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l’ allenatore
allenatore sul campo
Barcellona:la filosofia blaugrana
di Maurizio Viscidi, Massimo Lucchesi e Alessandro Pane
La nostra visita alla squadra
campione del mondo
che attacca arretrando
e difende avanzando
INTRODUZIONE
Q
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Per riuscire a comprendere a fondo la
filosofia di gioco del Barcellona non
basta seguire gli allenamenti
della prima squadra, ma è necessario provare a capire, valutare ed
approfondire ogni singolo
aspetto, a partire dai più piccoli. Spesso anche un semplice torello è funzionale a
tutto il resto del programma
e in una semplice esercitazione di possesso palla si trovano contenuti e obiettivi trasversali che riguardano la tecnica, la tattica individuale e
l’organizzazione collettiva, sia
in fase offensiva che in quella difensiva. Tutto questo per riuscire a
far sì che la squadra sia padrona
del gioco e capace di difendere avanzando e aggredendo
istantaneamente l’avversario e di offendere
muovendo la palla a
360° da destra a sinistra,
avanti e indietro prima
di trovare l’acuto vincente. Ringraziamo la società catalana, i responsabili del settore giovanile
e tutti gli allenatori, da Pep Guardiola a Fuentes
(istruttore degli under 8), per la gentilezza e la
disponibilità dimostrata, che ci ha permesso non
solo di osservare, ma di vivere per una settimana, la filosofia di gioco della squadra
campione del mondo.
Un ringraziamento particolare va
inoltre a Tito Vilanova (allenatore
in seconda) ed Albert Benejos
(responsabile del settore giovanile) per il tempo e l’attenzione che
ci hanno prestato.
In questo articolo andiamo a
tracciare il lavoro svolto dalla
prima squadra nella settimana che va dal 1° al
7 febbraio. Nel
prossimo numero
approfondiremo
invece il lavoro
che viene effettuato nella “cantera” più importante del mondo.
allenatore sul campo
Allenatore:
Allenatore in seconda:
Preparatore dei portieri:
Preparatori atletici:
Osservatori e analisti tattici:
Josep Guardiola
Tito Vilanova
Juan Carlos Unzué
Lorenzo Buenaventura, Paco Seirullo,
Aureli Altimira, Francesc Cos
Domènec Torrent, Carles Planchart,
Jordi Roura
l’ allenatore
LO STAFF TECNICO DEL BARCELLONA
LA SETTIMANA DI ALLENAMENTO DEI BLAUGRANA
Martedì 2 febbraio 2010
Il Barcellona è reduce dal successo per 1-0 ottenuto sul campo dello Sporting Gijon sabato 30
gennaio. Guardiola ha concesso ai giocatori due
giorni di riposo e la settimana lavorativa, in preparazione del match con il Getafe di sabato 6
febbraio, inizia quindi martedì 2 con un allenamento a porte aperte svolto sul terreno di Palafrugell (tranquilla cittadina sulla Costa Brava a
un centinaio di chilometri da Barcellona). L’allenamento ha, tra le altre cose, l’obiettivo di celebrare il centenario della storica società locale,
tant’è che i giocatori del Barça prima di iniziare
la sessione si prestano per una serie di foto commemorative sul prato del Josep Pla Stadium.
propri beniamini. Proprio a causa della grandissima partecipazione di pubblico, la viabilità intorno
allo stadio è letteralmente impazzita e la seduta
anziché iniziare alle 11 come previsto è stata posticipata di quarantacinque minuti per le difficoltà
che il pullman dei blaugrana ha avuto per raggiungere lo stadio.
L’eccezionale concorso di pubblico per assistere all’allenamento
del Barcellona a Palafrugell testimonia l’immensa popolarità
della squadra campione del mondo.
Le stelle del Barça in posa coi giocatori del Palafrugell, storica
società calcistica catalana che onora il proprio centenario
ospitando i blaugrana.
L’atmosfera ai bordi del campo è incredibile,
con oltre quattromila tifosi locali che circondano
il rettangolo di gioco e incitano calorosamente i
Spalti gremiti nel piccolo stadio di Palafrugell per assistere all’allenamento del Barcellona.
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l’ allenatore
allenatore sul campo
Ore 11.45 – inizio dell’allenamento
Il campo, prima dell’allenamento, è stato bagnato.
