alti e illusori.
Nel corso degli episodi spesso
vengono descritti dei vissuti
che si modificano durante l’acquisto, perciò sono state distinte tre principali fasi:
1. Nella prima fase, sono
sperimentate sensazioni di corteggiamento da parte dei prodotti, qualche volta percepiti
come capaci di movimento ipnotico e di doti magiche e spesso considerati irrazionalmente
come un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
2. Nella fase d’acquisto le
emozioni sono caratterizzate da
un pervadente sentimento di
benessere e di felicità, alimentato da un blocco cognitivo
nella percezione del tempo,
che spesso è annullato, come
in una specie di stato dissociativo della mente.
3. In seguito ci si rende conto delle conseguenze negative
del proprio comportamento in
cui le illusioni sul potere dell’acquisto vengono meno. Ciò
si verifica in genere al termine del raptus di spese, accompagnandosi con intensi sensi di
colpa, vergogna di sé e sensazione di vuoto interiore.
Tra i problemi significativi causati dallo shopping compulsivo,
compaiono frequentemente:
stress, interferenze con il funzionamento sociale e lavorativo, disagi familiari e coniugali,
gravi problemi finanziari.
Nel complesso, lo shopping
compulsivo rappresenta un
disturbo che implica tre categorie di disagio psicologicocomportamentale presenti
spesso contemporaneamente:
un disturbo del controllo dell’impulso , i comportamenti
ossessivi e la dipendenza.
La presenza di un deficit nel
controllare i propri impulsi all’acquisto rende questo comportamento per alcuni aspetti
simile ad altre manifestazioni
di scarso controllo dei propri
istinti, come il gioco d’azzardo
patologico e la cleptomania.
La ripetitività dei comportamenti di acquisto e la ciclicità
delle crisi hanno portato in risalto il carattere ossessivo del
disturbo che sembra aumentare, come altri problemi
ossessivi, in corrispondenza
delle situazioni di stress. Ma
la caratteristica che senza
dubbio appare spesso più difficile da sradicare concerne la
dipendenza dall’attività di acquisto. Spesso, a tal proposito,
sono state descritte vere e proprie crisi di astinenza che rappresentano anche il momento
iniziale più difficile da gestire
nel processo di guarigione; altri segni di questo aspetto del
problema si rintracciano in altri comportamenti tipici delle
dipendenze, come quelli volti
a nascondere gli acquisti, similmente a quanto viene fatto
dai tossicomani con la droga.
Una delle principali dimensioni su cui riflettere per superare il problema è quella relativa
alle false idee, spesso automa-
tiche, che alimentano il comportamento in questione che
tenta simbolicamente di avvicinarsi a dei modelli illusori,
spesso inseguiti nel tentativo di
compensare le proprie
insicurezze e di superare i propri problemi di autostima, che
finiscono per aumentare ad
ogni fallimento dei tentativi di
controllare il problema. Una
terapia efficace di questo pro-
blema deve, inoltre, facilitare
un graduale controllo sempre
maggiore dei propri impulsi, instaurando gradualmente una
nuova modalità di effettuare
acquisti, caratterizzata dalla
capacità di limitare il budget di
compere periodicamente e
dalla possibilità di uscire per
negozi, ispezionando prodotti
senza necessariamente portarseli a casa.
L’AVVOCATO RISPONDE
L’OMISSIONE DI SOCCORSO
L’omissione di soccorso è reato
penale previsto e punito dall’art.
593 c.p., reato che prevede la
reclusione fino ad un anno o con
la multa fino ad Euro 2.500,00 per
chi, trovando un corpo umano che
sia o sembri inanimato, ovvero una
persona ferita od altrimenti in pericolo, ometta di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità.
Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena verrà aumentata e, se ne dovesse derivare la morte, la pena verrà raddoppiata. Il reato di omissione di soccorso,
quindi, deriva dall’inottemperanza ad un obbligo di agire, animato dal principio di solidarietà sociale, cioè dei compiti
solidaristici che l’ordinamento affida a tutti noi cittadini.
Il soggetto che deve agire è la persona che si trova nella
determinata situazione a cui fa riferimento la legge. Ovvero
chi “trovi” una persona in pericolo. La giurisprudenza ha
chiarito il concetto precisando che il verbo “trovare” vada
inteso come “avvistare”, ovvero che debba sussistere un contatto materiale diretto, attraverso gi organi sensoriali, con
l’oggetto del ritrovamento (il soggetto, cioè, deve entrare nel
raggio visivo della persona chiamata d agire in soccorso). Ciò
implica che, la mera notizia che taluno sia in pericolo in luogo
sottratto alla percezione visiva diretta dell’agente, non è di per
sé idonea ai fini della prospettabilità del reato. L’obbligo di assistenza imposto dalla norma deve essere inteso nel senso ampio
di “soccorso”, che include ogni forma di aiuto e di intervento
necessarie in base alle diverse situazioni. In sintesi, per l’esistenza del reato di omissione di soccorso, di cui al comma secondo dell’art. 593 c.p., non è sufficiente il ferimento o una
generica condizione di pericolo, ma è necessario che la ferita o
le altre condizioni soggettive siano tali da privare il soggetto della capacità di provvedere a sé stesso. Va detto, in ogni caso, che
sussistono casi in cui il soggetto è esonerato ad intervenire. Ovvero:
1) La persona è impossibilitata ad agire. Si pensi ad esempio ad
un ostacolo fisico che impedisca di raggiungere il ferito, oppure
ad una menomazione fisica dell’agente che gli impedisca di raggiunge il soggetto che necessiti di soccorso. In questo caso l’obbligo giuridico si esaurirà con il dovere di avvisare l’Autorità.
