il sistema degli incentivi fiscali e dei finanziamenti negli stati uniti d

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il sistema degli incentivi fiscali e dei finanziamenti negli stati uniti d
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IL SISTEMA DEGLI INCENTIVI FISCALI E DEI FINANZIAMENTI
NEGLI STATI UNITI D’AMERICA
1)
INTRODUZIONE
Il Governo federale degli Stati Uniti d’America attribuisce la stessa rilevanza agli investitori locali e
a quelli stranieri, ponendo questi ultimi su un piano essenzialmente paritario rispetto agli investitori
statunitensi. In particolare, questo atteggiamento di apertura del Governo federale si traduce, in
concreto, nella possibilità offerta agli investitori stranieri di godere degli stessi benefici, in tema di
incentivi, riconosciuti alle persone fisiche e giuridiche americane.
Non sono previste, tuttavia, a livello federale, particolari forme di incentivi dirette ad attrarre
possibili investitori stranieri, mentre sono espressamente riconosciute da parte del Governo federale
una serie di incentivi volti a promuovere le esportazioni dei prodotti nazionali all’estero.
Sono, invece, i governi dei singoli Stati, anche a livello municipale o di contea, che prevedono
numerose tipologie di agevolazioni, sia a livello finanziario che a livello fiscale, per richiamare gli
investitori stranieri.
2)
IL RUOLO DEL GOVERNO FEDERALE E DEI SINGOLI STATI
A livello centrale, va in primo luogo evidenziato il ruolo che viene svolto (anche attraverso la rete
diplomatica delle ambasciate e dei consolati statunitensi all’estero) dal “U.S. Department of
Commerce” nel fornire informazioni sui mercati, forme di finanziamento e nel gestire le questioni
correlate agli operatori economici che si propongano di investire nel territorio degli Stati Uniti.
L’organo direttamente operativo prende il nome di “International Trade Administration”. Esso
agisce quale intermediario tra l’operatore economico straniero e le realtà aziendali statunitensi
disponibili a realizzare operazioni quali “joint-ventures”, accordi di licenza, o altri tipi di
collaborazione transnazionale, oppure con le varie agenzie statali per lo sviluppo industriale, o con
istituti finanziari pubblici e/o privati.
In un contesto normativo contraddistinto, come già osservato nell’Introduzione, dalla neutralità
della Pubblica Amministrazione federale, propensa a non interferire nel libero gioco delle forze di
mercato, si riscontrano, invece, numerosi esempi di incentivi (eminentemente di natura fiscale),
posti in essere dai singoli stati e dalle relative amministrazioni locali a beneficio degli operatori
economici, statunitensi e non, su un piano generalmente paritario.
Applicando nelle realtà locali indirizzi politici espressi a livello centrale, gli Stati membri attuano
sul proprio territorio specifici programmi di sviluppo regionale, finalizzati soprattutto a favorire le
aree geografiche economicamente meno avvantaggiate o quei distretti industriali in condizioni di
momentanea difficoltà; in concreto, essi operano cercando di incentivare la creazione di nuovi posti
di lavoro e di elevare i redditi dei residenti mediante strumenti di aiuto all’impresa quali
sovvenzioni a fondo perduto, prestiti diretti e garanzie sui prestiti concessi da istituti privati di
credito. Ne potranno beneficiare, in particolare, quei soggetti economici che progettino di insediare
o di ampliare le loro infrastrutture produttive nelle aree geografiche meritevoli di protezione.
Nei limiti delle loro disponibilità di bilancio, i singoli Stati sono spesso attivi promotori, in
concorrenza reciproca, di politiche di promozione di nuovi investimenti produttivi sul proprio
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territorio; è frequente, ad esempio, l’ipotesi in cui i diversi Stati prevedano per i costi destinati alla
ricerca e allo sviluppo la possibilità di dedurre tali costi nel loro intero ammontare dal reddito
d’impresa. Quasi tutti i cinquanta Stati dell’Unione, inoltre, mantengono uffici di rappresentanza
all’estero con finalità principalmente di promozione commerciale.
Come anticipato sempre nell’Introduzione, l’amministrazione federale offre talune forme di aiuto o
di incentivo, su un piano paritario, tanto a favore delle imprese nazionali quanto di quelle straniere,
senza alcuna discriminazione.
In particolare, lo “U.S. Department of Housing and Urban Development” offre finanziamenti a
basso tasso d’interesse e altri incentivi per incoraggiare lo sviluppo edilizio in specifiche zone.
A sua volta la “Small Business Administration” mette a disposizione crediti diretti e presta garanzie
sui crediti allo scopo di finanziare l’acquisto di macchinari, attrezzature e capitale d’esercizio.
La “Economic Development Administration”, invece, offre sovvenzioni e garantisce per crediti da
impiegarsi in iniziative a favore di regioni depresse dal punto di vista economico.