Una fase della partitella 7 contro 2 in un quadrato di metri
7x7.
Il campo del Palafrugell viene bagnato prima dell’inizio dell’allenamento del Barcellona.
L’allenamento inizia con riscaldamento a secco
con stretching e mobilizzazione libera. Segue una
partitella di 15' 7vs2 a un tocco su di uno spazio
quadrato di metri 7x7 (due ripetizioni da 7' con
1' di pausa).
15' Possesso-palla a tre colori 9vs6 su uno spazio
di metri 30x25
Sei giocatori disposti quattro ai lati e due
dentro più tre jolly, a loro volta disposti due sui
lati lunghi e uno dentro, contro sei avversari.
Tutti i giocatori sono comunque posti all’interno
dello spazio di gioco. Due tocchi. Pertanto il
possesso sarà 9vs6, però internamente chi ha la
palla è in inferiorità 3vs6 (tre ripetizioni da 4'
con 1' di pausa).
Riscaldamento a secco con stretching e mobilizzazione libera.
Figura 2. Possesso-palla 9vs6 a tre colori in un rettangolo di
metri 30x25.
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Figura 1. Partitella 7vs2 a un tocco in un quadrato di 7 metri di lato.
Una fase dell’esercitazione di possesso-palla 9 contro 6 sul
campo di Palafrugell.
allenatore sul campo
l’ allenatore
15' Partita 7vs7 più jolly su uno spazio di metri
50x55
Tocco libero. Quando la palla esce si riprende
sempre dal portiere. Vale il fuorigioco.
Una fase della partitella 7 contro 7 con jolly.
Figura 3. Partitella 7vs7 con jolly su un rettangolo di metri
50x55.
Ore 12.43 – Termine dell’allenamento
Mercoledì 3 febbraio 2010
La seduta di mercoledì si svolge, come di consueto, presso la Ciutat Esportiva Joan Gamper.
Ore 11.06 – Inizio dell’allenamento
L’allenamento inizia col riscaldamento con
stretching, andature, slanci degli arti inferiori ed
esercizi di mobilità, in forma libera. Segue torello
8vs2 su uno spazio quadrato di metri 7x7 (20')
La città del Barça
Il complesso della Ciutat Esportiva Joan
Gamper, inaugurato nel 2006, conta la presenza di impianti sportivi, palestre ed uffici.
Nei dettagli, la Ciutat Esportiva del Barça dispone di nove campi da calcio suddivisi in
cinque aree:
L’ingresso della Ciutat Esportiva Joan Gamper, l’attrezzatissimo centro dove il Barcellona svolge la preparazione atletica e
tecnico-tattica.
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l’ allenatore
allenatore sul campo
La rampa d’ingresso alla modernissima Ciutat Esportiva
Joan Gamper.
Una delle tribune di cui sono dotati i campi di calcio della
Ciutat Esportiva del Barcellona.
Il modernissimo centro sportivo blaugrana dispone di nove
campi di calcio di varie misure con copertura naturale e
sintetica.
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• campo a 11 (105x68 metri) in erba naturale più
tribuna con una capacità di 1400 persone circa
• campo a 11 (105x65 metri) in erba naturale più
tribuna con una capacità di 400 persone circa
• campo a 11 (105x65 metri) in erba naturale
• campo a 11 (105x65 metri) in erba naturale
• campo a 11 (105x65 metri) con erba artificiale
• campo a 7 (55x38 metri) con erba artificiale
• campo a 11 (105x68 metri) con erba naturale
più tribuna con capacità di circa 1750 persone
• campo a 11 (105x65 metri) con erba artificiale, che può anche essere trasformato in un
campo di rugby di metri 107x65: tribuna con
una capacità di 950 persone circa
• campo a 11 (105x65 metri) con erba artificiale
• Area per la preparazione dei portieri.
Il Padiglione Multisport ha al piano superiore
tre aree per l’allenamento del basket, che possono essere utilizzate anche per pallamano giovanile e squadre di futsal. Le tribune hanno capienza per 470 spettatori. Il piano inferiore ha i
seguenti servizi:
• cinque spogliatoi e cinque uffici; spogliatoi
per gli allenatori e gli arbitri
• ufficio per medici e personale medico
• studio.