2) La persona, intervenendo, esporrebbe se stessa a pericolo
insuperabile con le sue capacità. In questa situazione vi è il c.d.
stato di necessità. Il soggetto agente non interviene in quanto
esporrebbe se stesso ad un rischio non superabile. La ragione
dell’eccezione è chiara: ogni persona ha sì un obbligo solidaristico,
ma non un obbligo di esporre se stessa al pericolo, qualora non
sappia far fronte allo stesso.
Anche in questo caso, quindi,
l’obbligo giuridico si esaurirà
con il dovere di avvisare l’Autorità.
3) Quando le persone presenti
sul posto e che possono soccorrere siano più di una e non
serva che il soggetto aiuti il soccorso. Cioè, se Tizio è in pericolo
e Caio e Sempronio sono entrambi presenti sul luogo, può ben
intervenire il solo Caio, e su Sempronio non si abbatterà alcuna
punizione penale, tranne nel caso in cui l’intervento di Caio non
sia stato proficuo e abbia avuto bisogno di Sempronio che, invece, si è allontanato. Ciò chiarito, va poi sottolineato che l’omissione di soccorso è un delitto ed i delitti sono puniti solo per
dolo, cioè per volontà, a meno che la norma stessa faccia
riferimento alla punibilità per colpa. Non è il caso dell’omissione di soccorso, il quale è punibile solo ed esclusivamente
per dolo. Ciò implica che per la punibilità debba sussistere la
coscienza della situazione di pericolo, la volontà di non prestare soccorso e la comprensione delle conseguenze negative del proprio mancato agire.
Si osserva, infine, che il delitto di omissione di soccorso può
essere considerato come una norma di carattere sussidiario
e generale. Infatti, esso trova applicazione dove non sussista un preciso dovere giuridico altrimenti sanzionato dal diritto penale. In effetti, ad esempio, la norma speciale di cui
all’art. 189 codice della strada (“L’utente della strada, in
caso di incidente comunque
ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza occorrente a coloro
che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona”; “Chiunque non ottempera all’obbligo di prestare l’assistenza occorrente
alle persone ferite, è puni- Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
to con la reclusione da un
sottoporre domande su
anno a tre anni. Si applica
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
la sanzione amministrativa
avvocato possono inviare
accessoria della sospensiouna mail all’indirizzo
ne della patente di guida [email protected]
o
scrivere a “L’avvocato
per un periodo non inferiore
risponde – Giornale
ad un anno e sei mesi e non
Altopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
superiore a cinque anni”)
Asiago (Vi)”
prevale su quella in esame.
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
28
GRAZIE GALLIO GRAZIE! Uomini (e donne) che amano i cani
Son venuto a conoscenza che
l’A.N.R.P. e il
comune di Gallio
hanno deciso di
conferire la medaglia d’onore a
tutticoloro che
durante la seconda guerra
mondiale furono
deportati e internati nei lager
nazisti, affinché
la loro sofferenza non sia dimenticata. Penso che questo
gesto sia da considerarsi
molto nobile e come si usa
dire, di alto spessore morale, per tanto, troppo tempo
son stati dimenticati. Spiace
soltanto che per molti sarà
purtroppo solo un riconoscimento alla memoria, Credo
infatti che i più non ci siano
più, e mio padre rientra tra
questi. Ma medaglia a
parte,la cosa che probabilmente desiderava di più
negli ultimi anni era principalmente una, tornare nella sua vecchia casa a
Gallio. Diceva sempre “
son nato profugo perché
sull’Altopiano infuriava la
guerra, ho lavorato tanti
anni all’estero, vorrei almeno poter tornare per trascorrervi gli ultimi anni”.
Oltretutto tra vivere in affitto, in città, al terzo piano,
senza ascensore e tornare
a casa propria, al piano ter-
ra con la possibilità di una
boccata d’aria, un po’ di
differenza c’è. Sembra il
desiderio più normale del
mondo, il diritto più elementare. Ebbene questo diritto
gli e stato negato, motivo: il
cesso. A metà degli anni 50,
quando abbiamo lasciato
Gallio per la Francia, il servizio igienico era nell’orto,
ed era una cosa normale.
Ora oltre ad essere passato di moda, essere considerato antigienico questo tipo
di bagno è anche inaccessibile a chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle,
sia pur con l’assistenza della badante. Dieci anni di
tentativi per provare a costruire un benedetto servizio igienico su quel che rimaneva del nostro terreno.
Erano gli anni che in pianura le rotonde spuntavano
come funghi e sull’
l’Altopiano
Sabato 23 giugno 2012
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Gerardo Rigoni, Martina Rossi,
Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato:
don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli,
Giulia Rigoni, Giulia Crestani, Giacomo Scarsella,
Paola Cappellari, Laura Spagnolo, Maria Cristina Rigoni,
Gianni Frigo, Antonella Brazzale, Nicoletta Manfrin,
Giorgio Spiller, Serena Frigo, Paolo Carli
Responsabile grafico : Fabrizio Favaro
Impaginazione : Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Edizione chiusa il 6 luglio alle ore 2.10
Altopiano più dei funghi
continuavano a crescere le
seconde case. Purtroppo
sembra che solo per noi,
qualcuno abbia deciso che
quell’adeguamento igienico
alla nostra vecchia casa
“non s’ha da fare”. Ad un
certo punto mio padre, che
è riuscito a sopravvivere
alla guerra, alla malaria, al
massacro di Cefalonia e
Corfù (Div. Acqui) alla prigionia nei lager tedeschi, al
recupero degli ordigni bellici
della grande guerra, ai lunghi anni all’estero, non è riuscito a sconfiggere i tempi
della burocrazia (non ci sarebbe riuscito neppure
Matusalemme) e se ne è
andato questa volta per
sempre senza poter ritornare nella sua vecchia casa,
merito anche di chi, mentre
la mia famiglia era lontana da
Gallio, per guadagnarsi la
pagnotta ha abusato della
nostra proprietà.