Tutte queste agenzie governative, inoltre, sono autorizzate a fornire varie forme di consulenza
tecnica ed amministrativa alle imprese nel corso delle loro attività, ad esempio mediante studi di
fattibilità, analisi di mercato, studi economici specialistici ed altro ancora.
Più in dettaglio, la “Small Business Administration” svolge un ruolo preciso, conferitole per legge
con lo “Small Business International Trade and Competitiveness Act” del 1988, che consiste
nell’aiutare le piccole e medie imprese ad accrescere il loro grado di competitività sui mercati
internazionali. A tale scopo, essa affianca il lavoro di altre agenzie governative e opera per
agevolare le imprese appartenenti a tale categoria ad ottenere il capitale necessario per l’acquisto
degli impianti e delle attrezzature necessarie alla produzione di beni e alla creazione di servizi da
immettere successivamente sui mercati internazionali.
Sono presenti poi nei singoli Stati delle vere e proprie “Development Credit Institutions” le quali,
autorizzate dai governi locali e attive in circa metà degli Stati, hanno la funzione, accollandosi i
rischi commerciali, di favorire l’accesso ai finanziamenti da parte di quelle imprese che altrimenti
non sarebbero in grado di ottenerli. Tali “institutions” sono solite concedere prestiti non soltanto per
terreni o impianti ma anche per attrezzature e capitale d’esercizio, previa valutazione della
congruità del “business plan”.
Di seguito, si procederà ad una trattazione approfondita del “business environment” dello Stato di
New York e di quello della Florida.
3)
NEW YORK
Per la sua importanza strategica, quale centro propulsore del processo di globalizzazione dei mercati
e per la sua rappresentatività, sede di oltre 3.000 società straniere operanti nei settori più diversi, lo
Stato di New York merita senza dubbio un’attenzione particolare.
Questo soprattutto alla luce della molteplicità di incentivi agli investimenti e allo sviluppo
economico che l’attuale amministrazione del Governatore Pataki è in grado di offrire alle aziende
nazionali e straniere interessate ad espandersi o a stabilirsi all’interno dello Stato.
In particolare, gli incentivi sopra menzionati possono assumere la veste di riduzioni fiscali, crediti
fiscali o anche modifiche nella formula di ripartizione del reddito, determinando in questo modo
uno sgravio all’onere fiscale complessivo imposto alle società operanti sul territorio dello Stato, che
risulterebbe pari al valore della c.d. “statutory minimum tax” (attualmente pari al 2,5%).
Seguirà una breve sintesi dei benefici più significativi.
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INCENTIVI:
i) Investment Tax Credit (ITC)
Le società possono usufruire di un credito sulle tasse per l’investimento in determinate proprietà,
costruite, acquisite o ristrutturate a New York dopo il 1968.
Negli anni fiscali successivi al 1990, tale credito corrisponde al 5% dei primi $350 milioni di
investimento, più il 4% della cifra ulteriore ai $350 milioni.
Nel caso in cui l’attività di costruzione o ristrutturazione si estenda su più periodi, il credito sarà
calcolato in proporzione agli investimenti effettuati nei diversi periodi.
Il credito è concesso per le proprietà e i beni strumentali, inclusi gli edifici e le loro componenti
strutturali, che siano utilizzati principalmente per:
- la produzione di beni (ma non di elettricità) a mezzo di fabbricazione, lavorazione,
assemblaggio e rifinitura;
- il trattamento industriale dei rifiuti e il controllo dell’inquinamento aereo, utilizzati dal
contribuente nelle proprie attività;
- gli investimenti utilizzati per la ricerca e lo sviluppo possono, invece, usufruire di un credito
fiscale pari al 9% sul valore della tassa sulle società.
I crediti non utilizzati possono esserlo nell’arco dei 15 anni successivi.
ii) Employment Incentive Tax Credit (EITC)
La società che sia eleggibile per l’ ”investment tax credit” nei confronti di un bene il cui acquisto,
costruzione, ricostruzione o ristrutturazione siano iniziati il 1° gennaio 1987 o successivamente, è
autorizzata a ricevere un credito, per gli incentivi all’occupazione, per i due anni successivi a quelli
in cui il credito è ammesso con riguardo a tale bene.
Tale credito è concesso solo se il numero medio degli occupati nel corso dell’anno fiscale è almeno
del 101% rispetto a quello degli occupati nel “ base year employment”, ovvero rispetto a quello
immediatamente precedente l’anno fiscale in cui è stato concesso il credito sugli investimenti.