Oltre agli impianti sportivi, il centro Joan
Gamper dispone di diverse aree verdi, spogliatoi, uffici, sale mediche, palestre ecc. In particolare, all’interno della struttura si trovano reception, sala-stampa, uffici e una sala riunioni,
cucina e sala da pranzo, spogliatoi per due arbitri, allenatori e visitatori, uno spogliatoio per il
calcio professionistico con palestra e zona-acqua. Il parcheggio sotterraneo dispone di 64
posti-macchina per l’utilizzo da parte del personale del club e la struttura organizzativa.
Vi è infine un altro padiglione adibito a spogliatoio per il settore giovanile che conta:
• otto spogliatoi per
il settore giovanile
• quattro spogliatoi
per gli allenatori e
gli arbitri.
allenatore sul campo
l’ allenatore
letti che sono funzionali ad allenare i singoli, in
funzione delle richieste specifiche (sia tecniche
che atletiche) del ruolo.
Nelle due foto successive sono visualizzabili i
circuiti specifici del difensore centrale e della
mezzala.
L’allenamento del mercoledì, dopo il riscaldamento, prevede
un torello 8 contro 2.
5' Passaggi a coppie in forma libera
Figura 5. Gioco-ombra 9vs0. Nella zona occupata da ogni
giocatore sono disposti sagome, cerchi, ostacoli e paletti per allenare i singoli in funzione del ruolo.
Figura 4. Passaggi a coppie in forma libera.
15' Gioco-ombra 9vs0
L’obiettivo del lavoro è di sviluppare delle azioni
di attacco con tempi di gioco corretti impegnando
i giocatori mediante un lavoro fisico specifico per
ruolo prima e/o dopo aver giocato la palla.
In questo esercizio l’azione parte dai difensori
centrali e non è presente il centrocampista centrale.
La sequenza dei passaggi è la seguente: il difensore centrale gira la palla a favore del compagno di reparto che la porta in avanti e verticalizza per l’ala.
L’ala, dopo un contromovimento a ricevere, si
muove verso la palla e gioca sull’interno che si
propone a sostegno.
L’azione si conclude con l’interno che innesca
il terzino che effettua il cross per centravanti ed
interno opposto.
Sul campo, nella zona occupata da ogni giocatore sono presenti sagome, cerchi, ostacoli, pa-
Il circuito predisposto per il difensore centrale nel lavoro di
gioco-ombra.
Il circuito predisposto per la mezzala nel gioco-ombra.
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l’ allenatore
allenatore sul campo
Lavoro specifico per ruolo:
• difensore centrale: dopo aver effettuato il lancio il difensore va ad anticipare la sagoma di testa, ritorna indietro verso il paletto, va ad anticipare la sagoma posta a sinistra con un intervento
di piede e corre a difesa della porta rappresentata
dai due paletti.
• difensore laterale: dopo aver verticalizzato effettua tre balzi e va al cross. Il rientro è in corsa
lenta e si conclude con il salto dell’ostacolo ed
uno scatto di 5 metri.
• mezzala: partenza di fianco all’ostacolo, scatto verso il paletto, cambio di direzione con doppio balzo e uscita per ricevere lo scarico dall’ala, a
seguire l’interno si sposta di fronte all’ostacolo, lo
salta ed effettua uno scatto di 5 metri.
Lavoro specifico per ruolo:
• difensore centrale: dopo aver effettuato il lancio il difensore va ad anticipare la sagoma di testa, ritorna indietro verso il paletto, va ad anticipare la sagoma posta a sinistra con un intervento
di piede e corre a difesa della porta.
• centravanti: effettua un movimento a pendolo di apertura verso il lato debole, scarica sulla
mezzala e di scatto va a chiudere sul primo palo
passando dietro alla sagoma.
• ala: doppio balzo e, dopo contromovimento, scatto verso il paletto per ricevere la verticalizzazione.
• mezzala: effettua un movimento incontro,
sfila di fronte alla sagoma e vedendo la verticalizzazione per il centravanti si gira, oltrepassando la
sagoma, e riceve lo scarico del centravanti prima
di innescare l’ala.
• centravanti: salto dell’ostacolo e slalom tra le
sagome per ricevere il cross e finalizzare.
• ala: doppio balzo e scatto in profondità con
susseguente cross all’interno dell’area di rigore.