Munari Matteo (Noch )
Il rapporto tra l’uomo
e il cane risale a tempi
antichissimi. Senza ripercorrere le fasi dell’evoluzione delle razze
canine, desidero sottolineare come l’utilizzo del
cane nelle diverse attività umane, ne ha definito nel corso degli anni
i caratteri. Pertanto
l’uomo ha imparato a
convivere con il cane e
ne ha sfruttato le capacità ad esempio nella
caccia, nel pastorizia, nel
soccorso, nell’ausilio a
persone disabili oppure
più semplicemente, utilizzandolo come animale
da compagnia. In definitiva avere un cane consente una maggiore socializzazione e, quindi,
una migliore qualità di vita. Detto questo mi
preme sottolineare il fatto che anche il cane ha
bisogno di tutte quelle attenzioni che consentono di farlo vivere dignitosamente, come le cure
veterinarie, la giusta alimentazione, la collocazione in un ambiente adeguato. Un aspetto particolarmente rilevante riguarda l’educazione; il
cane disidera che l’uomo che lo accudisce rappresenti per lui il capo branco”. La funzione
principale del proprietario del cane consiste proprio nello svolgimento di tale ruolo. Ma cosa
vuol dire capo branco? Significa semplicemente rispettare e far rispettare alcune semplici regole che consentano all’animale di comprendere come deve comportarsi con gli uomini e
con i suoi simili. Tutto ciò implica una serie di
impegni che, se non compiuti, vanificano i benefici di possedere un cane. Naturalmente si
devono raccogliere le deiezioni, nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Inoltre si deve tenere presente che il cane è fondamentalmente
un “lupo” e come tale deve essere considerato. E’ di primaria importanza portarlo con sé a
compiere lunghe passeggiate. E’ profondamente
sbagliato, invece, umanizzarlo! Chi possiede un
cane sa bene come deve comportarsi ed è consapevole dell’impegno e dell’amore necessari
per convivere con questo splendido animale.
Uomini (e donne) che odiano i cani. Non sempre i possessori di cani rispettano fino
infondo le regole basilari che ho
accennato. Ci sono persone che
pongono al primo posto l’affetto e trascurano l’educazione; vi
è mai capitato di vedere un proprietario di cane prendere in
braccio il proprio animale quando incrocia un altro cane? Credo non ci sia nulla di più
diseducativo. Alcuni, per fortuna rari, non raccolgono le
deiezioni. Con questo comportamento creano però un grave
danno d’immagine e screditano le persone corrette! Ci sono
poi quelli che, arroganti, non hanno alcun rispetto per le persone che mostrano di aver paura
dei cani. Ma gli atteggiamenti scorretti di alcuni
individui possono giustificare i gravi episodi di
intolleranza che si verificano, con una sconcertante frequenza, nei confronti dei cani e dei loro
proprietari? Direi proprio di no! Ad Asiago, e
non solo, continuano a verificarsi gravi episodi
di avvelenamenti di cani e gatti. Ma chi sono
quei vigliacchi che trovano gratificante uccidere quelle povere bestie? A me evocano le imprese di Abel e Furlan, due ragazzi, figli della
medio-alta borghesia, studenti universitari, che
negli anni 80 si sono responsabili di ben quindici
omicidi! Sono divenuti tristemente famosi come
“la banda di Ludwig”. Ma cosa accomuna questi
ultimi agli avvelenatori di cani? Credo di non
sbagliare se affermo che è l’odio il sentimento
che ispira questi spregevoli individui; l’odio verso tutto ciò che non rientra nei loro canoni di
“esseri perfetti e puri” (in perfetta sintonia con
la “filosofia Hitleriana”). Sono altresì convinto che esista una connivenza omertosa da
parte di coniugi o persone che conoscono gli
autori di queste azioni criminali ma che tacciono rendendosi, così, c o r r e s p o n s a b
ili. Auspico che prevalga il senso di responsabilità civile e che si interrompa questa spirale di violenza, con la collaborazione di tutte
le brave persone che vivono in questa splendida terra di Asiago! Roberto Vecchione
SPREAD NOSTRO CHE SEI CON NOI
Spread nostro che sei con noi, da sempre. No, non sei il
differenziale tra i titoli italici e quelli teutonici, come ci
fanno credere, per coprire le vere cause del disastro.
Sei invece la distanza tra individui, il disprezzo delle
regole, l’abisso tra la politica e le esigenze reali del
paese. Caro Spread, abbiamo scoperto che ci sei più
familiare di quanto non sapessimo, che anzi siamo cresciuti con te; solo che ora ti abbiamo riscoperto anche se
su un altro terreno, quello del confronto finanziario tra
paesi. Ma questo, finanziario, non è che il pallido riflesso
dello spread sociale ed etico che da sempre caratterizza il
popolo italico. La crisi mondiale altro falso mito raccontatoci ad arte, la frau Merkel che non ci aiuta, le banche
anglosassoni, tutti falsi miti che ci propinano per farcene
una ragione. In realtà la nostra crisi è molto risalente, a
venti o venticinque anni fa; il “malato d’Europa” definiva il nostro paese l’Economist nel 2006. Quale la nostra
malattia: l’economia non cresce. Per cui anche il debito
che è a livelli spaventosi ci fa perdere la residua credibilità, proprio in mancanza di prospettive per la crescita. Insomma caro Spread, il male è endemico altro che crisi
mondiale e del resto perché altri paesi, per non far tanti
nomi, la invidiata Germania, è addirittura in espansione?