A decorrere dall’anno 1990, tale credito è:
1,5% della base di credito per investimenti, se il numero medio degli occupati è inferiore al
102% rispetto all’anno fiscale di base;
2% della base di credito per investimenti, se il numero medio degli occupati è superiore al
102% e inferiore al 103% rispetto all’anno fiscale di base;
2,5% della base di credito per investimenti, se il numero medio degli occupati è pari o
superiore 103% rispetto all’anno fiscale di base.
I crediti non utilizzati possono esserlo nell’arco dei 15 anni successivi.
iii) a) Qualified Emerging Technology Employment Credit
Due diversi crediti sono disponibili per le società che si occupano di qualificate tecnologie
emergenti, in conseguenza dell’emanazione del “New York State Emerging Industries Jobs Act”, a
decorrere dall’anno fiscale 1998.
La “qualified emerging technology company” è una società evente sede nello Stato di New York
con un fatturato di vendita annuale di $10 milioni o inferiore, la quale:
ha i suoi prodotti o servizi primari classificati come “emerging technologies”in conformità
alla “Public Authorities Law”; oppure
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svolge attività di ricerca e sviluppo nello Stato di New York e ha una proporzione di fondi
dedicati alla ricerca e allo sviluppo rispetto alle vendite nette che eguaglia o è superiore alla
proporzione media delle società controllate dalla “National Science Foundation”.
Le attività di rivcerca e sviluppo che possono qualificare una società per il credito da “emerging
technologies” include la ricerca di base e applicata nelle scienze ed in ingegneria, ma esclude la
ricerca e lo sviluppo nelle scienze sociali.
Dall’anno fiscale 2000, tale credito è stato esteso anche alle “remanufacturing technologies”,
ovvero ai processi mediante i quali determinati prodotti sono riportati ai loro standard di prestazioni
originali e sottratti alla rottamazione.
Per qualificarsi per il “qualified emerging technology employment credit”, una società di tecnologie
deve dimostrare di occupare almeno il 101% del suo “base year employment” oppure del numero
medio di dipendenti occupati a tempo pieno dalla società nello Stato di New York durante i tre anni
immediatamente precedenti l’anno fiscale per il quale il credito è richiesto.
Il credito è di $1.000 per ogni dipendente in eccesso rispetto al “base year employment” e può
essere richiesto per tre anni consecutivi.
iii) b) Qualified Emerging Technology Company Capital Credit
Questo credito è concesso per investimenti in una società di qualificate tecnologie emergenti.
Con il termine “qualified investment” si definisce l’acquisto di azioni o altre partecipazioni in tali
società.
Il credito può essere del 10% o del 20% degli investimenti qualificati, e la percentuale applicabile
dipende dal periodo, rispettivamente di quattro o nove anni, per il quale l’investitore garantisce che
l’investimento non sarà venduto, trasferito, scambiato o altrimenti disposto.
Sebbene gli eventuali residui di credito possano essere utilizzati negli anni successivi, il totale
massimo del credito di cui il contribuente può avvalersi in tutti gli anni fiscali è di $150,000 o
$300,000, a seconda del periodo di detenzione garantito.
Il credito è soggetto a restituzione totale o parziale se l’investimento non è mantenuto per il periodo
per il quale è stata data la garanzia.
iv) Credit for Hiring Persons with Disabilities
Per gli anni fiscali successivi al 1997, l’occupazione di soggetti disabili dà diritto a un credito sulle
tasse, corrispondente al 35% dei primi $6,000 di stipendio pagato nel corso del primo anno di
occupazione al soggetto disabile. Nel caso lo stipendio del primo anno del soggetto disabile sia
eleggibile ai fini dei crediti federali, lo stesso ammontare di credito può essere utilizzato nel
secondo anno di occupazione (con la conseguenza che il soggetto dovrà essere occupato per almeno
i due anni successivi ).
Si considerano lavoratori disabili qualificati coloro che sono stati definiti come tali dall’Education
Department e prestino il proprio lavoro per un minimo di 180 giorni o 400 ore lavorative.
v) Alternative Fuels Vehicle Credit
Per i beni utilizzati successivamente all’anno 1997, è disponibile un credito sulla “corporate income
tax” per spese su veicoli elettrici, veicoli alimentati da carburanti non inquinanti e beni che servono
per il rifornimento di veicoli alimentati da carburanti non inquinanti.
L’ammontare del credito varia a seconda del tipo di investimento. E’ pari al 50% dell’ ”incremental
cost”, ossia il maggior costo di un veicolo elettrico rispetto ad uno alimentato a benzina, fino a
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$5,000 per veicolo. E’, invece, del 60% di quanto speso per l’acquisto di un veicolo alimentato da
curburanti non inquinanti, fino a $10,000 per veicolo, o $5,000 per veicoli inferiori alle 14.000
libbre.
I veicoli e i beni devono trovarsi nello Stato di New York.