6' Gioco-ombra 7vs0
Figura 6. Gioco-ombra 7vs0. Anche in questo caso nella zona
di ciascun giocatore vi sono oggetti utili per allenare i singoli
in funzione del ruolo.
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sul lato debole. A sostegno del centravanti si propone l’interno che riceve e manda l’ala al cross.
L’azione si conclude con il tiro del centravanti o
della mezzala opposta che si è inserita in area.
In questo ulteriore esercizio non sono presenti i
difensori laterali e l’azione si sviluppa nel seguente modo: passaggio del difensore centrale al
compagno di reparto che riceve, guida per qualche metro ed innesca il centravanti che si apre
Minipartita a tre squadre 6vs6 con i portieri
Figura 7. Minipartita 6vs6 a tre squadre.
Il campo misura metri 45x45 e mentre due squadre si affrontano la terza riposa. La squadra che fa
goal rimane in campo mentre quella che ha subito
esce e subentra la squadra precedentemente a bordocampo. Tocco libero, non c’è fuorigioco.
Ore 12.35 – Termine dell’allenamento
allenatore sul campo
Ore 11.03 – Inizio dell’allenamento
L’allenamento ha inizio col riscaldamento con
stretching, andature, slanci degli arti inferiori ed
esercizi di mobilità in forma libera.
saggi, riescono a innescare i bianchi, sono due
rossi che dal settore centrale si muovono (solo e
soltanto quando la palla è pervenuta a un giocatore bianco) per invadere il quadrato dove si trova la sfera e pressare.
5' Situazione 3vs2
Giocatori e tecnici all’inizio dell’allenamento del giovedì.
13' Torello 8vs2 su uno spazio quadrato di metri 7x7. Esercitazione di forza
10' Forza specifica sviluppata attraverso quattro
stazioni (vedi foto sopra)
l’ allenatore
Giovedì 4 febbraio 2010
Su un campo di metri 40x40 si gioca una situazione di tre contro due. Partono con la palla i
giocatori in superiorità numerica. Se questi fanno
goal, la rete vale un punto. Se viceversa perdono la
palla è subiscono un goal in situazione di superiorità numerica, gli avversari conquistano due punti. Dopo aver difeso, i giocatori in inferiorità numerica vengono raggiunti da un compagno per
sviluppare un nuovo attacco contro i due nuovi
avversari che entrano nello spazio di gioco.
15' Possesso-palla e cambio di gioco
Figura 9. Situazione di 3vs2 su campo di metri 40x40.
Figura 8. Esercitazione di possesso-palla e cambio di gioco su
tre spazi.
L’esercitazione prevede l’utilizzo di tre spazi
come in figura 8. Nello spazio esterno, sei giocatori grigi sono impegnati a mantenere il possesso
della palla e vengono attaccati da due avversari
rossi. Obiettivo dei grigi è effettuare cinque passaggi per poi andare al cambio di gioco con un
lancio aereo e cedere palla alla squadra bianca.
Obiettivo dei rossi è riconquistare la palla in situazione di inferiorità numerica. Se ciò avviene,
l’allenatore gioca un nuovo pallone ai bianchi e
due giocatori grigi si muovono in pressione con
quattro che stazionano nello spazio centrale. Se
viceversa i grigi, dopo aver effettuato cinque pas-
Nella situazione 3 contro 2 i giocatori si alternano nella fase
di superiorità numerica.
15' Partita 10vs10 più jolly
In uno spazio come in figura 10 si gioca una
partita nella quale chi ha la palla gioca col jolly e
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l’ allenatore
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si schiera con il 4-3-3. Chi è senza palla, in fase
difensiva, gioca in inferiorità numerica col modulo 4-2-3.
Figura 10. Partita 10vs10 con jolly in appoggio ai possessori
di palla.
Ore 12.15 – Termine dell’allenamento
L’allenamento del giovedì volge al termine. Non abbiamo assistito all’allenamento del venerdì, svoltosi per ovvi motivi a
porte chiuse, dedicato ai movimenti su palla inattiva.
Venerdì 5 febbraio 2010
La seduta odierna è stata svolta a porte chiuse
e ovviamente non ci è stata concessa la visione. Il
tema principale che è stato sviluppato è relativo
agli schemi offensivi e difensivi su palla inattiva.