Perché da noi non si cresce! Anzitutto perché, senza dar
tutte le colpe alle classi dirigenti, siamo allergici alle regole, sia nei rapporti individuali e ancor più nei confronti
del pubblico. Il tornaconto personale è irresistibile e ci fa
superare ogni remora; non solo le evasioni fiscali, ma
anche le corruzioni a cominciare dalla più “piccole” come
le raccomandazioni, gli opportunismi, le furbate. Insomma il degrado etico non ci aiuta ad essere cittadini seri.
Mentre il rispetto delle regole è anche utile, perché le regole accorciano le distanze, eguagliano i costi, superano
i tempi; chi le scavalca arreca danno alla società. Sarebbe come se in un condominio alcuni dribblassero i regolamenti e i costi dei servizi: costoro vivrebbero sulle spalle
degli altri. E’ evidente. Ma veniamo anche a chi ci rappresenta. I politici oggi sembrano i più estranei anche per
questo i meno colpevoli; non solo si sono ritirati dal governo (proprio adesso!) senza chiedere il voto (i pretesti
puerili per non votare nascondono interessi elettoralistici).
E mentre i cittadini, le famiglie, le imprese sono allarmati
e talora anche disperati, beh loro discutono di primarie,
di cambiare il nome al partito, di spartirsi i posti in Rai, di
chi sarà il premier e via discorrendo. Scherzano col fuoco: torniamo alla lira, cacciamo la Germania
dall’eurozona. Ma come superare la crisi? lasciamo fare
a Monti! Per forza fanno venire la febbre allo spread;
come se in una famiglia indebitata fin sopra i capelli i
componenti litigassero per le ferie o discutessero di
cambiare la vettura con l’ultimo modello. Caro Spread,
senza aggiungere altro del “malato d’Europa”, tu hai
detto chiaro, anzi lo ripeti ogni giorno, non hai proprio
nessuna fiducia di questa politica; e del sistema paese
che ne dici?
Giovanni Bertacche
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
Nessuno muore sulla terra finchè29
vive nel cuore di chi resta
Don Romeo, prete fino all’ultimo, con gioia e umiltà
Se n’è andato il 23 giugno il sacerdote roanese che ha saputo conquistare tutti con il suo gusto per la vita, la sua disponibilità e la sua vicinanza discreta e amichevole.
“Che bella ed esaltante missione ha il
sacerdote: per poter essere strumento, nelle mani di
Dio, per donare
come Cristo, alle
anime dottrina,
grazia, speranza e
gioia. Grazie Signore, ora e sempre, per questo
dono”.
Sono parole scritte
da don Romeo Martello, nel testamento
spirituale ritrovato
dopo la sua morte, lo
scorso 23 giugno.
Chi ha conosciuto
don Romeo ha avuto modo di farsi conquistare da questa
sua grande gioia di
essere prete e dall’intensità con cui
svolgeva la sua missione, dalla sua instancabile voglia di
fare e dal suo gusto
per tutto ciò che la
vita è. Uomo umile
e semplice, generoso e discreto, don Romeo aveva il
grande dono di saper e voler parlare con tutti, grandi
e piccoli, trovando per
ognuno le parole più adatte
in qualsiasi momento e in
qualunque situazione, donando con grande disponibilità a tutti la sua amicizia,
il suo affetto, il suo aiuto.
“Chiedo perdono a quanti
involontariamente
VITTORIO SCHIVO
di anni 82
Lascia nel dolore la moglie
Wilma, le figlie Mirella con
Paolo, Gianna con Francesco, Luciana con Roberto,
i cari nipoti, la cognata e
parenti tutti.
GALLIO,
26 Giugno 2012
avessi offeso e disgustato “ si legge nel suo scritto
di commiato, definito “più
una lettera scritta con il
cuore, che vero e proprio
testamento spirituale”,
confermando il suo saper
chiedere perdono e il suo
saper perdonare. “Vorrei
che nessuno fosse triste,
quando giungerà per me
il momento di passare all’altra riva, perché come
Cristo è risorto, anche
noi tutti dobbiamo credere che un giorno ci ritroveremo assieme a Lui nel
Regno di Dio”, ha scritto
ancora don Romeo, consapevole che per lui quel momento era ormai imminente. Come testimoniano anche i familiari e soprattutto
le due persone che gli sono
state più vicine da quando
era tornato quassù nel suo
RUGGERO MOSELE
di anni 79
Lascia nel dolore la moglie
Ania, i figli Alessandro e
Sergio, i fratelli Vittorio con
Laura, Maria Gabriella con
Carlo, il cognato Celestino
con Franca, i nipoti Valter,
Andrea, Omar e Ireneo
con Cristina, gli zii, i cugini
e parenti tutti.
CANOVE,
16 Giugno 2012
ATTILIO MUNARI
di anni 62
Lascia nel dolore la moglie
Marcolina, i figli Mirco con
Cristiana, Monica con
Massimo, Martina con Stefano, gli adorati nipoti Aurora, Marika, Rachele e
Lorenzo, il fratello Ugo, la
suocera Caterina, i cognati, le cognate, i cugini e parenti tutti.
