Psr 2014-2020, tutte le Misure a sostegno delle rinnovabili

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Psr 2014-2020, tutte le Misure a sostegno delle rinnovabili
ATTUALITÀ
● LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI TRA LE PRIORITÀ DEL NUOVO SVILUPPO RURALE
Psr 2014-2020, tutte le Misure
a sostegno delle rinnovabili
I nuovi Programmi di sviluppo
rurale, in fase di costruzione e
approvazione, prevedono aiuti
per le agroenergie
e l’efficientamento energetico;
per le aziende un’occasione
da non perdere in termini
di sostenibilità e competitività
di Danilo Marandola
P
roseguono i lavori di costruzione dei prossimi Programmi
di sviluppo rurale (Psr) 20142020, seppur con un sensibile
ritardo rispetto alla tabella di marcia
preventivata. In tutta l’Unione Europea, infatti, solo pochi Psr sono stati
approvati entro il 31 dicembre 2014, e
fra questi non ce n’è nessun Programma italiano. Il grosso dei Psr sarà così
approvato nel corso del 2015 dopo
che il bilancio pluriennale comunitario verrà opportunamente rimodulato
alla luce dello slittamento verificatosi.
Possibile apertura
a maggio 2015
Per la maggior parte delle Regioni
italiane si annuncia così una prima
parte del 2015 molto intensa che dovrebbe portare alla revisione dei Psr
entro febbraio, a un nuovo esame di
questi da parte dei servizi della Commissione tra marzo e aprile e, infine,
alla loro auspicabile approvazione entro maggio. Si spera pertanto che le
Regioni più pronte possano iniziare
a lavorare con i Psr già dalla prossima primavera, partendo presumibilmente con le misure di pagamento «a
superficie» per poi procedere più in
avanti con tutte le altre misure territoriali e di investimento aziendale. Per
l’avvio di queste ultime, infatti, i nodi
da sciogliere sono ancora diversi e riguardano procedure di gestione non
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proprio immediate che minacciano di
appesantire non poco la funzionalità di alcune linee di intervento. L’impressione, infatti, è che col passare dei
diversi periodi di programmazione il
castello delle norme e dei regolamenti comunitari si sia progressivamente
ingrandito di pari passo con il quadro
delle normative nazionali, acuendo le
difficoltà di una necessaria sincronizzazione di tutti gli aspetti coinvolti.
Cambiamento climatico,
priorità per i Fondi UE
Ultimo tassello di questo complesso
percorso di raccordo è la necessità di
coordinare la spesa del Feasr (il Fondo
europeo agricoloper lo sviluppo rurale
che finanzia tutti i Psr) con quella degli
altri Fondi strutturali dell’UE, coordinamento necessario per far convergere in modo sinergico le diverse forme
di sostegno comunitario verso obiettivi strategici comuni, per rafforzare le
complementarietà delle linee d’intervento ed evitare sovrapposizioni nelle
rispettive aree d’azione.
Un obiettivo per il quale la necessità di coordinamento trova concretezza è rappresentato dalla lotta al cambiamento climatico, una priorità a cui
devono contribuire le risorse di tutti i
diversi fondi comunitari, ognuno per
la propria parte, creando efficaci sinergie intersettoriali.
Tutto il pacchetto dei Fondi comunitari 2014-2020, infatti, è guidato dalle
linee di indirizzo fornite dalla strategia
supplemento a L’Informatore Agrario • 5/2015
© 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.
Europa 2020 che pone obiettivi ambiziosi in materia di lotta al cambiamento climatico (noti anche come obiettivi
«20-20-20»). Obiettivi che sono già stati
modificati al rialzo dalla strategia Europa 2030 varata lo scorso ottobre: ridurre del 40% le emissioni di gas serra, accrescere al 27% la quota di produzione
di energia da fonti rinnovabili e ridurre
del 27% i consumi energetici.
Linee di intervento
dello Sviluppo rurale
La nuova pac dedica un quadro articolato di azioni mirate alla soluzione del problema effetto serra. Le misure greening del Primo pilastro, ad
esempio, vengono proposte proprio
per indurre il maggior numero possibile di aziende a intraprendere metodi produttivi più rispettosi del clima e
dell’ambiente. Sul fronte dei Psr, invece, vengono disegnate una serie di linee di intervento dedicate alle aziende
o alle istituzioni del territorio rurale
che intendono realizzare investimenti o assumere impegni virtuosi in termini di impatto climatico.