Sabato 6 febbraio 2010 - Camp Nou
Barcellona – Getafe 2-1
Barcelona: Víctor Valdés, Maxwell, Piqué, Milito, Abidal, Touré (Marquez dal 13' st), Xavi, Keita, Messi, Iniesta (Pedro dal 45' st), Ibrahimovic
(Bosquets dal 7' st). Allenatore Pep Guardiola.
Getafe: J. Codina, Miguel Torres, Cata Díaz, Rafa,
Mané (Del Moral dal 11' st), D. Boateng, D. Parejo (Casquero dal 19' st), P. Ríos, Miku (Kepa dal
32' st), J. Albin, R. Soldato. Allenatore Míchel.
Reti: Messi 6', Xavi 22' st, Soldato 47' st. - Espulsioni: Piqué 26' (B), Marquez 46' st (B)
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allenatore sul campo
Giovedì 4 febbraio, dopo l’allenamento, avevamo appuntamento con Tito Vilanova,
l’allenatore in seconda del Barça, con cui abbiamo intavolato una interessantissima
conversazione partendo dalla filosofia blaugrana e dai principi che regolano la loro fase offensiva.
Eccone la sintesi:
l’ allenatore
A tu per tu con Tito Vilanova
Tito Vilanova, allenatore in seconda del Barcellona, con Maurizio Viscidi, Massimo Lucchesi e Alessandro Pane, autori del
nostro servizio sui blaugrana.
“È difficile spiegare in poco tempo la filosofia del Barcellona. La squadra deve pensare di
poter fare sempre la partita come se si giocasse
al Camp Nou. L’obiettivo è quello di difenderci avanzando, mentre non abbiamo problemi
ad andare indietro quando si attacca. Questo è
un po’ contrario a ciò che fanno le altre squadre, che difendono andando indietro e attaccano andando avanti. In fase difensiva, la squadra non si adatta in maniera specifica all’avversario e deve assumere un atteggiamento aggressivo, scalando in avanti quando viene persa la
palla.
Studiamo invece gli adattamenti specifici
per ciò che concerne gli sviluppi di gioco in fase offensiva. In particolare, quando analizziamo l’avversario, stiamo molto attenti a capire
come sviluppa il proprio gioco e con quanti
giocatori attacca. Ciò ci dà modo di valutare se
e come si ‘scoprono’ e come sia più opportuno
sviluppare il nostro attacco.
La nostra manovra offensiva si sviluppa
quasi esclusivamente palla a terra. La squadra
conosce molto bene il modulo, ha sette-otto
diverse opzioni per sviluppare gioco partendo
da dietro e, in base allo schieramento avversario, in ogni partita è previsto l’utilizzo di tre o
quattro soluzioni diverse.
Questo ci consente di mantenere a lungo il
possesso della palla e stanca gli avversari obbligandoli a dover rincorrere il pallone. Ciò ha
delle valenze anche quando la palla viene persa.
Infatti recuperare immediatamente la palla è
una nostra prerogativa e il fatto di mantenere a
lungo il possesso ci permette di essere freschi e
reattivi per interpretare la transizione negativa.
La qualità della fase di possesso è correlata
con le abilità individuali, la conoscenza del si-
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allenatore sul campo
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stema di gioco e la mentalità. I giocatori del
Barcellona, a livello individuale, hanno grandi
risorse tecniche ma sono anche in grado di ottimizzare la loro posizione e gestire correttamente il corpo in funzione della palla e dell’avversario. Il giocatore dev’essere in grado di
smarcarsi e orientarsi in spazi stretti e per ottenere questo utilizziamo continuamente esercitazioni in spazi ridotti con i giocatori schierati
secondo il modulo di gioco. In questo modo
riusciamo a stimolare sia la tecnica e la tattica
individuale che l’organizzazione di gioco all’interno del modulo.
Se invece l’esercitazione viene effettuata in
spazi più ampi si va ad influenzare l’aspetto
condizionale. Oltre alla fase offensiva, siamo
molto attenti anche alla fase di non-possesso.
Noi soffriamo molto se non abbiamo il pallone, perché la squadra è tecnicamente e mentalmente strutturata per mantenere il possesso
della palla. Per queste ragioni quando si perde
la palla si va subito in avanti ad aggredire.
