Legge sui servizi finanziari: la mutata situazione di

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Legge sui servizi finanziari: la mutata situazione di
Legge sui servizi finanziari: la mutata situazione di partenza impone
un cambio di mentalità
Zurigo, 23 dicembre 2013: La procedura di consultazione relativa alla nuova legge sui servizi
finanziari (LSF) ha subito un ulteriore ritardo e l’inizio dei lavori è ora previsto per aprile 2014. Il
DFF ha giustamente attribuito alla legge sull’infrastruttura del mercato finanziario una priorità
più elevata. Ciononostante, da mesi si moltiplicano gli articoli, le discussioni e anche le
speculazioni sulla nuova legislazione in materia di mercati finanziari. La discordanza delle
posizioni indica che esistono ancora numerosi punti irrisolti in relazione al nuovo quadro
legislativo. In particolare, il dibattito sulla nuova regolamentazione del mercato finanziario è
sempre più caratterizzato da elementi che esulano dai temi in questione. È pertanto necessario
tornare a concentrarsi sulle effettive esigenze di regolamentazione.
Le considerazioni originarie che hanno condotto alla LSF
Alle origini del dibattito circa l’istituzione di una legge svizzera sui servizi finanziari (LSF), in
conseguenza della crisi finanziaria (crac Lehman Brothers, crisi degli hedge fund, caso Madoff)
l’esigenza principale era quella di tutelare gli investitori. Come dimostra la gestazione della LSF, nel
corso del tempo le posizioni dei rappresentanti dei diversi settori presenti sulla piazza finanziaria
elvetica, che in una prima fase avevano formulato congiuntamente delle critiche, hanno iniziato
progressivamente a divergere. In particolare, diverse parti interessate appartenenti a settori soggetti
alla vigilanza della FINMA chiedono l’introduzione di una vigilanza prudenziale per i gestori
patrimoniali indipendenti (GPI) da parte della FINMA, ma rifiutano in modo sempre più categorico
nuove disposizioni in materia di distribuzione di prodotti e servizi. Tali posizioni non sono dettate
dall’interesse a ottenere una regolamentazione opportuna e adeguata, quanto piuttosto dal desiderio
di promuovere i propri modelli operativi. Il dibattito sulla LSF viene quindi sempre più spesso inficiato
da argomentazioni ad essa estranee. È pertanto indispensabile riportare l’attenzione alle reali
esigenze di regolamentazione.
Accesso al mercato e tutela degli investitori
Gli Stati membri dell’UE restano uno dei principali mercati di sbocco per gli operatori della piazza
finanziaria elvetica, particolarmente orientati all’esportazione. E ciò vale anche per i GPI. Anche per
questo motivo, l’adeguamento della tutela degli investitori in Svizzera è stato pertanto considerato in
stretta relazione con la questione dell’accesso al mercato per gli operatori finanziari svizzeri.
L’uniformazione delle disposizioni svizzere per la tutela dei consumatori a quelle dell’UE è avvenuta
sulla base dell’assunto che la presenza di norme identiche o equivalenti avrebbe comportato anche
un’opzione di accesso ai mercati. Per contro, la discussione sulle esigenze di sicurezza degli
investitori svizzeri è stata quasi completamente trascurata.
23.12.2013
Dopo i recenti sviluppi appare però evidente che anche l’adozione integrale del diritto in materia di
tutela degli investitori dell’UE non si tradurrà in un opportuno accesso al relativo mercato per gli
operatori svizzeri. Nella prevista versione definitiva della rivista direttiva europea relativa ai mercati
degli strumenti finanziari MiFID II, viene sancito con chiarezza che la prestazione di servizi a clienti
privati all’interno dell’UE sarà possibile soltanto attraverso una filiale regolamentata in uno Stato
membro dell’UE o dello SEE. Anche in futuro i servizi tranfrontalieri saranno possibili soltanto
nell’ambito di una ristretta «libertà passiva di prestazione dei servizi». Non è stato dunque possibile
realizzare nella pratica l’idea di un’uniformazione della regolamentazione in cambio di pari opportunità
sul mercato.
Ciò vale in particolare per i GPI in Svizzera, la grande maggioranza dei quali non dispone di una
dimensione aziendale tale da consentire loro di istituire una filiale apposita per i propri clienti
domiciliati nell’UE.
Nella futura articolazione del sistema di tutela degli investitori nel quadro della legislazione svizzera in
materia di vigilanza occorre tenere conto di tali sviluppi. Trasparenza e tutela degli investitori sono
considerati elementi di grande importanza anche dall’ASG. Ciò non deve però condurre a una
limitazione dell’autonomia dei clienti e a un eccessivo incremento dei prezzi dei servizi e prodotti
offerti. Un adeguamento al regime giuridico di altri paesi senza accesso al relativo mercato è da
considerarsi un provvedimento inutile.