GALLIO,
30 Giugno 2012
Altopiano, Annalia
ed Emma, che lo
hanno seguito con
sincera dedizione
in particolare nell’ultimo anno, don
Romeo ha vissuto
la sua malattia
con forza e coraggio, senza mai minimamente far pesare il fatto che
ne sapesse chiaramente le conseguenze. La cura
migliore per superare le crisi più
acute, è stata la
possibilità di poter
continuare a fare
il prete, soprattutto in alcuni momenti particolari,
come quando lo
scorso dicembre
aveva avuto la
“grande gioia di
battezzare due
pronipoti, Amy e
Noemi,
nello
stesso momento”,
o come quando un
anno fa aveva concelebrato
il matrimonio di un nipote:
in entrambi i momenti si era
temuto fino all’ultimo che
non potesse essere presente, ma poi la voglia di esserci gli aveva dato una forza crescente, con il tono di
voce che mentre celebrava da flebile e sofferente
era diventato via via più sicuro e orgoglioso. Nel 2008
in occasione del 50° di sa-
cerdozio don Romeo Martello, nato a Roana il 26 dicembre 1930, ci aveva raccontato il suo percorso da
prete, fin da quando era entrato in seminario nel 1944.
Dopo l’ordinazione il 13 luglio 1958 a Padova, fu cappellano a Campolongo
Maggiore, a Solesino e a S.
Pietro Viminario; nel 1976
venne nominato parroco di
Pedescala dove rimase per
8 anni prima di passare a
S. Pietro Valdastico per ben
17 anni. E’ nel 1992 che
torna quassù, parroco a
Camporovere per 14 anni
prima di andare in pensione. Nel contempo prende
l’incarico di assistente spirituale a Villa Rosa, ruolo
VITTORINA
LONGHINI
di anni 62
Lascia nel dolore il marito
Valentino, le figlie Chiara
con Ivan, Donatella con
Massimo, gli adorati nipotini
Davide,
Marco
e
Tommaso, i fratelli, le cognate e parenti tutti.
BERTIGO DI
GALLIO,
2 luglio 2012
LUCILLA ROSSI
di anni 83
Lascia nel dolore i figli
Danilo, Nadia, Marinella, la
nuora il genero, i nipoti e i
parenti tutti
CASTROCARO
TERME
26, Giugno 2012
che mantiene anche dopo la
pensione, quando, stabilitosi ad Asiago, si rende disponibile a dare una mano ogni
volta che serve, in tutte le
dodici parrocchie del
vicariato. “Per un sacerdote la missione non finisce mai – diceva – ed ora
vivo con gioia la mia pensione, celebrando messa,
predicando, confessando, senza l’apprensione
di quando si ha una parrocchia da seguire”.
Una gioia che è riuscito a
dimostrare sempre a coloro che hanno avuto modo
di conoscerlo in tutte le comunità che gli sono state
affidate.
Silvana Bortoli
Caro Don Romeo, noi genitori e bambini della
scuola dell’infanzia “Beata Giovanna” ti salutiamo con affetto e ti ringraziamo per essere stato in mezzo a noi testimone di fede e di amore.
Hai vissuto gli ultimi anni della tua vita presso
la nostra struttura e la tua presenza è stata per
noi un dono. Non hai mai perso l’occasione per
darci dei consigli o farci riflettere attraverso i
messaggi che ci mettevi nelle bustine degli
armadietti o di venire tra i bambini a parlare di
Dio, a insegnare l’importanza della preghiera e
a darci la benedizione. E sappiamo quanto hai
lavorato, insieme alle tue collaboratrici, per
preparare quelle stelline luccicanti che ci hai
regalato per Natale. Nel centro di ognuna avevi
messo un Gesù Bambino. Quelle stelle hanno
trovato un posto speciale, nelle nostre case o
nelle nostre auto, e resteranno per noi un segno del tuo passaggio a ricordarci che lassù c’è
sempre qualcuno che veglia su di noi. Ora ci
sei anche tu e siamo certi che continuerai a
prenderti cura di noi.
Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail [email protected] oppure
tramite posta indirizzata a: l’Altopiano via J.Scajaro 23 Asiago (inserzioni gratuite)
RADAMES
CONFORTIN
di anni 62
Lascia nel dolore la moglie
Mariella, i figli Manuel con
Michela, Sandro, la mamma Celerina, le care
nipotine Chiara e Diana, il
fratello, la sorella, i cognati, e
parenti tutti.
CANOVE,
1 Luglio 2012
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
30
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 7 a venerdì 20 luglio
Il 23 giugno è il 189º giorno del calendario gregoriano. Mancano 177 giorni alla fine dell’anno
Sabato 7 S. Claudio
Domenica 8 S. Priscilla
Lunedì 9 S. Faustina
Martedì 10 S. Seconda
Mercoledì 11 S. Benedetto
Giovedì 12 S. Veronica
Venerdì 13 S. Enrico
Sabato 14 S. Camillo de Lellis
Domenica 15 S. Bonaventura
Lunedì 16 B. V. del Carmelo
Martedì 17 S. Alessio
Mercoledì 18 S. Federico
Giovedì 19 S. Arsenio
Venerdì 20 S. Apollinare
Proverbi del mese: Quando luglio è ardente, miete lesto. Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto. - Se
non fa caldo di luglio e di agosto, sarà tristo il mosto. - A San
Bonaventura (15 luglio) s’è finito di mietere in pianura.
Curiosità del luglio 2012: 1 luglio, il sole sorgeva alle 5.40;
tramontava alle 20.51. 15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46. Oltrepassato il Solstizio d’Estate, le giornate tornano lentamente ad accorciarsi. Dal 1° al 31 luglio la
durata del giorno diventa più breve di circa 44 minuti.