EMPIRE ZONES
Il governo newyorkese, desiderando stimolare la crescita di talune aree geografiche
economicamente depresse con diffusa povertà e disoccupazione dette “empire zones” (in
precedenza denominate “economic development zones”) rende disponibili a quanti intendano
insediarvisi una serie di incentivi. In particolare, sussistono quattro diverse tipologie di crediti per le
attività ivi localizzate che promuovano lo sviluppo industriale e/o del commercio privato e la
creazione di posti di lavoro.
A tutt’oggi il numero delle “Empire Zones” nello Stato è pari a 72.
Nel tentativo di promuovere gli investimenti nella città di New York e favorire, in particolare, la
ricostruzione della zona di “Lower Manhattan” dopo i recenti avvenimenti terroristici che hanno
devastato il distretto finanziario della città, il governo federale ha emanato una legge che ha istituito
la c.d. “Liberty Zone”, la quale si estende sino alla estremità south di Canal street, East Broadway e
Grand street. La nuova legge prevede la concessione di specifici benefici fiscali a tutti gli
investimenti stanziati nella zona.
i) Investment Tax Credit
Si tratta di un credito previsto per quei soggetti che investono nelle zone qualificate come “Empire
Zones”e si sostituisce all’ordinario “investment tax credit”o al c.d.“research and development
investment tax credit”. Come vale anche per gli altri tipi di crediti, l’ “investment tax credit” non
può ridurre la percentuale della “corporate tax” al di sotto del maggior valore tra la “statutory
minimum tax” e la “minimum tax” vera e propria.
Le attività di impresa possono pertanto usufruire di un credito pari al 10% dei capitali investiti per
l’acquisto di proprietà e/o beni strumentali utilizzati nei processi industriali , ivi inclusi gli edifici e
le pertinenze, che siano ubicati in una delle zone “protette”.
L’acquisto, costruzione, ricostruzione o restauro della proprietà deve avere inizio prima o durante la
data di attribuzione della qualifica della zona, e deve avere termine prima che la stessa zona perda la
stessa qualificazione.
Nei casi in cui tali attività si protraggano o vengano terminate dopo il periodo di qualificazione
della zona, il credito è limitato al 10% della porzione d’investimento effettuato nel periodo in cui la
zona era qualificata come “Empire Zone”.
I crediti non utilizzati possono esserlo negli anni succesivi fino al loro completo utilizzo.
Possono altresì essere convertiti in un rimborso del 50% del loro valore, se il contribuente dimostra
di avere intrapreso una nuova attività.
ii) Wage Tax Credit
Le società hanno diritto ad un credito per gli stipendi pagati a dipendenti a tempo pieno per posti di
lavoro creati nelle zone qualificate come “Empire Zones” o in zone ad esse equivalenti (Zone
Equivalent Areas).
L’importo del credito è dato dalla seguente somma:
$3,000 moltiplicati per il numero medio di dipendenti a tempo pieno che hanno ricevuto uno
stipendio nelle Empire Zones per più di metà dell’anno fiscale e che, rispetto a tale stesso periodo di
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tempo, hanno ricevuto una paga oraria corrispondente almeno al 135% della paga minima salariale,
e
$1,500 moltiplicato per il numero medio di dipendenti a tempo pieno che hanno ricevuto
uno stipendio nelle “Empire Zones” per più di metà dell’anno fiscale.
A partire dal 1° gennaio 2001, tale importo è applicabile anche alle “Zone Equivalent Areas”; i
crediti sono concessi per una durata di cinque anni tanto per le “Empire Zones”che per le
c.d. “Zone Equivalent Areas”.
I crediti non utilizzati possono esserlo negli anni successivi sino al loro esaurimento.
iii) Capital Tax Credit
I contribuenti (società o persone fisiche) hanno diritto a un credito pari al 25% della somma dei
seguenti investimenti e contribuzioni:
investimenti in, o contributi versati in forma di donazione a favore di una o più società
presenti nelle c.d. “Empire Zones”;
investimenti nelle “Empire Zones”in attività di impresa che complessivamente non
impieghino più di 250 dipendenti nello Stato, con l’esclusione dei “general executive officers”,
eccetto che per gli investimenti fatti da o a favore del proprietario dell’impresa, inclusi gli azionisti,
e i soci ;
contributi di denaro concessi a favore di progetti di sviluppo per le comunità
all’interno delle “Empire Zones”.
Il totale dei crediti che possono essere concessi in aggregato per tutti gli anni, non può eccedere
$300,000 e non può essere superiore a $100,000 per ciascuna delle voci sopra indicate.
iv) Employment Tax Credit
Un credito pari al 30% dell’ ”investment tax credit” ( di cui sopra al paragrafo i) per gli investimenti
operati nelle c.d. “Empire Zones”) è riconosciuto per i tre anni successivi, a quelle società che
impieghino un numero di dipendenti almeno pari al 101% rispetto a quello degli occupati nel
periodo immediatamente precedente alla data in cui l’investimento nelle zone c.d.“protette” è
avvenuto.