Gli aspetti in gioco sul fronte della
sostenibilità climatica nel mondo rurale possono essere ricondotti a:
● riduzione dei consumi energetici da
fonti fossili cui è connessa l’emissione di anidride carbonica (CO2). I Psr
possono sostenere le aziende agricole
e agroalimentari nella realizzazione
di investimenti per l’efficientamento
energetico di processi e strutture;
ATTUALITÀ
Tra gli interventi finanziabili la realizzazione di vasche di raccolta per il digestato
o di strutture per lo stoccaggio delle biomasse
● riduzione delle emissioni di gas serra diversi dalla CO2, come protossido
di azoto e metano. I Psr possono aiutare le aziende zootecniche nella realizzazione di investimenti strutturali
per l’efficientamento di raccolta, stoccaggio e smaltimento delle deiezioni.
Allo stesso modo possono incentivare ad adottare pratiche più virtuose di
gestione dell’azoto in campo;
● produzione di energie rinnovabili.
I Psr possono fi nanziare la realizzazione di investimenti volti alla produzione di energie rinnovabili da sottoprodotti aziendali (è il caso del biogas da deiezioni animali). In aggiunta
i Psr possono sostenere lo sviluppo di
filiere di approvvigionamento di biomasse forestali e l’allestimento di sistemi di teleriscaldamento da parte di
enti locali attivi in aree rurali montane e marginali. Come requisito per il
finanziamento degli interventi verrà
richiesto di non utilizzare, come fonte
primaria di energia, prodotti destinabili al consumo alimentare o derrate la
cui produzione possa generare conflitti
d’uso del suolo con altri prodotti food;
● assorbimento della CO2 . I Psr possono incentivare pratiche agricole, ad
esempio l’agricoltura conservativa, capaci di favorire lo stoccaggio di anidride carbonica nel suolo o investimenti
utili a incentivare la sostituzione di
materiali di origine fossile con materiali di origine naturale, ad esempio
manufatti e prodotti in legno.
cospicuo sarà destinato a quelle rivolte a favorire la produzione di energie
rinnovabili. Questo perché la produzione e lo sviluppo di energie rinnovabili possono generare una serie di
co-benefici altrettanto strategici, come l’ammodernamento e l’innovazione aziendale, la diversificazione del
reddito, lo sviluppo locale e di nuova
imprenditorialità.
Nel complesso, sulla base dei regolamenti comunitari e di un’analisi dei
Psr finora proposti dalle 21 Regioni e
Province autonome italiane, le misure di sostegno che saranno dedicate a
incentivare la produzione di energie
rinnovabili possono essere ricondotte
essenzialmente a tre macro categorie
di interventi:
● Misura 4 (ex Misura 121), investimenti aziendali per la produzione di
energie rinnovabili per autoconsumo;
● Misura 6 (ex Misura 311), investimenti aziendali per la produzione di
energie rinnovabili per la diversificazione del reddito;
● Misura 7 (ex Misura 322), investimenti dedicati agli enti locali per lo
sviluppo di reti consortili di produzione e distribuzione dell’energia, prevalentemente da biomasse forestali e in
contesti rurali montani e marginali.
Per maggiori dettagli sulle azioni
sovvenzionate, le spese ammissibili
e i beneficiari possibili delle Misure
appena citate si veda la tabella all’indirizzo internet riportato a fine articolo.
Misure di sostegno
per le rinnovabili
Altre misure collegate
alla lotta all’effetto serra
La lotta al cambiamento climatico
occupa dunque un ruolo particolarmente rilevante nel quadro degli interventi finanziabili dai Psr, tanto che, assieme alla priorità «ambiente», è previsto debba assorbire almeno il 30% delle
risorse programmate per il 2014-2020,
circa 7 miliardi di euro per l’Italia.
Tra le diverse misure che saranno
attivate, uno spazio particolarmente
Investimenti non produttivi.