Luglio è l’unico mese ad avere due “giorni immaginari” utilizzati nella letteratura fantascientifica e nel sottogenere della canzone denominata “demenziale”: il 32 luglio è il giorno in
cui gli abitanti di una società totalmente asservita ad un immaginario potere temporale vivevano in permanenza nel romanzo breve di Frederik Pohl “Il tunnel sotto il mondo” (1955),
trasposto in film nel 1969 da Luigi Cozzi, mentre “38 luglio” è
il titolo del primo singolo del 1973 del gruppo degli Squallor.
Astri. Con il mese di luglio ha inizio il clima estivo vero e
proprio, cosa che può sicuramente invogliare a intraprendere
qualche osservazione notturna. Luglio rappresenta una buona occasione anche per chi vuole cominciare sistematicamente con le meteore, dato che aumenta il numero degli sciami
e delle stelle cadenti stesse, e che in buone condizioni di trasparenza e oscurità le frequenze diventano facilmente superiori alle 20 meteore/hr. Quest’anno c’è stato il plenilunio il 3
luglio, pertanto nei giorni vicini a questa data il numero delle
meteore visibili risultava ridotto quasi d’una decina di volte.
Viceversa dopo la metà del mese si avranno delle ottime
occasioni per osservare con soddisfazione.
Curarsi con la natura. Questa estate ci sta regalando temperature davvero elevate, quindi per proteggersi dall’afa è
bene ricorrere alle proprietà dissetanti e ricostituenti della
frutta di stagione, che grazie ai nutrienti che contiene è in
grado di apportante vitamine e sali minerali. Vediamo, quindi,
quali sono i frutti di luglio e le loro caratteristiche principali.
Albicocca, un frutto molto succoso, nutriente e digeribile;
contiene vitamina A, C e potassio; è perfetta in caso di stanchezza e come antidoto alla depressione. Anguria, il frutto
dell’estate per eccellenza; contiene moltissima acqua e quindi è particolarmente indicato per rinfrescarsi e dissetarsi;
possiede ottime proprietà diuretiche e depurative, contiene
pochissime calorie, mentre è ricco di vitamina A, C e potassio. Ciliegia. Anche le ciliegie sono un ottimo frutto estivo;
sono morbide e succose e contengono vitamine, fibre e sali
minerali; possiedono ottime proprietà diuretiche. Le fragole
contengono moltissima vitamina C, addirittura più delle arance, ma anche sali minerali e organici alcalini; lo zucchero che
contengono è tollerato anche dai diabetici; tra le sue proprietà sono da segnalare quella diuretica, depurativa, battericida
e rimineralizzante.
Dalle ore 8.45 di sabato 7
alle ore 8.45 di sabato 14 luglio
ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi
Zuccato, Viale Matteotti
Dalle ore 8.45 di sabato 14
alle ore 8.45 di sabato 21 luglio
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio
– Via Roma, 33/a
CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici –
Piazza S. Marco, 23
Un santo per volta, Santa Veronica – 9 luglio. Il nome
della Veronica, ricorre per la prima volta nei Vangeli apocrifi
e si riferisce alla donna emorroissa di nome Bernike in greco, Veronica in latino, che implorando Gesù per la sua guarigione, mentre passava stretto nella folla, riuscì a toccargli il
lembo del mantello, guarendo all’istante. Gesù chiese chi l’aveva toccato e gli apostoli risposero: “è la folla che ti stringe da
ogni parte”, ma Gesù insiste perché ha sentito una forza che
usciva da lui e allora l’emorroissa si fece avanti e gettandosi
ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutti, il motivo per cui l’aveva
toccato e il beneficio che aveva ricevuto. Gesù le rispose:
“Figlia la tua fede ti ha salvata, va in pace!”.Lo storico
Eusebio nella sua ‘Historia eccl.’ , racconta che a Cesarea
di Filippo vi era la casa della miracolata emorroissa Bernike,
supposta originaria di Edessa in Siria e che davanti alla porta
della casa si ergeva una statua in bronzo, rappresentante una
donna piegata su un ginocchio con le mani tese in atto d’implorazione, davanti a lei la statua di un uomo in piedi, avvolto
in un mantello, che tende la mano alla donna; ai suoi piedi
cresceva una pianta sconosciuta elevata fino al mantello e
ritenuta di efficace rimedio per ogni tipo d’infermità. La statua dell’uomo, si diceva rappresentasse Gesù ed Eusebio conclude dicendo, che al tempo del suo soggiorno in quella città,
il gruppo bronzeo era esistente. La tradizione della donna
che asciuga il volto di Gesù, con un telo, da cui sarebbe scaturito il nome Veronica ‘vera icona’, ha senz’altro preso grande diffusione oscurando quasi del tutto, l’episodio della
emorroissa, che sarebbe secondo taluni, la stessa donna, anche se non vi sono certezze nei tanti documenti più o meno
apocrifi. Essa è stata rappresentata in tantissime opere scultoree e di pittura, che ne hanno prolungata l’immagine fino ai
nostri giorni, inserendola anche nei personaggi della pia pratica della Via Crucis alla sesta stazione. Santa Veronica ha
un particolare culto in Francia, dove la si considera come la
donna che dopo la morte del Salvatore, andata sposa a
Zaccheo si reca ad evangelizzare le Gallie e sarebbe morta
nell’eremitaggio di Soulac; chiamata anche S. Venice o Venisse, è patrona in Francia, dei mercanti di lino e delle lavandaie.
