European Historic Houses
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European Historic Houses
TITOLO LUOGO E DATA ORGANIZZATORE European Historic Houses – Education, Training and Innovation for Better Management of Historic Buildings 5 Ottobre 2016-10-06 House of the Capital RegionRoom «Zinneke » Place Royale 11, Bruxelles European Historic Houses Relazione Il giorno 5 ottobre 2016 si è riunita presso la sede della Regione di Bruxelles-Capitale l’Associazione internazionale delle European Historic Houses. A presentare gli argomenti del giorno è stato il Presidente esecutivo dell’Associazione Dimore storiche europee Rodolphe DE LOOZ-CORSWAREM. In vista dell’Anno europeo del patrimonio culturale previsto per il 2018, le Historic Houses sono presenti e pronte a valorizzare l’importanza dell’istruzione, del training e dell’innovazione per il mantenimento e il supporto del patrimonio culturale. In questo contesto, le dimore storiche e i loro giardini rivestono un ruolo preminente nell’educare le prossime generazioni di manager e visitatori, accrescendone la consapevolezza. Nel 2014, la conclusione del Consiglio sul turismo culturale come “risorsa sostenibile” e la comunicazione della Commissione “Towards an integrated approach to cultural heritage for Europe”, hanno evidenziato il ruolo delle politiche culturali nel creare benefici socio-economici che puntino all’integrazione europea. Alla luce di questa panoramica introduttiva i principali punti di discussione della conferenza sono stati: - la necessità di individuare soluzioni creative e innovative per i propri edifici, per adattarsi ai cambiamenti del 21esimo secolo, ossia sostenibilità e rivoluzione digitale; - l’incoraggiamento a investimenti per la protezione e il rinnovo delle dimore storiche, dei parchi e dei giardini per coinvolgere i visitatori alla scoperta delle proprietà e della loro storia; - la promozione e la diffusione delle dimore storiche e giardini in tutta Europa, come simbolo della storia europea. Sempre in contesto introduttivo ha preso la parola Robert MADELIN (DG GROW), autore di “Europe Now: Europe’s Mission to innovate”, il quale dopo aver sollecitato l’opera di diffusione dei valori UE attuata dall’Associazione, ha delineato quali saranno per essa le maggiori sfide del futuro. Tra queste ritroviamo: - L’innovazione. Dal momento che si vive in un’epoca di compressione spaziotemporale, la digitalizzazione e la fragmentazione del lavoro potrebbero essere la chiave per il proseguo dell’Associazione, con la creazione di nuovi network che possano sostenere settori produttivi emergenti. - La creazione di partenariati: sarà fondamentale creare partnership trasversali nel contesto europeo, sia ai fini della promozione che del reperimento di finanziamenti - La revisione dello status di proprietario di dimora storica: se si punterà a un riposizionamento nel mercato turistico, bisognerà che i proprietari rivedano l’inserimento nel mercato economico con soluzioni di attrazione turistica innovative, come l’organizzazione di eventi musicali, cinematografici, concerti - Il coinvolgimento di visitatori attraverso lo sviluppo di canali di business correlati, quali arte, moda, cibo. E’ stata poi Martine REICHERTS, in qualità di rappresentante della DG Education and Culture, a ribadire ulteriormente tali concetti, sottolineando la necessità che venga abbandonato la nozione di pura ownership, in favore di una maggiore condivisione. Il concetto di proprietà è cambiato, il mondo è gestito dai social media, airbnb, internet etc. La proprietà è dunque diventata di dominio comune. A prescindere dai finanziamenti destinati al patrimonio culturale, Erasmus+ e Horizon 2020 sono solo due nomi degli enti erogatori, il vero obiettivo dell’anno europeo della cultura 2018 sarà il coinvolgimento dei visitatori e soprattutto dei giovani, anche con azoni di volontariato. Il volontariato è sinonimo sia acquisizione di esperienza per il giovane, che di strategia di promozione per il proprietario. Alcuni numeri sono stati citati da Richard COMPTON, Presidente dell’European Historic Houses Association. Alla luce di uno studio sull’impatto delle dimore storiche nel Regno Unito: - sono 41.000 i posti di lavoro full time da esse generati; - sono 247.000 le sterline spese all’anno in beni e servizi per le dimore storiche, uscite che si cerca di controbilanciare con eventi di beneficenza e investimenti nella scuola, con il particolare coinnvolgimento delle scuole primarie; - sono state 24.000 le visite delle scuole elementari a