Difendiamo in undici e attacchiamo in undici
perché nella fase difensiva non abbiamo la forza
di poter difendere con soli sette giocatori. Il fatto
di scalare in avanti permette di coinvolgere gli attaccanti nella fase di difesa. Viceversa, se scappi
indietro gli attaccanti non ti aiutano più.
Il 90% circa delle esercitazioni tattiche prevede importanti obiettivi anche in fase di nonpossesso. Ad esempio, quando alleniamo il
possesso i giocatori sono impegnati anche a
transare efficacemente e a lavorare su pressione
ed intercetto.
Non facciamo preparazione fisica a secco,
senza palla. Il lavoro condizionale è fatto attraverso esercitazioni abbinate che prevedono comunque l’utilizzo della palla e uno stimolo tecnico-tattico.
Le macchine per il lavoro muscolare vengono utilizzate per prevenzione. Anche la forza si
allena sul campo e con il pallone. La fase che
curiamo di più in allenamento è la costruzione
del gioco mentre la finalizzazione dipende anche dalla qualità dei campioni a disposizione.
Tutti i giocatori sanno come muoversi in
base a chi ha la palla. Tutti si muovono in funzione della stessa. Controllo e passaggio sono i
due elementi tecnici più importanti e vengono
esercitati quotidianamente durante l’allenamento”.
Sono passati oltre cinquanta minuti da quando abbiamo iniziato a parlare con Tito e il tempo
è volato, così come vola quando si vede giocare il
Barcellona.
allenatore sul campo
Oltre a descrivere le sedute di allenamento
svolte dalla squadra campione del mondo,
pensiamo sia utile mettere a disposizione degli allenatori italiani gli aspetti più interessanti che abbiamo potuto cogliere non solo osservando gli allenamenti, ma avendo potuto
vivere intensamente la Ciutat Esportiva Joan
Gamper per una settimana.
Le impressioni raccolte sono quindi frutto
delle nostre riflessioni, del confronto e dello
scambio di opinioni che avevamo in albergo
in merito a ciò cui avevamo assistito e rappresentano una parte di quello che si può
imparare andando a osservare attentamente
la squadra catalana. Va inoltre precisato che
per cercare di capire a fondo la sua metodologia di lavoro e coglierne i dettagli ci è stato
di grande utilità uno studio approfondito
fatto sul Barcellona antecedentemente alla
partenza.
Innanzitutto ci preme sottolineare che prima di pensare alla vittoria i blaugrana, sia la
prima squadra ma anche le formazioni del
settore giovanile, cercano di imporre il proprio stile di gioco ed esprimere sul campo la
filosofia che li guida: la vittoria è subordinata
al gioco (e non viceversa) e il gioco è subordinato a una concezione che ricerca l’espressione di un calcio offensivo, propositivo e comunque attivo anche in fase di non-possesso.
La squadra misura la propria abilità sulla
capacità di mantenere il possesso di palla e di
determinare flussi e ritmi del gioco. Ciò è
correlato, in fase di possesso, con una visione
del campo e uno sfruttamento degli spazi di
gioco a 360°, e non solo su 180°, come di
norma fa la maggior parte delle squadre.
Tale caratteristica viene stimolata attraverso specifiche esercitazioni integrate che solo
all’apparenza sembrano semplici esercizi di
possesso, ma che in realtà vanno ad allenare
contemporaneamente le componenti tecniche
(passaggio e controllo orientato), le abilità
tattiche individuali (smarcamento e orienta-
mento corporeo) e i flussi di gioco tipici del
Barcellona.
Attraverso una metodologia di lavoro specifica, in cui la componente tattica e l’apprendimento del modulo sono predominanti, la
squadra raramente è costretta a forzare la giocata e ciò, nel tempo, le ha consentito di acquisire una forza e una consapevolezza tali da
permetterle di attaccare rallentando l’azione e
magari spostando la palla all’indietro, in attesa di trovare spazi e condizioni opportune.
In questo contesto vige un grandissimo rispetto del collettivo: i campioni sono funzionali al gioco e allo sviluppo del sistema di gioco e il singolo ha il dovere e la possibilità di
diventare in qualsiasi momento determinante
pur essendo integrato nel tipico 4-3-3.