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4)
FLORIDA
Dopo aver trattato lo Stato di New York, senz’altro quello più rappresentativo all’interno della
Confederazione americana, spostiamo ora la nostra attenzione sullo Stato della Florida, da sempre
polo di attrazione privilegiato dagli imprenditori italiani per insediare nuove attività o più
semplicemente per effettuare degli investimenti.
INCENTIVI:
i) Capital Investment Tax
Le attività di impresa che creino almeno cento nuovi posti di lavoro, in connessione ad un progetto
da attuare in Florida, hanno diritto ad un credito nei confronti della “excise tax” sugli investimenti
effettuati.
L’attività deve svolgersi nell’ambito di un progetto che concerna, in particolare, i settori
dell’aviazione, delle attività aerospaziali o automobilistiche, le tecnologie informatiche o altri
settori “ad alto impatto tecnologico”. Il credito corrisponde fino ad un massimo del 5% degli
investimenti riconducibili al progetto ed è previsto per un periodo non superiore ai 20 anni
dall’inizio dell’attività di progettazione.
La percentuale di credito concessa dipende dall’ammontare degli investimenti effettuati nel
progetto.
ENTERPRISE ZONES
Le c.d.”Enterprise Zones” offrono numerose opportunità per iniziative imprenditoriali e per
l’espansione di piccole-medie imprese in 31 aree specifiche all’interno dello Stato. Può trattarsi di
zone situate sia all’interno di terreni agricoli che invece in aree urbane della Florida e le attività
imprenditoriali che intendano insediarsi in tali zone beneficieranno di crediti sia sulla “sales tax”
che sulla “corporate tax”. Le “Enterprise Zones” possono altresì includere le c.d. “Brownfield
Areas”, cioè quelle proprietà abbandonate o quelle aree industriali in disuso o che presentino
problemi di ristrutturazione.
i) Enterprise Zone Jobs Credit
Le attività d’impresa, definite “eligible business”, possono richiedere un credito per ogni nuovo
dipendente che sia stato assunto dopo il 1°luglio 1995. Tali attività devono esseere collocate in una
“enterprise zone” e il nuovo dipendente deve risiedere nella stessa.
Si definisce come “nuovo dipendente” un soggetto residente in una “enterprise zone”, un qualificato
partecipante ai corsi di formazione previsti dal “Job Training Partnership Act” o un partecipante al
“Wage Program” che inizi la propria attività per l’impresa dopo il 1° luglio 1995 e che non sia stato,
nei 12 mesi precedenti la sua assunzione, dipendente della stessa impresa o di quella alla quale
questa sia subentrata.
Si ritiene che il soggetto sia un dipendente dell’impresa se offre le proprie prestazioni a tempo pieno
per almeno 36 ore settimanali o part-time per almeno 20 ore alla settimana e se tali prestazioni
hanno luogo in un locale dell’impresa situato in una “enterprise zone”.
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Il credito consiste normalmente nel 10% degli stipendi mensili pagati in Florida ad ogni nuovo
dipendente; stipendi che non devono, tuttavia, superare i $1.500 al mese per ogni dipendente.
Un credito del 15% si applica se almeno il 20% dei dipendenti della società siano residenti in una
“enterprise zone”, con l’esclusione dei dipendenti a tempo determinato e part-time.
Per i dipendenti il cui stipendio mensile sia superiore ai $1.500, i datori di lavoro hanno diritto ad
un credito pari al 5%.
Il credito è concesso per un periodo massimo di dodici mesi, che decorre dal momento della sua
approvazione da parte del “Department of Revenue”.
Il credito non si applica ai nuovi dipendenti assunti per un periodo inferiore a tre mesi. Il credito in
eccesso può essere utilizzato nei cinque anni successivi.
ii) Community Contributions Credit
Un credito per “corporate contributions” è concesso al fine di incoraggiare la partecipazione delle
società private nei progetti intrapresi dalle organizzazioni pubbliche di sviluppo.
Per essere qualificabile ai fini del credito, il progetto di sviluppo deve essere sponsorizzato da una
delle seguenti organizzazioni:
un’organizzazione comunitaria di sviluppo;
una società di quartiere di servizi per le abitazioni;
un’autorità pubblica locale per l’edilizia;
la “Florida Industrial Development Corporation”;
un’organizzazione o agenzia distrettuale di tutela dei beni storici;
un’associazione di industrie private;
un’agenzia di “enterprise zone development”, oppure che si occupi dello sviluppo
occupazionale di un dato ambito territoriale;
ogni altra agenzia designata dalla legge.
I progetti devono essere ubicati in un’area definita come “enterprise zone”.