Chatsworth House nel Derbyshire. Il Presidente ha poi assicurato i vari membri sul fatto che la Gran Bretagna, nonostante le imminenti procedure d’avvio della Brexit, non tarderà a confermare la sua adesione all’Associazione. Birthe IUEL, Presidente del BYFO, Danish Landowners’ Association, si è detto d’accordo nel considerare il coinvolgimento degli stakeholders attraverso social, tv, newsletter e quant’altro, come maggior fonte di sostegno per le circa 350.000 case padronali degli approssimativi novemila proprietari. Imre SOOAAR, Vice-Presidente della ‘Estonian Manor Association’, ha portato all’auditorio il caso delle dimore storiche estoni. L’Associazione estone fu fondata vent’anni fa. Le case padronali estoni sono un caso storico singolare, poiché gli attuali proprietari furono tenuti ad acquistarle dallo Stato a seguito dell’occupazione nazista e sovietica. I membri dell’Associazione in loco si propongono, come primo obiettivo, di creare consapevolezza del patrimonio culturale, con il coinvolgimento di giovani e attività relative. In particolare si vorrebbe puntare a realizzare di partnership con i paesi limitrofi per ampliare il network e investire con forza comune su nuove iniziative. In questa sede è già stata fondata una scuola di restauro. L’intervento di Jean DE LAMBERTYE, Presidente di ‘La Demeure Historique’, fondata nel 1924, ha trattato essenzialmente l’ambito economico, quantificando i fondi pubblici e privati ora a supporto delle dimore storiche in Francia. Sono 25,44 milioni i fondi statali destinati ai monumenti privati, le autorità locali ne erogano 7,82 milioni, e i fondi privati hanno reperito dal 2008 una stima di 5,6 milioni con 145 progetti. La fondazione a partire dal 2009 ha investito su: restauro, accessibilità, e studenti per arte e ricerca. La difficoltà al momento sta nell’individuare nuovi proprietari e progetti. Con la collaborazione di due sponsor privati si è organizzato un network “New young owner”, con lo scopo di ovviare al problema. Il secondo Panel di discussione ha visto la presentazione di alcune iniziative nell’ambito del training e dell’education nelle dimore storiche. Il primo progetto, presentato dal proprietario di dimora storica Thibault LE MARIE, è stato “Langue e Nature”, una soluzione che ha associato una scuola di insegnamento linguistico all’esperienza della casa padronale, unendo la qualità del training al comfort dello scenario naturale e artistico. In questo modo si è intensificata l’attrattiva turistica, mantenendo l’identità ecosostenibile della dimora storica e bilanciando il numero di visite. Si parla di pull strategy e non push strategy, e in questo contesto l’attrazione di personaggi famosi potrebbe essere un valore aggiunto, così come l’attrazione dei visitatori sopra i 60 di età e dei giovani. Il patrimonio culturale deve essere momento ricreativo, di conoscenza, esperienza e benessere. Il secondo progetto REVAB è stato presentato da Ana CANO-MANUEL AVILA, della European Landowners’ Organization. REVAB, “Reuse and Valorisation of Agricultural Buildings through training based on real experiences” ha come obiettivo: – favorire un approccio imprenditoriale all’utilizzo dei fabbricati agricoli nelle diverse regioni Europee; – stimolare gli imprenditori rurali, i proprietari di aree ed immobili rurali, i giovani agricoltori, a riflettere sulle possibilità di utilizzo, riutilizzo di immobili e fattorie agricoli, in un contesto di valorizzazione economica, sociale ed ambientale; – evitare ulteriore consumo di suolo agricolo per insediamenti ed impianti industriali, al fine di contrastare il fenomeno di industrializzazione nelle aree rurali dell’UE. Erasmus+ è stato l’ente finanziatore del progetto, che interessa i seguenti partner: Polonia, Germania, Spagna, Italia. Si è espresso, infine, Patrick LIEBUS, portavoce della Confederazione Europea delle PMI di costruzione, il quale ha evidenziato che nel settore costruzioni relativo al patrimonio culturale lavorano ben 18 milioni di unità, e 3 milioni di imprenditori. L’EBC esiste dal 1990, si compone di 27 membri a cavallo di 16 paesi. Il messaggio di LIEBUS risulta chiaro: perché non creare una partnership di collaborazione tra EBC e EHHA? LINK: - WWW.EUROPEANHISTORICHOUSES.EU - PROGETTO “LANGUE E NATURE” HTTP://WWW.LANGUEETNATURE.COM/ - PROGETTO “REVAB” HTTP://WWW.REVAB-ERASMUS.EU/IT/ - EBC CONSTRUCTION SMES EUROPE HTTP://WWW.EBC-CONSTRUCTION.EU/ Eseguito da: Claudia Zecchin UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax +32 2 5510499 e-mail:[email protected]