Che tempo avremo nei prossimi giorni? Il giorno 5 luglio
l’anticiclone africano dovrebbe aver abbandonato la penisola anche se è probabile un suo temporaneo ritorno intorno
all’8 luglio. Il caldo che abbiamo subìto tra il 28 giugno e il 5
luglio è stato più intenso su Basso Veneto, Emilia, Romagna
e regioni centrali, mentre, anche in questa occasione, il caldo si è presentato leggermente più clemente nei confronti
delle regioni di Nordovest. L’apice della calura è stato toccato tra il 29 giugno e il 2 luglio, quando si sono superati i 35
gradi su almeno il 70% della penisola, con molte punte 36-37
gradi. Ovviamente la temperatura percepita dal nostro organismo è mediamente in media 4-5 gradi superiore a quella
segnata dal termometro là dove l’umidità stagnante al suolo
risulta elevata, come nella pianura padano-veneta. Unico lato
positivo del ritorno del rovente anticiclone Nord africano è
che, oltre al caldo intenso, porta tempo bello e soleggiato su
tutta la penisola. La circostanza fa felice la folta schiera di
vacanzieri che alla fine di questo mese ha dato il via al primo
grande esodo estivo verso il mare o i monti. Ma risultano
contenti anche gli operatori nel settore della refrigerazione
(gelati e affini). Sotto la cappa dell’anticlone africano anche
la piovosità si segnala scarsa o assente e per lo più limitata
alle regioni alpine, lambite da perturbazioni atlantiche, costrette a muoversi a Nord della barriera alpina, ai margini
dell’anticiclone africano. Qualche temporale pomeridiano da
calore invece sulle regioni appenniniche.
ARIETE
Non è il caso che vi imponiate su particolari
privi di importanza, magari cadendo nella tentazione di una polemica inutile, dovuta più
che altro al vostro malumore. Mantenete pure il vostro punto
di vista in una questione di principio su cui non è il caso di fare
concessioni, ma cedete all’armonia di rigore conoscendo il
valore della tradizione.
TORO
La vostra originalità può essere particolarmente apprezzata proprio in un momento dell’anno che vive nella tradizione la sua
componente essenziale. L’estate vi darà l’occasione di aprirvi
a un rinnovamento delle abitudini, cominciando da piccole cose:
provate, ad esempio, a visitare un museo che non ricordate o
a cercare un vecchio amico che non sentite da tempo.
GEMELLI
Plutone e Marte nel vostro segno potrebbero farvi sentire fuori
posto sia in famiglia che con gli amici: questo non vuol dire
che dovete rinunciare ai piaceri della vita, ma che forse farete
bene a cambiare le abitudini di rito. Lasciate libertà di iniziativa
al partner, che è in grado di mettervi a vostro agio anche in una
situazione potenzialmente imbarazzante.
CANCRO
Potete rendere più allegra l’atmosfera delle belle giornate d’estate
in famiglia o con gli amici, offrendo non soltanto la vostra
simpatia e la vostra collaborazione, ma anche dando un contributo concreto all’organizzazione di una serata speciale, magari
arricchita da un regalo originale. Sarete sorpresi dal successo
che avrà un vostro atto di generosità e coraggio.
LEONE
Con Venere nel vostro segno, potrete offrirvi un fine settimana
da ricordare: escogitate perciò qualcosa di speciale per una
festa che potrà essere bella soprattutto se potrete fare centro
con un partner che attende soltanto una vostra sollecitazione
per seguirvi con entusiasmo. Ricordare nel modo giusto chi è
nella vostra memoria vi farà sentire a posto con la coscienza.
VERGINE
Fidando nelle capacità persuasive di Saturno, che non ha particolari riguardi per i sentimenti, potrete discutere di tutto quello che non vi convince, specie se si tratta di sprechi di denaro
e di tempo. La vita di relazione potrà così svilupparsi su basi
più sincere e meno tradizionali. Evitate però di pubblicizzare
troppo le vostre idee con chi non le condivide.
BILANCIA
Fate un sacrificio per chi merita una attenzione particolare,
accettando anche di partecipare a festeggiamenti che non vi
piacciono. Evitate perciò ci mostrare la vostra disapprovazione per spese che voi non considerate importanti, ma che sono
nel costume. D’altra parte, se riuscirete a sottrarvi con eleganza a sprechi di energia o di denaro davvero inutili. L’amore non
ne soffrirà.
SCORPIONE
Potete prendere una iniziativa decisa nei confronti di qualcuno
che vi infastidisce con proposte mirabolanti e poco credibili,
astenendovi dal partecipare a una celebrazione che non sentite
spontanea. Nell’amore avrete l’occasione di verificare nei fatti
il valore di un rapporto che potrebbe rivelarsi diverso da quello
che credete.
SAGITTARIO
Giove e Urano vi guardano con benevolenza: sarete perciò in
grado di mettere in atto un’idea geniale, capace di ribaltare una
situazione inizialmente non positiva. Se il partner ha un atteggiamento critico nei vostri confronti, potrete farglielo cambiare semplicemente con un piccolo gesto di tenerezza. Non sprecate invece energia e soldi in pura esibizione.
CAPRICORNO
Potrete contare su una settimana piacevole e ben organizzata,
se saprete prendere in mano una situazione poco chiara dando
al partner la certezza di poter contare su di voi. Se invece non
vi va di assumervi responsabilità, datevela pure a gambe, scegliendo magari una scorciatoia che non offenda nessuno. Un
atto generoso vi procurerà un momento di popolarità.
ACQUARIO
Venere in aspetto eccitante vi spinge all’azione, non sapete bene
neanche voi in quale direzione: evitate quindi di stuzzicare il
partner con critiche che, proprio perché giuste, potrebbero
innervosirlo. Mantenete un atteggiamento sorridente e disponibile alle novità: il destino, che ne sa più di voi, si manifesterà
al momento opportuno.