Il credito corrisponde al 50% della contribuzione che sia stata approvata e il limite di credito
annuale è di $ 200.000 totali. Se il credito non è interamente utilizzato nel corso dell’anno, lo stesso
può essere utilizzato nei cinque anni successivi. Il credito totale che può essere concesso per tutti i
progetti che siano stati approvati è di $10 milioni.
iii) Enterprise Zone Property Tax Credit
Le imprese che creano una nuova attività o che espandono o ristrutturano un’attività già esistente in
una “enterprise zone”, possono godere di un credito sulla “corporate income tax”.
Tale credito non può, tuttavia, essere richiesto per più di cinque anni consecutivi. Il credito massimo
che può essere concesso è di $25.000. Tuttavia, se il 20% o più dei dipendenti sono residenti in una
“enterprise zone”, con l’esclusione dei dipendenti a tempo determinato, il credito massimo è di
$50.000.
iv) Enterprise Zone Pilot Project Area Jobs Credit
Dal 1° luglio 1999, l’ ”Office of Tourism, Trade and Economic Development” ha ritenuto di
designare un’area per un progetto pilota all’interno di una “enterprise zone” della Florida e dal 1°
dicembre 1999, fino a quattro diverse tipologie di attività ubicate in tale area possono ottenere dei
crediti sulla “Florida sales and use tax” e sulla “corporate income tax”.
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L’ammontare del credito è di $5.000 per ogni dipendente a tempo pieno e di $2.500 per ogni
dipendente part-time. Il credito totale concesso non può superare $ 1 milione.
Le domande per tale credito devono essere presentate al ”Office of Tourism, Trade and Economic
Development”. I crediti non utilizzati possono esserlo nei cinque anni successivi. La concesione di
tali crediti avrà termine alla data del 30 giugno 2010.
v) Hazardous Waste Facilities
Ai proprietari di impianti di smaltimento di rifiuti pericolosi è concesso un credito per le spese in
cui si trovino ad incorrere sia nell’effettuare le dovute valutazioni idrogeologiche, geologiche o del
suolo che nel pagare i permessi richiesti e rilasciati dal “Department of Environmental Protection”.
Il credito corrisponde all’ammontare delle spese; i proprietari di impianti di reciclaggio di rifiuti
pericolosi muniti di permesso statale godono, altresì, di un credito equivalente al 5% del costo delle
attrezzature di smaltimento usate nel corso dell’anno e utilizzate per il reciclaggio.Entrambi questi
crediti, qualora non utilizzati completamente, possono esserlo nei successivi cinque anni .
vi) Voluntary Cleanup Sites Credit
Un credito pari al 35% dei costi sostenuti per attività di bonifica volontaria delle zone contaminate
da solventi per lavaggio a secco o delle c.d. “Brownfield Redevelopment Zones”(ovvero di un sito
commerciale o industriale abbandonato o inattivo, designato come tale dalle municipalità) è
riconosciuto nei confronti delle “Florida Corporate Income Taxes”.
Tale credito non può, tuttavia, essere concesso per i periodi nei quali nella zona si sia svolto un
progetto di bonifica finanziato dallo Stato.
Il totale dei crediti che possono essere richiesti è di $2 milioni annui. Per l’ultimo anno di bonifica,
tuttavia, la società può richiedere un credito maggiorato del 10% dei costi, con un limite di $50.000.
Per ogni sito bonificato il massimo del credito che può essere concesso è pari a $ 250.000. I crediti
non utilizzati possono esserlo nei cinque anni successivi.
vii) Housing Credit
A decorrere dal 1° luglio 1999, è previsto un “housing credit” statale, al fine di incoraggiare la
ristrutturazione e la costruzione di infrastrutture e abitazioni nelle aree urbane.
L’ammontare di tale credito può raggiungere un massimo pari al 9% dei costi affrontati e comunque
non può essere superiore a quanto necessario per rendere realizzabile il progetto avente i requisiti
richiesti.
Si designa come progetto avente i requisiti richiesti, quel progetto, ubicato in un’area urbana, in cui
almeno il 50% dei costi impiegati sono destinati alla costruzione o alla ristrutturazione di
infrastrutture o abitazioni destinate a soggetti a basso reddito, o ad anziani. La restante parte del
progetto deve essere costituita da opere di sviluppo commerciale o di residenze unifamiliari, che
devono, tuttavia, risultare compatibili e integrabili con il progetto di edilizia popolare.
Il periodo per il quale il credito può essere concesso è di cinque anni, a partire dal momento in cui il
progetto è stato completato.
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viii) Urban High-Crime, Rural Jobs Credit
Per nuovi dipendenti assunti in zone ad alto livello di criminalità urbana e in aree rurali, le società
possono fruire di un credito sulla loro “income tax”.
Ogni credito in eccesso può essere utilizzato nei cinque anni successivi.