Il dialogo tattico tra i giocatori, continuo e
stimolato dallo stile di gioco, consente agli
stessi di riconoscere ed interpretare il contesto
indipendentemente dal fatto che il singolo si
trovi a fungere da vertice, sostegno, appoggio
interno ed esterno.
La fase difensiva, pur essendo subordinata
a quella offensiva, è anch’essa molto curata, in
particolare per ciò che riguarda l’atteggiamento e la reattività mentale. In quasi tutte le
esercitazioni aspetti offensivi si mescolano e si
integrano a quelli difensivi e, tanto per fare
un esempio, focalizzando l’attenzione sul gioco-ombra 9vs0 proposto nella giornata di
mercoledì 3 febbraio, si può notare come allo
sviluppo della fase offensiva si fondessero
aspetti atletici e tecnici nonché uno stimolo
importante relativo alla transizione negativa,
con i giocatori che, dopo aver giocato la palla,
avevano un obiettivo da conseguire: il difensore centrale va a difendere la porta; il difensore laterale, dopo un iniziale rientro in corsa
lenta, deve saltare l’ostacolo e scattare verso la
propria metà campo; l’interno, dopo aver innescato l’ala, ritorna in posizione di partenza
saltando un ostacolo ed effettua un successivo
scatto come se dovesse rincorrere un avversa-
l’ allenatore
Le nostre considerazioni
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l’ allenatore
allenatore sul campo
rio. E proprio prendendo spunto dall’esercitazione effettuata il mercoledì è possibile notare
come la preparazione fisica, drasticamente subordinata all’allenamento tecnico-tattico, non
venga mai svolta a secco e sia comunque sempre presente il pallone.
Si tratta, in sostanza, di una metodologia
estremamente curata che parte già dal settore
giovanile, come avremo modo di approfondire
nel prossimo numero, per certi versi innovativa, che si fonde con la cultura e le aspettative
della regione (la Catalogna) che il Barcellona
rappresenta e che va oltre il merito tecnico-tattico del gioco, per investire invece l’aspetto dell’espressione umana nel suo complesso.
L’impressione è che l’attuale direttivo tecnico del Barcellona, composto da Beguiristain, Guardiola ed Alexanco, sia ormai padrone di un metodo, di uno stile di gioco e in
particolare di una filosofia trasversale, dopo
che il club ha per anni apprezzato e “importato” i principi e le metodologie del calcio totale olandese grazie agli insegnamenti di allenatori come Cruijff, Van Gaal e Rijkaard.
Gli autori
Maurizio Viscidi
Nato a Bassano del Grappa il 18 maggio 1962.
Alenatore professionista di prima categoria UEFA-pro, diplomato con lode all’ISEF di Padova con la tesi La tattica
nel calcio. Ha allenato le seguenti squadre: Padova giovanili, Milan Primavera, Casarano, Lodigiani, Viterbese,
Treviso, Lucchese in serie C1; Pescara, Vicenza e Modena in serie B. Autore del DVD Allenare le transizioni, del
CD Come fare goal, teoria e didattica e di numerosi articoli di argomento tattico per riviste specializzate in Italia e
all’estero. Relatore a innumerevoli corsi, convegni e seminari di aggiornamento per allenatori.
Massimo Lucchesi
Nato a Viareggio il 25 gennaio 1968.
Allenatore di base. Autore di numerosi libri e DVD inerenti gli aspetti tecnico-tattici del gioco del calcio tradotti e pubblicati anche in inglese, tedesco, russo, greco e croato. Editore e direttore del sito www.allenatore.net e della omonima casa editrice. Ha partecipato come relatore a numerosi seminari, prevalentemente all’estero.
Alessandro Pane
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Nato a Tripoli il 20 novembre 1967.
Ex-calciatore professionista, ha conseguito successivamente il diploma di allenatore professionista. Da tecnico, oltre alle giovanili dell’Empoli, ha guidato per due stagioni la Cuoiopelli in C2 prima di approdare alla Reggiana con la quale ha disputato tre esaltanti stagioni, vincendo il campionato di C2 nella stagione 2007-2008 e sfiorando la promozione in serie B l’anno successivo. In questa stagione ha guidato per cinque mesi l’Ascoli in serie B. Nel 2008 è stato insignito del premio Panchina d’argento come miglior tecnico della serie C2, l’odierna Lega Pro Seconda Divisione.