PESCI
Prima di assumere un gravoso impegno, conviene verificare
se vale la pena di affrontare non soltanto una spesa, ma anche
e soprattutto uno sforzo per far piacere a qualcuno che potrebbe non meritare neanche il vostro interesse. Nell’amore,
prima di buttarsi in una impresa spericolata, serve un momento di serena riflessione.
In periodo di alta stagione i distributori non
sono obbligati a rispettare il turno di chiusura
festiva, riportiamo comunque di seguito i
nominativi dei distributori in turno di apertura.
Domenica 8 luglio
MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio
Domenica 15 luglio
ASIAGO: Q8 – Località Mosele
FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti
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Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
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preferibile riceverle via posta elettronica.
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numero di telefono del mittente.
La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre,
modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
31
I 99 anni di Suor Ercolina
Suor Ercolina, all’anagrafe
Scolastica
Sponchioni, nata a
Vaiano Cremasco
(Cremona) il 17/06/
1913, suora della Sacra
famiglia, ha insegnato
all’asilo di Roana a partire dagli anni Cinquanta per trent’anni. “Tutti noi la ricordiamo con
affetto. Anche dopo la
sua partenza da Roana
per
S.
Martino
Buonalbergo ed ora
nella casa madre a
Castelletto
di
Brenzone, non abbiamo
Suor Ercolina
mai interrotto la nostra
e Barbara Martello
amicizia” racconta
Barbara Martello, una dei ni dell’asilo che domenica 17
suoi numerosissimi bambi- giugno, giorno del suo
novantanovesimo
compleanno, ha deciso di fargli una
sorpresa ed andare
a trovarla. “Quando ci siamo incontrate – prosegue
Barbara - non so
tra me e lei chi fosse la più emozionata. Erano alcuni
anni che non la vedevo, ma ogni tanto la chiamo al telefono. Ci siamo
sedute e abbiamo
chiacchierato del
tempo passato e le
ho detto “Vedi suor
Ercolina gli auguri
che oggi ti faccio sono non
solo miei ma di tutti i bambini
I neolaureati dell’Altopiano
Il 19 giugno 2012, presso l’Università di Padova, Palazzo Bo, Greta Ferrarotto ha conseguito
la Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Con grande orgoglio lo
annunciano la mamma Paola Rigoni Zurlo, il papà Raffaele, Gabriele con Vanessa, Riccardo,
la nonna Franca, le zie, gli zii, i cugini e gli amici! Grazie Greta per il tuo splendido sorriso!
Di cicogne abbiamo già parlato su uno degli ultimi numeri del nostro giornale documentando la presenza di un
esemplare a Stoccareddo di
Gallio proprio nei giorni in cui
sono nati i gemellini del calciatore Eder Baù. Bene,
sembra proprio che tal cicogna abbia fatto buona pubblicità del nostro territorio tra
In ferie sull’Altopiano
i suoi simili visto che proprio
in questi giorni se ne sono viste otto volteggiare beatamente sopra zona Waister di
Canove. Uno spettacolo del
quale hanno goduto prima di
tutto i contadini impegnati a
raccogliere fieno nei campi
sui quali i maestosi ed eleganti
volatili si sono anche posati
ripetutamente per cercare riposo. Anche chi passeggiava
tranquillamente lungo la strada del vecchio Trenino ha avuto un fuori programma eccezionale, non capita certo tutti i
giorni di vedere tante cicogne
insieme in Altopiano. Un fatto che, mano a mano che si
spargeva la voce, ha attirato
e incuriosito numerosi spettatori. Grazie a Roberto Costa Ebech che ha scattato la
bellissima foto che, per sua
gentile concessione, pubblichiamo. E se ad ogni cicogna
corrisponde un bambino…
complimenti vivissimi a tutti i
neogenitori.
Suor Maria
Speranza, Suor
Samuela, Suor
Maria Angelina
e le bambine che hai avuto
all’asilo di Roana e lei “mi
ha detto va grazie ma lo devi
dire su a Roana””.
Nella foto Barbara mostra il
medaglione che era il “pronto soccorso” dei bambini dell’asilo perché ogni volta che
qualcuno cadeva Suor
Ercolina lo appoggiava sulla
parte dolorante e diceva
“Così Gesù ti guarisce”. Per
la famiglia di suor Ercolina
arrivare ai 100 anni non è una
novità: due sue sorelle, tra cui
una suora, sono infatti arrivate a spegnare 101 candeline.
“Quando ci siamo salutate le
ho detto che le farò ancora
visita per il suo 100^ compleanno e lei sorridendomi ha risposto che farà una grande
festa se ci arriva…” Nella
casa madre, Barbara ha in-
BUON
COMPLEANNO
AD ALEX
CHE HA
FESTEGGIATO
CON UNA
TORTA ISPIRATA
ALLA SUA
PASSIONE...
IL PC !!
TANTI
AUGURI
DALLA
CUGINETTA
VERENA E
DAGLI ZII
LORIS E LISA
contrato anche un trio di Suore Cimbre, tutte di Rotzo:
Suor Maria Speranza, all’anagrafe Rina Slaviero
classe 1919 è stata l’ultima
suora guardarobiera della
casa di Riposo di Roana;
Suor Maria Angelina all’anagrafe Iole Cunico, classe
1923; Suor Samuela, all’anagrafe Ilaria Stefani, classe
1933.
Vendo libri
per la
scuola media
inferiore
in ottimo
stato.
Per info
telefonare
al 348
3138606
8
Sabato 7 luglio 2012
l’Altopiano
32