Tale credito è amministrato dal ”Office of Tourism, Trade and Economic Development” che
designa le quindici aree che possono partecipare al programma. A loro volta le aree sono suddivise
in tre diverse categorie. I requisiti per aderire al credito si differenziano a seconda che l’attività sia
nuova o invece si tratti di un’attività preesistente.
Per le nuove attività, che possono richiedere il credito nel corso del loro primo anno di operatività,
quelle collocate nella prima categoria con almeno 10 dipendenti hanno diritto ad un credito di
$1.500 per dipendente, quelle nella seconda categoria, che devono avere almeno 20 dipendenti,
hanno diritto ad un credito pari a $1.000 per dipendente e quelle nella terza categoria, che devono
avere almeno 30 dipendenti, hanno diritto ad un credito di $500 per ciascun dipendente.
Per le attività preesistenti, è prevista la concessione di un credito solo dopo che queste abbiano
assunto un numero minimo di dipendenti entro l’anno successivo alla presentazione della domanda.
Quelle collocate nella prima categoria hanno diritto ad un credito di $1.500 per ogni nuovo
dipendente successivo al quinto, quelle nella seconda categoria hanno diritto ad un credito pari a
$1.000 per ogni nuovo dipendente successivo al decimo e infine quelle nella terza categoria hanno
diritto ad un credito di $500 per ogni dipendente successivo al quindicesimo.
Il programma è usufruibile dalle società che si occupano prevalentemente, o che comunque
traggono almeno il 50% dei propri ricavi, da attività di agricoltura, silvicoltura, pesca, ricerca e
sviluppo, alberghi e altre tipologie di alloggio, corsi pubblici di golf, parchi di divertimento, vendita
al dettaglio, magazzini e depositi pubblici .
Per ogni programma, il credito massimo che può essere concesso per ciascun anno solare è di $5
milioni. Le domande vengono prese in considerazione in ordine di arrivo.
CONCLUSIONI
Da una sintesi della presente nota e da una corretta interpretazione dei dati in essa contenuti, si può
affermare, senza timore di smentite, che i singoli Stati godono di una notevole autonomia e libertà
nell’adottare le proprie strategie in tema di incentivi. Questo dato risulta ancora più evidente
qualora si proceda ad una analisi comparata dei valori previsti, ad esempio, in tema di “sales/use
tax” o di “state corporate income tax”( si vedano in proposito gli allegati 1 e 2 alla presente
relazione). Si può passare da una percentuale pari all’8,84 per la “corporate income tax” prevista
nello Stato della California, dove senza dubbio giocano un ruolo importante gli elevati costi relativi
ai servizi e all’assistenza sociale, ad una percentuale pari a zero negli Stati del Nevada, Washington
e Wyoming, dove non è prevista alcuna imposizione fiscale a livello statale sulle società operanti
nel territorio.
Altrettanto interessante è la previsione operata dai diversi Stati in tema di “sales/use tax”; in
particolare, New York offre una totale esenzione dalla tassa sulle vendite per i costi derivanti dall’
acquisto di attrezzature e macchinari industriali, nonché per quelli derivanti dall’acquisto di gas,
energia elettrica e combustibili impiegati nei processi industriali. E’ prevista, altresì, dallo Stato di
New York un’ulteriore esenzione per quanto riguarda l’acquisto di materiale edile, utilizzato nella
costruzione di impianti industriali o commerciali situati in una delle c.d. “Empire Zones”.
Lo Stato della Florida, invece, prevede il rimborso della “sales/use tax” derivante dall’acquisto di
macchinari e beni strumentali utilizzati negli impianti industriali o nella ristrutturazione di edifici,
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purchè entrambi situati in una delle c.d.”Enterprise Zones”. La Florida prevede, inoltre, una
esenzione pari al 50% dell’ammontare di tale tassa derivante dall’uso di energia elettrica per le
imprese che intendano insediarsi in una delle zone qualificate come “Enterprise Zones”. Sempre in
tema di “sales/use tax” vi sono Stati quali l’Alaska, il Delaware, il Montana, il New Hampshire e
l’Oregon, che non applicano nessuna tassa sulle vendite ed altri, quali la California, il Mississippi, il
Rhode Island o il Texas, che, invece, applicano una aliquota rispettivamente pari al 7.25; 7; 7 e
6.25.
Alla luce di tutte queste considerazioni, risulta opportuno suggerire alle imprese italiane che
intendano operare nel territorio statunitense una approfondita indagine comparativa delle diverse
tipologie incentivanti offerte dai singoli Stati al fine di individuare l’area più idonea alle proprie
esigenze commerciali e industriali, tenendo ben presente anche l’orientamento dei governi locali,
contee e municipalità, sempre molto disponibili a negoziare, caso per caso, con il singolo
imprenditore, forme di agevolazioni “su misura”.