Nell’ambito della Misura 4 è prevista anche una serie di interventi finalizzati
a sostenere investimenti non produttivi, che non contribuiscono, cioè, alla creazione di reddito aggiuntivo per
le aziende. In questa direzione diverse Regioni prevedono una linea di finanziamento dedicata, ad esempio, a
sostenere investimenti per infrastrut-
ture necessarie allo stoccaggio e trattamento del digestato e dei liquami,
allo scopo, da un lato, di migliorarne
la gestione per seguenti finalità agronomiche o, dall’altro, di limitare perdite di gas serra come il metano. Tra
gli investimenti sostenuti ci sono anche quelli necessari a rendere più efficiente l’uso dell’energia aziendale, ad
esempio la ristrutturazione di stalle.
Pagamenti agro-climatico-ambientali. In diverse regioni la Misura 10 (ex
Misura 214) prevede, ai fini del sequestro del carbonio nel suolo, un pagamento dedicato a tutti quegli agricoltori che si impegnano volontariamente
a somministrare, sotto certe condizioni, liquami e soprattutto digestato sulle proprie superfici agricole. In
questo senso la Misura ha la potenzialità di «chiudere il cerchio» del sostegno alle agroenergie, fornendo un
pagamento che può coprire tutti gli
svantaggi connessi alla distribuzione
dei sottoprodotti del percorso di trasformazione energetica, mantenendo
alta l’efficienza ambientale e climatica
degli interventi finanziati.
Cooperazione per azioni collettive in
campo ambientale e nello sviluppo
delle bioenergie. Tra tutte le Misure
dei Psr quella di cooperazione (Misura
16) viene annunciata come strumento
ideale per favorire azioni collettive volte
a garantire la sostenibilità e una maggiore efficacia di una serie di interventi
a valenza ambientale che, se realizzati
da singoli, potrebbero non raggiungere
gli stessi risultati. La misura è disegnata per favorire ad esempio l’approvvigionamento della biomassa su scala
locale e la creazione di filiere, l’avvio
di progetti pilota o la gestione collettiva di sistemi di teleriscaldamento.
Danilo Marandola
Servizio 3 - Ricerche strutturali e territoriali
e servizi di sviluppo agricolo - Inea (Roma)
Tutti i finanziamenti per l’agricoltura su:
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5/2015 • supplemento a L’Informatore Agrario
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ATTUALITÀ
● ARTICOLO PUBBLICATO SUL SUPPLEMENTO A L’INFORMATORE AGRARIO N. 5/2015 A PAG. 6
Psr 2014-2020, tutte le Misure
a sostegno delle rinnovabili
TABELLA A - Misure dei Psr a sostegno alla produzione di energie rinnovabili (1)
Codice misura
Azioni sovvenzionabili
Tipologie di sp
Misura 4
Investimenti aziendali
per la produzione
di energie rinnovabili
per autoconsumo
• Investimenti finalizzati alla realizzazione di digestori o impianti per il
trattamento di biomasse agricole di origine vegetale e/o animale;
• acquisto e installazione di gruppi elettrogeni specifici per produrre
energia dalla combustione del biogas di altri sottoprodotti aziendali;
• realizzazione e/o posa in opera di vasche di raccolta digestato
o di strutture per lo stoccaggio delle biomasse;
• installazione, per la sola finalità di autoconsumo, di impianti
per il recupero e distribuzione di energia termica.