Ruolo degli organismi di autodisciplina (OAR) nel futuro modello di vigilanza
Alla luce di questo contesto, nelle ultime settimane è stato registrato un certo fermento in relazione
alla futura regolamentazione dei GPI. Secondo la FINMA, il meccanismo ormai consolidato in
Svizzera dell’autodisciplina dovrebbe essere maggiormente inserito nel quadro della vigilanza, così da
valorizzarlo. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) sembra accogliere favorevolmente questa
posizione. L’ASG, al pari di altri organismi di autodisciplina, continua a sostenere il modello
dell’autodisciplina nella gestione patrimoniale indipendente, ma ritiene che nella sua forma attuale
esso sia ormai inadeguato a rispondere alle esigenze di uno sviluppo sano e sostenibile del settore
dei GPI.
Negli ultimi anni i requisiti necessari all’esercizio della professione di GPI sono diventati sempre più
rigorosi. Uno strumento di autodisciplina circoscritto a materie quali la corretta compilazione del profilo
cliente, la completezza della documentazione in materia di riciclaggio di denaro e i contratti di gestione
patrimoniale non è più sufficiente, poiché non è in grado di soddisfare le esigenze né dei clienti né
degli stessi soggetti ai quali si applicano le misure di autodisciplina. Gli organismi di autodisciplina
devono invece poter effettuare una valutazione approfondita dei soggetti sottoposti a vigilanza e delle
loro attività in un contesto, come quello odierno, sempre più complesso.
A tal proposito, un ruolo di primo piano è ricoperto dalle associazioni di categoria dei gestori
patrimoniali indipendenti. Oltre a proporre un’offerta formativa «classica» in materia di riciclaggio di
denaro, esse sono tenute altresì a incentivare la qualificazione specialistica dei loro membri e ad
offrire loro strumenti di formazione e aggiornamento professionale per aiutarli a gestire nuove sfide e
rischi, ad esempio nell’ambito delle operazioni transfrontaliere o di questioni di fiscalità internazionale.
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Alla luce di ciò, diventa sempre più problematico riuscire a esercitare l’attività di vigilanza e al
contempo offrire sostegno ai propri membri. Anche per un’organizzazione di vigilanza privata è
impossibile monitorare ed esaminare i risultati della consulenza da essa stessa fornita senza rischiare
di esporsi a un’intricata situazione di conflitto d’interesse. L’ASG vuole e deve accordare a questo
tema un’elevata priorità. Il futuro assetto dell’OAD dell’ASG, con la struttura e le modalità di
funzionamento attuali, sarà posto attentamente al vaglio. L’ASG intende offrire anche nei prossimi
anni i servizi di un’associazione di categoria al passo con i tempi, mantenendo al contempo le sue
funzioni di efficiente organizzazione di vigilanza. L’ASG è pertanto chiamata a riformare la propria
organizzazione e a implementare una più netta separazione delle attività tra l’associazione di
categoria e la vigilanza sui propri membri.
Strategia della piazza finanziaria elvetica - gruppo di esperti Brunetti
L’ASG si impegna affinché le discussioni sulla LSF e il futuro orientamento della piazza finanziaria
svizzera tornino a riflettere la filosofia iniziale. Oltre a prevedere una tutela degli investitori impostata
in base a criteri razionali, occorre porre nuovamente l’accento sulla promozione della competitività
della Svizzera in prospettiva internazionale. L’ASG considera quale volano fondamentale in tal senso
una ristrutturazione orientata alla conformità fiscale della piazza finanziaria. Tale ristrutturazione dovrà
però essere compensata con nuovi vantaggi offerti dal sistema-paese Svizzera in ambito normativo e
fiscale. La piazza finanziaria elvetica deve disporre di condizioni quadro che consentano di attrarre
nuovi patrimoni. In questo ambito, la Svizzera presenta ancora troppi svantaggi nel confronto
internazionale in termini di attrattività del paese e norme fiscali. In sinergia con l’Unione svizzera delle
arti e dei mestieri (USAM) ed economiesuisse, l’ASG punta a sottoporre queste tematiche
all’attenzione del gruppo di esperti Brunetti.
Forum OAD-LRD
Per circa dieci anni l’ASG è stata affiliata al Forum OAD-LRD, l’associazione settoriale degli organismi
di autodisciplina ai sensi della LRD riconosciute dalle autorità svizzere di vigilanza sui mercati
finanziari. Negli ultimi anni i lavori del Forum OAD-LRD sono stati improntati in misura crescente agli
interessi della stessa OAD, finendo per ottemperare sempre meno agli interessi dei GPI e alla finalità
di una regolamentazione adeguata del settore. Il Forum OAD-LRD non è riuscito a stare al passo degli
sviluppi intervenuti in ambito politico e normativo in maniera tale da porsi al servizio di
un’autodisciplina efficace ed efficiente. Le lacune si ravvisano sia nell’ambito della prevenzione e della
lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, sia per quanto concerne i requisiti
professionali, personali e organizzative imposti ai GPI. Per queste ragioni il Consiglio direttivo
dell’ASG è giunto alla conclusione che in seno a questa associazione non è più possibile lavorare in
modo costruttivo per forgiare il futuro dei gestori patrimoniali indipendenti in Svizzera e la relativa
regolamentazione. Di conseguenza è stata presa la decisione di porre fine alla propria adesione a fine
anno. L’ASG intende impiegare le risorse resesi disponibili per il perfezionamento di un’autodisciplina
sostenibile per i GPI in Svizzera.
23.12.2013