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Allegato 1
TABELLA COMPARATA DELLE IMPOSTE SULLE VENDITE E/0
SULL’USO DI DETERMINATI BENI (SALES/USE TAX) 1)
GENNAIO 2002
STATE
Alabama
Alaska
Arizona
Arkansas
California
Colorado
Connecticut
Delaware
Florida
Georgia
Hawaii
Idaho
Illinois
Indiana
Iowa
Kansas
Kentucky
Louisiana
Maine
Maryland
Massachusetts
Michigan
Minnesota
Mississipi
Missouri
Montana
Nebraska
Nevada
New Hampshire
New Jersey
TAX RATES
4
none
5.6
5.125
7.25
2.9
6
none
6
4
4
5
6.25
5
5
4.9
6
4
5
5
5
6
6.5
7
4.225
none
5
6.5
none
6
Note: 1) Sales/Use Tax: La maggior parte degli Stati della Confederazione americana applica un’imposta indiretta
sulla vendita o sull’uso di determinati beni.
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STATE
New Mexico
New York
North Carolina
North Dakota
Ohio
Oklahoma
Oregon
Pennsylvania
Rhode Island
South Carolina
South Dakota
Tennessee
Texas
Utah
Vermont
Virginia
Washington
West Virginia
Wisconsin
Wyoming
District of Columbia
TAX RATES
5
4
4.5
5
5
4.5
none
6
7
5
4
6
6.25
4.75
5
4.5
6.5
6
5
4
5.75
Note: 1) Sales/Use Tax: La maggior parte degli Stati della Confederazione americana applica un’imposta indiretta
sulla vendita o sull’uso di determinati beni.
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Allegato 2
TABELLA COMPARATA DELLE IMPOSTE STATALI SULLE SOCIETA’
(STATE CORPORATE INCOME TAX) 1)
GENNAIO 2002
STATE
Alabama
Alaska
Arizona
Arkansas
California
Colorado
Connecticut
Delaware
Florida
Georgia
Hawaii
Idaho
Illinois
Indiana
Iowa
Kansas
Kentucky
Louisiana
Maine
Maryland
Massachusetts
Michigan
Minnesota
Mississipi
Missouri
Montana
Nebraska
TAX RATES
6.5
1.0 – 9.4
6.968
1.0 – 6.5
8.84
4.63
7.5
8.7
5.5
6.0
4.4 – 6.4
7.6
7.3
7.9
6.0 – 12.0
4.0
4.0 –8.25
4.0 – 8.0
3.5 – 8.93
7.0
9.5
1.9
9.8
3.0 – 5.0
6.25
6.75
5.58 – 7.81
TAX BRACKETS
Flat Rate
10,000
Flat Rate
3,000
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
25,000
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
25,000
Flat Rate
25,000
25,000
25,000
Flate Rate
Flate Rate
n.a.
Flate Rate
5,000
Flate Rate
Flate Rate
50,000
NUMBER OF
BRACKETS
90,000
100,000
100,000
250,000
250,000
200,000
250,000
10,000
1
10
1
6
1
1
1
1
1
1
3
1
1
1
4
1
5
5
4
1
1
n.a.
1
3
1
1
2
Note: 1) State Corporate Income Tax: Tutte le società nazionali e straniere che conducano affari o abbiano un ufficio
nello Stato, sono soggette alla “corporate income tax” o “corporate franchise tax”.
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STATE
TAX RATES
Nevada
New Hampshire
New Jersey
New Mexico
New York
North Carolina
North Dakota
Ohio
Oklahoma
Oregon
Pennsylvania
Rhode Island
South Carolina
South Dakota
Tennessee
Texas
Utah
Vermont
Virginia
West Virginia
Wisconsin
Wyoming
District of Columbia
none
8.5
9.0
4.8 – 7.6
7.5
6.9
3.0 – 10.5
5.1 – 8.5
6.0
6.6
9.99
9.0
5.0
n.a.
6.0
none
5.0
7.0 – 9.75
6.0
9.0
7.9
none
9.975
TAX BRACKETS
NUMBER OF
BRACKETS
Flat Rate
Flat Rate
500,000
1 milion
Flat Rate
Flat Rate
3,000 50,000
50,000
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
n.a.
Flat Rate
1
1
3
1
1
6
2
1
1
1
1
1
n.a.
1
Flat Rate
10,000
Flat Rate
Flat Rate
Flat Rate
n.a.
4
1
1
1
250,000
Flat Rate
9.975
Note: 1) State Corporate Income Tax: Tutte le società nazionali e straniere che conducano affari o abbiano un
ufficio nello Stato, sono soggette alla “corporate income tax” o “corporate franchise tax”.
Legenda: n.a. : not available
Maurizio Gardenal
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