Investimenti materiali di tipo immob
• opere murarie e assimilate connes
impianti;
• acquisto e posa in opera di impian
• acquisizione e sviluppo programm
alle finalità dell’operazione;
• onorari di consulenti e studi di fatt
progetto
Misura 6
Investimenti aziendali
per la produzione
di energie rinnovabili
per la diversificazione
del reddito
Interventi per la realizzazione di impianti per la produzione, distribuzione
e vendita di energia e/o calore quali:
• centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a
pellets;
• impianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia termica e/o
elettrica (compresa cogenerazione);
• impianti per la produzione di energia eolica;
• impianti per la produzione di energia solare (esclusi gli impianti a terra);
• impianti per la produzione di energia idrica;
• impianti per la produzione di biometano
• impianti combinati per la produzione di energia da fonti rinnovabili
• impianti per la produzione di pellets e oli combustibili da materiale
vegetale;
• piccole reti per la distribuzione dell’energia a servizio delle centrali
o dei microimpianti realizzati a condizione le reti siano di proprietà del
beneficiario
• Costruzione, ristrutturazione e mig
immobili strettamente necessari ad o
• opere murarie, edili e di scavo per
reti di distribuzione;
• acquisto di nuovi impianti, macchin
forniture per la produzione di energi
valore di mercato del bene;
• spese generali collegate alle spese
• acquisto di hardware e software in
all’attività
Misura 7
Investimenti per lo sviluppo
di reti consortili
di produzione e distribuzione
dell’energia, prevalentemente
da biomasse forestali
e in contesti rurali montani
e marginali
• Acquisto di impianti, macchinari e
in leasing entro i limiti indicati nelle c
destinati alla produzione di energia d
• realizzazione o potenziamento/adeguamento di impianti per generazione
compresi quelli funzionali alla lavoraz
termica,
prima che alimenta l’impianto;
• cogenerazione e/o trigenerazione per la produzione di energia, ed
• realizzazione di strutture e opere a
attrezzature funzionalmente connesse, da destinare a strutture a fruizione
produzione, conservazione e distribu
sia pubblica che privata anche a valenza pubblica e/o collettiva ed a servizio
fonti rinnovabili, collegate alla realizz
dell’ambito territoriale dell’impianto, a partire da prodotti o sottoprodotti
• studi di fattibilità, onorari di profes
energetici di origine agricola o forestale;
spese tecniche e spese generali conn
• realizzazione di reti per il teleriscaldamento
punti precedenti;
• acquisto dei seguenti beni immate
licenze, diritti d’autore, marchi comm
(1) Alcuni aspetti delle misure possono variare nelle diverse Regioni e in funzione del processo di revisione dei Psr attualmente in corso.
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pesa
biliare e mobiliare quali:
sse all’istallazione degli
nti specifici;
mi informatici connessi
tibilità connessi al
glioramento di beni
ospitare gli impianti;
la realizzazione delle
nari, attrezzature e
ia fino a copertura del
e precedenti;
nerenti o necessari
ATTUALITÀ
Beneficiari
Note
• Imprenditori agricoli singoli e
associati;
• forme societarie che utilizzino
prevalentemente, quale materia
prima, sottoprodotti, materiali di
scarto, residui e altre materie grezze
non alimentari conferiti/acquisiti dalle
aziende agricole socie
• L’attività di trasformazione non deve configurarsi
quale attività connessa ai sensi dell’articolo 1
comma 1 del dlgs 18 marzo 2001 n. 228 e successive
modifiche ed integrazioni (solo autoconsumo);
• gli impianti per la produzione di energia debbono
avere una capacità produttiva equivalente ai
consumi energetici aziendali post investimento
• Impresa agricola individuale;
• società agricola;
• società cooperativa agricola;
• impresa associata agricola;
• PMI e microimprese
• L’impianto deve essere dimensionato per produrre
energia elettrica e/o calorica superiore ai consumi
aziendali e conseguentemente almeno parzialmente
venduta o ceduta a terzi.
• L’impianto deve essere progettato per essere
sostenibile con l’utilizzo di risorse naturali o di
soli sottoprodotti o scarti di produzioni agricole,
forestali o agroalimentari senza l’attivazione di
colture alimentari dedicate
• Enti e organi gestori di parchi e
riserve naturali regionali;
• enti territoriali singoli e associati;
• altri soggetti pubblici
• La realizzazione degli investimenti è condizionata
dalla verifica della capacità di approvvigionamento
locale della biomassa.
• A seguito della concessione dell’aiuto i beneficiari
sono tenuti al rispetto del seguente impegno:
stipula di un contratto di fornitura pari o superiore
alla durata del vincolo di mantenimento della
destinazione, con soggetti proprietari di boschi,
pubblici o privati certificati per la gestione forestale
sostenibile, con conduttori di aziende agricole o
con aziende certificate (con catene di custodia) che
garantiscano la provenienza della materia prima alle
condizioni suindicate
attrezzature, anche
condizioni generali,
da fonti rinnovabili,
zione della materia
accessorie alla
uzione di energia da
zazione dell’impianto;
ssionisti e consulenti,
nesse ai costi di cui ai
eriali: software, brevetti,
merciali
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